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Formulari notarili bolognesi del secolo XII (1100-1165 ca.)

Mezzetti, Melania <1980> 03 June 2009 (has links)
No description available.
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La cultura a Bologna nel secolo XI: scrittura di codici e scuola vescovile

Modesti, Maddalena <1976> 03 June 2009 (has links)
No description available.
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Analisi paleografica delle carte private bolognesi del XII secolo (1100 - 1164) / Palaeographical analysis of the XIIth century Bolognese notary documents (1100 - 1164)

Manservigi, Flavia <1986> 20 May 2014 (has links)
Il presente progetto è incentrato sull’analisi paleografica della scrittura delle carte dei notai bolognesi del secolo XII (dal 1100 al 1164) ed è stata condotta su un totale di circa 730 documenti, quasi totalmente inediti. La ricerca rientra nell’ambito del progetto di edizione critica delle Carte bolognesi del secolo XII, in corso presso la Cattedra di Paleografia e Diplomatica dell’Università di Bologna. Il lavoro ha previsto un’analisi tecnica e puntuale delle abitudini grafiche di ogni notaio, con particolare attenzione al sistema abbreviativo (al fine di fornire una serie di dati di confronto che potranno essere utili al momento dell’edizione). È stata così realizzata una sorta di database delle diverse grafie esistenti sul territorio, organizzate per notaio e in ordine cronologico. Le caratteristiche della documentazione sono state poi prese in esame sul piano sincronico e nel loro sviluppo diacronico, e si è proceduto a un confronto tra la produzione dei diversi notai, verificando la presenza di nessi e parentele “grafiche”, che hanno permesso di ricostruire raggruppamenti di scriventi con caratteristiche affini.L’analisi dei dati ha permesso di indagare a fondo gli sviluppi della minuscola carolina bolognese e di osservare l’organizzazione e le modalità di apprendimento della pratica notarile. È stato così possibile cogliere le dinamiche con cui la carolina, introdotta da alcuni notai “innovatori”, come Angelo e Bonando, si è diffusa dalla città al contado: si è trattato di un processo graduale, in cui accanto a forme già mature, di transizione verso la gotica, sono convissute forme ancora arcaiche. In linea con quanto la storiografia ha evidenziato, anche l’analisi grafica della documentazione privata bolognese conferma che il processo di rinnovamento della corporazione dovette essere successivo all’impresa irneriana, traendo probabilmente alimento anche dai rapporti diretti e documentati tra Irnerio e alcune personalità più avanzate del notariato bolognese. / The aim of this study is the palaeographical analysis of the Bolognese notary’s writing system in the 12th century (from 1100 to 1164); the research has been based on 730 unpublished documents.This work is related to the critical edition project about the Carte bolognesi del secolo XII, in progress at the University of Bologna (sector of Palaeography and Diplomatics).The documents have been studied from a technical point of view, in order to analyze the graphic customs of each notary, with particular attention to the abbreviation system (so to provide an amount of data that will be useful for the edition). In this way has been realized a sort of database of the different writings, organized on the base of each notary and in a chronological order. The documents have been analyzed also in their synchronic and diachronic point of view, and the notary’s writing systems has been compared each other, in order to verify the existence of “graphical relationships”, which allowed to identify groups with similar writing habits.The analysis of the data allowed to examine in depth the developments of the Carolingian minuscule writing system in Bologna, and to observe the organization and the learning methods of the notary. It was also possible to find out in which way the Carolingian minuscule, which had been introduced by some innovator notaries, like Angelo and Bonando, diffused from the city to the contado: it was a gradual and slow diffusion indeed, where, next to mature shapes, near to the Blackletter system, persisted archaic and not fully developed shapes.The results of this study confirm that the process of renovation of the notary corporation was later than Irnerius’ action, and was probably a consequence of direct and documented relationships among Irnerius himself and some of the most innovative personalities of Bologna notary group.
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I regesti delle carte bolognesi dei secc. X-XII trascritti nei cartulari ecclesiastici del XVII-XVIII secolo. Edizione critica / The regesta of the 10th-12th Bolognese documents trascripted in the ecclesiastical 17th-18th cartularies. Critical edition

