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Eresia e tolleranza. Jacopo Aconcio e gli stratagemmi di Satana

Giacomelli, Renato January 2014 (has links)
Il presente lavoro propone una rilettura del pensiero religioso di Jacopo Aconcio, filosofo e teologo del XVI secolo. Attraverso l'analisi delle opere religiose, ovvero del "Dialogo di Giacopo Riccamati", della "Somma brevissima della dottrina christiana", di "Una essortatione al timor di Dio" e degli "Stratagemata Satanae", e della vicenda biografia dell'autore si è inteso cogliere lo sviluppo storico del suo pensiero e il suo rapporto con il dibattito intellettuale coevo. La ricerca tenta di superare le lacune documentarie appoggiandosi alle testimonianze di chi ha condiviso con Aconcio i momenti più significativi della sua vita, come Leonardo Colombini, Francesco Betti, Adriaan Haemstede e Cassiodoro de Reyna. L’analisi del "Dialogo di Giacopo Riccamati" si caratterizza per la trattazione distinta della versione manoscritta del "Dialogo" e di quella a stampa, quasi come se si trattasse di due opere diverse, e per il confronto con la letteratura propagandistica riformata destinata alla penisola italiana. Le sfumature e i silenzi della "Somma brevissima della dottrina christiana" sulle questioni teologiche più rilevanti rivelano la vicinanza di Aconcio all’ambiente degli esuli italiani in Svizzera. Il ricorso a strumenti propri della tradizione umanistica e l’interesse per la letteratura apocalittica sull’Anticristo confermano un’adesione sincera ai principi della Riforma ma anche una personalità critica e indipendente. La ricostruzione del coinvolgimento di Aconcio nel processo intentato a Londra contro Adriaan Haemstede, con particolare attenzione alla documentazione conservata, come la lettera che Aconcio invia al ministro francese Nicolas Des Gallars e quella di Pier Martire Vermigli alle chiese straniere di Londra, permette di individuare interessanti nuclei argomentativi che troveranno poi spazio negli "Stratagemata Satanae". La denuncia delle «astuzie di Satana» è l’occasione per approfondire la personale riflessione religiosa di Aconcio. L’analisi dell’opera, indirizzata all’individuazione dei suoi presupposti antropologici e di quelli gnoseologici, si sofferma poi sulla definizione dei "fundamenta fidei" e sugli argomenti utilizzati da Aconcio per delegittimare l’uso della violenza contro gli eretici. Il confronto tra il testo e il dibattito contemporaneo rivela che gli "Stratagemata Satanae" si distinguono soprattutto per l’attenzione alla costruzione della tolleranza: Aconcio non si limita a criticare la coercizione del coscienze ma elabora anche gli strumenti necessari a garantire un dialogo religioso proficuo e pacifico.
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Labour, Environment and Empire in the South Atlantic (1780-1860)

Pessina, Mattia January 2016 (has links)
The South Atlantic Ocean and its islands (Saint Helena, Tristan da Cunha, Ascension) were a periphery of the British Empire. Nevertheless this region faced a dramatic transformation during the Global Age of Revolutions (1780-1830) and moved from being a transition zone between Europe and Asia into a proper maritime system. The great global issues of labour (slavery, indentured labour, white emigration), environment (environmental imperialism and imperial environmentalism) and Empire (colonial government, authority and freedom) evolved in the micro-histories of the South Atlantic islands in a very peculiar way, making them precious case-studies to assess wider themes in a new perspective.
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Potere e Misericordia nel Quattrocento. La Repubblica Ambrosiana, il principe Francesco Sforza e la 'gran riformatione' degli ospedali milanesi (1447-1466) / Macht und Misericordia im Quattrocento. Die Ambrosianische Republik, der Fürst Francesco Sforza und die 'gran reformatione' der Mailänder Hospitäler (1447 - 1466) / Power and Misericordia in Quattrocento. The Ambrosian Republic, the Prince Francesco Sforza and the 'gran riformatione' of the Milanese Hospitals (1447-1466)

