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La letteratura per tornare alla realtà. L'arte narrativa nella proposta culturale di alcune riviste giovanili: «Il Saggiatore», «Orpheus», «Oggi». / Literature to Get Back to Reality

MAGNANI, NICOLA 27 March 2007 (has links)
Il presente studio è finalizzato ad indagare le complesse vicende culturali di tre riviste - «Il Saggiatore», «Orpheus» e «Oggi» -, nate in Italia per iniziativa di alcuni giovani intellettuali nella prima metà degli anni Trenta, in un periodo in cui, a seguito del definitivo consolidamento politico-istituzionale del fascismo, ha inizio una vasta discussione per determinare con più precisione il ruolo delle nuove generazioni all'interno del regime. In questo «clima», l'azione di tali riviste mira soprattutto a definire il proprio «contributo» per la nascita di una «nuova cultura»: procedendo, così, ad un riassestamento della cultura che superi definitivamente l'impianto epistemologico del sistema idealista con le sue difettose derivazioni espressive, le varie testate giungono ad occuparsi di letteratura, indicando l'inevitabile «necessità», non solo etica e spirituale, ma anche estetica e artistica, di tornare al romanzo per poter riconquistare un'idea di arte che sappia di nuovo «aderire alla vita». / The objective of this thesis is to analyse the cultural development of three literary reviews «Il Saggiatore», «Orpheus» and «Oggi» created by a group of young intellectuals in the mid 30's. Following a period of political and institutional consolidation of Fascism, wide discussion was raised about the role of the new generation within the fascist regime. The aim, above all, of these reviews was to bring about a «new culture». There was a reorganization of the culture, which went beyond the epistemological plan of the idealistic system, which was thought to be lacking in effective language. As a consequence newspapers and reviews began to deal with literature, pointing out the inevitable need for a return to the novel as a more realistic art form from an ethical, spiritual, aesthetic and artistic point of view.
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La nascita della poesia ermetica nelle riviste degli anni Trenta / The Beginning of the Hermetic Poetry in the Reviews in the '30s

BAIONI, PAOLA 27 March 2007 (has links)
Muovendo da una vasta ricognizione sulle riviste letterarie degli anni Trenta, la ricerca si è concentrata sui principali periodici a cui hanno collaborato poeti e critici ermetici: Interessanti si sono rivelati i rapporti epistolari tra i poeti e i direttori e redattori delle riviste: nella tesi sono state riportate le lettere più significative, con privilegio per quelle inedite. Sono stati riportati diversi documenti di natura critico-teorica, alcuni testi poetici rari di Mario Luzi (mai confluiti in una silloge e mai riproposti da alcuno studioso) e sono state antologizzate (con trascrizione dei testi e apparato in calce) le liriche di alcuni poeti che presentano varianti rispetto all'ultima edizione in volume: si tratta di versi di Mario Luzi, Umberto Saba, Carlo Betocchi, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Alessandro Parronchi. Almeno un terzo della tesi è dedicato a questo. / Starting from a wide investigation in the literary reviews in the '30s, the research has focused on the major magazines, for which hermetic poets and critics worked. The correspondence between poets and editors in chief and members of the editorial staff has proved extremely interesting; the most meaningful letters, especially the unpublished ones, are presented in the thesis. Many critic-theoretic documents and some rare poetries by Mario Luzi (never collected nor published by critics) are also reproduced. Moreover lyrics by various poets, such as Mario Luzi, Umberto Saba, Carlo Betocchi, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Alessandro Parronchi, have been anthologised (with text transcription and apparatus criticus below); all of them present some changes in text compared to the final version, printed in volume. This analysis represents, at least, the third part of the thesis.
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IL MITO DI ARMIDORO. Giovanni Soranzo e il suo poema milanese (1611) / The Myth of Armidoro Giovanni Soranzo and His Milanese Poem (1611)

