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L'INSEGNAMENTO ACCADEMICO DELLA PEDAGOGIA IN ITALIA DALLE ORIGINI AGLI ANNI SESSANTA DEL NOVECENTO: IDENTIKIT DEL PROFESSORE ITALIANO DI PEDAGOGIA NELLE UNIVERSITA' MAGGIORI / THE ACADEMIC TEACHING OF PEDAGOGY IN ITALY FROM ITS ORIGINS TO THE SIXTIES OF THE TWENTIETH CENTURY. The identikit of the Italian professor of Pedagogy in major universities

FRIGERIO, CARLOTTA 27 May 2021 (has links)
Il progetto di ricerca che ha condotto alla stesura della mia tesi di dottorato si è posto come obiettivo principale quello di ripercorrere e analizzare la storia dell’insegnamento accademico della Pedagogia nei maggiori atenei italiani, partendo dal periodo preunitario fino ad arrivare agli anni Sessanta del secolo scorso, ricostruendo con esattezza la mappatura delle maggiori cattedre universitarie di Pedagogia, per evidenziarne la loro evoluzione e il loro sviluppo nel tempo. Il primo capitolo di tale elaborato è suddiviso in tre parti: nella prima la ricerca indaga come la storia della Pedagogia accademica sia stata affrontata negli altri paesi europei, dove, ad eccezione dell’Austria con il monumentale lavoro di W. Brezinka, la situazione ricalca quella italiana; nella seconda parte vengono presentati i tre stati italiani preunitari che già proponevano nei loro atenei l’insegnamento della Pedagogia: ovvero il Regno sabaudo a Torino, l’Impero asburgico a Pavia e Padova e il Granducato di Toscana a Pisa; infine l’ultima parte propone un rapido inquadramento legislativo circa l’insegnamento della Pedagogia nelle varie Facoltà e nei differenti percorsi di studio. Il secondo capitolo rappresenta la parte più corposa di tutto il testo poiché passa al vaglio lo sviluppo e l’articolazione della disciplina nei dodici atenei presi in analisi, inquadrando brevemente anche i profili di tutti gli insegnanti incaricati della docenza; esso inoltre presenta anche un’iniziale analisi dei dati in ogni ateneo. Con l’inizio del terzo capitolo il lavoro si concentra sull’analisi quantitativa e qualitativa dei dati raccolti. Esso riporta i grafici riassuntivi corredati da un commento critico degli aspetti indagati ritenuti di maggior importanza ovvero la provenienza geografica dei docenti, l’età dell’ingresso in cattedra, la formazione di ciascun professore, la tipologia d’incarico, i programmi delle lezioni e le correnti pedagogiche e filosofiche abbracciate da ciascun docente; infine il capitolo si conclude con la presentazione di un identikit del professore-tipo di Pedagogia in corrispondenza di quattro principali periodi storici: dall’Unità fino al 1880; dal 1880 alla fine del secolo, dal 1900 alla fine della Seconda Guerra Mondiale e dal periodo post bellico fino al 1960. Da ultimo il quarto capitolo, sebbene abbia una lunghezza ridotta rispetto ai precedenti, consiste nella presentazione della realizzazione di un’applicazione web relativa alla ricerca. In essa è possibile consultare tutti i dati raccolti, ovvero sia l’elenco suddiviso per anni e per facoltà dei professori di Pedagogia nella Facoltà di Lettere e Filosofia, sia le schede biografiche di ciascuno, in modo che siano accessibili da remoto a chiunque ne abbia necessità. Tale tesi è poi corredata da un’Appendice che riporta la schedatura dei numerosi dati raccolti. In conclusione questa analisi a lunga durata ha reso possibile una mappatura storica e geografica circa le permanenze e le fratture che hanno caratterizzato l’insegnamento della Pedagogia accademica in Italia. La Pedagogia è stata per lungo tempo complementare alla Filosofia, inserita nella Facoltà di Lettere e Filosofia; solo nel 1934 è nata la Facoltà di Magistero, ma la disciplina ha mostrato ancora qualche difficoltà a scindersi dalle discipline filosofiche. Inoltre in principio Storia e Didattica della Pedagogia erano unite e il docente di Pedagogia padroneggiava tutto, bisognò attendere gli anni Settanta, con l’esplosione delle cattedre, per assistere alla separazione dei saperi. Concludendo, questo lavoro vuole essere un primo passo nel tentativo di colmare una lacuna della storia della Pedagogia accademica italiana attraverso un’analisi comparativa globale. / The research project that led to the writing of my doctoral thesis had as its main objective that of retracing and analyzing the history of the academic teaching of Pedagogy in the major Italian universities, starting from the pre-unification period until the sixties of the last century, reconstructing with accuracy the mapping of the