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Caratterizzazione dei meccanismi di resistenza agli insetticidi nelle popolazioni italiane dell'afide verde del pesco Myzus persicae (Sulzer) / CHARACTERISATION OF INSECTICIDE RESISTANCE MECHANISMS IN ITALIAN POPULATIONS OF THE GREEN PEACH APHID MYZUS PERSICAE (SULZER)

PANINI, MICHELA 28 January 2015 (has links)
L’afide del pesco Myzus persicae rappresenta uno degli insetti più dannosi in agricoltura. Estremamente polifago e cosmopolita, viene combattuto principalmente con trattamenti insetticidi. Nel corso degli ultimi anni neonicotinoidi e piretroidi hanno rappresentato i componenti principali delle strategie di difesa contro questa specie, ma recenti programmi di monitoraggio condotti in Sud Europa hanno rivelato la presenza di popolazioni resistenti, mettendo in dubbio l’efficacia a lungo termine di queste classi di prodotti. Il presente lavoro prende in esame la diffusione dei principali meccanismi di resistenza agli insetticidi nelle popolazioni di M. persicae presenti sul territorio italiano. La prima parte si concentra sulle resistenze target-site e considera la distribuzione delle principali mutazioni che sono state associate alla resistenza a neonicotinoidi e piretroidi. La seconda parte riguarda le resistenze metaboliche e analizza le principali classi di enzimi associate ad attività di sequestro o detossificazione delle molecole di insetticida. Infine, il progetto si focalizza sulla caratterizzazione delle possibili interazioni tra tali enzimi detossificanti e molecole sinergizzanti quali il ben noto piperonil butossido (PBO). I risultati ottenuti consentiranno di migliorare le strategie di difesa per evitare trattamenti inefficaci e mantenere il più a lungo possibile l’efficacia dei prodotti oggi disponibili per il controllo di M. persicae. / The green peach aphid Myzus persicae is a globally significant crop pest, controlled mainly by chemical treatments. In recent years neonicotinoids and pyrethroids have been the main components of pest management strategies used by growers. However, recent monitoring programmes in Southern Europe have shown the widespread presence of resistant populations, posing a serious threat to the long-term efficacy of these insecticide classes. The present work aims to characterise the main biochemical and molecular mechanisms responsible for insecticide resistance in Italian populations of M. Persicae. The first part is focused on target-site resistance and consider the frequency and distribution of the main target-site mutations associated with neonicotinoid and pyrethroid resistance. The second part is related to metabolic resistance and analyses the involvement of detoxifying enzymes able to sequester or metabolise the insecticide molecules. Furthermore, the project aims to characterise possible interactions between those enzymes and synergistic compounds like the well-known piperonyl butoxide (PBO). Results obtained by this investigation will help to improve insecticide resistance management strategies, in order to avoid ineffective applications and maintain the long-term sustainability of chemical control against M. persicae.
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Valutazione dei profili di antibiotico resistenza di alobatteri isolati dalla catena alimentare / EVALUATION OF ANTIBIOTIC RESISTANCE PROFILES OF HALOBACTERIA ISOLATED FROM THE FOOD CHAIN

FALASCONI, IRENE 31 May 2017 (has links)
L’insorgenza e la diffusione dell’antibiotico resistenza sta diventando un problema a livello mondiale. Molti sono gli ambienti in cui può avvenire tale diffusione, ma una delle principali vie di trasmissione passa attraverso la catena alimentare. Infatti, l’utilizzo di sostanze antimicrobiche è largamente diffuso negli allevamenti di animali ad uso alimentare e in agricoltura. In particolare, negli allevamenti gli antibiotici non solo vengono usati per trattare eventuali patologie, ma anche come profilassi e come promotori di crescita. Di conseguenza, questo uso a volte sconsiderato ha portato all’insorgenza di batteri resistenti a tali sostanze. Un ruolo fondamentale nella trasmissione e diffusione di tali resistenze a livello alimentare è svolto da batteri non patogeni che sono parte del naturale microbiota degli alimenti. Questi microorganismi infatti, pur non essendo essi stessi nocivi per l’uomo, possono fungere da reservoir di antibiotico resistenze per eventuali batteri patogeni. I batteri che generalmente svolgono questo ruolo sono i batteri lattici. Per questo motivo molto importante è stato identificare e studiare l’antibiotico resistenza anche di tali microorganismi. Negli ultimi anni, tuttavia, c’è stato un crescente interesse per un’altra classe di microorganismi, chiamata Haloarchaea o alobatteri o archaea alofili, poiché la loro presenza è stata rilevata in alimenti particolarmente salati. Dal momento che in letteratura ci sono pochi