Spelling suggestions: "subject:"L-LIN/10 letteratura ingleses"" "subject:"L-LIN/10 letteratura inglesa""
51 |
L'interface etre humain/technologie dans la Litterature Europeenne des Annees 60 a aujord'huiFenga, Valentina <1978> 07 June 2010 (has links)
No description available.
|
52 |
GIULIO CESARE, "SPECCHIO" DELLA CRISI? SULLA FORTUNA DEL JULIUS CAESAR DI SHAKESPEARE NEL TEATRO ITALIANO DAL 1949 A OGGI / Caesar "mirror" of the crisis? A History of Shakespeare's Julius Caesar in Italian Contemporary TheatreCOLOMBO, PIA VITTORIA 23 March 2015 (has links)
Rispetto agli altri studi sulla ricezione dell’opera drammatica di Shakespeare, questa tesi sulla fortuna del Julius Caesar nel teatro italiano dal 1949 al 2012 si spende innanzitutto per promuovere una rivalutazione, in senso positivo, dell’apporto degli adattamenti drammaturgici alla conoscenza del Bardo inglese in Italia. Avvalendosi di documentazione a stampa e archivistica coeva, nonché di interviste agli artisti del nostro teatro contemporaneo, lo studio ha verificato come nel realizzare le proprie messinscene del Julius Cesar i registi e gli attori che nel passato recente vi si sono cimentati abbiano perseguito tanto la ricostruzione filologica del dettato shakespeariano originale, quanto la propria ricerca stilistica personale, spesso e volentieri avvalendosi della collaborazione con eminenti esperti, al fine di presentare al pubblico allestimenti sempre esteticamente e filologicamente rigorosi, oltre che pertinenti e significativi. Pertanto, interrogandosi in generale sulle sfide e i compromessi insiti nella prassi ermeneutica, in definitiva questa ricerca sull’interpretazione del Julius Caesar nella scena italiana contemporanea tenta altresì di “demistificare” entrambe le mitologie shakespeariana e cesarea al fine di auspicare nuove pratiche di indagine drammaturgica e registica che permettano al nostro teatro di superare la crisi che attualmente attraversa. Ricostruendo i caratteri dei quindici allestimenti contemplati dal nostro studio, infatti, si è cercato di trarre dalla storia del nostro teatro e dei nostri studi shakespeariani degli utili spunti che possano infondere nuova linfa vitale alla dialettica tra la ricerca accademica e quella teatrale. / This dissertation on the reception of William Shakespeare’s Julius Caesar in Italian theatre from 1949 to 2012 calls for a positive consideration of theatrical adaptation practices, which only recently have been appropriately valued in Italian critical discourse on Shakespeare’s staging desiderata. Based on thorough archival research and interviews with contemporary theatre directors and actors, it also questions how much, and with what results, Italian theatre and academia have cooperated in the last seventy years so as to offer to the Italian audience "compromise stagings" of the Bard’s Roman tragedy that pursue both philology and innovation in theatrical work. While focusing on the history of Shakespeare’s Julius Caesar hermeneutic practice, this research may also be read as an investigation into the myths surrounding both the historical figure of Julius Caesar and that of Shakespeare. This is achieved through an historical reconstruction of different critical approaches to textual analysis in the study of both subjects, which indirectly yet daringly tackles the question of why Italian theatre practitioners prefer Shakespeare’s plays to new dramaturgy in Italian. Through the study of a set of 15 Julius Caesar Italian productions, I thus aim to assess the “liveliness” of Italian theatre and present solution to its current “crisis” by learning from the past and suggesting new ways for active cooperation between theatre and academia.
|
53 |
TRA TERRA E CIELO. SPAZIO REALE E METAFORICO IN THE LAND’S END (1834) DI HARRIET MARTINEAU / Between Earth and Heaven: Real and Metaphorical Space in The Land’s End (1834) by Harriet MartineauRANGHETTI, CLARA 14 February 2011 (has links)
Questa tesi esamina il significato e il ruolo che lo spazio ha assunto nella vita e nell’opera di Harriet Martineau.
Nella prima parte della tesi l’attaccamento al – o il rifiuto del – luogo, i.e., la casa, è stato ritenuto significativo per lo sviluppo identitario e il senso di benessere esperiti da Martineau.
