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Sistemi di cost management e cambiamento aziendale: un'analisi delle condizoni di efficacia

MORELLI, MARCO 30 March 2012 (has links)
Per molte aziende, ristrutturazione e riduzione dei costi sono al centro dell’agenda strategica. Come sottolinea anche la recente letteratura, la crisi economica scoppiata nel 2008, e tuttora in atto, sta esercitando una forte pressione sulle modalità di funzionamento dei sistemi di controllo in generale e di cost management più in particolare. Il presente lavoro di tesi si pone l’obiettivo di comprendere come si originano e si sviluppano i processi di innovazione nei sistemi di cost management in contesti aziendali caratterizzati da fenomeni di cambiamento e quali sono le condizioni di efficacia nell’implementazione di tali interventi. Per perseguire tale obiettivo, vengono analizzati tre casi, riletti alla luce di un modello neoistituzionalista di cambiamento aziendale. Contrariamente alla tradizionale predilezione della letteratura scientifica per un approccio meramente tecnico al tema dei sistemi di cost management, la tesi dimostra come un’efficace gestione degli stessi richieda la comprensione dell’esito dell’interrelazione di variabili ambientali e istituzionali esterne e dinamiche organizzative e istituzionali interne. / For many organizations, restructuring and cost management are key issues in their strategic agenda. As highlighted by the recent literature on management accounting, the current economic crisis is putting enormous pressure on the functioning of cost management systems in most organizations in the world. The main objective of this research is to analyze the relationship between management accounting change (i.e., cost management initiatives) and organizational change. The thesis relies on qualitative data collected through three longitudinal case studies. The analysis draws on a neo-institutional framework which integrates the insights of recent neo-institutional works in accounting. Our findings show that cost management systems cannot be considered only as technical mechanisms. In fact, an effective implementation of cost management initiatives requires the comprehension of the complex interrelationships between competitive and institutional variables and intraorganizational dynamics.
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MODELLI DI DIMENSIONAMENTO, QUALIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE DI STRUTTURE OSPEDALIERE NELLA REGIONE CALABRIA

QUATTRONE, GIUSEPPE 13 May 2013 (has links)
Il sistema sanitario ha un ruolo fondamentale nella crescita economica di un paese e per tale motivo è oggetto di continue revisioni, nel tentativo di trovare il giusto equilibrio tra risorse necessarie e risorse disponibili. L’elevata complessità del settore spinge la ricerca scientifica a sviluppare modelli che spieghino al meno in parte l’insieme di attività che costituiscono il processo produttivo al fine di ottenere un miglioramento complessivo nella qualità del servizio offerto. Con questo lavoro viene proposto l’utilizzo congiunto di due strumenti quantitativi, utilizzati in geo-grafia spaziale e in ricerca operativa, che rappresentano in modo dinamico il flusso di pazienti all’interno di una specifica area geografica. / The health system has a fundamental role in the economic growth of a country and for this reason it is subject to constant revisions, in an attempt to find the right balance between resources. The high complexity of the sector pushes scientific research to develop models that explain at least part of the set of activities that constitute the manufacturing process in order to obtain an improvement in the overall quality of the service offered. In this paper we proposed the joint use of two quantitative tools used in geography and space operations research, which dynamically represent the flow of patients within a geographical area.