lavori che studiano i profili di antibiotico resistenza di tali microorganismi e, comunque, tali profili non sono stati studiati su un numero significativo di microorganismi appartenenti alla stessa specie, il presente lavoro di tesi è volto a definire il profilo di antibiotico resistenza del capostipite degli archaea alofili, che è l’Halobacterium salinarum, verificare se ci sono ceppi che presentano antibiotico resistenze e controllare se tali resistenze possono essere trasferite a batteri patogeni. / Antimicrobial resistance is now widely acknowledged as a major global public health challenge. There are many environments through which the transmission and diffusion of antibiotic resistance could happen, but one of the main routes of transmission is the food chain. As a matter of fact, antibiotic use is widely spread in animal husbandry and in agriculture. In particular, in animal husbandry antimicrobials have been used both for therapeutic reasons and as growth promoters. As a consequence, a selective pressure on pathogenic and commensal bacteria of animal origin has been exerted during the time, leading to the onset of microorganisms resistant to such compounds. A pivotal role in the spread in the food chain of antibiotic resistance has been played by non-pathogenic bacteria present in food. These microorganisms are not harmful for humans, but they could represent a reservoir of antibiotic resistance for foodborne pathogenic bacteria. Usually lactic acid bacteria play this role, since they are present in all fermented food. For this reason, the antibiotic resistance profile of lactic acid bacteria has been assessed. In recent years, another class of microorganisms called halophilic archaea have raised an increasing scientific interest, since they have been found in the human intestinal mucosa as well as in foods such as salted codfish and fermented Asiatic seafood. As a few papers have studied the antibiotic resistance profiles of halophilic archaea, and the only present do not consider a statistically significant number of microorganisms belonging to the same species, the aim of the present work is to define the antibiotic resistance profile of the major exponent of halophilic archaea, named Halobacterium salinarum, and consequently to verify if some strains present antibiotic resistances and if they can transfer these resistances to bacteria present in the food chain.
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Lo Special Operations Executive britannico e la Resistenza italiana (1943 - 1945) / British Special Operations Executive britannico and Italian Resistance (1943 - 1945)

BERRETTINI, MIRENO 17 April 2009 (has links)
No description available.
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Caratterizzazione di lactobacilli di origine intestinale / Characterization of gut derived lactobacilli

POLKA, JUSTYNA URSZULA 23 February 2012 (has links)
I lactobacilli sono considerati dei microorganismi non-patogeni. Molti di loro appartengono al gruppo batterico GRAS e/o sono nell’elenco QPS. Dal momento che i lactobacilli intenzionalmente aggiunti agli alimenti possono agire come reservoir di geni di resistenza, la valutazione del rischio deve essere continuamente aggiornata. Lo scopo di questa tesi era la valutazione di alcuni metodi usati per testare e caratterizzare le specie del genere Lactobacillus per quanto riguarda la sicurezza e la potenziale attività probiotica. Nella prima parte due metodi di micro diluzione, il metodo ISO e CLSI, soni stati comparati testando la resistenza agli antibiotici di 54 ceppi L. plantarum. Sulla base di risultati ottenuti il metodo ISO era più adatto per valutare la resistenza di questa specie. Il test del limite di sensibilità della PCR per 8 paia di primers specifici per il rilevamento dei lactobacilli e bifido batteri da feci ha confermato i loro diversi livelli di efficacia. La seconda parte della tesi descrive un progetto di ricerca mirato sulla identificazione di nuovi ceppi probiotici fra diversi ceppi di Lactobacillus paracasei e Lactobacillus rhamnosus identificando dei geni o loci responsabili della interazione con l’ospite, immunomodulazione, e l’inibizione della crescita dei patogeni. Le analisi fenotipiche dei 40 ceppi hanno confemato una grande variabilità fra di loro, che può servire per associare delle caratteristiche fenotipiche a quelle genotipiche. Tra i ceppi dello stesso progetto è stato individuato un ceppo di L. mucosae. Dal momento che questa è una specie relativamente nuova, le sue caratteristiche sono state analizzate comparandole con altri 3 ceppi appartenenti alla stessa specie. In questo modo sono state confermate alcune informazioni su L. mucosae, ma soprattutto sono stati forniti dei dati nuovi sulle proprietà di questa specie. / The species of the Lactobacillus genus are generally believed to be microorganisms with no pathogenic potential. Many of them have granted