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Doppia imposizione sui redditi transfrontalieri tra ordinamenti tributari e mercato europeo. / Double taxation of cross-border income: tax systems and European market.Bottazzi, Cristiana <1983> 19 September 2012 (has links)
La ricerca affronta in modo unitario e nell’ottica europea i multiformi fenomeni della doppia imposizione economica e giuridica, assumendo come paradigma iniziale la tassazione dei dividendi cross-border. Definito lo statuto giuridico della doppia imposizione, se ne motiva la contrarietà all’ordinamento europeo e si indagano gli strumenti comunitari per raggiungere l’obiettivo europeo della sua eliminazione.
In assenza di un’armonizzazione positiva, il risultato sostanziale viene raggiunto grazie all’integrazione negativa. Si dimostra che il riserbo della Corte di Giustizia di fronte a opzioni di politica fiscale è soltanto un’impostazione di facciata, valorizzando le aperture giurisprudenziali per il suo superamento.
Questi, in sintesi, i passaggi fondamentali. Si parte dall’evoluzione delle libertà fondamentali in diritti di rango costituzionale, che ne trasforma il contenuto economico e la portata giuridica, attribuendo portata costituzionale ai valori di neutralità e non restrizione.
Si evidenzia quindi il passaggio dal divieto di discriminazioni al divieto di restrizioni, constatando il fallimento del tentativo di configurare il divieto di doppia imposizione come principio autonomo dell’ordinamento europeo. Contemporaneamente, però, diventa opportuno riesaminare la distinzione tra doppia imposizione economica e giuridica, e impostare un unico inquadramento teorico della doppia imposizione come ipotesi paradigmatica di restrizione alle libertà.
Conseguentemente, viene razionalizzato l’impianto giurisprudenziale delle cause di giustificazione. Questo consente agevolmente di legittimare scelte comunitarie per la ripartizione dei poteri impositivi tra Stati Membri e l’attribuzione delle responsabilità per l’eliminazione degli effetti della doppia imposizione. In conclusione, dunque, emerge una formulazione europea dell’equilibrato riparto di poteri impositivi a favore dello Stato della fonte. E, accanto ad essa, una concezione comunitaria del principio di capacità contributiva, con implicazioni dirompenti ancora da verificare.
Sul piano metodologico, l’analisi si concentra criticamente sull’operato della Corte di Giustizia, svelando punti di forza e di debolezza della sua azione, che ha posto le basi per la risposta europea al problema della doppia imposizione. / In a unitary and European perspective, the research deals with the multiform phenomena of economic and juridical double taxation, by adopting cross-border dividend taxation as a paradigm. Once the juridical status of double taxation is defined, its incompatibility with European law is asserted and EU instruments to achieve the result of its elimination are examined.
Lacking positive harmonization, the substantive outcome is achieved by means of negative integration. The traditional self-restraint of the European Court of Justice on the matter of tax policy choices is nothing but a formal attitude, which may be overcome starting from clues given by the Court itself in its case-law.
Here are the main steps of the research. First, the evolution of fundamental freedoms into constitutional rights, transforming both their economical and juridical scope, and conferring constitutional level to the principles of neutrality and non-restriction.
Secondly, the shift from the prohibition of discriminations to the prohibition of restrictions and the failure of the attempt to define the prohibition of double taxation as an autonomous principle of European law. At the same time, however, juridical and economic double taxation need to be framed in a unitary category, both being a typical example of restriction to EU freedoms.
Third, the analysis focuses on the asset of judicial justifications. All the above grounds EU choices concerning the allocation of taxing rights between Member States and the allocation of liabilities for the elimination of the effects of double taxation. Therefore, the research points out a European formula for the allocation of taxing rights in favour of the State of source, as well as a EU concept of ability-to-pay, having important effects yet to be assessed.
As regards the method, the analysis focuses on ECJ’s case-law and underlines its merits and weakness in preparing the EU answer to double taxation.
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Profili giuridici del coordinamento tra sistemi reddituali nell'Unione Europea / Income tax systems' co-ordination in the European UnionMarzano, Michele <1981> 12 December 2012 (has links)
Il coordinamento tra sistemi impositivi è una questione originaria e tipica del diritto comunitario. La tesi ne esplora le conseguenze sotto più aspetti. / Income tax systems' co-ordination is a relatively recent issue in the globalizing economy.
In fact, a tendence to tax co-ordination begins, essentially, with the EU Law.
Since 2006, European Institutions feel the urgence to solve problem of double imposition and non imposition phenomena left unsolved by the member states themselves, or by means of Double Taxation Conventions (DTCs).
The tax co-ordination envisages means to do so.
