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Diritto penale industriale: problemi attuali, contorni dogmatici e linee di riforma

Speranza, Barbara January 2009 (has links)
La presente tesi ha lo scopo di ricondurre ad unità la materia, di per sé molto frammentaria, del diritto penale industriale. La trattazione prende le mosse dall’analisi degli strumenti normativi, ormai obsoleti, contenuti nel codice penale a tutela della proprietà intellettuale, per poi analizzare il percorso intrapreso dalla giurisprudenza nazionale che, intravedendo le necessità di tutela promananti dal mondo delle imprese e della proprietà industriale in genere, ha iniziato un percorso ermeneutico finalizzato a dare un volto più efficace alle summenzionate norme codicistiche. Il presente studio affronta poi le modifiche introdotte negli ultimi anni dal legislatore nel settore del diritto penale industriale, cercando di rendere agevole la comprensione anche a chi non abbia familiarità con la tematica industriale e le normative civilistiche ad essa sottese. Infine, si è reso necessario affrontare il ruolo svolto dall’Unione europea nella creazione di strumenti giuridici davvero in grado di promuovere un’efficace lotta alle varie forme di aggressione ai diritti di proprietà intellettuale. Il risultato della presente ricerca mette in evidenza le lacune presenti nel quadro normativo di riferimento, nonché gli spiragli offerti dal nostro ordinamento all’introduzione di norme penali poste a tutela della proprietà intellettuale.
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Prescrizione del reato; tra antica eredità e moderne sfide politico-criminali

Cabezas, Carlos January 2014 (has links)
Questo lavoro ha come obiettivo l’esame dell’istituto della prescrizione del reato, attraverso un’analisi comparata fra tre ordinamenti giuridici (Italia, Germania e Cile) che prende in considerazione anche aspetti di carattere storico e filosofico. La prescrizione del reato si trova davanti ad importanti sfide politico-criminali, dato che è stata oggetto di sospetti e di diffidenze se posta in relazione con i bisogni ed esigenze della comunità. In questo scenario risulta di interesse comparare la realtà attuale della prescrizione con il suo sviluppo storico, al fine di ricostruire il complesso quadro contemporaneo, nel senso di determinare se l’attuale fisionomia della prescrizione sia l’ultima tappa di uno sviluppo “fisiologico” o, invece, una pericolosa fuga dal diritto penale ed un cambiamento dei principi giuspenalistici ereditati dall’Illuminismo. La prospettiva comparata, invece, offre la possibilità di analizzare come la prescrizione concretamente operi, al di là del modo in cui è stata recepita negli ordinamenti e delle dispute dommatiche sul suo fondamento e sulla sua natura. È però la prospettiva della filosofia giuridica l’unica che può offrire qualche risposta alle questioni più complesse dell’istituto in esame. Come punto di partenza pare essere corretta la tesi secondo cui la prescrizione ha un fondamento collegato alla sicurezza giuridica/certezza del diritto ed alla idea di umanità. Tuttavia, sembra necessario specificare la portata ed operatività di questi principi. In questo senso sembra particolarmente problematico il concetto di sicurezza giuridica, intesa come prevedibilità ex ante delle conseguenze giuridiche sfavorevoli.
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Dinucleotide Junction Cleavage Versatility of 8-17 Deoxyribozyme / Cleavage Versatility of 8-17 Deoxyribozyme

Cruz, Rani Priya Gomez 12 1900 (has links)
We conducted 16 parallel in vitro selection experiments to isolate catalytic DNAs from a common DNA library for the cleavage of all 16 possible dinucleotide junctions of RNA incorporated into a common DNA/RNA chimeric substrate sequence. We discovered hundreds of sequence variations of the 8-17 deoxyribozyme - an RNA-cleaving catalytic DNA motif previously reported - from nearly all 16 final pools. Sequence analyses identified four absolutely conserved nucleotides in 8-17. Five representative 8-17 variants were tested for substrate cleavage in trans and together they were able to cleave 14 dinucleotide junctions. New 8-17 variants required Mn2+ to support their broad dinucleotide cleavage capabilities. We hypothesize that 8-17 has a tertiary structure composed of an enzymatic core executing catalysis and a structural facilitator providing structural fine-tuning when different dinucleotide junctions are given as cleavage sites. / Thesis / Master of Science (MSc)
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Laicità e diritto penale