GRAS and QPS status. Non-pathogenic bacteria as lactobacilli-intentionally added or accidentally present in food-are under evaluation, as they could act as reservoir of resistant genes. This thesis was aimed to evaluate some methods used for testing and to characterize some Lactobacillus species, as regards their safety and potential probiotic activity. The first part of the research focused on the comparison of two broth microdilution methods: ISO and CLSI, in order to assess the resistance of 54 L. plantarum strains to antimicrobial agents. The results suggest better performances of the phenotypic assay developed by ISO, at least for strains belonging to L. plantarum species.Then the assessment of the PCR detection limit for 8 sets of primers for the detection of lactobacilli and bifidobacteria from infant faeces confirmed different levels of effectiveness for the primers. Next part of the thesis was the research project aimed at identifying genes or genetic loci of different strains of two Lactobacillus species (i.e. Lactobacillus paracasei and Lactobacillus rhamnosus) involved in the interaction with the host, immune-modulation of host cells and pathogen growth inhibition in order to find new probiotic strains. The phenotypic analysis of 40 selected strains demonstrated large variability between strains of these species, which could serve to the association of phenotypic differences to genome specificities. A strain of Lactobacillus mucosae was found within the framework of the same project. As it is a relatively new species, it was chosen to further investigate its properties, comparing it with three other L. mucosae strains. This study led to confirm some information but first and foremost it has provided new data on the examined species.
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Sviluppo di un modello di simulazione delle epidemie di peronospora su foglie e grappoli di varietà di vite resistenti / A MODELLING FRAMEWORK FOR GRAPEVINE DOWNY MILDEW EPIDEMICS INCORPORATING FOLIAGE-CLUSTER RELATIONSHIPS AND HOST-PLANT RESISTANCE / A modelling framework for grapevine downy mildew epidemics incorporating foliage-cluster relationships and host plant resistance

BOVE, FEDERICA 03 April 2019 (has links)
La presente tesi intende esplorare gli effetti della resistenza parziale sulle epidemie di peronospora della vite (Plasmopara viticola). È stato sviluppato un modello di simulazione teorico che comprende lo sviluppo della pianta ospite e le fasi principali della malattia, dalla mobilizzazione dell’inoculo, alla moltiplicazione della malattia sulle foglie, all’infezione dei grappoli. Attraverso esperimenti (monociclici) di inoculazione è stata studiata la risposta alle infezioni di P. Viticola di 16 varietà parzialmente resistenti, analizzando le seguenti componenti: frequenza d’infezione, durata del periodo di latenza, dimensione delle lesioni, produzione di sporangi, durata del periodo infezioso e infettività degli sporangi prodotti sulle lesioni. Queste componenti di resistenza sono state incorporate nel modello, attraverso cui sono stati studiati i loro effetti sull’epidemia (policiclica) in diversi scenari. Le componenti di resistenza hanno mostrato diversi livelli di efficacia nel sopprimere l’epidemia: l’efficienza di infezione e la produzione di sporangi risultano avere un maggiore impatto nella resistenza espressa a livello di pieno campo. Questo approccio è utile per guidare lo studio fenotipico della resistenza dell’ospite e per anticipare le prestazioni di un genotipo a livello di pieno campo, che risulterebbe difficile e dispendioso considerando la natura perenne della vite. / The present dissertation aims to explore the effects of partial resistance on grapevine downy mildew (Plasmopara viticola) epidemics. A theoretical simulation model was developed including host dynamics and main phases of the disease, from inoculum mobilisation to disease multiplication on foliage, and to infection of clusters. The response to P. Viticola infection was studied for 16 grapevine varieties through (monocyclic) inoculation experiments, by measuring components of partial resistance: infection frequency, duration of latent period, size of lesions, production of sporangia, duration of infectious period, and infectivity of sporangia produced on lesion. Components of partial resistance were incorporated into the model and their effects on the (polycyclic) epidemic were investigated accross different scenarios. Components of partial resistance showed different effectiveness on the suppression of epidemics, infection efficiency and spore production having the strongest impact on the overall field resistance response. This approach is an useful tool for phenotyping studies on host plant resistance and for anticipating the performance of a genotype at the field scale, that otherwise is difficult and time requiring due to the perennial nature of grapevine.
