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Legitimidade ativa no mandado de segurança coletivo / Legittimazione ativa in atto di mandamus collettivo

Castro, Roberto Cesar Scacchetti de 23 May 2014 (has links)
O presente trabalho tem por escopo o estudo da legitimação ativa no mandado de segurança coletivo no Brasil à luz da legislação vigente sobre o tema, da doutrina e jurisprudência pátrias. Buscou-se, de início trazer uma leitura contemporânea das condições da ação e especificamente da possibilidade jurídica do pedido e interesse processual no que interessam à legitimidade. Traçou-se o conceito de legitimidade e as correntes doutrinárias que definem o instituto, especialmente para fins da tutela coletiva. Após, procurou-se definir a representatividade adequada e a pertinência temática, principalmente no que interessa à definição da legitimidade ativa em demandas coletivas e no mandado de segurança coletivo. Quanto ao mandado de segurança, incialmente foram aduzidos os pontos relevantes ao instituto em sua espécie individual, expondo sobre a evolução histórica deste e sua natureza. Paralelamente a isso, asseverou-se sobre o histórico doutrinário e normativo da tutela de direitos coletivos, bem como os pontos relevantes atinentes à legitimação no mandado de segurança coletivo especificamente. Por fim, foram relacionados os legitimados ope legis para o mandado de segurança coletivo, trazendo-se a sugestão de outros legitimados a partir de uma interpretação sistêmica da normatização de tutela dos direitos coletivos. Concluiu-se o trabalho com a menção a duas situações concretas específicas que interessam à atuação dos legitimados e tratam da limitação da atuação destes. / Il scopo centrale di questo studio è lanalisi dell istituto della legittimazione ativa in atto collettivo di mandamus in Brasile, alla luce della normativa vigente in materia, dottrina e giurisprudenza patrie. Abbiamo cercato inizialmente di portare una lettura contemporanea delle condizioni dell\'azione e, in particolare, la possibilità giuridica della domanda, interesse procedurale e legittimità. Tracciato il concetto della legittimità e il tendenze dottrinali che definiscono l\'istituto, in particolare ai fini della protezione collettiva. Dopo, abbiamo cercato di definire un\'adeguata rappresentazione e la pertinenza tematica, in particolare per quanto riguarda la definizione di legittimazione attiva su le richieste collettivi e atto collettivo di mandamus. Quanto al atto collettivo di mandamus, inizialmente sono stati messi i punti su il instituto nelle loro singole specie, l\'evoluzione storica di questo e la sua natura. Parallelamente a ciò, se affermato sulla storia dottrinale e normativa della tutela di diritti collettivi, come pure delle punti pertinenti relative alla legittimità in atto collettivo di mandamus specificamente. Infine, abiamo tratato su il legittimati definiti nella legge per l\'atto collettivo di mandamus, portando il suggerimento di altri legittimati da una interpretazione sistematica delle norme di tutela dei diritti collettivi. Si è concluso il lavoro con riferimento a due situazioni concrete di interesse specifico per la prestazione degli legittimati e su la limitazione della prestazioni di questi.