major university chairs of Pedagogy, to highlight their evolution and their development over time. The first chapter of this work is divided into three parts: in the first one the research investigates how the history of academic Pedagogy has been approached in other European countries, where, with the exception of Austria with the monumental work of W. Brezinka, where the situation is similar to the Italian one; in the second part the three Italian pre-unification states that already proposed the teaching of Pedagogy in their universities are presented: that is, the Savoy Kingdom in Turin, the Habsburg Empire in Pavia and Padua and the Grand Duchy of Tuscany in Pisa; finally the last part proposes a quick legislative framework about the teaching of Pedagogy in the various faculties and in the different courses of study. The second chapter represents the most substantial part of the entire text since it examines the development and articulation of the discipline in the twelve universities under analysis, also briefly framing the profiles of all the teachers in charge of teaching; it also presents an initial analysis of the data in each university. With the beginning of the third chapter, the work focuses on the quantitative and qualitative analysis of the data collected. It shows the summary graphs accompanied by a critical commentary on the aspects investigated that were considered most important, that is, the geographic origin of the teachers, the age at which they entered the professorship, the training of each professor, the type of assignment, the lesson plans and the pedagogical and philosophical currents embraced by each teacher; finally, the chapter concludes with the presentation of a sketch of the typical professor of Pedagogy in correspondence with four main historical periods: Unification to 1880; 1880 to the end of the century; 1900 to the end of World War II; and the post-war period to 1960. Lastly, the fourth chapter, although shorter in length than the previous ones, consists of a presentation of the creation of a web application related to the research. In this application it is possible to consult all the data collected, that is, both the list subdivided by year and by faculty of the professors of Pedagogy in the Faculty of Arts, and the biographical files of each one, so that they can be accessed remotely by anyone who needs them. This thesis is then accompanied by an Appendix that reports the filing of the numerous data collected. In conclusion, this long-term analysis has made possible a historical and geographical mapping of the permanences and fractures that have characterized the teaching of academic Pedagogy in Italy. Pedagogy was for a long time complementary to Philosophy, included in the Faculty of Arts; only in 1934 the Teacher Training Faculty was born, but the discipline still showed some difficulty in splitting from the philosophical disciplines. Moreover, in the beginning, History and Didactics of Pedagogy were united and the teacher of Pedagogy mastered everything; we had to wait until the Seventies, with the explosion of the number of chairs, to see the separation of knowledge. In conclusion, this work wants to be a first step in the attempt to fill a gap in the history of Italian academic Pedagogy through a global comparative analysis.
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L' educazione popolare nella pastorale giovanile milanse negli anni dell' episcopato del Cardinal Ferrari / POPULAR EDUCATION IN MILAN YOUTH PASTORAL DURING CARDINAL FERRARI’S EPISCOPATE

ALFIERI, PAOLO 23 March 2009 (has links)
Durante l’episcopato del Cardinal Ferrari (1894-1921) gli oratori ambrosiani vissero un periodo di particolare vivacità. Il loro incremento quantitativo, infatti, fu accompagnato da una riforma organizzativa e pedagogica, che intendeva rispondere ai nuovi bisogni formativi emergenti dal processo di industrializzazione e modernizzazione del tessuto sociale milanese. Lo Statuto arcivescovile del 1904 esprimeva una sintesi armonica tra la tradizione catechistico-formativa di ascendenza borromaica e le esigenze di ammodernamento della pastorale giovanile, non senza dialogare con la cultura oratoriana promossa a livello nazionale dai filippini e dai salesiani. Gli oratori ambrosiani delinearono un ampio progetto di educazione popolare, che comprendeva la formazione religiosa, morale, patriottica e fisico-igienica del giovane, e assunsero nella loro prassi nuovi strumenti formativi come la ginnastica, il