ANTONIOLI, ROSARIA 10 April 2008 (has links)
Il primo capitolo si occupa degli aspetti culturali e letterari della Milano di inizio Seicento, in particolare attraverso lo studio dello sviluppo del 'genere poema' e il confronto di due opere, pubblicate nel 1611 dallo stesso stampatore Giacomo Como: La risorgente Roma di Giovan Ambrogio Biffi e L'Armidoro del poeta veneziano Giovanni Soranzo. Entrambi gli autori ebbero come patrono il conte di Sale Francesco d'Adda, mecenate, pittore dilettante e cavaliere, dedito all'organizzazione di tornei. Questo tipo di intrattenimento, molto diffuso nelle corti italiane del periodo, è argomento del secondo capitolo. dalla lettura delle cronache sulle giostre allestite a Milano tra il 1605 e il 1606 per festeggiare i natali del delfino di Spagna, cui partecipò lo stesso conte di Sale, sappiamo che il personaggio di Armidoro, cantato nei loro versi sia da Biffi che da Soranzo, altri non è che lo stesso Francesco d'Adda. abbiamo scoperto anche che tra le fonti del poema di Soranzo vi sono le relazioni del matrimonio delle infante di Savoia (1608) e il testo del Balletto delle ingrate del Rinuccini, composto per l'evento, musicato da Claudio Monteverdi. Il terzo capitolo consiste nell'analisi del poema di Soranzo, di circa 36.500 versi, che trae ispirazione dai modelli di Ariosto e Tasso, ma per certi aspetti si mostra in sintonia con le nuove mode poetiche del secolo barocco. / The first chapter deals with cultural and literary aspects of Milan at the beginning of XVII century, through the confrontation of two poems, published in 1611 by the same editor Giacomo Como: the Risorgente Roma of the Milanese author Giovan Ambrogio Biffi and the Armidoro, wrote by the Venetian poet Giovanni Soranzo. Both Biffi and Soranzo were protected from Francesco d'Adda, earl of Sale's county, patron of artists, amateur painter and knight, who delighted in organizing tournaments. This kind of entertainment, very frequent in the Italian courts of that period, is argument of the second chapter. After the reading of chronicles about chivalrous performances, played in Milan by count of Sale from 1605 till 1606 to celebrate the birth of Spanish prince, we know that Armidoro is the mask of Francesco d'Adda. At the same time we detected many important sources of the Soranzo's poem: the commentaries of Federico Follino and Pompeo Brambilla on the marriage between Francesco Gonzaga and Margherita di Savoia (1608), and the Ingrate's ballet of Ottavio Rinuccini, performed in that occasion with music of Claudio Monteverdi. The third chapter consists on analysis of Armidoro, the poem of about 36.500 lines that Soranzo wrote in competition with Ariosto's Orlando furioso and Tasso's Gerusalemme liberata.
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La drammaturgia fra letteratura e musica nel Settecento: figure femminili nei salotti lombardo veneti

FRATTALI, ARIANNA 19 April 2010 (has links)
La tesi ricostruisce il ruolo della figura femminile nel salotto settecentesco in area lombardo-veneta per quanto concerne il rapporto fra teatro musica e letteratura. Lo studio si concentra su quattro figure femminili in particolare: Francesca Manzoni, Luisa Bergalli, Maria Teresa Agnesi e Paolina Secco Suardo. / The thesis reconstructs the role of the female figure in the XVIII century salon in the lombardo-veneto area regarding the relationship between music, theatre and literature. The study focuses on four female figures: Francesca Manzoni, Luisa Bergalli, Maria Teresa Agnesi e Paolina Secco Suardo
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IL RAPPORTO TRA LA PAROLA E IL PENSIERO IN ALESSANDRO MANZONI / Relationship between word and thought in Alessandro Manzoni