Il racconto economico di Martineau datato 1834 e intitolato The Land’s End è stato scelto invece quale focus nella seconda parte della tesi – scelta basata sulla possibilità di illustrare una strategia narrativa che si avvale dell’utilizzo concreto e simbolico di immagini spaziali da parte della scrittrice. / This dissertation examines the meaning and the role of place in Harriet Martineau’s life and work.
In the first part of the dissertation, the attachment to – or rejection of – place, i.e. home, has been acknowledged as significant in Martineau’s development of self-identity and feeling of well-being.
Moreover, Martineau’s 1834 economic tale entitled The Land’s End has been chosen as the focus for the second part of the dissertation – a choice based on the possibility of showing the woman writer’s narrative strategy and use of space images in both a concrete and symbolic way.
|
54 |
Clara Reeve; ovvero, una scrittrice che ha sfidato il suo tempo / Clara Reeve; or a Writer Who Defied her TimesCALDIROLA, ANNA 21 February 2007 (has links)
La dissertazione si pone due principali obiettivi: la ricostruzione della biografia della scrittrice settecentesca Clara Reeve e la presentazione della sua vasta produzione letteraria nella quale l'autrice sperimenta diversi generi, dalla poesia (Original Poems on Several Occasions) al saggio di critica (The Progress of Romance), dal romanzo gotico e storico (The Old English Baron, Memoirs of Sir Roger de Clarendon) al romanzo pedagogico-sentimentale (The Two Mentors, The School for Widows, Plans of Education, The Exiles, Destination), cimentandosi in svariate tecniche espressive quali l'epistolario, il dialogo e la conversazione, il memoriale. Le opere sono state affrontate seguendo principalmente l'ordine cronologico al fine di valorizzare le peculiarità di ciascuna e al contempo rappresentare il processo di maturazione della scrittrice. Ne deriva una monografia inedita che pone particolare enfasi sul contesto storico e sull'ambiente culturale in cui le opere fecero la loro apparizione al fine di comprendere meglio i processi di ricezione presso i lettori e i critici coevi. Chiudono lo studio tre importanti appendici: la prima fornisce i contenuti delle opere reeviane in sintesi; la seconda propone l'integrale trascrizione dai manoscritti della corrispondenza di Clara Reeve a Joseph Cooper Walker; la terza offre una consistente documentazione fotografica. / The dissertation focuses on two main objectives: the reconstruction of Clara Reeve's fragmentary biography and the presentation of this eighteenth century authoress' literary production in which she attempts different literary genres, from poetry (Original Poems on Several Occasions) to the essay (The Progress of Romance), from the gothic and historical novel (The Old English Baron, Memoirs of Sir Roger de Clarendon) to the sentimental and didactic novel (The Two Mentors, The School for Widows, Plans of Education, The Exiles, Destination), experimenting different forms such as the epistle, the dialogue and the memoir. The analysis of the text is based on a chronological perspective in order to emphasize the peculiarity of each work and simultaneously to present the progress of an artist. The result is an unprecedented monograph which stresses the historical context and the cultural environment in which Clara Reeve's works appeared so as to understand the dynamics of her public and critical reception. Three important appendixes close the dissertation: the first offers the plots of the works; the second proposes the full text transcription from the manuscripts of Clara Reeve's letters to Joseph Cooper Walker; the third collects documents and illustrations.
|
55 |
Tragicommedia, Melodramma e Burlesque: Metamorfosi del King Lear in Inghilterra dalla Restaurazione all'Ottocento / Tragicomedy, Melodrama and Burlesque: Metamorphoses of King Lear from the Restauration to the Nineteenth CenturyGRANDI, ROBERTA 01 April 2009 (has links)
Questa tesi si occupa di percorrere il percorso di evoluzione del King Lear attraverso due secoli e mezzo di adattamenti teatrali e riscritture. Prende in esame gli adattamenti di Nahum Tate, David Garrick, George Colman, John Philip Kemble, Edmund Kean e William Charles Macready. La tesi propone anche l’analisi del melodramma di W.T. Moncrieff nonché i burlesques di John Chalmers, Joseph Halford e C.J. Collins, e Frederick Marchant. / This doctoral thesis focuses on the evolution of the story of King Lear through two centuries and a half of theatrical history. The research is concentrated on the adaptations proposed by Nahum Tate, David Garrick, George Colman, John Philip Kemble, Edmund Kean and William Charles Macready. The analysis also takes into considerations some rewritings such as the melodrama written by W.T. Moncrieff and the burlesques produced by John Chalmers, Joseph Halford and C.J. Collins, and Frederick Marchant.
