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TRASFORMAZIONI DELLA FIGURA DEL DATORE DI LAVORO MULTINAZIONALE. FENOMENI DI MOBILITA' GEOGRAFICA E TUTELE / Posting in Europe. Global employer and Geographical Mobility.IUDICONE, FELICIANO 14 May 2019 (has links)
La tesi esplora le sfide poste al diritto del lavoro e alla politiche europee dal distacco di lavoratori, illustrando le sue complesse relazioni con le libertà economiche da un lato e con i diritti sociali dall’altro.
In particolare, si propone una analisi della normativa europea alla luce della sua interpretazione da parte della Corte di Giustizia Europea e della concreta applicazione da parte delle autorità pubbliche. Il lavoro è arricchito da evidenze di tipo quantitativo e qualitativo sui flussi e sulle condizioni lavorative dei lavoratori distaccati, incluse le attività e i risultati di progetti volti a migliorare la comprensione del fenomeno rafforzando, al contempo, le capacità di ispettorati e sindacati.
Le conclusioni propongono diversi percorsi di riforma, ispirati da visioni alternative dell’equilibrio tra libertà economiche e diritti sociali. / The thesis explores challenges posed to labour law and to European policies by the posting of workers, highlighting its complex relations with economic freedoms on the one side and with social rights on the other side.
This is done by providing an analysis of EU-level law provisions in the light of their interpretation by the European Court of Justice and implementation by public authorities. The work is integrated by quantitative and qualitative evidences on flows and working conditions of posted workers, including activities and outcomes of projects meant to improve understanding of the phenomenon while empowering stakeholders, such as inspectorates and unions.
The conclusions propose different pathways to reform posting rules, inspired by alternative visions on the balance between economic freedoms and social rights.
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ESSAYS ON CORPORATE FINANCE AND INDUSTRIAL ORGANIZATIONBOCCALETTI, SIMONE 21 November 2018 (has links)
Il presente lavoro di tesi analizza da un punto di vista teorico i contratti di debito con collaterale e la scelta di specializzazione degli asset produttivi. Le imprese soggette a vincoli finanziari danno in pegno i loro asset come collaterale per migliorare l’accesso al credito. Tuttavia, i prenditori di fondi trovano spesso difficoltà nel finanziare progetti con asset eccessivamente specializzati perché il loro valore di liquidazione è basso (asset troppo specializzati hanno un valore di riutilizzo limitato) anche quando i progetti hanno un rendimento atteso elevato. In questo contesto, questa tesi vuole rispondere alle seguenti domande di ricerca: in quale modo la scelta di specializzare un asset produttivo influisce sui contratti finanziari? Quali sono gli effetti delle diverse scelte di specificità su quantità e condizioni del credito? E sulla competizione nel mercato del prodotto? La tesi tratta sia temi di finanza aziendale che temi di organizzazione industriale, e, utilizzando un nuovo approccio teorico, analizza congiuntamente il grado di specificità degli asset e il loro valore di liquidazione. La specializzazione degli asset aumenta il ritorno dei progetti ma diminuisce il valore di liquidazione degli asset stessi. Quando le imprese devono impegnare gli asset come collaterale, questo implica un aumento del costo del debito. Analizzando questo “specificity trade-off”, la tesi dimostra che: nel mercato secondario il valore di liquidazione di un asset dipende dal grado di specificità, dai costi di riutilizzo e dalla presenza di potenziali acquirenti; imprese che devono ricorrere a finanziamenti investono meno in specializzazione degli asset rispetto a imprese che riescono ad auto-finanziarsi; la struttura del mercato e il grado di specializzazione scelto sono influenzati dalle condizioni finanziarie; quando il grado di specificità degli asset produttivi influisce sul grado di differenziazione dei prodotti, il trade-off implica che le imprese che devono finanziarsi attraverso il mercato dei capitali investono meno in specializzazione e, di conseguenza, sono esposte ad un grado di concorrenza maggiore nel mercato del prodotto. / My dissertation is about collateral debt contracts and the choice of specializing productive assets, from a theoretical perspective. Financially constrained firms pledge their productive assets as collateral in order to enhance their access to credit. However, firms may find it difficult to finance projects when their collateralized productive assets are too specialized since their liquidation value is low (as a matter of fact redeployability of those assets to alternative uses is scarce) even when their projects have large expected returns. In this context, my dissertation aims to answer the following research questions: how does the choice of asset specialization affect financial contracts? Which are the implications of different degree of asset specificity for the amount of credit and product market competition? This dissertation is at a cross road between industrial organization and corporate finance and uses a novel approach where the choice of asset specialization and the liquidation value of a productive asset are analyzed together. Asset specialization increases firms' project returns, but decreases the liquidation value of productive assets. When firms are credit constrained this implies a higher cost of debt. By examining this specialization trade-off, I am able to prove the following results: in the secondary market the resale value of a productive asset is determined by its degree of asset specificity, redeployability costs and the presence of firms willing to acquire the it; financially constrained firms invest less in asset specialization compared to self-financing firms; market structure and the degree of asset specialization may be influenced by financial choices; when asset specificity affects product market differentiation, the specialization trade-off implies that financially constrained firms invest less in product differentiation, and, as a consequence, face tougher competition compared to non-financially constrained firms.
