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1

Ignorati adespota nel Lessico di Esichio (υ-φ)

Scopece, Fiora <1978> 05 June 2008 (has links)
No description available.
2

Ovidio e Marziale tra poesia e retorica

Cenni, Claudia <1979> 04 June 2009 (has links)
This 
study
 participates 
of
 the 
vivacious
 and
 recent 
interest
 for
 the 
Martial’s
 work, 
that
 has
 brought
 to
 discover
 a
 wealth
 and 
a 
complexity,
 remained 
for 
a
long
 time
 hidden, 
of 
the 
epigrammatic
 kind.
 Of
 this
 complexity
 is
 an
 important
 part
 the
 refined
 allusive
 game
 with
 the
 preceding
 tradition,
 as
 that
 with 
Ovid.
 My 
work
 is
 divided
 in
 two
 sections: 
the 
first
 one
 is dedicated
 to 
the 
passages 
in 
which
 Martial
 quotes
 Ovid
 and
 to
 the
 surest
 and
 more
 important
 recalls.
 The
 single
 chapters
 are
 dedicated
 to
 a
 detail
 theme
 (the
 apostrophe
 to
 the
 book;
 the
 mythology;
 the
 love;
 the
 exile).
 The
 second
 section, 
instead, 
is
 dedicated 
to 
the 
rhetoric,
 with
 an 
analysis 
of
 the
 structure 
of 
the 
poetic
 discourse
 in
 the
 elegy
 and
 in
 the
 epigram,
 and
 to
 the study
 of
 some
 rhetorical
 figures,
 in
 primis
 the
 sententia,
 key‐element
 in
 the
 Martial’s
 work,
 but
 also
 decisive
 in
 the
 innovative
 poetic process
 begun by
 Ovid.
3

Il libro Lambda della Metafisica di Aristotele

Fazzo, Silvia January 2009 (has links)
Parte I: Edizione (Introduzione, Edizione critica, Note sulla costituzione del testo, Traduzione) Parte II: Interpretazione (Studio sul libro Lambda, L'argomento del libro Lambda, Commento) Parte III: Tradizione (Archeologia di una tradizione" e altri saggi e materiali sulla tradizione esegetica del libro Lambda, con particolare riferimento a Alessandro di Afrodisia; Prima trascrizione esistente del commento greco di Georgios Pachymeres al libro Lambda capitoli 1-5)."
4

L'Antiope di Euripide

Biga, Anna Miriam January 2014 (has links)
Il presente lavoro si propone come un commento all'Antiope di Euripide. Dopo una rapida analisi delle testimonianze letterarie ed iconografiche che ci parlano delle vicende portate sulla scena, si è proposta una ricostruzione della trama della tragedia. A questa sezione fa seguito un'analisi puntuale dei singoli frammenti. Particolare attenzione è dedicata all'agone tra Amfione e Zeto, l'episodio che pare aver goduto in antico di maggior fortuna; per questa sezione si è proposta un'analisi di temi e problemi dibattuti dai due personaggi, anche in rapporto ad analoghe riflessioni riscontrabili in testi cronologicamente prossimi.
5

Editio critica, traduzione e commento di Truc. 1-254/5. Appendix: Editio critica, traduzione e analisi di Truc. 256-321 e 669-698.

Pentericci, Caterina January 2019 (has links)
Il lavoro di tesi consiste nell’edizione critica di una porzione di testo del Truculentus di Plauto (vv. 1-254/5), strutturata secondo le caratteristiche dell’Editio Plautina Sarsinatis. Si basa pertanto su un’indagine di prima mano sui manoscritti e sulle edizioni di Plauto, dalla princeps in poi, e si struttura in un apparato, rigidamente positivo, che tenga conto delle problematiche relative (1) al paratesto, (2) alla colometria dei cantica, (3) alle varianti testuali e congetture. All’edizione segue una proposta di traduzione e un commento filologico-stilistico sui versi presi in considerazione, spesso indispensabile per affrontare i passi più corrotti. In appendice si è scelto poi di riservare spazio alle scene che vedono in azione il seruus truculentus (vv. 256-321 e 669-698), un personaggio in realtà del tutto secondario e poco rilevante ai fini della trama se non per il fatto che conferisce il titolo alla commedia. Di queste se ne fornisce l’edizione critica, una proposta di traduzione - finalizzata quanto più possibile a conservare l’ilarità dei Witze presenti - e un’analisi che evidenzi le caratteristiche del seruus, mettendone in discussione il nome.
6

Francisci Porti Cretensis Commentaria in Aeschyli Tragoedias

Tavonatti, Paolo January 2010 (has links)
La tesi contiene l'editio princeps dei Commentaria dell'umanista cretese Francesco Porto (1511-1581) alle tragedie superstiti di Eschilo, primo commentario della tradizione occidentale all'intero corpus dell'Eleusino. L'edizione critica è preceduta da un'introduzione storico-biografica, in cui si indagano i contesti culturali in cui ha operato l'autore e che hanno influito sulla sua attivitÃ&nbsp; intellettuale. Segue un capitolo più generale sull'esegesi eschilea di Porto e sulla contestualizzazione dei Commentaria nel genere del commentario umanistico. L'edizione è accompagnata da un commento dei Commentaria, analizzati da un punto di vista non solo strettamente filologico, ma anche storico, retorico e stilistico.
7

L'intertextualité comme procédé dramaturgique dans Hécube et Les Troyennes d'Euripide

