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E-learning e società della conoscenzaLovece, Stefania <1976> 08 May 2009 (has links)
La tesi affronta le problematiche relative ai nuovi scenari educativi nella cosiddetta Società della Conoscenza e alle sfide che essa richiede alla didattica nei nuovi “ambienti” formativi.
Partendo dall’analisi della definizione della stessa come Società della Conoscenza si cerca di darne una lettura che ne metta in luce gli elementi principali che la caratterizzano aprendo alla riflessione sullo sguardo che essa dà al suo futuro e agli scenari verso i quali si orientano le sue sfide cognitive ed educative.
In tale analisi non può mancare una riflessione sul legame tra la società contemporanea e le cosiddette nuove tecnologie (ICT: Information and Comunication Technologies). Le ICT, infatti, in misura sempre maggiore, hanno invaso la società e influenzato l’evoluzione della stessa assumendo un ruolo significativo nella vita quotidiana e nell’affermarsi della società della conoscenza.
Il percorso di ricerca prende il via da questi interrogativi per ampliare la riflessione sulle nuove frontiere dell’educazione nella società della conoscenza. Quest’ultima, infatti, così come si caratterizza e come si evolve, identificando la sua priorità non solo nella diffusione dell’informazione, ma anche e soprattutto nella “costruzione” di conoscenza, impone un nuovo modo di pensare e approcciarsi all’educazione e alla formazione. Il longlife learning diventa l’elemento centrale ma non va inteso solo come possibilità date all’individuo adulto di riprendere percorsi formativi lasciati o intraprenderne di nuovi. Quello che cambia è la finalità stessa della formazione: è il concetto dell’apprendimento come potenzialità individuale (empowerment). Non basta avere accesso e acquisire un numero sempre maggiore di informazioni ma occorre sviluppare la capacità di acquisire strategicamente le informazioni per essere capaci di affrontare i continui cambiamenti e costruire nuove forme di sapere condiviso.
Sul piano operativo le ICT permettono numerose nuove possibilità per la formazione, sia come strumenti a supporto della didattica, sia come mezzi di trasmissione delle informazioni e costruzione di conoscenza. L’e-learning si afferma con una sua impostazione e una sua metodologia, nonché con i suoi “oggetti” e i suoi “ambienti”. Nella tesi vengono illustrate le principali problematiche da considerare per la costruzione di percorsi formativi in rete (strumenti, contenuti, ruoli, comunicazione, valutazione) per presentare, infine, i materiali prodotti dall’autrice per l’erogazione on line di moduli didattici in due Unità Formative.
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Per una città educativa. Un laboratorio per la formazione permanente?D’Ugo, Rossella <1981> 08 May 2009 (has links)
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Cittadinanza e impegno politico. Una ricerca empirica sulla presenza dei giovani nei contesti politiciArtoni, Matteo <1980> 08 May 2009 (has links)
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Una danza di parti interagenti. Gregory Bateson pensiero ecologico e educazioneDemozzi, Silvia <1981> 08 May 2009 (has links)
The thesis focuses on the ecological thought of Gregory Bateson and the contributions that such epistemology can offer nowadays to the educational scene, connecting in particular to the problematicistic perspective of Giovanni Maria Bertin with the aim of rethinking and updating it.
The writing explicates the meaning of education to an ecological knowledge, that privileges connections, creativity and solidarity with the living world. The work
analyzes, moreover, the cultural and epistemological value of relations focusing on ethic commitment as an instrument of promotion of the right to difference.
A final part of the work is dedicated to some ecological aspects such as environmental safeguard and development, fundamental topics especially for the educational context.