HAAS, JURI 02 April 2009 (has links)
La ricerca ha mostrato come per mezzo della riforma ospedaliera e della fondazione di un capitolo – l’organo d’autogestione dell’ospedale - il ceto decurionale milanese riuscì dopo la caduta della Repubblica Ambrosiana a perpetuare l’esistenza di una sorta di micro-repubblica (uno spazio cioè che garantiva la conservazione di un potere pluralistico). Con l’assunzione del patronato sul sontuoso edifico dell’Ospedale Maggiore il neo-duca Francesco Sforza invece, trasformò l’immagine della riforma ospedaliera in emblema del suo principato e in espressione della sua potenza. In questo senso allora il fenomeno della riforma ospedaliera - fenomeno molto precoce in Lombardia rispetto al resto dell’Europa centrale - trova a Milano una propria spiegazione nel contesto della contrapposizione politica di due autorità, che, attraverso il riferimento al concetto medievale della misericordia, si impegnavano a far trionfare un potere legittimo. Non vi sono attestazioni che permettono di inserire la riforma milanese nella tipologia dei riordinamenti sociali realizzatesi in Europa centrale negli anni venti e trenta del Cinquecento, che la moderna storiografia considera secondo i paradigmi del 'disciplinamento sociale' e della 'esclusione'. / The research has shown how, through hospital reform and the foundation of a chapter - the body for the self-government of the hospital – the local governing classes (ceto decurionale) of Milan succeeded in perpetuating the existence of a kind of micro-republic (a place where the conservation of a pluralistic proportion of power was guaranteed) after the fall of the Ambrosian Republic. On the other hand, by assuming patronage of the sumptuous building housing the Ospedale Maggiore, the new Duke, Francesco Sforza, transformed hospital reform into an emblem of his principality and a manifest sign of his power. In this sense, therefore, the phenomenon of hospital reform, which came about very early in Lombardy compared to the rest of central Europe, can be explained in terms of a political confrontation between two authorities which, using the medieval concept of misericordia as their landmark, endeavoured to make a certain legitimate seat of power committed themselves to the triumph of legitimate power. At the same time there is no evidence to warrant the Milanese reform being classified together with the type of social re-ordering carried out in central Europe in the fifteen-twenties and fifteen-thirties, which modern historical scholarship considers according to the paradigm of 'disciplinary action' and 'exclusion'.
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LA PANEUROPA DI RICHARD NIKOLAUS COUDENHOVE-KALERGI (1894 - 1972)

RICETTI, MICHELE 19 March 2015 (has links)
La presente tesi ha come oggetto di ricerca la riscoperta e l’approfondimento della vicenda storica e intellettuale di Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi, in qualità di fondatore di uno dei progetti di unità europea più importanti del Novecento, la “Paneuropa”. La ricerca ha avuto, come primo obiettivo, quello di sondare soprattutto le modalità con cui l’Italia recepì il suo messaggio durante gli anni Venti e Trenta, risultato ottenuto attraverso l’analisi di alcune tra le riviste e testate giornalistiche più rappresentative di quegli anni. Il lavoro ha successivamente dimostrato non solo se e quanto la cultura italiana fosse attenta alle dinamiche europee, ma anche il numero e la qualità dei rapporti amicali che Coudenhove-Kalergi, durante la sua vita, fu in grado di intrecciare con numerose personalità note e meno note del panorama italiano. / The present dissertation is focused on the rediscover and in-depth analysis of the biography and intellectual life of Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi, as a founder and promoter of one the most important European unity projects in the XXth century, "Paneuropa". The research had, at first, the purpose to investigate how Italy adopted his message during the ’20s and ’30s, particularly analyzing some periodicals, magazines and newspapers most representative of those years. Afterwards, it has been demonstrated not only if and how much Italian culture was attentive to European dynamics, but also the number and quality of friendly bonds that Coudenhove-Kalergi was able to establish during his life with many more or less well-known personalities of the Italian scenario.
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TEOLOGIA, ETICA E POLITICA NEL PENSIERO DI GIOVANNI BATTISTAGUADAGNINI (1723 - 1807)

ROCHINI, MARCO 25 March 2015 (has links)
La presente ricerca si propone di ricostruire la biografia intellettuale di Giovanni Battista Guadagnini (1723-1807), esponente di primo piano del giansenismo italiano del secondo Settecento. Attraverso lo studio di opere inedite e di numero rilevante di lettere scambiate con i principali protagonisti della cultura religiosa del suo tempo , si è cercato di ricostruire il pensiero teologico-politico di Guadagnini in un arco cronologico compreso tra la fine degli anni Sessanta del Settecento e i primi anni del XIX secolo. / This research aims at presenting the intellectual biography of Giovanni Battista Guadagnini (1723-1807), one of the most important exponents of the 18th century Italian Jansenism. Through the study of unpublished works and a significant number of letters exchanged with the main protagonists of the religious culture of his time, we tried to study the Guadagnini’s theological-political thought between the end of the 18th century and the first years of the 19th century.
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'CON ALEGREZZA DE CUORE'. LETTERE DELLA CONTESSA MARGHERITA TRIVULZIO AL CARDINAL FEDERICO BORROMEO CONSERVATE PRESSO LA BIBLIOTECA AMBROSIANA DI MILANO

