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The Influence of Direct Democracy on Agency Costs: Lessons from Corporate Governance

Chahar, Vijit Singh <1983> 10 October 2014 (has links)
This dissertation seeks to improve the usage of direct democracy in order to minimize agency cost. It first explains why insights from corporate governance can help to improve constitutional law and then identifies relevant insights from corporate governance that can make direct democracy more efficient. To accomplish this, the dissertation examines a number of questions. What are the key similarities in corporate and constitutional law? Do these similarities create agency problems that are similar enough for a comparative analysis to yield valuable insights? Once the utility of corporate governance insights is established, the dissertation answers two questions. Are initiatives necessary to minimize agency cost if referendums are already provided for? And, must the results of direct democracy be binding in order for agency cost to be minimized?
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Il volto europeo del reato di negazionismo tra richieste di incriminazione UE e principi fondamentali CEDU / The crime of denialism in Europe: EU requests of criminalization vis-à-vis ECHR principles on free speech

Lobba, Paolo <1983> 14 June 2013 (has links)
La presente indagine mira ad esaminare, in chiave innovativa, i rapporti tra l’Europa ed un reato prettamente europeo: il negazionismo. Sviluppatosi in maniera assolutamente predominante nel nostro continente, le ragioni della sua diffusione sono molteplici. Al di là della lotta a razzismo ed antisemitismo, il motivo principale va identificato nel ruolo “fondativo” che riveste la memoria dell’Olocausto in Europa, collocata nel cuore dell’universo valoriale su cui si reggono i due principali attori europei, ovverosia l’Unione europea e la Corte europea dei diritti dell’uomo. La ricerca, dunque, ruota attorno a due poli tematici. Da un lato, sono state esaminate le politiche normative dell’Unione europea in materia di razzismo e xenofobia, entro cui spicca la promozione dell’incriminazione del negazionismo “allargato”, cioè esteso alle condotte di negazione non solo dell’Olocausto, ma anche degli altri crimini internazionali. Dall’altro lato, l’analisi della trentennale giurisprudenza della Corte di Strasburgo in materia ha evidenziato come, con riguardo alle manifestazioni negazioniste, sia stato elaborato uno “statuto speciale”, che si risolve nel perentorio diniego di tutela per questa categoria di opinioni, sottratte a monte all’ordinario giudizio di bilanciamento in quanto giudicate incompatibili con i valori sottesi alla CEDU. Lo scopo di questo lavoro riposa nel tentativo di individuare le interazioni tra questi due sistemi istituzionali, per interpretare una tendenza che converge con nettezza verso un incremento della repressione penale della parola. Da questo complesso intreccio di norme e principi, di hard law e soft law, sarà possibile enucleare la natura giuridica ed il contenuto delle richieste di incriminazione rivolte agli Stati membri. Una volta appurato che agli Stati è concesso di restringere il campo di applicazione del reato di negazionismo, adottando degli indici di pericolosità delle condotte, sarà analizzata la tenuta di questi “elementi opzionali del reato” alla luce dei principi penalistici di tassatività, materialità, offensività e laicità. / The present study aims to analyse the legal treatment of the crime of denialism by the two main European actors, namely the European Union (‘EU’) and the European Court of Human Rights (‘ECtHR’). These two systems find themselves in a delicate position that raises a need for deep investigation. They have to cherish and protect the memory of a historical event that is central to their own identity, whereas at the same time promoting the respect of fundamental rights such as freedom of speech. The first section seeks to identify the obligations stemming from the EU legal system, the institutional mandate of which is to harmonise criminal legislation of Member States by setting some basic common elements. Notably, the impact on domestic systems of the Framework Decision 2008/913/JHA on racism and xenophobia shall be assessed. The second part of the present research shall turn to the jurisprudence of the ECtHR to examine the relationship between Holocaust denial as a crime and the right to freedom of expression, with a view to deducing the principles with which States have to comply in the criminalisation of this kind of utterance. The overall goals shall be to identify: a) the interactions between these two systems; b) whether their policies on denialism may be better portrayed in terms of contrast or mutual support; c) the legal nature and content of the obligations originating for the Member States; d) whether a Europe-wide criminal prohibition on denialism appears likely to occur, whether it would be desirable and, if so, under which conditions.
