• Refine Query
  • Source
  • Publication year
  • to
  • Language
  • 28
  • 5
  • Tagged with
  • 33
  • 33
  • 33
  • 33
  • 33
  • About
  • The Global ETD Search service is a free service for researchers to find electronic theses and dissertations. This service is provided by the Networked Digital Library of Theses and Dissertations.
    Our metadata is collected from universities around the world. If you manage a university/consortium/country archive and want to be added, details can be found on the NDLTD website.
31

Studio istologico e follow-up clinico di carcinomi basocellulari trattati con terapia chirurgica / Histological study and clinical follow-up of basal cell carcinomas treated with surgical therapy

Bertoncelli, Marco <1980> 02 April 2014 (has links)
Lo studio ha posto l'attenzione sul rapporto costo-efficacia tra le metodiche più utilizzate per la rimozione di carcinomi basocellulari: l'asportazione chirurgica e la terapia fotodinamica. Dai dati si evince che la rimozione chirurgica è la metodica più efficace per la minore frequenza di recidive (4.7%) rispetto alla terapia fotodinamica (6%). Questo dato è valido unicamente per i carcinomi superficiali; per i carcinomi nodulari la frequenza di recidiva con la terapia fotodinamica risulta essere più elevata (35%). La chirurgia è una metodica più costosa rispetto alla fotodinamica. La variabile dolore risulta essere minore per la chirurgia rispetto alla fotodinamica. Il risultato estetico invece è migliore per la fotodinamica rispetto alla terapia chirurgica. I costi invece sono più elevati per la terapia chirurgica. Rimane un'ultima considerazione: la terapia fotodinamica richiede talvolta un nuovo intervento a distanza di mesi o anni e pertanto questa scelta comporta costi aggiuntivi. / The study focused attention on the cost-effectiveness among the most popular methods used for removal of basal cell carcinomas: surgical resection and photodynamic therapy. From data it is clear that surgical removal is the most effective method for reducing the frequency of relapses (4.7%) compared to photodynamic therapy (6%). This figure is valid only for superficial carcinomas; for nodular carcinomas frequency of recurrence with photodynamic therapy turns out to be higher (35%). Surgery is a method more expensive than the photodynamic. The variable pain is less with surgery than the photodynamic therapy. The aesthetic result is rather better for photodynamic therapy compared to surgery. The costs however are higher for surgical therapy. One final consideration remains: photodynamic therapy sometimes requires reoperation after months or years and so this choice involves additional costs.
32

Forme atipiche di malattia mani-piedi-bocca: La nostra esperienza / Atypical forms of hand, foot, and mouth disease: our experience