ZAMA, RITA 04 April 2011 (has links)
La ricerca ha approfondito il rapporto esistente tra l’ambito della parola e quello del pensiero in Alessandro Manzoni. Essa è stata articolata in due versanti: uno prevalentemente teorico denominato la parola nel pensiero dove è chiarita la Weltanschauung manzoniana sul tema in questione, l’altro sostanzialmente pratico, il pensiero nella parola, concernente l’analisi testuale delle opere letterarie e filosofiche di Manzoni. Per il primo versante, fatta luce sulla consistenza delle riflessioni filosofiche manzoniane, sui contenuti essenziali del suo pensiero e, in essi, sull’importante ruolo assunto dalla riflessione linguistica, si sono indagati gli intimi meandri speculativi inerenti il linguaggio e la parola. Per il secondo versante ci si è fatti guidare dalla riflessione manzoniana che «la parola offre intuiti al pensiero» ed «estende la cognizione» per analizzare i testi letterari non come semplici ‘concretizzazioni’ di idee precedenti, ma come ‘fucine di pensiero’. È interessante notare come le pagine letterarie, offrendo «intuiti al pensiero», precedano e incarnino quelle filosofiche e come al contempo, alla luce delle speculazioni filosofiche, le pagine letterarie acquistino maggiore profondità, in un innovativo rapporto di circolo ermeneutico, che vede nella parola letteraria ‘rivelativa’ un momento fondamentale del processo creativo e conoscitivo del Manzoni, aprendo così la strada ad ulteriori studi. / The research is an in-depth study about the relationship between word and thought in Alessandro Manzoni. It has been structured in two different parts: the first part, mainly theoretic, called la parola nel pensiero, where is clearly defined Manzoni’s Weltanschauung about this theme, the second part, basically practical, called il pensiero nella parola, concerning the textual analysis of the literary and the philosophical works by Manzoni. On the one side, after clarifying the foundation of the philosophical reflections by Manzoni, the essential contents of his thought and the important role of the linguistic thinking inside them, the last deep speculative aspects related to the language and the word have been investigated. On the other side, Manzoni’s reflection “la parola offre intuiti al pensiero” and “estende la cognizione” has been the starting point to review the literary works not only like simple forms of previous ideas but also like a breeding ground for thought. It’s interesting to notice that the literary pages offering “intuiti al pensiero”, come before and exemplify the philosophical ones and at the same time, thanks to the philosophical speculations, they gain depth inside an innovative hermeneutic circle which considers the literary word “rivelativa” a fundamental moment of the creative and cognitive process by Manzoni, opening the way for further studies.
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Penelope riscritta : Analisi comparata ed interpretazione critica di un tema letterario

LEPORI, EMANUELA CAROLINA 02 March 2012 (has links)
In questa tesi si analizza il tema di Penelope dal punto di vista della letteratura comparata, alla luce di una selezione di critica recente e con l'intento di redigere una breve serie di saggi critici che siano redatti in varia estensione ed esibiscano tagli differenti. Indagato è quindi, a partire dal testo omerico e poi ovidiano dell'antico personaggio mitologico femminile, un ventaglio di opere poetiche e narrative che ne ripropongono la figura, ricreandone altresì i motivi, all'interno della letteratura occidentale del XX e XXI secolo, in particolare di quella inglese. / In this dissertation I analyze the theme of Penelope from the point of view of comparative literature, in the light of a selection of recent criticism, and with the aim of writing a short series of critical essays that are shaped in various sizes and show a different composition. Starting from Homer's and then Ovid's text of this ancient female mythological character, I thus investigate a choice of poetic and narrative works which renew her figure, by also recreating her motives, within the domain of Western literature of the twentieth and twenty-first century – particularly English literature.
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MEMORIA E INNOCENZA DELLA POETICA CRITICA DI GIUSEPPE UNGARETTI / Memory and innocence. The art of poetry in Ungaretti's critical writings

