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INTEGRAZIONE E RESILIENZA NELL'ADOZIONE INTERNAZIONALE / INTEGRATION AND RESILIENCE IN INTERNATIONAL ADOPTION

CITO, MARIA LUISA 15 March 2010 (has links)
Il tema dell’integrazione nell’adozione internazionale è oggetto di molti studi nel mondo occidentale, di taglio soprattutto psicologico e sociologico: la pedagogia è poco interpellata, pur trattandosi di un tema che riguarda principalmente l’infanzia. Un’analisi della letteratura internazionale rivela come la prospettiva dell’integrazione sia insufficiente a rendere conto della complessità del vissuto dei minori adottivi, contrassegnato da un’appartenenza culturale, ma soprattutto da trascorsi di trauma e abbandono. La prospettiva teorica della resilienza, declinata in senso interculturale, appare più idonea ad interpretare la situazione degli adottati all’estero. Attraverso l’analisi di racconti di adottivi, pubblicati in vari Paesi, e di interviste raccolte tra adottivi adulti, emergono alcuni temi ricorrenti nelle storie di adozione ed alcune linee di riflessione pedagogica, particolarmente in chiave di resilienza e di intercultura. L’adozione internazionale si rivela complessivamente efficace, rappresenta una buona opportunità di recupero, ma richiede da parte dei genitori e dagli altri riferimenti educativi delle competenze interculturali, un rispetto che sappia accogliere la complessità del minore che vive una pluralità di appartenenze, la capacità di costruire insieme a lui una narrazione che riannodi i fili del passato a quelli del presente, un atteggiamento di apertura al mondo che possa preservare spazi di crescita e di dialogo con realtà diverse. / Integration in international adoption is the subject of many studies in the western world, mainly from the point of view of psychology and sociology; pedagogy is not involved much, even if adoption mostly concerns children. An analysis of the international literature reveals that the perspective of integration is not sufficient to explain the complexity of adoptive children lives, characterized by a cultural membership but especially by a past of traumatisms and neglect. The theoretical perspective of resilience, adapted from the point of view of interculture, appears more appropriate to interpret the situation of children adopted abroad. Through the analysis of stories of adopted people, published in different countries, and of interviews to adoptive adults, some recurrent subjects in the adoption stories emerge, and some lines of pedagogic reflection, mostly in an optic of resilience and interculture. International adoption appears effective on the whole, it represents a good opportunity to catch-up, yet it requires of parents and of other educative figures intercultural competences, a respect able to accept the complexity of children living plural identities, the capacity of building with them a narrative construction of their past and present, an aptitude of openness to the world able to preserve moments of growth and of dialogue with different people and cultures.
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LE RISPOSTE PROSOCIALI COME COMPONENTE DELLA RESILIENZA: INDAGINE PSICO-SOCIALE SU UN CAMPIONE DI ALUNNI E LORO GENITORI

RIVOLTA, MARTA 16 March 2011 (has links)
Le ricerche esistenti in letteratura negli ultimi quarant’anni si sono occupate dello studio sistematico dello sviluppo dell’empatia e della prosocialità nei bambini e adolescenti, da diverse prospettive. In questo ambito di studi un settore ancora poco esplorato è quello dello studio delle relazioni esistenti tra le risposte prosociali e le componenti della resilienza, che intervengono nel comportamento di aiuto e sostegno agli altri. Il presente lavoro di tesi esplora in che modo vi sia una relazione tra i costrutti dell’empatia, prosocialità e resilienza, sia nei fanciulli che negli adulti. Il primo studio ha come campione 203 bambini della scuola primaria (8-11 anni) e indaga la predisposizione alla sintonizzazione empatica, alla condivisione, collaborazione e al comportamento resiliente di gruppo, tramite un questionario che utilizza scale standardizzate sia a livello internazionale che nazionale. Il secondo studio ha come obiettivo la comprensione della predisposizione empatica dei genitori dei bambini considerati e la loro capacità di perspective-taking rispetto alla resilienza dei figli. Inoltre, si valuta la relazione esistente tra il comportamento genitoriale e l’atteggiamento dei bambini, per verificarne il grado di imitazione vissuto. / In the last forty years researches on literature dealt with systematic study of development of empathy and prosocial behaviors in children and adolescence, which were examined from different perspectives. In this context an unexplored sector is the study of existing connection between prosocial answers and resilience components which occur in helping behavior and support of the others. The present work explore the modalities of the connection among constructs of empathy, prosociality and resilience, both in childhood and in adults. 203 children of primary school (8-11years old) are the samples of the first study and the research investigates predisposition of emphatic feeling, of sharing, and of resilient behaviors of the group. It uses a questionnaire of standardize scales both an international and national level. The main goal of the second study is the comprehension of empathic predisposition of children’s relatives of the sample and their perspective-taking in respect to children’s resilience. In addition, it evaluates the relation between relatives behavior and children attitude, in order to verify the type of experienced imitation.
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La resilienza al disastro da una prospettiva sociologica: esplorando tre terremoti italiani / Disaster resilience from a sociological perspective: exploring three Italian earthquakes