cinematografo, il teatro e alcune iniziative economico-assistenziali, che affiancarono le già consolidate attività della Dottrina e della ricreazione. Nell’alveo di una progettualità pedagogica sostanzialmente ancorata a modelli educativi tradizionali, ma aperta sul piano pratico al portato della modernità, il movimento oratoriano milanese incarnò un’esperienza di pastorale giovanile coerente con la cultura popolare cattolica coeva e destinata a segnare in modo esemplare la storia dell’attenzione educativa della Chiesa alle giovani generazioni. / Cardinal Ferrari’s episcopate (1894-1921) was an age of unknown liveliness for Milan parish youth clubs. It was marked by an educational and organisational transformation whose purpose was to meet the growing upbringing needs coming from the process of industrialization and modernisation which was affecting Milan society. The Archiepiscopal Chart drawn in 1904 came into being as a successful synthesis of the traditional Archbishop Borromeo’s approach to youth pastoral centred upon catechesis and the pressing need to update, while interacting with the national youth education scholarship promoted by the Salesians of Don Bosco and that of the Oratory by Filippo Neri. Milan parish youth clubs drew up a wide-ranging project of popular education which included religious, moral, patriotic and even physical-hygienic upbringing targets for the young, to be carried out by innovative resources such as physical education, cinema, acting-out, as well as up-to-date charitable opportunities which were backed up by the well-established everlasting activities of catechism and game time. Despite being embedded into a planning process shaped by traditionally imprinted educational models but also oriented to innovation, the Milan parish-youth-club movement epitomised a type of youth pastoral which would mark definitely the history of the youth educational-oriented approach of the Church.
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Dall'educandato monastico al collegio: trasformazioni istituzionali e modernizzazione pedagogica nell'educazione femminile tra periodo napoleonico e restaurazione / From Convent School to Boarding School: Political Transformations and Pedagogic Modernization in Women's Education between the Napoleonic Age and the Restoration

GIULIACCI, LAURA 02 April 2007 (has links)
Nella prima parte la tesi analizza la fondazione e i primi anni di attività dei quattro collegi femminili fondati in età napoleonica: il Reale Collegio delle fanciulle di Milano, il Collegio agli angeli di Verona, il Collegio san Benedetto di Montagnana e il collegio Maria Cosway di Lodi. Lo studio è stato condotto mediante una puntuale attività di ricerca negli archivi di stato di Milano, Verona e Venezia, e nell'archivio comunale di Montagnana. Il collegio di Milano fu il modello per gli altri collegi, ai quali fornì l'esempio dei regolamenti, dei programmi di studio e più in generale, dell'impostazione pedagogica complessiva di un moderno convitto laicale. Nel presente lavoro quindi vengono ricostruite la giornata delle educande e il livello della loro preparazione culturale in un'ottica di un rinnovato modello di donna. Si analizzano con attenzione i libri di testo adottati per comprendere la qualità dei saperi riservati alle donne. Nell'ultima parte della tesi, vi è uno studio quantitativo relativo all'età delle alunne e alla loro provenienza geografica e sociale. / In the first part the doctoral thesis analyses the foundation and the first years of activity of the four girls' boarding schools founded during the Napoleonic age: the Reale Collegio delle fanciulle in Milan, the Collegio agli angeli in Verona, the Collegio San Benedetto in Montagnana and the Collegio Maria Cosway in Lodi. The survey has been pursued through accurate researches in the state archives in Milan, Verona and Venice and in the municipal archives in Montagnana. The Milan girls' boarding school was the model for the other schools, to which it provided paragon for regulations, curricula and in general for comprehensive pedagogic methods of a modern lay boarding school. This work reconstructs the boarders' daily life and the level of their cultural background in the perspective of a renewed idea of woman. The chosen textbooks are carefully examined to understand the quality of knowledge intended for women. In the last part of the dissertation there is a quantitative study about the age of the schoolgirls and about their social and geographical provenance.
