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Alle origini delle case di correzione. Indagine storico-educativa sulle pratiche di internamento in Italia e in Inghilterra / On the origins of the houses of correction. A historico-educational study on the realities of internment in Italy and England

Raimondo, Rossella <1986> January 1900 (has links)
La presente tesi intende compiere un’indagine, dal punto di vista storico-educativo, sulla storia delle case di correzione. Nello specifico si è tentato di analizzare il “caso” del Discolato bolognese, operando un confronto con altre analoghe istituzioni, sorte in due città campione, come Roma e Milano, per quanto riguarda il contesto italiano, e con la situazione inglese, per quanto riguarda il contesto internazionale. Il focus della ricerca si è incentrato sul rapporto tra devianza e internamento, considerato secondo una declinazione pedagogica. A tal proposito si è cercato di far emergere le modalità educative, nonché i principi e le finalità che sottostavano agli interventi istituzionali, non solo soffermandosi su quanto i regolamenti e gli statuti prescrivevano all’interno delle strutture correzionali, ma analizzando la reclusione nella sua effettiva organizzazione quotidiana. Per quanto riguarda la situazione bolognese è stata analizzata un’ampissima documentazione, conservata presso l’Archivio storico Provinciale di Bologna, che ha permesso di svolgere un’analisi di tipo quantitativo su un totale di 1105 individui al fine di delineare le principali caratteristiche demografiche e sociali delle persone internate nel Discolato bolognese. L’interpretazione delle fonti ha permesso anche un’indagine qualitativa, nel tentativo di ricostruire le storie di vita dei singoli reclusi. Da questa ricerca emerge un’immagine complessa delle case di correzione. Nel corso dei secoli, in modo particolare nelle diverse realtà prese in esame, esse hanno assunto caratteristiche e peculiarità differenti. La loro inefficacia fu la motivazione principale che condusse alla definitiva chiusura, quando si fece via via sempre più evidente la difficoltà a tradurre in pratica ciò che regolamenti e statuti - a livello teorico - prescrivevano. / The present research investigates the history of the house of correction from an educational history perspective. More specifically, the study focuses on an analysis of the case of the Discolato of Bologna, making a comparison with other analogous institutions that came about in the two sample cities of Milan and Rome in an Italian context, and more broadly, examples of the house of correction in England in a more international context. The object of the research is focused on the relationship between deviance and internment, from a pedagogical perspective. To this end, this study aims to evidence not only the educational methods employed in these institutions but also the principles and goals that these educational methods aimed to foster and achieve. Furthermore, the present research analyses both the rules and regulations that formed the backbone of such corrective institutions, as well as the daily functioning and organization of imprisonment. In analysis of the correctional institution in Bologna, a wide range of documents from the Archivio Storico Provinciale di Bologna were consulted, thus enabling the operationalisation of a quantitative study of 1105 prisoners which gave invaluable insights into the principal demographic and social characteristics of the people interned in the Discolato. The interpretation of a variety of sources also facilitated the creation of a qualitative survey in an attempt to reconstruct the life stories of individual inmates. The present research paints a complex picture of the houses of correction. Over the course of centuries, and especially in the various realities examined in the study, they have taken on different characteristics and peculiarities. Their ineffectiveness was the main reason for their final closure, as it became increasingly evident that translating the theoretical prescriptions of regulations and statutes into practice was an extremely difficult task.
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Families Stories. Rappresentazioni di famiglie nella letteratura per l'infanzia in Europa e negli Stati Uniti / Families Stories. Depictions of Families in Children's literature in Europe and in United States