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Picturebook, livre d'image, albo illustrato. Parole su figure e pagine d'infanzia.Terrusi, Marcella <1973> 28 May 2010 (has links)
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La musa bambina. 1911-2011: un secolo di letteratura mitologica per ragazzi in Italia tra storia, educazione e narrazioneGrandi, William <1970> 27 May 2011 (has links)
Questa ricerca mostra l’evoluzione della letteratura mitologica per ragazzi in Italia. Il primo libro italiano di mitologia per bambini è stato pubblicato nel 1911 (lo stesso anno di un’importante e violenta guerra coloniale tra l’Italia e la Libia): la scrittrice italiana Laura Orvieto pubblicò allora “Storie della storia del mondo”, in cui riunì antichi racconti greci per giovani lettori. Queste storie erano ispirate al libro mitologico per bambini “Il libro delle meraviglie” di Hawthorne (titolo originale “A Wonder Book for Girls and Boys”). In seguito molti scrittori italiani scrissero libri mitologici per giovani lettori: serie importanti di libri di mitologia per bambini furono pubblicate durante il regime mussoliniano – talvolta per diffondere l’ideologia fascista della superiorità romana. Durante questo periodo, i libri mitologici spesso mostravano uno stile letterario solenne. Dopo la seconda guerra mondiale, la letteratura mitologica per bambini cambiò lentamente prospettiva: gli scrittori italiani cominciarono ad usare il mito per parlare di problemi sociali (p.e. Gianni Rodari descriveva re Mida come un capitalista) e per spiegare le diverse condizioni umane (p.e. Beatrice Masini fa riferimento alle dee e alle eroine greche per descrivere la condizione femminile).
La ricerca analizza anche la relazione tra mito e scuola in Italia: i racconti mitologici hanno sempre fatto parte dei programmi scolastici italiani per bambini dagli 8 agli 11 anni. Le riforme scolastiche – deliberate negli anni ’20 e ’40 – fissarono pratiche didattiche sui miti ancora oggi in uso. I racconti mitologici erano soprattutto un supporto per gli studi storici e letterari. Tuttavia, negli ultimi decenni, i miti sono divenuti un importante aiuto per gli insegnamenti scientifici e artistici. / This research shows the evolution of children’s mythological literature in Italy. The first Italian mythological book for children was published in 1911 (the same year of an important and violent colonial war between Italy and Libya): the Italian writer Laura Orvieto published "Storie della storia del mondo" (translation in English: "Stories of Greece and the Barbarians"), where she had got together ancient Greek tales for young readers. These tales were inspired by the children’s mythological book "A Wonder Book for Girls and Boys" by Hawthorne. Later on a lot of Italian writers wrote mythological books for young readers: important series of mythological books for children were published during the fascist regime - sometimes in order to spread fascist ideology of the Roman superiority. During that period, mythological books often had solemn writing style. After the Second World War, children’s mythological literature changed slowly perspective: Italian writers started using the myth to tell about social problems (e.g. the writer Gianni Rodari described King Midas as a tycoon) and to explain human conditions (e.g. Beatrice Masini turns to Greek goddesses and heroines in order to describe the women situation).
Research analyses also the relation between myth and school in Italy: mythological tales have always been part of Italian scholastic syllabus for children from 8 to 11 years. Scholastic reforms – decided in the Twenties and in the Forties – fixed didactic procedures about the myth still in use. Mythological tales were especially a support for the historical and literary studies. But, in the last decades, myth has become an important aid in scientific and artistic teachings.
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Povertà: sfida educativa e responsabilità sociale. Il ruolo dell'educazione verso una società più giusta, equa e solidaleGiustini, Chiara <1982> 27 May 2011 (has links)
The thesis focuses on the link between education and poverty. The first part of the work investigates these concepts through a multidisciplinary study (History, Anthropology, Sociology, Psychology, Pedagogy) to show the complexity of the phenomena, and analyzes poverty considering it as an educational challenge. The second part presents the outcomes of a qualitative research about the role and the power that education has in the fight against poverty. The interviews and the focus groups with teachers and educators who work with the poor in several Italian cities and abroad (Denver and Los Angeles, Israel and Palestine), and the observations of the educational work done in some schools and services considered the "best practices" highlight the importance to re-educate our society, that is impoverished by the crisis of welfare state and the weakness of social networks. The final chapter is dedicated to a reflection on social justice, solidarity and sobriety, as pillars for Social Pedagogy in a society that cannot close its eyes to the inequalities that it generates.