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Novita' sul mercato dei sistemi di pagamento: Gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica / Innovatio on Payment Systems Market: Payment Institutions and Electronic Money Institutions

Mancini, Novella <1986> 01 July 2014 (has links)
La presente trattazione analizza le novità normative apportate dalle recenti direttive europee sui servizi di pagamento e sulla moneta elettronica (rispettivamente la direttiva 2007/64/CE, c.c. Payment Services Directive o PSD, e la direttiva 2009/110/CE, detta Electronic Money Directive 2 o EMD2). Al fine di incrementare la competitività dei servizi di pagamento, sono stati introdotti nuovi prestatori di servizi di pagamento, non bancari, gli Istituti di Pagamento (IP) e gli Istituti di Moneta Elettronica (IMEL), a cui è stata attribuita la possibilità di far ricorso al contratto di conto di pagamento per la gestione dei servizi di pagamento con possibilità di finanziamento agli utenti. La prima parte della presente trattazione è dedicata alla configurazione giuridica dei nuovi prestatori di servizi di pagamento, influenzante la diffusione dei pagamenti digitali e della moneta elettronica. La seconda parte è rivolta alla ricostruzione giuridica del conto di pagamento, contratto – tipo per la gestione in conto dei servizi di pagamento, ed all’analisi delle modalità di erogazione dei finanziamenti agli utenti. Le direttive predette hanno inoltre attribuito ad IP ed IMEL la facoltà di emettere le carte di pagamento a spendibilità generalizzata, ossia carte di debito e carte di credito. In quanto abilitati all’emissione di moneta elettronica, gli IMEL possono inoltre emettere i c.d. borsellini di moneta elettronica, cioè i dispositivi di memorizzazione e di movimentazione della moneta elettronica. Nella terza parte della trattazione vengono, pertanto, presi in analisi la natura di tali strumenti di pagamento e le differenze intercorrenti rispetto agli affini strumenti bancari. In particolare, ampio spazio è dedicato alla ricostruzione giuridica dei borsellini di moneta elettronica, la cui diffusione tra gli utenti potrebbe avere l’effetto di favorire la progressiva digitalizzazione dei pagamenti e la realizzazione della cashless society. / This thesis analyses the regulatory changes introduced by the latest European directives on payment services and electronic money (respectively by Directive 2007/64/EC, known as the Payment Services Directive or the PSD, and Directive 2009/110/EC, known as the Electronic money Directive 2 or the EMD2). In order to increase the competitiveness of payment services, these directives introduced two new non-bank payment services providers, Payment Institutions (PI) and Electronic Money Institutions (EMI), enabled to use a new payment account for management of payment services and give credit to payment account customers. The first part is dedicated to analysis of the legal form of the new payment service providers, influencing the circulation of digital payments and electronic money. The second part regards the legal reconstruction of payment accounts, with special attention given to the ways used to give credit to users. The directives have also authorised the PIs and EMIs to issue payment cards i.e. debit and credit cards. Authorized to issue electronic money, EMIs could also issue the so-called ewallet that is electronic money storage devices. The third part is, therefore, used for an analysis of the nature of these payment instruments and the differences with respect to the related banking payment instruments. Particular attention is dedicated to the legal reconstruction of the ewallet, because this new payment instrument could encourage the progressive digitalisation of payments and the implementation of the cashless society.
