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Un’indagine empirica Mixed-Methods nei Contesti Educativi. Percorsi di Apprendimento per Adolescenti con Background MigratorioBallardini, Helga 29 April 2024 (has links)
Tema della presente ricerca è la presenza ineludibile (Cerbara e Tintori, 2017) e strutturale (Carbonara & Scibetta, 2020) di adolescenti con background migratorio nella scuola italiana, dei confini labili che si vengono a creare tra le statistiche, le definizioni teoriche del fenomeno e infine nelle prassi di Inclusione all’interno dei singoli contesti scolastici. La ricerca si è focalizzata sugli effetti generati sugli alunni stessi dall’intersecarsi a livello normativo di due paradigmi: quello dell’integrazione interculturale e quello dell’Inclusione di tipo bio-psico-sociale: ciò che definisce il campo di indagine è l’uso dell’etichetta di Bisogno Educativo Speciale/Specifico applicato anche per disegnare i percorsi di apprendimento di alunni/e con bm. La portata della loro presenza e l’importanza del momento storico attuale porta a ripensare l’impatto del passaggio tra un “prima” in cui è prevalso un approccio di tipo emergenziale e regolativo e lo scenario attuale che richiama l’attenzione sugli aspetti salienti di un processo in divenire, di continua trasformazione: in questo frangente è essenziale capire come il mondo Scuola stia (o non stia) prendendo coscienza di questo fenomeno. Ci si è si chiesti fino a che punto il paradigma dell’Inclusione, così come si esplica nelle pratiche educativo-didattiche, sia ancora in grado di rispondere davvero alle esigenze di questi alunni/e; scopo dell’indagine è stato quello di individuare le modalità attraverso cui i contesti stessi possano generare prassi nuove e trasformative.
L’indagine si è concretizzata in una dimensione narrativa corale dell’ anno scolastico 2021/2022 in cui sono confluite le voci di alunni, genitori e insegnanti. É costituita da un unico studio Mixed-Methods, empirico e multidimensionale, basato sulla narrazione etnografica di un’unità di analisi costituita da quattro classi dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado appartenenti a diversi contesti educativi del Trentino e della Lombardia. Lo studio riporta l’integrazione dei dati raccolti nelle loro componenti sia qualitative (osservazione etnografica e interviste semistrutturate) che quantitative (valutazioni finali, questionari sulla percezione dell’inclusione, sulla resilienza e sul benessere in classe). Attraverso il dispiegarsi quotidiano delle dinamiche di contesto si è potuto operare un confronto tra le classi che ha reso espliciti gli atteggiamenti, i principi e le prassi educative-didattiche che, nate nei diversi contesti, sono risultate portatrici di maggiore inclusione e potenzialmente trasferibili e replicabili perché in grado di promuovere non solo l’apprendimento, ma anche una maggiore percezione di appartenenza e benessere a scuola.
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AUTISMO E SCUOLA: DIMENSIONI EDUCATIVE DEL LAVORO DI RETE TRA ESPERIENZE LOCALI E PROSPETTIVE INTERNAZIONALI / Autism at school: building educational networks form local experiences towards international perspectives.MOLTENI, PAOLA 23 March 2015 (has links)
La ricerca svolta ha messo chiaramente in evidenza alcune criticità e potenzialità del lavoro a scuola con alunni con autismo in un’ottica di rete unitaria e multidisciplinare. L’esperienza con alunni autistici vissuta dagli insegnanti ed educatori è stata percepita positivamente dalla maggioranza dei partecipanti alla ricerca qui descritta e gli aspetti negativi evidenziati sono emersi soprattutto in relazione alle difficoltà di lavorare in equipe e di poter contare su un organico scolastico adeguato. Ciò che rende più faticoso il lavoro in classe è strettamente legato alle caratteristiche fondamentali del disturbo, ovvero alle modalità di relazione, comunicazione e comportamento manifestate dell’alunno.
La relazione con i compagni è stata sottolineata come complessità principale e tale fattore può essere relativo alla capacità dell’insegnante di realizzare attività condivise in piccolo e grande gruppo, alla strutturazione di un percorso esplicativo del disturbo che sia di facile comprensione per i compagni e, soprattutto, alla formazione pratica e strumentale a supporto della realizzazione di un contesto inclusivo.
La comunicazione è emersa come seconda difficoltà percepita dal campione e questo può essere dovuto al fatto che un ampio numero di professionisti utilizza strategie comunicative giudicate non pienamente efficaci per l’alunno, in particolare la modalità verbale; inoltre il discreto uso di tecniche alternative, come ad esempio la Comunicazione Aumentativa Alternativa e i supporti tecnologici, può condizionare significativamente le capacità espressive e comprensive dell’alunno.
Infine, il comportamento problematico e stereotipato è un ulteriore elemento evidenziato come problematico, tuttavia la capacità di gestione dell’alunno in classe e delle manifestazioni del suo disagio sono, come già detto, tra degli aspetti più difficoltosi nell’autismo. È rilevante sottolineare come solo una piccola parte del campione ha rilevato peculiarità sensoriali, le quali influiscono direttamente sul comportamento e sulla capacità del ragazzo di essere presente in aula al meglio delle proprie capacità.
Le riflessioni emerse dai risultati ottenuti hanno offerto nuove chiavi di lettura alla problematica dell’autismo all’interno del contesto di riferimento, permettendo di delineare successivi percorsi progettuali e di ricerca: attraverso la ricerca svolta dalla dottoressa Molteni, è stata affermata la necessità di riflettere su come la scuola italiana riesca a rispondere alla presenza di alunni con autismo all’interno delle proprie classi. L’analisi dei dati raccolti attraverso la ricerca sviluppata dalla dottoranda ha messo in luce gli aspetti peculiari dell’esperienza scolastica dei professionisti che lavorano con alunni con autismo ed ha permesso la definizione di ipotesi progettuali a supporto del lavoro di rete già in atto nel territorio scolastico di Monza e Brianza, attraverso proposte operative che prevedono attività su scala locale ed internazionale.
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Accessibilità per includere: tecnologie educative per rispondere ai bisogni degli allievi presenti in classe / ACCESSIBILITY FOR INCLUSION: EDUCATION TECHNOLOGY SOLUTIONS FOR SPECIAL NEEDS IN THE CLASSROOMCARRUBA, MARIA CONCETTA 28 February 2019 (has links)
Il presente lavoro di ricerca, condotto in cotutela con l’Università di Pittsburgh, ha lo scopo di
riflettere rispetto all’uso delle tecnologie come strumento per l’inclusione in classe.
Il framework teorico:
- la gestione della classe;
- la differenziazione didattica;
- l’uso della tecnologia per includere.
Da un punto di vista metodologico, la ricerca utilizza un approccio quali-quantitativo. Sono state
condotte sperimentazioni su tre differenti aree:
- scuole di ogni ordine e grado dell’area nord, centro e sud sulla base di indicatori ben precisi;
- Università (UCSC) coinvolgendo studenti con DSA o disabilità;
- un gruppo di studenti con disabilità severa che non possono accedere all’Università.
La ricerca prende avvio con l’analisi della legislazione italiana che può giustificare l’uso della
tecnologia in classe; procede con un approfondimento circa le neuroscienze per cogliere i
cambiamenti generati dalla tecnologia sul processo di apprendimento; presenta il potere inclusivo
della Differenziazione Didattica, dell’Universal Design for Learning e della gestione della classe;
predispone e presenta due spazi digitali: un corso per insegnanti e uno spazio con mappatura
qualitativa delle più recenti soluzioni inclusive.
La tecnologia rivoluziona il processo di insegnamento-apprendimento e, se usata bene, permette di
includere tutti gli allievi, nessuno escluso. / Accessibility for inclusion, a research in co-supervision with Pitt University, focuses on technology solutions for inclusion in the classroom.
Nowadays every, generally, schools use technology in the classroom.