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Antonio Rubino tra le pagine dei periodici per ragazzi: un artista ironico nel periodo fascista

SURDI, ELENA 14 February 2013 (has links)
Lo scrittore ed illustratore Antonio Rubino (1880-1964) fu artista di rilievo nel panorama letterario infantile del Novecento, prolifico nell’ideare opere connotate da forte ironia e da soluzioni espressive multimediali. La ricerca dà risalto a quanto pubblicato dall’artista sanremasco sulle pagine dei periodici per ragazzi nella prima metà del XX secolo, settore ad oggi privo di uno studio sistematico. Si tratta di un punto di vista favorevole a far emergere i contenuti trasmessi dall’autore al destinatario infantile, nonché a fare luce sul controverso rapporto con il fascismo e a tratteggiare l’evoluzione multimediale della sua produzione per l’infanzia. La definizione di una poetica rubiniana, che colga le matrici artistiche e le peculiarità ironiche della sua arte, conduce ad una riflessione educativa che interroghi la responsabilità assunta da Rubino nei confronti dell’infanzia lettrice. / The writer and illustrator Antonio Rubino (1880-1964) was a significant artist in the children’s literary panorama of the twentieth century. His works are connoted by strong irony and multimedia expressive solutions. This research is focused on Rubino’s works edited on children’s periodicals in the first half of the 20th century, a field that hasn’t been systematically studied yet by critics. This ideal point of view highlights the contents transmitted by the author to the young reader, underlines the relationship between the artist and the fascism and delineates the multimedia evolution of his children’s production. The analysis of the Rubino’s artistic thought, influenced by the contemporary trends, shows the peculiarities of his ironic style. It also guides to an educative consideration that examines the responsibilities of the author for young readers.
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L'altra pedagogia di Rosmini. Dilemmi, occultamenti, traduzioni.

Bonafede, Paolo January 2019 (has links)
La dissertazione si apre con la ricerca della definizione degli strumenti e dei metodi necessari per effettuare l’operazione di comprensione e ri-significazione attualizzante della pedagogia rosminiana. Il primo capitolo ha quindi per oggetto proprio quest’indagine strumentale: partendo da un’analisi storica delle diverse linee di filosofia dell’educazione, s'inquadra il modello di filosofia dell’educazione attuale che fornisce il metodo della ricerca filosofico-educativa più efficace per l’analisi della teoria pedagogica rosminiana. Una volta portata a termine quest’operazione preliminare, si avvia la disamina dei testi rosminiani. Nel secondo capitolo la tematica educativa viene globalmente inquadrata all'interno dell’indagine antropologica: discostandomi dall’interpretazione spiritualista, propongo una lettura dell’antropologia rosminiana che prende in considerazione l’altro elemento fondamentale dell’uomo, il sentimento fondamentale nella specificità corporea, che spesso è stato dimenticato dagli studiosi rosministi, rinunciando conseguentemente a indagini accurate sulla dimensione sensitiva e istintiva dell’essere umano. Riprendere a esaminare criticamente questa dimensione non solo conduce a una comprensione più globale dell’antropologia rosminiana, ma offre spazi di continuità per l’indagine propriamente pedagogica, oggetto del terzo capitolo. È questo lo spazio privilegiato per l’analisi della pedagogia rosminiana, focalizzata principalmente su "Del principio supremo della Metodica". Vengono messi in luce i nodi e le discrasie in termini di contenuti e di metodi che affiorano nella ricerca sui processi educativi effettuata dal Rosmini, verificando come alcune questioni teoretiche siano alla base della mancata pubblicazione e dell’occultamento del saggio da parte di Rosmini. Infine, a completare la dissertazione, il quarto capitolo indaga nelle pieghe del sistema rosminiano – dalla questione sull’animalità nell’umano ai rapporti tra sviluppo infantile e origine linguistica e coscienziale – mostrando non solo le criticità presenti nella speculazione rosminiana, ma permettendo di tracciare spazi di continuità e insospettabile vicinanza del pensiero di Rosmini rispetto al panorama culturale odierno. In questo modo vengono fornite - sulla base dell’aderenza ai concetti rosminiani - nuove interpretazioni per una filosofia dell’educazione feconda per la contemporaneità.