MIGLIORATI, MASSIMO 04 April 2011 (has links)
Lo studio effettuato sulle carte di Ungaretti critico e docente universitario ha permesso di evidenziare l'evoluzione dei concetti di memoria e di innocenza e di far emergere alcune basi teoriche della nozione di memoria, elaborate nel corso degli anni Trenta. L’approfondimento della conoscenza di Bergson, Agostino e Vico, infatti, rendono il concetto di memoria sempre più articolato, ampliandone i confini. L’indagine ha inoltre portato alla luce il debito che l’attività critica di Ungaretti ha con le teorie di Giambattista Vico, conosciuto quasi certamente tramite gli animatori de «La Voce», ma poi studiato quale fonte, indiretta, della poetica leopardiana. Sono le teorie vichiane ha suggerire a Ungaretti il ruolo fondamentale della fantasia nella creazione artistica, ruolo che svolge coadiuvando la memoria. Nella Scienza Nuova infatti fantasia e memoria sono sempre associate. Anche in Ungaretti questa associazione, una volta istituita, resiste nel tempo e, nel periodo in cui la suggestione vichiana è più intensa, la fantasia sembra sostituire l’innocenza. Ungaretti si interessa di Vico anche perché il filosofo che pone grande attenzione alla questione delle origini dell’umanità. Un tema imprescindibile per chi, come Ungaretti, fa dell’innocenza primigenia un obiettivo artistico ed umano da raggiungere, tramite la memoria. / The aim of this essay is investigate the evolution of ideas like memory and innocence in Ungaretti's critical writings. These ideas were influenced from studies on Bergson, Agostino e Vico' philosophical teories during the Thirties in Brazil. Thanks to these investigations Ungaretti can wide the bounds of those concepts. Particularly important was Vico's influence and the association introduced between memory and imagination by the neapolitan philosopher in his most important work, the Scienza Nuova. Furthermore, Ungaretti is interested in Vico's humankind origins theory, a fundamental topic for who, like the italian poet, set the idea of archetypical innocence as a human and artistic target attainable by memory.
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A visão distópica de Sebastiano Vassali em "3012 l'anno del profeta" /

Rosa, Paulo Fernando Zaganin. January 2008 (has links)
Orientador: Ana Maria Carlos / Banca: Hilário Antônio Amaral / Banca: Cátia Inês Negrão Berlini de Andrade / Resumo: Uma das características do século XX foi a proliferação de obras distópicas que confrontam o idealismo utópico e outros precedentes históricos com uma visão pessimista da atual condição humana. No panorama da literatura italiana contemporânea, destaca-se como obra de caráter distópico 3012 L'anno del Profeta (1995), de Sebastiano Vassalli, romance histórico de ficção científica e política, que se passa no futuro: no ano 5000, o autor descreve o ano 3012, bem como a sensação de desvario e desordem que teria submergido a humanidade nos próximos três milênios. Dessa forma, o presente trabalho pretende examinar a visão distópica de Sebastiano Vassalli no romance citado, visando apontar a relevância da obra dentro da literatura contemporânea em geral e, particularmente, da literatura italiana. / Riassunto: Una delle caratteristiche del ventesimo secolo è stata la proliferazione d'opere distopistiche che confrontano l'idealismo utopistico e altri precedenti storici con una visione pessimistica dell'attuale condizione umana. Nel panorama della letteratura italiana contemporanea, si distacca come opera di carattere distopistico 3012 L'anno del Profeta (1995), di Sebastiano Vassalli, un romanzo storico di fantascienza politica, che si passa nel futuro: nel 5000, l'autore descrive l'anno 3012, così come la sensazione di divario e disordine che avrebbe sommerso l'umanità negli prossimi tre mileni. Comunque, il presente lavoro ha l'intenzione d'esaminare la visione distopistica di Sebastiano Vassalli nel romanzo sopracitato, cercando di stabilire l'importanza dell'opera all'interno della letteratura contemporanea in genere e, in particolare, della letteratura italiana. / Mestre
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L’ANTI-VOLTAIRE. PASSIONI E DISSIDI MANZONIANI / L'ANTI-VOLTAIRE. PASSIONI E DISSIDI MANZONIANI / ANTI-VOLTAIRE. MANZONI'S PASSION AND WORRIES