Every student needs a specific approach to have a good experience at school and the role of teachers is central to promote inclusion, access and creativity for all. Schools and teachers encourage well-being for all and work for social equity when learning process meet every students’ need.
In this research the focus is based on:
- Classroom management;
- Differentiation and Universal Design for Learning;
- Special needs, Technology and inclusion in the classroom.
Goals of the study:
- Analysis of education technology policies in Italy;
- Analysis of teacher digital competences for increased inclusive education;
- Know-how Neuroscience: how technology impacts on the whole learning process and the perception of self-competence in students;
- Analysis of recent accessible technology solutions.
In today’s complexity technology solutions allows all students, also with special needs, to differentiate and to customize the contents as they deserve and allows all teachers to identify more ways to engage the students. When students are more ingaged they are more motivated and, consequently, they perform and fell better.
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MICROCREDITO E AGRICOLTURA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILETORTI, MARIA 28 May 2015 (has links)
Credito deriva etimologicamente da “credere”, cioè avere fiducia, confidare. Chi già possiede molto dimostra facilmente di essere in grado di restituire un prestito e di conseguenza non fa fatica ad ottenerlo. Chi invece non dispone di risorse finanziarie adeguate, chi non è “bancabile” viene escluso. È qui che entra in gioco la fiducia, perché ci si può sentire garantiti anche solo dalla conoscenza personale del debitore, dalla sua storia creditizia. Si parla in questi casi di garanzia solidale, alternativa. Se il credito è “micro”, la fiducia invece è “macro”.
Oltre alla fiducia nel concetto di microcredito ci sono una serie di ingredienti fondamentali che non possono mancare. Innanzitutto ci deve essere un prestito di piccole dimensioni. Poi ci deve essere uno scopo diverso dal semplice consumo: l’avvio di attività produttive e commerciali, un aiuto a superare particolari e temporanee situazioni di crisi che possa fornire delle risorse minime fondamentali per interrompere il circolo della povertà e del necessario ricorso all’usura.
Il microcredito che è nato nei Paesi sottosviluppati si è esteso rapidamente anche nelle economie moderne. Anche il legislatore italiano nel 2010 ha introdotto nell’ordinamento nazionale una disciplina del microcredito. Tuttavia ricondurre all’interno degli schemi bancari tradizionali uno strumento così complesso come il microcredito che unisce in sé aspetti non solo finanziari ma anche e soprattutto etici può risultare riduttivo e rischia di vanificare i risultati raggiunti fino ad oggi nella prassi.
Anche nel settore agricolo il microcredito può costituire un valido aiuto per lo sviluppo. Le regole e la logica del microcredito se funzionano bene nelle economie rurali dei Paesi sottosviluppati, come dimostrato dai diversi progetti posti in essere ad esempio in Uganda, fanno più fatica ad essere recepite nelle economie moderne, soprattutto in ambito agricolo dove le caratteristiche stesse dell’attività da finanziare e gli ingenti capitali iniziali necessari rendono lo strumento del microcredito poco utilizzabile.
Tuttavia occorre puntare sullo sviluppo di questo strumento che ha dimostrato di avere numerosi punti di forza che possono davvero costituire un valido strumento di lotta alla povertà anche nelle economie moderne. / Credit derives etymologically from "believe". People who have money can easily demonstrate to be able to repay a loan and therefore not is hard to get it. Those who do not have adequate financial resources, those who are not "bankable" are excluded. If the credit is "micro", trust instead is "macro".
In addition to trust, in the concept of microcredit there are a number of essential ingredients that can not miss. First, there must be a loan small. Then, the start of production and business activities can help to overcome individual temporary crisis situations that may provide minimal resources essential to stop the cycle of poverty .
Microcredit who was born in underdeveloped countries has expanded rapidly in modern economies. Even the Italian legislature in 2010 adopted national discipline of microcredit. However, it’s hard to find the rules to regulate the microcredit and the risk is to delete the results achieved in practice.
Even in agriculture microcredit can be a valuable aid for development. The rules and logic of microcredit work well in rural economies of developing countries, as shown by several projects for example in Uganda, but in modern economies the characteristics of the activities and the enormous initial capital required make the instrument of microcredit little usable.
However the development of this tool is very important because microcredit can really be a valuable tool for fighting poverty even in advanced economies.
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COMPRENDERE LE CONDIZIONI PER PROMUOVERE INCLUSIONE SOCIALE ATTRAVERSO LO SPORT: APPRENDIMENTI DALLA VALUTAZIONE DIALOGICA DI UN PROGRAMMA SPORTIVO IN ITALIA PER GIOVANI SOCIALMENTE VULNERABILI / UNDERSTANDING THE CONDITIONS TO PROMOTE SOCIAL INCLUSION THROUGH SPORT: LEARNINGS FROM THE DIALOGIC EVALUATION OF A SPORT-BASED PROGRAMME IN ITALY FOR SOCIALLY VULNERABLE YOUTH / UNDERSTANDING THE CONDITIONS TO PROMOTE SOCIAL INCLUSION THROUGH SPORT: LEARNINGS FROM THE DIALOGIC EVALUATION OF A SPORT-BASED PROGRAMME IN ITALY FOR SOCIALLY VULNERABLE YOUTHCORVINO, CHIARA 09 February 2021 (has links)
In determinate circostanze, i giovani vulnerabili possono sperimentare inclusione sociale attraverso lo sport. Dal momento che la comprensione di tali circostanze rimane poco studiata, la tesi fornisce approfondimenti su questo argomento mostrando i risultati della valutazione dialogica di un programma sportivo italiano.
I risultati mostrano che:
I. Promuovere l'accesso allo sport attraverso tasse sportive agevolate, servizi burocratici e trasporti inclusivi sono presupposti fondamentali per introdurre i giovani allo sport;
II. Introdurre professionisti che facciano da ponte tra le società sportive locali e le diverse agenzie che si occupano di giovani vulnerabili è una condizione fondamentale che fornisce maggiori risorse sociali ai giovani, soprattutto in caso di grave vulnerabilità sociale.
III. Coinvolgere i club sportivi in una formazione mirata a migliorare la loro capacità di essere inclusivi è una condizione significativa da considerare poiché "competizione" e "inclusione" sono percepiti come valori opposti difficilmente integrabili nel lavoro degli allenatori sportivi.
IV. L'esperienza di inclusione attraverso lo sport è collegata all'autoefficacia sportiva e all'interesse dei giovani verso certi sport.
Il lavoro discute il ruolo dei processi dialogici nella traduzione della conoscenza scientifica alla pratica e viceversa. I risultati forniscono suggerimenti orientati alla pianificazione e la gestione dei programmi sportivi. / Under certain circumstances, vulnerable youngsters might experience social inclusion through sport. Since the understanding of such circumstances remains under-researched, the dissertation provides insights into this topic by showing the dialogic evaluation outcomes of an Italian sport-based programme.
The results shows that:
I. Promoting access to sport through subsidised sports fees, inclusive bureaucracy services and transport are fundamental preconditions to introducing youth to the sports;
II. Introducing professionals who bridge the gap between local sports clubs and diverse agencies dealing with vulnerable youth is a fundamental condition that provides increased social resources to youngsters, especially in case of severe social vulnerability.
III. Involving sports clubs in training aimed at enhancing their capacity to be inclusive is a meaningful condition to consider since “competition” and “inclusion” are perceived as opposite values that can hardly be integrated into sports coaches work.
IV. The experience of inclusion through sport is connected to sport self-efficacy and the interest of youth toward certain sports.
The work discusses the role of dialogic processes in the translation of scientific knowledge to practice and vice versa. Results provide action-oriented evidence for sport for development planning and management.