LUCINI, BARBARA 20 February 2012 (has links)
La presente ricerca focalizza l’attenzione ad un approccio sociologico alla resilienza ai disastri. Nello specifico si vuole esplorare le relazioni sociali, che si sviluppano in un contesto di disastro naturale fra la popolazione colpita e i volontari di protezione civile. Gli ambiti di ricerca sono costituti dagli ultimi tre drammatici terremoti italiani: Umbria – Marche (1997), Molise (2002) e Abruzzo (2009). Nella prima parte della tesi si presentano le definizioni dei concetti fondamentali della sociologia dei disastri, un’analisi della letteratura presente per la tematica della resilienza nell’ambito delle scienze umane e sociali e l’organizzazione del sistema di protezione civile e difesa civile in Italia. In riferimento alla parte empirica, sono state raccolte importanti ed interessanti informazioni circa il possibile legame sociale fra volontari di protezione civile e popolazione colpita dai terremoti attraverso differenti metodologie di ricerca come le interviste semi strutturate agli esperti di protezione civile, un questionario on line per tutti i volontari di protezione civile ed i racconti di vita per la popolazione colpita dal terremoto. La ricerca conduce a interessanti risultati per la resilienza ai disastri in ambito sociologico e a suoi possibili sviluppi futuri. / The present research focalizes the attention on a sociological approach to disaster resilience. Specifically it would explore the social relationships established in a context of natural disaster and between population affected by natural disaster and civil protection volunteers. The research fieldworks are represented by last three dramatic Italian earthquakes: Umbria – Marche (1997), Molise (2002) e Abruzzo (2009). In the first part of the thesis will be presented the definitions of the fundamental concepts for the sociology of disasters, a literature review about the topic of disaster resilient presents within human and social science context and the organization of civil protection system and civil defence in Italy. Referring to the empirical part, there were collected important and interesting information about the possible social tie between civil protection volunteers and population affected by earthquakes through different methodologies of research as semi structured interviews to the civil protection experts, an on line questionnaire for all civil protection volunteers and life stories for population affected by earthquake. The research guides for interesting findings for disaster resilience within a sociological context and for its future possible developments.
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Eventi stressanti e comunicazione di bad news. Quattro studi sulle reazioni psicologiche agli incidenti stradali / Stressful Events and Communication of Bad News. Four Studies on Psychological Reactions TP Motor Vehicle Accidents

TETTAMANZI, MARILENA 28 February 2007 (has links)
Pochi studi hanno indagato le conseguenze psicologiche di incidenti stradali che coinvolgono adolescenti e giovani adulti (Blanchard at al., 2005; Steil et al., 2001). Attraverso un approccio multi-metodo la ricerca indaga le reazioni psicologiche di genitori e ragazzi ad incidenti stradali, le risposte familiare in grado di svolgere una funzione protettiva e l'impatto psicologico delle modalità di comunicazione del personale sanitario. 50 ragazzi (13/23 anni), vittime di incidenti stradali e i rispettivi genitori hanno risposto a 3 questionari e ad un'intervista narrativa. La reazione dei ragazzi risulta indipendente dalla gravità dell'incidente, mentre la risposta familiare è organizzata in funzione di tale gravità. Emerge un effetto di mediazione della comunicazione del personale sanitario. / Few researches focused on psychological impact of motor vehicle accidents on adolescents and young adults (Blanchard et al., 2005; Steil et al., 2001). This research uses a multi-method approach to explore adolescents' and their parents' psychological reaction to motor vehicle accidents and family patterns protective. The study also investigates the impact of doctors' and nurses' communication strategies. 50 subjects aged 13-23 involved in motor vehicle accidents and their parents answered to 3 questionnaires and a narrative interview. Adolescents' stress response is not related to severity of physical injuries. Severity of physical injuries organizes family answer. The research underlines a mediation effect of doctors' and nurses' communication strategies.
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RESILIENZA E DISADATTAMENTO LAVORATIVO. ASPETTI DI SVILUPPO LUNGO L'ARCO DI VITA, CLINICI, FORENSI E DI PERSONALITA'