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La Legittimazione Artistica della Fotografia in Italia / THE ARTISTIC LEGITIMATION OF PHOTOGRAPHY IN ITALY / The Artistic Legitimation of Photography in Italy

ZAFFARONI, LORENZO GIUSEPPE 20 May 2021 (has links)
Attraverso un ampio studio di campo, il contributo propone un'analisi sociologica della fotografia in Italia e della sua parziale legittimazione artistica. Prendendo in considerazione sia lo sviluppo storico del campo della fotografia artistica in Italia che la sua condizione contemporanea, lo studio si concentra sui processi attraverso cui diversi attori e istituzioni promuovono la legittimità e lo status della fotografia come arte. Combinando la sociologia dell'arte e dei processi culturali con gli studi organizzativi, la ricerca sviluppa un quadro interpretativo che delinea la relazione tra legittimazione, categorizzazione sociale e processi di valutazione culturale. La ricerca, adottando la metodologia della Constructivist Grounded Theory, raccoglie e analizza diverse fonti: interviste faccia a faccia con fotografi, critici, storici, curatori, galleristi, direttori di musei e collezionisti italiani; note etnografiche raccolte durante l'osservazione partecipante di vari eventi di arte e fotografia, come festival, fiere, presentazioni, visite a musei e aperture di gallerie; risultati d'asta (2009-2020) e analisi di mercato disponibili; dati secondari, come libri di storia e opere critiche sulla fotografia italiana, documenti di archivio e comunicati stampa. I risultati mostrano che la fotografia in Italia sta ancora lottando per assicurarsi uno statuto di forma d'arte legittima a causa di processi storici e dinamiche socio-economiche che rafforzano il confine simbolico tra il mondo professionale della fotografia e quello legittimo dell'arte contemporanea. Rispetto ad altri paesi europei, il campo della fotografia artistica è emerso tardi, solo alla fine degli anni '70, in seguito all'emergere di tre spazi di opportunità favorevoli, in particolare la crisi del fotogiornalismo italiano. Di conseguenza, i membri del campo della fotografia artistica hanno sviluppato strategie di mobilitazione delle risorse e di teorizzazione di un'ideologia legittimante ancora in fase di sviluppo. Inoltre, il contributo teorizza tre processi di legittimazione che, agendo in combinazione tra loro, stabiliscono le condizioni per la completa legittimazione della fotografia come arte: differenziazione, emulazione e sublimazione. Questi processi, discussi alla luce di esperienze empiriche di legittimazione sia completa che parziale, mostrano che il campo della fotografia occupa una posizione di "inclusione segregata" all'interno delle istituzioni artistiche, poiché persiste ancora una contestata identificazione della fotografia come arte. / Through an in-depth field study, this thesis provides a sociological analysis of photography in Italy and its partial artistic legitimation. Taking into account both the historical development of the field of art photography in Italy and its contemporary condition, the study focuses on the processes through which different actors and institutions promote the legitimacy and status of photography as art. Combining the sociology of art and cultural processes to organisation studies, the study develops an interpretative framework that spells out the relationship between legitimation, social categorisation and cultural evaluation processes. Adopting the Constructivist Grounded Theory methodology, the research collects and analyses different sources: face-to-face interviews with photographers, critics, historians, curators, gallery owners, museum directors and Italian collectors; ethnographic notes collected during participant observation of various art and photography events, such as festivals, fairs, presentations, museum visits and gallery openings; auction data (collected from 2009 to 2020) and extant market analyses; secondary textual data, such as history and critical works on Italian photography, archival records and press releases. The results show that photography in Italy is still struggling to secure its status as a legitimate art form due to historical processes and socio-economic dynamics that reinforce the symbolic boundary between the professional world of photography and the legitimate world of contemporary art. Compared to other European countries, the field of artistic photography emerged late, only at the end of the 1970s, following the emergence of three favourable opportunity spaces, notably the crisis of Italian photojournalism. As a result, members of the field of artistic photography developed strategies of resource mobilisation and theorisation of a legitimising ideology that are still ongoing today. In addition, the contribution theorises three processes of legitimation which, acting in combination with each other, establish the conditions for the complete legitimation of photography as art: differentiation, emulation and sublimation. These processes, discussed in the light of empirical experiences of both full and partial legitimation, show that the field of photography occupies a position of "segregated inclusion" within art institutions, as a contested identification of photography as art still persists.