Trisciuzzi, Maria Teresa <1983> 08 May 2015 (has links)
In questa tesi dottorale viene preso in analisi il tema della famiglia, uno degli elementi fondanti della riflessione pedagogica, crocevia di una molteplicità di nuclei interpretativi con diramazioni e contaminazioni, con mutamenti attraverso le epoche storiche, rappresentati in pagine contenute nei Classici della letteratura per l’infanzia e nei migliori libri di narrativa contemporanea. Si tratta di un tema di grande ampiezza che ha comportato una scelta mirata di Autori che, nei loro romanzi hanno trattato questioni riguardanti la famiglia nelle sue pluralità delle sue tante accezioni, dalla vita familiare agli abbandoni, dalle infanzie senza famiglia alle famiglie altre. Nelle diverse epoche storiche, le loro narrazioni hanno lasciato un segno per l'originalità interpretativa che ancora oggi ci raccontano storie di vie familiale Dai romanzi ottocenteschi alle saghe fantasy degli ultimi cinquant’anni, fino ai picturebook, destinati ai più piccoli, le families stories possono costituire un materiale pedagogico privilegiato, sia offrendo occasioni di scoperta e conoscenza di sé e del mondo, attraverso le quali i lettori bambini, enigmatici frontalieri, varcano soglie verso altrovi misteriosi, sia fornendo spunti agli studiosi per approfondire tematiche multiple e complesse. Le families stories riflettono spesso in maniera critica le divergenze che possono manifestarsi tra le prassi individuate e studiate dalle scienze umane e sociali e le metafore narrative proposte dai numerosi Autori della letteratura per l’infanzia. Proponendo una prospettiva spesso spiazzante, esse interpretano la realtà a fondo, cogliendo i più piccoli ed inosservati particolari che, invece, hanno la capacità di rompere gli schemi socio-educativi dell’epoca storica in cui le storie prendono vita. / This doctoral dissertation analyzes the theme of the Family, one of the founding elements of pedagogical reflection, crossroads of a multiplicity of interpretive nucleuses with branching and contaminations, with Changes across historical periods represented in the pages of Classics of Children's literature and in the best contemporary's fiction books. It is a subject of great amplitude that entailed a choice of Authors who, in their novels have dealt with issues relating to the family in its plurality of its many meanings, from family life to the abandoned child, from childhoods without family to others families. In different historical epochs, their narratives have left an originality of interpretation that still tell stories of 'vie familiale'. From 19th-century's novels to sagas of fantasy's novels of the past fifty years, until the picturebook, the families’ stories may constitute a privileged educational and pedagogical material, that offers opportunities for discovery and knowledge of oneself and of the world, through which children's readers, cross the threshold to the mysterious everywhere, and also provides insights to scholars to study multiple and complex issues. The families’ stories often reflect critically the variations that can occur between the practices identified and studied by the humanities and social sciences and the metaphors offered by numerous narrative's Authors of children's literature. Offering a perspective often unsettling, they interpret reality thoroughly, taking the smaller and unnoticed details that have the ability to break the mold of socio-educational historical epoch in which the stories come to life.
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Educare la democrazia. Educativo e politico nella tradizione liberale

Biagini, Marco <1960> 21 April 2008 (has links)
La presente ricerca si basa sull’ipotesi che all’interno della tradizione liberale il momento educativo sia tanto importante quanto quello politico. E’ una tesi che non trova molti riscontri nella letteratura intorno al liberalismo, maggiormente propensa a vedere in ogni intervento formativo una minaccia alla libera espressione individuale. L’educazione, secondo questa accezione, conterrebbe una rilevante disposizione ad essere utilizzata ideologicamente, finendo per divenire il più raffinato degli strumenti illiberali. Nel tentativo di contrastare tale ipotesi sono analizzate le principali manifestazioni del liberalismo: contrattualistico (Locke), evoluzionistico (Mandeville, Hume, Smith), giuridico-morale (Kant), liberal-democratico (Tocqueville) e sociale (Dewey). Da tale analisi emerge un particolare modello pedagogico, di natura indiretta e asistematica, che pone al centro della propria riflessione la salvaguardia delle prerogative individuali, senza che questo comporti la sottovalutazione della presenza dell’altro e della creazione di istituzioni sociali giuste. Il processo educativo, inoltre, non può essere visto secondo un’ottica propedeutica nei confronti dell’esperienza politica, contenendo al proprio interno quelle variabili di ordine comportamentale e relazionale in grado di anticipare la stessa vita democratica. Quest’ultima, secondo la celebre definizione di Dewey, non può che essere devota nei confronti dell’educazione, non potendo basarsi esclusivamente su giustificazioni di ordine formale. Il discorso intorno al processo formativo, di conseguenza, allontana il pericolo che il progetto politico liberale si tramuti in mero disegno di stampo “ingegneristico”, senza alcuna considerazione intorno al piano della realizzabilità.
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Picturebook, livre d'image, albo illustrato. Parole su figure e pagine d'infanzia.

