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I "Gradi di san Girolamo" in due inediti testimoni settentrionali (Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, I.II.37 e Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. I.14 [5173])

Viesi, Arianna 05 April 2024 (has links)
My dissertation project presents a critical edition of two unpublished manuscript witnesses of the so-called Gradi di san Girolamo, a vernacular translation of a French treatise from the late 13th century: mss. Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, I.II.37 and Venice, Biblioteca Nazionale Marciana, It. I.14. A linguistic commentary and a glossary complete the edition of the manuscripts. The Gradi di san Girolamo is a religious florilegium in thirty chapters disposed as metaphoric steps of a symbolic ladder from earth to heaven. Because of their linguistic features and the outstanding extensiveness of the text they conveyed, the two manuscripts deserved a dedicated study. CORBELLINI 1985 censed the senese manuscript and pointed out its northern and, most probably, Emilian linguistic features. Through a thorough analysis of the text, I was able to confirm and refine Corbellini’s initial evaluation. The frequency and the consistency of certain linguistic phenomena indeed point to Bologna and they can contribute to further define the characteristics of the vernacular of that area. The linguistic characterisation and stratigraphy of the marciano manuscript offer further interesting insights. Firstly, in addition to generic northern traits the language presents some diagnostic phenomena which can be traced back to the Piedmont area. Therefore, the manuscript contributes to define the characteristics of the fourteenth-century vernacular of an area (Piedmont) for which little contemporary documentation survives. Additionally, the northern linguistic patina and the generic tuscan traits of this text coexist with some phenomena specific to western Tuscany, the area of origins of the vernacular translation. Besides that, the text contains traces of some forms that are difficult to fit within the framework outlined. These forms are apparently non-indigenous and they might provide some guidelines to reconstruct the diffusion of the text. In addition to the linguistic analysis of the two manuscripts, this dissertation includes a study of the tradition and of the primary and collateral sources of the translation. First of all, I executed a new census of the manuscript witnesses, identifying two new manuscripts to supplement the previous inventories (mss. Florence, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VIII. 1282, Verona, Biblioteca Civica, n. 2098-2099). This is a relevant find, as it confirms the enormous fortune that befell the Gradi, for which more than forty manuscript witnesses are known so far. I have also included an analysis of the sources of the Gradi. This required going back to the Liber Scintillarum, an 8th-century ascetic florilegium in eighty one chapters covering a series of biblical and patristic sentences. Since the beginning of its transmission, the text was subjected to frequent reworkings which over time altered its structure and content. One of these modified versions seems to have been the subject of a now lost Latin text in thirty chapters, which is referred to in the tradition as Scala virtutum maior. The existence of this text is only hypothetical for now, but it can be inferred with reasonable certainty on the basis of indirect textual clues. The Scala virtutum maior would be the Latin text at the base of the French treatise, for a long time only hypothetical but now identified by DE NISCO 2020 in the Traitéis des XXX greis de l’eschiele, served as a model for the italian translation.
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La particella pa nelle varietà del ladino dolomitico con particolare attenzione al fassano

