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I poteri signorili in un'area di confine. L'Appenino tosco-emiliano tra l'XI e il XIV secolo.

Pederzoli, Giovanni January 2016 (has links)
La presente ricerca si propone di studiare l’evoluzione dei poteri signorili nel contesto geografico dell’Appennino tosco-emiliano attraverso l’analisi, in chiave comparativa, di tre signorie rurali (conti Alberti, Ubaldini, conti di Panico ) inerenti quello specifico ambito territoriale. Dal punto di vista cronologico l’indagine ha inizio a partire dall’XI secolo – con la comparsa, nelle fonti, dei poteri signorili di banno – e termina intorno agli anni Trenta del XIV secolo – quando la contestazione delle prerogative signorili in quella zona era un fatto ormai consolidato sia in termini politici, sia in termini territoriali. Mediante lo studio della documentazione disponibile – dispersa in vari fondi archivistici, pubblici e privati – si è perciò tentato di approfondire alcune tematiche di carattere generale tra le più frequentate e discusse dalla storiografia, quali il rapporto tra città e contado, i processi di ricomposizione politica dei territori, lo sviluppo dell’aristocrazia rurale e delle prerogative ad essa connesse. La scelta di studiare le vicende relative alle tre famiglie dei conti Alberti, degli Ubaldini e dei conti di Panico risponde a precise opportunità di metodo e di ricerca. Riguardo alle prime si è tenuto conto dell’omogeneità territoriale delle zone d’influenza signorile, collocate, per la maggior parte, a ridosso delle montagne e delle colline delle attuali province di Firenze, Pistoia, Prato e Bologna. Riguardo alle seconde, invece, si è inteso privilegiare alcuni dominati signorili solo in parte studiati dalla storiografia e dall’erudizione locale, così da rendere più proficuo il confronto con realtà aristocratiche differenti che hanno goduto di maggior considerazione da parte degli storici (ad esempio, i conti Guidi). La ricerca è articolata in tre sezioni. Nella prima vengono analizzate le forme del potere esistenti nell’area che sta tra l’Emilia e la Toscana nel pieno medioevo discutendo la terminologia utilizzata per descrivere l’organizzazione dello spazio ed evidenziando il ruolo che ebbero alcune città (Firenze, Pistoia, Prato e Bologna) nel disciplinamento del territorio. Nella seconda sezione vengono indagati i presupposti del potere signorile, considerando quali “prerequisiti strutturali” prima il radicamento patrimoniale e il possesso degli uomini, poi la rete delle relazioni intessute con l’impero, con il papato, con i marchesi di Tuscia, con i vescovi, con gli enti ecclesiastici e con le città. Nella terza sezione la tesi descrive l’esercizio dei poteri signorili mostrando come questi si manifestassero nell’amministrazione della giustizia, nel controllo di determinati diritti di natura economica (in particolare quelli di derivazione pubblica), nell’attività militare e più in generale nell’uso della coercizione e della violenza. Ciascuno di questi aspetti è quindi posto in relazione con le pretese e le richieste provenienti dalle città comunali, nel tentativo di offrire una panoramica del tema quanto più possibile completa ed esaustiva.
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La manifattura del cuoio e della calzatura nell'Italia comunale. Tecniche, struttura produttiva e organizzazione del lavoro