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Islam e modernità: dottrine e prassi nella comunità sciita libanese

MAZZUCOTELLI, FRANCESCO 05 May 2011 (has links)
La tesi analizza l'impatto di percorsi di reinterpretazione della tradizione religiosa sciita sul tessuto sociale e sulle forme di mobilitazione politica della comunità sciita libanese nel corso del ventesimo secolo. La creazione di un'identità sciita distinta viene studiata nel quadro della formazione di una "ideologia islamica" e nel contesto del consolidamento del modello istituzionale confessionalista libanese, prima nel periodo mandatario e poi dopo l'indipendenza, in un intreccio fluido di fattori transnazionali e locali e di meccanismi di identità e di alterità. Le pratiche rituali e i costrutti simbolici connessi alla commemorazione di Ashura sono, in particolare, il sito di una battaglia per la legittimazione e per la definizione dell'identità collettiva: l'interpretazione radicale di Ashura è usata per legittimare forme di dissenso e resistenza. L'impegno religioso espresso nello spazio pubblico dà vita a numerose forme associative e assistenziali che creano un sistema alternativo di offerta di servizi sociali, rafforzando i legami comunitari e sostenendo stili di vita e modelli di comportamento islamicamente corretti, in ciò che definiamo come la sfera pubblica islamica. Questo progetto di modernità alternativa comprende anche l’assimilazione selettiva di pratiche e modelli della globalizzazione e di forme di mercificazione. I discorsi e i documenti analizzati mostrano infine la formazione di una metanarrazione della resistenza, in cui, reinterpretando temi del paradigma di Karbala', la comunità sciita viene descritta come prima linea della resistenza contro la tirannia e l’oppressione, in una visione teleologica della storia. / This dissertation investigates the impact of patterns of reinvention and reinterpretation of Shi'a religious tradition on the social fabric and the politics of the Shi'a community of Lebanon during the twentieth century. We firstly explore the theorization of doctrines that discharge "Western"-oriented modernizing projects as the only legitimate patterns of development and governance for Muslim societies. This theoretical framework is conceived and conveyed mainly by a transnational Shi'i clerical milieu. We examine how a distinct Shi'a collective identity is formed, partly as a result of the formation of an "Islamic ideology", and partly as a collateral effect of the confessionalist system that is implemented in Lebanon during the Mandate and after the independence. We observe a fluid, complex interplay of transnational, domestic, and parochial factors, and how they shape mechanisms of identity and otherness. In particular, we analyze how the ritual practices and symbolic constructs related to the commemoration of Ashura and the battle of Karbala' become a site of ideological dispute for legitimacy and self-identity. In particular, we see how a radical reading of Ashura is used to legitimize forms of political dissent and resistance. We then explore how religious commitment and forms of public piety are related to social activism and the provision of multiple services through a vast network of charitable institutions. This alternative system of social welfare and assistance strengthens communal relations and pious lifestyles, envisaging a religiously-inspired society that we define as Islamic public sphere. We also question how this project of alternative modernity is shaped by a selective assimilation of practices and models marked by globalization and commodification, where scientific and technical development is accepted but a vast array of values and behaviors are discharged as un-Islamic. We finally examine the tropes of a metanarrative of resistance through a reading of major documents of Hezbollah and public speeches. We analyze a narrative construct where the Shi’a community, as part of the disinherited and the injustly oppressed of the world, is pitted – along the same lines of Ashura and the battle of Karbala' – against the forces of oppression and tyranny, in a teleological view of human history. We evaluate how this discourse is framed in the public sphere and how it is productive of symbolic capital and legitimacy at a political and social level.