Zuffrano, Annafelicia <1984> 20 May 2014 (has links)
La ricerca ha come oggetto l’edizione critica di circa tremila regesti di documenti di area bolognese datati al X-XII secolo. I documenti sono stati trascritti tra il XVII e XVIII secolo in undici cartulari ecclesiastici, conservati presso l’Archivio di Stato di Bologna. Il lavoro s’inserisce nel progetto di edizione delle carte bolognesi di epoca medievale in corso presso la cattedra di Paleografia latina e Diplomatica dell’Università di Bologna, attualmente incentrata sull’edizione delle carte del secolo XII. La ricerca si propone come strumento di supporto a tale progetto e come completamento delle carte già pubblicate: i cartulari, infatti, offrono spesso copie di documenti mancanti dell’originale o in cattivo stato di conservazione, e costituiscono l’unica traccia di una memoria storica altrimenti perduta. Le raccolte esaminate si collocano a ridosso del periodo napoleonico, quando la maggior parte degli enti ecclesiastici venne soppressa e i loro beni incamerati dallo Stato; esse quindi rispecchiano la condizione dei principali archivi ecclesiastici cittadini dei primi secoli del Medioevo bolognese. La ricerca è strutturata in una prima parte volta a definire in termini storico-diplomatistici la tipologia di fonte esaminata: oggi i cartulari non sono più intesi come semplici raccoglitori di documenti, ma come sistema organico di fonti in grado di far luce su aspetti importanti della storia dell’ente che li ha prodotti. L’indagine del loro contesto di produzione permette di comprenderne meglio le finalità, la forma e il valore giuridico. Parte della ricerca è stata poi incentrata sullo studio delle ragioni che hanno portato gli istituti religiosi bolognesi alla redazione dei cartulari: a tal fine è stata esaminata la legislazione ecclesiastica cinque-settecentesca in materia di conservazione della documentazione e il rapporto della legislazione stessa con la prassi archivistica. Infine è stata realizzata l’edizione critica vera e propria dei regesti, mirante a descrivere le caratteristiche principali di ciascun cartulario. / The research aim is the critical edition of three thousand regesta of documents coming from the area of Bologna, dated between the 10th and the 12th century. The documents were copied between the 17th and the 18th century in eleven ecclesiastical cartularies, preserved at the State Archive of Bologna. This work is related to the critical edition project about the Carte bolognesi del secolo XII, in progress at the University of Bologna (sector of Palaeography and Diplomatics). The research wants to be a support to this project and a completion to the already published documents; cartularies are often the only trace of a historical memory otherwise lost, since they offer copies of documents lacking of their original form or in a bad state of conservation. The examined registers belong to the Napoleonic period, when the great part of the ecclesiastical bodies was suppressed and their goods were confiscated by the State; they reflect, thus, the condition of the main ecclesiastical city archives of the first centuries of the Bolognese Middle Age. The research is divided into a first part, whose aim is the historical and diplomatics definition of the cartularies: today they are no more considered like mere documents’ binders, but like structured sources collections casting light on important aspects of the body that produced them. The analysis of their production context allows understanding better their purposes and their juridical value. Furthermore, part of the research concerns the analysis of the reasons that led the Bolognese ecclesiastical bodies to the writing of cartularies: for this reason has been studied the 16th – 17th centuries ecclesiastical legislation concerning the documents’ preservation and the relationship between legislation and the archival procedure. Finally, it was realized the real critical edition of the regesta, with the description of the main characters of each cartulary.
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L'archivio del Capitolo della Cattedrale di Trento: produzione e conservazione documentaria (secoli XIII - XX): con un'edizione delle più antiche pergamene (1147-1250)

Tomasi, Barbara January 2013 (has links)
Lo sviluppo delle forme di produzione e conservazione dei documenti del Capitolo della cattedrale di Trento può essere sommariamente distinto in tre fasi: nella prima, risalente al secolo XIII, l'Archivio capitolare si presentava come un tipico archivio thesaurus. Dagli ultimi anni del Duecento e in maniera più decisa nei due o tre secoli successivi, dal XIV all'inizio del XVI, si può invece collocare una fase di sperimentazione e di stabilizzazione delle modalità di produzione e di conservazione dei documenti, propedeutica alla fase che si aprì con la seconda metà del Cinquecento, quando cominciarono a formarsi strutture tipiche di una cancelleria. In questo processo è possibile riconoscere alcune caratteristiche che accomunano la storia dell'Archivio capitolare a quella di altre realtà ecclesiastiche e laiche dell’Italia centro-settentrionale e in generale di tutta l'area alpina e centro europea. La varietà di situazioni locali, tuttavia, non permette di individuare "tipologie evolutive" o modelli transitati da una realtà all'altra, ma solo "linee di tendenza comuni: lo studio della formazione dei sistemi documentari nei diversi centri permette di individuare una struttura comune e comprensibile nelle sue linee essenziali. Essi però si organizzano secondo schemi di razionalità legati alle idee di necessitas e di utilitas, che costituiscono dei criteri di relatività, mutuati fra l'altro dalla cultura ecclesiastica". In questa prospettiva, è importante tenere in particolare considerazione alcuni elementi, peraltro tra loro collegati, quali il passaggio dalla tipologia dell'archivio thesaurus a quella dell'archivio di sedimentazione, l'utilizzo del registro e la formazione delle serie di registri, il ruolo del notariato. Nel primo capitolo della tesi si cercherà di far luce sulle modalità di conservazione della documentazione e in generale sulle condizioni dell'Archivio del Capitolo dalle sue origini fino ad oggi. Il secondo capitolo sarà invece dedicato alla produzione documentaria. Nel terzo saranno focalizzati i sistemi di amministrazione dei beni dei canonici. Nel quarto capitolo, infine, si formuleranno alcune ipotesi conclusive, raccordando quanto descritto analiticamente nelle pagine precedenti. In conclusione si propone l'edizione delle più antiche pergamene conservate nell'Archivio capitolare (1147 - 1250).
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La Vie des Pères. Genèse et diffusion d'un recueil de contes exemplaires du XIIIe siècle

Mariani, Daniela January 2019 (has links)
La Vie des Pères, raccolta di racconti esemplari dell’inizio del XIII secolo, aspira alla formazione religiosa cristiana proponendo nella narrazione e nei para-sermoni dell’autore (i prologhi e gli epiloghi ai racconti) un insegnamento teologico. In una prospettiva critica letteraria e storica, questa ricerca analizza la genesi e la ricezione del testo. Le intenzioni poetiche dell’autore determinano l’aggiornamento di una materia narrativa preesistente ai temi spirituali dominanti intorno al 1215 (la confessione, l’eucarestia, il celibato dei chierici). Il pubblico medievale (XIII-XV secolo) ha interpretato il testo a partire dai supporti fisici che lo hanno trasmesso. La tradizione manoscritta è così studiata come un insieme di testimoni di presentazione del testo, più o meno modificato e adattato a diversi contesti (altre opere religiose, testi profani, testi non narrativi) e per diverse comunità interpretative: i possessori dei manoscritti, i lettori che hanno annotato i margini, i copisti che hanno strutturato l’opera con le rubriche. Ne emerge una sostanziale coerenza dell’opera tra la funzione esemplare e l’utilizzo effettivo.

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