Manfrini, Giacomo January 2017 (has links)
Scopo del presente studio à ̈ individuare e declinare i possibili àmbiti di interazione tra diritto penale e laicità: tale analisi muoverà, innanzitutto, da una ricerca, a livello definitorio, circa la nozione di “laicità†e circa il (fisiologico) carattere di “vaghezza†che connota il concetto de quo, con la conseguente difficoltà di individuarne un significato, se non unitario, quantomeno condiviso (si ricorrerà, a tal fine, anche ad unâ€TMindagine in chiave comparata). Si procederà quindi ad esaminare il diritto positivo e giurisprudenziale – in primis attraverso la lettura delle sentenze della Corte costituzionale, e della relativa elaborazione della “laicità†in termini di “equidistanza†ed “imparzialità†– ed effettuando poi una ricognizione sulle fonti del diritto penale (dove si registrerà la “crisi†del legislatore penale e la crescente centralità del giudice e della giurisprudenza, anche alla luce dellâ€TMincidenza e dellâ€TMinfluenza esercitata, sul diritto interno, dalle fonti sovranazionali, in particolare dal diritto dellâ€TMUnione europea e dal diritto convenzionale della CEDU). Lo studio si concentrerà sul tentativo di individuare alcune declinazioni di “laicità†nel peculiare àmbito del diritto penale, interrogandosi al contempo sul relativo status della/delle “laicità†, ossia la qualificazione come “carattere†, ovvero come “principio†. Si proporrà una lettura – valorizzando la necessaria (anzi, pretesa) autonomia delle regole che debbono connotarlo (le «regole proprie del diritto penale»), dalle influenze “distorsive†ad opera di agenti “esterni†al diritto penale o al diritto stesso – in termini di “laicità†anzitutto «come metodo», quale frutto di un procedimento dialogico, nella ricerca di (ri)affermare il «fatto» quale “centro gravitazionale†verso cui orientare la politica criminale e lâ€TMattività di interpretazione. Il concetto di “laicità†verrà poi accostato alle condizioni di legittimazione del diritto penale, laicità «come canone politico-criminale» orientato alla individuazione ed allâ€TMaffermazione di un diritto penale che rigetti forme di «paternalismo» e di «moralismo», ed alla concreta dimensione applicativa (interrogandosi sugli spazi della laicità «come ausilio interpretativo»), proponendosi infine unâ€TManalisi di istituti di parte generale e di fattispecie di parte speciale che si presentano (astrattamente e concretamente) idonee al penetrare di istanze “esterne†al diritto penale.
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Leasing z pohledu české legislativy a Mezinárodních standardů účetního výkaznictví / Lease according to czech accounting laws and IFRS

Schmidová, Monika January 2009 (has links)
The final thesis deals with method of accounting and reporting leasing transactions. It focuses on czech accounting laws and reporting according to International Financial Reporting Standards. The practical part consists of transfer of real lease contract from the czech accounting to IFRS and research of annual reports. The research is focused on compliance with disclosure requiremqnts of IFRS.
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Obras militares do Alto Minho : a Costa Atlântica e a Raia ao serviço das Guerras da Restauração

Antunes, João Manuel Viana January 1996 (has links)
No description available.
107

A parenética portuguesa e a Restauração : 1640-1668 : a revolta e a mentalidade

Marques, João Francisco January 1983 (has links)
No description available.
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Del cuerpo del Rey al corpus documental eclesiástico: genealogía del Archivo de la Parroquia de El Sagrario, Santiago de Chile (Siglos XVII-XVIII)