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Identificazione di geni, QTL e metaboliti per la resistenza alla fusariosi della spiga in mais / Identification of genes, QTLs and metabolites for Fusarium aer rot resistance in maize

MASCHIETTO, VALENTINA 21 February 2013 (has links)
Fusarium verticillioides è responsabile della fusariosi della spiga in mais e della contaminazione della granella con micotossine. Sono state individuate le regioni geniche e i geni candidati per la resistenza a Fusarium dal confronto tra una linea di mais resistente (CO441) e una suscettibile (CO354), impiegando tre diversi approcci: analisi QTL, analisi trascrittomica (RNASeq) e analisi metabolomica. 184 famiglie F2:3 (CO441xCO354) sono state valutate in due diversi ambienti nell’anno 2011 e inoculate artificialmente con due diverse tecniche (forchetta e stuzzicadente). E’ stata rilevata una significativa variazione genotipica in risposta all’infezione. Sulla base di una mappa preliminare di linkage molecolare contenente 74 marcatori microsatelliti polimorfici, sono stati determinati 8 QTLs comuni alla resistenza alla fusariosi della spiga e alla riduzione della contaminazione da fumonisine. Sono stati considerati geni candidati per la resistenza i geni differenzialmente espressi, risultanti dall’ RNASeq, in semi di mais CO441 prima e 72 ore dopo l’infezione. I metaboliti putativi correlati alla resistenza sono stati rilevati tramite high resolution LC-MS in entrambe le linee di mais. I geni candidati e i metaboliti mappano in pathway coinvolti nei meccanismi di difesa: fenilalanina, tirosina e triptofano biosintesi, fenilpropanoidi e flavonoidi biosintesi, metabolismo dell’acido linoleico e α-linolenico. Abbondanti trascritti derivano dalla biosintesi dei terpenoidi e dei diterpenoidi. Nei geni candidati verranno ricercati polimorfismi fra le due linee di mais e che andranno ad arricchire la mappa di linkage molecolare. / Fusarium verticillioides is responsible for Fusarium ear rot in maize and mycotoxin contamination of grain. Genomic regions and candidate genes for resistance to Fusarium were detected through the comparison of resistant (CO441) and susceptible (CO354) maize lines, by following three different approaches: Quantitative Trait Locus (QTL), transcriptomic (RNASeq) and metabolomic analyses. 184 F2:3 families (CO441xCO354) were evaluated in two different environments in 2011 and artificially infected with two side-needle inoculation methods (pin-bar and toothpick). Significant genotypic variation in response to infection was detected. On the basis of a genetic draft map containing 74 polymorphic SSRs markers, 8 common QTLs for Fusarium ear rot resistance and fumonisin contamination reduction were revealed. Candidate genes for resistance resulted from differentially expressed genes before and 72 hours post infection of CO441 kernels through RNASeq technology. Putative metabolites related to resistance were detected through high resolution LC-MS in both maize lines. Candidate genes and metabolites mapped in pathways involved in defense mechanism: phenylalanine, tyrosine and tryptophan biosynthesis, phenylpropanoid and flavonoid biosynthesis, linoleic and α-linolenic acid metabolism. Abundant genic transcripts derived from terpenoid and diterpenoid biosynthesis. Candidate genes will be screened for polymorphisms between the two maize lines in order to enrich the linkage map.