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Strumenti finanziari partecipativi e "nuovi" canali di finanziamento delle societa' per azioni / Participating financial instrument and new financing instruments for joint stock companies

Canalini, Valentina <1983> 01 July 2014 (has links)
Il lavoro affronta il tema degli strumenti finanziari partecipativi e non partecipativi che possono essere emessi dalle società per azioni, alla luce della disciplina introdotta dalla riforma del diritto societario. Lo studio è diretto a fornire un inquadramento sistematico di queste modalità di finanziamento rispetto alla dicotomia azioni-obbligazioni, anche sotto il profilo contabile, per poi individuare le conseguenti implicazioni in termini di disciplina applicabile. Affrontando il dibattito dottrinale sulla collocazione complessiva degli strumenti ibridi rispetto alle forme di finanziamento tradizionali, si sposa l’opinione secondo cui tutti gli strumenti finanziari non possono essere ricompresi in una categoria unitaria, ma occorre mantenere distinti gli strumenti finanziari partecipativi indicati dall’art. 2346, comma 6, c.c., dagli altri strumenti finanziari ex art. 2411, comma 3, c.c., riconoscendo nei primi delle modalità di raccolta assimilabili al capitale di rischio e nei secondi delle forme di provvista di capitale di debito. Il connotato distintivo tra strumenti finanziari partecipativi e non partecipativi viene individuato non nell’attribuzione di diritti amministrativi – che possono anche non essere assegnati ai titolari di strumenti di cui all’art. 2346, comma 6 – bensì nell’assenza o nella presenza di un obbligo di rimborso dell’apporto fornito all’impresa. Il lavoro esamina inoltre vari profili di disciplina di entrambe le categorie di strumenti, concentrandosi prevalentemente sui diritti patrimoniali ad essi attribuibili, tra cui la partecipazione agli utili e alle perdite e i diritti in sede di liquidazione. Infine si esaminano le previsioni recentemente introdotte dal d.l. n. 83/2012 in tema di titoli obbligazionari, al fine di valutarne l’impatto sull’impianto complessivo della disciplina vigente. In particolare, viene data attenzione alle nuove disposizioni relative alle obbligazioni subordinate e/o partecipative che possono essere emesse dalle società non quotate, mettendo in evidenza le criticità dal punto di vista sistematico in tema di possibile partecipazione agli utili degli obbligazionisti. / The work addresses the issue of equity and non-equity financial instruments that can be issued by a joint stock company, in the light of the provisions introduced by the reform of the company law. The study is intended to provide a systematic classification of these modes of financing compared to dichotomy shares-bonds, also on an accounting prospective, then detecting the resulting implications in terms of the applicable rules. Addressing the debate on the overall placement of hybrids securities compared to traditional forms of financing it goes to the view that all financial instruments cannot be included in a unitary category, but it is necessary to maintain separate the equity financial instruments indicated by art. 2346, paragraph 6, of the Italian Civil Code from the other financial instruments pursuant to Art. 2411, paragraph 3. The distinctive connotation between equity and non-equity financial instruments is not identified in the allocation of administrative rights – which may not be allocated to the holders of the instruments referred to in Article 2346, paragraph 6 - but in the absence or in the presence of an obligation to repay the loan provided to the company. The work also examines various aspects of the discipline of both categories of instruments, focusing mainly on economic rights attributable to them, including the participation in the profits and losses and rights on liquidation. Finally, we examine the predictions recently introduced by dl n . 83/2012 regarding the bonds, in order to assess their impact on the overall discipline of the force. Particular attention is given to the new provisions relating to subordinated debt and / or equity investments that may be issued by unlisted companies, highlighting the critical issues regarding inter alia the possible participation in the profits of the issuer by the bondholders.