DE AMBROGI, FRANCESCO PAOLO GUIDO 08 March 2012 (has links)
Seguendo l’approccio metodologico della grounded theory sono stati esplorati i dati relativi a 32 relazioni psicodiagnostiche a fini peritali per casi di disadattamento lavorativo. I dati sembrano evidenziare ipotesi teoriche riguardanti dinamiche e caratteristiche intrapsichiche coinvolte nei processi di fronteggiamento degli eventi avversativi in ambito lavorativo, come ad esempio il mobbing. In particolare il costrutto di resilienza e le concettualizzazioni tipiche della psicologia dello sviluppo lungo l’arco di vita sembrano essere elementi teorici che integrati nelle tradizioni di ricerca sul disadattamento lavorativo tipiche della psicologia clinica, psicologia sociale e medicina legale possono apportare nuove prospettive, ipotesi di ricerca e proposte operative. Parallelamente viene presentato uno studio di caso singolo che comprende un arco temporale di osservazione di più di 3 anni dal termine di un mobbing fino a due anni dopo il termine di un percorso psicoterapeutico cognitivo-comportamentale. / According to grounded theory methodology 32 psychodiagnostic assessments of compensation claimants who present with complaints of bullying, burnout or work related stress. Data analysis shows possible new theoretical hypothesis about intrapsychic dynamics and characteristics involved in coping with occupational stressor. Resilience and life-long developmental theories fit with data and emerging hypothesis. This theoretical development and traditional research approach in fields like clinical psychology, social psychology and forensic medicine, when integrated on each other give new prospectives, research hypothesis and working proposals. At the same time a single case study is analyzed. A 3 years long monitoring of a bullying victim started up at the end of the harassment and concluded 2 years after the end of a Cognitive and Behavioural Therapy.
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Un intervento basato sulla mindfulness per bambini e adolescenti maltrattati in comunità educativa residenziale / A MINDFULNESS-BASED INTERVENTION FOR MALTREATED CHILDREN AND ADOLESCENTS IN RESIDENTIAL CARE

LECCHI, TANYA 19 April 2017 (has links)
Nonostante il maltrattamento all’infanzia costituisca un’esperienza relazionale patogena, alcuni bambini maltrattati mostrano un itinerario di sviluppo resiliente. La tesi si focalizza sul possibile ruolo giocato da meaning-making e mindfulness skills nel funzionamento resiliente. Il primo obiettivo è stato esplorare la relazione tra meaning-making, mindfulness skills e benessere in bambini non maltrattati. Il secondo obiettivo è stato valutare meaning-making e mindfulness skills in minori maltrattati, per determinare se il funzionamento resiliente fosse in relazione con questi costrutti. Il terzo obiettivo è stato creare un intervento per minori maltrattati ospitati in comunità (MBYR), testandone la fattibilità. Lo studio 1 ha esplorato il meaning-making in bambini non maltrattati, non evidenziando alcuna relazione con le loro competenze e difficoltà. Lo studio 2 ha mostrato che le mindfulness skills correlavano negativamente con outcome avversi, ma positivamente con le competenze dei bambini. Lo studio 3 ha esplorato la relazione tra funzionamento resiliente, meaning-making e mindfulness skills in minori maltratti, evidenziando che il meaning-making era legato a livelli più bassi di qualità della vita, mentre le mindfulness skills erano in relazione con il funzionamento resiliente. Questi risultati hanno informato il razionale dell’MBYR, che ha significativamente ridotto i sintomi traumatici, aumentando mindfulness skills e competenze generali (studio 4). / Child maltreatment is a pathogenic relational experience representing one of the most difficult challenges to children’s healthy adaptation; nonetheless, some maltreated children develop resiliently. The thesis focuses on the possible role played by meaning-making and mindfulness skills in resilient functioning. The first aim was to investigate the relation between meaning-making, mindfulness skills, and wellbeing in nonmaltreated children. The second aim was to explore meaning-making and mindfulness skills in maltreated children and adolescents, to determine whether resilient functioning was related to these constructs. Finally, the third aim was to design an intervention for maltreated youths in residential care (MBYR) and to test its feasibility. Study 1 explored meaning-making in nonmaltreated children, showing that it was not related to their competencies and difficulties. Study 2 highlighted that mindfulness skills were negatively related to adverse outcomes and positively related to children’s competencies. Study 3 explored the relation between different domains of resilient functioning, meaning-making, and mindfulness skills in maltreated youths, showing that meaning-making was related to lower levels of quality of life, whereas mindfulness skills were related to resilient functioning. These results informed the rationale for the MBYR, which significantly reduced traumatic symptoms while enhancing mindfulness skills and general competencies (study 4).
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Attaccamento, emozioni e resilienza. Bambini in contesti d'emergenza / Attachment, Emotions, and Resilience. Children in Contexts of Emergency