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Il processo di Internazionalizzazione economica ed il processo di internazionalizzazione aziendale: Il caso studio Australiano

Bettini, Federico Alberto <1981> 03 July 2009 (has links)
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Limiti e criticità nella fase di progettazione del Balanced Scorecard / Limits and critical issues in the design phase of the Balanced Scorecard

RAINA, RAFFAELLA 25 March 2013 (has links)
L’obiettivo di ricerca che si propone questa tesi è l’analisi delle criticità e dei limiti concettuali che sorgono nella fase di progettazione logica all’interno del processo più ampio di implementazione e manutenzione del Balanced Scorecard. La fase di progettazione del Balanced Scorecard è fondamentale per capire l’orientamento della strategia di tutta l’azienda e le priorità che questa si vuole porre ed è proprio lì che sorgono gli aspetti più critici del sistema che poi vengono, dove possibile, migliorati dal suo monitoraggio in maniera dinamica e continua. Molti autori, tra cui Kaplan e Norton (1993, 1996, 2001, 2006), Alberti (2000), Baraldi (2005), Bourne et al. (2000), Falduto e Ruscica (2005), De Marco, Salvo e Lanzani (2004), Marr e Neely (2001), Niven (2002, 2006), Lohman et al. (2004), Simons (2000), si sono focalizzati sulle modalità di implementazione del Balanced Scorecard, però pochi hanno analizzato quali criticità siano nascoste in queste scelte e come vegano gestite per affrontare il dinamismo stesso di un’organizzazione che opera in un contesto spesso fortemente competitivo. L’argomento è considerato rilevante non solo dalla letteratura, ma anche dalla prassi, infatti, di fronte ai fallimenti dei sistemi di misurazione delle performance ci si domanda se ci siano dei punti critici che meritano maggiore attenzione e che siano discriminanti tra un successo e un fallimento e come è meglio gestirli. / The specific purpose of this research is the analysis of critical issues and conceptual limitations that arise in the phase of logical design within the broader process of implementation and maintenance of the Balanced Scorecard. The design phase of the Balanced Scorecard is vital to understand the orientation of the strategy across the enterprise and the priorities that you want to address and it is there that arises the most critical aspects of the system which are, where possible, enhanced by its monitoring in a dynamic and continuous process of improvement. Many authors, including Kaplan and Norton (1993, 1996, 2001, 2006), Alberti (2000), Baraldi (2005), Bourne et al. (2000), Falduto and Ruscica (2005), De Marco, Salvo and Lanzani (2004), Marr and Neely (2001), Niven (2002, 2006), Lohman et al. (2004), Simons (2000), have focused on how to implement the Balanced Scorecard, but few have analyzed which critical issues are hidden in these choices and how are managed to face the dynamism of an organization that often operates in a highly competitive environment. The subject is relevant not only in the literature, but also from the point of view of the enterprise operations; in fact, facing the failures of performance measurement systems, the following questions have arisen: whether there are critical points that need more attention, which are the discriminating factors between a success and a failure and which is the best way to manage them.
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CRISIS, INSOLVENCY AND RESTRUCTURING. AN AMERICAN MODEL IN EUROPE: THE Z-SCORE. A NEW APPROACH AND POSSIBLE EVOLUTIONS

CERRI, ANDREA 31 March 2014 (has links)
Dopo una delle peggiori crisi economica e finanziaria mondiale , gli studi sulla previsione delle insolvenze sono diventato uno degli argomenti più dibattuti tra gli studiosi e ricercatori. Al fine di soddisfare le esigenze sia di valutazione interna sia degli investitori professionali , lo studio riscopre il modello "Z - score" di Altman nella sua forma originale , nota per la sua semplicità. Il modello, ancora largamente utilizzato nei mercati statunitensi, è per sua natura poco utilizzato nell’analisi di società europee. La tesi analizza e descrive le caratteristiche dello Z -score, valutandone i risultati come strumento per la previsione di insolvenza nel mercato europeo. Lo studio è condotto su 568 società , prese dagli indici azionari di 7 mercati europei , tra il 2000 e il 2010 . I risultati del test evidenziano una grande variabilità di risultato tra i diversi settori industriali. Il modello risulta semplice ed efficace, ma sostanzialmente incapace di prevedere il rischio di default in Europa, se utilizzato nella sua forma originale . La seconda parte della ricerca studia pertanto come i risultati del modello possano essere valutati da una nuova prospettiva per i mercati europei, concentrandosi su singoli settori industriali. Lo Z score viene testato su un campione di imprese in buona salute ed un altro di aziende insolventi, per 3 gruppi industriali diversi. La ricerca cerca anche di valutare elementi qualitativi accanto a quelli quantitativi, al fine di analizzare in maniera completa il rischio di insolvenza. / After one of the worst world economic and financial crisis, the insolvency prediction has become one of the most debatable topics among scholars. In order to satisfy both the professional investors’ needs and the internal evaluation process, the Thesis rediscovers the original Altman “Z-score” model, known for its convenience. This model is still largely used in the US equity markets but, also for its origin, has hardly been applied to the European equity index. The Thesis investigates and describes the operating characteristics of Altman’s Z-score, evaluating its performance as a tool for insolvency prediction in today's European market. The base model capability is tested examining 568 companies, listed in the main stock indexes of 7 European markets, between 2000 and 2010. A large variability among different industries arises from the analysis conducted. The Thesis results prove that the model is user-friendly but a substantial inability to predict the risk of default in Europe if used in its original form. The second research question try to analyse how could the model be useful for the European markets, testing the Z score over good heath and insolvent firms from 3 industrial groups. The research studies how the model’s results could be evaluated from a new perspective, focusing on individual industrial sectors results. The research also tries to evaluate qualitative elements alongside the quantitative ones, in order to give a harmonized and comprehensive estimation of the insolvency risk.