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Doveri e responsabilita' degli amministratori nella crisi dei gruppi di societa' / Directors' duties and responsibilities in the groups of companies in a context of crisis

Berardi, Maria Assunta <1984> 14 September 2015 (has links)
Il presente studio si propone di individuare i doveri e le responsabilità, di tipo risarcitorio, degli amministratori, in particolare degli amministratori della società che esercita attività di direzione e coordinamento, in una situazione di crisi o insolvenza nel gruppo, anche in un’ottica di “prevenzione”, e, più precisamente, il complesso di regole di corretta gestione societaria e imprenditoriale, con le quali il silenzio della legge fallimentare in tema di gruppi di società non può non confrontarsi. In particolare, si indagherà sulla possibilità di individuare nel nostro ordinamento giuridico, nel momento di emersione della crisi, doveri di comportamento in capo agli organi di governo della società o ente che esercita attività di direzione e coordinamento, al fine di fronteggiare la crisi, evitando il peggioramento della stessa, ovvero per un risanamento anticipato e, quindi, più suscettibile di esito positivo, nella prospettiva di tutela dei soci c.d. esterni e dei creditori delle società figlie e, nello stesso tempo, dei soci della capogruppo medesima e, quindi, in una prospettiva più ampia e articolata rispetto a una società individualmente considerata. L’oggetto dell’analisi viene introdotto mediante un inquadramento generale della disciplina in materia di gruppi di società presente nel nostro sistema normativo, con particolare riguardo alla disciplina dell’attività di direzione e coordinamento introdotta dal legislatore della riforma del diritto societario (d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6) con gli artt. 2497 ss. cod. civ.. Nella seconda parte verranno individuati e approfonditi i criteri e i principi dai quali ricavare le regole di governance nei gruppi di società e la relativa responsabilità degli amministratori nelle situazioni di crisi nel gruppo. Sulla scorta delle suddette argomentazioni, nell'ultima parte verranno individuate le regole di gestione nell'ambito del gruppo nel momento di “emersione” della crisi e, in particolare, i possibili “strumenti” che il nostro legislatore offre per fronteggiarla. / This study aims to identify directors’ duties and responsibilities, leading to indemnification, with particular regard to the directors of the parent company exercising activity of direction and coordination, in a context of crisis or insolvency in the group, also with a view to “prevention” and, more precisely, the set of rules of proper corporate and entrepreneurial management, with which the silence of the insolvency law in terms of groups of companies has to compare. In particular, it will investigate the possibility of identifying, within the Italian law, when the crisis emerges, duties of conduct in the bodies of government of the company or entity that exercises activity of direction and coordination, in order to face the crisis, avoiding the deterioration of the same, or for an early recovery and, therefore, more susceptible of a positive outcome, to protect minority shareholders and creditors of the subsidiaries and, at the same time, the shareholders of the parent company and, therefore, in a wider and more articulated perspective than the one characterizing a unique company. The object of the analysis is introduced by a general overview of the new Italian law on groups of companies with particular regard to the regulation of the activity of direction and coordination which has been introduced by the reform of company law, by means of articles 2497 and following of the Italian civil code. In the second part the criteria and principles shall be identified, from which to derive the rules of governance in groups of companies and the related directors' liability in contexts of crisis in the group. On the basis of the aforesaid arguments, in the last part the management rules will be identified within the group when the crisis emerges and, in particular, the possible “instruments” that our legislator provides to face it.
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La contrattazione preliminare ad effetti anticipati: semplice variante? / Preliminary negotiation with anticipated effects: a simple variant?

Esposito, Maria Samantha <1987> 10 May 2016 (has links)
La fattispecie del contratto preliminare c.d. «ad effetti anticipati», vera e propria variante del contratto preliminare, è caratterizzata dall’anticipata esecuzione di tutte o di parte delle prestazioni che normalmente seguono il contratto definitivo. Essa ha dato luogo a numerosi problemi di inquadramento e di disciplina applicabile, ragion per cui, partendo dallo scenario delineatosi nei tempi più recenti, la tesi di dottorato ha inteso offrire una risposta alle numerose questioni giuridiche che l’impiego di tale figura negoziale solleva: essa, frutto della prassi contrattuale – e, in particolare, di quella delle compravendite immobiliari – ha, fin dall’inizio in cui ha fatto ingresso nel nostro ordinamento, rappresentato uno strumento efficace al fine di soddisfare le diverse esigenze sorte a livello operativo. In particolare, l’assenza di un quadro normativo