Terrusi, Marcella <1973> 28 May 2010 (has links)
No description available.
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La musa bambina. 1911-2011: un secolo di letteratura mitologica per ragazzi in Italia tra storia, educazione e narrazione

Grandi, William <1970> 27 May 2011 (has links)
Questa ricerca mostra l’evoluzione della letteratura mitologica per ragazzi in Italia. Il primo libro italiano di mitologia per bambini è stato pubblicato nel 1911 (lo stesso anno di un’importante e violenta guerra coloniale tra l’Italia e la Libia): la scrittrice italiana Laura Orvieto pubblicò allora “Storie della storia del mondo”, in cui riunì antichi racconti greci per giovani lettori. Queste storie erano ispirate al libro mitologico per bambini “Il libro delle meraviglie” di Hawthorne (titolo originale “A Wonder Book for Girls and Boys”). In seguito molti scrittori italiani scrissero libri mitologici per giovani lettori: serie importanti di libri di mitologia per bambini furono pubblicate durante il regime mussoliniano – talvolta per diffondere l’ideologia fascista della superiorità romana. Durante questo periodo, i libri mitologici spesso mostravano uno stile letterario solenne. Dopo la seconda guerra mondiale, la letteratura mitologica per bambini cambiò lentamente prospettiva: gli scrittori italiani cominciarono ad usare il mito per parlare di problemi sociali (p.e. Gianni Rodari descriveva re Mida come un capitalista) e per spiegare le diverse condizioni umane (p.e. Beatrice Masini fa riferimento alle dee e alle eroine greche per descrivere la condizione femminile). La ricerca analizza anche la relazione tra mito e scuola in Italia: i racconti mitologici hanno sempre fatto parte dei programmi scolastici italiani per bambini dagli 8 agli 11 anni. Le riforme scolastiche – deliberate negli anni ’20 e ’40 – fissarono pratiche didattiche sui miti ancora oggi in uso. I racconti mitologici erano soprattutto un supporto per gli studi storici e letterari. Tuttavia, negli ultimi decenni, i miti sono divenuti un importante aiuto per gli insegnamenti scientifici e artistici. / This research shows the evolution of children’s mythological literature in Italy. The first Italian mythological book for children was published in 1911 (the same year of an important and violent colonial war between Italy and Libya): the Italian writer Laura Orvieto published "Storie della storia del mondo" (translation in English: "Stories of Greece and the Barbarians"), where she had got together ancient Greek tales for young readers. These tales were inspired by the children’s mythological book "A Wonder Book for Girls and Boys" by Hawthorne. Later on a lot of Italian writers wrote mythological books for young readers: important series of mythological books for children were published during the fascist regime - sometimes in order to spread fascist ideology of the Roman superiority. During that period, mythological books often had solemn writing style. After the Second World War, children’s mythological literature changed slowly perspective: Italian writers started using the myth to tell about social problems (e.g. the writer Gianni Rodari described King Midas as a tycoon) and to explain human conditions (e.g. Beatrice Masini turns to Greek goddesses and heroines in order to describe the women situation). Research analyses also the relation between myth and school in Italy: mythological tales have always been part of Italian scholastic syllabus for children from 8 to 11 years. Scholastic reforms – decided in the Twenties and in the Forties – fixed didactic procedures about the myth still in use. Mythological tales were especially a support for the historical and literary studies. But, in the last decades, myth has become an important aid in scientific and artistic teachings.
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Pedagogia e immaginario: Fiction e giovani dell'eta' post-moderna / Education and The Imaginary: Fiction & Young Adult in Postmodern Age