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Relato de viaje. Experiencias siguiendo las huellas de la Pedagogía del OprimidoCameran, Erica <1980> 27 May 2011 (has links)
La tesis es una invitación al viaje, un híbrido entre un ensayo y una narración que busca llegar directamente al lector con un estilo de escritura que se columpia entre lo lírico y lo científico.
Relato de viaje narra y reflexiona sobre el viaje de indagación de una educadora que se está formando como investigadora, un viaje emprendido entre dos escuelas en Argentina y en México con el deseo de construir experiencias de educación más democrática en un ambiente tan autoritario como la escuela, intentado así seguir las huellas de la Pedagogía del Oprimido de Paulo Freire, desarrollando la acción educativa con el instrumento de la animación sociocultural.
La investigación narrativa y la reflexión durante la práctica profesional se funden en la indagación sobre dos estudios de caso en la búsqueda de una metodología de investigación adecuada a la realidad del trabajo de campo y a la inquietud personal y profesional.
Por esta razón, la tesis no presenta solamente el estudio de los dos casos a través de dos diarios de campo - uno de los cuales redactado en colaboración con los educandos - y de las entrevistas, sino también presenta la descripción del proceso de investigación con las dificultades que conllevó y la descripción del contexto argentino y mexicano a través de un diario personal.
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La costituzione della polis pedagogica. Soggetto e oggetto nella costruzione del sapere.Lampronti, Paolo <1942> 27 May 2011 (has links)
La ricerca muove dall’ipotesi che le incalzanti riforme introdotte nella scuola italiana a partire dalla fine degli anni novanta non abbiano cambiato il dispositivo pedagogico della scuola tradizionale. Si è quindi andati alla ricerca nella “cassetta degli attrezzi” di Michel Foucault e di Célestin Freinet degli strumenti concettuali e pratici utili al cambiamento del dispositivo pedagogico L’esperienza politico- pedagogica del Lycée expérimental de Saint-Nazaire (Loire-Atlantique) è presentata come esempio di cambiamento possibile. / The research starts from the hypothesis that the reforms enacted in Italian schools from the end of the nineties have not changed the “pedagogic device” of the traditional school.
In the analyses of Michel Foucault and in the pedagogic principles of Célestin Freinet we have researched the conceptual and pedagogic instruments useful to change the “pedagogic device”. The political-pedagogic experience of Lycée expérimental de Saint-Nazaire (Loire-Atlantique) is presented as an example of possible change.
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Reconceptualising professional development in early childhood education. A study on teachers' professionalism carried out in Bologna province.Lazzari, Arianna <1981> 27 May 2011 (has links)
The research undertaken for this doctoral thesis explores the issue of teachers professionalism within pre-school institutions. The issue of early childhood professionalism has become increasingly important in the academic debate over the last decade as it is documented by a growing body of research published on the topic both nationally (Contini & Manini, 2007; Bondioli & Ferrari, 2004) and internationally (Peeters, 2008; Urban & Dalli, 2008; Urban, 2010). The study presented in this thesis aims at investigating teachers’ conceptualisations of professionalism by focusing on their understandings of educational work. The idea standing at the core of this research is that exploring the concept of professionalism from a ground-up perspective could lead to important reflections for a re-conceptualisation of professional development as a space for change directed from within institutions. The study is framed within a broadly sociological concern that inform the data analysis by contextualising the issue of early childhood professionalism in the contemporary socio-political arena. The research involves sixty teachers operating in state, municipal and private pre-school institutions located in Bologna province that took part to focus groups and interviews. The empirical materials, consisting of oral and written statements, are interpreted through phenomenographical analysis that gives account of how features of professionalism vary across the different institutional settings in which they are played out. This thesis, written in English and informed by an European research background, offers a contribution to the furthering of systemic approaches to the investigation of early childhood education professionalism in the context of the national and international academic debate.
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