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Eritromicina e tetraciclina resistenza in lactobacilli isolati da salami tipici del Nord Italia / Erythromycin and tetracycline resistant lactobacilli in the production of a typical dry sausage from the north of Italy

ZONENSCHAIN, DANIELA 04 February 2009 (has links)
Lo scopo di questo lavoro di tesi era di stabilire la frequenza di lattobacilli resistenti all’eritromicina e alla tetraciclina sia nel prodotto finito che nella filiera di produzione di un salame DOP del Nord Italia. Il controllo della filiera produttiva comprendeva la pelle, la carne macinata e le feci di otto suini mentre il prodotto finito era analizzato a 0, 21, 35 e 45 giorni di stagionatura. Sono state isolate colonie di lattobacilli da terreni di coltura selettivi addizionati di antibiotici. Le specie antibiotico resistenti più frequentemente isolate erano Lactobacillus sakei, Lactobacillus curvatus and Lactobacillus plantarum. I geni che con maggior frequenza sono stati evidenziati nei ceppi isolati dalla filiera e nel prodotto finito erano tet(M) ed erm(B) mentre tet(W) ed erm(B) lo erano per i ceppi isolati dalle feci. Questo studio ha consentito di fornire dati circa la presenza e la diffusione di lattobacilli tetraciclina ed eritromicina resistenti in un salame tipico del Nord Italia. I lattobacilli antibiotico resistenti potrebbero trasferire ad altri batteri, patogeni o non patogeni, i geni responsabili della resistenza stessa. Alla luce di tutto questo l’80% dei salami analizzati possono essere considerati sicuri da questo punto di vista mentre il 20% può essere valutato come un prodotto a rischio anche se la situazione non è ancora preoccupante. / The scope of this study was to assess the frequency of erythromycin and tetracycline resistant lactobacilli in the production chain (skin, minced meat, and stools of eight swine, the natural casing, and the final product at days 0, 21, 35, and 45 of ripening) of a Protected Designation of Origin dry sausage from the North of Italy and in the end products. We isolated colonies of lactobacilli from selective medium supplemented with erythromycin or tetracycline and the most frequently antibiotic resistant species isolated were Lactobacillus sakei, Lactobacillus curvatus and Lactobacillus plantarum The most frequent resistance genes in process line strains were tet(M) and erm(B) while tet(W) and erm(B) were common in strains isolated from swine stools. This study provides evidence of the presence of tetracycline and, to a lesser extent, erythromycin resistant lactobacilli in fermented dry sausages produced in Northern Italy. Although these antibiotic resistant lactobacilli could serve as reservoir organisms, in our study 80% of salami could be considered as safe even though 20% could represent a border line situation regarding the possibility of transferring antibiotic resistant genes to pathogens.
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BIOCHEMICAL AND TOXICOLOGICAL IMPACT OF INSECTICIDE SYNERGISTS ON THE HONEY BEE APIS MELLIFERA L.

TODESCHINI, VALERIA 31 May 2017 (has links)
Il sinergizzante piperonil-butossido (PBO) usato in combinazione con insetticidi è in grado di contrastare i parassiti resistenti inibendo temporaneamente i sistemi di detossificazione. Nuovi sinergizzanti sono stati sintetizzati a partire dalla struttura molecolare del PBO, ma anche gli insetti utili come le api possono risentire di una maggiore efficacia degli insetticidi. In questo studio abbiamo osservato l’attività enzimatica in vitro (esterasi, acetilcolinesterasi, glutatione S-transferasi e monossigenasi P450) di api operaie Italiane e Carniche in presenza del PBO e dei suoi nuovi derivati del benzodiossolo e 2,3-diidrobenzofurano mediante saggi spettrofotometrici, per determinare se i sistemi di detossificazione e altri sistemi enzimatici sono influenzati dai sinergizzanti. I nuovi derivati del PBO possono inibire parzialmente le esterasi in alcune popolazioni di api più sensibili. Altri sistemi enzimatici non sembrano essere inibiti dai sinergizzanti studiati. Studi di tossicità acuta orale e di contatto sono stati condotti in laboratorio presso il Bee Research Institute (Dol, Repubblica Ceca) su api operaie Carniche per verificare il possibile incremento di tossicità degli insetticidi imidacloprid e alfa-cipermetrina in combinazione con PBO e i suoi derivati del benzodiossolo. Gli studi hanno mostrato una differenza significativa tra la tossicità dei due principi attivi da soli e in combinazione con i sinergizzanti. / The synergist piperonyl-butoxide (PBO) has been proved to successfully control resistant pests when combined with insecticides by temporarily inhibiting the detoxification systems which lead to resistance. New synergists, starting from the molecular structure of PBO, have been developed but pollinators may also suffer from an increased efficacy of insecticides. In this study we observed in vitro enzyme (esterases, acetylcholinesterases, glutathione S-transferases and P450 mixed function oxidases) activity of Italian and Carniolan honey bee workers in presence of the synergist PBO and its novel benzodioxole and 2,3-dihydrobenzofuran derivatives through spectrophotometric assays, to determine if detoxification systems and other enzymatic systems are affected by synergists. This data show that novel PBO derivatives may partially inhibit esterases in some honey bee populations which are more sensitive. Other enzymatic systems seem not to be targeted by the studied synergists. Acute oral and contact toxicity studies were conducted in laboratory conditions at the Bee Research Institute (Dol, Czech Republic) on adult Carniolan workers to investigate the possible increase of imidacloprid and alpha-cypermethrin toxicity when combined with PBO and its benzodioxole derivatives. Tests showed some significant difference between the toxicity of the two active principles alone and combined with the synergists.