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Educação infantil e atendimento educacional especializado : configurações de serviços educativos no Brasil e na ItáliaMeirelles, Melina Chassot Benincasa January 2016 (has links)
Il presente studio ha come obiettivo analizzare il sostegno educativo specializzato offerto ai bambini con disabilità nell'educazione per la prima infanzia. Trattasi di un universo d'indagine che ha favorito alcune domande: Che tipo di sostegno è offerto ai bambini piccoli e grandi con disabilità durante la frequentazione al nido e scuola dell’infanzia? Come si organizza il sostegno educativo specializzato nell'educazione per la prima infanzia? Qual è la configurazione dell'azione pedagogica rivolta all'educazione per la prima infanzia quando essa è concepita come un supporto ai bambini con disabilità? Dal punto di vista metodologico sono stati analizzati due contesti, un brasiliano e uno internazionale: Santa Maria, comune dello Stato di Rio Grande do Sul (Brasile) e Bologna, capoluogo della Regione Emilia Romagna (Italia). Basati sui contributi teorici del pensiero sistemico si possono trovare i principi che sorreggono il piano empirico metodologico dello studio, così come la dimensione pedagogica discussa nell'analisi dell'assistenza specializzata per i neonati e bambini piccoli con disabilità nelle fasi iniziali di scolarizzazione. L'opera di autori come Gregory Bateson, Humberto Maturana, Francisco Varela, Fritjof Capra e Heinz Von Foerster viene collegata ai principi guida della ricerca, mettendo in evidenza la complessità, l'instabilità e l'intersoggettività. In linea con l'approccio sistemico, si è optato per un disegno metodologico identificato con i principi del metodo cartografico, valorizzando la ricerca su ampia base bibliografica e l'uso dell'intervista. Nel contesto della Rete Scolastica del Comune di Santa Maria sono stati intervistati gli insegnanti di pedagogia speciale che lavorano presso il sostegno educativo specializzato nel nido e scuola dell’infanzia e il coordinatore dell'educazione speciale della rete. A Bologna, sono state intervistate le coordinatrici dei servizi per la prima infanzia della Rete Comunale. Il contatto con questi due contesti ha favorito l'emergenza di dimensioni considerate prioritarie: la consolidazione di un servizio di sostegno educativo offerto ai bambini piccoli e grandi con disabilità; la formazione dei professionisti coinvolti nel sostegno specializzato, specificamente quelli che lavorano con l'educazione per la prima infanzia; il lavoro condiviso sviluppato in modo collaborativo tra gli insegnanti curriculari e quelli di sostegno; il ruolo della documentazione nel contesto educativo; il piano educativo individualizzato e il piano del sostegno educativo specializzato; e le questioni collegate alla diagnosi. Tra le evidenze trovate, possiamo dire che entrambi contesti condividono aspetti politici che stanno valorizzando i processi di inclusione scolastica nel momento in cui riconoscono l'importanza dell'offerta di sostegno specializzato sin dai nidi e scuole dell’infanzia. È possibile individuare alcune differenze tra di loro, sia in termini storici, con i punti di inizio delle azioni relative a questo sostegno, sia nel modo in cui esso viene offerto. Nel contesto brasiliano, l'appoggio è ancora associato a una valorizzazione dell'aula di sostegno come il dispositivo pedagogico che assume la responsabilità di conduzione dell'intero processo. In Italia, il lavoro si sviluppa in un tessuto che intreccia l'azione di un maggior numero di professionisti a quella dell'insegnante specializzato rivolto al lavoro con il gruppo di alunni in senso ampio. / O presente estudo teve como objetivo analisar o atendimento educacional especializado oferecido às crianças com deficiência na educação infantil. Trata-se de um universo investigativo que favoreceu alguns questionamentos: Que tipo de apoio é oferecido a bebês e crianças pequenas com deficiência durante sua frequência à escola regular? Como se organiza o apoio educacional especializado na educação infantil? Qual a configuração da ação pedagógica dirigida à educação infantil quando essa é concebida como um suporte às crianças com deficiência? Do ponto de vista metodológico foram analisados dois contextos, sendo um brasileiro e outro internacional: Santa Maria, município do Rio Grande do Sul, no Brasil, e Bologna, capital da Região Emilia Romagna, na Itália. Com base nas contribuições teóricas do pensamento sistêmico, podê-se encontrar os princípios que sustentam o plano empírico metodológico do estudo, assim como a dimensão pedagógica discutida na análise do apoio especializado para bebês e crianças pequenas com deficiência em fase inicial de escolarização. Autores como Gregory Bateson, Humberto Maturana, Francisco Varela, Fritjof Capra e Heinz Von Foerster associam-se aos princípios norteadores da pesquisa, com destaque para a complexidade, a instabilidade e a intersubjetividade. Em sintonia com a abordagem sistêmica, optou-se por um desenho metodológico identificado com os princípios do método cartográfico, valorizando a busca ampla de análise bibliográfica e o uso de entrevistas. No contexto da Rede Municipal de Ensino de Santa Maria, entrevistou-se professoras de educação especial que atuam no atendimento educacional especializado nas escolas infantis e o gestor de educação especial da rede. Na cidade de Bologna, entrevistouse gestoras dos serviços de educação infantil da rede municipal. O contato com esses dois contextos permitiu a emergência de dimensões consideradas prioritárias: a consolidação de um serviço de apoio educacional oferecido a bebês e crianças pequenas com deficiência; a formação dos profissionais envolvidos no serviço especializado, especificamente, aqueles que atuam na educação infantil; o trabalho compartilhado desenvolvido de modo colaborativo entre os professores de sala de aula e do apoio especializado; o papel da documentação no contexto educacional; o plano educativo individualizado e o plano do atendimento educacional especializado; e as questões associadas ao diagnóstico. Dentre as evidências encontradas, podemos dizer que ambos os contextos compartilham de aspectos políticos que têm valorizado os processos de inclusão escolar ao reconhecer a importância da oferta do apoio especializado desde a etapa da educação infantil. É possível identificar algumas diferenciações entre eles, tanto em termos de um histórico que marca o início das ações relativas a esse apoio, quanto no modo como este apoio vem sendo oferecido. No contexto brasileiro, o apoio está associado ainda a uma valorização da sala de recursos como o dispositivo pedagógico que assume responsabilidade na condução do processo. Na Itália, o trabalho mostra-se configurado com uma espécie de rede, envolvendo um maior contingente de profissionais e a ação do professor especializado dirigido ao trabalho com o grupo de alunos em sentido amplo. / The present study had the purpose of analyzing the specialized educational assistance offered to children with disability in early childhood education. It is an investigative universe which favored some questioning: What type of support is offered to babies and young children with disability during their regular school? How is it organized the specialized educational assistance in early childhood education? What is the configuration of the pedagogical action aimed at early childhood education, when it is designed as a support to children with disability? From the methodological point of view, two contexts were analyzed, a Brazilian and an international context: Santa Maria, a city in Rio Grande do Sul, Brazil; and Bologna, capital of the region of Emilia Romagna, Italy. On the basis of the theoretical contributions of the systemic thinking, the principles which support the study empirical methodological plan may be found, as well as the pedagogical dimension discussed in the analysis of the specialized support to babies and young children with disability in their phase of initial education. Authors such as Gregory Bateson, Humberto Maturana, Francisco Varela, Fritjof Capra and Heinz Von Foerster are associated with the research guiding principles, with emphasis on complexity, instability and intersubjectivity. In line with the systemic approach, it was decided to use a methodological design, identified with the principals of the cartography, valuing a broad search for bibliographic analysis and the use of interview. In the context of municipal education in Santa Maria, teachers of special education who work at specialized educational assistance in early childhood education and a special education manager of the municipal system were interviewed. In Bologna, municipal managers of early childhood education assistance were interviewed. The contact with both contexts allowed the emergence of dimensions which are considered priority: consolidation of a service of educational support offered to babies and young children with disability; qualification of the professionals who are involved in the specialized service, mainly the ones who act in early childhood education; shared work between teachers and specialized support; role of documentation in the educational context; individualized educational plan and plan of the specialized educational service; and issues related to diagnosis. Among the found evidences, it is possible to verify that both contexts present political aspects which have valued processes of inclusive schooling, recognizing the importance of offering specialized support since early childhood education. It is possible to identify some differences between the contexts, as in relation to a history which marks the beginning of these support actions, as in the way this support has been offered. In the Brazilian context, the support is associated with resource room appreciation, as a pedagogical device which takes the responsibility of conducting the process. In Italy, the work is configured as a network, concerning higher contingent of professionals and the actions of the specialized teachers related to the work with the group of students in a broad sense.
