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TEOLOGIA, ETICA E POLITICA NEL PENSIERO DI GIOVANNI BATTISTAGUADAGNINI (1723 - 1807)ROCHINI, MARCO 25 March 2015 (has links)
La presente ricerca si propone di ricostruire la biografia intellettuale di Giovanni Battista Guadagnini (1723-1807), esponente di primo piano del giansenismo italiano del secondo Settecento. Attraverso lo studio di opere inedite e di numero rilevante di lettere scambiate con i principali protagonisti della cultura religiosa del suo tempo , si è cercato di ricostruire il pensiero teologico-politico di Guadagnini in un arco cronologico compreso tra la fine degli anni Sessanta del Settecento e i primi anni del XIX secolo. / This research aims at presenting the intellectual biography of Giovanni Battista Guadagnini (1723-1807), one of the most important exponents of the 18th century Italian Jansenism. Through the study of unpublished works and a significant number of letters exchanged with the main protagonists of the religious culture of his time, we tried to study the Guadagnini’s theological-political thought between the end of the 18th century and the first years of the 19th century.
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I TEMPI DELL'APOCALYPSIS NOVA: PROFEZIA E POLITICA AL TEMPO DI GIULIO IIFUSARI, GIUSEPPE 04 July 2017 (has links)
Lo studio intende rileggere criticamente le fonti contemporanee e appena successive alla stesura dell'Apocalypsis Nova, attribuita al beato Amedeo Menez de Sylva, inserendole nel più ampio dibattito sulla profezia e sulle attese apocalittiche della fine del XV secolo. / This study is a critically re-read of the contemporary sources of the Apocalypsis Nova, attributed to Blessed Amedeo Menez de Sylva. The sources are inserting in the broader debate on prophecy and apocalyptic expectations of the late 15th century.
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Gli ebrei in Romania e Ungheria dal punto di vista dell'American Jewish Yearbook e della diplomazia vaticana (1920-1938).Dissegna, Mara January 2011 (has links)
La tesi analizza la situazione delle due comunità ebraiche durante il periodo preso in considerazione attraverso la documentazione archivistica vaticana e il materiale pubblicato nell'annuario ebraico americano.
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ALBINO LUCIANI PATRIARCA DI VENEZIA (1970-1978) / Albino Luciani Patriarch of Venice (1970-1978)LUCIANI, PATRIZIA 04 April 2016 (has links)
L’obiettivo della tesi è di indagare gli anni trascorsi a Venezia da Albino Luciani, anni non esaurientemente approfonditi dalla storiografia e sui quali la memoria storica è ancora divisa. L’evidenza principale che ne scaturisce è la difficoltà non solo di Luciani, ma di tutte le personalità che avevano ruoli di guida e di responsabilità all’interno della Chiesa, nel misurarsi con l’attuazione del Concilio Vaticano II.
L’ipotesi interpretativa proposta è che il filo conduttore di tutta l’opera pastorale del presule bellunese sia stato uno sforzo di fedeltà alla tradizione romana e all’autorità papale seppur attraverso l’ammodernamento dei metodi pastorali utilizzati. Il patriarca di Venezia è risultato particolarmente rappresentativo di tutto un episcopato nazionale montiniano che ha attuato in Italia le ricezione conciliare secondo l’ermeneutica di Paolo VI.
L’indagine, avendo cura di confrontare sempre il piano dell’omiletica e il piano delle reali scelte pastorali attuate, analizza a tutto campo l’operato di Luciani, dalle attività diocesane al suo apporto alla vita ecclesiale a livello regionale, nazionale e internazionale; ha inoltre il pregio di aver utilizzato come fonte importante materiale inedito reperito nei nove archivi storici utilizzati e in vari archivi personali. Infine, è corredato di un’ampia e interessante appendice che racchiude le testimonianze orali di venti testimoni scelti. / The aim of the thesis is to investigate the years passed in Venice by Albino Luciani, years not exhaustively studied by historiography and on which historical memory is still divided. The main evidence is the difficulty not only of Luciani, but also of all personalities who had leadership roles and responsibilities within the Church, in measuring itself with the realization of the Second Vatican Council.
The interpretative hypothesis is that the main theme of all the pastoral work of the patriarch of Venice was an effort of fidelity to the Roman tradition and papal authority even through the modernization of the pastoral methods. The patriarch of Venice was particularly representative of a whole national Montinian episcopate which carried out in Italy the Council reception according to the hermeneutic proposed by Paul VI.
