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Per una stilistica della variante in Giorgio Bassani: Gli occhiali d'oro e Il giardino dei Finzi-Contini

Panieri, Benedetta <1979> 21 May 2009 (has links)
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Luce, Amore, Visione. L'ottica nella lirica italiana del Duecento e nel primo Dante

Tarud Bettini, Simone <1981> 07 June 2010 (has links)
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Il dialogo con l'infanzia. Utopia del folklore, nonsense e comico in Gianni Rodari.

Massini, Giulia <1980> 26 May 2010 (has links)
Nel trentennale dalla morte di Gianni Rodari, la tesi elabora problemi e riflessioni circa la maggiore urgenza corrente tra gli attuali studi rodariani: la necessità, per la cultura nazionale, di conferire a Gianni Rodari e alla letteratura per l’infanzia il ruolo intellettuale determinante da essi rivestito. La tesi sceglie di concentrarsi sui maggiori libri poetici e sul capolavoro teorico, la Grammatica della fantasia, utilizzando come strumenti il confronto con Gramsci, con la tradizione del folklore, con i grandi scrittori per l’infanzia dell’Inghilterra e con le altre esperienze poetiche del Novecento, discutendo Rodari da una specola esclusivamente filologica e letteraria. Parte prima: Rodari utopista. Nella prima parte Gianni Rodari viene inquadrato in un confronto diretto con l’Antonio Gramsci dei Quaderni, che aveva lucidamente individuato la separatezza tutta italiana tra classe intellettuale e mondo popolare, con conseguente inesistenza di una letteratura nazionale-popolare e di una specifica letteratura per l’infanzia. Rodari, primo intellettuale a dedicare tutto se stesso al riempimento di questa lacuna, risponde con intento sociale e politico al problema, adottando un atteggiamento che la tesi definisce utopico. Tramite una disamina del pensiero delle utopie letterarie a confronto con la tradizione popolare del paese di Cuccagna, la tesi procede all’accurato rinvenimento nell’opera di Rodari dei luoghi utopici, tutti orientati a suggerire un utilizzo dell’utopia come chiave per forzare un presente insoddisfacente e accedere a un futuro costruito da ogni individuo in prima persona. Parte seconda: Rodari poeta nonsense? Scritta in Inghilterra presso l’Istitute of Germanic and Romance Studies della University of London, la seconda e corposa parte della tesi si propone come un ampliamento della traccia gettata nel 1983 dall’articolo di Cristina Bertea Gianni Rodari in Gran Bretagna. La tesi analizza dapprima il problema del nonsense, ancora scarsamente trattato in Italia, riflettendo criticamente sulla maggiore bibliografia anglosassone che ha studiato il tema. Successivamente, mette a raffronto il lavoro linguistico che Gianni Rodari ha compiuto lungo l’arco di tutta la vita e le tecniche di composizione poetica elaborate nella Grammatica della fantasia con gli strumenti retorico-formali del nonsense individuati nell’opera di Lewis Carroll, di Edward Lear e delle nursery rhymes inglesi. Parte terza: Traccia per una mappatura della poesia per l’infanzia in Italia, a partire da Gianni Rodari. L’ultima parte della tesi si avventura alla ricerca di un percorso possibile attraverso la poesia per l’infanzia del Novecento e le sue esperienze di comicità. I capitoli si soffermano sul nonsense di Toti Scialoja e di Nico Orengo, sui precedenti di Lina Schwarz e Alfonso Gatto, sul Petel di Zanzotto, sulla poesia di soglia di Vivian Lamarque e sull’eredità della Grammatica della fantasia con particolare riferimento a Calicanto, di Ersilia Zamponi e Roberto Piumini.
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La Babele dell'Inconscio: Amelia Rosselli, la Lingualatte e le Voci degli Altri.

Mondardini, Silvia <1979> 26 May 2010 (has links)
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L' "opera mondo" di Paolo Volponi fra satira e morale

Vignali, Elisa <1981> 26 May 2010 (has links)
Nella mia tesi di dottorato mi propongo di indagare la metamorfosi del romanzo nella letteratura italiana contemporanea attraverso il lavoro di Paolo Volponi, che può essere descritto come un’«opera mondo», in accordo con la formula critica coniata da Franco Moretti. Volponi intende superare il divario fra l’io e il mondo e ricomporre il corpo come una mediazione umanistica di ragione e sensi. La sua opera può essere definita ‘epica’ perché recupera la tradizione del romanzo cavalleresco e la parodia esercitata su questa tradizione letteraria da Cervantes nel Don Chisciotte. Ma, come l’Ulysses di Joyce, è un’epica «moderna» perché fondata su una totalità disgiunta e sul conflitto dialogico, in una linea che accomuna la moltiplicazione dei punti di vista, propria del romanzo polifonico secondo Bachtin, alla pluralità di prospettive del discorso scientifico. Dopo un primo capitolo teorico, nel secondo e nel terzo capitolo della tesi i romanzi di Volponi vengono studiati in rapporto al filone dell’«epica moderna» e al genere satirico, che ha un suo modello fondativo nell’opera di Giacomo Leopardi. Il quarto capitolo si focalizza sulle ultime raccolte poetiche, che mostrano la tendenza a recuperare il linguaggio formulare e la matrice orale della poesia delle origini, servendosene per rappresentare in funzione contrappuntistica l’universo globale dell’età contemporanea. / In my doctoral dissertation I investigate the metamorphosis of the genre of novel in Contemporary Italian Literature analysing Paolo Volponi’s literary works. I borrow the critical category invented by Franco Moretti to describe Volponi’s books as “opera mondo.” Volponi wants to overcome the gap between the self and the world, and compose the body as a humanistic mediation between reason and senses. His work is ‘epic’ because it refers to the tradition of the romance and to its parody in Cervantes’ Don Chisciotte. However, Volponi’s work is a modern epic because, not differently from Joyce’s Ulysses, it is based on disjointed totality and dialogic conflict. Modern epic associates the multiplication of points of view, typical of the polyphonic novel theorized by Bachtin, with the plural perspective of the scientific subject. After a theoretical preface, in the second and third chapters of my dissertation, I study Volponi’s novels in relation to the modern epic and the satiric genre, which has its foundational model in Giacomo Leopardi’s work. The fourth chapter focuses on Volponi’s latest collections of poetry, which recall the matrix of oral origins of poetry and represent in counterpoint the contemporary universe of global age.
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Escodamè. Il ventennio futurista di Michele Leskovic