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Circolazione delle azioni e legittimazione all'esercizio dei diritti del socio / Circulation of Shares and Ability to Exercise the Shareholder's Rights

KUTUFA' , ILARIA 04 April 2008 (has links)
Il lavoro ha affrontato la tematica riguardante la disciplina del trasferimento delle azioni. In particolare, l'attenzione si è concentrata sulla formalità dell'iscrizione nel libro soci. A tale riguardo, si è posto il problema di comprendere se essa costituisca ancora il mezzo necessario per il conseguimento dello status socii. Con riferimento alle s.p.a. che emettono titoli, si è ravvisato nel possesso qualificato del titolo l'unico indice di legittimazione necessario e sufficiente in caso di trasferimento a mezzo girata, riconoscendo all'iscrizione nel libro soci la funzione di elemento necessario (ma comunque insufficiente, se isolatamente considerato) all'acquisto della legittimazione in caso di trasferimento dell'azione per atto separato e di circolazione mortis causa. Si è, comunque, escluso che le novità introdotte abbiano surrettiziamente trasformato le azioni in titoli all'ordine. In assenza di titoli, si è evidenziato che l'iscrizione ha sempre funzione legittimante come accade in caso di trasferimento di quote di s.r.l. In presenza di azioni dematerializzate, si è sottolineato che l'iscrizione nel libro soci perde ogni funzione legittimante, posto che l'avente causa acquista lo status di socio tramite registrazione sul conto tenuto dall'intermediario. Si è giunti alla conclusione che, al di là della funzione cartolare, a-cartolare o scritturale, l'annotazione nel libro soci rappresenta, esaltando il suo ruolo organizzativo, l'unico strumento che l'emittente ha a disposizione per riconoscere i propri soci ed avere contezza dei suoi assetti proprietari e delle vicende relative alle partecipazioni dallo stesse emesse. / The work concerned the issue about the circulation of shares. In particular, the attention is concentrated around the registration on shareholders' book. In this respect, the difficulty lied in understanding if the registration is still the instrument for the achievement of status socii. About the corporations which issue paper securities, the only instrument (necessary and sufficient) for the ability to exercise the shareholders' rights if the share is transferred by endorsement is the security's qualified possession. The registration on shareholders' book is the necessary, but not sufficient, instrument for the ability to exercise the shareholders' rights if the share is transferred by separate contract and if the share is transferred mortis causa. Anyway, the recent reform confirmed that the shares are registered securities. About the corporations which don't issue paper securities, the registration is always the instrument for the ability to exercise the shareholders' rights, like it happens in case of circulation of unlimited liability company's stakes. About the corporations which issue dematerialized securities (in particular, listed companies), the registration isn't the instrument for the ability to exercise the shareholders' rights, because the buyer achieves status socii by the registration on intermediary's account. In short, the registration on shareholders' book is the only instrument which the legal system puts at corporation's disposal to know its shareholders and the events about its shares.
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Culture violente e statualità limitata: come le tendenze della guerra e del terrorismo influenzano le tendenze degli omicidi / VIOLENT CULTURES AND LIMITED STATEHOOD: HOW TRENDS IN WARFARE AND TERRORISM INFLUENCE HOMICIDE TRENDS

KAMPRAD, ALEXANDER EDMUND 12 February 2018 (has links)
Sulla base delle analisi transnazionali degli effetti della violenza collettiva (guerra e terrorismo) sui tassi di omicidi, la mia ricerca di dottorato contribuisce all' apertura di studi criminologici sull' omicidio verso una prospettiva integrata sulla violenza. La principale scoperta originale è che sia il terrorismo che le varie forme di guerra (ad esempio guerre etniche, civili e internazionali) sono associate in modo forte e positivo all' omicidio. Queste conclusioni si basano sul calcolo di una serie di modelli ad effetti fissi su un panel che comprende più di 100 paesi in oltre 20 anni dal 1990. I risultati danno un sostegno provvisorio alle ipotesi di "legittimazione della violenza" e "legittimazione-abituazione" formulate per quanto riguarda gli effetti transnazionali delle guerre nazionali sui tassi di omicidi, e gli effetti degli attentati terroristici e dei prolungati stati di belligeranza sui tassi di omicidi in Israele, rispettivamente. Entrambe le ipotesi suggeriscono che la violenza collettiva abbia un effetto causale positivo sull' omicidio, ma il tema è stato ampiamente trascurato nella ricerca criminologica fin dalla formulazione originale delle ipotesi più di 30 anni fa. Questo studio conclude che l’influenza causale della violenza collettiva sull'omicidio è probabile, ma non può essere dimostrata in modo definitivo entro i confini di un disegno di ricerca transnazionale. Da un punto di vista teorico, i quadri criminologici rilevanti dovrebbero essere arricchiti