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Le Zone Franche Urbane: Mercato europeo e Ordinamenti tributari / The Urban Free Zones: European Market and tax OrdersBarabino, Paolo <1978> 15 June 2015 (has links)
Lo studio delle Zone Franche Urbane all’interno del Diritto tributario europeo non ha potuto prescindere da una introduttiva delimitazione del lavoro, capace di distinguere le diverse tipologie di zone franche esistenti nei Paesi intra/extra Ue.
Attraversando i casi-studio di Madeira, delle Azzorre, fino alla istituenda Zona Franca di Bruxelles, Zone d’Economie Urbaine stimulée (ZEUS), si è giunti alla constatazione dell’assenza di una definizione di Zona Franca Urbana: analizzando le esperienze normative vissute in Francia e in Italia, si è potuto tratteggiare il profilo territoriale, soggettivo e oggettivo del sistema agevolativo rivolto al recupero delle aree urbane degradate.
La funzione strumentale della fiscalità, esplicitata per mezzo delle ZFU, ha condotto ad una verifica di diritto interno per controllare la legittimità delle scelte nazionali in ragione dei principi costituzionali nazionali, come anche una di diritto europeo per evitare che le scelte nazionali, anche se legittime sul piano interno, possano per gli stessi effetti incentivanti alle attività d'impresa presentarsi come una forma territoriale di aiuti di Stato fiscali.
Evidenziando il rapporto tra le ZFU e il Mercato europeo si è voluto, da un lato, effettuare una ricostruzione sistemica necessaria per un’interpretazione delle ZFU che metta in luce le componenti di tale strumento orientate al perseguimento di un interesse socioeconomico, che in prima battuta generi una contraddizione, una deroga ai principi costituzionali e comunitari, per poi “sciogliersi” in una coerente applicazione degli stessi; dall’altro, tentare di elevare le ZFU a misura sistemica dell’Ordinamento europeo.
Si è svolto, infine, un ragionamento in termini di federalismo fiscale con riferimento alle ZFU, trovando una adeguata collocazione nel percorso di devoluzione intrapreso dal legislatore nazionale, avendo quali interlocutori privilegiati le Regioni a Statuto Speciale. / The study of the Urban Free Zones inside the European Tax Law must analyze the different types of free zones in the Countries intra/extra EU. Through cases-study of Madeira, Azores, Zone d'Economie Urbaine stimulée of Brussels, it is evident the absence of a definition of Urban Free Zone: analyzing the French and Italian experiences, it has been possible to study the territorial, subjective and objective profile of the support system turned to the recovery of the degraded urban areas. The instrumental function of taxation required a national and european compatibility check to ensure that national choices, even if legitimate internally, can be transformed into state aid tax.
Highlighting the relationship between the ZFU and the European Market is wanted to:
i) carry out a systemic necessary reconstruction for an interpretation of the ZFU that underlines the components of that instrument oriented to the pursuit of social and economic interest, which initially generate a contradiction, an exception to the constitutional and community principles, for then "to melt" into a coherent application of the same;
ii) to try to give a definition of ZFU as a systemic measure of the UE.
Took place, finally, a reasoning in terms of fiscal federalism with reference to the ZFU, finding a suitable placement in the path of devolution undertaken by the national legislator, having the Special Statute Regions as interlocutory privileged.
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Privacy Tradeoffs in Information Technology LawCofone, Ignacio Nicolas <1987> January 1900 (has links)
The thesis aims to make the dynamics of the tradeoffs involving privacy more visible; both theoretically and in two of the central current policy debates in European data protection law, the right to be forgotten and online tracking. In doing so, it offers an explanation for data protection law from an economic perspective and provides a basis for the evaluation of further data protection measures.
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I "governi del Presidente" / The "Head of State’s governments"Pattaro, Elena <1987> 29 May 2015 (has links)
Gli avvenimenti politico-istituzionali degli ultimi anni hanno determinato un vivace dibattito sulla questione dei cc.dd. “governi del Presidente”, con cui si suole far riferimento ad Esecutivi il cui procedimento di formazione e le cui crisi registrano un interventismo del Presidente della Repubblica superiore a quello richiesto e/o consentito dal dettato costituzionale. Obiettivo dell’elaborato è duplice: fornire un tentativo definitorio della categoria “governi del Presidente”, nonché valutare la compatibilità di questa con la forma di governo parlamentare, soprattutto in considerazione dei recenti sviluppi delle dinamiche politico-istituzionali italiane.
