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Le misure cautelari interdittive applicabili agli enti giuridici

Renzetti, Silvia <1979> 15 May 2008 (has links)
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Funzioni della pena e Corti penali internazionali

Fratta, Lucia <1977> 27 May 2009 (has links)
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Il controllo di legittimità comunitaria delle fattispecie incriminatrici interne

Longo, Annalina <1975> 27 May 2009 (has links)
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Profili problematici del delitto di associazione con finalità di terorrismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico

Preziuso, Claudio <1980> 28 May 2010 (has links)
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La definizione di criminalità organizzata nella letteratura giuridica e nella normativa interna ed internazionale

Lancellotti, Cecilia <1982> 19 September 2011 (has links)
Non può dirsi ancora raggiunta una completa, appagante e condivisa definizione di criminalità organizzata: eppure tale concetto viene ampiamente utilizzato, entrando nel linguaggio comune e –soprattutto- in quello normativo e giurisprudenziale. Attraverso il susseguirsi di numerosi interventi legislativi, abbiamo assistito alla progressiva elaborazione del c.d. doppio binario: di una normativa, cioè, ad hoc per i reati di criminalità organizzata, caratterizzata da un rilevante arretramento delle ordinarie soglie di garanzia previste dall’ordinamento giuridico. Alla luce di prioritarie esigenze di legalità si giustifica l’impellente necessità di giungere alla elaborazione di una precisa definizione di criminalità organizzata. A tale fine, nel corso del presente lavoro, sono stati esaminati i principali approcci definitori individuati a livello socio-criminologico, giurisprudenziale ed in ambito normativo, con particolare attenzione al diritto penale e processual-penalistico; si è inoltre proceduto all’analisi delle principali definizioni riscontrabili a livello comunitario ed internazionale.
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Il delitto di usura: tra mercato del credito e criminalità organizzata

Pintor, Antonio <1973> 19 September 2011 (has links)
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Le "scriminanti" controverse. Alcune ipotesi problematiche

Annibalini, Andrea <1981> 19 September 2011 (has links)
Il presente elaborato, è composto di due sezioni in cui sorge una “controversia” che riguarda la categoria delle “scriminanti”: nella prima sezione, la tipologia delle scriminanti viene analizzata all'interno delle cause di non punibilità, lato sensu intese. In particolare, vengono esaminati due profili, su cui dottrina e giurisprudenza hanno offerto catalogazioni difformi: l'art. 68 comma I della Costituzione, sull'insindacabilità del parlamentare per le opinioni espresse ed i voti dati nell'esercizio delle proprie funzioni, e l'art. 598 del codice penale sull'immunità giudiziale delle parti e dei loro patrocinatori per gli scritti presentati ed i discorsi pronunciati in sede giudiziale. Dalle diverse opzioni ermeneutiche prescelte, discenderanno pertanto anche differenti risvolti sul piano applicativo: Il capitolo I, tratta per l'appunto della differente disciplina tra cause di giustificazione, cause di non punibilità in senso stretto, e scusanti. La seconda sezione, attiene alla diversa problematica della scriminante non codificata nell'attività sportiva, laddove per limiti intrinseci alle disposizioni normative, le scriminanti codificate, in particolare gli articoli 50 e 51 del codice penale, si rivelano insufficienti alla descrizione del fenomeno dell'attività sportiva violenta, od eventualmente violenta. Questa seconda sezione, necessitava di un'apposita analisi, contenuta nel capitolo introduttivo alla predetta, sul tema della possibile configurabilità nell'ordinamento italiano dell'analogia in bonam partem (all'interno della quale, rientrano per l'appunto le scriminanti), principale obiezione rispetto all'ammissibilità di scriminante altrimenti definite tacite, non codificate o atipiche.
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Il problema droga tra scienza, coscienza e diritto: il ruolo del diritto penale

Romano, Luisa <1978> 19 September 2011 (has links)
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Uno studio sulla criminalità organizzata: mafie etniche e imprese illecite / A study on organized crime: ethnic mafia and illegal enterprises

Amato, Giovanna <1983> 09 September 2013 (has links)
Lo studio è stato condotto seguendo una duplice prospettiva, che trae spunto da alcune assimilazioni operate dalla giurisprudenza italiana. Da un lato, si è cercato di capire come debbano essere interpretate norme create per la valutazione di realtà storicamente ben identificate, quali l’art. 416 bis c.p., nel momento in cui si applicano a realtà nuove, come le mafie straniere. Dall’altro lato, si è cercato di indagare i fondamenti dell’equiparazione dell’impresa che delinque al paradigma dell’associazione per delinquere, punita dall’art. 416 c.p., allorchè imprese formalmente lecite si trovano a operare per fini esclusivamente illeciti, facendo della organizzazione imprenditoriale una vera e propria organizzazione criminale. Gli obiettivi posti dalla ricerca si possono sintetizzare, dunque, nella verifica dell’adattabilità di tradizionali fattispecie criminose al nuovo contesto criminologico e nell’individuazione del confine tra l’azione occasionalmente illecita di una impresa lecita e la connotazione di una impresa come illecita tout court. / The study has two different perspectives, connected to different interpretation of various type of offences of the Italian penal code. From one side, the research deals with the application of article 416 bis c. p., which punishes the “mafia association”, to the foreign organized groups that work in the Italian country. From another side, the research deals with the application of article 416 c. p., which punishes the criminal organization, to the enterprises which committee economic crimes. Finally, the main objective is to verify the compatibility of traditional criminal offences to new expressions of crime.
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Uno studio sulla responsabilita' da reato degli enti / An essay on corporate crime liability

Guerini, Tommaso <1982> 01 July 2014 (has links)
Il lavoro è suddiviso in due sezioni, che si compongono rispettivamente di tre e due capitoli. La prima sezione è dedicata all'esame dei principi fondamentali e della "parte generale" della disciplina della responsabilità amministrativa degli enti: il primo capitolo si concentra sull'evoluzione storica del principio Societas delinquere non potest nell'ordinamento giuridico italiano, prodromica all'analisi della natura della responsabilità amministrativa dipendente da reato degli enti. svolta nel secondo capitolo. Nel terzo capitolo della prima sezione si affronta la disciplina di "parte generale" del decreto 231, evidenziando, in particolare. i principi fondamentali che caratterizzano questo paradigma di illecito. La seconda sezione affronta invece due degli aspetti maggiormente problematici della "parte speciale" del decreto, ovvero la responsabilità degli enti per i delitti di omicidio e lesioni colpose (ai quali è dedicato il primo capitolo) e quella derivante dalla commissione di reati associativi (ai quali è dedicato il secondo capitolo). / The paper is divided into two sections, which are composed respectively of three and two chapters. The first section is devoted to the consideration of the fundamental principles and the "general part" of the corporate liability: the first chapter focuses on the historical evolution of the principle Societas delinquere non potest, prodromal for the analysis concerning the nature of corporate crime liability, carried out in the second chapter. In the third chapter of the first section deals with the discipline of "general part" of Decree 231, highlighting in particular. the fundamental principles that characterize this paradigm responsibility. The second section addresses instead of two of the most problematic aspects of the "special part" of the decree, or the liability of legal entities for the crimes of homicide and unintentional injuries (to whom is dedicated the first chapter) and that caused by the commission of crimes of association (the which is dedicated to the second chapter).

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