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A visão distópica de Sebastiano Vassali em 3012 l’anno del profeta

Rosa, Paulo Fernando Zaganin [UNESP] 15 December 2008 (has links) (PDF)
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:26:52Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2008-12-15Bitstream added on 2014-06-13T19:14:14Z : No. of bitstreams: 1 rosa_pfz_me_assis.pdf: 290059 bytes, checksum: ca2f5127616acb23f04832644b6fef07 (MD5) / Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES) / Una delle caratteristiche del ventesimo secolo è stata la proliferazione d’opere distopistiche che confrontano l’idealismo utopistico e altri precedenti storici con una visione pessimistica dell’attuale condizione umana. Nel panorama della letteratura italiana contemporanea, si distacca come opera di carattere distopistico 3012 L’anno del Profeta (1995), di Sebastiano Vassalli, un romanzo storico di fantascienza politica, che si passa nel futuro: nel 5000, l’autore descrive l’anno 3012, così come la sensazione di divario e disordine che avrebbe sommerso l’umanità negli prossimi tre mileni. Comunque, il presente lavoro ha l’intenzione d’esaminare la visione distopistica di Sebastiano Vassalli nel romanzo sopracitato, cercando di stabilire l’importanza dell’opera all’interno della letteratura contemporanea in genere e, in particolare, della letteratura italiana. / Uma das características do século XX foi a proliferação de obras distópicas que confrontam o idealismo utópico e outros precedentes históricos com uma visão pessimista da atual condição humana. No panorama da literatura italiana contemporânea, destaca-se como obra de caráter distópico 3012 L’anno del Profeta (1995), de Sebastiano Vassalli, romance histórico de ficção científica e política, que se passa no futuro: no ano 5000, o autor descreve o ano 3012, bem como a sensação de desvario e desordem que teria submergido a humanidade nos próximos três milênios. Dessa forma, o presente trabalho pretende examinar a visão distópica de Sebastiano Vassalli no romance citado, visando apontar a relevância da obra dentro da literatura contemporânea em geral e, particularmente, da literatura italiana.
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A visão distópica de Sebastiano Vassali em "3012 l'anno del profeta" /

Rosa, Paulo Fernando Zaganin. January 2008 (has links)
Orientador: Ana Maria Carlos / Banca: Hilário Antônio Amaral / Banca: Cátia Inês Negrão Berlini de Andrade / Resumo: Uma das características do século XX foi a proliferação de obras distópicas que confrontam o idealismo utópico e outros precedentes históricos com uma visão pessimista da atual condição humana. No panorama da literatura italiana contemporânea, destaca-se como obra de caráter distópico 3012 L'anno del Profeta (1995), de Sebastiano Vassalli, romance histórico de ficção científica e política, que se passa no futuro: no ano 5000, o autor descreve o ano 3012, bem como a sensação de desvario e desordem que teria submergido a humanidade nos próximos três milênios. Dessa forma, o presente trabalho pretende examinar a visão distópica de Sebastiano Vassalli no romance citado, visando apontar a relevância da obra dentro da literatura contemporânea em geral e, particularmente, da literatura italiana. / Riassunto: Una delle caratteristiche del ventesimo secolo è stata la proliferazione d'opere distopistiche che confrontano l'idealismo utopistico e altri precedenti storici con una visione pessimistica dell'attuale condizione umana. Nel panorama della letteratura italiana contemporanea, si distacca come opera di carattere distopistico 3012 L'anno del Profeta (1995), di Sebastiano Vassalli, un romanzo storico di fantascienza politica, che si passa nel futuro: nel 5000, l'autore descrive l'anno 3012, così come la sensazione di divario e disordine che avrebbe sommerso l'umanità negli prossimi tre mileni. Comunque, il presente lavoro ha l'intenzione d'esaminare la visione distopistica di Sebastiano Vassalli nel romanzo sopracitato, cercando di stabilire l'importanza dell'opera all'interno della letteratura contemporanea in genere e, in particolare, della letteratura italiana. / Mestre
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LA (RI)SCOPERTA DI JOHN EDWARD WILLIAMS. LO STILE, I SOTTOGENERI E I TEMI DI BUTCHER'S CROSSING, STONER E AUGUSTUS

CORIONI, ELENA 21 July 2021 (has links)
Negli ultimi anni l’autore americano John Edward Williams (1922-1994) è stato riscoperto grazie all’incredibile successo del suo terzo romanzo, "Stoner" (1965), ripubblicato negli Stati Uniti nel 2006 e apparso in Europa tra il 2009 e il 2013. Per molto tempo Williams era stato uno scrittore poco considerato dal pubblico e dalla critica perché la sua prosa misurata ed elegante era in controtendenza rispetto alle forme dominanti nella letteratura americana della seconda metà del Novecento. Oggi egli è apprezzato soprattutto come maestro di stile, ma l’analisi dei suoi tre romanzi principali ("Butcher’s Crossing", "Stoner", "Augustus") rivela anche altri aspetti originali della sua opera. Innanzitutto, Williams sfida le rappresentazioni egemoniche dell’eroismo americano: i suoi protagonisti sono, infatti, caratterizzati dalla capacità di sopportazione, dalla pazienza e dal senso di responsabilità verso il loro lavoro. Inoltre, egli si distanzia dalle narrazioni trionfalistiche della storia statunitense: tracciando la parabola discente dell’impero americano dalla fine dell’Ottocento fino al secondo dopoguerra, i suoi romanzi mostrano come una nazione fondata sulla conquista, la distruzione e le disuguaglianze sociali sia destinata all’autodistruzione. Nel primo capitolo di questa tesi viene tratteggiata la carriera di Williams come romanziere, accademico, critico e poeta, esaminando le sue posizioni letterarie nel contesto culturale degli anni Sessanta e Settanta. I tre capitolo successivi sono invece dedicati a "Butcher’s Crossing" (1960), "Stoner" e "Augustus" (1972), analizzati in relazione ai loro sottogeneri (western, "academic novel" e romanzo storico) e ad alcuni temi che emergono nell’opera di Williams (la relazione tra l’uomo e la natura, l’eredità puritana, la raffigurazione dei personaggi femminili). / In recent years, the American author John Edward Williams (1922–1994) has been rediscovered, thanks to the incredible success of his third novel, "Stoner" (1965), which was republished in the United States in 2006 and appeared in Europe between 2009 and 2013. For a long time, Williams had been neglected as a writer because his restrained and elegant prose was antithetical to the dominant forms of late-twentieth-century American literature. Today he is considered a master of style, but an analysis of his three major novels ("Butcher’s Crossing", "Stoner", and "Augustus") reveals other original elements in his fiction. First, Williams challenges hegemonic representations of American heroism: his protagonists are characterized by endurance, patience, and a sense of responsibility to their jobs. Moreover, Williams distances himself from triumphalist narrations of American history: tracing the descending parable of the American empire from the end of the nineteenth century to the second half of the twentieth century, his novels show that a nation founded on violence, conquest, and social contradictions is bound to destroy itself. In the first chapter of this thesis, I trace Williams’s career as a novelist, academic, critic, and poet, examining his literary positions in the cultural context of the sixties and seventies. The study then proceeds by analyzing "Butcher’s Crossing" (1960), "Stoner", and "Augustus" (1972) in relation to their subgenres (Western, academic novel, and historical novel) and some themes that emerge in Williams’s writing (the relationship between man and nature, the American Puritan heritage, and the representation of female characters).

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