Sulla base di questo presupposto, nel presente lavoro si procede a una ricostruzione dell’evoluzione della prassi e delle consuetudini costituzionali in merito all’esercizio dei poteri presidenziali nella gestione delle crisi di governo, con particolare riferimento al procedimento di formazione dell’Esecutivo. La tesi si presenta articolata in due parti, corrispondenti a due differenti periodi storici (cc.dd. Prima e Seconda Repubblica), organizzate per capitoli, relativi alle principali fasi di evoluzione del sistema politico attraversate nel corso della storia della Repubblica. Questa scelta si giustifica in ragione del fatto che il modus operandi del Presidente della Repubblica risulta fortemente condizionato dai mutamenti del contesto politico-istituzionale. Nei singoli paragrafi, dedicati ai presidenti, vengono trattati l’elezione del Presidente, le modalità di formazione dei governi nominati, nonché ulteriori temi la cui disamina è stata ritenuta opportuna allo scopo di fornire una contestualizzazione più adeguata dell’analisi svolta (utilizzo del potere di esternazione e di scioglimento delle Camere, gestione delle attività di politica interna e politica estera, principali avvenimenti dei periodi storici considerati, e così via). / The subject of the research is the so-called "Head of State’s governments". This formula refers to the constitutional role of the President in relation to the appointment of the prime minister, the formation and dissolution of governments, and so on. In other word, main issue is whether the enlargement of powers of the Head of State in Italy is compatible with the Constitution. The research has two purposes. The first one is to investigate what exactly the constitutional doctrine means with "Head of State’s government". The second one is to evaluate the compatibility of this kind of government with the Italian parliamentary form of government.
The thesis contains the analysis of role of the praxis and the constitutional conventions in the evolution of the prerogatives of the Head of State in the formation of the governments. The thesis is structured as follows. It contains two main parts, according to a division in two main periods of the Italian Republic history (the First Republic and the Second Republic). Each part contains chapters, which are related to political phases. In fact, the activity of the Head of State is strictly influenced by the political context. Moreover, each paragraph is committed to a Head of State and gives information on the election, the governments, and other relevant topics (such as the moral suasion prerogative, the dissolution of the Parliament and some important historical events).
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Il principio di precauzione quale strumento di tutela della salute umana: limite o incentivo al commercio dei farmaci? / Precautionary principle and Health Protection: limit or incentive to Drug trade?Bertarini, Beatrice <1983> 03 June 2015 (has links)
La tesi dottorale si incentra sull'analisi del principio di precauzione e sulla sua portata applicativa in quella che possiamo definire “la vita del medicinale”.
La disamina prende le sue mosse dalla teoria generale relativa al principio di precauzione e ne indaga, in primis, le sue origini e la sua evoluzione e successivamente ne considera la trasposizione giuridica nel settore ambientale e della salute umana.
Si può sintetizzare, in via generale, come il ricorso al principio di precauzione avvenga quando il rischio connesso ad un evento non è un rischio determinato, ma è un rischio potenziale, cioè non supportato da dati scientifici che dimostrino in modo chiaro la connessione esistente tra avvenimento e danni (causa – effetto). In particolare, i dati scientifici che tentano di analizzare detto rischio non sono sufficienti o non sono giunti ad un risultato concludente e quindi la valutazione che viene fatta non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza.
La tesi dottorale focalizza la sua attenzione sull’applicazione del principio di precauzione ad un particolare bene, il medicinale; la necessità di minimizzare i rischi derivanti dall’assunzione del farmaco richiede un presidio dei pubblici poteri e di conseguenza questo comporta la necessità di “amministrare” il medicinale anche attraverso una serie di autorizzazioni amministrative quali l’autorizzazione alla produzione, l’autorizzazione all’immissione in commercio, l’autorizzazione alla distribuzione ed alla commercializzazione. / The study focuses its attention on the analysis of the precautionary principle and its application in the phases that characterize the production chain of the medicine.