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L'acquisizione del genere grammaticale in italiano L2 : Quali fattori possono influenzare il grado di accuratezza / The acquisition of Italian gender in Italian L2 : What factors influence the accuracy rate?Gudmundson, Anna January 2010 (has links)
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Saggi su Retti Finanziarie e Rischio Sistemico / ESSAYS ON FINANCIAL NETWORKS AND SYSTEMIC RISK / Essays on Financial Networks and Systemic RiskSANCHEZ ARJONA, IRENE 31 May 2017 (has links)
L'ultima crisi nanziaria ha evidenziato il ruolo decisivo delle connessioni nel mercato interban-
cario come canale e strumento ampli catore dei shock nanziari, e di conseguenza del rischio
sistemico.
In questa tesi presentiamo delle metodologie teoriche ed empiriche per analizzare il potenziale
rischio sistemico in una rete bancaria interconnessa.
La tesi comprende due saggi sulle reti nanziarie e il rischio sistemico ed e organizzata in due
capitoli. Nel capitolo I analizziamo e modelliamo alcune delle complesse interazioni all'interno
di una rete nanziaria, con l'obiettivo di approfondire nella interrelazione fra la fragilit a dell'eco-
nomia reale e quella del sistema bancario. A questo scopo, forniamo una descrizione qualitativa
e quantitativa delle dinamiche della leva nanziaria.
Nel capitolo II, sfruttiamo un set originale di dati su 15 banche europee classi cate come G-SIB
per valutare se l'espansione nei mercati esteri aumenta la loro rischiosit a, e attraverso quali canali
si materializa. / The last global nancial crisis clearly illustrated the crucial role of interbank linkages in channel-
ing and amplifying shocks hitting the system and, therefore, in the emergence of systemic risk.
In this thesis, we present theoretical and empirical methodologies for analysing the potential for
systemic risk in a interconnected banking network.
The dissertation comprehends two essays on nancial networks and systemic risk and is organ-
ised in two chapters. In chapter I, we analyse and model some complex interactions and feedback
relationships within a nancial network, with the objective of delving into the linkages between
fragility in the real economy and in the banking system. For this purpose, we provide a qualita-
tive and quantitative description of leverage dynamics.
In chapter II, we exploit an original dataset on 15 European banks classi ed as G-SIBs by the
BIS to assess whether expansion in foreign markets increases their riskiness, and through which
channels that eventually happens.
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ESSAYS ON SOCIAL BANKINGFELICIANI, NICOLE 19 May 2017 (has links)
Nel primo capitolo si propone una rassegna della letteratura di ambito economico e manageriale in tema di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI). Successivamente, si identificano le peculiarità degli attori operanti nel settore bancario etico. Infine, si comparano i risultati degli studi sul comportamento delle banche etiche con quelli disponibili sulle banche tradizionali.
Il secondo capitolo confronta le condizioni di rifinanziamento delle banche sociali con quelle delle banche standard, quando le prime dispongono di informazioni private sulla qualità dei clienti. Ciò comporta il noto problema dell’hold-up, che tuttavia può essere attenuato dai costi delle peculiari attività di selezione e monitoraggio delle banche etiche. Ne risulta che, indipendentemente dalla qualità del cliente, le banche standard potrebbero offrire condizioni di prestito più vantaggiose di quelle delle banche etiche.
