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Cantate dialogiche e serenate (1706-1710) di Georg Friedrich Händel / Dialogue Cantatas and Serenatas (1706-1710 by George Frideric Handel

Gibertoni, Giacomo <1971> 11 September 2013 (has links)
La dissertazione è uno studio monografico delle cantate dialogiche e delle serenate a più voci e strumenti composte da Händel in Italia negli anni 1706-1710. Insieme ai drammi per musica e agli oratori coevi, le quattro cantate "Aminta e Fillide" HWV 83, "Clori, Tirsi e Fileno" HWV 96, "Il duello amoroso" HWV 82, "Apollo e Dafne" HWV 122 e le due serenate "Aci, Galatea e Polifemo" HWV 72 e "Olinto pastore arcade alle glorie del Tebro" HWV 143 costituiscono le prime importanti affermazioni di Händel come compositore di musica vocale. Le sei composizioni sono state studiate sotto l’aspetto storico-letterario, drammaturgico-musicale e della committenza, con l’obiettivo di individuare intersecazioni fra questi piani. I testi poetici, di cui si è curata l’edizione, sono stati analizzati da un punto di vista storico e stilistico e collocati nel particolare contesto romano del primo Settecento, in cui la proibizione di ogni spettacolo teatrale determinò, sotto la spinta di una raffinata committenza, un ‘drammatizzazione’ dei generi della cantata e della serenata. L’analisi musicale di ciascuna composizione è stata dunque finalizzata a una lettura ‘drammaturgica’, che ha portato alla individuazione dei dispositivi di ascendenza teatrale nella scelte compositive di Händel. Lo studio si conclude con un selettivo confronto con le cantate e le serenate scritte negli stessi anni a Roma da Alessandro Scarlatti. / The dissertation is a monographic study on the Dialogue Cantatas and Serenatas for more voices and instruments composed by Handel in Italy between 1706 and 1710. Along with his coeval operas and oratorios, the four Cantatas "Aminta e Fillide" HWV 83, "Clori, Tirsi e Fileno" HWV 96, "Il duello amoroso" HWV 82, "Apollo e Dafne" HWV 122 and the two Serenatas "Aci, Galatea e Polifemo" HWV 72 and "Olinto pastore arcade alle glorie del Tebro" HWV 143 represent his first great successes as a composer of vocal music. The six compositions have been studied from various points of view, that is the literary and historical aspect, the dramaturgical and musical characteristics and the different facets and features of the patrons, with the aim of identifying a range of intersections between these plans. The poetic texts, which have been edited studying the 18th century sources, were analysed from a historical and stylistic point of view, and placed in the particular context of the early Eighteenth century, in which the prohibition of every theatrical performance, urged on by refined patrons, determined a 'dramatization' of the genres of the cantata and the serenata. The analysis of each composition was therefore aimed at a 'dramaturgical reading', which led to the identification of the devices of the theatrical ancestry in Handel's compositional choices. The study concludes with a selective comparison with the cantatas and serenatas written at about the same time in Rome by Alessandro Scarlatti.
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Il trattato ‘Practica musice’ di Franchino Gaffurio (1496). Genesi, tradizione del testo, trascrizione interpretativa e traduzione. / The treatise ‘Practica musice’ by Franchino Gaffurio (1496).Genesis, interpretive transcription and translation.

Vittorelli, Paolo <1978> 09 September 2014 (has links)
La ricerca consiste nell’edizione e traduzione del trattato ‘Practica musice’ di Franchino Gaffurio corredata da apparati critici e storico-contestuali. Si inizia con la biografia dell’autore redatta secondo gli ultimi dati disponibili e si presenta una esposizione del contenuto del trattato con proposte di chiarimenti dei passi più oscuri. Segue quindi uno studio dei cambiamenti intercorsi tra le parti del trattato come trasmesse nei manoscritti preparatori e la sua versione finale a stampa, seguito da una indagine sulle edizioni successive all’editio princeps, con tabelle sulle varianti tra le edizioni. Vengono quindi offerte la trascrizione interpretativa del testo latino del trattato (che può essere considerata la più corretta attualmente disponibile ed è l’unica a riportare numeri di partizione testuale) seguita dalla sua traduzione in italiano, con trascrizione degli esempi musicali. Il trattato, diviso in quattro libri, ha per argomenti rispettivamente il cantus planus e le scale modali gregoriane, la musica misurata e le figure della notazione, l’arte del contrappunto e la più ampia casistica disponibile sulle proporzioni ritmiche. / The research consists in the edition and translation of the Treatise 'Practica musice' by Franchino Gaffurio, accompanied by critical, historical and contextual commentary. It begins with the author's biography prepared according to the latest available data and presents an exposition of the treatise’s contents, with proposals for clarification of the obscurest passages. This is followed by a study of the changes between the manuscripts’ preliminary versions and the final printed edition and a survey of the editions following editio princeps, with tables on the variants between editions. It then offers the interpretive transcription of the Latin text of the treatise (which can be considered the most correct and is the only currently available to report numbers of text division) followed by its translation into Italian, with transcription of the musical examples. The treatise, divided into four books, deals with, respectively, cantus planus and gregorian modal scales, measured music and the figures of notation, the art of counterpoint and the broadest illustration available on rhythmical proportions.
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I drammi musicali di Giovanni Faustini per Francesco Cavalli

Badolato, Nicola <1980> 10 July 2007 (has links)
No description available.
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Le raffigurazioni musicali nella coroplastica della Sicilia greca (VI-III sec. a.C.)