The theme is firstly envisaged by the unilateral and bilateral perspective, underlining the deficiencies of sovereignity methods in fronting the economies' integration problems.
The theme is then pointed out by the perspective of EU Law.
At a first level, by considering tax systems co-ordination methods envisaged by the Directives in matter of group-taxation.
Then, monitoring the outgoing of co-ordination considered by three EU Communications dated 19 December 2006 (respectively targeted to the general problem of tax co-ordination, to the co-ordination between member states upon exit taxation, to the co-ordination upon consideraton of intra-EU losses).
The issue is also considered by the point of view of the European Court of Justice.
In this perspective, it's relevant to estabilish whether the ECJ has the power to compel the member states to structure each other their income tax systems, based on the application of the EU freedoms, with a view – in particular – to exit taxation policies, to intra-EU losses: a theme strictly linked to the view that is optioned out for the interpretation of EU non-discrimination clause (an overall approach facing the opposite per-country approach).
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Concorrenza fiscale nell'Unione Europea: profili nazionali e ordinamentali / Tax competition in the European Union: legal and national profilesMartin Rodriguez, Jose Miguel <1984> 22 March 2013 (has links)
Lo scopo di questa ricerca è stato quello di offrire una visione sistematica per lo studio del fenomeno della concorrenza fiscale nel quadro dell'UE. In questo modo, dopo approfondire nel concetto, gli effetti e le teorie economiche che sviluppano la concorrenza fiscale, abbiamo analizzato le condizioni generali di svolgimento della concorrenza fiscale nell'UE, con particolare attenzione alla pratica dell’arbitrio fiscale per privati ed imprese.
Questo schema lo abbiamo successivamente trasferito a due campi che finora avevano ricevuto poca attenzione dottrinale: l'imposizione indiretta (IVA e accise) e la tassazione delle persone fisiche. Infine, abbiamo aggiornato lo studio dei due strumenti tradizionali di lotta contro la concorrenza fiscale dannosa: il Codice di condotta in materia di tassazione delle imprese e il regime degli aiuti di Stato. Le sfide dell'Unione europea ci impongono di prendere una visione critica che abbiamo cercato di estendere a tutto il nostro lavoro. / The objective of this research has been to offer a systematic vision for the study of the tax competition phenomena within the EU. In this way, after deepening in the concept, the effects and the economic theories that have studied tax competition, we have a developed a scheme of the general conditions for its development, with special attention to the concept of tax arbitrage. This scheme have subsequently used to study two fields that up to now had received little attention from the doctrine: the indirect taxation (VAT and excise duties) and the taxation of individuals. Finally, we have updated the analysis of the two instruments which traditionally monopolized the studies in this field: the Code of Conduct for business taxation and the State aid regime. The challenges and difficulties that the EU faces has pushed ourselves into a critical view that we have tried to extend to all our work.
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Imposte indirette sul commercio elettronico / Indirect taxes on e-commerceCorreia, Claudia Cristina <1976> 20 September 2013 (has links)
In questo lavoro si analizza l’imposizione indiretta nel commercio elettronico; l’analisi si è basata sullo studio della normativa Comunitaria (Direttive Europee ) e la legislazione e Italiana, esponendo anche le differenze con il profilo legislativo brasiliano (softwares e libri).Esposti i contributi delle istituzione internazionali (conferenze ed/o proposte della Unione Europea) per l’inquadramento tipologico e fiscale del commercio elettronico, sono stati analizzati i profili generali dell’istituto della stabile organizzazione ai fini dell’imposizione dell’IVA e al commercio elettronico, distinguendo anche tra le transazioni elettroniche considerabili come cessione di beni e quelle considerabili prestazioni di servizi, in base alla materialità o alla dematerializzazione del bene scambiato. Anche il principio di territorialità nelle prestazioni di servizi è stato analizzato tramite analisi dei regimi ordinario e speciale riguardanti gli operatori extracomunitari. / In this work we analyze the indirect taxation in e-commerce, the analysis was based on the study of EC regulations (EU Directives) and the Italian legislation and, exposing the differences with the legislative Brazilian (softwares and books). Exposed the contributions of the international institution (conferences and / or proposals by the European Union) for the classification of types of e-commerce and taxation, we have analyzed the general aspects of the institute of the permanent establishment for tax purposes of VAT and e-commerce , distinguishing between electronic transactions also consider them as sale of goods and the considerable services, according to the material or the dematerialization of the exchanged item. The principle of territoriality in the provision of services was analyzed by analysis of ordinary and special regimes relating to non-EU operators
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Iva e Pubblica Autorità: coerenza del sistema e dimensioni nazionali / VAT Public Bodies: coherence of the system and national dimensionIacono, Antonino <1975> 04 June 2014 (has links)
Il sistema comune europeo dell’imposta sul valore aggiunto privilegia caratteri e finalità economiche nel definire chi siano gli operatori economici soggetti all’IVA. Una disciplina particolare è, tuttavia, prevista per i soggetti di diritto pubblico che, oltre alla principale attività istituzionale, esercitano un’attività di carattere economico.