Dondi, Arianna <1979> 02 April 2014 (has links)
Introduzione: La malattia mani-piedi-bocca è una patologia infettiva tipica della prima infanzia causata dagli enterovirus, in particolare i sierotipi Coxsackievirus A16 ed Enterovirus 71. A partire dal 2008, ne è stata descritta un’epidemia da Coxsackievirus A6, in genere accompagnata da febbre elevata e che si distingue per lo sviluppo di piccole vescicole che progrediscono a lesioni vescicolo-bollose e a bolle vere e proprie. Inoltre, nei pazienti affetti da dermatite atopica, le lesioni tendono a localizzarsi sulle aree eczematose. Abbiamo quindi svolto uno studio osservazionale prospettico per descrivere le caratteristiche cliniche delle forme atipiche di malattia mani-piedi-bocca. Metodi: Sono stati arruolati i pazienti affetti da una forma atipica di malattia mani-piedi-bocca giunti consecutivamente presso l’Ambulatorio di Dermatologia Pediatrica del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna tra gennaio 2012 e febbraio 2014. Abbiamo valutato distribuzione, tipologia ed estensione delle lesioni. In un gruppo di pazienti è stata inoltre eseguita l’identificazione virale sul fluido vescicolare. Risultati: Abbiamo arruolato 47 pazienti (68% maschi) con un’età mediana di 22 mesi. Sono stati individuati 3 aspetti clinici principali: 1) forma acrale (distribuzione delle lesioni prevalentemente acrale), nel 62% dei soggetti; 2) eczema coxsackium (lesioni localizzate su aree eczematose), nel 23% dei soggetti; 3) forma diffusa (estensione delle lesioni al tronco), nel 15% dei soggetti. Inoltre, nell’80% circa dei pazienti si riscontravano macule purpuriche acrali, circa la metà dei pazienti aveva lesioni con aspetto purpurico e il 72% un interessamento dei glutei. In 9 su 11 soggetti genotipizzati è stato isolato il Coxsackievirus A6. Conclusioni: Questo studio ha permesso di descrivere tre fenotipi di malattia mani-piedi-bocca atipica, che deve essere correttamente identificata al fine di non porre diagnosi errate quali varicella, eczema herpeticum, vasculiti, impetigine, e di potere così procedere ad una gestione appropriata della patologia. / Background: Hand, foot, and mouth disease is a pediatric infectious illness caused by enteroviruses, mainly Coxsackivirus A16 and Enterovirus 71 serotypes. Since 2008, an outbreak caused by Coxsackievirus A6 was reported, with high fever and different cutaneous findings such as small vesicles evolving into vesicular-bullous lesions or bullae. Moreover, lesions tend to appear on eczematous areas in children affected by atopic dermatitis. We have set this observational, prospectic study in order to describe the clinical aspects of the atypical forms of hand, foot and mouth disease. Methods: Patients affected by atypical forms of hand, foot, and mouth disease consecutively seen at the Pediatric Dematology Outpatients’ Service of S.Orsola-Malpighi Hospital in Bologna from January 2012 and February 2014 were enrolled. The distribution, typology and extension of the lesions were evaluated. In some patients, viral genotyping was also performed. Results: 47 patients were enrolled with a median age of 22 months. We identified 3 main clinical aspects: 1) acral form (predominantly acral distribution of the lesions) in 62% of the patients; 2) eczema coxsackium (lesions distributed on eczematous areas) in 23% of the patients; 3) widespread form (lesions involving also the trunk) in 15% of the patients. Around 80% of the patients had acral purpuric macules (moderate or severe in 40%), up to 70% had a non-classical moderate or severe vesicular eruption. Around half of the subjects had purpuric lesions and 72% buttocks involvement. In 9 out of 11 genotyped patients, Coxsackievirus A6 was identified. Conclusions: With the present study, we were able to describe 3 phenotypes of the atypical hand, foot, and mouth disease, in order to correctly identify this illness and distinguish it from varicella, eczema herpeticum, vasculitis, impetigo and set up a proper management.
33

Funzionalizzazione della mandibola dopo ricostruzione con lembo libero rivascolarizzato di fibula "single strut". Al di là del deficit di verticalità.