da due concetti distinti della scienza politica che permettono di collocare le ipotesi in un quadro più ampio di "cultura della violenza" e di "governance in aree di limitata statualità". / Based on the cross-national analyses of the effects of collective violence (warfare and terrorism) on homicide rates, my Ph.D. research contributes to the opening of criminological homicide studies towards an integrated perspective on violence. The main original finding is that both terrorism and various forms of warfare (e.g. ethnic, civil and international wars) are robustly and positively associated with homicide. These findings are based on the calculation of a series of fixed-effects models on a panel that incorporates more than 100 countries over more than 20 years since 1990. The results lend tentative support to the so-called ‘legitimation of violence’ and ‘legitimation-habituation’ hypotheses that have been formulated in regard to the cross-national effects of nation-wars on homicide rates, and to the effects of terror attacks and prolonged states of belligerence on homicide rates in Israel, respectively. Both hypotheses suggest that collective violence bears a positive causal effect on homicide, but the topic has been largely neglected in criminological research since the original formulation of the hypotheses more than 30 years ago. This study concludes that a causal influence of collective violence on homicide is likely, but cannot conclusively be proven within the confines of a cross-national research design. From a theoretical perspective, relevant criminological frameworks should be enriched with two distinct concepts from political science which allow to situate the hypotheses within a larger framework of ‘culture of violence’ and ‘governance in areas of limited statehood’.
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The European Union: Voting, Turnout and Legitimacy

SANDU, ROXANA IONELA 17 April 2012 (has links)
Perseguendo politiche comuni per gli Stati membri, l'Unione Europea si è trasformata da unione puramente economica ad unione politica. Tuttavia, per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, è stato fatto poco. Lo scetticismo è venuto a caratterizzare il clima politico dell'Unione Europea e l’elevata eterogeneità nei termini degli Stati membri hanno causato difficoltà nel processo decisionale. Questa tesi si concentra sulle politiche europee da tre aspetti: la legittimità, che si riferisce al sostegno politico dei cittadini, il comportamento di voto e di partecipazione dei cittadini. Una delle questioni principali della ricerca riguarda l’esistenza delle basi per la genesi di veri e propri partiti politici europei, come via d’uscita dalla crisi di legittimità dell'Unione Europea. Ci si chiede poi quali sono i principali fattori che influenzano la partecipazione alle elezioni del Parlamento Europeo, dal momento che esso è l'unica fonte diretta di legittimità. Infine, si studiano le cause del gap in affluenza per le elezioni europee e nazionali, guardando la quota di voto del partito. L'argomento principale per l’esistenza dei partiti pan-europei è quello di difendere gli stessi interessi e valori su scala europea. I risultati empirici sottolineano che la polarizzazione di classe sociale, è già presente nei primi 12 Stati membri dell'UE, e anche nei nuovi Stati membri, mentre nelle elezioni del Parlamento europeo gli elettori votano sinceramente. In conclusione: l'Europa soddisfa la base per la creazione di partiti pan-Europei che difendino vere e proprie politiche europee, mirate ai gruppi sociali che rappresentano, come una possibile soluzione per la crisi di legittimità. / By pursuing common policies for its Member States, the European Union moved from being a purely economic union, to being a political one as well. However, little has been done to tackle the latter aspect. Skepticism has come to characterize the political climate of the European Union and high heterogeneity in terms of Member States has induced difficulties in the decision-making process. This thesis focuses on the European Politics from three aspects: legitimacy, which refers to citizens’ political support, voting behavior and turnout. One of the main research questions we address is whether or not the basis for the existence of true European party politics exists, as a way out of the European Union legitimacy crisis. Then, we ask what are the main factors that influence electoral participation in the European Parliament elections since it is the only source of direct legitimacy. Lastly, we investigate what are the causes for the turnout gap across European and National elections, looking at the party vote share. The main argument for pan-European to exist is to defend the same values and interests European-wide. Empirical results point out that social class's polarization already exists in the initial 12 EU Member States, as well as later entries, while in the European Parliament elections voters cast their vote sincerely. We conclude that Europe fulfils the base requirement for the creation of true European politics, party politics and social groups' targeted-policies being a possible solution for the legitimacy crisis.

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