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L'Athenaion Politeia pseudosenofontea e il suo tempo: studio di contestualizzazione

Porceddu, Maria Lavinia 12 January 2022 (has links)
La Costituzione degli Ateniesi, tramandataci dalla tradizione tra le opere di Senofonte, ha suscitato nel corso del tempo un considerevole interesse tra gli studiosi del mondo greco. All’opera, a partire dal XIX secolo, sono state dedicate analisi di natura filologica, linguistica e storica, e, in tempi più recenti, un elevato numero di commenti. Oggetto della riflessione dell’Autore – dichiaratamente ostile al regime politico in vigore ad Atene – sono i meccanismi costitutivi e funzionali della democrazia. L’opera propone una riflessione economico-politica di notevole rilievo teorico il cui intento, esplicitato fin dall’incipit, è di mostrare come il tipo di politeia scelto ad Atene – in cui è il demos a detenere il κράτος e, per questo, ad ἄμεινον πράττειν –, per quanto disprezzabile, funziona con successo. Il breve pamphlet costituisce per noi, dunque, una testimonianza fondamentale sul concreto funzionamento del sistema politico ateniese, sull’intelaiatura ideologica che lo sosteneva, nonché sulla resistenza teorica elaborata e propugnata dai sostenitori del pensiero antidemocratico. Tuttavia, la piena comprensione di tale fondamentale testimonianza risulta subordinata alla risoluzione delle questioni nodali dell’opera - quali cronologia, paternità, natura, destinazione, e finalità dello scritto – che, lungi dall’aver raggiunto un chiarimento definitivo, sono ancora oggi ampiamente dibattute. Il presente studio, pertanto, si è proposto di indagare, nella produzione letteraria superstite, quelle opere strettamente connesse alla sfera politica che, per pertinenza e rilevanza, mostrassero una certa affinità tematica con il pamphlet, rimandando verisimilmente a soggetti e motivi di riflessione comuni. Tra la vasta produzione letteraria politica del V secolo la presente ricerca si è incentrata in particolare sulla storiografia tucididea, quale testimone imprescindibile della situazione poleica della seconda metà del secolo, e la produzione teatrale, comica e tragica, che, riproducendo dibattiti culturali, attriti sociali e civili contemporanei, traduce in scena il linguaggio della polis. Il metodo analitico impiegato ha tentato di coniugare la ricerca tematica e l’indagine linguistica: la ricognizione di tipo contenutistico è stata affiancata da un’analisi del materiale linguistico, con l’intento di valutare la pregnanza di elementi tematici o tratti linguistici comuni nella loro dimensione comunicativa e sociale. Se, infatti, l’accostamento analogico sulla base della comunanza dei motivi proposti dai diversi testi permette di ricomporre il complesso di circostanze e avvenimenti in cui l’interesse per un dato tema si è sviluppato, le osservazioni linguistiche (e semantiche più in particolare) forniscono informazioni importanti circa il sistema culturale e ideologico delle nostre fonti. Dopo una prima definizione della problematica cronologica e d’attribuzione dell’opera, il presente lavoro, dunque, esamina il linguaggio politico impiegato nell’Athenaion Politeia, tramite un confronto, anche lessicale, con le opere che riflettono maggiormente l’opposta ideologia democratico-periclea, tra cui l’epitafio pericleo riportato da Thuc. II 35-46 e la prima produzione euripidea. Segue un raffronto puntuale tra il testo del pamphlet e i discorsi periclei riportati nei primi due libri dell’opera tucididea. L’indagine su uno dei temi portanti del libello, ovvero la politica imperiale esercitata dal regime democratico e le relazioni con gli alleati è stata effettuata tramite il confronto con le commedie aristofanee degli anni Venti del V secolo, in particolare Cavalieri e Vespe. Puntuali consonanze tematiche sono state riscontrate, inoltre, nella produzione comica frammentaria (di Aristofane, Teleclide, Ermippo, Eupoli), cui è dedicata una specifica sezione del lavoro. Lo studio di contestualizzazione ha dunque permesso di fissare le differenti opere prese in esame, e l’Athenaion Politeia in primis, in una rete di rapporti e condizionamenti, la cui valutazione risulta imprescindibile per una lettura circostanziata della letteratura politica ateniese.

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