Gessaroli, Manlio <1964> 04 June 2009 (has links)
Obiettivi: Valutare la modalità  più efficace per la riabilitazione funzionale del limbo libero di fibula "single strut", dopo ampie resezioni per patologia neoplastica maligna del cavo orale. Metodi: Da una casistica di 62 ricostruzioni microvascolari con limbo libero di fibula, 11 casi sono stati selezionati per essere riabilitati mediante protesi dentale a supporto implantare. 6 casi sono stati trattati senza ulteriori procedure chirurgiche ad eccezione dell'implantologia (gruppo 1), affrontando il deficit di verticalità  della fibula attraverso la protesi dentaria, mentre i restanti casi sono stati trattati con la distrazione osteogenetica (DO) della fibula prima della riabilitazione protesica (gruppo 2). Il deficit di verticalità  fibula/mandibola è stato misurato. I criteri di valutazione utilizzati includono la misurazione clinica e radiografica del livello osseo e dei tessuti molli peri-implantari, ed il livello di soddisfazione del paziente attraverso un questionario appositamente redatto. Risultati: Tutte le riabilitazioni protesiche sono costituite da protesi dentali avvitate su impianti. L'età  media è di 52 anni, il rapporto uomini/donne è di 6/5. Il numero medio di impianti inseriti nelle fibule è di 5. Il periodo massimo di follow-up dopo il carico masticatorio è stato di 30 mesi per il gruppo 1 e di 38.5 mesi (17-81) di media per il gruppo 2. Non abbiamo riportato complicazioni chirurgiche. Nessun impianto è stato rimosso dai pazienti del gruppo 1, la perdita media di osso peri-implantare registrata è stata di 1,5 mm. Nel gruppo 2 sono stati riportati un caso di tipping linguale del vettore di distrazione durante la fase di consolidazione e un caso di frattura della corticale basale in assenza di formazione di nuovo osso. L'incremento medio di osso in verticalità è stato di 13,6 mm (12-15). 4 impianti su 32 (12.5%) sono andati persi dopo il periodo di follow-up. Il riassorbimento medio peri-implantare, è stato di 2,5 mm. Conclusioni: Le soluzioni più utilizzate per superare il deficit di verticalità  del limbo libero di fibula consistono nell'allestimento del lembo libero di cresta iliaca, nel posizionare la fibula in posizione ideale da un punto di vista protesico a discapito del profilo osseo basale, l'utilizzo del lembo di fibula nella versione descritta come "double barrel", nella distrazione osteogenetica della fibula. La nostra esperienza concerne il lembo libero di fibula che nella patologia neoplastica maligna utilizziamo nella versione "single strut", per mantenere disponibili tutte le potenzialità  di lunghezza del peduncolo vascolare, senza necessità  di innesti di vena. Entrambe le soluzioni, la protesi dentale ortopedica e la distrazione osteogenetica seguita da protesi, entrambe avvitate su impianti, costituiscono soluzioni soddisfacenti per la riabilitazione funzionale della fibula al di là  del suo deficit di verticalità . La prima soluzione ha preso spunto dall'osservazione dei buoni risultati della protesi dentale su impianti corti, avendo un paragonabile rapporto corona/radice, la DO applicata alla fibula, sebbene sia risultata una metodica con un numero di complicazioni più elevato ed un maggior livello di riassorbimento di osso peri-implantare, costituisce in ogni caso una valida opzione riabilitativa, specialmente in caso di notevole discrepanza mandibulo/fibulare. Decisiva è la scelta del percorso terapeutico dopo una accurata valutazione di ogni singolo caso. Vengono illustrati i criteri di selezione provenienti dalla nostra esperienza. / Objectives: To evaluate the best way for functional restoration of the fibular flap "single strut", after wide resections for oral cavity malignancy. Methods: Out of 62 mandibular reconstructions using fibular flap during a five-year period, 11 cases were selected for rehabilitation by implant supported dental prosthesis. 6 cases were treated without any further surgical procedure but implantology (group 1), overcoming the fibular height deficiency by prosthodontics, while the remainder underwent to distraction osteogenesis before dental restoration (group 2). The fibular/mandibular height discrepancy was recorded. The evaluation criteria included x-rays and clinical measurement of perimplant bone and gum (skin) level and reported satisfaction of the patients, as recorded by a questionnaire. Results: All 11 of the prosthetic rehabilitations were obtained by screw retained fixed prosthesis. The average age was 52; the male/female ratio was 6/5. The average number of implants placed into the fibula was five. The maximum observation follow-up period after loading was two 30 months for the group 1 and 38.5 (17-81) months on average for the group 2. There were no reports of surgical complications. No implant loss were recorded in the group 1, the mean peri-implant bone loss was 1,5 mm. In the group 2 one case of vector lingual tipping during consolidation phase and a fracture of basal fibula cortex with no bone formation were noted. The mean vertical bone gain was 13.6 (12-15) mm. Four implants on thirty-two (12.5%) were lost during the follow-up period. The mean peri-implant bone resorption was 2.5 mm. Conclusions: The solutions used for overcoming fibular height deficiency included: harvesting the iliac crest, the fixation of the flap in an ideal position from a prosthetic viewpoint, the utilization of the "double-barrel" technique, the vertical distraction osteogenesis. Our experience concerns the fibular osteocutaneous free flap that we utilize in oral malignancy as a "single strut flap" because we prefer to preserve the whole length of the pedicle. Both orthopaedic dental prosthesis and vertical distraction osteogenesis are good solutions in order to overcame the fibular height deficiency. The first is based on the same biomechanics of the dental prosthesis on short implants having a comparable crown/implant ratio, DO procedure applied on fibulas, although it seems to be impaired by a remarkable number of complications and a relevant bone resorption around implants, still constitute a good option especially in case of wide fibular/mandibular height discrepancy. What is very important is the right choice of the therapeutic path after an accurate examination of each case. The criteria of selection from our experience are done.

Page generated in 0.1343 seconds