Dohi, Atsushi January 2019 (has links)
Il lavoro si concentra sulla sintassi, la semantica e la pragmatica della particella pa (o po) nelle varietà del ladino dolomitico, con particolare attenzione al suo impiego nel fassano. Questa particella presenta caratteristiche e funzioni diverse nelle varietà esaminate: in ampezzano e in fodóm pa serve come particella modale che esprime un atteggiamento del parlante, in badiotto e in gardenese funziona come marcatore interrogativo obbligatorio. In fassano la particella non è obbligatoria, pur essendo molto frequente nelle frasi interrogative, dove tuttavia non pare svolgere una funzione modale. Per illustrare e analizzare le diverse proprietà della particella nelle varietà considerate, la tesi è organizzata in cinque capitoli, dei quali i primi due sono dedicati a presentare le proprietà generali delle particelle modali (MP) e le ipotesi proposte sulla struttura in cui si manifestano, mentre gli ultimi tre sono dedicati alla descrizione degli usi e all'analisi della particella interrogativa pa/po nelle varietà ladine. Nel primo capitolo sono presentate le caratteristiche delle MP e sono discussi vari esempi ripresi in particolare dal tedesco (doch, denn) e dall'italiano (mai, poi). Per quanto concerne il quadro teorico, è adottata la cosiddetta split CP hypothesis di Rizzi (2001), che permette di cogliere l’interazione tra la modalità veicolata dalle particelle e la struttura sintattica della frase. Nel secondo capitolo sono prese in considerazione le particelle modali usate nell’italiano regionale (ben e mica) e nei dialetti parlati nel Veneto e nel Trentino (lu, ti, mo, po), che sono messe a confronto con le particelle usate in italiano e in tedesco, introdotte nel primo capitolo. Tale confronto suggerisce l’esistenza di tre tipi di posizione in cui possono apparire le particelle: iniziale, interno e finale. Le particelle nelle posizioni interne hanno avuto vari processi di grammaticalizzazione che coinvolgono il cambiamento della posizione sintattica, mentre le particelle che appaiono nelle posizioni iniziali o finali si evolvono in maniera relativamente semplice. Il terzo capitolo si concentra sull'uso di pa (e delle sue varianti po, a) nelle varietà ladine. Le particelle modali nel ladino dolomitico sono analizzate in accordo con le ipotesi sulla periferia sinistra della frase presentate nei capitoli 1 e 2. In particolare, la descrizione dettagliata degli usi di pa in frasi interrogative suggerisce l’esistenza di un processo di grammaticalizzazione dell’avverbio temporale, che lo trasforma in marcatore interrogativo obbligatorio, con una fase intermedia che ri-categorizza l'avverbio come particella modale (in accordo con la proposta di Hack 2011 e 2014). Al processo di grammaticalizzazione della particella pa è dedicato il quarto capitolo, che riprende in prospettiva diacronica l'analisi di grammaticalizzazione proposta da Hack (2011 e 2014). I dati in diacronia sono selezionati mediante interrogazione del Corpus dl Ladin Leterar, e servono a mostrare le frequenze e i contesti d'uso della particella nel tempo (XIX e XX secolo) e nelle diverse varietà ladine. I dati evidenziano l'esistenza di processi di grammaticalizzazione che si trovano in fasi diverse nelle varietà del ladino dolomitico, con l'ampezzano e il fodom nella prima fase, il fassano nella fase successiva, il badiotto e il marebbano in fase avanzata, e il gardenese nella fase estrema. Il quinto capitolo è dedicato al fassano, che sembra rappresentare una varietà di transizione, poiché è l’unica in cui la particella ha perso il valore modale, ma non ha ancora acquisito obbligatorietà. Per descrivere dettagliatamente l'uso di pa nel fassano, sono state condotte due inchieste. La prima ha coinvolto 75 studenti di varie località nella valle, la seconda invece 27 parlanti di diverse età e località. L’analisi svolta sui dati raccolti mostra che l'uso della particella è influenzato da fattori diatopici, dalla standardizzazione linguistica degli anni Ottanta, e dal ruolo svolto dalla scuola per l'insegnamento della lingua ladina. La complessità dell’uso della particella in questa varietà viene interpretata seguendo l’ipotesi avanzata da Benincà & Damonte (2009): l’omissibilità della particella è dovuta alla scelta libera tra la particella pa e un elemento foneticamente non realizzato. Inoltre, in alcune sotto-varietà fassane, la scolarizzazione ha dato luogo a una varietà intra-individuale normativa in cui l’uso della particella è preferito. In conclusione, il lavoro mostra l’evoluzione diacronica della particella pa su una linea che ha la sua origine nell’avverbio temporale, si sviluppa con la particella modale e termina con il marcatore interrogativo. Sulla base della split CP hypothesis, questo sviluppo è interpretato come un cambiamento della maniera in cui la particella interagisce con la proiezione etichettata FP (Force), dove si codificano il tipo di frase e la sua forza illocutiva. Il lavoro sulla particella pa si inserisce perciò nel quadro degli studi volti a descrivere la struttura e le proprietà della periferia sinistra della frase, e contribuisce con dati nuovi alla discussione sul rapporto tra "discorso" e "sintassi".
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Nel laboratorio di Pirandello. Spigolando tra i "Taccuini".

