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Valutazione dell'efficacia di methotrexate e sua influenza sui titoli anticorpali patogenetici nei pazienti affetti da pemfigoide bolloso / Evalutation of BP230 and of BP180-NC16a enzyme-linked immunosorbent assay in the management of bullous pemphigoid treated by low-dose methotrexate

Balestri, Riccardo <1980> 12 May 2015 (has links)
Studio osservazionale condotto presso la Dermatologia dell'Università di Bologna atto a valutare l'efficacia di methotrexate e, in particolare, la sua influenza sui titoli degli autoanticorpi patogeni nei pazienti affetti dalla malattia rara Pemfigoide Bolloso / Observational study to evaluate efficacy of methotrexate in bullous pemphigoid and in particular to evaluate the influence of methotrexate on the titres of pathogenic autoantibodies in patients affected by bullous pemphigoid
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Aspetti peculiari delle neoplasie cutanee non melanoma nei pazienti trapiantati d'organo / Peculiar features of non-melanoma skin cancers in organ transplant patients

Infusino, Salvatore Domenico <1980> 01 July 2016 (has links)
Le neoplasie cutanee non melanoma (NMSCs) hanno un’aumentata incidenza tra i pazienti trapiantati d’organo. L’obiettivo di questo studio è quello di comparare gli aspetti clinico-patologici dei NMSCs dei pazienti trapiantati con quelli dei soggetti immunocompetenti. A questo scopo abbiamo analizzato i NMSCs insorti tra i pazienti trapiantati dell’ Ambulatorio Pazienti Immunocompromessi della Dermatologia di Bologna (132 SCCs e 119 BCCs), nel periodo Gennaio 2013/Dicembre 2015, confrontandoli con un numero equivalente di NMSC (132 SCCs e 119 BCCs) insorti tra i pazienti immunocompetenti del Centro Tumori Cutanei della Dermatologia di Bologna. I pazienti trapiantati erano in media 12 anni più giovani al momento della diagnosi di NMSCs rispetto ai pazienti immunocompetenti; i tumori nei trapiantati erano più spesso multipli ed extracefalici. Una componente istologica a cellule fusate era più comune tra i CCSs dei pazienti trapiantati, una componente superficiale era invece più frequente tra i BCCs dei pazienti sottoposti a trapianto. Il decorso si è rivelato peggiore per gli SCCs dei pazienti trapiantati ma non per i BCCS. Questi risultati hanno un’implicazione diretta nella pratica clinica quotidiana. L’aumentata incidenza di NCSCs nei pazienti trapiantati e la loro distribuzione in sedi differenti rispetto ai soggetti immunocompetenti sottolineano l’importanza di un’attenta sorveglianza cutanea in questo gruppo di pazienti. Gli SCCs dei trapiantati, in particolare quelli a cellule fusate, dovrebbero richiedere un trattamento più aggressivo, che non è invece necessario per i BCCs. Infine i nostri dati sono a favore di una differente eziopatogenesi dei NMSCs nei trapiantati che potrebbero influenzare le future stategie di prevenzione e terapia. / Non-melanoma skin cancers (NMSCs) are increased in organ transplant recipients The objective of this study is to compare clinicopathologic features of transplant and immunocompetent NMSCs. For this reason we have analyzed consecutive transplant NMSCs (132 SCCs, 119 BCCs) and immunocompetent NMSCs (132 SCCs, 119 BCCs) presenting between January 2013 and December 2015. Transplant patients were 12 years younger at time of NMSC diagnosis compared with immunocompetent individuals, and transplant tumors were often more multiple and extracephalic. Spindle cell morphology was more common in transplant SCCs, a superficial component was more common in transplant BCCs. Outcome was worse for transplant SCCs but not transplant BCCs. These findings have direct implications for clinical care. The increased frequency and distribution of transplant NMSCs underscore the importance of whole-body surveillance. Transplant SCCs, particularly those with diffuse spindle cell change, may require more aggressive management, whereas transplant BCCs do not. Finally, our data support differences in the pathogenesis of transplant NMSC, which may influence future preventive and therapeutic strategies.
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Studio clinico-dermatoscopico e istopatologico di follicoliti superficiali del cuoio capelluto / Clinical, dermoscopic and histopathological study of superficial scalp folliculitis