The precautionary principle is applied when the risk related to an event is not a risk determined, but it is a potential risk because scientific data do not demonstrate a clear connection between the incident and damage
The need to minimize the risk associated with the recruitment of a medicinal requires a defense of Public Authority that is implemented through
the manufacturing authorization, the marketing authorization, authorization for distribution and marketing.
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El principio de neutralidad interna en el IVA / Internal VAT Neutrality / Il principio di neutralità interna nell'IVAMacarro Osuna, Jose' Manuel <1986> 27 March 2015 (has links)
La tesis estudia el principio de neutralidad en su vertiente interna y su aplicación efectiva en el IVA. Se centra en los principales aspectos de la configuración jurídica del impuesto: derecho de deducción, exenciones y tipos reducidos.
Se realiza en primer lugar una aproximación teórica al principio desde un punto de vista jurídico y también económico. Una vez construido el principio se acomete una comparación de las distintas clases de impuestos indirectos que pueden establecerse y se analiza su cumplimiento del principio de neutralidad fiscal. El énfasis es mayor en los impuestos en cascada, impuestos monofásicos minoristas y en el IVA.
El objetivo de la tesis es, por tanto, concretar el contenido del principio, desarrollar sus implicaciones económicas principales y analizar el grado de cumplimiento real de la Directiva IVA. Desde el punto de vista del derecho de deducción y de las exenciones el estudio se apoya en el análisis de la jurisprudencia del Tribunal de Justicia de la Unión Europea, donde se profundizará en cuestiones como la utilización de bienes de uso mixto, la consideración de costes como directos o generales y las formas de ejercicio del exceso de deducción (devolución y compensación).
Además, la tesis muestra las principales excepciones al principio de neutralidad establecidas en la Directiva IVA: prohibiciones al derecho de deducción, exenciones y tipos reducidos. En esta parte también se apoyará el estudio en la jurisprudencia del TJUE, que ha construido en gran medida los criterios de interpretación de estas excepciones.
En conclusión, el objetivo de la tesis es medir si la directiva IVA cumple con el principio de neutralidad fiscal, para lo que deberá haberse especificado primero su significado concreto y se habrá debido diferenciar entre sus dos dimensiones: interna y externa. / The thesis studies the principle of VAT neutrality in its internal dimension. It focuses on the main aspects of VAT configuration: right of deduction, exemptions and reduced rates. There is also included a theoretical approach of the principle in economic and legal terms, and also a comparison of the various types of indirect taxes that may exist from the point of view of tax neutrality, mainly VAT, cascade taxes and Retail Sales Tax.
The aim of the thesis is to concrete the concept of the principle, develop its main economic implications and study its real development in the VAT Directive. From the point of view of the right of deduction and the exemptions it will be made a study of the case-law of the European Court of Justice, and I will deepen into specific questions like the use of mix goods, the consideration of direct and general costs or the ways to exercise the right of deduction (reimbursement and compensation).
Moreover it shows the main exceptions to tax neutrality included in the VAT Directive: prohibitions to the right of deduction, exemptions and reduced rates. In this part the study will also be supported by the study of the ECJ's cases.
Therefore, the aim of the thesis is to analyse if the VAT Directive accomplishes with the tax neutrality principle, once that we have spycified its concrete meaning and differentiated between its two dimensions: internal and external.