Ogass Bilbao, Claudio January 2017 (has links)
Tesis para optar al grado de Magíster en Historia / En esta investigación me interesa articular un campo de estudio: la Archivística Histórica, entendida como un puente vinculante entre dos disciplinas para indagar la historia de los archivos y los documentos. Utilizando la genealogía foucaultiana como una herramienta metodológica y analítica, pretendo aplicar este modelo de estudio en un caso de estudio concreto: el proceso de conformación del archivo de la Parroquia de El Sagrario de Santiago de Chile entre los siglos XVII y XVIII. Para ello, analizo las diferentes normativas –tanto de la Corona como de la Iglesia– que convirtieron a la Parroquia de El Sagrario en una institución productora, organizadora y conservadora de documentos en dicho periodo. En un contexto de colonización y en un Occidente que se concibió como cuerpo, las parroquias indianas fueron concebidas como satélites imbricados a un sistema de recopilación, ordenación y sistematización de información para acrecentar el conocimiento y el poder de la Monarquía. También, fueron percibidas como un mecanismo de extensión de los sentidos de los sucesivos monarcas. Los curas rectores y sus tenientes, así, devinieron en parte de sus ojos, oídos y manos, tal como declararon algunos textos emblemáticos y de ciencia política que circularon en esa época. Más adelante, analizo hasta qué punto la legalidad se plasmó en la práctica laboral de los distintos funcionarios eclesiásticos durante esos 30 años, enfocándome en las prácticas de escritura y vaciamiento de información en los libros de bautismo. Sostengo que la disposición originaria de la función atribuida al archivo se mezcló con intereses administrativos e institucionales más locales y el registro fue heterogéneo y variopinto. En una sociedad que delegó la escritura como la colonial, fueron ellos los encargados de estampar el relato oral de sus clientes en un soporte duradero y bajo un formato organizado que permitió una futura accesibilidad a los habitantes de Santiago que buscaron una garantía de sus derechos y de su memoria. Fueron ellos, también, los autores intelectuales de los escritos materiales que, más adelante y en otro contexto, fueron y han sido utilizados por los investigadores –principalmente, demógrafos históricos y genealogistas– para reconstruir el pasado y representar el pasado. Esta doble función –de ventrílocuo en su mundo y de filtro que modela las percepciones sobre el pasado de los investigadores– obliga a interesarse en las prácticas iv archivísticas de estos sujetos y, conjuntamente, en el contexto en que desarrollaron sus actividades. De ahí que este proyecto proponga leer los archivos desde los distintos contextos de producción –intelectual, político, institucional y técnico– para concebirlos como un objeto de investigación y problematización. Así, me hago parte del debate contemporáneo que se ha denominado como giro archivístico e incorporo los aportes conceptuales y metodológicos de la Archivística, una disciplina embrionaria, poco y mal conocida en la Academia y que es vista como una técnica o una ciencia auxiliar en Chile. Esta minusvaloración local no difiere radicalmente del panorama experimentado en otros países. Sin embargo, en momentos de centralidad académica y social de los archivos, considero que es justo y necesario posicionarla para dar cuenta de su potencia y valor como disciplina autónoma, abierta y dialogante. Tomar consciencia de que existe una realidad que rodea a los archivos, que son instituciones con prácticas administrativas que pueden diferir de la reglamentación, que funcionan con humanos –y no máquinas– que producen, custodian y sistematizan la información, que esas personas poseen distintas capacidades y motivaciones y que, en fin, los archivos y los documentos tienen una historia, podría contribuir a enriquecer nuestra lectura de este tipo de fuentes. Más aún, repensar los archivos por medio del análisis de los mecanismos de su confección (aunque sea sólo de una parte de su documentación) podría ayudar, conjuntamente, a cuestionar nuestro trabajo como historiadores y estar más atentos a los límites de la producción del conocimiento historiográfico.
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Évaluation in vitro d'inhibiteurs des 17[beta]-hydroxystéroïdes déshydrogénases types 1, 3 et 12 /

Laplante, Yannick. January 2006 (has links) (PDF)
Thèse (M.Sc.)--Université Laval, 2006. / Bibliogr.: f. 206-214. Publié aussi en version électronique dans la Collection Mémoires et thèses électroniques.
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L'ètica del tenir cura en Lev Tolstoi. Una aproximació a partir del relat "La mort d'Ivan Ilitx"