Miretti, Lorenza <1966> 26 May 2010 (has links)
La ricerca verte sull’udinese Michele Leskovic (1905-1979), noto con lo pseudonimo di Escodamè, attivo in campo futurista dal 1920 fino alla fine degli anni Trenta. Il lavoro ricostruisce il periodo futurista di Leskovic utilizzando sia documentazione edita sia inedita rintracciata presso numerose Biblioteche ed Archivi pubblici e privati italiani e presso la Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell’Università di Yale. Tra gli inediti utilizzati, numerosi quelli provenienti dall’archivio privato di Michele Leskovic conservato presso «Casa Lyda Borelli per Operatori ed Artisti dello Spettacolo» di Bologna dove Leskovic visse dal 1970 alla morte insieme alla moglie, l’attrice Camilla Orlandini (1896-1975). Sono qui analizzate tutte le attività svolte dal futurista udinese sia in maniera estemporanea sia continuativa ed approfondita. Particolare attenzione è rivolta alle ricerche condotte in tre campi specifici: la poetica, la poesia ed il teatro, nei quali Leskovic ha raggiunto risultati di indubbio interesse ed originalità. I testi pubblicati da Leskovic da un lato sono stati collazionati con sue stesse carte inedite (spesso abbozzi preparatori) e dall’altro arricchiti nel confronto con le opere di altri membri del movimento futurista e soprattutto con Marinetti, del quale Leskovic risulta essere stato attivo collaboratore.
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La parola che vede l'immagine: per una scrittura filmica di Ennio Flaiano, Ugo Pirro e Pasquale Festa Campanile

Bonomo, Maristella <1979> 07 June 2010 (has links)
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Cesare Garboli traduttore di Measure for Measure di Shaskespeare per le compagnie di Luca Ronconi e di Carlo Cecchi

Billi, Noemi <1971> 26 May 2010 (has links)
La tesi si occupa della traduzione di Measure for Measure di Shakespeare scritta da Cesare Garboli e pubblicata nel 1992 con Einaudi nella collana «Scrittori tradotti da scrittori». La traduzione fu concepita per il Teatro Stabile di Torino diretto da Luca Ronconi, che debuttò al teatro Carignano nel 1992 e venne successivamente ripresa, con alcune varianti, dalla compagnia di Carlo Cecchi nel 1998, per una nuova messinscena al teatro Garibaldi di Palermo. A partire dagli esiti più recenti dei Translation Studies, il lavoro sviluppa uno studio comparato, dal punto di vista linguistico e sotto il profilo ermeneutico, fra la traduzione di Garboli, il testo originale nelle due edizioni Arden e Cambridge e le traduzioni italiane di Measure for Measure pubblicate nel Novecento. La parte finale della tesi è dedicata alle messinscene a Torino e a Palermo: un confronto per evidenziare gli elementi che in entrambe appartengono alla strutturazione del testo tradotto e i caratteri specifici degli universi di finzione raffigurati dai due registi. / This research concerns the Italian writer Cesare Garboli and his translation of Shakespeare’s Measure for Measure. Garboli wrote this translation in 1992 for Luca Ronconi’s company and revised in 1998 for Carlo Cecchi’s company. Beginning from the most recent results of Translation Studies, this research examines Garboli's translation, from a linguistic and interpretative point of view, in relation to Shakespeare's original text, the other Italian translations of Measure for Measure, published during the XX century, and the directors' scripts. The second part of this thesis analyses and compares the Ronconi’s production and the Cecchi’s one in the Theatre Carignano of Turin and in the Theatre Garibaldi of Palermo, two places which became symbolical of divergent interpretations about Measure for Measure.
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Il recupero della tradizione orale nella narrativa italiana contemporanea: fiabe italiane di Italo Calvino

Matos, Marília <1953> 29 March 2011 (has links)
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La fortuna della "Storia della Colonna Infame" nel Novecento

Hamad, Sundus M. <1984> 29 March 2011 (has links)
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