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La renuncia al ejercicio de la acción social de responsabilidad / The waiver of the corporate action to demand director's liabilityGandia Perez, Enrique <1987> 27 March 2015 (has links)
En el presente estudio se aborda un tema, el del régimen jurídico de la renuncia a la acción social de responsabilidad, que ha sido objeto de un escaso tratamiento por parte de la doctrina española. Estamos ante una institución controvertida, que regula la posibilidad de que una sociedad de capital abandone voluntariamente las pretensiones indemnizatorias que pudiera ostentar frente a alguno de sus administradores por los daños que éstos hubieran ocasionado en el patrimonio social como consecuencia del incumplimiento sus deberes de diligencia y lealtad. El hecho de que una sociedad de capital pueda acordar esta renuncia es un claro indicio del carácter dispositivo de las normas que regulan la responsabilidad de los administradores frente a la sociedad. Después de abordar de los antecedentes y evolución histórica de la renuncia a la acción social, la primera parte del estudio se centra en el análisis del ámbito material y temporal de su régimen jurídico, concluyendo que éste regula no sólo la renuncia o la transacción procesal, sino que se aplica cualquier acuerdo de la junta general que tenga como efecto una exoneración total o parcial de los administradores. La segunda parte del estudio profundiza en el régimen jurídico de la renuncia, haciendo hincapié en el derecho de veto que la Ley española y el Codice civile reconocen a la minoría y que se configura como una auténtica excepción al principio mayoritario que rige, con carácter general, la formación de la voluntad social. En el último capítulo se analizan los efectos de la renuncia acordada por la junta sobre la legitimación extraordinaria que ostentan los socios minoritarios y los acreedores sociales para el ejercicio de la acción social. / The present study is aimed at analyzing the legal regulation of the waiver of the corporate action to demand directors’ liability under the Spanish corporate law by comparing it with the Italian legal system. This issue, which has always raised controversy among Spanish scholars, has been studied very little. By means of such a waiver, the company voluntarily dismisses every claim for damage caused by a director without receiving any compensation. The very possibility for a company to do so leads us to conclude, in contrast to the general opinion, that the legal system of directors’ liability for breach of fiduciary duties involves strictly private interests. In the first chapter of the study, the historical basis of this legal regulation, both in Spain and in Italy, is reviewed. The second chapter deals with the regulation’s material scope of application, whereas the third chapter concerns its temporal scope, concluding that it applies not only to procedural dismissal or settlement of the action, but to every single general meeting decision that leads to a total or partial exoneration from liability of corporate directors. In the fourth chapter the specific aspects of the regulation are examined, focusing on the ‘veto’ right that Spanish and Italian law recognizes to minority shareholders. This right implies an exemption to the majority rule that aims to protect outsiders from abusive exonerations. Finally, the fifth chapter discusses the effects of a waiver decided by the corporation over the extraordinary capacity of minority and creditors to bring actions against directors.
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Administración y Bienes Culturales. Una comparación entre Italia y España / Amministrazione e Beni Culturali. Una comparazione fra Italia e Spagna / Administration and Cultural Heritage. A comparison between Italy and SpainGarcia Lozano, Luis Miguel <1985> 27 March 2015 (has links)
En este estudio se analizó la Administración Pública que tiene el encargo de la tutela y revalorización del Patrimonio Cultural, en una perspectiva comparativa entre los dos países.
La investigación se dividió en dos partes. Una primera en la que se analizan las soluciones legales adoptadas por los diversos regímenes durante los siglos. Se busca analizar la respuesta legal dada históricamente a los problemática social de la conservación del Patrimonio Cultural y entender las políticas que la Administración había adoptado finalmente.
Este histórico viaje terminará con la legislación vigente, y con el análisis de la Legislación inminentemente anterior, que ha sentado las bases de la actual estructura de la Administración Pública, que ejercerá las competencias relativas a la protección del patrimonio cultural.
El estudio continúa con una segunda parte en la que, con dos capítulos, se procede a examinar la legislación que regula la organización de la Administración Pública tanto de Italia como de España. En cada uno de los países se analizan todos los niveles territoriales, así como los organismos o instituciones autónomas creadas dentro de los Organismos Públicos de cada Estado.
El tercer capítulo supone una comparación y una crítica de ambas organizaciones. Ambas estructuras en ocasiones han surgido a partir de un punto en común, incluso, a pesar de haber tenido evoluciones distintas de conformidad a la especificidad del país, todavía presentan similitudes. Por otra parte, ambos países se han visto perjudicadas recientemente por las políticas relacionadas con los recortes en el gasto público, lo que llevó a la reducción de la Administración Pública, aunque no de un modo tan satisfactorio, como esperábamos.
El estudio finaliza con las conclusiones obtenidas tras el análisis concienzudo de ambas administraciones. / In this study we analyzed the Public Administration in its function of protection and enhancement of Cultural Heritage, in a comparative perspective between the two countries.