Ai sensi dell’articolo 13 della Direttiva del 28 novembre 2006, 2006/112/CE, gli Stati, le Regioni, le Province, i Comuni e gli altri enti di diritto pubblico, in relazione alle attività ed operazioni che essi effettuano in quanto pubbliche autorità, non sono considerati soggetti passivi IVA anche se in relazione ad esse percepiscono diritti, canoni, contributi o retribuzioni.
La vigente disciplina europea delle attività economiche esercitate dagli enti pubblici, oltre che inadeguata al contesto economico attuale, rischia di diventare un fattore che influenza negativamente l’efficacia del modello impositivo dell’IVA e l’agire degli enti pubblici.
La tesi propone un modello alternativo che prevede l’inversione dell’impostazione attuale della Direttiva IVA al fine di considerare, di regola, soggetti passivi IVA gli organismi pubblici che svolgono - ancorché nella veste di pubblica autorità - attività oggettivamente economiche. / As you all Know, the European VAT current system emphasizes the economic aspects to define who the traders subject to VAT are. In other words, the carrying out of an economic activity (sale of goods or supply of services) represents the main aspect to identify a taxable person. Certainly this is important to ensure the neutrality of taxation.
A particular discipline, however, is provided for public entities. Public entities shall not be regarded as taxable persons in respect of the activities or transactions in which they are engaged as public authorities.
The scope of the VAT system is still substantially limited due to the exclusion of the activities carried out by states, regional and local government authorities and other bodies governed by public law. In today economic context the public body is acting more often in connection with the market. There is thus, an evolution in the sense of the role played by public entities. The wide range of activities currently carried out by public bodies and the different modes of pursuit doesn’t make valid Directive criteria. Should proceed to the reversal of the current approach of the VAT Directive and, therefore, to consider, as a rule, taxable persons who perform public bodies - albeit in the guise of a public authority - economic activity objectively .
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Iva e servizi di comunicazione nel modello comunitario e nell'esperienza italo-svedeseTrenta, Cristina <1967> 27 September 2007 (has links)
Il 17 maggio 1977 è entrata in vigore all'interno dell'Unione europea la Sesta
Direttiva del Consiglio 77/388/CEE, comunemente nota come Sesta Direttiva,
in “materia di armonizzazione delle legislazioni degli Stati Membri relative
alle imposte sulla cifra di affari - Sistema comune di imposta sul valore
aggiunto: base imponibile uniforme”. Agli Stati membri veniva richiesto di
modificare i loro sistemi IVA in accordo con le nuove regole delineate dalla
Direttiva.
La Sesta Direttiva, scritta negli anni Settanta, non conteneva alcuna
regolamentazione relativa ai servizi di comunicazione e telecomunicazione: nei
primi anni Novanta, con l'emergere della Società dell'Informazione, divenne
chiaro che questa mancanza cominciava a pesare negativamente sulla
competitività degli operatori europei.
Il 26 giugno 1999, al termine di un lungo processo, venne adottata la
Direttiva del Consiglio 1999/59/CE, che emendava la Direttiva 77/388/CEE per
quanto atteneva alla regolamentazione in materia di IVA applicabili ai servizi di
telecomunicazione .
Poi, il 15 maggio 2002 è entrata in vigore la Direttiva del Consiglio
2002/38/CE che ha introdotto sostanziali cambiamenti pro tempore alla
Direttiva 77/388/CEE, ampliando gli emendamenti introdotti dalla precedente
Direttiva 1999/59/EC, e stabilendo nuove regole in materia di servizi di
radiodiffusione e di televisione e a determinati servizi prestati tramite mezzi
elettronici.
La recente rifusione della Sesta Direttiva, 2006/112/CE del 29 novembre
2006 sul sistema IVA, non ha modificato il quadro legislativo comunitario in
materia di servizi di telecomunicazioni e servizi di radiodiffusione e di
televisione e di servizi prestati per via elettronica: la Direttiva del Consiglio
2006/138/CE, adottata il 19 dicembre 2006 a emendamento della
2006/112/CE, ha confermato che la regolamentazione IVA applicabile ai servizi
di comunicazione radio-televisivi e a certi servizi forniti per via elettronica
resteranno soggetti a questo regime fino al 31 dicembre 2008.
