• Refine Query
  • Source
  • Publication year
  • to
  • Language
  • 36
  • 4
  • 4
  • 1
  • 1
  • 1
  • 1
  • 1
  • 1
  • Tagged with
  • 42
  • 42
  • 42
  • 42
  • 42
  • 42
  • 42
  • 17
  • 13
  • 12
  • 12
  • 5
  • 4
  • 3
  • 3
  • About
  • The Global ETD Search service is a free service for researchers to find electronic theses and dissertations. This service is provided by the Networked Digital Library of Theses and Dissertations.
    Our metadata is collected from universities around the world. If you manage a university/consortium/country archive and want to be added, details can be found on the NDLTD website.
21

Commento a il Simposio di Lapiti di Luciano di Samosata

ZANOTTI FREGONARA, ANNALISA 30 March 2007 (has links)
Il lavoro è un commento continuo al dialogo "Il simposio o i lapiti" di Luciano di Samosata, con una propria traduzione in lingua italiana. Oltre ai problemi linguistici, testuali, contenutistici e stilistici dell'opera, particolare attenzione è stata dedicata anche agli aspetti antiquari e archeologici del momento simposiale. / This work is a commentary on the dialogue the symposium or the lapiths written by Lucian of samosata, with an Italian translation. In addition to the linguistic, textual, stylistic problems, I paid also attention to archaeological matters relating to the symposion.
22

L'Antiope di Euripide

Biga, Anna Miriam January 2014 (has links)
Il presente lavoro si propone come un commento all'Antiope di Euripide. Dopo una rapida analisi delle testimonianze letterarie ed iconografiche che ci parlano delle vicende portate sulla scena, si è proposta una ricostruzione della trama della tragedia. A questa sezione fa seguito un'analisi puntuale dei singoli frammenti. Particolare attenzione è dedicata all'agone tra Amfione e Zeto, l'episodio che pare aver goduto in antico di maggior fortuna; per questa sezione si è proposta un'analisi di temi e problemi dibattuti dai due personaggi, anche in rapporto ad analoghe riflessioni riscontrabili in testi cronologicamente prossimi.
23

Francisci Porti Cretensis Commentaria in Aeschyli Tragoedias

Tavonatti, Paolo January 2010 (has links)
La tesi contiene l'editio princeps dei Commentaria dell'umanista cretese Francesco Porto (1511-1581) alle tragedie superstiti di Eschilo, primo commentario della tradizione occidentale all'intero corpus dell'Eleusino. L'edizione critica è preceduta da un'introduzione storico-biografica, in cui si indagano i contesti culturali in cui ha operato l'autore e che hanno influito sulla sua attività intellettuale. Segue un capitolo più generale sull'esegesi eschilea di Porto e sulla contestualizzazione dei Commentaria nel genere del commentario umanistico. L'edizione è accompagnata da un commento dei Commentaria, analizzati da un punto di vista non solo strettamente filologico, ma anche storico, retorico e stilistico.
24

L'intertextualité comme procédé dramaturgique dans Hécube et Les Troyennes d'Euripide

Wach, Aurelie January 2012 (has links)
This study investigates the question of how intertextuality is used as a dramaturgical device in Euripides’ Hecuba and Troades. The intertexts considered here are the Homeric epics and Aeschylus’ Agamemnon. After a presentation of the problems raised by the use of the notion of “intertextuality” in the field of ancient Greek literature, and more specifically Greek theatre, the two dramas are each studied in depth. Chapters I to IV are concerned with the stasima of these plays and raise the question of the specific manner in which intertextuality is inscribed in the lyrical language of the chorus. The stasima are considered from a global perspective in order to highlight their function as a guiding thread running through each drama. The following chapters deal with extended portions of Hecuba and Troades. The use of intertextuality in the representation of the sacrifice of Polyxena is studied in Chapter V, whereas Chapter VI deals with the double intertextual allusion (both to the Odyssey and to the Agamemnon) engaged in by Euripides in his representation of Hecuba’s revenge (in Hecuba). Chapters VII and VIII are about the Troades, focusing firstly on the Cassandra scene, which is compared with the Cassandra scene in Aeschylus’ Agamemnon, reworked here by Euripides. Secondly there is the scene involving Helen, where Euripides builds up the tensions of the agôn by basing it on a precise passage of Iliad III – which, in the light of the positions taken by the two characters, he purposely renders even more problematic than it is in Homer. The conclusion presents the results of this inquiry into the functioning and possible purposes of intertextuality in Greek tragedy.
25