CASSANO, ANTONELLA 09 March 2007 (has links)
Il presente elaborato descrive tre dimensioni quali lo stile d'attaccamento (Bowlby, 1969, 1973, 1980; Ainsworth e coll., 1978), la competenza emotiva (Frijda, 1990; Goleman, 1996, 1998; Grazzani Gavazzi, 2004) e la resilienza (Cyrulnik, 2002), analizzata partendo da un excursus storico del concetto di trauma, dalle prime teorie psicoanalitiche fino a giungere alla categoria diagnostica del DPTS disturbo post traumatico da stress. Viene quindi riportata una ricerca condotta in Sri Lanka su un campione di 70 bambine tra gli 8 e i 10 anni, che hanno avuto esperienza dello tsunami che ha colpito il sud est asiatico nel dicembre 2004. Lo studio ha previsto l'utilizzo del SAT (Separation Anxiety Test) (Attili, 2001) per individuare gli stili di attaccamento dei bambini; il disegno a tema, analizzato attraverso la griglia interpretativa ideata da Bombi e Pinto (1993, 2000) per individuare il grado di competenza emotiva e il test della memoria a breve termine della figura complessa di Rey (1967), volto ad indagare le capacità attentive, di concentrazione e di memoria a breve termine dei bambini. Le variabili prese in considerazione sono state quindi analizzate sia singolarmente sia in relazione tra loro. / This work describes three dimensions: the attachment style (Bowlby, 1969, 1973, 1980; Ainsworth e coll., 1978), the emotional competence (Frijda, 1990; Goleman, 1996, 1998; Grazzani Gavazzi, 2004) and the resilience (Cyrulnik, 2002), analyzed through the history of the trauma's concept, since the first psychoanalytic theory until the category of PTSD Post Traumatic Stress Disorder. Therefore, it is described a research in Sri Lanka about a sample of 70 female children between 8 and 10 years old, who had experience of Tsunami of December 2004 in the South East Asia. The research included the use of SAT (Separation Anxiety Test) (Attili, 2001) to find out the attachment styles of the children; the thematic painting, analyzed through the interpretative grate of Bombi e Pinto (1993, 2000) to analyze the grade of emotional competence and the Test of short-term memory of Complex Figure of Rey (1967), to describe the capability of attention, concentration and short-term memory of the children. The variables had been analyzed individually and in relation one to one.
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RISCHIO, VULNERABILITA' E RESILIENZA TERRITORIALE: IL CASO DELLE PROVINCE ITALIANE