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Atendimento educacional especializado para a educação infantil em redes municipais de ensino do estado do Rio Grande do Sul : Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maira e UruguaianaSantos, Joseane Frassoni dos January 2017 (has links)
Questo studio si pone l’obiettivo di analizzare le pratiche dell’Assistenza Educazionale Specializzata per l’educazione della Prima Infanzia dalla Rede Municipal de Ensino (RME) in quattro comuni della regione del Rio Grande do Sul: Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maria e Uruguaiana, sottolineando aspetti specifici all’offerta di questi servizi di sostegno alla prima fase dell’istruzione prescolastica. Le questioni guida furono: Come è organizzato l’educazione specializzata nella fase della prima infanzia nei quattro comuni studiati? Quale è la formazione degli insegnanti per soddisfare al pubblico specifico dell’Educazione Speciale nella fase dell’istruzione per la prima infanzia? Come e dove si svolgono i servizi educativi specializzati per neonati e bambini, considerando l’istruzione obbligatoria a partire dai quattro anni? Si tratta di una ricerca qualitativa i cui strumenti di produzione di datti furono interviste semi-strutturate, collegate ad una lista di domande aperte fatte al gestore della educazione speciale e a due insegnanti di sostegno della educazione per la prima infanzia di ciascun comuni. I dialoghi teoriche si compose dagli autori dell’istoria della educazione, fra cui: Àries e Cambi; della sociologia e dell’antropologia dell’infanzia, come: Sarmento, Gottlieb, Cohn; e educazione della prima infanzia, Malaguzzi e Barbosa; e i referimenti dall’Educazione Speciale come Plaisance, Mazzotta, Baptista, Jesus, Kassar, Rebelo, Bueno, Tezzari, Benincasa-Meirelles; proprio come le leggi in materia di entrambi educazione della prima infanzia, come l'educazione speciale, come ad esempio: Costituzione della Repubblica federativa del Brasile nel 1988; legge n 9,394, del 20 dicembre del 1996; la legge n 8069 del 13 Luglio 1990; l'emendamento costituzionale No. 59, del 11 novembre 2009; la legge n 12.796, del 4 aprile 2013; la politica nazionale per l'istruzione speciale in prospettiva di Integrazione Scolastica (2008); la Risoluzione CNE/CEB n ° 4 del 2 ottobre 2009, nota congiunta tecnica N. 02/2015 / MEC / SECADI / DPEE - SEB / DICEI. I dati sono organizzati da tre asse: sapendo i contesti della ricerca, la formazione dell’insegnante di sostegno specializzato all’istruzione per la prima infanzia e l’assistenza educazionale specializzata nell’educazione prescolare. I risultati sugerirono: l’esistenza di parecchie forme di organizzare il sostegno per l’educazione per bambini; la presenza del insegnamento collaborativo fra insegnanti di sostegno e docenti; l’importanza della collaborazione fra le RMEs e le università locali; apertura di aule per l’educazione prescolare in scuole di grado per poter fornire le matricole obbligatorie ai bambini a partire da quattro anni. / O presente estudo teve por objetivo analisar as práticas do Atendimento Educacional Especializado para a educação infantil nas Redes Municipais de Ensino (RME) de quatro municípios do estado do Rio Grande do Sul: Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maria e Uruguaiana, apontando aspectos específicos da oferta desse serviço de apoio na primeira etapa da educação básica. As questões orientadoras foram: Como vem sendo organizado o atendimento educacional especializado na educação infantil nos quatro municípios investigados? Qual a formação dos profissionais para atender ao público-alvo da Educação Especial na etapa da Educação Infantil? Como e onde está ocorrendo o atendimento educacional especializado aos bebês e crianças pequenas, considerando a obrigatoriedade da educação aos quatro anos de idade? Trata-se de uma pesquisa qualitativa que teve como instrumentos de produção de dados entrevistas semiestruturadas com um roteiro de perguntas abertas com o gestor da educação especial e dois professores do atendimento educacional especializado da educação infantil de cada município. Como referencial teórico, destaco diálogos com autores da história da educação, como Àries e Cambi; da sociologia e da antropologia da infância, Sarmento, Gottlieb, Cohn; e da educação da primeira infância, Malaguzzi e Barbosa; e referenciais da Educação Especial tais como Plaisance, Mazzotta, Baptista, Jesus, Kassar, Rebelo, Bueno, Tezzari, Benincasa-Meirelles. Assim como as legislações referentes tanto à educação infantil quanto à educação especial, dentre elas: Constituição da República Federativa do Brasil de 1988; Lei nº 9.394, de 20 de dezembro de 1996; Lei nº 8.069, de 13 de julho de 1990; Emenda Constitucional nº 59, de 11 de novembro de 2009; Lei nº 12.796, de 4 de abril de 2013; Política Nacional de Educação Especial na Perspectiva da Educação Inclusiva (2008); Resolução CNE/CEB nº 4, de 2 de outubro de 2009; Nota Técnica Conjunta nº 02/2015/MEC/SECADI/DPEE - SEB/DICEI. Os dados foram organizados considerando três eixos: Conhecer os contextos de investigação, formação do professor do atendimento educacional especializado para atuar na educação infantil e atendimento educacional especializado na educação infantil. Os resultados sugeriram: existência de formas plurais na organização do serviço de apoio para a educação infantil; aposta na docência colaborativa entre professor do atendimento educacional especializado e do professor da sala de aula regular; importância da parceria das RMEs com as universidades locais; abertura de turmas de educação infantil em escolas de ensino fundamental para dar conta da obrigatoriedade da matrícula aos quatro anos. / The aim of this study was to analyze the practices of Specialized Educational Service for early childhood education by the Municipal Department of Education (RME) from four municipalities of the State of Rio Grande do Sul: Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maria and Uruguaiana, by highlighting specific aspects of the provision of these support services in the first stages of basic education. The guiding questions were the following: How is educational service being organized in the specific case of early childhood education in the four municipalities studied? What is the educational background needed for professionals to meet the needs of the target audience of Specialized Education during the stage of Early Childhood Education? and How and where is specialized educational service being provided to babies and toddlers, considering that education is mandatory for children up to the age of four? This is a qualitative research whose data collection was based on semi-structured interviews with a set of open questions and the presence of the specialized education manager and two teachers from the specialized educational service department of each municipality. As a theoretical reference, I highlight dialogues with authors of the history of education, such as Àries and Cambi; authors from the fields of sociology and anthropology, such as Sarmento, Gottlieb, Cohn; and early childhood education, Malaguzzi and Barbosa; and Special Education references, such as Plaisance, Mazzotta, Baptista, Jesus, Kassar, Rebelo, Bueno, Tezzari, Benincasa-Meirelles. As well as the legislation concerning both early childhood education and special education, among them: Constitution of the Federative Republic of Brazil of 1988; Law No. 9,394 of December 20, 1996; Law No. 8,069 of July 13, 1990; Constitutional Amendment No. 59, of November 11, 2009; Law No. 12,796, of April 4, 2013; National Policy on Special Education in the Perspective of Inclusive Education (2008); Resolution CNE/CEB No. 4 of October 2, 2009; Joint Technical Note No. 02/2015 / MEC / SECADI / DPEE - SEB / DICEI. For organizing the data, we have used three thematic axes: getting to know the contexts of research; the educational background of specialized educational service teachers for working with early childhood education, and specialized early childhood educational service. The findings suggest that: there are plural forms of organization of support service for early childhood education; commitment to