L'eroe satirico di Luciano tra Aristofane e Platone

Deriu, Morena January 2013 (has links)
Tra le caratteristiche costitutive della produzione di Luciano di Samosata, la mixis è una dimensione fondamentale, attiva a vari livelli. Fra questi rientra anche la caratterizzazione dei protagonisti dei dialoghi e, in particolar modo, dei personaggi satirici, portavoce del messaggio autoriale e, per ciò stesso, in parte ma non totalmente identificabili con Luciano. L'analisi di queste figure mostra come gli archetipi comico, platonico e menippeo (identificati come tali dall'autore in Bis acc. 33) intervengano nella creazione del personaggio satirico, non senza una certa continuità. Allo stesso tempo, questa non si piega, però, a facili categorizzazioni, in linea con l'intera produzione lucianea.
26

Commento testuale ai frammenti di Epicarmo

Tosetti, Sara January 2018 (has links)
Questo lavoro di tesi contribuisce allo studio della commedia dorica di V secolo a.C. attraverso l’analisi dei testi del suo maggior esponente, Epicarmo di Siracusa. Vengono presi in esame i frammenti autentici che è possibile attribuire con certezza ad un determinato dramma e, per ciascun brano, si provvede ad un commento dettagliato delle peculiarità linguistiche, drammaturgiche e contenutistiche. Il proposito della ricerca è stato capire come Epicarmo si collocasse nel panorama culturale siciliano in cui visse, indagare l’uso della variazione linguistica e ricercare le peculiarità dei suoi drammi. Per trovare risposta a questi interrogativi, è stato necessario adottare un approccio di tipo interdisciplinare, poiché non è possibile racchiudere tali tematiche nella sola letteratura greca di V secolo. Un contributo fondamentale proviene dagli studi di storia della lingua greca e dalla dialettologia, che hanno permesso di definire le peculiarità linguistiche del dorico in uso a Siracusa e di evidenziare eventuali discrepanze presenti nei testi del commediografo. Nel commento ai brani, infatti, è costante il confronto tra la forma linguistica adottata da Epicarmo e quella corrispondente nello ionico-attico. Importante si rivela anche il contributo della sociolinguistica, una teoria che dà importanza al condizionamento esercitato dai parlanti su una lingua. Lo studio dei testi epicarmei indaga anche se esistano elementi linguistici tali da caratterizzare un determinato personaggio in base al suo status sociale, alla sua provenienza e al suo genere sessuale. I risultati ottenuti dallo studio linguistico e testuale sono notevoli. Innanzitutto, Epicarmo porta in scena argomenti mitologici, storici e scene riprese dalla vita quotidiana, mescolandovi parodia e travestimento. Due personaggi in particolare, Eracle ed Odisseo, compaiono frequentemente nelle opere del commediografo e diventano protagonisti delle azioni più diverse. Rilevante è anche la quantità e la lunghezza dei cataloghi che caratterizzano i frammenti epicarmei e che rispondono a determinati scopi comici. La forma ad elenco, ripresa probabilmente dalla letteratura epica, sembra essere stata particolarmente cara ad Epicarmo, che la impiega in molti testi. Inoltre, è probabile che, almeno in alcuni drammi, fosse previsto un coro comico, anche se non è chiaro quanti individui lo componessero e quale fosse la sua funzione. Dal punto di vista linguistico, i testi del commediografo sono composti nel dialetto dorico di Siracusa, anche se compaiono talvolta alcune espressioni peculiari di altri dialetti. In qualche occasione, inoltre, i frammenti sembrano testimoniare la variazione sincronica in atto nella lingua parlata. In conclusione, la produzione comica di Epicarmo mostra un forte carattere regionale, evidente sia dalla scelta di scrivere in dorico sia dai numerosi riferimenti a prodotti tradizionali e ad argomenti locali. Tuttavia, la lingua e i contenuti del poeta risentono in larga misura anche dell’ambiente culturale e politico della Sicilia di V secolo a.C. e attestano relazioni tra il commediografo siracusano e gli intellettuali contemporanei, fra i quali spicca Eschilo.
27