Wach, Aurelie January 2012 (has links)
This study investigates the question of how intertextuality is used as a dramaturgical device in Euripides’ Hecuba and Troades. The intertexts considered here are the Homeric epics and Aeschylus’ Agamemnon. After a presentation of the problems raised by the use of the notion of “intertextuality” in the field of ancient Greek literature, and more specifically Greek theatre, the two dramas are each studied in depth. Chapters I to IV are concerned with the stasima of these plays and raise the question of the specific manner in which intertextuality is inscribed in the lyrical language of the chorus. The stasima are considered from a global perspective in order to highlight their function as a guiding thread running through each drama. The following chapters deal with extended portions of Hecuba and Troades. The use of intertextuality in the representation of the sacrifice of Polyxena is studied in Chapter V, whereas Chapter VI deals with the double intertextual allusion (both to the Odyssey and to the Agamemnon) engaged in by Euripides in his representation of Hecuba’s revenge (in Hecuba). Chapters VII and VIII are about the Troades, focusing firstly on the Cassandra scene, which is compared with the Cassandra scene in Aeschylus’ Agamemnon, reworked here by Euripides. Secondly there is the scene involving Helen, where Euripides builds up the tensions of the agôn by basing it on a precise passage of Iliad III – which, in the light of the positions taken by the two characters, he purposely renders even more problematic than it is in Homer. The conclusion presents the results of this inquiry into the functioning and possible purposes of intertextuality in Greek tragedy.
8

L'eroe satirico di Luciano tra Aristofane e Platone

Deriu, Morena January 2013 (has links)
Tra le caratteristiche costitutive della produzione di Luciano di Samosata, la mixis è una dimensione fondamentale, attiva a vari livelli. Fra questi rientra anche la caratterizzazione dei protagonisti dei dialoghi e, in particolar modo, dei personaggi satirici, portavoce del messaggio autoriale e, per ciò stesso, in parte ma non totalmente identificabili con Luciano. L'analisi di queste figure mostra come gli archetipi comico, platonico e menippeo (identificati come tali dall'autore in Bis acc. 33) intervengano nella creazione del personaggio satirico, non senza una certa continuità. Allo stesso tempo, questa non si piega, però, a facili categorizzazioni, in linea con l'intera produzione lucianea.
9

Commento testuale ai frammenti di Epicarmo

Tosetti, Sara January 2018 (has links)
Questo lavoro di tesi contribuisce allo studio della commedia dorica di V secolo a.C. attraverso l’analisi dei testi del suo maggior esponente, Epicarmo di Siracusa. Vengono presi in esame i frammenti autentici che è possibile attribuire con certezza ad un determinato dramma e, per ciascun brano, si provvede ad un commento dettagliato delle peculiarità linguistiche, drammaturgiche e contenutistiche. Il proposito della ricerca è stato capire come Epicarmo si collocasse nel panorama culturale siciliano in cui visse, indagare l’uso della variazione linguistica e ricercare le peculiarità dei suoi drammi. Per trovare risposta a questi interrogativi, è stato necessario adottare un approccio di tipo interdisciplinare, poiché non è possibile racchiudere tali tematiche nella sola letteratura greca di V secolo. Un contributo fondamentale proviene dagli studi di storia della lingua greca e dalla dialettologia, che hanno permesso di definire le peculiarità linguistiche del dorico in uso a Siracusa e di evidenziare eventuali discrepanze presenti nei testi del commediografo. Nel commento ai brani, infatti, è costante il confronto tra la forma linguistica adottata da Epicarmo e quella corrispondente nello ionico-attico. Importante si rivela anche il contributo della sociolinguistica, una teoria che dà importanza al condizionamento esercitato dai parlanti su una lingua. Lo studio dei testi epicarmei indaga anche se esistano elementi linguistici tali da caratterizzare un determinato personaggio in base al suo status sociale, alla sua provenienza e al suo genere sessuale. I risultati ottenuti dallo studio linguistico e testuale sono notevoli. Innanzitutto, Epicarmo porta in scena argomenti mitologici, storici e scene riprese dalla vita quotidiana, mescolandovi parodia e travestimento. Due personaggi in particolare, Eracle ed Odisseo, compaiono frequentemente nelle opere del commediografo e diventano protagonisti delle azioni più diverse. Rilevante è anche la quantità e la lunghezza dei cataloghi che caratterizzano i frammenti epicarmei e che rispondono a determinati scopi comici. La forma ad elenco, ripresa probabilmente dalla letteratura epica, sembra essere stata particolarmente cara ad Epicarmo, che la impiega in molti testi. Inoltre, è probabile che, almeno in alcuni drammi, fosse previsto un coro comico, anche se non è chiaro quanti individui lo componessero e quale fosse la sua funzione. Dal punto di vista linguistico, i testi del commediografo sono composti nel dialetto dorico di Siracusa, anche se compaiono talvolta alcune espressioni peculiari di altri dialetti. In qualche occasione, inoltre, i frammenti sembrano testimoniare la variazione sincronica in atto nella lingua parlata. In conclusione, la produzione comica di Epicarmo mostra un forte carattere regionale, evidente sia dalla scelta di scrivere in dorico sia dai numerosi riferimenti a prodotti tradizionali e ad argomenti locali. Tuttavia, la lingua e i contenuti del poeta risentono in larga misura anche dell’ambiente culturale e politico della Sicilia di V secolo a.C. e attestano relazioni tra il commediografo siracusano e gli intellettuali contemporanei, fra i quali spicca Eschilo.
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Thomas Stanley, editore di Eschilo

Tedeschi, Chiara January 2011 (has links)
A survey on Thomas Stanley's Aeschylus edition, his sources and his philological work.

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