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MAESTRI "SPECIALI" ALLA SCUOLA DI PADRE GEMELLI. LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI PER FANCIULLI ANORMALI ALL'UNIVERSITA' CATTOLICA (1926-1978)

DEBE', ANNA 07 April 2014 (has links)
La “Scuola per la preparazione del personale insegnante ed assistente degli anormali”, avviata da padre Agostino Gemelli nel 1926 presso l’Università Cattolica di Milano, fu uno dei primi tentativi italiani di formazione degli insegnanti dei fanciulli deficienti. La Scuola, oltre a rappresentare il percorso italiano verso l’inclusione scolastica dei fanciulli disabili, testimonia il lavoro di Gemelli nel campo dell’educazione speciale. L’attenzione al tema della disabilità da parte del frate francescano riflette l’interesse del mondo cattolico a lui contemporaneo per la formulazione di interventi guidati non solo da sentimenti caritatevoli, ma basati su solide fondamenta scientifiche. Inoltre, il lavoro evidenzia come la formazione dei docenti degli anormali sia cambiata dagli anni Venti agli anni Settanta del Secolo scorso, parallelamente al processo di progressivo abbandono delle scuole speciali in favore dell’inclusione scolastica dei disabili. La ricerca, che contribuisce a incrementare gli ancora scarsi studi italiani di storia della pedagogia speciale, è stata condotta attraverso un’approfondita indagine archivistica, con lo scopo di far luce su docenti, studenti, materiali e libri di testo della Scuola, dalle sue origini fino agli anni Settanta. / The “School for the special aids and assistants for disabled children”, opened in 1926 at the Catholic University of Milan by father Agostino Gemelli, was one of the very first in Italy to set up about disabled children teacher training. This School gives evidence of Gemelli’s work in the special education area and also represents the Italian path toward scholastic inclusion for disabled persons. The interest of Gemelli, one of the most famous psychologists in the XX Century Italian framework, towards disability reflects how the contemporary Catholic world cared about interventions for the weakest not only driven by a charity feeling but based on scientific studies. Moreover, the study highlights how teacher training has changed from the Twenties to the Seventies of the last Century, following the different way of looking at disabled children, from isolation in special schools to inclusion in common classes. The thesis contributes to improve Italian studies in the field of the history of special education, a subject that has, for the most part, to be written. The research is carried out through archival investigations with the purpose of shedding light on teachers, users, materials and textbooks of the School, since its origin until the Seventies.
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I LIBRI DI LETTURA LOMBARDI PER LA SCUOLA ELEMENTARE TRA OTTO E NOVECENTO: LE CASE EDITRICI AGNELLI, RISVEGLIO EDUCATIVO, TREVISINI E VALLARDI.

DIANI, CARLA 04 July 2017 (has links)
Il libro scolastico, nella sua duplice fisionomia di supporto didattico e di prodotto editoriale e sociale, costituisce una preziosa fonte per la ricostruzione della storia pedagogica e didattica, culturale e politica dalla seconda metà del Settecento sino al primo ventennio del Novecento. Sulla base di questa premessa la tesi si propone di evidenziare la valenza educativa e didattica della letteratura scolastica per l’infanzia e il ruolo ricoperto dalla scuola nella formazione dei fanciulli italiani tramite l’analisi quantitativa e qualitativa dei principali libri di lettura editi in Lombardia tra Otto e Novecento. Dopo una panoramica generale sulla produzione editoriale scolastica della realtà italiana, la ricerca fa emergere i contenuti, l’apparato iconografico e la forma linguistica di 65 libri di lettura, adottati a livello nazionale nelle scuole elementari e pubblicati nei decenni postunitari (1871-1923) da case editrici lombarde di notevole rilievo, quali Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini e Vallardi. / The textbook, in its dual aspect of educational support and publishing and social product, is a precious source to reconstruct educational, teaching, cultural and political history from the second half of the eighteenth century to the first decades of the twentieth century. This thesis aims to underline the educational and teaching value of school literature and the role played by school in the education of Italian children through a quantitative and a qualitative analysis of the main reading textbooks published in Lombardy between the nineteenth and the twentyth centuries. After a general overview of the editorial school production of the Italian situation, the research focus on the contents, the iconography and linguistic form of 65 reading textbooks, adopted nationally in the elementary schools and published in the decades after the unification (1871-1923) by important Lombard publishers, such as Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini and Vallardi.