|
56 |
La "poetica dell'incontrollabilità": l'Endymion di Keats, la lingua e i periodici romantici / The "Poetics of Uncontrollability": Keats's "Endymion", Language and Romantic PeriodicalsANSELMO, ANNA 14 February 2011 (has links)
"Endymion" è il traît d'union tra i juvenilia di Keats ("Poems", 1817) e i suoi lavori più conosciuti ("Lamia, Isabella ... and other Poems"). Per sua natura, è un'opera di transizione e quindi concede allo studioso un punto di vista privilegiato sullo sviluppo della poetica e della lingua di Keats. Inoltre, l'"Endymion" è l'opera keatsiana più aspramente contestata dalla critica romantica. Gli studiosi moderni hanno analizzato il problema alla luce di considerazioni socio-politiche, il mio lavoro mira invece ad un'analisi più strettamente linguistica. Ricostruisco il contesto linguistico del diciottesimo e diciannovesimo secolo al fine di spiegare il disagio dei recensori nei confronti di "Endymion". Sostengo che il prescrittivismo del Settecento nasce da una profonda ansia relativa alla lingua, causata dalle teorie di Locke. L'atteggiamento prescrittivista influenza la critica romantica e i critici di Keats in particolare, più di quanto potessero fare considerazioni di natura politica. Analizzo le peculiarità linguistiche e strutturali di "Endymion" al fine di provare che Keats elabora una 'poetica dell'incontrollabilità', una serie di strategie stilistiche e testuali, che violano le convenzioni linguistiche e narrative e che vengono quindi percepite come destabilizzanti e stranianti. / "Endymion" is the traît d’union between Keats’s juvenilia ("Poems", 1817)and his better known, and, conventionally, ’mature’ works ("Lamia, Is-
abella ... and other Poems", 1820). By its nature, it is a transitional work, and thus gives the scholar special insight into the development of Keats’s poetics and idiom. Moreover, "Endymion" is the Keatsian work which most irritated and provoked contemporary critics; the two pieces
of venomous invective it received in the periodical press of the time have become the stuff of scholarly legend. Recent scholarly work has analysed the language of "Endymion" in socio-political terms; my work focuses on more strictly linguistic concerns.
I reconstruct the linguistic context of the eighteenth and early nineteenth centuries in order to explain the reviewers’ unease with regard to "Endymion". I maintain that eighteenth-century prescriptivism arose from a deep-seated anxiety regarding language, Lockian in origin, and that the ensuing desire to stabilize and therefore control language informed Romantic criticism in general, and the criticism of Keats’s work in particular, more fundamentally than politics could or did. I analyse the imaginative and linguistic markers of
"Endymion" in order to prove that Keats had elaborated a “poetics of uncontrollability”, a series of textual and stylistic strategies, which violated linguistic and narrative standards and were therefore perceived as
unsettling.