The survey, comparing the plan of homiletics and the plan of the real pastoral options implemented, examines entirely Luciani’s work, from the diocesan activities to his contribution to regional, national and international Catholic Church. The thesis uses as sources important unpublished material retrieved in nine historical archives and in various personal archives. Finally, the thesis is accompanied with a wide and interesting appendix that contains the interviews with twenty chosen witnesses.
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GLI "EXCERPTA EX THEODOTO" DI CLEMENTE ALESSANDRINO Introduzione, testo, traduzione e commento / GLI EXCERPTA EX THEODOTO DI CLEMENTE ALESSANDRINO. INTRODUZIONE, TESTO, TRADUZIONE E COMMENTO / The "Excerpta ex Theodoto" of Clement of Alexandria. Introduction, text, translation, commentaryCHIAPPARINI, GIULIANO 08 June 2017 (has links)
L'opera presenta una nuova edizione critica del testo greco degli "Estratti da Teodoto" di Clemente Alessandrino oltre alla prima traduzione italiana completa. Alcuni capitoli introduttivi e un esteso commento permettono di apprezzare la ricchezza di contenuti di questa fonte di inizio III sec. per lo studio dello gnosticismo, letteratura cristiana antica, patristica e storia del dogma. Gli "Estratti da Teodoto" non sono una raccolta di frammenti originali copiati da fonti gnostiche principalmente valentiniane, come si crede abitualmente. Ad un'analisi approfondita essi appaiono come una collezione di tredici frammenti tratti dalle "Ipotiposi", un'opera perduta di Clemente. La natura e il contenuto di questi frammenti mostrano che la tradizionale suddivisione degli ETh in quattro sezioni (Sagnard) non è ricevibile. Deve pure essere abbandonato il tentativo di individuare precisamente le parti 'valentiniane' e 'clementine'. Clemente riporta raramente citazioni letterali tratte dalle sue fonti, mentre molto spesso presenta le dottrine 'eterodosse' in modo indiretto, proponendo delle sintesi ('epitomes'). Nella prima parte degli ETh Clemente presenta e discute soprattutto dottrine valentiniane, probabilmente 'orientali'. Tuttavia, a partire principalmente dal frammento 11 illustra il pensiero di Teodoto. Costui sembra abbia sviluppato e modificato dottrine del valentinianesimo 'occidentale', come dimostra il confronto con la 'Grande Notizia' di Ireneo. / The work presents a new critical edition of the greek text of "Excerpta ex Theodoto" of Clement of Alexandria together with the first complete Italian translation. Some introductory chapters and an extensive commentary allow you to appreciate the richness of the contents of this early third century source for the study of Gnosticism, ancient Christian literature, patristic and history of dogma. The ETh are not a collection of original fragments copied from Gnostic sources mainly valentinian, as believed to routinely. For an in-depth analysis they appear to be a compilation of thirteen fragments from "Hypotyposeis", lost work of Clement. The nature and extent of these fragments show that the traditional division of the ETh in four sections is unacceptable. It must also be abandoned the attempt to accurately identify 'valentinian' and 'clementinian' parts. Clement shows a few quotes verbatim from his sources. Very often shows 'heterodox' doctrines indirectly proposing summaries ('epitomes'). In the first part of the collection Clement presents and discusses especially valentinian doctrines, probably 'eastern'. Instead, starting mainly from the fragment 11, he presents the Theodotus thought. He seems develope and modify doctrines of 'western' valentinianism, as demonstrated by the comparison with the 'Great Notice' of Irenaeus.