BONO, MICHELE MARCO 20 April 2011 (has links)
La Tesi di Dottorato ha per oggetto tre Taccuini di Pirandello, studiati sia sul versante filologico che su quello ermeneutico. Si tratta del Taccuino Segreto (edito dalla Mondadori nel 1997 a cura di Annamaria Andreoli), del Taccuino di Harvard (edito dalla Mondadori nel 2002 a cura di Ombretta Frau e Cristina Gragnani) e del Taccuino di Coazze (edito in copia anastatica dalla Biblioteca-Museo “Luigi Pirandello di Agrigento” nel 1998 e nel 2001). Se l’edizione critica che correda il saggio intende operare una revisione filologica dei tre documenti, con un riesame delle concordanze dei primi due Taccuini e una prima edizione critica del testo e delle concordanze del Taccuino di Coazze, l’ampio saggio introduttivo (diviso in tre parti dedicate ai rispettivi Taccuini) ha lo scopo di operare la sintesi su quanto sinora scritto in merito al “laboratorio di Pirandello”, sviluppando quanto emerso dallo studio filologico ed ermeneutico. / The object of this Doctorate’s thesis are three Pirandello’s Notebooks: Taccuino segreto (ed. by Annamaria Andreoli, Mondadori Milano 1997), Taccuino di Harvard (ed. by Ombretta Frau and Cristina Gragnani, Mondadori, Milano 2002), Taccuino di Coazze (printed by “Biblioteca-Museo Luigi Pirandello” Agrigento). The Critical edition’s purpose is a philological study of Pirandello’s Notebooks, with concordance’s review of Segreto and Harvard’s Notebooks, and first study of Coazze’s Notebook (philological edition and concordance). The Essay analyzes “Pirandello’s Laboratory”, when until now studied in essays and articles of “Pirandello’s “laboratory” and “style”, and considerations of our study and our philological edition.
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Lettere di ser Lapo Mazzei a Francesco Datini (1390 - 1399) / Ser Lapo Mazzei's letters to Francesco Datini (1390-1399)

CAMESASCA, GLORIA 15 April 2013 (has links)
Ser Lapo Mazzei (1350-1412) fu uno dei notai più legati al mercante pratese Francesco Datini (1335ca-1410). La loro corrispondenza, già pubblicata da Cesare Guasti nel 1880, è una fonte importante, perché restituisce uno spaccato significativo della vita e delle relazioni personali di un mercante e di un notaio vissuti in Toscana alla fine del Trecento. Il presente lavoro è un'edizione più rispondente alle odierne metodologie ecdotiche delle lettere di Mazzei comprese nell'arco cronologico che va dal 1390 al 1399, accompagnate da un opportuno commento. Nei capitoli introduttivi vengono approfonditi i seguenti argomenti: le biografie di Mazzei e Datini e l'analisi grafica, linguistica, stilistica, della struttura e dei principali temi trattati nelle epistole. La ricerca è corredata inoltre dagli indici dei nomi di persona, di luogo, delle cose notevoli e delle fonti d'archivio. / The notary Lapo Mazzei (1350-1412) was a friend and a correspondent of the merchant of Prato Francesco Datini (1335 about-1410). Mazzei's letters written to Datini, published by Cesare Guasti in 1880, are an important source because they return a significant cross-section of life and personal relations of a merchant and a notary lived in Tuscany at the end of the fourteenth century. This work is the critical edition of Mazzei's letters (1390-1399) equipped with a commentary. The introductory chapters face these subjects: Mazzei and Datini's biographies, letters' topics and structure and their graphic, linguistic and stylistic analysis. At the end of the work there are the indexes of personal names, place names, remarkable things and archival sources.
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'CON ALEGREZZA DE CUORE'. LETTERE DELLA CONTESSA MARGHERITA TRIVULZIO AL CARDINAL FEDERICO BORROMEO CONSERVATE PRESSO LA BIBLIOTECA AMBROSIANA DI MILANO