Il terzo capitolo usa un modello spaziale per descrivere come le banche sociali e standard definiscono i loro tassi di interesse quando competono nel mercato dei depositi e dei prestiti. Come suggerisce l’evidenza empirica, i risparmiatori delle banche sociali sono disposti ad accettare tassi più bassi di quelli del mercato. Pertanto, si determinano le condizioni per cui ciò si verifica e si studia quando questo è compatibile con tassi più bassi anche sui prestiti. / In the first chapter, we begin with a survey on Corporate Social Responsibility (CSR) in economics, management and business literatures. Then we identify the peculiarities of the agents operating in the social banking sector. Thereafter, we compare and contrast the contributions focused on the behavior of social banks with those available on traditional lenders.
The second chapter compares the refinancing behavior of social banks with that of standard lenders when the former have inside information on the quality of the borrowers. This entails the renowned hold-up problem which, however, can be mitigated by the costs of the ethical screening and monitoring activities of social banks. As a result, standard banks may offer better loan contracts and attract high quality borrowers.
The third chapter proposes a spatial competition model to investigate how standard and social banks set their interest rates when they compete in the deposit and loan markets. As the empirical evidence suggests, social depositors are willing to accept returns lower than the market level. Therefore we determine under which conditions social banks pay deposit rates lower than those of standard banks and when this is compatible with lower rates also on loans.
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Effetti Distributivi del Potere di Mercato / DISTRIBUTIONAL EFFECTS OF MARKET POWERMECHELLI, RAJSSA 29 May 2019 (has links)
La tesi studia l'interazione tra potere di mercato, disuguaglianza e benessere in un modello dinamico di equilibrio generale. A tal fine è necessario abbandonare due capisaldi della teoria Neoclassica: l'agente rappresentativo e la competizione perfetta. L'obiettivo del primo capitolo è capire come il potere di mercato influenza la distribuzine di ricchezza e reddito tra le famiglie. I risultati suggeriscono che una semplice estenzione del modello di Aiyagari, in particolare competizione oligopolistica con dinamica delle imprese endogena, riesce a replicare le distribuzioni osservate nei dati USA. Inoltre, un incremento del grado di concentrazione nel mercato dovuto a un aumento dei costi di entrata, implica una più bassa Labor Share e una più alta Profit Share. A loro volta queste dinamiche causano un incremento della disuguaglianza. Anche questi trend sono in linea con ciò che si può osservare dai dati USA. Il secondo capitolo estende il modello sviluppato nel primo per studiare il ruolo della tassazione dei dividendi nel redistribuire risorse. L'analisi considera due regimi alternativi. Una riduzione dell'aliquota sui dividendi, dallo Status Quo statunitense, comporta una perdita di benessere per la società. Una più bassa tassazione riduce i trasferimenti monetari alle famiglie, implicando alti costi per quelle più povere. Inoltre, una riduzione dei trasferimenti causa un incremento dei risparmi. Per poter risparmiare di più gli agenti meno abbienti devono sacrificare consumo. Dato che la ricchezza è molto concentrata, la maggior parte della popolazione soffre una perdita di benessere. / This work studies the interactions between market power, inequality, and welfare in a dynamic, general equilibrium framework. Doing so requires departing from two building blocks of the neoclassical general equilibrium model: the representative agent paradigm and perfect competition. The aim of the first chapter is to understand whether market power affects the distributions of wealth and income among households. Results suggest that a relatively simple extension of the Aiyagari model, namely oligopolistic competition with endogenous firms’ dynamics, is successful at reproducing the wealth and income distributions observed in the U.S. Additionally, an increase in concentration in the markets for final goods, due to an increase in entry costs, leads to a lower labor share and a higher profit share of income. These dynamics, in turn, imply higher income inequality. Importantly, these trends are broadly in line with those observed in the U.S. in the last thirty years. The second chapter extends the framework developed in chapter one to study the role of the dividend income tax as a redistributive tool. The analysis considers alternative redistribution regimes. The main finding is that a reduction of the dividend income tax rate, from the US Status Quo, is associated with a social welfare loss. A lower dividend income tax rate implies lower transfers to households. From a welfare point of view, this is particularly costly for poor households. Furthermore, a reduction in transfers forces households to save more for precautionary reasons. To do so, wealth poor households must sacrifice consumption. Given the high concentration of wealth, this implies that the majority of the population suffers a welfare loss.
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