Bellia, Angela Maria <1967> 10 July 2007 (has links)
No description available.
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Il ruolo del jazz nelle musiche composte da Bruno Maderna per la radio e per il cinema

Izzo, Leo <1973> 10 July 2007 (has links)
No description available.
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I Lirici greci di Quasimodo: un ventennio di recezione musicale

Scalfaro, Anna <1977> 10 July 2007 (has links)
No description available.
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Le messe 'mantovane' di Giovanni Pierluigi da Palestrina

Patuzzi, Stefano <1972> 10 July 2007 (has links)
No description available.
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Teoria e prassi di Sergiu Celibidache

Quaranta, Anna <1966> 10 July 2007 (has links)
No description available.
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Traduzioni di opéras-comiques nella Biblioteca Estense Universitaria di Modena: il Riccardo Cor di Leone

Bugani, Fabrizio <1966> 23 June 2008 (has links)
No description available.
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Il tocco pianistico: premesse storiche e sviluppi scientifici

Macrì, Chiara <1978> 23 June 2008 (has links)
“Il tocco pianistico: premesse storiche e sviluppi scientifici” si pone l’obiettivo di provare la politimbricità del pianoforte. A tal fine, ho indagato la relazione tra il gesto, la meccanica del pianoforte e il suono, problema sfiorato da alcuni maestri del Novecento, ma mai approfondito e sviscerato per ovvie ragioni riguardanti la mancanza di una tecnologia idonea e competenze difficili da trovare in una medesima persona. Per quest’ultima ragione mi sono avvalsa della collaborazione sia del Laboratorio di Anatomia Funzionale dell'Apparato Locomotore del Dipartimento di Morfologia Umana dell’Università di Milano, dove lavorano esperti delle più moderne tecnologie idonee alla registrazione del movimento, sia dell’ingegnere Alberto Amendola, docente a contratto di Acustica musicale presso l’Università di Parma per ciò che concerne l’analisi del suono e i rilievi acustici. La tesi si articola in due parti organizzate in quattro capitoli. Nel primo, La didattica pianistica nel primo trentennio del Novecento: il tocco e il timbro come parole chiave, dopo aver tracciato un quadro generale riguardante i concetti di ‘tocco’ e ‘timbro’ incontrati nei metodi e trattati del Sette/Ottocento, già affrontati nella tesi di laurea, procedo ad analizzare alcuni dei lavori più rappresentativi scritti tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento (The Leschetizky Method. A Guide to Fine and Correct Piano Playing di Malwine Brée, Über die physiologischen Fehler und die Umgestaltung der Klaviertechnik di Albert Maria Steinhausen, Die Grundlagen der Klaviertechnik di Rudolph Maria Breithaupt e The Phisiological Mechanics of Piano Technique di Otto Ortmann). Tali studi presentano una parte dedicata alle diverse modalità di produzione sonora e, quasi tutti, giungono ad una medesima conclusione: pur nella sua ricchezza, il pianoforte è uno strumento monotimbrico, dove la differenza tra i suoni è data dall’intensità e dall’agogica. Al fine di provare la politimbricità del pianoforte, il mio percorso di studi si è scontrato sia con la meccanica del pianoforte sia con l’acustica musicale. Ho fatto precedere quindi l’indagine scientifica, che confluisce nel capitolo IV, da una sezione in cui presento l’evoluzione della meccanica del pianoforte fino a giungere alla descrizione della meccanica moderna (capitolo II, Il Pianoforte: meccanica e modalità di produzione del suono), e da un’altra in cui affronto i fondamenti di acustica musicale, al fine di fornire al lettore i mezzi basilari per cimentarsi con la parte scientifica (capitolo III, Cenni di acustica musicale). Il capitolo IV è il resoconto organico e sistematico delle sperimentazioni svolte durante il dottorato presso il laboratorio di Anatomia funzionale dell’apparato locomotore dell’Università di Milano. La presentazione ripercorre necessariamente le tappe della ricerca considerata la novità assoluta dell’oggetto indagato. All’illustrazione dei dati di ogni fase segue sempre la discussione e l’interpretazione dei risultati per garantire la validità dell’esperimento. L’interesse della ricerca è stato condiviso oltre che dal dipartimento di Anatomia, anche dalla casa costruttrice di pianoforti Bechstein che ha costruito una meccanica speciale, e dalla ditta di pianoforti Angelo Fabbrini, che ha messo a disposizione un mezza coda Bechstein per effettuare i rilievi. Il capitolo IV, che rappresenta, dunque, il cuore della presente dissertazione dottorale, dimostra che il pianoforte è uno strumento politimbrico: mettendo in relazione il gesto pianistico, la reazione della meccanica e il suono è risultato che al movimento del martello, ripetibilmente diverso a seconda del tocco pianistico, corrisponde una reazione acustica che varia ripetibilmente in maniera differente a seconda del tocco.

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