RUGGERI, MARIA RITA GIUSEPPINA 10 July 2018 (has links)
La presente ricerca fornisce l’edizione critica delle oltre quattrocento epistole inviate dalla contessa Margherita Trivulzio al figlio, il cardinal Federico Borromeo, nel corso del quindicennio 1586-1601. Lo studio di tale nucleo di missive permette non solo di gettare nuova luce sulla figura del Borromeo, approfondendo la trama delle sue relazioni familiari, ma consente soprattutto la messa a fuoco di un personaggio finora rimasto in ombra eppure meritevole di essere scoperto, quello della nobile Trivulzio. A partire dallo studio del materiale epistolografico esaminato, la presente indagine si propone infatti di ricostruire il profilo biografico, il retroterra religioso e il livello culturale della contessa – quest’ultimo indagato anche sul piano dell’analisi linguistica – offrendo al tempo stesso anche un possibile itinerario di lettura delle numerose lettere destinate al celebre fondatore della Biblioteca Ambrosiana di Milano. / This research provides the critical edition of over four hundred letters sent by the countess Margherita Trivulzio to her son, Cardinal Federico Borromeo, between 1586-1601. The study of this nucleus of letters allows one not only to shed new light on the figure of Borromeo, analysing his family relationships, but allows a particular focus on a personality, who has so far remained little known and yet worthy of being discovered: that of the noble Trivulzio. Starting from the study of the examined epistles, the following analysis aims to reconstruct the biographical profile, the religious background and the cultural importance of the countess – the latter being investigated as well in terms of linguistic analysis – while at the same time it offers a possible itinerary of reading the numerous letters addressed to the famous founder of the Ambrosian Library of Milan.
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LA MITIGAZIONE NELLA PROSA SCIENTIFICO-ACCADEMICA ITALIANA E NELLA PROSPETTIVA DELL'INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO LS.

GIORDANO, CARLO 04 April 2018 (has links)
La presente ricerca, che si inserisce negli ambiti della pragmatica, della linguistica testuale e della linguistica applicata, analizza il fenomeno della mitigazione all’interno di un corpus di 25 articoli scientifici in italiano, con l’intento di comprendere meglio questo fenomeno pragmatico nel suo contesto di azione. Si cerca quindi di rispondere ad alcune domande riguardanti forme, funzioni e domini testuali della mitigazione. Per riuscire in ciò, si è elaborato un approccio pragmatico integrato, derivato dal modello tripartito di Caffi (2007), basato sulla nozione di scope (contenuto proposizionale, dimensione illocutiva e origine deittica dell’enunciato), e dalla lunga tradizione di studi di stampo funzionalista. Si presentano quindi i primi risultati di questa ricerca originale, sia da un punto di vista qualitativo sia qualitativo. Infine, tale ricerca investiga alcune possibili implicazioni per l’insegnamento dell’italiano LS in ambito accademico, offrendo a quanti coinvolti nell’insegnamento, sia in qualità di ricercatori che di insegnanti, alcune prime conclusioni, strumenti e risorse immediatamente utilizzabili per la progettazione di percorsi formativi volti allo sviluppo di sensibilità testuali e di genere e di abilità come quella di scrittura accademica, definibili comunicative, accademiche e transferable, , abilità cruciali per qualunque studente universitario che intenda completare con successo il proprio percorso di studi. / This research, framed into the domain of pragmatics, textual linguistics and applied linguistics, aims to analyse mitigation phenomena within a 25 Italian RA’s corpus, to contribute to a better comprehension of these phenomenon in its context of action. More in details, this work attempts to answers to some questions regarding forms, functions and text domains of mitigation. In order to do so, an integrated pragmatic approach was elaborated, derived from Caffi’s tripartite model (2007), based on the notion of scope (propositional content, illocutionary dimension and deictic origin), and on the tradition of literature in a functionalist perspective. The first results of this original investigation, both qualitative and quantitative, will be presented. Furthermore, this research investigates some possible implications in the domain of Italian as FL teaching, and some potential implementations. It provides then, to those involved in teaching Italian LS in academic context, as both teacher and researcher, some first conclusions, tools and resources immediately expendable to design language formation paths, meant to develop textual and genre sensibility as well as competences and skills, like academic writing, defined communicative, academic and transferable, which are crucial for any kind of student to achieve success in their studies.
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INTRODUZIONE ALLA CRITICA MANZONIANA IN UNIVERSITA' CATTOLICA / Introduction to Manzoni critics in Università Cattolica