Di Santo, Fabio <1983> 06 June 2014 (has links)
La ricerca prende in esame le produzioni narrative, in particolare quelle dedicate agli adolescenti e ai giovani adulti, nei cui linguaggi e nelle cui trame si insinuano modelli di vita, comportamenti, valori, stereotipie, ecc. Attraverso le fiction dell'ultimo decennio, sono offerte interpretazioni alle costanti e alle variabili che percorrono i diversi prodotti culturali e che sono metafore di caratteristiche e di dinamiche della società post-moderna. Nella ricerca si studiano le trame e i personaggi delle narrazioni e, in parallelo, si individuano le correlazioni con studi pedagogici interessati alle ultime generazioni giovanili. La comparazione ha portato ad un sistema di decifrazione per individuare il giovane dell'era post-moderna tra gli elementi di finzione. Si sono prese in esame le più importanti icone dell'immaginario che, pur attraverso innumerevoli riscritture, continuano ad imporsi come metafore per identificazione, abnegazione, catarsi. Rispetto al passato, molte icone presenti nelle ultime produzioni di fiction subiscono alterazioni leggibili come spie (i.e. Ginzburg). È in queste trasformazioni, spinte fino alla metamorfosi dell'icona, che è possibile rintracciare alcune caratteristiche proprie del mondo giovanile in rapporto con la società contemporanea. L'immaginario può dunque essere lo specchio in cui l'uomo e la società possono riconoscersi, e studiarlo apre possibilità per sviluppare prospettive di interpretazione verso nuovi orizzonti. / The study of young adults became most important in this past decade due to the increasing longevity of the average human life and, consequently, the prolongation of the adolescent period. This project proposal focuses principally on a pedagogic observation of the influence of artistic and mass media production on the new generation of young people. The research studies of pedagogy and education must be sensitive in this situation. Young people are especially subjected to artistic and cultural products. The pedagogy must offer more keys for reading the symbols, signals, and hidden messages within each piece. Pedagogy and education have the responsibility to offer instruments in which to understand the complex mechanism of the world from different points of view and stimulate a strong sense of criticism. The theory, in fact, discusses the possibility of resolutions of the fundamental problems of humans, against the passivity and conformism induct to an existential disorder. We can see narration (from children's literature to crossovers, movies, TV programs, etc.) as first “producers of the imaginaire”, then objects of possibility, promoting the beyond from the well-known, the jump over the limit of the actual to project the subject, the “ego”, towards possible perspectives and finally making experiences. To start real adventures for themselves, and for themselves in the World, aim to evolve over ordinary and conventionality, it was necessary conditions to make free these possibilities to manifest themselves. Possibilities can help to track down proper identity research. We can live lives full of problematicity and complexity, making the “imaginaire” as anticipatory art. Children and young adults especially, but not just them, can live vicariously through the experiences of a character in a story in order to make their own existences more comprehensible.
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Ragazzi selvaggi: Un itinerario di ricerca tra storia della pedagogia, neuroscienze e dibattito pedagogico attuale / Feral Children : A Research path among History of Education, Neuroscience and Current Pedagogical Debate

Pasini, Laura <1984> 06 June 2014 (has links)
Il lavoro di tesi nasce con l'intento di realizzare un'analisi unitaria della tematica dei ragazzi selvaggi al fine di evidenziare il valore e le ripercussioni di quanto oggigiorno può emergere dal portare avanti lo studio dei ragazzi selvaggi da una prospettiva pedagogico-educativa. L’espressione ragazzo selvaggio viene tradizionalmente usata per riferirsi a quei bambini/e cresciuti per un lungo periodo in compagnia di animali o in luoghi isolati. Nel corso del tempo altre accezioni sono comparse e l’utilizzo di tale espressione ha assunto significati diversi in base ai contesti di riferimento e alle eventuali connessioni con la tematica del selvaggio in generale. Questa tematica si colloca al crocevia tra più aree di ricerca; gli incroci sono come territori di confine, luoghi in cui è facile smarrirsi, ma sono anche luoghi di incontro, di confronto, di scambio, luoghi che conducono a nuova conoscenza. Affrontare, come in questo caso, un argomento di ricerca ricco di aspetti analizzabili da più punti di vista, implica la necessità di riferirsi a più prospettive d'indagine e di rapportarsi con differenti ambiti di studio. Ciò non deve però tradursi in un’inclusione indistinta e giustapponente delle diverse letture del fenomeno e degli elementi connessi alla ricerca. Il presente lavoro cerca pertanto di adottare un orientamento olistico alla tematica dei ragazzi selvaggi avvalendosi di uno sguardo di matrice pedagogico-educativa. L’obiettivo generale della ricerca si articola in tre sotto-obiettivi, identificabili nello specifico come: - realizzare un’analisi del fenomeno dei ragazzi selvaggi che metta in luce gli apporti della tematica all’evoluzione della storia della pedagogia; - far emergere ed evidenziare le connessioni della tematica a problematiche educative attualmente rilevanti ed oggetto del dibattito pedagogico contemporaneo; - analizzare i punti di contatto tra le ricerche sui feral children e le evidenze emerse dagli studi in campo neuroscientifico. / The thesis starts with the intention to carry out a unified analysis of the Feral Children theme in order to highlight the value and impact of what nowadays can arise from pursuing the study of Feral Children from a pedagogical- educational perspective. The term Feral Child is traditionally used to refer to those children grown for a long time with the company of animals or in isolated places . Over time other meanings have appeared and the use of such expression has taken on different meanings according to the contexts of reference and any connections with the theme of the wild in general. This issue lies at the crossroads between several research areas , such as intersections are border areas, places where it is easy to get lost, but they are also meeting places for dialogue, exchange , places thatlead to new knowledge. Deal with a research topic full of aspects analyzed from several points of view, as in this case, implies the need to refer to multiple perspectives of investigation and relate to different fields of study. This should not result in an indistinct inclusion of the different readings of the phenomenon and of the elements related to research. This paper seeks to adopt a holistic approach to Feral Children’s issue using a look of educational matrix. The overall objective of the research is divided into three sub-objectives, identified specifically as: - Carry out an analysis of the phenomenon of Feral Children, highlighting the contributions of the thematic to the evolution of the history of education; - Bring out and highlight the thematic connections to educational issues currently under discussion; - Analyze the points of contact between research on feral children and the evidence emerging from studies in neuroscience.
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ASSOCIAZIONI MAGISTRALI NEL PRIMO NOVECENTO. L'ESPERIENZA DELLA "NICOLO' TOMMASEO" (1906-1930)