GRAZIANO, PAOLA 13 May 2013 (has links)
L’obiettivo della tesi è ideare uno schema teorico del concetto multidimensionale di rischio territoriale, applicandolo successivamente ad un caso di studio sulle province italiane. Nel primo capitolo si delinea uno schema teorico del concetto di rischio territoriale, utilizzando una lettura del fenomeno di stampo sistemico, secondo cui il rischio è correlato positivamente a fattori di vulnerabilità territoriale e negativamente a fattori di resilienza. Il territorio viene rappresentato nelle tre dimensioni della sostenibilità, quella economica, sociale e ambientale, seguendo un approccio olistico. Nel secondo si applica lo schema teorico ad uno studio sulle province italiane. Si adotta una metodologia di sintesi a passaggi successivi, che prevede l’applicazione di tecniche multivariate. Si giunge ad un sistema di indicatori ed indici sintetici di vulnerabilità e resilienza economica, sociale e ambientale. Nel terzo si giunge agli indici sintetici di vulnerabilità e resilienza territoriale, confrontando metodi di aggregazione differenti. Si individuano così i sistemi locali più a rischio, perchè più vulnerabili e meno dotati di fattori di risposta al cambiamento. Si evidenziano elementi di originalità a livello di disegno teorico, per la trattazione del tema nelle dimensioni distinte Economia, Società e Ambiente, e a livello empirico, per l’utilizzo di metodologie di sintesi ibride. / The aim of the work is to provide a theoretical framework regarding the multidimensional concept of vulnerability of local systems, then applying it to a case study on Italian provinces. The first chapter outlines a theoretical framework of this concept, using a reading of the phenomenon according to a systemic mold, whereby the risk is positively correlated with spatial vulnerability factors and negatively with resilience factors. Region is represented in the three dimensions of sustainability, that is the economic, social and environmental ones, following a holistic approach. The second one applies the theoretical framework for a study on the Italian provinces. We have adopted a method of synthesis by successive steps, which provides the application of multivariate techniques. We arrive at an indicators system and composite indices of economic, social and environmental vulnerability and resilience. In the third one we reach the composite indices of vulnerability and resilience of local systems, comparing different methods of aggregation among themselves. Systems are identified as most at risk, because more vulnerable and less gifted with factors of response to change. Elements of originality are highlighted in terms of theoretical project for the treatment of the theme in the distinct dimensions Economy, Society and Environment, as well as, at empirical level, the usage of hybrid synthesis methods.
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Public sector accounting in tempo di austerity. Strategie finanziarie, resilienza e ruoli dell'accounting nelle relazioni tra Stato ed enti locali / PUBLIC SECTOR ACCOUNTING IN TIMES OF AUSTERITY. FINANCIAL STRATEGIES, RESILIENCE AND THE ROLES OF ACCOUNTING IN THE CHANGING RELATIONSHIP BETWEEN CENTRAL AND LOCAL GOVERNMENTS / Public sector accounting in times of austerity. Financial strategies, resilience and the roles of accounting in the changing relationship between central and local governments

BARBERA, CARMELA 24 May 2017 (has links)
Molti studi hanno evidenziato come le riforme legate al NPM abbiano favorito l’adozione di logiche di mercato nelle amministrazioni pubbliche, basate sul rafforzamento dell’efficienza e dell’efficacia, e l’introduzione di innovazioni manageriali nell’erogazione dei servizi pubblici. In ciò, i meccanismi contabili pubblici hanno giocato un ruolo importante. Alcuni hanno enfatizzato che sono poche le evidenze sulla relazione tra logiche di NPM e maggiore performance, sottolineando che l’efficienza e l’orientamento ai risultati non sono sufficienti a evitare le conseguenze di shock. Altri affermano che le recenti misure di austerity hanno portato ad un rinnovato interesse sia in approcci di tipo privatistico, che a logiche neo-weberiane, ma sono anche emersi nuovi paradigmi. Date queste considerazioni, la mia ricerca mira a contribuire (i) alla letteratura di pubblica amministrazione e a quella di financial management investigando come le risposte organizzative a eventi negativi sono legate alle precedenti strategie finanziarie e condizioni e capacità organizzative, e come la resilienza organizzativa sia influenzata da condizioni interne ed esterne; (ii) alla letteratura di public sector accounting, esplorando come l’accounting inficia sulle relazioni tra stato ed enti locali nell’ambito delle politiche di austerity, e le relative conseguenze su come i servizi pubblici sono organizzati, erogati e a chi. / Many studies have emphasized how NPM reforms have led to the adoption of market logics within public sector organizations, based on enhancing efficiency and effectiveness, and to the introduction of managerial innovations to public service delivery. In this, public accounting mechanisms have played a relevant role. Some have emphasized that there are scant evidences of the relation between NPM logics and increased performance, with “efficiency” and “result-orientation” being not sufficient to avoid the consequences of shocks. Others claim that the recent austerity measures has led to a renewed interest on both private-like approaches and neo-weberian logics, but also to the emergence of post-NPM paradigms. Based on these considerations, my research aims (i) to contribute to public administration and public sector financial management literature by investigating how organizational responses to negative events are rooted in past financial strategies and organizational conditions and capacities, and how organizational resilience is affected both by internal and external conditions; (ii) to contribute to public sector accounting literature by exploring how accounting is implicated in the (re)shaping of the relationship between central and local governments under the emergence of austerity policies, and how this affects how public services are organized, provided, and to whom.
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LA REINTEGRAZIONE SOCIALE DI EX SEQUESTRATI E DI EX GUERRIGLIERI IN COLOMBIA: RAPPRESENTAZIONI SOCIALI, MODELLI D'INTERVENTO E MATRICI FAMILIARI / LA REINTEGRACIÓN SOCIAL DE EX SECUESTRADOS Y DE EX GUERRILLEROS EN COLOMBIA: REPRESENTACIONES SOCIALES, MODELOS DE INTERVENCIÓN Y MATRICES FAMILIARES / SOCIAL REINTEGRATION OF EX KIDNAPPED AND EX COMBATANTS IN COLOMBIA: SOCIAL RAPPRESENTATIONS, MODELS OF INTERVENTION AND FAMILY PATTERNS