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SOCIAL IMPACT ASSESSMENT: THE MEASUREMENT OF CHANGE

LANGELLA, VALENTINA 20 January 2015 (has links)
Tutte le organizzazioni hanno un impatto che riguarda l'economia, la società e l'ambiente naturale. Gli studi accademici di diversi filoni di ricerca (ad business and society studies, accounting, strategic management) propongono diverse definizioni di "impatto sociale" (Latane, 1981; Burdge & Vanclay, 1996;. Emerson et al, 2000;. Clark et al, 2004 ). Tutte queste definizioni descrivono, in modo più o meno esplicito, il concetto di "cambiamento", essendo basati sulla “teoria del cambiamento” (Weiss, 1972; Anderson, 2004) - vale a dire, il cambiamento che un'organizzazione può produrre nel modo di vivere delle persone, nella cultura, personale nelle aspirazioni, ma anche rispetto alla comunità, ai sistemi politici, l'ambiente, la salute e il benessere. La misurazione dell’impatto sociale conduce l'organizzazione a considerare i cambiamenti prodotti sugli stakeholders come risultato di una serie di rapporti causa-effetto proposteidalla teoria del cambiamento. L'obiettivo della misurazione dell’impatto sociale è quindi di capire, in termini sociali, ambientali ed economici, i cambiamenti che si sono verificati nella vita delle parti interessate, a causa di attività di organizzazioni, al fine di comunicarlo (Nicholls et al, 2009). Nonostante il crescente interesse sulla misurazione dell'impatto sociale, la produzione accademica sull'argomento è ancora scarsa. La presente tesi contribuisce alla discussione in corso, concentrandosi sulla teoria, i concetti e strumenti per misurare l'impatto sociale. In particolare, due contesti di analisi sono presi in considerazione: la finanza etica e l'educazione all'imprenditorialità. La tesi si compone di tre articoli. La prima ricerca vuole fornire una revisione della letteratura sul tema della misurazione dell'impatto sociale nel contesto della finanza etica, il secondo articolo è una ricerca-azione su una metodologia per misurare l'impatto sociale delle banche etiche sviluppata attraverso lo studio del caso estremo di Banca Popolare Etica, e la terza ricerca riguarda il contesto della formazione imprenditoriale e mira a studiare l'impatto di un programma MBA sugli antecedenti dell’intenzione all'imprenditorialità di studenti in Ghana. Più in dettaglio, il primo documento è intitolato " Review of impact assessment methodologies for ethical finance ". Questo documento fornisce una rassegna completa della letteratura sulla misurazione dell'impatto sociale nelle banche etiche. In particolare, si discute l'approccio delle banche etiche all’impatto sociale e alla misurazione dell'impatto sociale considerando diversi studi e analisi, poi proponendo un elenco di indicatori e outcomes da utilizzare per evidenziare l'impatto sociale delle attività delle banche etiche. Si segnalano, inoltre, alcune lacune nella letteratura che abbiamo posto come questioni aperte per la ricerca futura. La ricerca è stata portata avanti con due partner: la Fédération Européenne des Banques et Ethiques Alternative (FEBEA) e l’Institute of Social banks (ISB). Il titolo della seconda ricerca è: " Measurement of social impact in financial institutions: the case of Banca Popolare Etica ". Si tratta di una ricerca-azione su una metodologia per misurare l'impatto sociale delle banche etiche, fondata sul caso di studio di Banca Popolare Etica. Usiamo un set di dati composto da 1.385 organizzazioni e 1324 individui, beneficiari dei finanziamenti, per studiare la misurazione dell'impatto sociale dei progetti finanziati. Integrando in un unico processo di valutazione (sia quantitative che qualitative) diverse metodologie generalmente utilizzate singolarmente per la misurazione di impatto sociale (Social Return on Investment (SROI), Impact Reporting Investment Standards (IRIS) e storytelling), il caso mostra come i limiti tradizionali di metodologie per misurare l'impatto sociale possono essere superati. Il terzo e ultimo studio è intitolato " Does entrepreneurial education impact on antecedents of entrepreneurial intention? An analysis of an Entrepreneurship MBA in Ghana". Questo studio ha lo scopo di analizzare gli effetti di un programma di educazione all'imprenditorialità, sugli antecedenti dell'intenzione imprenditoriale di studenti in un paese in via di sviluppo. Lo studio analizza i risultati di una ricerca di impatto eseguita con partecipanti di uno specifico programma di formazione all'imprenditorialità: il "E4impact MBA", tenuto dal l'Istituto Cattolico di