di riferimento, unita alla pluralità di soluzioni interpretative offerte, spesso contrarie alla possibilità di ricondurre la fattispecie in esame alla categoria della contrattazione preliminare, ha reso necessaria una preliminare ricostruzione della natura dell’istituto. L’esatta qualificazione giuridica del contratto preliminare «ad effetti anticipati» si pone, invero, quale necessaria premessa al fine di determinare in modo maggiormente compiuto, non solo i rapporti tra il contratto preliminare e il contratto definitivo ma, altresì, gli strumenti di tutela da riconoscere al promissario acquirente nell’ipotesi in cui il bene risulti affetto da vizi o difformità. Il problema del corretto inquadramento dell’istituto, risulta, inoltre, strettamente connesso a quello della qualificazione, in termini di possesso ovvero di mera detenzione, della posizione del promissario acquirente rispetto al bene oggetto di anticipata consegna. La questione, lungi dal porsi quale mero esercizio teorico, comporta, in realtà, considerevoli conseguenze sul piano applicativo, dal momento che il nostro ordinamento prevede una disciplina del possesso che comunemente si ritiene non applicabile alla detenzione. / The particular case of the preliminary agreement with «anticipated effects», true variant of the preliminary contract, is characterized by the anticipated implementation of all or part of the performances that generally follow the final contract. It has generated several problems regarding its classification and applicable discipline, therefore, by starting from the scenario that recently took shape, this doctoral thesis answers to the various legal issues that the use of this negotiation figure presents. It derives from the contractual praxis – particularly from that of the real estate market – and, since it has entered our judicial system – has represented an efficient tool in order to satisfy the different needs occurred at operational level. In particular, the absence of a reference regulatory framework, together with the various interpretative solutions offered – often opposing the possibility to attribute this particular case to the category of preliminary negotiation – has made a preliminary reconstruction of the regulatory scheme nature necessary. The proper legal classification of the preliminary agreement with «anticipated effects» is indeed a necessary premise in order to better define not only the relationship between the preliminary and the final contract, but also the protection tools to be granted to the promising buyer in case the assets are affected by faults or flaws. The issue concerning the proper classification of this regulatory scheme is strictly connected to the qualification, in terms of possession or mere detention, of the position of the promising buyer in relation to the assets to be front-loaded. This problem, far from being a mere theoretical exercise, actually has some important consequences from the application point of view, since our judicial system provides for a possession discipline that is commonly not applicable to detention.
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Sopravvenienze contrattuali. Il mantenimento dei contratti di durata tra diritto nazionale e prospettive di evoluzione europea / Unexpected circumstances in contract law. Maintenance of long-term contracts in the Italian legal order and from the perspective of the evolution of European law

De Pamphilis, Matteo <1988> 10 May 2016 (has links)
La tesi indaga la configurabilità di un modello generale di rimedio manutentivo per l’ipotesi di alterazione dell’equilibrio fondamentale delle prestazioni di un contratto di durata, determinato da sopravvenienze perturbative. Tale indagine è condotta in una triplice prospettiva. In primo luogo, vengono prese in esame le soluzioni che possono essere individuate nell’ordinamento italiano, sulla base della dialettica tra fattispecie codificate e clausole generali, anche alla luce della rilevanza dei principi costituzionali nei rapporti tra privati. Nella seconda parte, la fattispecie dei contratti di durata è analizzata in una prospettiva di analisi economica del diritto, per porne in luce le caratteristiche strutturali dal punto di vista economico, nonché al fine di recuperare un adeguato grado di realismo delle premesse di una disciplina giuridica del fenomeno. Nell’ultima parte, vengono analizzate le soluzioni predisposte nell’ambito dei testi di armonizzazione del diritto europeo e internazionale dei contratti, per far emergere gli elementi comuni utili a configurare un rimedio generale tendenzialmente manutentivo. Da tali percorsi di studio, emerge l’opportunità di configurare un rimedio generale manutentivo, fondato su di un dovere di rinegoziare il contratto esposto a sopravvenienze, quale espressione del più generale dovere di eseguire il contratto secondo buona fede, con la residuale possibilità di ricorrere al giudice per conseguire la modifica o lo scioglimento del contratto e la condanna al risarcimento del danno cagionato da comportamenti opportunistici delle parti, secondo un modello di rimedio fondamentalmente consensualistico (che privilegia, cioè, una nuova espressione dell’autonomia privata), con correttivi conservativi (quali la possibilità di chiedere il risarcimento), che incentivino le parti