Thomas Stanley, editore di Eschilo

Tedeschi, Chiara January 2011 (has links)
A survey on Thomas Stanley's Aeschylus edition, his sources and his philological work.
28

Docmi κατά σχέσιν in Eschilo

Andreatta, Luisa January 2010 (has links)
The first part of this survey analyzes theories: the ancient doctrine and modern interpretations about dochmiac; the evidence on poems in responsion, the treatment by scholars, from 19th century on, of free responsions and other recent interpretations of this apparent licence; the problem of hiatus and brevis longo in dochmiacs. In the second part I analyzed strophic dochmiacs in the Persians, the Seven against Thebes, the Supplicants, Agamemnon, Coephores, Eumenides, Prometheus and the astrophic dochmiac of Pr. 425 ff. and Cho. 961-964. Finally I made up two Appendixes (index of responsions and index of the keywords). As far as colometry is concerned, I checked on microfilms or by means of digitally photographic reproductions the main manuscripts of the Oresteia: the Mediceus, the so-called prototriclinians and Demetrius Tricliniusâ s autograph (T), which is the ultimate achievement of the recensio made by this scholar on the text of Aeschylus. The Suppliants and the Coephores are trasmitted by a codex unicus. The Byzantine triad is handed down by more than one hundred of manuscripts: I saw the most important (MTGFVIRaQLK) for the Seven; I checked the Persians on MTGF, whereas for Prometheus I controlled the colometry of the Mediceus, but I extended my collation as to include other manuscripts in some cases, since dochmiacs are generally organized in compact structures (â systemsâ ), so that we can quite confidently rely on vulgate colometry, which often goes back to G. Hermann.
29

L'Athenaion Politeia pseudosenofontea e il suo tempo: studio di contestualizzazione