The research was divided into two parts. A first in which analyzes the legal solutions prepared by the various regimes during the centuries. In fact, it is only seeking the answers proposed legal historically the social problem that we can understand the policies that the Administration would have to introduce the subject.
This historic journey will end with the legislation in force, and with the analysis of the previous legislation, which has represented the conditions of the current structure of the Public Administration, which will exercise the powers relating to the Protection of Cultural Heritage.
The study continues with a second part in which, with two chapters, we proceed to examine the legislation regulating the organization of the Public Administration of both states. In each of the countries we analyze all territorial levels, as well as the bodies or autonomous institutions created within the Public Bodies of each State.
The third chapter supposes comparison and criticism of both organizations. Both structures have arisen from a common point, even if they have had a different development linked to the specificity of the country. Moreover, both countries have seen recently damaged by the policies related to the cuts in public spending, which led to the reduction of the government, though not satisfactory, as we expected.
The study ends with the conclusions drawn at the end the search. / In questo studio si è analizzata l’Amministrazione Pubblica nella sua funzione di tutela e valorizzazione dei Beni Culturali, in un’ottica comparata tra i due Paesi.
La ricerca è stata suddivisa in due parti. Una prima in cui vengono analizzate le soluzioni giuridiche approntate dai vari regimi durante il trascorrere dei secoli. Infatti, è solo cercando le risposte giuridiche proposte storicamente alla problematica sociale che possiamo comprendere le politiche che l’Amministrazione avrebbe dovuto introdurre in materia.
Questo percorso storico si esaurisce nella normativa in vigore, e con l’analisi dei precedenti normativi che hanno rappresentato i presupposti dell’attuale struttura della Pubblica Amministrazione, che dovrà esercitare le competenze relative alla Tutela del Patrimonio Culturale.
Lo studio prosegue con una seconda Parte nella quale, con due capitoli, si procede ad esaminare la normativa regolamentare dell’organizzazione della Pubblica Amministrazione di entrambi gli Stati. In ciascuna delle Nazioni si analizzano tutti i livelli territoriali, così come anche gli organismi o le istituzioni autonome create all’interno degli Organi Pubblici di ogni Stato.
Il terzo capitolo suppone la comparazione e la critica di entrambe le organizzazioni. Entrambe le strutture sono nate da un punto comune, anche se hanno avuto uno sviluppo diverso legato alla specificità del paese. Inoltre, entrambi i paesi si sono visti recentemente danneggiati dalle politiche relative ai tagli della spesa pubblica, che hanno portato alla riduzione delle amministrazioni, anche se non in modo soddisfacente, come si ci aspettava.
Lo studio termina con le conclusioni tratte al finire la ricerca.
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Il divieto d'abuso del diritto nell'esperienza tributaria europea e tedesca / The prohibition of tax abuse in european and german experiencesMartinengo, Stefania <1984> January 1900 (has links)
La tematica dell’abuso del diritto in campo fiscale ha conosciuto, negli ultimi anni, una diffusione particolarmente rilevante. Questo lavoro, dopo una necessaria premessa introduttiva alla problematica, affronta l’abuso del diritto in campo tributario tramite l’analisi degli strumenti classici dell’ermenutica, constatando come si arrivi ad un intreccio tra lo strumento della clausola generale anti-abuso e il principio di divieto d’abuso del diritto sviluppatosi a livello europeo, concretizzazione del più ampio principio dell’effettività del diritto dell’Unione Europea. L’analisi prende a modello, da un lato, la clausola generale anti-abuso tedesca, adottata già nel primo dopoguerra, e le sue diverse modifiche legislative occorse negli anni, e dall’altro, il principio europeo di divieto d’abuso del diritto. L’esame congiunto rivela un cortocircuito interpretativo, posto che il principio europeo espone gli stessi concetti della clausola nazionale tedesca pre riforma, la quale, in seguito, alle sentenze Halifax e Cadbury Schweppes, ha subito un’importante modifica, cosicchè la clausola generale abbisogna ora del princìpio europeo per essere interpretata. La tesi evidenzia, inoltre, come tale circuito sia aggravato anche da tensioni interne alle stesse Istituzioni europee, posto che, nonostante l’esistenza di un principio di elaborazione giurisprudenziale, gli Stati Membri sono stati invitati ad introdurre una clausola generale anti-abuso, la cui formulazione rimanda al principio di divieto d’abuso del diritto elaborato dalla Corte di Giustizia. / During the last years the phenomenon of tax abuse has spread significantly. This work, after an essential introduction of the problematic, deals with tax abuse through classical methods of hermeneutics to establish a direct connection