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Il banchetto e le sue rappresentazioni. Le radici di un dibattito contemporaneo / The banquet and its representations: the roots of a contemporary debate.

Troise Rioda, Barbara <1980> 27 April 2015 (has links)
La ricerca si propone di sondare in maniera completa e approfondita la rappresentazione del banchetto nel testo letterario e, in senso più ampio, nel testo inteso come sistema di segni (siano essi parole, gesti, espressioni facciali, modi di esprimersi, mezzi di comunicazione in genere). Il banchetto è una ‘messa in scena’ che assume nel testo letterario e nei linguaggi espressivi dell’arte contemporanea diverse funzioni a livello tematico e stilistico. Nel lavoro si analizza ognuna di queste funzioni: la funzione denotativa, connotativa, strutturale, metaforica, metanarrativa e stilistica e comunicativa. La linea di analisi tracciata si conclude con un particolare focus sulla rappresentazione del banchetto nel testo letterario e nei media come strumento di comunicazione all’interno di un altro mezzo di comunicazione. Con questa premessa la candidata termina con il capitolo conclusivo dedicando spazio all’immagine del pasto postmoderno. Il banchetto, in quanto rito simbolico, media contenuti legati all’universo culturale, rivela connessioni con la realtà storico-sociale, con l’assetto profondo dell’identità individuale e collettiva, costituendo un polo di aggregazione di diverse dimensioni di umanità. Nonostante l’estrema duttilità alla quale si presta l’immaginario del banchetto sul piano artistico e concettuale, nella quotidianità il momento conviviale continua per l’uomo postmoderno a evocare sentimenti e valori tradizionali ai quali ispirarsi. / Aim of the research is to analyze banquet’s representation in the literary texts and, more broadly, in the text meant as system of signs (including words, gestures, facial expressions, behaviors or media). Banquet is a “scenery” that assumes several stylistic and thematic functions both in the literary text and in the expressions of the contemporary art. Denotative, connotative, structural, metaphoric, metanarrative, stylistic and communicative functions will be here described. Analysis proceeds further deeply into a focus on the representation of the banquet as a communication tool within another communicative instrument such as a literary text or a media. Finally, the last chapter will be dedicated to the representations of the modern meal: the banquet, as a symbolic ritual, is linked to the cultural background, reveals connections with the historical-social context, being a benchmark for different kinds of humanities. Therefore, despite the extreme variations of its artistic and intellectual representations, the banquet still evocates traditional sentiments and virtues for the postmodern man inspiration.
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Narratori degli anni zero. Storia, critica, poetiche / Post-2000 Italian novel: history, poetics, critical reception