|
57 |
Malinconia, degenerazione e abitudine in Herman Melville, Joseph Conrad e Samuel Beckett. Tre figure di rifiuto del lavoroBELLINI, FEDERICO ALBERTO 12 March 2013 (has links)
Questo studio riguarda le rappresentazioni letterarie del rifiuto del lavoro nei testi di Herman Melville, Joseph Conrad e Samuel Beckett. Nell'introduzione mi occupo della definizione del rifiuto del lavoro quale tema letterario e delle questioni metodologiche connesse a tale problema. Al fine di situare l'analisi del tema in un più ampio contesto, i tre capitoli successivi si concentrano ciascuno su un autore in relazione a un 'sottotema': rispettivamente malinconia, degenerazione e abitudine. Il rifiuto del lavoro in Herman Melville, e in particolare in "Bartleby", emerge come una reazione contro la malinconia e il Romanticismo. "The Nigger of the 'Narcissus'" di Joseph Conrad appare invece quale un modo di affrontare degenerazione e decadenza. Infine, l'abitudine si rivela un tema centrale dell'opera di Samuel Beckett: un'analisi delle fonti e dell'evoluzione di esso nelle sue opere offre una prospettiva d'interpretazione della sua produzione letteraria. L'ultimo capitolo affronta infine il modo in cui queste diverse traiettorie creative costituiscono diversi aspetti o fasi dello stesso fenomeno, e rappresentano manifestazioni di simili processi creativi. / This study concerns the literary representations of the refusal of work in the works of Herman Melville, Joseph Conrad, and Samuel Beckett. In the introduction I deal with the definition of refusal of work as a literary theme and with the methodological issues of the chosen approach to the topic. In order to situate the analysis of the main theme in a broader context, each of the following three chapters focuses on one of the authors in relation to a sub-theme: melancholia, degeneration, and habit, respectively. The refusal of work in Herman Melville, and particularly in Bartleby, emerges as a reaction against melancholy and Romanticism. I read Joseph Conrad's The Nigger of the "Narcissus" as a way of approaching a theory of degeneration and decadence. Finally, I identify the centrality of habit to Samuel Beckett's oeuvre: an examination of the sources and evolution of this theme in his oeuvre, provides a more nuanced understanding of his aesthetic project. My final chapter addresses how these very different aesthetic trajectories function as different facets, or stages, of the same phenomenon, and as manifestations of very similar creative processes.
|
58 |
Il romanzo di formazione caraibico in inglese: una risposta all'istruzione coloniale / THE CARIBBEAN BILDUNGSROMAN IN ENGLISH: A RESPONSE TO COLONIAL EDUCATIONPEREGO, MARTINA 21 July 2020 (has links)
Il presente elaborato si propone di esplorare la tradizione del romanzo di formazione caraibico considerando il genere del romanzo di formazione, le sue caratteristiche, la sua storia, e individuando le peculiarità che il genere ha sviluppato all'interno della tradizione post-coloniale, soprattutto nel contesto caraibico di lingua inglese. Il primo capitolo stabilisce cosa si intenda con “romanzo di formazione caraibico” e introduce i dodici romanzi selezionati per questo studio. La tesi quindi procede identificando quattro argomenti principali, o macro temi, a ciascuno dei quali è dedicato un capitolo, e confrontando il modo in cui questi vengono sviluppati nei diversi romanzi. I temi sono: la scuola e l’istruzione, la cultura e la storia, la politica, la partenza. La tesi si chiude con una breve riflessione sul tema del ritorno. / The present study aims to explore the Caribbean Bildungsroman tradition by considering the Bildungsroman genre, its features, and history, and by pointing out the peculiarities that the genre developed within the postcolonial tradition and specifically in the anglophone Caribbean context. The first chapter establishes what is meant by “Caribbean Bildungsroman” and introduces the twelve novels selected for this study. The study then proceeds by identifying four main topics, or macro themes, each developed in a separate chapter, and by comparing the way such themes are dealt with in each of the novels. The themes are: school and education, culture and history, politics, departure. The study closes on a brief reflection on the possibility of return.
|
59 |
Centralità del concetto di fiṭra in al-Ṭahṭāwī per la traslazione di categorie moderne occidentali nella cultura musulmanaCASERTA, PAOLO 21 February 2007 (has links)
Dall'analisi dell'opera di Rifā‘a Rāfi‘ al-Ṭahṭāwī intellettuale egiziano del XIX sec. Taḫlīṣ al-ibrīz fī talḫīṣ Bārīz (Dell'oro raffinato a Parigi in condensato) emerge come la traslazione di categorie moderne francesi, da lui messa in atto, sia fondata sul concetto di fiṭra, un endoxon culturale espressivo dell'identità arabo-musulmana. Fu l'incontro con la cultura francese che gli permise di riscoprire la rilevanza del concetto arabo-musulmano di fiṭra per la dinamica della conoscenza umana. Esso è alla radice stessa della facoltà della parola e perciò dell'atto traduttivo. / The translation work, from French to Arabic, of Rifā‘a Rāfi‘ al-Ṭahṭāwī an important Egyptian thinker of the XIX century - is founded on the concept of fiṭra, a cultural endoxon of the Islamic Arabic culture. He recovered the relevance of the concept of fiṭra for Human process of knowledge in his culture by the encounter with the French culture. According to the Muslim Arabic culture the human possibility of language is based on the concept of fiṭra and so the translation process.
|
Page generated in 0.0902 seconds