LOMOLINO, SIMONA 04 July 2017 (has links)
La tesi verte sulla critica manzoniana effettuata dai docenti di letteratura italiana non più in ruolo dell’Università Cattolica: l’attenzione si è concentrata sugli apporti che hanno maggiormente influenzato gli sviluppi successivi, per il loro valore intrinseco, il potenziale innovativo o lo spirito polemico. Ogni capitolo è dedicato a un singolo studioso; dopo una succinta introduzione biografica, si analizzano i principali contributi, raggruppati in modo tale da mantenere una coerenza di argomentazione e armonizzare il criterio contenutistico con quello cronologico delle opere prodotte. Parallelamente si rilevano collegamenti, differenze e punti di contatto fra le diverse opinioni, ma soprattutto gli elementi di originalità di ciascuna a livello di metodologie e strumenti usati, tipologia di critica e di scrittura, orientamento su aspetti specifici dell’opera manzoniana e novità apportate, oggetto delle riflessioni conclusive in chiusura di capitolo. E’ stato anche delineato il rapporto fra i singoli e le varie correnti, ripercorrendo a grandi linee l'evoluzione del pensiero critico italiano nei sec. XIX e XX. La figura e l’opera di Manzoni sono state indagate da un punto di vista ora tematico, ora stilistico, ora linguistico e filologico, tenendo in conto sia la tradizione letteraria italiana, che la cultura europea. Particolare accuratezza è stata riservata alla bibliografia finale. / The paper regards literary critics on Alessandro Manzoni, performed by professors of Università Cattolica: the attention is focused on the most important contributions, for their quality, innovation, polemic meaning. After an introduction, each chapter is dedicated to a single researcher: after a short biographical introduction, fundamental essays in chronological order are examined. In the same time relationships, differences and similarities are noticed, such as methodology, critic trends, writing style. Life and works of Manzoni are investigated from a thematic, stylistic, linguistic and philological point of view, regarding both Italian literary tradition and European culture. Relationship between each researcher and various critical currents is outlined, to range critical thinking evolution in Italy during XIX and XX centuries. Finally, particular care was given to bibliography.
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"IL BELLO ERA SENTIRLO RACCONTARE LE SUE AVVENTURE": UN ROMANZO DA ASCOLTARE

BORGHI, MARGHERITA 03 September 2021 (has links)
La tesi nasce dalla riflessione su un aspetto della fruizione dei Promessi sposi che rende il romanzo un unicum nella letteratura italiana: fin dai suoi esordi, il testo è stato letto ad alta voce e ascoltato nelle più svariate occasioni. Da qui l’idea di indagare se esistano, e quali siano, aspetti del testo che lo rendono particolarmente adatto all’ascolto. Conseguenza diretta dell’ascoltabilità del romanzo può essere, poi, la sua caratteristica memorabilità, grazie alla quale episodi e intere porzioni di testo si imprimono facilmente nella mente dei lettori-ascoltatori. La tesi si compone, dunque, di due sezioni, tra loro interconnesse, ma dedicate l’una, in modo più specifico, al primo aspetto in questione, l’ascoltabilità, l’altra al secondo, la memorabilità. Nel primo capitolo si pone l’attenzione sul rapporto tra I promessi sposi e la lettura ad alta voce; nel secondo capitolo l’analisi cerca di mettere in luce l’importanza del racconto orale (e dell’ascolto di narrazioni) nel romanzo; il capitolo terzo si concentra sulla ricerca delle caratteristiche (varietà e ripetizione) che rendono il romanzo memorabile a livello della sua struttura narrativa e delle connessioni tra le sue parti; il quarto e ultimo capitolo è dedicato ancora ai medesimi concetti, ma in questo caso l’analisi si focalizza sulle dimensioni morfo-sintattica e retorica del testo. / This thesis takes his origin from the reflection about a really singular feature that makes the novel I promessi sposi a unicum in italian literature. Since his first release, the text has been read aloud and listened in many and different occasions. Therefore, it has been tried to find the existence in the novel of some features that make it so suited to be listened to. A direct consequence of the novel's “listenability” is his typical “memorability”, that makes it really easy for the reader-listener to remember episodes and entire portions of the text. Thus, the thesis is composed of two sections, connected each other, but dedicated the one, in a more specific way, to the first feature at issue (“listenability”) and the other to the second (“memorability”).
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PER UN'EDIZIONE CRITICA COMMENTATA DEGLI EPISTOLARI DI FELICE FELICIANO / FOR A CRITICAL COMMENTED EDITION OF THE LETTERS OF FELICE FELICIANO