ROMAN CARDENAS, ANGIE PAOLA 12 March 2015 (has links)
La presente ricerca, con un approccio qualitativo-ermeneutico, esplora il fenomeno del conflitto armato colombiano, con un focus specifico sul processo di reintegrazione sociale e sull’esperienza soggettiva come ex sequestrati e come ex guerriglieri. La ricerca consente un’esplorazione in profondità, integrando la dimensione politico-sociale con quella clinica, lasciando alla luce tre vertici d’analisi; Studio 1: le rappresentazioni sociali intorno alle figure di vittime e di carnefice e alle dinamiche relazionali del conflitto armato colombiano; 
 Studio 2: l’approccio, i metodi e le tecniche di lavoro degli operatori che si occupano di reintegrazione sociale di ex sequestrati (nella Fondazione País Libre) e di ex guerriglieri (nell’Agenzia Colombiana per la Reintegrazione, “ACR”); 
 Studio 3: le matrici familiari e i suoi principali risorse relazionali che hanno supportato i soggetti durante la loro esperienza come sequestrati e come guerriglieri e una volta rientrano in società. Sono analizzati i tre assi delle matrici familiari (le origini, i rapporti di coppia e il passaggio generazionale –Cigoli & Tamanza, 2009- e le risorse che possono alimentare la resilienza familiare (Walsh, 2005) Gli studi cercano di superare la dicotomia vittima/carnefice, che organizza l’opinione pubblica colombiana e le rappresentazioni sociali delle figure di ex-sequestrati (le vittime) ed ex-guerriglieri (i carnefici). I risultati degli studi effettuati possono fornire strumenti utili per orientare l’intervento clinico e favorire il processo di reintegrazione sociale. Si presentano a sua volta nuovi approcci che includono il lavoro decisivo delle comunità e delle famiglie, che si presentano come attori partecipativi e non passivi e vittimizzati come generalmente sono trattati. / The current research (with a qualitative-hermeneutic approach) explores the phenomenon of Colombian armed conflict. It is specifically focus on social reintegration process and the subjective experience of ex combatants and ex abducted people. The study of the phenomenon in its clinical and sociopolitical complexity, articulates three vertices of analysis: Study 1: Social representations, around the current armed conflict and its involved figures. Study 2: The principal models of intervention offered by two organizations that work directly with ex abducted people (País Libre Foundation) and with demobilized people from illegal groups (Colombian Agency for Reintegration, “ACR”). Study 3: Family patterns, and its principal relational resources tan have supported subjects during their experience as abducted or combatants and once their return to society. The three axes of family patterns were explored (the origins, the couple relationship and the generational passage –Cigoli & Tamanza-) and the resources that can support family resilience (Walsh, 2005). Results break traditional polarization on the lectures around Colombian armed conflict. The present research transcends the individual study of involved participants and of implications of traumatic facts, to explore inside their relationships and resources. New approaches are presented to orientate interventions in clinical psychology that could be helpful to social reintegration process. It is also presented a new approach that includes the decisive role of families and communities as active actors instead of passive and victimized as they have been generally treated.

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