GUALDI, CHIARA 23 March 2016 (has links)
Il lavoro intende approfondire la natura e le caratteristiche principali dell'associazione magistrale cattolica "Nicolò Tommaseo" (1906-1930). A questa esigenza si aggiunge quella di verificare il contributo dato dall'organizzazione al processo di nazionalizzazione della figura dell'insegnante. / The research investigates the nature and the main characteristics of the catholic association "Nicolò Tommaseo" (1906-1930)
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L'ISTRUZIONE SECONDARIA CLASSICA NELLA MILANO DELLA RESTAURAZIONE. PROFESSORI, STUDENTI, DISCIPLINE. (1814-1851)

CHIERICHETTI, VALENTINA 05 March 2011 (has links)
La tesi si propone di ricostruire il passato di prestigiosi istituti scolastici milanesi inquadrandoli nella storia socio - culturale e pedagogica del tempo. Sono oggetto di studio i ginnasi di Brera, di Sant’Alessandro, di Santa Marta e i licei di Porta Nuova e di Sant’Alessandro. Il lavoro svolge un approfondimento sulla didattica applicata negli istituti, illustrando i programmi e i libri di testo in uso durante l’età della Restaurazione. La ricerca, inoltre, ricostruendo le carriere, traccia il profilo del corpo docente, e attraverso i registri scolastici analizza l’estrazione sociale, la provenienza geografica, l’età, la condotta e i risultati degli studenti. / The purpose of the thesis is to reconstruct the past of prestigious school institutes in Milan setting them in the social-cultural and educational history of their time. The grammar schools of Brera, St. Alessandro, St. Marta and the high schools of Porta Nuova and St. Alessandro are the subject of the rearch. The work shed lights on the didactics adopted in the institutes, on curricola and textbooks used during the Restoration. Moreover the research draws the teaching staff profile, reconstructs teachers’ career and, through the school registers, analyzes the social extraction, the place of birth, the age, the school behaviour and results of the students.
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L'educazione alla cittadinanza democratica ed europea nell'Italia del secondo dopoguerra (1945-1960). Riflessioni e proposte del mondo cattolico. / Democratic and European citizenship education in Italy after the World War II (1945-1960). Reflections and suggestions from the catholic world.

DI DEDDA, IRENE 31 March 2011 (has links)
La presente ricerca, collocandosi in un filone di studi sugli ideali repubblicani all’inizio del secondo dopoguerra, ha inteso indagare il tema della formazione democratica del cittadino italiano e della sua progressiva apertura in chiave europea, durante la ricostruzione post-bellica e lo sviluppo socio-economico degli anni ’50, lumeggiando gli orientamenti educativi promossi dal mondo cattolico e dalle Associazioni professionali degli insegnanti. L’indagine vuole porsi come contributo della riflessione storico-pedagogica al rafforzamento di quel legame con la comunità nazionale che rischia di essere compromesso in una società sempre più complessa e globalizzata. Dentro un contesto sociale eterogeneo e multiculturale come l’odierno, il recupero di uno sfondo valoriale e spirituale condiviso può ancora rappresentare l’elemento propulsore di un’educazione alla cittadinanza “democratica” e “sovranazionale”, elemento che, proprio attraverso la scuola, prese a sedimentarsi nella coscienza italiana all’indomani del 1945. / The following research argues on democratic education of Italian Citizens in the past World War II period, considering the contribution of catholic intellectuals and teachers Associations to democratic renewal of the school. This study intends to develop historical and pedagogical reflection to reinforce the sense of citizenship in a globalization era. In a diversified and multicultural society, sharing an ethical and spiritual background of values can be the foundation of democratic and overnational citizenship education. A theme which started growing up in the Italian school since 1945.

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