Righi, Laura January 2018 (has links)
In epoca pre-industriale, il cuoio era uno dei materiali maggiormente utilizzati, tanto nel settore calzaturiero quanto nel settore militare o nei trasporti. Questa ricerca si propone di indagare principalmente due attività collegate a questo materiale, la manifattura conciaria e la produzione calzaturiera, e la loro organizzazione tra XIII e XV secolo. La tesi si articola in cinque capitoli volti a esplorare tutti gli attori e i fattori coinvolti nella produzione di cuoio attraverso l' analisi di documentazione d'archivio: testi legislativi, documentazione giudiziaria, amministrativa e fiscale, affiancata da registri di conti privati e atti notarili. La scelta di affrontare fonti di natura differente ha richiesto la presa in esame di diversi centri urbani, la scelta è dunque ricaduta sulle città di Arezzo, Bologna e Rimini, mantenendo sempre aperto il confronto con altre realtà dell'Italia centro-settentrionale. Il primo aspetto preso in esame è la relazione tra attività produttive e governi cittadini che erano responsabili della gestione di un alto numero di lavoratori che si occupavano di un'attività che aveva un forte impatto sul territorio, tanto in termini di sfruttamento delle risorse (idriche, minerali, agricole e dell'allevamento) quanto in termini di inquinamento. Una volta individuate le materie prime necessarie per la produzione, e le politiche attivate per il suo reperimento, si è svolta un ricostruzione del settore innanzitutto dal punto di vista tecnico, per identificare il processo produttivo e le sue caratteristiche. L'analisi delle fasi di lavorazione che permettevano la trasformazione della pelle in cuoio e poi la produzione di calzature, ha evidenziato innanzitutto alcuni fattori che ne influenzavano l'organizzazione. Conseguentemente ci si è dunque interrogati sulle modalità di organizzazione del settore e di divisione del lavoro e si è scelto di indagare innanzitutto come le corporazioni intervenivano e si inserivano in tale ciclo produttivo. Prendendo come esempio il caso di Bologna si è evidenziato il percorso di strutturazione e gerarchizzazione delle corporazioni del settore, che aveva progressivamente portato a una più netta divisione del ciclo produttivo, e che parallelamente concedeva maggiori margini d'azione ad alcuni singoli operatori economici. I soggetti maggiormente influenzati da tali modifiche istituzionali erano infatti gli imprenditori e i lavoratori del settore che nel corso del tardo Medioevo ebbero la possibilità di migliorare il proprio status, grazie al coinvolgimento, tanto economico quanto politico, nelle corporazioni del cuoio. Infine, una sezione è stata dedicata all'analisi degli oggetti in cuoio, delle loro caratteristiche tecniche ma soprattutto del loro valore, sia simbolico che di mercato. Lo studio di oggetti, persone e istituzioni coinvolte nel complesso settore del cuoio si propone di inserire innanzitutto un ulteriore tassello nella ricostruzione delle attività economiche, commerciali e manifatturiere, e nella ridefinizione delle componenti della società urbana dell'Italia comunale. In secondo luogo, l'analisi di diversi centri urbani ha consentito di evidenziare alcuni modelli di organizzazione e la loro evoluzione nel corso degli ultimi secoli del Medioevo.
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Spes optima regni". L'azione politica di Lotario I (795-855) alla luce delle fonti storico-narrative del secolo IX"

Sernagiotto, Leonardo January 2017 (has links)
La presente tesi indaga il ruolo svolto da Lotario I (795-855), figlio dell’imperatore Ludovico il Pio e associato al potere imperiale dall’817, all’interno della storia dell’Impero carolingio, specificatamente tra gli anni 814 e 843. L’azione di governo di Lotario è stata esaminata principalmente sulla base di un’attenta analisi delle fonti storico-narrative coeve alla vita dell’imperatore, indagine che ha permesso di rivedere e considerare sotto un’ottica nuova alcuni eventi chiave della storia carolingia, tra cui in primis il rapporto di Lotario con il padre Ludovico il Pio e il fratellastro Carlo il Calvo.
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Milano, 1262 - 1322: Due segni di un potere nuovo / Milan, 1262-1322. Two signs of a new power

ZANINETTA, PAOLO 03 April 2009 (has links)
Gli affreschi della "sala di giustizia" della rocca di Angera e l'emblema della "vipera" viscontea sono le due più cospicue reliquie della campagna propagandistica posta in atto dalla parentela tra il volgere del XIII e gli inizi del XIV per rinsaldare la dominazione appena stabilita su Milano. / The frescoes in the "hall of justice" of the Rocca in Angera and the symbol of the "viper" are the main relics of the propaganda promoted by Ottone, Matteo and Azzo Visconti at the beginning of their seigneurship over Milan.
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La cultura architettonica del periodo normanno e l'influenza bizantina in Sicilia

Rizzo, Marcello <1973> 07 July 2011 (has links)
The arguments of the thesis is the relationship between the Norman domination and the Greek-speaking people living in Sicily and Southern Italy. Particularly the ascendancy of the greek culture on the norman architecture and his role in the construction of the Norman Kingdom.
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I CAPITOLI DI S.VINCENZO E S.ALESSANDRO DI BERGAMO TRA XII E XIII SECOLO