Ghidotti, Cecilia <1984> 21 May 2015 (has links)
Il lavoro si propone come un’indagine sulla letteratura italiana del primo decennio del XXI secolo, in una prospettiva non di semplice ricognizione ma di individuazione di linee interpretative capaci di ripercorrere un archivio di materiali molto vasto e non ancora chiuso. La prima parte affronta questioni relative a condizioni produttive, ricezione e valutazione critica della letteratura contemporanea. Il primo capitolo è dedicato alla discussione di problemi relativi allo studio della narrativa italiana del XXI secolo a partire dalla definizione utilizzata per riferirsi ad essa, quella di “anni zero”. Il secondo capitolo situa la narrativa contemporanea nelle linee di sviluppo della letteratura italiana degli ultimi trent’anni, a partire da un mutamento del rapporto dello scrittore con la tradizione umanistica che risale all’inizio degli anni ottanta. Il terzo capitolo approfondisce uno dei generi maggiormente praticati: il romanzo storico. Considerato negli anni ottanta e novanta un genere d'evasione e intrattenimento, negli anni zero è divenuto veicolo di punti di vista critici nei confronti delle narrazioni dominanti. La seconda parte è dedicata all’approfondimento di romanzi che raccontano, da un’ottica non testimoniale, gli anni settanta italiani, periodo complesso non solo sul piano evenemenziale, ma anche su quello della rielaborazione artistica. I romanzi su cui si concentra l’indagine offrono un racconto degli anni settanta italiani a partire da un’idea di storia plurale, ricostruita attraverso una molteplicità di voci, che muta a seconda della prospettiva da cui viene affrontata. Le storie false dei romanzi sugli anni settanta non chiedono di essere lette come vere, ma dicono comunque qualcosa di vero sulle modalità attraverso le quali si va costruendo il rapporto con il passato recente, nel più ampio contesto dei percorsi della letteratura italiana di inizio millennio, tra spinte che vanno nella direzione del mantenimento dell’autonomia da parte degli autori e pressioni del mercato editoriale. / Using historical novels about the so-called ‘anni di piombo’ (years of the gun) as a case study, my thesis provides a broader analysis of post-2000 Italian fiction. The thesis’s first half explores the Italian publishing market and the critical reception of post-2000 Italian literature. Chapter 1 analyses how the concept of ‘Narratori degli anni zero’ (post-2000 Italian novel) has emerged and why critics have often given a negative evaluation of contemporary Italian novels. Chapter 2 analyses the changing relation of Italian writers with the country’s literary legacy since the 1980s: young writers of the 1980s, like Tondelli and Palandri, stopped looking to Italian literature’s past for inspiration and started looking to contemporary cultural consumption, music and the youth’s everyday life. Post-2000 writers draw on the Tondelli/Palandri model, rather than on Italian post-war intellectuals. Chapter 3 analyses the historical novel as a prominent genre of post-2000 Italian fiction. Whereas in the 1980s and 1990s the historical novel was considered a postmodern, non-committed genre (e.g. Umberto Eco’s Il nome della rosa), post-2000 historical fiction explicitly engages with issues such as national identity and the way contemporary societies understand their past and build their public memory. The thesis’s second half focuses on seven novels about the 1970s - the so-called years of the gun, a period characterised by the highest levels of political violence in post-war Italy. Since the 2000, more than 30 novels settled in the 1970s have been published, and they represent a sizeable part of the contemporary literary production. A close reading of six historical novels demonstrates that - despite critics’ negative evaluation - they provide a complex and innovative account of the 1970s, refusing the simplistic frame of the years of the gun.
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L'evoluzione poetica delle Grazie di Ugo Foscolo. Un'ipotesi di commento. / The poetical Evolution of Ugo Foscolo’s Le Grazie: An Attempt of Commentary.

Vagata, Daniela Shalom <1977> 10 September 2013 (has links)
Il presente progetto di ricerca propone l’esegesi di alcune sezioni delle Grazie di Ugo Foscolo, secondo l’Edizione Nazionale (1985), a cura di Pagliai-Scotti. È stato fornito il commento delle seguenti sezioni: Prima redazione dell’Inno, Seconda redazione dell’Inno e Appendice alla Seconda redazione dell’Inno, Versi del Rito, Quadernone, Stesure milanesi: Viaggio delle api e frammenti sparsi. Tutte le stesure della Prima redazione dell’Inno e alcuni frammenti delle Stesure milanesi non erano mai stati commentati fino ad ora. Il commento offre una ricostruzione dell’intertesto delle Grazie – le fonti letterarie, erudite e figurative –, e punta alla storicizzazione e alla contestualizzazione della poesia di Foscolo. Attraverso lo studio dei frammenti nella loro evoluzione è possibile intendere come i tre inni, diventati uno soltanto nella redazione del Quadernone, rappresentino la sintesi di tutto il sapere e gli interessi foscoliani (eruditi, scientifici, filosofico-estetici e letterari), e come essi, sin dai primi esiti poetici, siano specchio delle esperienze biografiche dell’autore. Il commento proposto nella tesi ribadisce la complessità della poesia delle Grazie, nelle sue componenti civili e didattiche. Esso avanza nuovi e importanti spunti di indagine, ponendosi come viatico indispensabile per un futuro commento integrale. / This project is an attempt of commentary of some parts of Ugo Foscolo’s Le Grazie, according to the Edizione Nazionale (1985), edited by Paglia-Scotti. The following parts have been annotated: Prima redazione dell’Inno, Seconda redazione dell’Inno e Appendice alla Seconda redazione dell’Inno, Versi del Rito, Quadernone, Stesure milanesi: Viaggio delle api e frammenti sparsi. This is the first commentary of the whole section of Prima redazione dell’Inno and of some drafts of Stesure Milanesi. This commentary aims to show the literary, figurative and erudite sources of Le Grazie, and it contextualises Foscolo’s poem. The analysis of the evolution of these drafts proves that the three hymns ¬– which become one in the later draft of Quadernone – represents the synthesis of all Foscolo’s knowledge. Since the beginning of the poetic composition, Le Grazie reflect Foscolo’s autobiographical experiences. Furthermore the commentary explains the public and political aspects of Le Grazie, and it represents a fundamental basis for the future exegesis of the whole poem.
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Autobiografi della vergogna. La vergogna come dispositivo narrativo nella letteratura autobiografica e testimoniale del secondo dopoguerra / Autobiographers of shame. Shame as narrative device in the autobiographical literature of the post-war period