Business and Technology - CIBT in Accra, Ghana. Il metodo misto impiegato, era un approccio esplicativo (Creswell, Plano Clark et al, 2003), con un disegno quasi-sperimentale (Cohen e Manion, 1989) con test pre e post e misure di cambiamento auto-percepito. Abbiamo valutato i cambiamenti nelle caratteristiche psicologiche imprenditoriali (Need for achievement, Self-efficacy, Locus of control; Risk taking propensity; Tolerance for ambiguity) e competenze e conoscenze personali (Creatività, Conoscenza, Flessibilità, Networking e analisi) sul modello esteso della Teoria del Comportamento Pianificato. L'analisi mostra che il programma di educazione all'imprenditorialità ha un forte impatto sugli antecedenti psicologici e cognitivi delle intenzioni imprenditoriali. Quindi, la partecipazione al programma di educazione all'imprenditorialità può influenzare positivamente le intenzioni imprenditoriali degli studenti e il controllo comportamentale percepito sostenendo l'idea che le università hanno un ruolo fondamentale nel plasmare e promuovere le intenzioni imprenditoriali e le abilità attraverso programmi di formazione all'imprenditorialità. / All organizations have impacts that affect economy, society and the natural environment. Academics from different streams of research (i.e. business and society studies, accounting, strategic management) propose several definitions of “social impact” (Latané, 1981; Burdge & Vanclay, 1996; Emerson et al., 2000; Clark et al., 2004). All these definitions describe, more or less explicitly, the concept of “change”, being each one based on the Theory of Change (Weiss, 1972; Anderson, 2004) – i.e., the change that an organization can produce in people’s way of life, culture, personal and property rights, fears and aspirations, but also with respect to community, political systems, environment, health and wellbeing. The measurement of social impact leads the organization to consider the changes on stakeholders as a result of the set of cause-effect relations proposed by the theory of change. The objective of social impact measurement thus is to understand, in social, environmental and economic terms, changes that have occurred in stakeholders’ lives because of organizations activities, in order to communicate it (Nicholls et al, 2009). Despite a growing interest on social impact measurement, academic production in the topic is still scarce. The present Ph.D. thesis contributes to the ongoing discussion by focusing on the theory, concepts and tools to measure social impact. In particular, two context of analysis are at issue: ethical finance and entrepreneurship education. The work consists of three papers. The first research wants to provide a review of the literature on the issue of measuring the social impact in the context of ethical finance, the second paper is an action research on a methodology for measuring the social impact of ethical banks developed through the extreme case study of Banca Popolare Etica, and the third research concerns the context of entrepreneurial education and aims at studying the impact of an MBA program on the antecedents of entrepreneurship intention of students in Ghana. More in details, the first paper is entitled “Review of impact assessment methodologies for ethical finance”. This paper provides a comprehensive review of the literature on measuring the social impact in ethical banks. Specifically, we discuss the approach of ethical banks to social impact and social impact measurement considering several studies and frameworks of analysis, then proposing a list of indicators and outcomes to be used to highlight the social impact of ethical banks’ activities. We also point out some gaps in the literature that we left as questions open for future research. The research was carried on with two partners: the Fédération Européenne des Banques Ethiques et Alternatives (FEBEA) and the Institute of Social banks (ISB). The title of the second paper is: “Measurement of social impact in financial institutions: the case of Banca Popolare Etica”. This is an action research on a methodology for measuring the social impact of ethical banks, grounded on the case study of Banca Popolare Etica. We use a dataset of 1,385 organizations and 1,324 individuals, recipients of funding, to study the measurement of the social impact of the projects funded. Integrating in a single assessment process (both quantitative and qualitative) various methodologies generally singularly used for the measurement of social impact (Social Return on Investment (SROI), Impact Reporting Investment