DELL'ASTA, LUCIA 01 April 2015 (has links)
Oggetto della ricerca sono i capitoli di S. Vincenzo e S. Alessandro di Bergamo, quelle istituzioni, cioè, che proprio nel corso del periodo preso in esame (1146-1216) ottennero di essere entrambe riconosciute capitoli della cattedrale. Dopo una panoramica sullo status quaestionis e sulle fonti disponibili, l’indagine si muove su due piani distinti ma tra loro connessi: innanzitutto, esaminando la struttura e l’organizzazione dei due collegi, si procede a un’analisi di tipo “istituzionale” degli stessi. Da questo punto di vista la ricerca mostra nel complesso come i due collegi abbiano condiviso la responsabilità di governo della diocesi non solo dopo, ma anche prima dell’accordo con cui, nel 1189, si riconobbero reciprocamente come parti dell’unica cattedrale bergamasca. Inoltre, attraverso uno studio prosopografico si ottengono informazioni su provenienza sociale, carriera e profilo culturale dei canonici. Elementi utili a ricostruire la posizione dei capitoli nella città vengono pure dall’analisi dei loro compiti in ambito di cura animarum, dalla valutazione del ruolo della basilica di S. Alessandro come custode delle reliquie del santo eponimo dell’episcopato, e infine da alcuni cenni sulla lotta per la ecclesiastica libertas che oppose Chiesa e comune ai primi del Duecento. / The research concerns the chapters of S. Vincenzo and S. Alessandro (Bergamo). During the period under study (1146-1216), both the institutions obtained the right to be considered cathedral in the city. After an overview of the status quaestionis and of the available sources, the study discusses first the institutional aspects, such as the structure and organization of the two chapters. From that point of view, it seems clear that the two institutions shared some important duties not only after but also before being both acknowledged as cathedral (1189). Then, a prosopographical investigation offers many information about the social origins, studies and careers of the canons. Some attention is focused also on the commitment of the chapters to the cura animarum and on the fact that the relics of the main patron saint of the city (s. Alexander) were buried in the church of S. Alessandro. All that, along with the consideration of the antagonism that, at the beginning of the twelfth century, took place between Church and city about the problem of ecclesiastica libertas, shows the actual position of the cathedral chapters in the city.
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Amicizie, parentele, fedeltà a nord e sud delle Alpi: la rete di relazioni dell’imperatrice Adelaide

Romani, Marta 21 May 2021 (has links)
The aim of this PhD thesis is to investigate the political role of Adelheid of Burgundy in tenth-century Europe. Adelheid was certainly one of the central figures of the Ottonian dynasty during her years as empress and during her widowhood. The systematic study of the diplomas in which she acted as mediator alongside Otto I, Otto II and Otto III was an attempt to understand the basis of her political relevance. The result of the diplomatic research was analyzed through the method of social network analysis, which offered a new and global point of view on the issue and allowed to better focus on the various actors that composed the network of relationships of Adelheid during her life. / Lo scopo della presente tesi di dottorato è l’analisi del ruolo politico di Adelaide di Borgogna nell’Europa del secolo X. Adelaide fu certamente una figura di spicco all’interno della dinastia ottoniana sia in qualità di imperatrice al fianco di Ottone I sia negli anni della vedovanza. Lo studio sistematico dei diplomi in cui la sovrana venne indicata come mediatrice presso il marito, il figlio e il nipote ha rappresentato il punto di partenza per indagare le basi e le motivazioni della sua rilevanza politica. In particolare, il risultato della ricerca diplomatica è stato esaminato attraverso la metodologia della social network analysis che ha offerto un punto di vista nuovo e globale sulla questione e ha permesso di individuare più chiaramente i vari attori che composero la rete di relazioni dell’imperatrice nell’intero corso della sua vita.
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Devozioni lecite ed illecite nella predicazione di Giacomo della Marca

Ioriatti, Mara January 2010 (has links)
La mia tesi concerne la tematica delle devozioni considerate lecite ed illecite da Giacomo della Marca, francescano osservante del XV secolo, nella sua predicazione.
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RICERCHE SULL'ATTIVITA' DEI GIUDICI IMPERIALI NELLA LOMBARDIA COMUNALE

SPATARO, ALBERTO 19 March 2018 (has links)
Questo studio ha per oggetto l’attività dei giudici imperiali nella Lombardia comunale tra XII e XIII secolo. La prima parte consiste in una lettura d’insieme dell’operato dei giudici imperiali nel solco più generale delle vicende politiche del regno italico durante l’impero di Federico I barbarossa e del figlio Enrico VI. L’intera ricerca è stata condotta a partire dalla documentazione, edita e non; tali risultati sono stati contestualizzati nell’ampio dibattito storiografico sulla natura statuale dell’impero romano-germanico del pieno medioevo. Alla ricostruzione diacronica seguono le schede biografiche dei giudici imperiali più significativi per la ricostruzione storica proposta nella tesi e un’appendice documentaria. Il lavoro è chiuso dalla bibliografia utilizzata e dall'indice dei nomi di persona. / The object of this study is the activity of the imperial judges in the communal Lombardy between twelfth and thirteenth centuries. The first part consists of an overall reading of the activity of the imperial judges in the political strategy in the Italic Kingdom during the empire of Frederick I Barbarossa and his son Henry VI. The entire research is carried out starting from the documentation, edited and inedited; these results are contextualised in the wide historiographical debate on the institutional nature of the medieval Roman-German Empire. The diachronic reconstruction is followed by the biographies of the most significant imperial judges and a documentary appendix. The work is closed by the bibliography and the index.
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Culto e immagini dei santi militari in Puglia e Basilicata (secc. XI-XV)

Lofoco, Luisa <1970> 07 July 2011 (has links)
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