Porceddu, Maria Lavinia 12 January 2022 (has links)
La Costituzione degli Ateniesi, tramandataci dalla tradizione tra le opere di Senofonte, ha suscitato nel corso del tempo un considerevole interesse tra gli studiosi del mondo greco. All’opera, a partire dal XIX secolo, sono state dedicate analisi di natura filologica, linguistica e storica, e, in tempi più recenti, un elevato numero di commenti. Oggetto della riflessione dell’Autore – dichiaratamente ostile al regime politico in vigore ad Atene – sono i meccanismi costitutivi e funzionali della democrazia. L’opera propone una riflessione economico-politica di notevole rilievo teorico il cui intento, esplicitato fin dall’incipit, è di mostrare come il tipo di politeia scelto ad Atene – in cui è il demos a detenere il κράτος e, per questo, ad ἄμεινον πράττειν –, per quanto disprezzabile, funziona con successo. Il breve pamphlet costituisce per noi, dunque, una testimonianza fondamentale sul concreto funzionamento del sistema politico ateniese, sull’intelaiatura ideologica che lo sosteneva, nonché sulla resistenza teorica elaborata e propugnata dai sostenitori del pensiero antidemocratico. Tuttavia, la piena comprensione di tale fondamentale testimonianza risulta subordinata alla risoluzione delle questioni nodali dell’opera - quali cronologia, paternità, natura, destinazione, e finalità dello scritto – che, lungi dall’aver raggiunto un chiarimento definitivo, sono ancora oggi ampiamente dibattute. Il presente studio, pertanto, si è proposto di indagare, nella produzione letteraria superstite, quelle opere strettamente connesse alla sfera politica che, per pertinenza e rilevanza, mostrassero una certa affinità tematica con il pamphlet, rimandando verisimilmente a soggetti e motivi di riflessione comuni. Tra la vasta produzione letteraria politica del V secolo la presente ricerca si è incentrata in particolare sulla storiografia tucididea, quale testimone imprescindibile della situazione poleica della seconda metà del secolo, e la produzione teatrale, comica e tragica, che, riproducendo dibattiti culturali, attriti sociali e civili contemporanei, traduce in scena il linguaggio della polis. Il metodo analitico impiegato ha tentato di coniugare la ricerca tematica e l’indagine linguistica: la ricognizione di tipo contenutistico è stata affiancata da un’analisi del materiale linguistico, con l’intento di valutare la pregnanza di elementi tematici o tratti linguistici comuni nella loro dimensione comunicativa e sociale. Se, infatti, l’accostamento analogico sulla base della comunanza dei motivi proposti dai diversi testi permette di ricomporre il complesso di circostanze e avvenimenti in cui l’interesse per un dato tema si è sviluppato, le osservazioni linguistiche (e semantiche più in particolare) forniscono informazioni importanti circa il sistema culturale e ideologico delle nostre fonti. Dopo una prima definizione della problematica cronologica e d’attribuzione dell’opera, il presente lavoro, dunque, esamina il linguaggio politico impiegato nell’Athenaion Politeia, tramite un confronto, anche lessicale, con le opere che riflettono maggiormente l’opposta ideologia democratico-periclea, tra cui l’epitafio pericleo riportato da Thuc. II 35-46 e la prima produzione euripidea. Segue un raffronto puntuale tra il testo del pamphlet e i discorsi periclei riportati nei primi due libri dell’opera tucididea. L’indagine su uno dei temi portanti del libello, ovvero la politica imperiale esercitata dal regime democratico e le relazioni con gli alleati è stata effettuata tramite il confronto con le commedie aristofanee degli anni Venti del V secolo, in particolare Cavalieri e Vespe. Puntuali consonanze tematiche sono state riscontrate, inoltre, nella produzione comica frammentaria (di Aristofane, Teleclide, Ermippo, Eupoli), cui è dedicata una specifica sezione del lavoro. Lo studio di contestualizzazione ha dunque permesso di fissare le differenti opere prese in esame, e l’Athenaion Politeia in primis, in una rete di rapporti e condizionamenti, la cui valutazione risulta imprescindibile per una lettura circostanziata della letteratura politica ateniese.
30

GEOGRAFIE APOLLONIANE. TRADIZIONI POETICHE ED EPICORICHE, CULTI MISTERICI, POLITICA DIETRO I TOPONIMI DELLE ARGONAUTICHE

MASSARI, PIETRO 08 June 2017 (has links)
La ricerca è dedicata a un'indagine puntuale di tutti i toponimi e degli etnici del poema epico ellenistico Argonautikà di Apollonio Rodio. L'analisi, oltre alla valorizzazione di singoli elementi dal punto di vista letterario, ha permesso di individuare numerosi richiami interni, che delineano un'indiretta ma chiara struttura, fino ad ora mai notata. Una parte dei toponimi è stata infatti scelta dal poeta per alludere, contemporaneamente alla narrazione mitica, a culti misterici dionisiaci ed eleusini, contaminati non senza influssi orfici. Il prodotto estremo di tale procedimento è la delineazione, nel IV libro, di un itinerario misterico attraverso l'Attica fino a Eleusi, presentato in filigrana grazie alla manipolazione di omonimie ed eponimie, che consentirono all'autore una sorta di narrazione doppia. Inoltre, la ricerca conferma il forte legame dell'opera con il contesto tolemaico in cui ebbe luce e che condizionò i riferimenti a personaggi della corte quali Timostene di Rodi e Patroclo di Macedonia. / My research is focused on Apollonius Rhodius and deals with the toponymies and ethnonymies named by the poet in his epic poem Argonautikà. These tell much more than simple geography and often hint at myths, local traditions, contemporary court men of the Ptolemaic kingdom (such as Timosthenes of Rhodes and Patroclus of Macedon) and mystery cults (Orphic, Dionysian and Eleusinian, in a very blended form of syncretism). Following homonymies and eponymies I have also been able to discover a second parallel itinerary through Attica, designed by Apollonius behind the main return route of Argo.

Page generated in 0.8563 seconds