Standards (IRIS) and storytelling), the case shows how the traditional limitations of methodologies to measure social impact can be overcome. The third and last study is entitled “Does entrepreneurial education impact on antecedents of entrepreneurial intention? An analysis of an Entrepreneurship MBA in Ghana”. This study has the aim to analyze the effects of an entrepreneurship education program, on the antecedents of entrepreneurial intention of students in a developing country. The study analyzes the results of an impact research conducted with participants to a specific entrepreneurship education program: the “E4impact MBA”, held by the Catholic Institute of Business and Technology – CIBT in Accra, Ghana. The mixed method design employed, was an explanatory approach (Creswell, Plano Clark et al., 2003) with a quasi-experimental design (Cohen and Manion, 1989) featuring both pre-post tests and self-perceived change measures. We assessed changes in entrepreneurial psychological characteristics (Need for achievement, Self-efficacy, Locus of control; Risk taking propensity; Tolerance for ambiguity) and personal skills and knowlwdge (Creativity, Knowledge, Flexibility, Networking and Analysis) following the extended model of the Theory of Planned Behaviour. The analysis shows that the entrepreneurship education program has a strong impact on psychological and cognitive antecedents of entrepreneurial intentions. That is, participation in entrepreneurship education program can positively influence students’ entrepreneurial intentions and perceived behavioral control supporting the idea that universities have a key role in shaping and fostering entrepreneurial intentions and abilities through entrepreneurship education program.
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MULTIMARKET COMPETITION E STRATEGIE INTERNAZIONALI: EVIDENZE NEL SETTORE DEL FASHION RETAILING / Multimarket competition and international strategy: empirical evidence in the fashion retailing industry

DAGNINO, IRENE 20 January 2015 (has links)
Il lavoro analizza gli effetti della multimarket competition sulle principali undici aziende multinazionali operanti nel fashion retailing, e approfondisce l’analisi del posizionamento strategico che le imprese scelgono in ciascun mercato. L’analisi empirica mostra che, per le aziende che si confrontano su diversi mercati comuni, il grado di market commonality con i concorrenti è negativamente associato alla redditività a livello di gruppo. Inoltre, i risultati mostrano che le imprese differenziano il posizionamento sulla base dell’ importanza strategica del mercato: minore risulta essere l’importanza strategica, maggiore è il markup applicato. Le imprese tendono quindi a ricercare, nei mercati strategicamente poco rilevanti, un posizionamento più alto, che giustifichi un markup più elevato rispetto al posizionamento ottenuto a livello globale. Inoltre, la dimensione del mercato influisce sull’effetto che le scelte di posizionamento generano sulla redditività locale. Nello specifico lo studio mostra che: (a) nei mercati grandi la redditività maggiore è associata ad aziende che registrano simultaneamente quote di mercato elevate e livelli di markup maggiori; (b) nei mercati piccoli la redditività maggiore è basata alternativamente sulla ricerca di quote di mercato maggiori o di un prezzo più alto (elevato markup). / This study investigates the outcomes of multimarket competition using data on the top eleven global fashion retailers, and deepens the analysis of the strategic positioning that firms choose in each foreign market where they operate. Empirical results suggest that the level of international market commonality with direct competitors is negatively related to their corporate financial performance. Moreover, focusing on the strategies of the single local units, the results of the analysis show that firms do not choose the same positioning in all their international markets, but they rather differentiate their positioning. In markets that constitute a small fraction of a firm’s total export, fashion retailers tend to skim the market commanding fairly higher price compared with their average global pricing level. Furthermore, market size also has influence on strategic positioning and on the relationship between strategic positioning and financial performance. Specifically, this study shows that: (a) in large markets, the winning strategy requires both a high market share and a high pricing; (b) in small markets, winning strategies can be based either on large market share or on high pricing.