Starace, Michela <1980> January 1900 (has links)
Questa tesi si basa su uno studio retrospettivo clinico, dermatoscopico e istopatologico sulle follicoliti superficiali del cuoio capelluto. Le follicoliti superficiali del cuoio capelluto rappresentato un gruppo di patologie di frequente riscontro nella pratica ambulatoriale, ma poco descritte in letteratura. La chiave per comprendere questo vasto argomento della tricologia è capire prima di tutto la sede e le caratteristiche dell’insulto infiammatorio a livello del follicolo pilifero. In base al tipo di processo infiammatorio si può così risalire al fattore scatenante ed impostare la terapia specifica per bloccare l’infiammazione prima di creare un danno permanente ai follicoli con alopecia cicatriziale. Lo scopo di questa tesi è descrivere le patologie che si presentano clinicamente come follicoliti del cuoio capelluto, identificarne le cause e le caratteristiche, per creare una classificazione standardizzata. Per ognuna delle patologie analizzate si è cercato di descrivere le peculiarità cliniche sia da un punto di vista obiettivo che soggettivo, gli strumenti necessari dal punto di vista diagnostico, nonché alcuni accenni di terapia, confrontando le nozioni già note con gli ultimi studi presenti in letteratura. Gli strumenti usati in questo studio sono stati di due tipi: non invasivo ed invasivo. Lo strumento non invasivo utilizzato è stata la dermatoscopia, una tecnica che consente di osservare ad alto ingrandimento il cuoio capelluto ed i capelli valutando le condizioni della cute e dei follicoli piliferi. Lo strumento di tipo invasivo utilizzato è stata la biopsia cutanea in sede di follicolite con relativo esame istologico. E’ anche stato effettuato l’esame colturale nella gran parte dei casi. Attraverso questo studio retrospettivo clinico, dermatoscopico e istopatologico abbiamo voluto raccogliere tutti i pazienti che si sono presentati con un quadro clinico di follicoliti superficiali del cuoio capelluto e cercare una correlazione tra la diagnosi dermatoscopica e la diagnosi istologica. / This study is based on a retrospective clinical, dermoscopic and histopathology study on the superficial folliculitis of the scalp. Superficial folliculitis of the scalp represented a group of diseases frequently visited in clinical practice, but a few case reports are described in the literature. Their classification can be so difficult, especially for dermatologists without trichological experience, and since today there is no standardized classification. The key to understand this diseases is to know, first of all, the inflammatory characteristics of the infiltrate of the hair follicle. On the basis of the type of inflammatory process, it is possible to find the trigger factors and gives the specific therapy to block the inflammation before creating permanent damage to the follicles with scarring alopecia. The purpose of this study is to describe the diseases that clinically occur as scalp folliculitis, identify the causes and characteristics of the disease, and create a standardized classification. For each type of folliculitis, we tried to describe the clinical features both an objective and subjective point of view, the tools for the diagnosis and the therapy, comparing what is know in the literature. The instruments used in this study were of two types: non-invasive and invasive. The non-invasive tool used was the dermoscopy, a technique that permit to observe at high magnification the scalp and hairs, evaluating the conditions of the skin and hair follicles. The invasive instrument used was skin biopsy in the site of folliculitis with histological examination. It was also performed a culture examination in most cases. Through this clinical, dermoscopic and histopathological retrospective study, we collected all the patients who presented with a clinical aspect of superficial folliculitis of the scalp and find a correlation between the dermoscopic and histological diagnosis.
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Carcinoma a cellule basali: l'esperienza della dermatologia dell'Universita' di Bologna dal 1990 al 2014 / Basal cell carcinoma: the experience of the Dermatology Unit of the University of Bologna from 1990 to 2104

