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Architettura romana in area prealpina. Analisi e inquadramento delle strutture dell’insediamento retico-romano del Doss Penede (Nago, TN) nel contesto altogardesano.

Garattoni, Annalisa 03 July 2024 (has links)
L'insediamento retico-romano del Doss Penede, sito d’altura situato nelle attuali pertinenze del comune di Nago-Torbole (TN), è indagato dal 2019 dal Doss Penede Project, programma di ricerca nato dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Trento, la Soprintendenza dei Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento e il Comune di Nago-Torbole, al fine di approfondire gli studi sulle sporadiche emergenze archeologiche restituite dal dosso sin dagli anni ’90. Già al termine della prima campagna di scavi, ci si è resi conto dell’enorme potenziale informativo delle evidenze messe in luce: si trattava di un sito di notevole espansione e non solo di pochi resti murari, pertanto, grazie al protocollo di intesa stipulato tra le istituzioni, si ha avuto la possibilità di proseguire e ampliare le indagini. I dati raccolti rivelano che l’insediamento del Doss Penede è caratterizzato da una lunga sequenza insediativa; si parla di un arco cronologico compreso tra l'età del Bronzo Finale e la fine del III - inizio del IV d.C., a cui, probabilmente, segue una fase di utilizzo nel tardo medioevo e nell'età moderna. Nelle cinque campagne di scavo (2019-2023) si è stati in grado di mettere in luce strutture riferibili al Bronzo Recente, alla seconda età del Ferro e sono stati intercettati almeno 13 edifici in uso in età romana. Gli edifici romani, perlopiù monovano, si dispongono su terrazzamenti isorientati collegati tra loro da scalinate monumentali e sono caratterizzati da strutture murarie interamente di pietra. Il buono stato di conservazione dei lacerti murari (alcuni si conservano in alzato per oltre 2 m) ha rappresentato una rara opportunità di studio per l’area dell’Alto Garda trentino, ovvero quella di poter colmare la lacuna bibliografica riguardante le pratiche costruttive e le tecniche edificatorie di età romana. Nonostante la capillare presenza della Soprintendenza sul territorio, infatti, i dati archeologici di età romana non godono del medesimo grado di approfondimento di quello concesso alle testimonianze di epoca protostorica o tardoantica/altomedievale. L’approccio con il quale è stato concepito lo studio sui modi di costruire dell’insediamento si basa, quindi, sulla volontà di apportare un ulteriore contributo alle ricerche in corso sulle dinamiche insediative dell’altogardesano. Per la conduzione delle analisi, si è deciso di mettere a punto uno strumento descrittivo specificatamente dedicato alle strutture del Doss Penede, le cui peculiarità mal si inseriscono nelle casistiche esistenti. Ogni elemento costitutivo è stato considerato come parte di un sistema più ampio e come diretta espressione della ratio aedificandi dell’insediamento, frutto dell’interazione tra una radicata tradizione costruttiva indigena e una tradizione tecnicamente ed esteticamente avanzata come quella romana. Nell’ottica di queste considerazioni, si inseriscono le riflessioni sui materiali da costruzione e sulla loro possibile provenienza, le analisi sulle malte, le valutazioni sugli elementi fittili da copertura, ma anche le ipotesi circa l’organizzazione planimetrica degli insediamenti ecc. Gli aspetti presi in esame sono molti e tra loro eterogenei, ma, tentando una sintesi, si potrebbero inquadrare in sei macro-ambiti di riferimento: -Approccio metodologico; -Contesto storico-archeologico; -Materiali da costruzione; -Pratiche edificatorie e dinamiche di cantiere; -Tecniche costruttive dei paramenti; -Aspetti stratigrafici e cronologici. I dati, elaborati secondo il percorso appena illustrato, hanno spinto a considerare la realtà di Nago come una singolarità all’interno del contesto altogardesano trentino e hanno consolidato l’ipotesi secondo cui il Doss Penede potrebbe aver ricoperto un ruolo di spicco nella gerarchia del territorio. Per quanto riguarda nello specifico le tecniche edificatorie, invece, si crede che la testimonianza di Nago possa costituire un elemento di rilevanza nel percorso di comprensione delle cosiddette dinamiche di “romanizzazione” o “acculturazione”. Grazie al riconoscimento delle principali fasi edilizie e allo studio delle varie tecniche, si propone una lettura interpretativa di quelle caratteristiche costruttive, in cui confluiscono sia elementi tradizionali protostorici che romani. A quanto ci è dato sapere, il presente lavoro costituisce un primo tentativo di indagine sistematica di evidenze architettoniche di epoca romana in area trentina. Per la trasversalità dell’approccio metodologico e per il tentativo di legare le considerazioni di ambito costruttivo ad un più ampio contesto economico, sociale e culturale, si crede che questa ricerca rappresenti un prodotto innovativo rispetto a quanto pubblicato sino ad ora.
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L'area centrale del santuario di Tas-Silġ a Malta in età tardo-ellenistica / The Central Area of Tas-Silġ Sanctuary in Malta in the Late-Hellenistic Age