between general anti-abuse clauses and the european principle of prohibition of tax abuse, which originates from the more comprehensive european princìple of effectiveness. The analysis compares two experiences, on one side the german anti-abuse clause, already implemented after the First World War, and on the other, the european princìple of prohibition of tax abuse. An interpretative “short-circuit” results from this study as the european princìple affirms the same concepts of the german anti-abuse clause before the last reform. The national clause was significantly modified after the pubblications of Halifax and Cadbury Schweppes, with the consequences that nowadays, for interpreting this rule, it’s necessary to refer to the european principle of prohibition of tax abuse. Moreover the work highlights how this circular mechanism is worsen by the same European Institutions, as Member States, despite the existence of a jurisprudential princìple, have been invited to introduce a general anti-abuse clause in their tax systems, that is clearly based on the concepts expressed by the European Court of Justice.
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The Structure of Financial Supervision: Consolidation or Fragmentation for Financial Regulators?Jabotinsky, Hadar Yoana <1978> 16 December 2014 (has links)
This research was designed to answer the question of which direction the restructuring of financial regulators should take – consolidation or fragmentation.
This research began by examining the need for financial regulation and its related costs. It then continued to describe what types of regulatory structures exist in the world; surveying the regulatory structures in 15 jurisdictions, comparing them and discussing their strengths and weaknesses.
This research analyzed the possible regulatory structures using three methodological tools: Game-Theory, Institutional-Design, and Network-Effects.
The incentives for regulatory action were examined in Chapter Four using game theory concepts. This chapter predicted how two regulators with overlapping supervisory mandates will behave in two different states of the world (where they can stand to benefit from regulating and where they stand to lose). The insights derived from the games described in this chapter were then used to analyze the different supervisory models that exist in the world.
The problem of information-flow was discussed in Chapter Five using tools from institutional design. The idea is based on the need for the right kind of information to reach the hands of the decision maker in the shortest time possible in order to predict, mitigate or stop a financial crisis from occurring.
Network effects and congestion in the context of financial regulation were discussed in Chapter Six which applied the literature referring to network effects in general in an attempt to conclude whether consolidating financial regulatory standards on a global level might also yield other positive network effects.
Returning to the main research question, this research concluded that in general the fragmented model should be preferable to the consolidated model in most cases as it allows for greater diversity and information-flow. However, in cases in which close cooperation between two authorities is essential, the consolidated model should be used.
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Legal presumptions in national tax systems (Italy and Belgium) and in EU lawSanò, Claudia <1982> January 1900 (has links)
The thesis deals with the concept of presumptions, and in particular of legal presumptions, in the context of national tax systems (Italy and Belgium) and EU law.
The purpose was to investigate the concept of legal presumption under a twofold comparative perspective. After having provided a general overview of the common core concept of presumption in the European context, an insight in the national approach to legal presumptions was given by examining two different national experiences, namely the Italian and Belgian tax systems. At this stage, the Constitutional framework and some of the most interesting and relevant at EU level presumptive measures were explored, with a view to underlining possible divergences and common grounds. The concept of (national) legal presumption was then investigated in the context of EU law, with the attempt to systematize under a uniform perspective a matter which has been traditionally dealt with either from the merely national point of view or, at EU level, through a fragmented form. In this instance, the EU law relevant framework and the most significant EUCJ case-law, in particular in the field of customs duties, VAT, on the issue of the repayment of taxes levied in breach of EU law and in the area of direct taxation, were examined so as to construe the overall EU approach to national legal presumptions. This was done with the finality of determining if and to what extent a common analytical framework may be identified, from which were extracted certain criteria governing the compatibility of national legal presumptions with EU law.
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