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Ebraismo e Stato di Israele nelle riviste cattoliche italiane (1963-1978) / Judaism and State of Israel in Italian Catholic Reviews (1963-1978)PALUMBO, ENRICO 26 March 2010 (has links)
I percorsi che hanno portato i cattolici a ripensare il proprio rapporto con gli ebrei sono molti e investono aspetti molteplici del problema. A questo tema, approdato infine al Concilio Vaticano II con la dichiarazione Nostra Aetate (1965), si è aggiunta la questione della posizione dei cristiani di fronte alla nascita dello Stato di Israele. Le riviste cattoliche italiane (di cui si sono qui prese in esame quelle d’opinione di diverso orientamento), luogo di discussione e di formazione di un’opinione pubblica consapevole, rispettarono tale pluralismo e, grazie all’impulso conciliare, affrontarono con crescente competenza la questione dei rapporti ebraico-cristiani, diventando fucina di un confronto fecondo con l’ebraismo. La vicenda dello Stato di Israele si è certamente intrecciata con il dialogo ebraico-cristiano, ma la maggior parte delle riviste cattoliche riuscì a non confondere i due piani e a compiere valutazioni distinte. La solida difesa del dialogo ebraico-cristiano si accompagnò nelle riviste della sinistra cattolica, soprattutto dopo il 1967, a una visione sempre più critica del ruolo che Israele stava svolgendo in Medio Oriente e a un avvicinamento alle posizioni palestinesi. Nella destra cattolica, in alcuni casi lontana dallo spirito conciliare sul tema dei rapporti tra le due fedi abramitiche, furono maggiori le voci in favore dello Stato di Israele, il cui ruolo era inserito nel quadro della guerra fredda. / Paths bringing Catholics to reconsider their relationship with the Jewish are various and touch manyfold aspects of the issue, which finally was brought up during the Second Vatican Council in the declaration Nostra Aetate (1965). Meanwhile Christians were further confronted by the foundation of Israel.
Italian Catholic reviews, in the pluralism of the Council, faced with increased competence the issue of Christian-Jewish relationship and became the place for internal debates, opinion making, but also fruitful confrontation with Hebraism; those holding different views are specifically taken into account in this work.
The course of Israel as state is certainly interwoven with the Christian-Jewish dialogue, but most Catholic reviews managed to keep the discussion and their evaluations on two different levels. The support of Christian-Jewish dialogue did not prevent left-wing Catholics from a critical vision of the role played by Israel in the Middle East, particularly in 1967, when positions came close to Palestinians. On the other hand within the Catholic right-wing, sometimes far from the spirit of the Council about the two religions with same roots, voices rose in favour of Israel and its role in the frame of the cold war.
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IL CAMMINO NEOCATECUMENALE. GENESI DI UNA REALTA' ECCLESIALEATTRAVERSO LO STUDIO DELLE FONTICAMPIGLI, FRANCESCA 08 June 2017 (has links)
Il lavoro si propone come studio sul Cammino Neocatecumenale dalle sue origini ai giorni d’oggi attraverso l’analisi degli elementi caratteristici del movimento (la sua struttura, le pratiche liturgiche e i seminari Redemptoris Mater). Basata su fonti archivistiche conservate negli archivi diocesani di Madrid e Firenze, la ricerca ricostruisce la vicenda storica del movimento fin dalle sue primissime fasi, tanto nell’opera del fondatore Francisco “Kiko” Argüello, quanto nell’intervento di altre figure ecclesiali (l’arcivescovo di Madrid, Casimiro Morcillo, e don Dino Torreggiani, fondatore dei Servi della Chiesa). La ricerca è stata poi ampliata dall’utilizzo di fonti inedite interne al Cammino Neocatecumenale (Direttorio catechetico) e dai documenti curiali e pontifici che hanno regolato l’inserimento dell’esperienza Neocatecumenale nel contesto più ampio dell’atteggiamento della Chiesa cattolica nei confronti delle associazioni, movimenti e gruppi laicali nei decenni che fecero seguito al Concilio Vaticano II. In questo contesto la ricerca evidenzia inoltre alcune analogie tra l’intuizione originaria dell’Argüello e le espressioni del dissenso cattolico degli anni Sessanta e Settanta all’interno delle quali ha avuto luogo la ripresa di certi aspetti della teologia di Dietrich Bonhoeffer nel messaggio proprio del Cammino Neocatecumenale. / The research aims to study the Neocatechumenal Way from its foundation right up to nowadays through the movement’s peculiar aspects (its structure, liturgical practices and the Redemptoris Mater seminaries). Based on documents preserved in the diocesan archives of Madrid and Firenze, the survey reconstructs the movement’s history from its beginnings, so much in its founder’s (Francisco “Kiko” Argüello) work, as in the intervention of other ecclesial figures (the archbishop of Madrid, Casimiro Morcillo, and don Dino Torreggiani, founder of the Servi della Chiesa). The survey has been expanded using unpublished sources within the Neocatechumenal Way (Direttorio catechetico) and the curial and papal documents that set the insertion of the Neocatechumenal’s experience into the wider context of the Catholic Church’s attitude towards associations, movements and lay groups in the decades that followed the Second Vatican Council. In this context, the research also highlights some similarities between the Argüello’s original intuition and the expressions of Catholic dissent of the Sixties and Seventies in which the resumption of certain aspects of Dietrich Bonhoeffer’s theology took place in the message of the Neocatechumenal Way.
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