a cooperare per il mantenimento del contratto modificato. / The thesis investigates which kind of general legal model can provide a remedy for the hypothesis of a fundamental alteration of the equilibrium of a long-term contract, determined by unexpected circumstances. This survey is conducted in a triple perspective. First, we examine the solutions which may be identified in the Italian system, based on the dialectic between specific norms and general clauses, especially in light of the importance of constitutional principles in the relations between individuals. In the second part, the case of long-term contracts is analyzed in a perspective of economic analysis of law, to enlighten its structural features from an economic point of view, and in order to recover an adequate degree of realism of the premises of the legal framework of the phenomenon. In the last part, we analyze the solution provided by the texts of harmonization of European and international contract law, to bring out the common elements helpful to set up a general remedy which could nudge to the maintenance of the contract. As a result of these studies, we propose to configure a general remedy, based on a duty to renegotiate the contract exposed to unexpected circumstances, as an expression of the more general duty to perform the contract in good faith, with the residual possibility to apply to the court to achieve the modification or termination of the agreement, and an order to pay for the damages caused by the opportunistic behavior of the parties. The kind of remedy proposed is fundamentally voluntary (i.e. it privileges a new expression of the private autonomy), with some conservative correctives (such as the possibility of seeking compensation), to encourage the parties to cooperate to maintain the contract as it results from the renegotiation.
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Il bilancio sociale come strumento di comunicazione della sostenibilita delle aziende sanitarie / Social report as sustainability communication tool for social healthcare units

D'Innocenzo, Santa <1965> 16 May 2016 (has links)
Le indicazioni operative fornite dalla norma istitutiva per la realizzazione del bilancio sociale ne considerano primariamente la funzione di rendere conto ai cittadini in modo trasparente e chiaro di cosa faccia l'amministrazione per loro conto. In particolare, attraverso il bilancio sociale le aziende sanitarie locali sono tenute alla rendicontazione della dimensione di funzionamento anche in un’ottica di sostenibilità. Posta questa funzione essenziale, configurate le strategie per il perseguimento di un equilibrio di sostenibilità dei bilanci sanitari a livello regionale e nazionale, il bilancio sociale delle aziende sanitarie locali può rivelarsi lo strumento più utile ad operare la valutazione delle aree di intervento, unitamente alla rendicontazione e alla comunicazione esatta e partecipata dei relativi risultati tesi al raggiungimento della sostenibilità finanziaria, dimostrando così un ulteriore grado di efficacia nella richiesta qualità di comunicazione delle azioni amministrative. / Operational guidances provided by Italian law for the realization of the social report primarily consider its function to make the administration accountable to citizens in a transparent and clear way. In particular, local healthcare units are required to inform stakeholders about their operating dimension also in terms of economic sustainability through the social report. This means that – whereas a strategy for sustainability is plotted – its use can allow to achieve public policy’s aims by implementing appropriately calibrated interventions on a given area, measuring the action and assessing it. The purpose of this work – after describing social report in general and its distinctive functions – is to delineate the sustainability concept and to indicate if and how the social report can be used in order to pursue social utility goals connected to financial sustainability, empowering the implementation of public policies.
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Il dialogo tra le Corti in Europa / The judicial dialogue in Europe

Abagnale, Maria <1983> 10 May 2016 (has links)
La presente tesi si concentra sull'effettività che la garanzia formale dei diritti, oggetto di proclamazioni al di fuori dei confini statali, riceve dalla tutela giurisdizionale della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di Giustizia dell’Unione europea. L'analisi si sofferma sull’impatto delle pronunce dei “giudici europei” nel sistema di protezione nazionale e sulle scelte del legislatore in materia di diritti. Gli ambiti presi in considerazione sono i seguenti: "nuovi diritti", materia penale, "violazioni strutturali". / The topic of the research is the "judicial dialogue" on human rights which involved the European Court of Human Rights, the European Court of Justice and the national courts and its impact on the national reforms. In the Italian system the "dialogue" between different jurisdiction created an effectiveness protection of human rights, for instance, on the prisoners rights.
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Autorità amministrative decidenti

BRUNETTI, LEONARDO 04 May 2007 (has links)
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