CAPPELLETTI, CRISTINA 04 December 2017 (has links)
Manzoni in giovane età fu un grande ammiratore di Voltaire, che poi abbandonò o distrusse. La prima fase del lavoro analizza le prime biografie manzoniane, attraverso le quali si è cercato di capire quando si è diffusa la notizia, infondata, ma che ancora oggi trova credito, della distruzione da parte di Manzoni di tutti i volumi l’edizione del 1785 di tutte le opere di Voltaire. Si è poi provveduto ad analizzare la bibliografia critica manzoniana, per definire al meglio lo status quaestionis degli studi. In particolare si è messo in luce il ruolo fondamentale della lezione crociana, riferimento obbligato per tutti coloro che si sono interessati ai debiti di Manzoni nei confronti delle opere di Voltaire. Sono state poi analizzate le citazioni dirette di Voltaire nelle opere di Manzoni. Questa analisi ha permesso di isolare i singoli passi in cui Voltaire viene citato direttamente, l’ipotesi di partenze era quella che potesse esistere una “funzione Voltaire” nell’opera manzoniana; in molti casi, però, il rimando all’autore francese è in negativo: Manzoni sente infatti la necessità di correggere ed emendare quanto affermato dall’illuminista. / Manzoni was a great admirer of Voltaire, who then abandoned or destroyed. The first phase of this work analyzes the old Manzoni’s biographies, through which it was tried to understand when born the unfounded news on Manzoni's destruction of all volumes of all the works of Voltaire. Then we analyzed the Manzoni’s critical bibliography, to better define the status quaestionis of the studies. Then this work analyzes Voltaire's direct quotes in Manzoni's works.
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"SNOW IS A STRANGE WHITE WORD". POESIA E PITTURA NELL'OPERA DI ISAAC ROSENBERG, WAR POET (1890-1918) / "Snow is a strange white word". Poetry and Painting in the Works of Isaac Rosenberg, war poet (1890-1918)

MAGGIONI, ERICA 19 September 2017 (has links)
La tesi studia l’opera del war poet inglese Isaac Rosenberg (1890-1918) con l’obiettivo principale di analizzare l’influenza della sua formazione pittorica sulla produzione poetica, un aspetto che, seppur generalmente riconosciuto, è stato poco approfondito dalla critica. I primi tre capitoli esaminano il contesto sociale, culturale e artistico in cui Rosenberg visse prima di arruolarsi nell’esercito; in particolare, viene presentata la comunità ebraica dell’East End di Londra, il suo coinvolgimento nella Prima Guerra Mondiale, la scena artistica di inizio ventesimo secolo. Lo studio considera anche la scuola d’arte da lui frequentata, la Slade, la sua limitata produzione pittorica e le sue riflessioni di estetica, contenute nelle lettere e nella prosa. Il quarto capitolo, fulcro della tesi, propone un’analisi dei testi poetici che mira a evidenziare come il poeta abbia sfruttato l’esperienza di pittore nella scrittura, specialmente nella war poetry. Tra le strategie identificate, vi sono l’utilizzo simbolico dei colori, l’imagery relativa a luce e buio, l’adozione di una particolare prospettiva, la commistione tra astratto e concreto. Tali tecniche vengono lette come tentativi di rispondere alla difficoltà di rappresentazione e comunicazione dell’esperienza bellica. / The thesis studies the works of English war poet Isaac Rosenberg (1890-1918) with the main aim of analysing the influence of his pictorial training on his poetic production, an aspect which has been generally acknowledged, but scarcely investigated by critics. The first three chapters examine the social, cultural and artistic context in which Rosenberg lived before enlisting in the army; in particular, the focus is on the Jewish community of London’s East End, the involvement in the First World War, and the art scene of the early Twentieth century. The study also considers the art school he attended, the Slade, his limited pictorial production, and his thoughts on aesthetics, as included in the letters and prose. The fourth chapter, core of the thesis, proposes an analysis of the poems which aims to show how Rosenberg exploited his experience as a painter in his writing, especially in the war poetry. Among the identified strategies are the symbolic use of colours, the imagery related to light and shadow, the adoption of a particular perspective, the fusion of abstract and concrete. These techniques are seen as attempts to respond to the difficulty of representing and communicating war experience.

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