cooperative teaching between specialized educational service teachers and regular classroom teachers; the importance of a partnership between the RMEs and local universities; opening of early childhood classes in elementary schools in order to meet the requirement of enrolment of children at the age of four. / La presente investigación tuvo como objetivo analizar las prácticas del Atención Educativa Especializada para la educación infantil en las Redes Municipales de Enseñanza (RME) de cuatro municipios de la provincia del Rio Grande do Sul: Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maria y Uruguaiana, apuntando aspectos específicos de la oferta de ese servicio de apoyo en la primera etapa de la educación primaria. Las cuestiones orientadoras fueron: ¿Cómo se organiza la atención educativa especializada en la educación infantil en los cuatro municipios investigados? ¿Cuál es la formación de los profesionales que brindan atención al público-objetivo de la Educación Especial en la etapa de la Educación Infantil? ¿En dónde y cómo se brinda la atención educativa especializada a bebes y niños pequeños, considerando la obligatoriedad del ingreso a la educación a los cuatro años de edad? Se trata de una investigación cualitativa que tuvo como instrumentos de producción de datos entrevistas semi-estructuradas con un guion de preguntas abiertas con el gestor de la educación especial y dos profesores de la atención educativa especializada de la educación infantil de cada municipio. Como referencial teórico, destaco diálogos con autores de la historia de la educación, entre ellos: Àries y Cambi; de la sociología y de la antropología de la infancia, Sarmento, Gottlieb, Cohn; y la educación de la primera infancia, Malaguzzi y Barbora; y referencias de la Educación Especial tales como Plaisance, Mazzotta, Baptista, Jesus, Kassar, Rebelo, Bueno, Tezzari, Benincasa-Meirelles; así como las legislaciones referentes tanto a la educación infantil como a la educación especial, entre ellas: Constitución de la República Federativa del Brasil de 1988; Ley nº 9.394, de 20 de diciembre de 1996; Ley nº 8.069 de 13 de julio de 1990; Enmienda Constitucional De la Ley Nº 12.796, de 4 de abril de 2013; Política Nacional de Educación Especial en la Perspectiva de la Educación Inclusiva (2008); Resolución CNE/CEB nº 4, de 2 de octubre de 2009; Nota Técnica Conjunta nº 02/2015 / MEC / SECADI / DPEE - SEB / DICEI. Los datos fueron organizados considerando tres ejes: Conocer los contextos de investigación, formación del profesor de la atención educativa especializada para actuar en la educación infantil, y, atención educativa especializada en la educación infantil. Los resultados sugirieron: existencia de formas plurales en la organización del servicio de apoyo para la educación infantil; apuesta en la docencia colaborativa entre profesores de la atención educativa especializada y del profesor de aula regular; importancia de la asociación de las RMEs con las universidades locales; aperturas de aulas de educación infantil en escuelas de enseñanza primaria garantizando el ingreso de niños a partir de los cuatro años de edad.
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Atendimento educacional especializado para a educação infantil em redes municipais de ensino do estado do Rio Grande do Sul : Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maira e UruguaianaSantos, Joseane Frassoni dos January 2017 (has links)
Questo studio si pone l’obiettivo di analizzare le pratiche dell’Assistenza Educazionale Specializzata per l’educazione della Prima Infanzia dalla Rede Municipal de Ensino (RME) in quattro comuni della regione del Rio Grande do Sul: Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maria e Uruguaiana, sottolineando aspetti specifici all’offerta di questi servizi di sostegno alla prima fase dell’istruzione prescolastica. Le questioni guida furono: Come è organizzato l’educazione specializzata nella fase della prima infanzia nei quattro comuni studiati? Quale è la formazione degli insegnanti per soddisfare al pubblico specifico dell’Educazione Speciale nella fase dell’istruzione per la prima infanzia? Come e dove si svolgono i servizi educativi specializzati per neonati e bambini, considerando l’istruzione obbligatoria a partire dai quattro anni? Si tratta di una ricerca qualitativa i cui strumenti di produzione di datti furono interviste semi-strutturate, collegate ad una lista di domande aperte fatte al gestore della educazione speciale e a due insegnanti di sostegno della educazione per la prima infanzia di ciascun comuni. I dialoghi teoriche si compose dagli autori dell’istoria della educazione, fra cui: Àries e Cambi; della sociologia e dell’antropologia dell’infanzia, come: Sarmento, Gottlieb, Cohn; e educazione della prima infanzia, Malaguzzi e Barbosa; e i referimenti dall’Educazione Speciale come Plaisance, Mazzotta, Baptista, Jesus, Kassar, Rebelo, Bueno, Tezzari, Benincasa-Meirelles; proprio come le leggi in materia di entrambi educazione della prima infanzia, come l'educazione speciale, come ad esempio: Costituzione della Repubblica federativa del Brasile nel 1988; legge n 9,394, del 20 dicembre del 1996; la legge n 8069 del 13 Luglio 1990; l'emendamento costituzionale No. 59, del 11 novembre 2009; la legge n 12.796, del 4 aprile 2013; la politica nazionale per l'istruzione speciale in prospettiva di Integrazione Scolastica (2008); la Risoluzione CNE/CEB n ° 4 del 2 ottobre 2009, nota congiunta tecnica N. 02/2015 / MEC / SECADI / DPEE - SEB / DICEI. I dati sono organizzati da tre asse: sapendo i contesti della ricerca, la formazione dell’insegnante di sostegno specializzato all’istruzione per la prima infanzia e l’assistenza educazionale specializzata nell’educazione prescolare. I risultati sugerirono: l’esistenza di parecchie forme di organizzare il sostegno per l’educazione per bambini; la presenza del insegnamento collaborativo fra insegnanti di sostegno e docenti; l’importanza della collaborazione fra le RMEs e le università locali; apertura di aule per l’educazione prescolare in scuole di grado per poter fornire le matricole obbligatorie ai bambini a partire da quattro anni. / O presente estudo teve por objetivo analisar as práticas do Atendimento Educacional Especializado para a educação infantil nas Redes Municipais de Ensino (RME) de quatro municípios do estado do Rio Grande do Sul: Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maria e Uruguaiana, apontando aspectos específicos da oferta desse serviço de apoio na primeira etapa da educação básica. As questões orientadoras foram: Como vem sendo organizado o atendimento educacional especializado na educação infantil nos quatro municípios investigados? Qual a formação dos profissionais para atender ao público-alvo da Educação Especial na etapa da Educação Infantil? Como e onde está ocorrendo o atendimento educacional especializado aos bebês e crianças pequenas, considerando a obrigatoriedade da educação aos quatro anos de idade? Trata-se de uma pesquisa qualitativa que teve como instrumentos de produção de dados entrevistas semiestruturadas com um roteiro de perguntas abertas com o gestor da educação especial e dois professores do atendimento educacional especializado da educação infantil de cada município. Como referencial teórico, destaco diálogos com autores da história da educação, como Àries e Cambi; da sociologia e da antropologia da infância, Sarmento, Gottlieb, Cohn; e da educação da primeira infância, Malaguzzi e Barbosa; e referenciais da Educação Especial tais como Plaisance, Mazzotta, Baptista, Jesus, Kassar, Rebelo, Bueno, Tezzari, Benincasa-Meirelles. Assim como as legislações referentes tanto à educação infantil quanto à educação especial, dentre elas: Constituição da República Federativa do Brasil de 1988; Lei nº 9.394, de 20 de dezembro de 1996; Lei nº 8.069, de 13 de julho de 1990; Emenda Constitucional nº 59, de 11 de novembro de 2009; Lei nº 12.796, de 4 de abril de 2013; Política Nacional de Educação Especial na Perspectiva da Educação Inclusiva (2008); Resolução CNE/CEB nº 4, de 2 de outubro de 2009; Nota Técnica Conjunta nº 02/2015/MEC/SECADI/DPEE - SEB/DICEI. Os dados foram organizados considerando