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Gli studenti del sistema educazione degli adulti in Cile: uno studio nella regione di Valparaiso

ACUNA COLLADO, VIOLETA ROSA 16 March 2011 (has links)
Il proposito di questa ricerca è di conoscere gli utenti dell’educazione degli adulti in Cile, il motivo per cui hanno abbandonato e poi ripreso gli studi, oltre alla loro attuale percezione del sistema scolastico. Per lo studio si è utilizzata la tecnica dei questionari, con un campione aleatorio di 597 giovani e 61 docenti in 24 scuole della regione di Valparaiso. Gli aspetti analizzati per gli studenti sono stati: abbandono della scuola, reinserimento nel sistema scolastico, didattica dell’insegnante; per gli insegnanti: soddisfazione per lavorare nei centri per adulti, opinioni rispetto agli studenti e percezione della propria didattica. Tra i risultati risalta il fatto che gli studenti riconoscono di aver abbandonato la scuola per mancanza di motivazione e per motivi didattici e per contro la buona percezione che hanno delle peculiarità della modalità di Educazione degli Adulti e del modo di fare degli insegnanti. Gli insegnanti si sentono soddisfatti del loro lavoro e considerano che la specializzazione nell’area l’hanno acquisita con l’esperienza. Riguardo agli studenti rilevano carenze nella motivazione, nella costanza allo studio e nella presenza alle lezioni; c’è una buona percezione dell’aiuto reciproco tra studenti anche se si registrano casi di auto-isolamento. / The purpose of this research is to know users of adult education in Chile, because they left their studies and taken up today, as well as current perception of the school system. The survey technique was used in the study and a random sample of 597 youth and 61 teachers from 24 schools in the Region of Valparaíso. The studied topics of students were: return to the school system, teaching used by teachers and drop out of school. The teacher topics were: satisfaction of working in adult schools, students view and perception of their own teaching. Results indicated that students admit to having left the formal system mostly due to lack of motivation and educational reasons. In addition they have a good perception of the treatment of teachers and characteristics of the adult education system. On the other hand, teachers believe that specialization in this area have been acquired through experience and feel satisfied in their work. About their students, teachers emphasize their lack of motivation, failure to attend classes and persistence in their studies.
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PICCOLE DONNE CRESCONO: STORIE AL FEMMINILE DALLA LETTERATURA PER L'INFANZIA ALLA SERIALITA' TELEVISIVA. TRE CASE STUDIES / Little Women Grow Up: Female Stories from Children's Literature to Television Series. Three Case Studies.

FORNASARI, ELEONORA CLAUDIA MIRELLA 29 May 2018 (has links)
La presente tesi di dottorato ha come oggetto la trasposizione televisiva di tre romanzi character driven: Heidi, Pippi Calzelunghe e The Story of Tracy Beaker. Questi, analizzati soprattutto dal punto di vista della protagonista femminile, sono stati studiati, così come i relativi adattamenti, utilizzando un modello metodologico di analisi che poggia le sue basi teoriche sia nell'estetica della letteratura per ragazzi sia nelle teorie dell'adattamento e della sceneggiatura. Il mercato audiovisivo e la tipologia di spettatori cambiano rapidamente e ciò rende necessaria un'attualizzazione non solo tematica, ma anche stilistica dell'opera originaria, alla ricerca di un compromesso tra la fedeltà al testo iniziale, necessaria per permettere al target l'immediata riconoscibilità dell'opera e dei personaggi, e l'esigenza di rispettare le richieste della contemporaneità. A livello accademico, lo studio degli adattamenti della letteratura per l'infanzia si è concentrato quasi esclusivamente in ambito cinematografico e non televisivo, nonostante quest'ultimo fornisca molti spunti di riflessione tanto sul processo di adattamento in sé quanto sulla serialità. Il presente lavoro si propone perciò di andare a riempire il gap teorico sull'argomento, ponendosi necessariamente a cavallo di due ambiti, -la letteratura e l'audiovisivo. Di conseguenza, l'approccio privilegiato è più letterario che pedagogico e si interseca con gli studi sull'adattamento e sull'industria audiovisiva. / This PhD dissertation investigates the adaptations from children's novels into television series, with a focus on three character-driven stories: Heidi, Pippi Longstockings and The Story of Tracy Beaker. Starting from the original novels, investigated mostly from the point of view of the female protagonist, the study then analyses the corresponding television adaptations, whether animated or live action, through a methodology that has its theoretical basis both in the aesthetics of children's literature and in the screenwriting theories. Nowadays, the audiovisual market and therefore the public are changing rapidly, making it necessary to update the thematic and the stylistic features of the original works from which the adaptations are drawn. Actually, adaptation is often a compromise between the contemporary market demand and the fidelity to the content, necessary to fulfil the expectations of the target audience. Surprisingly, there is a scarcity of critical literature on children's television adaptations, even if they represent a very rich topic as they raise specific issues both on the adaptation process itself and on serialisation. The present work, therefore, aims to fill the existing gap in the field of children's adaptations, placing itself where two critical areas, literature and media, meet. Consequently, the primary narrative approach intersects with studies on adaptation and audiovisual industry.

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