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Antibiotico resistenza in S. thermophilus, tratti fenotipici, coniugazione e aggregazione / Antibiotic Resistance in S. Thermophylus, Phenotypic, Traits, Conjugation, Aggregation

TOSI, LORENZO 15 February 2007 (has links)
Negli ultimi decenni l'utilizzo degli antibiotici a scopo terapeutico o come promotori della crescita nell'allevamento animale ha portato alla comparsa e alla diffusione di microrganismi resistenti. In questo contesto, la presenza di Lattobacilli (LAB) antibiotico resistenti non rappresentano di per sé un rischio clinico. Tuttavia la possibilità che essi ma possono essere veicolo di geni codificanti l'antibiotico-resistenza verso batteri patogeni presenti negli alimenti o nel tratto gastro-intestinale umano (inclusi enterococchi, streptococchi e listeria), costituisce un possibile rischio per la salute umana che deve essere attentamente valutato. Obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare attraverso metodi di indagine fenotipica con le tecniche delle microdiluizioni in brodo, Etest e disc-diffusion, i livelli di antibiotico resistenza per le specie S. thermophilus e L. plantarum verso gli antibiotici tetraciclina, eritromicina, clindamicina, streptomicina, gentamicina, ampicillina. Ceppi atipici appartenenti alla specie S. thermophilus sono stati sottoposti ad analisi genetiche con lo scopo di caratterizzare e localizzare i geni responsabili della resistenza. E' stato inoltre testato il possibile trasferimento orizzontale dei geni di antibiotico resistenza nativi da S. thermophilus verso i batteri Gram-positivi E. faecalis e Listeria monocytogenes. In alcuni ceppi di S. thermophilus resistenti si sono infine osservati e studiati particolari caratteri fenotipici ( fitness ) correlati alla presenza delle determinanti genetiche di antibiotico resistenza nell'ospite batterico. / In the last decades, the use of antibiotics in human therapy or in animal husbandry as growth promoters has induced the development and the diffusion in antibiotic resistant micro-organisms. In this context antibiotic resistant Lactic Acid Bacteria (LAB) do not represent a clinical risk in themselves. However, the possibility that S. thermophilus cultures might transfer antibiotic resistance genes to pathogenic species either present in food or in the gastrointestinal tract (including enterococci, streptococci and listeria) represents a potential clinical risk that needs to be carefully evaluated. The aim of this study was to evaluate by means of phenotypic methods (microdilution, E-test, disc-diffusion) the levels of antibiotic resistance for S. thermophilus and L. plantarum species against the antibiotic tetracycline, erythromycin, clyndamicin, streptomycin, gentamycin and ampicillin. The atypical resistant S. thermophilus strains were subjected to genetic analyses in order to characterise and to localise the antibiotic resistance determinants. Furthermore the ability of the resistant S. thermophilus strains in transferring the antibiotic resistant determinant was assessed in mating experiments using as recipients the Gram-positive bacteria E. faecalis and Listeria monocytogenes. In same resistant S. thermophilus strains, special bacterial fitness related with the presence of the antibiotic resistance determinants in the bacterial hosts were observed and studied.

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