Gaspari, Valeria <1981> 12 May 2015 (has links)
Il carcinoma a cellule basali (BCC) costituisce l'80 peercento dei tumori cutanei non-melanoma, rappresentando dunque il tumore maligno della cute più frequente nella popolazione generale. Tuttavia, non esistono ad oggi studi epidemiologici ampi ed approfonditi condotti su scala nazionale su questo tipo di neoplasia, poichè i tumori cutanei non-melanoma sono esclusi dal registro statistico dei tumori. A tale scopo presso la Dermatologia dell'Università di Bologna sono stati raccolti di tutti i casi di carcinoma basocellulare osservati dal 1 gennaio 1990 sino al 31 dicembre 2014, e sono stati rielaborati statisticamente. Il criterio di inclusione adottato è stato la positività per BCC all’esame istologico, sia in caso di biopsia semplice, sia in caso di asportazione radicale. Il progetto è stato svolto presso l’ambulatorio di chirurgia oncologica della nostra UO, così come il follow-up dei pazienti nei casi di recidività multiple o di comparsa di nuovi tumori cutanei. Ad oggi, tale neoplasia è risultata essere quella di più frequente osservazione nella Unità Operativa di Dermatologia dell’Università di Bologna. Non solo, la nostra casistica rimane quella più numerosa fino ad ora riportata in tutta Italia negli ultimi 24 anni. / Basal cell carcinoma (BCC) accounts for 80 percent of non-melanoma skin cancer, thus representing the most common malignant tumor of the skin. Nonetheless in our country the absolute incidence of BCC is difficult to establish with precision, since non-melanoma skin cancers are excluded from the statistical records of the tumors. The aim of the study we conducted was therefore to analyze retrospectively the cases of BCC of the Dermatology Unit of Bologna, in a period between 1990 and 2014. The inclusion criteria has been the positivity to BCC at histological examination, both in case of a simple biopsy, and in case of radical excision. Patients have been medical and/or surgical treated and followed up, in cases of multiple relapses or occurrance of new skin tumors, at the Oncologic-Dermatological-Surgery Unit of University of Bologna. We concluded that, by far, than any other skin cancers, basal cell carcinoma is the most frequently tumor observed in the Dermatology Unit of the University of Bologna. Not only that, our case study is also the largest so far reported throughout Italy in the last 24 years.
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Nuovi trattamenti per l'alopecia areata

Parente, Gianluca <1969> 23 February 2007 (has links)
No description available.
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I peeling nell'acne

De Padova, Maria Pia <1956> 23 February 2007 (has links)
No description available.
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Il nevo di Becker

Bianchi, Federica <1974> 07 March 2008 (has links)
No description available.
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Analisi immunoistochimica e molecolare dei linfomi cutanei: entità rare

Vezzoli, Pamela <1975> 07 March 2008 (has links)
No description available.
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The role of scalp dermoscopy in the diagnosis of alopecia areata incognita

Iorizzo, Matilde <1975> 07 March 2008 (has links)
No description available.
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Analisi tridimensionale priva di contatto delle ulcere cutanee laser assistita

Bianchi, Tommaso <1974> 23 February 2007 (has links)
La valutazione progressiva e il monitoraggio di una ferita difficile impongono misurazioni periodiche per valutare in modo qualitativo e quantitativo l'esistenza e l'entita della riepitelizzazione in rapporto alle pratiche terapeutiche effettuate. L'entità della guarigione nei primi 1530 giorni di trattamento, intesa come riduzione di area percentuale, nelle lesioni ulcerative di origine venosa permette secondo alcuni autori della letteratura scientifica, di avere delle informazioni prognostiche di guarigione completa a sei mesi. Altri autori invece mostrano casistiche analoghe indicando come nelle ulcere venose non si possa predire con facilità la guarigione a sei mesi.Le metodiche di misurazione delle ferite possono essere suddivise in bidimensionali e tridimensionali: nel primo gruppo troviamo la misurazione semplice, le metodiche di tracciamento, planimetria, analisi fotografica analogica e digitale. Queste metodiche misurano i diametri, il perimetro e l'area delle ferite. Nel secondo gruppo si collocano l'uso di righello Kundin, le metodiche di riempimento con alginato o con soluzione fisiologica, le metodiche stereofotogrammetriche e l'uso di strumenti laser. Queste metodiche permettono di calcolare con varie approssimazioni anche il volume delle ferite studiate. La tesi ha preso in esame un gruppo di 17 pazienti affetti da ulcere venose croniche effettuando misurazioni con lo strumento più accurato e preciso disponibile (minolta Vivid 900 laser + sensore) e acquisendo i dati con il software Derma. I pazienti sono stati misurati al primo accesso in ambulatorio, dopo 15 giorni e dopo sei mesi. Sono stati acquisiti i dati di area, perimetro, volume, profondità e guarigione a 6 mesi. L'analisi statistica condotta con modalità non parametriche di analisi dei ranghi non ha associato nessuno di questi valori ne' valori derivati ( delta V /delta A; Delta V/ Delta P) alla guarigione a 6 mesi. Secondo le analisi da noi effettuate, sebbene con l'incertezza derivata da un gruppo ridotto di pazienti, la guarigione delle lesioni ulcerative venose non è predicibile a 6 mesi utilizzando sistemi di misurazione di dimensioni, area e volume.

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