Vita, Saverio <1987> January 1900 (has links)
La tesi si occupa di indagare le dinamiche della vergogna, insieme con le sue articolazioni narrative, nel contesto della letteratura autobiografica e testimoniale del secondo dopoguerra. In particolare, la vergogna viene utilizzata come filtro critico, al fine di individuare i dispositivi fondamentali del genere. Nella prima parte, l'autore della tesi si propone di individuare tali dispositivi nelle scritture della Shoah. Il focus viene comunque diretto su Primo Levi, Robert Antelme, Jorge Semprún (prima generazione) e Georges Perec, David Grossman, Jonathan Littell, Art Spiegelman (seconda generazione). Nella seconda parte del lavoro, si confermano i dispositivi narrativi isolati precedentemente, attraverso la ricerca delle loro ricorrenze nei testi autobiografici prodotti in Italia da autori coinvolti nei fatti di guerra. In particolare, l'analisi si concentra sull'opera di Giuseppe Berto. / The aim of this Phd thesis is to investigate the dynamics of shame, along with its narrative articulations, in the context of autobiographical literature after World War II. Shame is used as a critical filter, in order to identify the rhetorical and narrative devices and of the genre. In the first section, the author of the thesis aims to identify these key devices in the Shoah writings, focusing on Primo Levi, Robert Antelme, Jorge Semprún(first generation) and Georges Perec, David Grossman, Jonathan Littell, Art Spiegelman (second generation) The results will be verified in the second section of the thesis, by focusing on the italian literature produced by authors involved in acts of war. In particular, the focus will be on Giuseppe Berto's work.
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Il sacro fluire delle forme. Per un'interpretazione critica dell'opera di Carlo Levi / The sacred flowing of forms. For a critical interpretation of Carlo Levi's work.

Gasperina Geroni, Riccardo <1987> January 1900 (has links)
La presente tesi intende indagare, da una prospettiva antropologia e psicanalitica, alcune opere dello scrittore e pittore Carlo Levi (1902-1975). In particolare, l'autore si sofferma sul nucleo centrale della poetica leviana, analizzando Paura della libertà (1946), Cristo si è fermato a Eboli (1945), L'Orologio e il postumo Quaderno a cancelli (1979). / The present doctoral thesis wants to explore, from an anthropologic and psychoanalytic prospective, some Carlo Levi’s literary and art works. Notably, the author is focusing on Levi’s central core poetics, analyzing Paura della Libertà (1946), Cristo si è fermato a Eboli (1945), L'Orologio e il postumo Quaderno a cancelli (1979)
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La 'ragione' poetica in Cino da Pistoia. Lingua e stile oltre lo 'Stilnovo' / The notion of «ragione» in Cino da Pistoia. Language and style beyond 'Stilnovo'

Tranfaglia, Silvia <1984> January 1900 (has links)
Il lavoro svolto apre a una nuova prospettiva di indagine nella valutazione della funzione storiografica della categoria di ‘Stilnovismo’, mediante una ricognizione testuale che attraversa il corpus poetico di Cino da Pistoia. Nella prima parte della ricerca si offrono i risultati di un’attenta rilettura dei ben noti passi danteschi in cui nel trattato latino sull’eloquenza in volgare il nome di Cino è stretto in un binomio indissolubile all’amico ed esule fiorentino, alla luce di una riconsiderazione delle sfere di referenza della 'subtilitas' e della 'dulcedo'. La complessità e varietà dell’immagine del poeta pistoiese restituita dal trattato dantesco viene quindi rielaborata secondo un’analisi linguistica e stilematica che problematizza l’ipostatizzata identità di Cino con una vena di monocorde dolcezza, nelle tracce rilevanti di strutture formali e concrezioni lessematiche di marca pre-stilnovistica se non anche di ascendenza guittoniana. L’ultima sezione recupera il confronto con Dante in una nuova conferma del congeniale eclettismo ciniano di assimilazione di esperienze poetiche lontane e aliene da quella comune 'koinè' letteraria che nella storia della ricezione storiografica risponde al canone dantesco di 'dolce stil novo'. / The present work offers new insights for the understanding of the historiography of the notion of "Stilnovismo" by means of a fine-grained analysis of the poetry of Cino da Pistoia. In the first part of the work, I will provide a new analysis of the well-known Dante's passages of the De vulgari eloquentia - in which Cino's name is indissolubly linked with the name of his Florentine friend, by providing a new interpretation of the notions of 'subtilitas' and 'dulcedo'. In particular, I will offer a linguistic and stylematic analysis of the complex and multifaceted image of Cino as depicted in Dante's treatise. The proposed analysis aims to challenge the alleged identification of Cino with a mild ‘sweetness’ flair, by looking at his linguistic structures and lexical choices reminding of pre-stilnovismo and Guittone's poetry. The last section offers a comparison with Dante's poetry and assesses Cino's versatility and sensitivity to poetry practices outdistancing the poetry 'koinè' represented by Dante's 'dolce stile'.
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Daniello Bartoli, Il Giappone, Edizione critica / Daniello Bartoli, Il Giappone, Critical Edition