BONZANO, FRANCESCA 06 June 2007 (has links)
Il presente lavoro tratta delle trasformazioni edilizie nell'area centrale del santuario di Tas-Silġ a Malta (presso la baia di Marsaxxlokk), con particolare attenzione alla fase tardo-ellenistica (fine II inizio I sec. a.C.). il luogo di culto fu frequentato a partire dall'età preistorica, e il lobo centrale del tempio, costruito nella fase di Tarxien dell'eneolitico maltese (3000 2500 a.C.), fu mantenuto anche durante gli interventi successivi. L'arrivo sull'isola di genti fenicie (fine VIII sec. a.C.) determinò importanti trasformazioni edilizie riguardanti il tempio e lo spazio sacrificale (VII VI sec. a.C.), la più importante delle quali fu la messa in opera del ground altar arcaico all'ingresso del tempio. L'ultimo degli interventi che modellò il volto del santuario fino alla sua trasformazione in chiesa cristiana fu quello tardo ellenistico. L'intera area del santuario venne racchiusa da un muro di delimitazione dotato di torri e lo spazio antistante il tempio fu monumentalizzato con la costruzione di una corte-peristilio con portici sui quattro lati, la cui ipotesi ricostruttiva è stata affrontata nella tesi attraverso l'analisi dei frammenti di decorazione architettonica conservati. / The present work deals with the architectonic transformations in the central area of the Tas-Silġ sanctuary in Malta (close to Marsaxxlokk bay), with special focus on the late-Hellenistic phase (late 2nd early 1st b.c.). The cult site had been attended since the prehistorical age, and the central lobe of the temple erected in the Tarxien phase (3000 2500 B.C.) of the Maltese eneolithic was maintained during the following transformations. The arrival of Phoenician people on the island (end of VIII century) determined important architectural transformations involving the temple and the sacrifical praecinct, (VII VI cent.), which most important was the construction of the archaic ground altar at the entrance of the temple. The last of the major works which modelled the sanctuary face, transforming it into Christian church, was the late-Hellenistic one. The entire sanctuary area is delimited by an enclosure wall with towers and the space in front of the temple is monumentalized with a peristyled court with porches on the four sides, which reconstruction hypothesis was developed in the present thesis through the analysis of the architectural fragments.
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Processi di trasformazione economica e sociale in Africa settentrionale tra il IV e il VII secolo d. C. : analisi dei sistemi di produzione in Zeugitana e Bizacena. / The economic and social transformation of North Africa between the 4th and the 7th century AD. The analysis of the production system in Zeugitana and Byzacena.

PALMIERI, LILIA 30 March 2012 (has links)
La ricerca propone un quadro di sintesi sull'economia africana tardoantica. Si analizzano le strutture di produzione delle derrate alimentari liquide - olio, vino, garum – e le officine ceramiche funzionali alla produzione di sigillata africana e anfore quali strumenti per una migliore definizione del paesaggio economico africano. Lo studio della produzione rurale e urbana e l’esame dei percorsi delle merci permettono di comprendere così le trasformazioni economiche e sociali delle province di Zeugitana e Bizacena tra il IV e il VII secolo d.C. / The research is a synthesis of the Late Antique economy in North Africa. The analysis focus on foodstuff production – oil, wine, garum – and pottery production, especially on ARS ware and african amphorae, as tools for defining the economic landscape. The study of the rural and urban landscape and the study of the trade routes allow us to understand the economic and social transformations of the provinces of Zeugitana and Byzacena between the 4th and the 7th century AD.
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ARCHITETTURA E DECORAZIONE ARCHITETTONICA A HIERAPOLIS DI FRIGIA, IN CARIA E NELLA IONIA TRA ETA' AUGUSTEA E NERONIANA