RUGGERI, MARIA RITA GIUSEPPINA 10 July 2018 (has links)
La presente ricerca fornisce l’edizione critica delle oltre quattrocento epistole inviate dalla contessa Margherita Trivulzio al figlio, il cardinal Federico Borromeo, nel corso del quindicennio 1586-1601. Lo studio di tale nucleo di missive permette non solo di gettare nuova luce sulla figura del Borromeo, approfondendo la trama delle sue relazioni familiari, ma consente soprattutto la messa a fuoco di un personaggio finora rimasto in ombra eppure meritevole di essere scoperto, quello della nobile Trivulzio. A partire dallo studio del materiale epistolografico esaminato, la presente indagine si propone infatti di ricostruire il profilo biografico, il retroterra religioso e il livello culturale della contessa – quest’ultimo indagato anche sul piano dell’analisi linguistica – offrendo al tempo stesso anche un possibile itinerario di lettura delle numerose lettere destinate al celebre fondatore della Biblioteca Ambrosiana di Milano. / This research provides the critical edition of over four hundred letters sent by the countess Margherita Trivulzio to her son, Cardinal Federico Borromeo, between 1586-1601. The study of this nucleus of letters allows one not only to shed new light on the figure of Borromeo, analysing his family relationships, but allows a particular focus on a personality, who has so far remained little known and yet worthy of being discovered: that of the noble Trivulzio. Starting from the study of the examined epistles, the following analysis aims to reconstruct the biographical profile, the religious background and the cultural importance of the countess – the latter being investigated as well in terms of linguistic analysis – while at the same time it offers a possible itinerary of reading the numerous letters addressed to the famous founder of the Ambrosian Library of Milan.
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I TEMPI DELL'APOCALYPSIS NOVA: PROFEZIA E POLITICA AL TEMPO DI GIULIO II

FUSARI, GIUSEPPE 04 July 2017 (has links)
Lo studio intende rileggere criticamente le fonti contemporanee e appena successive alla stesura dell'Apocalypsis Nova, attribuita al beato Amedeo Menez de Sylva, inserendole nel più ampio dibattito sulla profezia e sulle attese apocalittiche della fine del XV secolo. / This study is a critically re-read of the contemporary sources of the Apocalypsis Nova, attributed to Blessed Amedeo Menez de Sylva. The sources are inserting in the broader debate on prophecy and apocalyptic expectations of the late 15th century.
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GESUITI E GESUITESSE. LA COMPAGNIA DI GESU' E LE CONGREGAZIONI SEMIRELIGIOSE FEMMINILI IN ITALIA TRA XVI E XVII SECOLO

ARLATI, FABIO 21 May 2021 (has links)
A dispetto della legislazione claustrale tridentina e post-tridentina, tra XVI e XVII secolo si assistette all’emergere in Italia, in Europa e nei paesi di missione di numerose congregazioni semireligiose femminili insegnanti, senza clausura e senza voti solenni, fondate, co-fondate o dirette dai padri della Compagnia di Gesù, che si ispiravano alle Costituzioni e alla spiritualità ignaziana, specie nell’apostolato educativo. Attraverso un approfondito scavo archivistico, il presente studio offre un vasto censimento delle numerose case di “gesuitesse” presenti in Italia tra Cinquecento e Seicento, mostrando, tramite l’analisi delle reti di relazioni tra questi istituti nonché delle peculiarità economiche, giuridiche, educative e spirituali delle semireligiose rispetto alle monache claustrali, la sostanziale compattezza e unità di questo fenomeno, fondato sulla comune identità gesuitica. Con ciò si intende, inoltre, far luce sui contrasti e sulle contraddizioni legati all’affermazione delle gesuitesse, che portarono ad aspri scontri interni alla Compagnia di Gesù, a diversi processi inquisitoriali e a duri conflitti giurisdizionali tra poteri secolari ed ecclesiastici. / In spite of the Tridentine and post-Tridentine cloistered legislation, the 16th and 17th centuries witnessed the foundation in Italy, Europe and the mission countries of numerous semi-religious female congregations, without clausura and without solemn vows, founded, co-founded or directed by the fathers of the Society of Jesus. These congregations, called “Jesuitesses”, were inspired by the Jesuit Constitutions and Ignatian spirituality, especially in the educational apostolate. Through an in-depth archival research, the present study offers a vast census of the numerous houses of Jesuitesses present in Italy between the Sixteenth and Seventeenth centuries, showing, through the analysis of the network of relations between these institutes as well as the economic, juridical, educational and spiritual peculiarities of the semi-religious compared to the cloistered nuns, the substantial compactness and unity of this phenomenon, based on a common Jesuit identity. The aim is also to shed light on the contrasts and contradictions related to the affirmation of the Jesuitesses, which led to bitter internal clashes within the Society of Jesus, various inquisitorial trials and harsh jurisdictional conflicts between secular and ecclesiastical powers.
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IL GIUDIZIO UNIVERSALE DI MICHELANGELO TRA ICONOGRAFIA E COMMITTENZA PAPALE: IL GRUPPO DEI MARTIRI / Michelangelo's Last Judgment between iconography and papal patronage: the martyrs' group