três eixos: Conhecer os contextos de investigação, formação do professor do atendimento educacional especializado para atuar na educação infantil e atendimento educacional especializado na educação infantil. Os resultados sugeriram: existência de formas plurais na organização do serviço de apoio para a educação infantil; aposta na docência colaborativa entre professor do atendimento educacional especializado e do professor da sala de aula regular; importância da parceria das RMEs com as universidades locais; abertura de turmas de educação infantil em escolas de ensino fundamental para dar conta da obrigatoriedade da matrícula aos quatro anos. / The aim of this study was to analyze the practices of Specialized Educational Service for early childhood education by the Municipal Department of Education (RME) from four municipalities of the State of Rio Grande do Sul: Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maria and Uruguaiana, by highlighting specific aspects of the provision of these support services in the first stages of basic education. The guiding questions were the following: How is educational service being organized in the specific case of early childhood education in the four municipalities studied? What is the educational background needed for professionals to meet the needs of the target audience of Specialized Education during the stage of Early Childhood Education? and How and where is specialized educational service being provided to babies and toddlers, considering that education is mandatory for children up to the age of four? This is a qualitative research whose data collection was based on semi-structured interviews with a set of open questions and the presence of the specialized education manager and two teachers from the specialized educational service department of each municipality. As a theoretical reference, I highlight dialogues with authors of the history of education, such as Àries and Cambi; authors from the fields of sociology and anthropology, such as Sarmento, Gottlieb, Cohn; and early childhood education, Malaguzzi and Barbosa; and Special Education references, such as Plaisance, Mazzotta, Baptista, Jesus, Kassar, Rebelo, Bueno, Tezzari, Benincasa-Meirelles. As well as the legislation concerning both early childhood education and special education, among them: Constitution of the Federative Republic of Brazil of 1988; Law No. 9,394 of December 20, 1996; Law No. 8,069 of July 13, 1990; Constitutional Amendment No. 59, of November 11, 2009; Law No. 12,796, of April 4, 2013; National Policy on Special Education in the Perspective of Inclusive Education (2008); Resolution CNE/CEB No. 4 of October 2, 2009; Joint Technical Note No. 02/2015 / MEC / SECADI / DPEE - SEB / DICEI. For organizing the data, we have used three thematic axes: getting to know the contexts of research; the educational background of specialized educational service teachers for working with early childhood education, and specialized early childhood educational service. The findings suggest that: there are plural forms of organization of support service for early childhood education; commitment to cooperative teaching between specialized educational service teachers and regular classroom teachers; the importance of a partnership between the RMEs and local universities; opening of early childhood classes in elementary schools in order to meet the requirement of enrolment of children at the age of four. / La presente investigación tuvo como objetivo analizar las prácticas del Atención Educativa Especializada para la educación infantil en las Redes Municipales de Enseñanza (RME) de cuatro municipios de la provincia del Rio Grande do Sul: Caxias do Sul, Porto Alegre, Santa Maria y Uruguaiana, apuntando aspectos específicos de la oferta de ese servicio de apoyo en la primera etapa de la educación primaria. Las cuestiones orientadoras fueron: ¿Cómo se organiza la atención educativa especializada en la educación infantil en los cuatro municipios investigados? ¿Cuál es la formación de los profesionales que brindan atención al público-objetivo de la Educación Especial en la etapa de la Educación Infantil? ¿En dónde y cómo se brinda la atención educativa especializada a bebes y niños pequeños, considerando la obligatoriedad del ingreso a la educación a los cuatro años de edad? Se trata de una investigación cualitativa que tuvo como instrumentos de producción de datos entrevistas semi-estructuradas con un guion de preguntas abiertas con el gestor de la educación especial y dos profesores de la atención educativa especializada de la educación infantil de cada municipio. Como referencial teórico, destaco diálogos con autores de la historia de la educación, entre ellos: Àries y Cambi; de la sociología y de la antropología de la infancia, Sarmento, Gottlieb, Cohn; y la educación de la primera infancia, Malaguzzi y Barbora; y referencias de la Educación Especial tales como Plaisance, Mazzotta, Baptista, Jesus, Kassar, Rebelo, Bueno, Tezzari, Benincasa-Meirelles; así como las legislaciones referentes tanto a la educación infantil como a la educación especial, entre ellas: Constitución de la República Federativa del Brasil de 1988; Ley nº 9.394, de 20 de diciembre de 1996; Ley nº 8.069 de 13 de julio de 1990; Enmienda Constitucional De la Ley Nº 12.796, de 4 de abril de 2013; Política Nacional de Educación Especial en la Perspectiva de la Educación Inclusiva (2008); Resolución CNE/CEB nº 4, de 2 de octubre de 2009; Nota Técnica Conjunta nº 02/2015 / MEC / SECADI / DPEE - SEB / DICEI. Los datos fueron organizados considerando tres ejes: Conocer los contextos de investigación, formación del profesor de la atención educativa especializada para actuar en la educación infantil, y, atención educativa especializada en la educación infantil. Los resultados sugirieron: existencia de formas plurales en la organización del servicio de apoyo para la educación infantil; apuesta en la docencia colaborativa entre profesores de la atención educativa especializada y del profesor de aula regular; importancia de la asociación de las RMEs con las universidades locales; aperturas de aulas de educación infantil en escuelas de enseñanza primaria garantizando el ingreso de niños a partir de los cuatro años de edad.
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Educação infantil e atendimento educacional especializado : configurações de serviços educativos no Brasil e na ItáliaMeirelles, Melina Chassot Benincasa January 2016 (has links)
Il presente studio ha come obiettivo analizzare il sostegno educativo specializzato offerto ai bambini con disabilità nell'educazione per la prima infanzia. Trattasi di un universo d'indagine che ha favorito alcune domande: Che tipo di sostegno è offerto ai bambini piccoli e grandi con disabilità durante la frequentazione al nido e scuola dell’infanzia? Come si organizza il sostegno educativo specializzato nell'educazione per la prima infanzia? Qual è la configurazione dell'azione pedagogica rivolta all'educazione per la prima infanzia quando essa è concepita come un supporto ai bambini con disabilità? Dal punto di vista metodologico sono stati analizzati due contesti, un brasiliano e uno internazionale: Santa Maria, comune dello Stato di Rio Grande do Sul (Brasile) e Bologna, capoluogo della Regione Emilia Romagna (Italia). Basati sui contributi teorici del pensiero sistemico si possono trovare i principi che sorreggono il piano empirico metodologico dello studio, così come la dimensione pedagogica discussa nell'analisi dell'assistenza specializzata per i neonati e bambini piccoli con disabilità nelle fasi iniziali di scolarizzazione. L'opera di autori come Gregory Bateson, Humberto Maturana, Francisco Varela, Fritjof Capra e Heinz Von Foerster viene collegata ai principi guida della ricerca, mettendo in evidenza la complessità, l'instabilità e l'intersoggettività. In linea con l'approccio sistemico, si è optato per un disegno metodologico identificato con i principi del metodo cartografico, valorizzando la ricerca su ampia base bibliografica e l'uso dell'intervista. Nel contesto della Rete Scolastica del Comune di Santa Maria sono stati intervistati gli insegnanti di pedagogia speciale