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Effetti dell’introduzione dei Principi contabili internazionali sul principio di derivazione del reddito d’impresa dal risultato di bilancio / Effect to introduction of IAS/IFRS on the derivation principle of corporate income to financial accountingSilvestri, Leonardo <1971> 06 June 2014 (has links)
Con il presente lavoro si è tentato di verificare se le ragioni che hanno portato l’ordinamento italiano ad adottare il principio della derivazione del reddito d'impresa dal risultato contabile, possano essere considerate ancora attuali alla luce dell'introduzione dei principi IAS/IFRS nel nostro sistema contabile. In particolare, si è cercato di esaminare se questo collegamento ai principi contabili internazionali, introdotto nel nostro ordinamento anche per la redazione dei bilanci d'esercizio, abbia comportato il venir meno della neutralità dell'imposizione fiscale tra le società cd. Ias adopter e no Ias adopter. L'analisi di questa problematica è stata condotta anche prendendo come riferimento le modalità di recepimento delle opzioni contenute nel Regolamento n. 1606/2002 da parte dei legislatori di alcuni Stati europei, e valutando se le conseguenze fiscali emergenti tra i vari ordinamenti possano creare possibili distorsioni alla concorrenza ed alle libertà fondamentali dell’Unione europea. / With the present work we have tried to analyze whether the reasons that led the Italian fiscal system to adopt the derivation's principle of corporate income to financial accounting, they can be considered still relevant today, especially in light of the introduction in our accounting system of International Accounting Standards. In particular, we have tried to examine whether this link to IAS/IFRS, which was introduced in our system for the annual financial statements, may have led to the neutrality of loss taxation between companies Ias adopter e no Ias adopter. The analysis of this issue was also carried out by evaluating the transposition's manner of the options contained in Regulation no. 1606/2002 by legislators some of the European states, verifying too whether tax consequences emerging between the various jurisdictions can create potential distortions to competition and the fundamental freedoms of the European Union.
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Legittimo affidamento nel diritto tributario: esperienze comparate di diritto italiano ed inglese / Legitimate expectation in tax law: comparative experiences in english and italian lawD’Arezzo, Mario Paolo <1963> 20 September 2013 (has links)
Il contributo di questo scritto è stato quello di delineare attraverso l’esame comparatistico del principio dell'affidamento quel particolare fil rouge che differenzia e che unisce, gli ordinamenti di common law e di civil law nell’approcciarsi a questo principio.
In questo studio lo sviluppo del principio dell’affidamento nel diritto inglese,l’influenza della Corte di Giustizia, ed recepimento da parte dei giudici di common law di quei principi di armonizzazione indicati dalla Corte di Giustizia che ha estremamente modificato e razionalizzato il contenzioso inglese e quello italiano.
Questa ricerca si propone di valutare in chiave comparatistica le possibili lesioni che possono aver tratto il contribuente in inganno attraverso comportamenti difformi dalla P.A. Rispetto a quanto promesso ed i possibili effetti risarcitori che potrebbero dare luogo nei confronti della Pubblica Amministrazione fiscale. / The contribution of this paper is to outline through the comparative research of English and Italian Administrative institutions that particular connections which joins and differentiates the common law and and civil law systems in approaching the principle of legitimate expectation.
This paper outlines starting from the birth of the principle of legittimate expectation in Administrative and Enghish tax law, its developments, the influence of the Court of Justice inside the Italian and Enghish law which has extremely changed and razionalIzed the litigation between HMRC and taxpayers's disputes.
This research aims to evaluate in Italian and English law , the expectation principle in favour of taxpayers rights's the possible negative effects of violation of legittimate expectation carried out by financial administration.
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La cooperazione amministrativa tra stati membri in materia fiscale: verso una amministrazione finanziaria "europea" / Mutual assistance in tax matter between member State: towards an "european" tax authorityAzzariti, Ilaria <1982> 13 June 2014 (has links)
L’armonizzazione fiscale è una importante sfida che l’Unione Europea si trova ad affrontare per la completa realizzazione del mercato interno.
Le istituzioni comunitarie, tuttavia, non dispongono delle competenze legislative per intervenire direttamente negli ordinamenti tributari degli Stati membri.
Svolgendo una analisi del contesto legislativo vigente, ed esaminando le prospettive de iure condendo della materia fiscale dell’Unione, il presente lavoro cerca di comprendere le prospettive di evoluzione del sistema, sia dal punto di vista della normativa fiscale sostanziale, che procedimentale.