Busquets Alibés, Ester 27 January 2016 (has links)
L’objectiu principal d’aquesta tesi doctoral consisteix a fer explícit el contingut de l’ètica del tenir cura en el relat de La mort d’Ivan Ilitx (1886). Per assolir aquest objectiu la tesi es divideix en dues grans parts, independents i alhora complementàries. És cert que el pes de la tesi recau sobretot en la segona part, on s’aborden els aspectes relacionats amb l’ètica del tenir cura, però la primera part, centrada en la vida i en el pensament moral de Tolstoi, permet eixamplar i il·luminar la comprensió de la segona. És més, la primera part és necessària, gairebé obligatòria podríem dir, per enderrocar els tòpics sobre l’obra de Tolstoi, i donar solidesa argumental a la dimensió filosòfica que conté l’obra de l’escriptor, perquè donant valor al Tolstoi filòsof es reconeix també la seva contribució específica i valuosa en l’àmbit de la filosofia pràctica, i concretament en l’ètica del tenir cura. En aquesta tesi es defensa que Tolstoi era un literat i un filòsof, tota la seva filosofia pivota entorn de la idea religiosa, inspirada en Crist, que cal viure per als altres, estimant els altres, per trobar el sentit autèntic de la vida i la immortalitat davant la mort. La mort d’Ivan Ilitx és tot un petit tractat de filosofia moral, que és perfectament aplicable al camp de les ciències de la salut. L’anàlisi de La mort d’Ivan Ilitx en clau clínica permet descobrir els elements que constitueixen l’ètica del tenir cura en Tolstoi. La novel·la té dos grans protagonistes: Ivan Ilitx, el magistrat burgès que està greument malalt, i Gueràssim, el mugic que té cura del seu amo moribund. Tot el constructe de l’ètica del tenir cura parteix, precisament, de la manera de ser i de fer de Gueràssim, perquè el mugic-serf posseeix les virtuts essencials del qui ha de tenir cura dels altres. El conjunt de virtuts que caracteritzen el mugic representen un paradigma universal, totalment imprescindible per als professionals de l’àmbit de la salut. Entre les virtuts del mugic cal destacar: la cura de si mateix, l’alegria, la serenitat, la disponibilitat, la comprensió, la competència, la confiança, la veracitat, la sensibilitat i el consol. La Mort d’Ivan Ilitx és un relat de ficció que interpel·la radicalment els professionals del tenir cura, perquè els diu, amb molta força, que han de convertir en una realitat la ficció del relat tolstià. / El objetivo principal de esta tesis doctoral consiste en hacer explícito el contenido de la ética del cuidar en el relato de La muerte de Ivan Ilich (1886). Para alcanzar este objetivo la tesis se divide en dos grandes partes, independientes y a la vez complementarias. Es cierto que el peso de la tesis recae sobre todo en la segunda parte, donde se abordan los aspectos relacionados con la ética del cuidar, pero la primera parte, centrada en la vida y en el pensamiento moral de Tolstoi, permite ampliar e iluminar la comprensión de la segunda. Es más, la primera parte es necesaria, casi obligatoria podríamos decir, para derribar los tópicos sobre la obra de Tolstoi, y dar solidez argumental a la dimensión filosófica que contiene la obra del escritor, porque dando valor al Tolstoi filósofo se reconoce también su contribución específica y valiosa en el ámbito de la filosofía práctica, y concretamente en la ética del cuidar. En esta tesis se defiende que Tolstoi era un literato y un filósofo, toda su filosofía pivota en torno a la idea religiosa, inspirada en Cristo, que hay que vivir para los demás, amando a los demás, para encontrar el sentido auténtico de la vida y la inmortalidad ante la muerte. La muerte de Ivan Ilich es todo un pequeño tratado de filosofía moral, que es perfectamente aplicable al campo de las ciencias de la salud. El análisis de La muerte de Ivan Ilich en clave clínica permite descubrir los elementos que constituyen la ética del cuidar en Tolstoi. La novela tiene dos grandes protagonistas: Ivan Ilich, el magistrado burgués que está gravemente enfermo, y Guerásim, el mujik que cuida de su dueño moribundo. Todo el constructo de la ética del cuidar parte, precisamente, de la forma de ser y de hacer de Guerásim, porque el mujik-siervo posee las virtudes esenciales del que debe cuidar a los demás. El conjunto de virtudes que caracterizan al mujik representan un paradigma universal, totalmente imprescindible para los profesionales del ámbito de la salud. Entre las virtudes del mujik cabe destacar: el cuidado de sí mismo, la alegría, la serenidad, la disponibilidad, la comprensión, la competencia, la confianza, la veracidad, la sensibilidad y el consuelo. La Muerte de Iván Ilich es un relato de ficción que interpela radicalmente a los profesionales del cuidado, porque les dice, con mucha fuerza, que deben convertir en una realidad la ficción del relato tolstiano. / The main objective of this thesis is to make explicit the content of the ethics of care in the story The Death of Ivan Ilyich (1886). To achieve this objective the thesis is divided into two parts, independent and complementary at the same time. It is true that the weight of this thesis lies mainly in the second half, which developes the aspects related to the ethics of care, but the first part focused on the life and thought of Tolstoy's moral, allows to widen and illuminate the understanding of the second. Moreover, the first part is necessary, we could say almost obligatory to demolish stereotypes about Tolstoy and give arguing strength to the philosophical dimension that contains the work of the writer, so highlighting the philosopher Tolstoy we can recognize his specific and valuable contribution in the field of practical philosophy, and specifically in the ethics of care. This thesis argues that Tolstoy was a writer and a philosopher, his whole philosophy revolves around the religious idea, inspired by Christ, saying we must live for others, loving others, to find the true meaning of life and immortality in front of death. The Death of Ivan Ilyich is a small treatise on moral philosophy, which is fully applicable to the field of health sciences. The clinical analysis of The Death of Ivan Ilyich reveals the elements that constitute the ethics of care in Tolstoy. The novel has two main protagonists: Ivan Ilyich, the bourgeois magistrate who is seriously ill, and Gerasim the peasant who takes care of his dying master. The whole construct of ethics of care starts from, precisely, the way of being and caring of Gerasim because the peasant-serf has the essential virtues of the person who should take care of others. The whole virtues that characterize the peasant represent a universal paradigm, absolutely essential for professionals in the field of health. Among the virtues of the peasant we must distinguish: care of himself, joy, serenity, availability, understanding, competence, confidence, accuracy, sensitivity and consolation. The Death of Ivan Ilyich is a fictional story that appeals radically the professionals of care, because he says, with great force, that they must turn into a reality the fiction of Tolstoy story.

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