UNGARO, ROSANGELA 19 April 2013 (has links)
Questa ricerca propone una sistematica analisi dell’architettura di età augustea e giulio-claudia in Asia Minore. Il lavoro ha tratto spunto dall’analisi della decorazione architettonica della Tomba Bella a Hierapolis di Frigia attribuita ad età giulio-claudia, un edificio funerario monumentale ubicato nella Necropoli Nord di Hierapolis. Lo studio di questo monumento ha suggerito la necessità di ampliare l’area di indagine alla città di Hierapolis e alle contigue regioni di Caria e Ionia per individuare lo sviluppo delle tradizioni architettoniche comuni. È stata realizzata una schedatura sistematica degli edifici di prima età imperiale riconosciuti in questi territori attraverso un data-base, che consentisse di archiviare e gestire tutte le informazioni raccolte. Questo ha permesso di proporre dapprima un inquadramento tipologico degli elementi architettonici, con l’individuazione di specifici tipi di cui è stata riconosciuta la genesi e la distribuzione, e successivamente un esame contestuale solo per quei monumenti di cui fossero noti contesti e materiali architettonici. In conclusione si sono descritte le modalità in cui la tradizione microasiatica preesistente e le influenze della tradizione decorativa occidentale fossero intervenute nel linguaggio architettonico di prima età imperiale e, laddove possibile, è stata affrontata anche la questione delle committenze e delle maestranze. / The aim of the research is to make a systematic study of the architectonical decoration in Augustan and Julio-Claudian Asia Minor. This project had its origins from the analysis of the architectonical decoration of “Tomba Bella” a Julio-Claudian funerary monument located in the North Necropolis of Hierapolis in Phrygia. The research was focused on the architectonical decorations of Hierapolis monuments of the Augustan and Julio-Claudian phase. The evidence suggested the need to investigate also the surrounding area of Caria and Ionia, in which recent research pointed out monuments of the early imperial period. All the published monuments of this period were catalogued, using an informatic system, to develop a typological description of the architectural elements; a contextual analysis of the main cities and related buildings was carried out, focusing on the well edited monuments and their architectural decorations. The concluding observation regard how previous styles have influenced the architectonical solutions in the Julio-Claudian age and their connection with Rome’s traditions, that spread over in Asia Minor during the Augustan period.
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TECNOLOGIE GIS APPLICATE ALLO STUDIO DEL PAESAGGIO. IL CASO DELLE MURGE MERIDIONALI / GIS TECHNOLOGIES APPLIED TO THE STUDY OF LANDSCAPE . THE CASE OF SOUTHERN MURGE

MASTRANGELO, MARICA 17 March 2015 (has links)
Il progetto di ricerca ha come scopo lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie informatiche, come il GIS, su una specifica porzione di territorio rappresentata dall’area delle Murge Meridionali. L’oggetto di questa ricerca non è circoscrivibile in un territorio definito da confini amministrativi precisi ma, piuttosto, è identificabile in un a comprensorio geografico e geomorfologico unitario, le Murge Meridionali. La zona, non è oggetto di indagini archeologiche sistematiche, è compresa tra le province di Bari, Taranto e Brindisi. Il progetto implica una ricerca che rientri nell’ambito dell’archeologia del paesaggio, perciò procedere alla documentazione di quanto resta degli insediamenti dei diversi periodi storici e comprenderne le relazioni e le dinamiche degli stessi. L’applicazione delle tecnologie GIS è fondamentale nello studio dei sistemi insediativi e di popolamento antichi dell’area e nella realizzazione di modelli predittivi, come strumento per potenziare le strategia di ricerca. / The research project has as its goal the development and application of computer technology , such as GIS , on a specific portion of the territory represented by the area of the Southern Murgia . The object of this research is not limited in a territory defined by administrative boundaries precise but , rather , is identifiable in a geographic territory and geomorphological unit , the Southern Murgia . The area is not the subject of systematic archaeological investigations , is between the provinces of Bari , Taranto and Brindisi . The project involves research that falls within the archeology of the landscape , so proceed to the documentation of what remains of the settlements of the different historical periods and understand the relationships and the dynamics of the same. The application of GIS technology is fundamental in the study of settlement patterns and population of the old and construction of predictive models , as a tool to enhance the search strategy .
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IL PLOUTONION A HIERAPOLIS DI FRIGIA. LO SCAVO E I MATERIALI / The Ploutonion at Hierapolis of Phrygia. The excavation and finds

