L’idea della redenzione era di per sé antichissima, se in essa si include la liberazione dal bisogno, dalla fame, dalla siccità, dalla malattia e – infine – dalla sofferenza e dalla morte. Tuttavia la redenzione acquistò un significato specifico soltanto dove fu espressione di un’''immagine del mondo'' razionalizzata sistematicamente e di una presa di posizione in base a questa. Infatti ciò che la redenzione, secondo il suo senso e la sua qualità psicologica, voleva e poteva significare, dipendeva appunto da quell’immagine del mondo e da questa presa di posizione. […] L’immagine del mondo stabiliva infatti “da che cosa” e “per che cosa” si volesse e – non si dimentichi – si potesse essere “redenti”: da una servitù politica e sociale, in vista di un futuro regno messianico nell’aldiqua […] oppure dai limiti della finitezza che si manifestano nella sofferenza, nella necessità e nella morte, e dalla minaccia delle pene infernali, in vista di un'eterna beatitudine in un'esistenza futura, terrena o paradisiaca (Weber 2002). Questo appena citato è sostanzialmente l'unico passaggio esplicitamente programmatico e vagamente definitorio che Weber dedica al concetto di “immagine del mondo” [Weltbild]; eppure la scommessa su cui si basa questo lavoro è che sia possibile rintracciare in Weber un uso costante, sotterraneo e implicito del dispositivo “immagine del mondo” nel concreto dell'analisi sociale e storica, nonostante la ritrosia definitoria e il “basso profilo” teorico. Di fatto, è possibile e almeno in parte addirittura inevitabile leggere l'intera Sociologia della religione come una grandiosa galleria di immagini del mondo: una panoramica delle diverse interpretazioni del mondo elaborate dalle religioni universali e delle differenti soggettività che tali Weltbilder hanno plasmato. Sinteticamente, l'immagine del mondo è una spiegazione e un'interpretazione dell'esistente, una rete di assunti cognitivi sul mondo stesso in grado di definire priorità e gerarchie; pur essendo teoricamente indimostrabili, le immagini del mondo sono praticamente ineludibili, in quanto costituiscono un necessario sistema di orientamento: esse definiscono gli obiettivi da perseguire e i mali da fuggire e in questo modo plasmano il nostro atteggiamento nei confronti di ciò che ci circonda, incentivano determinati comportamenti ed escludono altri dall'orizzonte di ciò che è “sensato”. Due sono i principali obiettivi della tesi: in primo luogo estrarre e astrarre dal lavoro weberiano uno schema, una “teoria delle immagini del mondo” in grado di essere strumento concettuale utile per l'analisi sociale anche nella contemporaneità; in secondo luogo testare le potenzialità esplicative del concetto di “immagine del mondo” in ambito politico: interpretare cioè le diverse forme politiche come precipitato di differenti immagini del mondo. 1) Non bisogna farsi ingannare dal contesto: le religioni sono solamente un sottoinsieme – per quanto archetipico e particolarmente chiaro – della più ampia categoria delle “immagini del mondo”. Anzi, punto di partenza della riflessione sociale weberiana è che il rapporto tra uomo e mondo è sempre mediato da immagini, non necessariamente religiose; ogni società elabora una propria idea teoreticamente indimostrabile di “bene” e di “male”, e definisce un orizzonte del possibile. Insomma, che si tema la dannazione eterna o la miseria terrena, che si aspiri alla pace dei santi nell'aldilà o alla ricchezza su questa terra, che si pensi il mondo come un cosmo immutabile o come un terreno di scontro tra classi in marcia verso il progresso: si tratta di variabili decisive per lo studio e la comprensione dei comportamenti degli attori sociali, e si tratta di variabili definite esattamente dall'immagine del mondo. Per afferrare il senso degli atteggiamenti e delle dinamiche di una società è quindi necessario rappresentarsi preliminarmente la sua immagine del mondo. 2) Definendo incubi e obiettivi, paure e speranze, l'immagine del mondo plasma l'agire degli individui e di conseguenza impatta necessariamente con la politica. I santi puritani sconfiggono il Leviatano ridicolizzando le sue minacce e le sue promesse: chi temeva solo la dannazione e aspirava solo alla salvezza dell'anima era completamente indifferente alle persecuzioni e alle lusinghe del potere mondano, poiché chi teme Dio non può avere paura di piccoli re. Il socialismo è riuscito ad arruolare nell'esercito proletario masse che per secoli avevano accettato con santa rassegnazione la propria condizione materiale: ciò è stato possibile nel momento in cui il Weltbild socialista è riuscito a tradurre la miseria in sfruttamento; gli “ultimi” cominciano a provare ira nel momento in cui percepiscono la propria subordinazione come ingiusta ed evitabile, eleggendo a nemici non le macchine o il destino, ma specifici rapporti di produzione. Nella tesi si compiono tre carotaggi nella storia politica della modernità europea dimostrando la loro relazione con tre differenti immagini del mondo: Puritanesimo e genesi dei diritti di libertà; armonia degli interessi e liberalismo; socialismo e movimento operaio. Ultima precisazione: la “teoria delle immagini del mondo” non si configura come un idealismo mascherato. Piuttosto essa costituisce la terza via tra i riduzionismi opposti di tipo materialista (e al giorno d'oggi economicista) e latamente idealista. Essa concepisce dimensione materiale e dimensione immaginativa come ambiti tra loro in reciproca osmosi, ma pure dotati di una loro autonomia. Nell'analisi della contemporaneità, ad esempio, il riferimento al concetto di immagine del mondo consente di tematizzare le mutazioni della soggettività evitando tanto di ridurle a mero riflesso delle trasformazioni del capitalismo contemporaneo, quanto di enfatizzare il lato unicamente culturale senza focalizzare la dimensione materiale.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unitn.it/oai:iris.unitn.it:11572/368980 |
Date | January 2014 |
Creators | Alagna, Mirko Domenico |
Contributors | Alagna, Mirko Domenico, Nicoletti, Michele, Ghia, Francesco |
Publisher | Università degli studi di Trento, place:TRENTO |
Source Sets | Università di Trento |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | info:eu-repo/semantics/doctoralThesis |
Rights | info:eu-repo/semantics/openAccess |
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