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Il valore dell’impresa nel contesto familiare: il ruolo del consiglio di amministrazione / FIRM VALUE IN FAMILY-CONTROLLED FIRMS: THE INFLUENCE OF THE BOARD OF DIRECTORS

BUCHETTI, BRUNO 24 April 2020 (has links)
La tesi si pone l’obiettivo di investigare la relazione tra composizione del CDA e le performance delle imprese familiari quotate italiane. Il database, interamente raccolto a mano, copre un periodo di 3 anni (2014-2016). Il numero totale di amministratori analizzati è 2.661. Per ogni amministratore sono state acquisite 26 variabili per un totale di 69,186 dati raccolti. La variabili sono state estratte guardando alle esperienze professionali e al ruolo di ogni amministratore all'interno del CDA. Precisamente, le variabili fanno riferimento alle precedenti esperienze lavorative, alle possibili connessioni generate con altre imprese, a conoscenze tecniche acquisite (commercialista, avvocato, consulente strategico e professore), al livello di educazione scolastica, l’appartenenza alla famiglia controllante, caratteristiche specifiche (genere, età e nazionalità), eventuali esperienze all’estero e altri elementi dettagliati nella tesi. Queste variabili sono chiamate “strutturate” quando sono acquisite direttamente della “relazione annuale sulla corporate governance” (art. 123- bis TUF), documento obbligatorio per le società quotate italiane e “non strutturate” quando sono state acquisite per il tramite dei curricula presentati dagli amministratori alla data di nomina. / In this dissertation I investigate the relation between board composition and the performance of family-controlled firms. The element that makes this thesis unique is that the database was entirely hand-collected, with the analysis covering the three-year period from 2014 to 2016 for a total of 2,661 directors analyzed, and 26 variables extracted for each director1. The total number of hand-collected variables for all the board members is 69,186. The board composition is measured using different variables extracted directly from the board members’ characteristics and professional experiences. The board members’ characteristics are measured in terms of previous work experiences, specific connections with other companies, work experience in specific sectors, personal characteristics, level and type of education, international experience, role and power on the board and the relation with the family (family member or not). These variables are called “structured variables” when they are collected using the table that Italian listed companies must publish every year in a report called “Corporate Governance report and ownership structure” (art. 123- bis TUF). In contrast, variables are considered “unstructured variables” when they are collected using the information provided in the directors’ curricula.