PANARELLI, PIO 17 March 2015 (has links)
Il presente lavoro costituisce il risultato preliminare delle ricerche archeologiche condotte nel corso delle campagne di scavo 2008-2014 nell'area del Ploutonion di Hierapolis (Pamukkale - Turchia). Le operazioni di scavo si sono svolte nell'ambito delle attività dalla MAIER - Missione Archeologica Italiana a Hierapolis, diretta dal Prof. Francesco D'Andria. Il complesso monumentale posto in corrispondenza della faglia sismica che attraversa l'area centrale della città, da cui sgorgano sorgenti termali e emissioni di biossido di carbonio, era noto nell'antichità come uno degli ingressi al mondo degli inferi e descritto da una serie di fonti letterarie. L'obiettivo della ricerca consiste nella ricostruzione delle fasi di frequentazione e monumentalizzazione del complesso architettonico, attraverso la ricomposizione dei numerosi dati relativi alle strutture ed alla complessa stratificazione dell'area. Per la ricostruzione della sequenza cronologica, fondamentale è stato lo studio del materiale ceramico rinvenuto sia nei contesti chiusi che in giacitura secondaria. Lo studio di ricerca ha interessato sia le fasi di vita del Ploutonion, che abbracciano un ampio lasso di tempo compreso tra il II sec a.C. e l'età medio imperiale, sia le fasi medievali che si impiantano sulle strutture del santuario tra il VI e il X sec. d.C. / This work is the preliminary result of the archaeological investigations conducted during the 2008-2014 excavation campaigns in the area of Ploutonion in Hierapolis (Pamukkale – Turkey). The fieldwork was carried out as a part of the activities of MAIER – Italian Archaeological Mission at Hierapolis, directed by Prof. Francesco D’Andria. The monumental complex is located along the seismic fault that runs through the city centre and from which hot water and poisonous gas flow out. The Ploutonion was known in Antiquity as one of the entrances to the underworld and described by several literary sources. The aim of the research is the chronological reconstruction of the phases of frequentation and monumentalization of the architectural complex, through the analysis of the stratification, the archaeological data and the structures. In order to reconstruct the chronological sequence, great attention has been given to the study of the ceramic finds, in both primary and secondary contexts. The research focuses on the life of the Sanctuary of Pluto and Kore (Ploutonion), between the second century BC and the middle imperial age, but also on the Medieval phase, lasted from sixth to tenth century AD.
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ARCHITETTURA PUBBLICA E PRIVATA DI BRIXIA: ANALISI DELLA DECORAZIONE ARCHITETTONICA / Public and private architecture of Brescia: analysis of the architectural decoration

DELL'ACQUA, ANTONIO 22 February 2018 (has links)
Il presente lavoro prende in considerazione i reperti architettonici rinvenuti a Brescia e non ancora oggetto di un’analisi complessiva, al fine di restituire una storia della città mediante la sua architettura pubblica e privata dall’età tardorepubblicana fino al IV sec. d.C. I settori della ricerca riguardano: i monumenti pubblici, l'architettura delle domus e i monumenti funerari. / The project aims to take into consideration the architectural materials found in Brescia, which have been not yet analysed extensively. The main goal is to offer a history of local architecture from Romanization to late Antiquity. The survey is extended to public architecture (temples, forum, Basilica), and private buildings (domus and funeral monuments).
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Ricerche sui contesti delle ceramiche attiche a figure nere in Italia (630-560/550 a.C.) / Researches into the Contexts of the Attic Black-Figured Pottery in Italy (630-560/550 B.C.)