che lavorano presso il sostegno educativo specializzato nel nido e scuola dell’infanzia e il coordinatore dell'educazione speciale della rete. A Bologna, sono state intervistate le coordinatrici dei servizi per la prima infanzia della Rete Comunale. Il contatto con questi due contesti ha favorito l'emergenza di dimensioni considerate prioritarie: la consolidazione di un servizio di sostegno educativo offerto ai bambini piccoli e grandi con disabilità; la formazione dei professionisti coinvolti nel sostegno specializzato, specificamente quelli che lavorano con l'educazione per la prima infanzia; il lavoro condiviso sviluppato in modo collaborativo tra gli insegnanti curriculari e quelli di sostegno; il ruolo della documentazione nel contesto educativo; il piano educativo individualizzato e il piano del sostegno educativo specializzato; e le questioni collegate alla diagnosi. Tra le evidenze trovate, possiamo dire che entrambi contesti condividono aspetti politici che stanno valorizzando i processi di inclusione scolastica nel momento in cui riconoscono l'importanza dell'offerta di sostegno specializzato sin dai nidi e scuole dell’infanzia. È possibile individuare alcune differenze tra di loro, sia in termini storici, con i punti di inizio delle azioni relative a questo sostegno, sia nel modo in cui esso viene offerto. Nel contesto brasiliano, l'appoggio è ancora associato a una valorizzazione dell'aula di sostegno come il dispositivo pedagogico che assume la responsabilità di conduzione dell'intero processo. In Italia, il lavoro si sviluppa in un tessuto che intreccia l'azione di un maggior numero di professionisti a quella dell'insegnante specializzato rivolto al lavoro con il gruppo di alunni in senso ampio. / O presente estudo teve como objetivo analisar o atendimento educacional especializado oferecido às crianças com deficiência na educação infantil. Trata-se de um universo investigativo que favoreceu alguns questionamentos: Que tipo de apoio é oferecido a bebês e crianças pequenas com deficiência durante sua frequência à escola regular? Como se organiza o apoio educacional especializado na educação infantil? Qual a configuração da ação pedagógica dirigida à educação infantil quando essa é concebida como um suporte às crianças com deficiência? Do ponto de vista metodológico foram analisados dois contextos, sendo um brasileiro e outro internacional: Santa Maria, município do Rio Grande do Sul, no Brasil, e Bologna, capital da Região Emilia Romagna, na Itália. Com base nas contribuições teóricas do pensamento sistêmico, podê-se encontrar os princípios que sustentam o plano empírico metodológico do estudo, assim como a dimensão pedagógica discutida na análise do apoio especializado para bebês e crianças pequenas com deficiência em fase inicial de escolarização. Autores como Gregory Bateson, Humberto Maturana, Francisco Varela, Fritjof Capra e Heinz Von Foerster associam-se aos princípios norteadores da pesquisa, com destaque para a complexidade, a instabilidade e a intersubjetividade. Em sintonia com a abordagem sistêmica, optou-se por um desenho metodológico identificado com os princípios do método cartográfico, valorizando a busca ampla de análise bibliográfica e o uso de entrevistas. No contexto da Rede Municipal de Ensino de Santa Maria, entrevistou-se professoras de educação especial que atuam no atendimento educacional especializado nas escolas infantis e o gestor de educação especial da rede. Na cidade de Bologna, entrevistouse gestoras dos serviços de educação infantil da rede municipal. O contato com esses dois contextos permitiu a emergência de dimensões consideradas prioritárias: a consolidação de um serviço de apoio educacional oferecido a bebês e crianças pequenas com deficiência; a formação dos profissionais envolvidos no serviço especializado, especificamente, aqueles que atuam na educação infantil; o trabalho compartilhado desenvolvido de modo colaborativo entre os professores de sala de aula e do apoio especializado; o papel da documentação no contexto educacional; o plano educativo individualizado e o plano do atendimento educacional especializado; e as questões associadas ao diagnóstico. Dentre as evidências encontradas, podemos dizer que ambos os contextos compartilham de aspectos políticos que têm valorizado os processos de inclusão escolar ao reconhecer a importância da oferta do apoio especializado desde a etapa da educação infantil. É possível identificar algumas diferenciações entre eles, tanto em termos de um histórico que marca o início das ações relativas a esse apoio, quanto no modo como este apoio vem sendo oferecido. No contexto brasileiro, o apoio está associado ainda a uma valorização da sala de recursos como o dispositivo pedagógico que assume responsabilidade na condução do processo. Na Itália, o trabalho mostra-se configurado com uma espécie de rede, envolvendo um maior contingente de profissionais e a ação do professor especializado dirigido ao trabalho com o grupo de alunos em sentido amplo. / The present study had the purpose of analyzing the specialized educational assistance offered to children with disability in early childhood education. It is an investigative universe which favored some questioning: What type of support is offered to babies and young children with disability during their regular school? How is it organized the specialized educational assistance in early childhood education? What is the configuration of the pedagogical action aimed at early childhood education, when it is designed as a support to children with disability? From the methodological point of view, two contexts were analyzed, a Brazilian and an international context: Santa Maria, a city in Rio Grande do Sul, Brazil; and Bologna, capital of the region of Emilia Romagna, Italy. On the basis of the theoretical contributions of the systemic thinking, the principles which support the study empirical methodological plan may be found, as well as the pedagogical dimension discussed in the analysis of the specialized support to babies and young children with disability in their phase of initial education. Authors such as Gregory Bateson, Humberto Maturana, Francisco Varela, Fritjof Capra and Heinz Von Foerster are associated with the research guiding principles, with emphasis on complexity, instability and intersubjectivity. In line with the systemic approach, it was decided to use a methodological design, identified with the principals of the cartography, valuing a broad search for bibliographic analysis and the use of interview. In the context of municipal education in Santa Maria, teachers of special education who work at specialized educational assistance in early childhood education and a special education manager of the municipal system were interviewed. In Bologna, municipal managers of early childhood education assistance were interviewed. The contact with both contexts allowed the emergence of dimensions which are considered priority: consolidation of a service of educational support offered to babies and young children with disability; qualification of the professionals who are involved in the specialized service, mainly the ones who act in early childhood education; shared work between teachers and specialized support; role of documentation in the educational context; individualized educational plan and plan of the specialized educational service; and issues related to diagnosis. Among the found evidences, it is possible to verify that both contexts present political aspects which have valued processes of inclusive schooling, recognizing the importance of offering specialized support since early childhood education. It is possible to identify some differences between the contexts, as in relation to a history which marks the beginning of these support actions, as in the way this support has been offered. In the Brazilian context, the support is associated with resource room appreciation, as a pedagogical device which takes the responsibility of conducting the process. In Italy, the work is configured as a network, concerning higher contingent of professionals and the actions of the specialized teachers related to the work with the group of students in a broad sense.