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IMPLEMENTAZIONE E INTEGRAZIONE DELLA SOSTENBILITA' NEL SETTORE VITIVINICOLO / IMPLEMENTATION AND INTEGRATION OF SUSTAINABILITY IN THE WINE INDUSTRY

LUZZANI, GLORIA 28 April 2021 (has links)
Questo progetto ha lo scopo di delineare e rappresentare un quadro adatto a sostenere la transizione del sistema vitivinicolo italiano verso un modello sostenibile. A tal fine, ho sviluppato un disegno di ricerca interdisciplinare il cui percorso e risultati sono presentati nella tesi. Nel capitolo 1 viene mostrato il contesto in cui questa ricerca ha avuto origine e si è svolta. La parte introduttiva fornisce una panoramica sulla definizione giuridica di sostenibilità, su come la sostenibilità è intesa e adottata nel settore alimentare italiano e nell'industria del vino. In seguito, sono stati identificati i problemi e i gaps di ricerca rispetto all'integrazione della sostenibilità nel settore vitivinicolo italiano, questo è servito per identificare e delineare gli obiettivi della presente ricerca. Ho esaminato la relazione tra le aziende vinicole e i loro territori, considerando gli aspetti più cruciali dell'embeddedness locale e della sostenibilità delle aziende vitivinicole come la percezione del rischio legato all'esposizione ai pesticidi usati in agricoltura, la consapevolezza e l'impegno verso la responsabilità sociale d'impresa, e lo sviluppo di un quadro di riferimento volto a valutare la sostenibilità e a guidare le migliori pratiche nella produzione del vino. / This project aims to outline and represent a suitable framework to support the transition of the Italian wine system towards a sustainable model. To this end, I framed an interdisciplinary research design whose path and results are presented herein. In Chapter 1, the context in which this research has originated and taken place is shown. The introductory part provides an overview about the pending legal definition of sustainability, how sustainability is intended and adopted in Italian food sector and in the wine industry. Afterwards, the research issues and gaps with respect to the integration of sustainability into the Italian wine industry were noted, this served to identify and clearly state the research objectives. I examined the relationship between wine companies and their territories, by considering the most crucial aspects of local embeddedness and wine companies sustainability such as the perception of risk related to the exposure to pesticides used in agriculture, the awareness and commitment on corporate social responsibility, and the development of a framework aimed at assessing sustainability and guiding best practices in wine production.
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La creazione dell'assistenza basata sul valore attraverso il ridisegno dei processi / CREATING VALUE-BASED HEALTHCARE THROUGH PROCESS REDESIGN / Creating value-based healthcare through process redesign

LARATRO, SIMONE 11 May 2021 (has links)
La tesi vuole porre l’attenzione su uno dei dilemmi dei moderni sistemi sanitari: garantire buoni servizi di cura a costi contenuti. La tesi affronta tale questione attraverso l’implementazione del modello value-based (cfr. medicina basata sul valore), dove per “valore” si intende il risultato di salute conseguito per risorse impiegate. L’obiettivo della tesi è quello di dedurre, attraverso tre differenti punti di analisi, le condizioni e i fattori che stanno inducendo le aziende sanitarie a migliorare i loro modelli di erogazione di cura al fine di incrementare il valore per i pazienti. Nello specifico, la tesi focalizza l’attenzione sui processi sanitari (cfr. operations management) mettendo in risalto le modalità con cui le aziende sanitarie tendono a ridisegnare i processi sanitari per rispondere meglio ai bisogni dei pazienti.La tesi tocca diverse prospettive del modello teorico del value-based. I primi due capitoli analizzano la creazione di valore e le condizioni di implementazione analizzando il fenomeno dalla prospettiva aziendale. Al contrario, l’ultimo capitolo punta ad analizzare tale questione dalla prospettiva del paziente. La tesi da spunti su come le aziende sanitarie debbano intraprendere tali cambiamenti operativi e supportare l’implementazione del modello value-based attraverso tre differenti prospettive: percorsi clinici, efficienza operativa, prospettiva del paziente. / The current thesis tries to shed a light on one of the dilemmas concerning healthcare systems: delivering good care at affordable costs. Therefore, this thesis addresses the issues related to the implementation of the value-based healthcare theory, where “value” is the clinical outcome achieved per resources used. The scope of the thesis is to deduce, through three different viewpoints of analysis, the conditions and drivers that are leading healthcare organizations to enhance their healthcare delivery system in order to create more value for patients. In particular, the thesis stresses the perspective of healthcare operations highlighting how providers tend to redesign healthcare processes to better meet patients’ needs. The thesis touches on different perspectives with regard to the value-based theoretical model. The first two chapters analyze value creation and the conditions of its implementation, looking at these phenomena from the provider’s point of view. In contrast, the last chapter aims to analyze this issue from the patient’s perspective. The thesis makes suggestions on how healthcare organizations should undertake operational changes and deals with value-based healthcare implementation through three different fronts: clinical pathways, operational efficiency, patient’s perspective.

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