ANTONIUCCI, ALESSANDRA 04 April 2008 (has links)
Oggetto di studio è la ceramica Attica a figure nere inquadrabile fra il 630 e il 560/550 a.C. rinvenuta in Italia. Il materiale documentario è attinto dall'edito. Gli obiettivi della ricerca sono: aggiornare il campione di dati raccolto nei repertori editi da J. Beazley (Attic Black-Figure Vase-Painting, Oxford 1956; Paralipomena. Additions to Attic Black-Figure Vase Painters and to Red-Figure Vase Painters, Oxford 1971) e nella monografia a cura di R. Rosati (La ceramica attica nel Mediterraneo. Analisi computerizzata della diffusione. Le fasi iniziali (630-560 a.C.), Bologna 1989); proporre una lettura della documentazione censita che tenga conto delle informazioni sui contesti di rinvenimento per comprendere funzione e significato della ceramica Attica nelle aree culturali individuabili nel territorio e nel periodo esaminati. Il lavoro di censimento dei materiali e dei contesti ha consentito di individuare più di 400 esemplari attici a figure nere, provenienti da cinquantanove siti che ricadono nell'area padana, nelle regioni adriatiche, nell'ambito ionico, in quello tirrenico, nelle aree della Sicilia e della Sardegna. L'esame delle forme e delle immagini attestate negli spazi funerari, sacri e abitativi offre spunti per riflettere sulle dinamiche che regolano l'acquisizione dei manufatti ateniesi nelle varie aree culturali e stimola ipotesi sul significato rivestito da tali oggetti nel periodo preso in esame. / The subject-matter of this study is the Attic black-figured pottery recovered in Italy, that can be set between 630 and 560/550 B.C. The documentary material is derived from the published one. The objectives of the research are: to update the data sample collected in the indexes published by J. Beazley (Attic Black-Figure Vase-Painting, Oxford 1956; Paralipomena. Additions to Attic Black-Figure Vase Painters and to Red-Figure Vase Painters, Oxford 1971) and in the monograph edited by R. Rosati (La ceramica Attica nel Mediterraneo. Analisi computerizzata della diffusione. Le fasi iniziali (630-560 a.C.), Bologna 1989); to propose a reading of the classified documentation that takes into account information about the recovery contexts in order to understand function and meaning of the Attic pottery in the cultural areas that can be located in the territory and the period taken into consideration. The work of census of material and contexts has made it possible to identify more than 400 Attic black-figured patterns, coming from fifty-nine places that situated in the Po area, in the Adriatic regions, in the Ionian ambit, in the Tyrrhenian one, in the areas of Sicily and Sardinia. The examination of the forms and the images attested in the funeral, sacred and habitable spaces give an opportunity of reflecting upon the dynamics that regulate the acquisition of the Athenian manufactured articles in the various cultural areas and stimulates suppositions on the meaning of these objects in the period taken into consideration.
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ARCHITETTURA DORICA A HIERAPOLIS DI FRIGIA / Doric Architecture in Hierapolis of Phrygia