Mediante la disciplina elaborata a livello comunitario che regola la cooperazione amministrativa in materia fiscale, con particolare riferimento alle direttive relative allo scambio di informazioni e all’assistenza alla riscossione (dir. 2011/16/UE e dir. 2010/24/UE) si permette alle Amministrazioni degli Stati membri di avere accesso ai reciproci ordinamenti giuridici, e conoscerne i meccanismi.
L’attuazione di tali norme fa sì che ciascun ordinamento abbia l’opportunità di importare le best practices implementate dagli altri Stati. L’obiettivo sarà quello di migliorare il proprio procedimento amministrativo tributario, da un lato, e di rendere più immediati gli scambi di informazione e la cooperazione alla riscossione, dall’altro.
L’armonizzazione fiscale all’interno dell’Unione verrebbe perseguita, anziché mediante un intervento a livello europeo, attraverso un coordinamento “dal basso” degli ordinamenti fiscali, realizzato attraverso l’attività di cooperazione delle amministrazioni che opereranno su un substrato di regole condivise.
La maggiore apertura delle amministrazioni fiscali dei Paesi membri e la maggiore spontaneità degli scambi di informazioni, ha una efficacia deterrente di fenomeni di evasione e di sottrazione di imposta posti in essere al fine di avvantaggiarsi delle differenze dei sistemi impositivi dei vari paesi.
Nel lungo periodo ciò porterà verosimilmente, gli Stati membri a livellare i sistemi impositivi, dal momento che i medesimi non avranno più interesse ad utilizzare la leva fiscale per generare una concorrenza tra gli ordinamenti. / Fiscal harmonization is an important challenge European Union has to face for the complete fulfillment of the common internal market.
European institutions do not have competences set forth under the Treaties to approach the tax matter. The main aim of the paper is to understand the perspective for the development of the fiscal system among the EU, starting from the analysis of the Eu Directives in force affecting the tax administrative proceedings of the member States.
Through the EU Directive on the exchange of information (dir. 2011/16/EU) and the EU Directive on the assistance for the recovery of taxes (dir. 2010/24/EU), the fiscal authorities of member States have the chance to know each other's administrative systems.
In this framework, the more tax authorities will be open to exchange information, assist each other, and to cooperate on a common legal basis, the more effective will be the response against cross-border tax fraud and evasion. On the other side, the effectiveness of the exchange of information among States will prevent harmful tax competition and distortions in the tax systems.
The result will be a shift in emphasis from attempting to harmonize taxes at EU level towards improving coordination between existing national tax systems, and in particular, tax authorities.
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I profili fiscali delle operazioni di riorganizzazione societaria transfrontaliere nell'Unione Europea: Il regime fiscale comune della direttiva 2009/133/CE e le prospettive di sviluppo normativo / Fiscal aspects of cross-border business reorganization in the European Union: The common system of taxation implemented by Directive 2009/133/EC and possibilities for further developmentPortolese, Giovana Camila <1975> 20 September 2013 (has links)
La tesi affronta le problematiche fiscali della riorganizzazione societaria e la soluzione adoperata nell’Unione europea per le operazioni di carattere transfrontaliere. Si parte dalla definizione del termine “riorganizzazione societaria”, evidenziando le sue matici economiche e la varietà del suo contenuto secondo l’ordinamento giuridico e la branca del diritto di riferimento. Si prosegue sulla correlazione fra l’ampliazione del contenuto della libertà di stabilimento, dovuta maggiormente all’attività interpretativa della Corte di giustizia, e l’allargamento del concetto di riorganizzazione societaria nel quadro normativo dell’Unione. Si procede dunque all’analisi del regime fiscale comune della direttiva 2009/133/CE intravedendosi i suoi sviluppi successivi. In sede di conclusioni, si apporta un breve riassunto sullo stato della questione in Brasile e si riflette sull’attendibilità del modello impositivo dell’Unione quale parametro per una futura riforma fiscale in Brasile. / The thesis deals with the fiscal problems related to corporate reorganisation and the solutions provided by relevant EU legislation applicable to cross-border operations . The analysis starts with the definition of the term corporate reorganisation, highlighting its economic aspects and its various interpretations in different legal systems and law sectors of reference. This is followed by a discussion of the correlation between the enrichment of freedom of establishment content, primarily resulting from relevant EU Court of Justice rulings, and the enlargement of the concept of corporate reorganization under the EU legal framework. Subsequently, there is an analysis of the common system of taxation adopted by Directive 2009/133/EC, anticipating the tendencies for its future development. Finally, in the thesis’ conclusion, there is a brief summary of the current Brazilian corporate reorganisation tax framework, followed by a discussion of the suitability of applying the EU common system of taxation as a model for tax reform in Brazil.
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