AZZOLINI, CHIARA 14 May 2021 (has links)
Le raccolte epistolari di Felice Feliciano (1433-1479?) sono affidate a quattro manoscritti, di cui tre autografi e uno apografo; il corpus totale delle lettere ammonta a 189 pezzi, di cui 76 a testimoniale plurimo. Questo lavoro punta per la prima volta a ricostruire il quadro critico di questa complessa tradizione e a definire i prolegomena a una futura edizione degli epistolari. Il primo capitolo traccia il profilo biografico dell’autore e ne inquadra la produzione nel panorama dell’epistolografia quattrocentesca, mentre il secondo è dedicato alla descrizione codicologica e paleografica degli esemplari. Il terzo capitolo restituisce ogni epistolario a un contesto d’allestimento verosimile in una circostanza spazio-temporale precisa, sulla base dei dati interni a ciascun testimone. Il quarto capitolo contiene la trattazione complessiva e non più individuale degli epistolari, allo scopo di individuare una ratio organizzativa nell’assetto delle varie raccolte, tramite il riconoscimento di un’ossatura portante costituita da nuclei di lettere a testimoniale plurimo. Il quinto capitolo offre uno specimen editoriale, ovvero l’edizione critica commentata del nucleo individuato come il più antico, composto da 29 lettere e tramandato da tre mss. su quattro. L’elaborato termina con un’appendice nella quale, attraverso i regesti delle lettere, si propone il modello da seguire per la costruzione dell’edizione integrale degli epistolari felicianei. / The epistolary collections of Felice Feliciano (1433-1479?) are entrusted to four manuscripts, three autographs and one apograph; the total corpus of letters amounts to 189 pieces, 76 of which are in multiple attestation. This work aims for the first time to reconstruct the critical picture of this complex tradition and to fix the prolegomena for a future edition of the epistles. The first chapter traces the author’s biographical profile and sets his production against the panorama of 15th-century epistolography, while the second chapter is dedicated to the codicological and palaeographical description of the manuscripts. The third chapter restores each collection to a plausible setting in a precise space-time situation, on the basis of its internal features. The fourth chapter deals with the four books as a whole and no longer individually, with the aim of identifying a rational organisation in the arrangement of the various collections, through the recognition of a bearing framework made up of groups of letters in multiple attestation. The fifth chapter offers an editorial specimen, that is the critical commented edition of the group identified as the oldest, consisting of 29 letters and handed down by three out of four manuscripts. The thesis ends with an appendix in which, by means of the epistles’ registers, the model to be followed for the construction of the complete edition of Feliciano’s letters is proposed.
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I complementi preposizionali dei verbi francesi e italiani. Problemi teorici e studi contrastivi / Les compléments prépositionnels des verbes français et italiens. Problèmes théoriques et études contrastives / Prepositional Complements of French and Italian Verbs theoretical Problems and Contrastive Studies

BRAMATI, ALBERTO GIORDANO 24 April 2008 (has links)
La tesi è divisa in tre parti: la prima parte offre un panorama delle principali teorie della valenza sviluppate in Francia e in Italia, con particolare attenzione allo statuto sintattico dei complementi preposizionali (argomenti o aggiuntivi); la seconda parte presenta lo studio contrastivo di 103 verbi francesi tratti dal "Dictionnaire de la Complémentation Verbale" di Salkoff-Valli (in preparazione); la terza parte presenta lo studio contrastivo di due gruppi preposizionali francesi di particolare interesse traduttivo: "de N" con valore di causa e "contre N". / This Thesis is divided into three parts : the first one gives an overview of the main valency theories, which have been developed in France and Italy, particularly paying attention to the problem of prepositional complements ambiguity (objects or modifiers of the verb) ; second part proposes a contrastive study of 103 French verbs, taken from Dictionnaire de la Complémentation verbale of Salkoff-Valli (in progress); third part proposes a contrastive study of two French prepositional phrases "de N" indicating a cause, and "contre N", object or specific modifier of the verb , very interesting topic under the point of view of the translation into Italian.

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