Scioli, Stefano <1978> 10 September 2013 (has links)
La tesi di ricerca ha portato alla realizzazione di un’edizione critica del Giappone di Daniello Bartoli (1660): per la prima volta la «seconda parte» dell’Asia trova, in questo lavoro, una trascrizione integrale condotta con moderni criteri filologi. Quanto all’esegesi la ricerca ha visto la compilazione di tre «Schedari»: un «Indice dei nomi», che vede l’identificazione dei personaggi storici citati esplicitamente nell’opera, ne traccia un rapido profilo biografico e ne fornisce precisa e aggiornata bibliografia. Per quanto riguarda i missionari evocati dall’autore nel testo, questa sezione indica se (e dove) si tratta di personaggio o di fonte (registrando, nel caso, il luogo o i luoghi in cui Bartoli ricorre a tale testimonianza); un «Indice dei luoghi», che dà l’indicazione moderna del luogo citato e ne fornisce il riscontro con i repertori più aggiornati; un «Lessico» riservato ai termini giapponesi presenti nel testo che vengono spiegati e, là dove possibile, studiati nella loro storia, nella loro presenza nella coeva letteratura di viaggio e corredati di utili riferimenti bibliografici. Le pagine introduttive inquadrano l’opera di Bartoli sia nell’orizzonte biografico dell’autore sia nel milieu gesuitico barocco, fornendo puntuali coordinate storiche grazie alle quali recuperare il più ampio contesto delle missioni gesuitiche nell’Estremo Oriente tra Cinque e Seicento. Particolare attenzione è stata riservata al modo di intendere il compito dello storico da parte di Bartoli: una storiografia la sua che s’intreccia in modi affatto peculiari alle diverse forme stilistiche e dinamiche retoriche richieste dalle altre due grandi attività a cui egli dedicò impegno e passione: l’insegnamento e la predicazione. / This research thesis is the accomplishment of the critical edition of Giappone, by Daniello Bartoli (1660): for the first time “the second part” of Asia is fully transcribed through modern philological criteria. About the exegesis, the research work consisted in compiling three “Schedari”: - An “Index of names”, where historical figures explicitly mentioned in the text are identified with their biographies (that provides the identification of the historical figures explicitely mentioned in the work, tracks their biographical profile and provides a precise and up-to-date bibliography). Concerning the missionaries recalled by the author in the text, this section specifies if (and where) they consist in real figures or sources, reporting the place or the places where the evidence is used by Bartoli; - An “Index of locations (site) that gives a modern indication of the place mentioned in the text and provides a crosscheck with the most up-to-date references; - A “Lexicon” devoted to the Japanese terms found in the text. Here they are explained and, wherever possible, studied in their history (historical meaning), in their presence in the contemporary travel literature and enriched with useful bibliographical references. The introductory pages set the work of Bartoli in the biographical horizon of the author and in the Jesuit Baroque milieu, providing precise historical coordinates through which to retrieve the widest context of the Jesuit missions in the Far East between the sixteenth and seventeenth centuries. Particular attention has been reserved to the way Bartoli proceeded with the assignment of the historian: his historiography is interlaced in a quite peculiar way to the different stylistic forms and to the rhetorical dynamics required by its two other great activities, to which he devoted commitment and passion: Teaching and Preaching.
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Altri corpi: temi e figure della corporalità nella poesia degli anni Sessanta

Annovi, Gian Maria <1978> 12 April 2007 (has links)
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Gli scritti giovanili di Cesare Pavese

Cavaliere, Sandra <1977> 12 April 2007 (has links)
No description available.
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Alberto Moravia scrittore di racconti. Analisi della narrazione breve nell'opera moraviana

Mascaretti, Valentina <1979> 12 April 2007 (has links)
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