ISMAELLI, TOMMASO 04 April 2008 (has links)
Obiettivo del lavoro è lo studio sistematico di tre complessi monumentali della città di Hierapolis di Frigia (Pamukkale, Denizli, Turchia) caratterizzati dall'adozione dell'ordine dorico, ossia il portico del terrazzo inferiore del Santuario di Apollo, la Stoà di Marmo e le facciate della Via di Frontino. La ricerca, fondata sull'osservazione analitica dei blocchi architettonici, ha mirato a restituire, in prima istanza, l'immagine complessiva dei singoli edifici, con ricostruzioni grafiche delle planimetrie e dei prospetti, ma anche a comprendere la “vita” del monumento, ossia la sua destinazione d'uso ed il suo significato pratico ed ideologico all'interno dell'ambito cittadino. Ampio spazio è riservato inoltre allo studio degli aspetti tecnici e formali, che permettono di fare luce sull'attività delle botteghe locali coinvolte nella lavorazione del marmo e del travertino, con attenzione alle loro relazioni con gli altri centri dell'alta valle del Meandro. L'esame degli edifici ierapolitani si accompagna all'analisi dei modelli architettonici sviluppati nel corso dell'età ellenistica in Asia Minore, al fine di valutare correttamente il ruolo del contesto locale nell'elaborazione di nuovi tipi architettonici. L'inquadramento cronologico dei vari complessi, condotto tramite l'esame dei caratteri formali, dei dati epigrafici e stratigrafici, consente di ampliare la conoscenza della storia urbanistica della città di Hierapolis nel corso del I sec. d.C. / Purpose of the present work is the systematic analysis of three monuments of the ancient city of Hierapolis in Phrygia (Pamukkale, Denizli, Turkey), which are distinguished by the Doric order: the porticus of the lower terrace of the Apollo Sanctuary, the Marble Stoà and the façades of the Frontinus Street. The research is based on the analytic examination of the architectonical blocks and, in the first place, aims at gaining the ancient image of the buildings developing graphic reconstructions of their plans and fronts, but also wants to define the “life” of the monuments, their practical and ideological meaning in the urban context. Special attention is given to the study of the technical and morphological aspects, to understand the relationships of the local workshops with those of the other cities of the Meander valley. The analysis of the Doric buildings of Hierapolis goes together with the study of the architectural patterns developed during the Hellenistic age in Asia Minor, to achieve the correct view of the local context in the creation of new architectonical types. The chronological definition of the buildings, by means of the analysis of stylistic features, epigraphical and stratigraphical data, allows us to define with more details the urbanistic history of Hierapolis during the Ist century A.D.
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IL RUOLO DELLE GRANDI VILLE NELLA TRASFORMAZIONE DELL'INSEDIAMENTO RURALE NELL'ALTO MEDIOEVO: IL CASO DI PALAZZO PIGNANO E DEL DISTRICTUS DELL'INSULA FULCHERII / The role of the great villae in the rural transformation in early middle age : the case of Palazzo Pignano and the districtus of Insula Fulcherii

CASIRANI, MARILENA 16 April 2010 (has links)
La villa tardoantica di Palazzo Pignano (CR) sorge nel IV secolo d.C. in un’area particolarmente fertile della Pianura Padana, caratterizzata dall’abbondanza di acque, non lontano da Milano. La villa, di particolare ricchezza è caratterizzata dalla presenza, oltre che della pars rustica, di un peristilio ottagonale e di una chiesa a pianta centrale. Nel V secolo la villa viene integralmente ristrutturata ed anche la chiesa viene dotata di un fonte battesimale, di un syntronos e di arredi liturgici che trovano confronti nell’area orientale dell’Impero. Dopo la “fine della villa”, mentre la chiesa continuerà a rimanere in uso fino all’XI secolo per essere poi sostituita da una pieve romanica, nell’area della villa sorgerà un villaggio di capanne che in parte riutilizzano le strutture della villa. Nel VII secolo nel sito è presente un gruppo di Longobardi e un esponente dell’élite di questo popolo, come dimostra il rinvenimento di un anello sigillare aureo con il nome ARICHIS. L’insediamento con la sua grande pieve diverrà una curtis di proprietà del vescovo di Piacenza e nell’XI secolo costituirà il nucleo di un districtus legato al fisco imperiale. Dati archeologici e fonti scritte dimostrano l’interesse che le élites laiche ed ecclesiastiche ebbero per il sito. / The late-antique villa of Palazzo Pignano (CR) was founded in IV century p.C. The villa is characterized by the presence, beside the pars rustica, of a eight-edged peristilium and of a church with circular plant. In V century the villa is wholly renovated and also the church is provided with a baptism-well, a syntronos and with liturgical furniture that can be compared with same furniture in the oriental area of the Empire. After the “vanishing of the villa”, while the use of the church will be preserved until XI century when it was re-placed by a Romanic parish, in the area of the villa rises a village of huts which use the structure of the villa. In VII century this site is also inhabited by a group of Langbards and by a leader of the élite of this people, as the discovery of a golden seal ring with the name ARICHIS proves. The settlement becomes a curtis of property of the bishop of Piacenza and in XI century constitutes the core of a districtus which was linked to imperial revenue authorities. Archaeological report and written sources confirm the interest that the laic and ecclesiastic élites show for the site.

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