ALBERIO, ELENA 25 February 2016 (has links)
La presente ricerca si concentra sul gruppo dei santi martiri nell’affresco del Giudizio Universale dipinto da Michelangelo Buonarroti per la parete d’altare della Cappella Sistina. Il gruppo riveste un ruolo importante nella composizione sia per quanto concerne l’inedita iconografia e rilevanza nel contesto dell’Ultimo Giudizio sia per ciò che riguarda i significati dell’affresco. La presente indagine si propone attraverso una ricostruzione della committenza papale dell’opera, divisa tra Clemente VII e Paolo III, di contestualizzare la presenza dei martiri nell’iconografia del Giudizio ponendola a confronto con la tradizione figurativa precedente e relazionando, infine, il tema del martirio ai protagonisti di questa commissione, nel più ampio quadro della Chiesa del XVI secolo. / This research focuses on the martyrs’ group depicted by Michelangelo Buonarroti in the Sistine Chapel’s Last Judgment. This group has an important role in the composition thanks to its new iconography in the Last Judgment subject and to its significance in the meaning of the fresco. This thesis, reconsidering the papal patronage of pope Clement VII and Paul III, wants to underline martyrs’ role in Last Judgment iconography, comparing it with the previous figurative tradition and to relate the theme of martyrdom with the protagonists of this artistic commission into the wider context of sixteenth century Church.
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Il monastero di San Raimondo in Piacenza. La storia di un'istituzione claustrale, educativa ed apostolica

CONCA, ELENA MARIA 08 January 2010 (has links)
La tesi si apre con un capitolo introduttivo, che tiene presente l’arco cronologico compreso tra i secoli XII e XIX. L’ampiezza di questo periodo storico è giustificata dall’antichità delle istituzioni antecedenti al monastero cassinese di San Raimondo in Piacenza: una canonica agostiniana (secoli XII-XIV), dedicata a Santa Maria dei Dodici Apostoli, un ospedale di tipo medievale (secoli XII-XVI) e un monastero cistercense femminile (1414-1810). Si è cercato di mettere in luce che le vicende di queste istituzioni sono parte integrante della storia dell’attuale monastero. Dopo un accenno alle soppressioni napoleoniche e alle loro conseguenze per le religiose, la parte centrale della ricerca (comprendente gli altri tre capitoli) riguarda il monastero di San Raimondo in Piacenza nel suo periodo benedettino cassinese. L’erezione canonica è avvenuta nel 1835, in seguito all’iniziativa della fondatrice Teresa Maruffi (1780-1855), monaca piacentina. Nel lavoro si è cercato di mettere in luce l’influsso dell’istituzione anche in campo sociale ed educativo. Il monastero di San Raimondo, infatti, tenendo fermo il carattere contemplativo-claustrale della comunità che vi risiede, ha svolto e svolge tuttora un importante ruolo dal punto di vista scolastico-educativo ed apostolico in campo pastorale e sociale. / The thesis opens with an introductory chapter that considers the chronological period between XII and XIX centuries. The wideness of this historical period is justified by the antiquity of the institutions prior to the “cassinese” monastery of San Raimondo in Piacenza: an Augustinian presbytery (XII-XIV centuries), dedicated to Saint Mary of the Twelve Apostles, a medieval hospital (XII-XVI centuries) and a Cistercian convent (1414-1810). They have tried to point out that the events of these institutions are an integral part of the history of the present-day monastery. After a reference to the Napoleonic dissolution and to its consequences for the nuns, the central part of the research (including the other three chapters) concerns the monastery of San Raimondo in Piacenza during the Benedictine “cassinese” period. The monastery was founded in 1835 on the initiative of Teresa Maruffi (1780-1855), a nun from Piacenza. In the research they have tried to point out the influence of the institution in social and educational field. Actually, the monastery of San Raimondo, preserving the cloister-contemplative character of the community that resides there, has played and still plays an important role both from an educational point of view and an apostolic point of view in pastoral and social field.

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