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Processos de identificação e diagnóstico : os alunos com deficiência mental no contexto do atendimento educacional especializadoBridi, Fabiane Romano de Souza January 2011 (has links)
L’Obiettivo centrale di questa ricerca è stato quello di conoscere come i processi di identificazione e diagnosi degli allievi con deficienza mentale, nel contesto del Servizio Educativo Specializzato, vengono prodotti. Nell’analisi, si ha cercato di stabilire un dialogo comprensivo con i manuali di diagnosi e classificatori, con lo scopo di conoscere la logica che sostiene la produzione della diagnosi della deficienza mentale, sue dimensioni – clinica e pedagogica – sue relazioni e suoi effetti nell’ambito scolastico. Con base nelle contribuzioni teoriche del pensiero sistemico, specialmente le proposizioni di Humberto Maturana e Gregory Bateson, si è partito dalla premessa di che la decisione sulla frequenza degli allievi ai distinti spazi scolastici ha un effetto costitutivo per il soggetto. Così, La presa di decisione sulla condizione di deficienza e l’offerta di sopporto specializzato dovrebbero essere realizzati con base negli aspetti pedagogici, dell’apprendimento nei differenti contesti e di valorizzazione del processo di inserimento scolastico. La rete Municipale Scolastica di Santa Maria si costituisce come lócus di sviluppo dell’investigazione. L’avvicinamento analitico diretto a questo contesto ha mostrato che l’identificazione degli allievi che hanno frequentato il Servizio Specializzato era realizzata, nella maggioranza, attraverso l’azione del professore specializzato in Educazione Speciale. Come il professore specializzato realizza i processi di identificazione di questi allievi? Quali presupposti teorico-epistemologici sostengono sua azione di identificare, valutare e prendere la decisione sulla frequenza dell’allievo al Servizio Scolastico Specializzato? La prospettiva metodologica del bricolage ha offerto sostenibilità ai movimenti investigativi. Sono stati utilizzati differenti istrumenti metodologici, fra i quali l’analisi di documenti ufficiali, l’analisi di pareri descritivi elaborati dai professori, sondaggi e interviste. Fra le evidenze, si distacca che l’identificazione degli allievi con la deficienza mentale tende a priorizzare gli aspetti pedagogici e di apprendimento. L’identificazione della deficienza mentale si presenta come un criterio per l’ingresso dell’allievo al servizio specializzato. Il processo di definizione di questa deficienza, anche quando realizzato da un professionista dell’educazione, in molti casi investigati, tende ad essere pautato in premesse che possono essere identificate come oriunde dal campo clinico. Nonostante questo, è stato possibile distaccare l’emergenza di posizioni differenziate e la coesistenza di distinte tendenze di comprensione del processo di diagnosi espresse nei pareri pedagogici. Gli aspetti riconosciuti come promettenti sono quelli che mostrano la percezione di elementi potenziali, il distacco dei vincoli che integrano le situazioni di apprendimento e la valorizzazione delle risorse che vengono mobilizzate. / O objetivo central desta pesquisa foi o de conhecer como os processos de identificação e diagnóstico dos alunos com deficiência mental, no contexto do Atendimento Educacional Especializado, têm sido produzidos. Na análise, procurouse estabelecer um diálogo compreensivo com os manuais diagnósticos e classificatórios visando a conhecer a lógica que sustenta a produção do diagnóstico da deficiência mental, suas dimensões – clínica e pedagógica –, suas relações e seus efeitos no campo escolar. Com base nas contribuições teóricas do pensamento sistêmico, em especial as proposições de Humberto Maturana e Gregory Bateson, parte-se da premissa de que a decisão sobre a frequência dos alunos aos distintos espaços escolares tem um efeito constitutivo para o sujeito. Assim, a tomada de decisão sobre a condição de deficiência e o oferecimento de apoio especializado deveriam ser realizados com base nos aspectos pedagógicos, de aprendizagem nos diferentes contextos e de valorização do processo de escolarização. A Rede Municipal de Ensino de Santa Maria se constituiu como lócus de desenvolvimento da investigação. A aproximação analítica dirigida a esse contexto mostrou que a identificação dos alunos que frequentavam o Atendimento Educacional Especializado era realizada, em sua maioria, por meio da ação do professor especializado em educação especial. Como o professor especializado realiza os processos de identificação desses alunos? Quais pressupostos teóricoepistemológicos sustentam sua ação de identificar, avaliar e decidir sobre a frequência do aluno ao Atendimento Educacional Especializado? A perspectiva metodológica da bricolagem ofereceu sustentabilidade aos movimentos investigativos. Foram utilizados diferentes instrumentos metodológicos, tais como análise de documentos oficiais, análise de pareceres descritivos elaborados pelas professoras, questionários e entrevistas. Dentre as evidências, destaca-se que a identificação dos alunos com deficiência mental tende a priorizar os aspectos pedagógicos e de aprendizagem. A identificação da deficiência mental apresenta-se como um critério para o ingresso do aluno do serviço especializado. O processo de definição dessa deficiência, mesmo quando realizado por profissional da educação, em muitos casos investigados, tende a estar pautado em premissas que podem ser identificadas como oriundas do campo clínico. Apesar disso, foi possível destacar a emergência de posições diferenciadas e a coexistência de distintas tendências de compreensão do processo diagnóstico expressas nos pareceres pedagógicos. Os aspectos reconhecidos como promissores são aqueles que mostram a percepção dos elementos potenciais, o destaque dos vínculos que integram as situações de aprendizagem e a valorização dos recursos a serem mobilizados. / The main objective of this research was to understand how the processes of identification and diagnosis of students with mental disabilities, in the context of Specialized Educational Services, have been produced. The analysis sought to establish a comprehensive dialogue with the diagnostics and classification manuals in order to know the logic that supports the production of the diagnosis of mental disability, its dimensions – clinical and pedagogical -, its relations and, its effects in the scholar area. Based on the theoretical contributions of the systemic thinking, especially in Humberto Maturana and Gregory Bateson’s propositions, we start from the premise that the decision on the frequency of students to the different school spaces has a constitutive effect for the subject. Thereby, the decision on the condition of disability and the offering of specialized support should be made based on the pedagogical aspects of learning in different contexts and the valorization of the educating process. The Municipal Schools of Santa Maria were constituted as the locus of research development. The analytical approach directed to this context showed that the identification of the students attending the Specialized Educational Services was accomplished, mostly, through the action of teachers specialized in special education. How does the specialized teacher do the processes of identification of these students? Which theoretical and epistemological assumptions underlie his actions of identifying, evaluating and making decisions about the frequency of the student to the Specialized Educational Service? The methodological approach of do it yourself offered sustainability to the investigative movements. Different methodological tools were used, such as the analysis of official documents, the analysis of descriptive opinion elaborated by the teachers, questionnaires and interviews. Among the evidences, it is emphasized that the identification of students with mental disabilities tends to focus on teaching and learning aspects. The identification of the mental disability is presented as a criterion for the admission of the student of the specialized service. The process of defining this disability, even when it is performed by an educational professional, in many investigated cases, tends to be founded on assumptions that can be identified as coming from the clinical area. Nevertheless, it was possible to highlight the emergence of different positions and the coexistence of distinct trends of understanding of the diagnostic process expressed in the teaching feedback. The aspects recognized as promising are the ones that show the perception of the potential elements, the highlight of the relations that integrate the learning situations and the appraisal of the resources to be mobilized. / El objetivo central de esta pesquisa fue el de conocer cómo los procesos de identificación y diagnóstico de los alumnos con discapacidad mental, en el contexto del Atendimiento Educacional Especializado, han sido producido. En el análisis, se buscó establecer un diálogo comprensible con los manuales diagnósticos y clasificatorios visando conocer la lógica que sostiene la producción del diagnóstico de la discapacidad mental, sus dimensiones - clínica y pedagógica -, sus relaciones y sus efectos en el campo escolar. Basado en las contribuciones teóricas del pensamiento sistémico, en especial las proposiciones de Humberto Maturana y Gregory Bateson, Se parte de la premisa de que la decisión sobre la frecuencia de los alumnos a los distintos espacios escolares tienen un efecto constitutivo para el sujeto. Así, la tomada de decisión sobre la condición de discapacidad y el ofrecimiento de apoyo especializado deberían ser realizados con base en los aspectos pedagógicos, de aprendizaje en los diferentes contextos y de valoración del proceso de escolarización. La Red Municipal de Enseñanza de Santa Maria se constituyó como lócus de desarrollo de la investigación. La aproximación analítica dirigida a ese contexto mostró que la identificación de los alumnos que frecuentaban el Atendimiento Educacional Especializado era realizada, en su mayoría, por medio de la acción del profesor especializado en educación especial. ¿Cómo el profesor especializado realiza los procesos de identificación de eses alumnos? ¿Cuáles presupuestos teórico-epistemológicos sostienen su acción de identificar, evaluar y tomar la decisión sobre la frecuencia del alumno al Atendimiento Educacional Especializado? La perspectiva metodológica del bricolaje ofreció sostenibilidad a los movimientos investigativos. Fueron utilizados diferentes instrumentos metodológicos, tales como análisis de documentos oficiales, análisis de pareceres descriptivo elaborados por las profesoras, cuestionarios y entrevistas. Entre las evidencias, se destaca que la identificación de los alumnos con discapacidad mental tiende a priorizar los aspectos pedagógicos y de aprendizaje. La identificación de la discapacidad mental se presenta como un criterio para el ingreso del alumno del servicio especializado. El proceso de definición de esa discapacidad, pese a ser realizado por profesional de la educación, en muchos casos investigados, tiende a estar pautado en premisas que pueden ser identificadas como oriundas del campo clínico. Pese a eso, fue posible destacar la emergencia de posiciones diferenciadas y la coexistencia de distintas tendencias de comprensión del proceso diagnóstico expresas en los pareceres pedagógicos. Los aspectos reconocidos como promisores son aquellos que muestran la percepción de los elementos potenciales, el destaque de los vínculos que integran las situaciones de aprendizaje y la valoración de los recursos que van a ser movilizados.
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