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Caratteristiche anatomiche e neurochimiche della formazione ippocampale di cane / Anatomical and neurochemical properties of the dog's hippocampal formation

Gardini, Anna <1986> 24 April 2015 (has links)
Nei Roditori e nei Primati, studi di immunoistochimica condotti sulla formazione ippocampale hanno dimostrato che le proteine leganti il calcio (parvalbumina, calbindina-D28k e calretinina) sono dei marker che consentono di identificare differenti sottopopolazioni di neuroni. Nel presente studio è stata analizzata la distribuzione di queste proteine nella formazione ippocampale di cane. L’immunoreattività per la parvalbumina è stata localizzata in neuroni multipolari presenti nello strato polimorfo e nei campi CA3-CA1, così come in alcuni neuroni presumibilmente inibitori localizzati nel campo CA1 e nel subicolo. I granuli e le fibre muschiate presentavano una forte immunoreattività per la calbindina-D28k. Tale immunoreattività era evidente anche nei neuroni piramidali del campo CA1 e del subicolo ed in alcuni interneuroni, presumibilmente inibitori, distribuiti nella formazione ippocampale. L’immunoreatività per la calretinina era relativamente bassa in tutta la formazione ippocampale. Le analisi immunoistochimiche hanno evidenziato, nel giro dentato e nel campo CA1, una riduzione età-dipendente dell’immunoreattività per la parvalbumina e la calretinina. Le analisi condotte mediante risonanza magnetica hanno inoltre dimostrato una riduzione volumetrica età-dipendente della formazione ippocampale di cane. / In Rodents and Primates, immunohistochemical studies of the hippocampal formation have demonstrated that the calcium-binding proteins (parvalbumin, calbindin-D28k, and calretinin) are useful markers to identify different subpopulation of neurons. In the present analysis, we analyzed the distribution of these proteins in the canine hippocampal formation. Parvalbumin immunoreactivity was observed in multipolar neurons in the polymorphic cell layer and throughout the CA3-CA1 fields and in a few presumably interneurons neurons in the CA1 field and subiculum. Calbindin-D28k immunoreactivity displayed a strong labeling of the granule cells and mossy fibers. In addition, this immunoreactivity was also observed pyramidal cells of the CA1 and subiculum as well as in presumably inhibitory interneurons distributed throughout the hippocampal formation. Calretinin immunoreactivity was relatively weaker overall. Immunohistochemistry showed an age-related decrease in calretinin and parvalbumin expression in dentate gyrus and CA1 field. Age-associated changes of magnetic resonance imaging of canine hippocampal formation have also been observed.
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Fattori di crescita e recettori tirosin chinasici nelle neoplasie e displasie degli animali domestici / Growth factors and tyrosine kinase receptors in neoplasia and dysplasia of domestic animals

Muscatello, Luisa Vera <1985> January 1900 (has links)
La perdita della comunicazione cellulare può portare ad una crescita deregolata e dunque alla trasformazione neoplastica. Gli scopi dello studio di dottorato sono stati di individuare il rapporto funzionale di alcuni fattori di crescita (FC) e dei loro recettori (RTC) in tipi di neoplasie e displasie degli animali domestici, quali: 1. Amplificazione del proto-oncogene ERBB2 e sovra-espressione del RTC erb-b2. in tumori mammari della gatta. 2. Espressione di erb-b2, di recettori ormonali, di citocheratine luminali, basali e marcatori mioepiteliali in carcinomi mammari a cellule chiare del cane. 3. Proliferazione microvascolare ed espressione di FC dell’angiogenesi e RTC (PDGF, VEGF, PDGFR-alfa e PDGFR-beta) in tumori dei plessi coroidei del cane. 4. Ruolo di FGF-2 in relazione a proteine strutturali e del ciclo cellulare nella differenziazione della cartilagine di accrescimento in vitelli con condrodisplasia di Ellis van Creveld. Nei tumori mammari felini il gene HER2 era amplificato e la proteina erbB2 era sovraespressa in un sottogruppo di tumori. L’ibridazione in situ a fluorescenza è il metodo ottimale per identificare l’amplificazione genica e per riscontrare falsi positivi e negativi ottenuti con l’immunoistochimica. Il carcinoma mammario glycogen-rich può essere considerato uno nuovo sottotipo istologico di tumore mammario del cane, PAS positivo, dPAS labile, con un fenotipo triplo negativo, dunque erbB2 negativo. I carcinoma dei plessi coroidei correlavano significativamente con l’indice Ki67 e la proliferazione microvascolare glomeruloide. I corpi glomeruloidi possono essere utilizzati come marcatori istologici di malignità e il PDGFR-beta risulta coinvolto nella loro formazione. La prematura degradazione del collagene II, una perdita di collagene X, unitamente ad una perdita di FGF2, suggeriscono che la sindrome EvC bovina è un disordine di differenziazione condrocitaria, caratterizzata da una differenziazione accelerata ed un’ipertrofia prematura. L’identificazione di alterazioni patologiche dei FC e dei RTC possono indirizzare scelte terapeutiche mirate nelle displasie e nelle neoplasie animali. / The loss of cells communication can lead to a deregulated growth and therefore to the neoplastic transformation. The aims of the phD study were to identify the relationship of growth factors (GF) and their tyrosine Kinase receptors (TKR) in types of neoplasia and dysplasia of domestic animals, as: 1. Amplification of the ERBB2 proto-oncogene and over-expression of the TKR erbB2 in feline mammary carcinoma. 2. Expression of erbB2, hormonal receptors, luminal, basal and myoepithelial markers in canine mammary clear cell carcinoma. 3. Microvascular proliferation and expression of angiogenic growth factors and their TKR (PDGF, VEGF, PDGFR-alpha and PDGFR-beta) in the canine choroid plexus tumors. 4. Role of Fibroblast Growth Factor-2 in relation to the structural and cell cycle proteins and the differentiation of the growth plate in calves with chondrodysplasia of Ellis van Creveld. In feline mammary carcinoma the HER2 gene was amplified and erbB2 protein was overexpressed in a subset of tumors. Fluorescence In situ hybridization is the method to identify the gene amplification and to detect false negatives and false positives obtained with immunohistochemistry. The glycogen-rich carcinoma can be considered a new histological subtype of canine mammary tumor, PAS positive, dPAS labile, expressing a triple-negative phenotype, therefore resulting erbB2 negative. Choroid plexus carcinomas significantly correlates with the Ki67 proliferation index and with the glomeruloid microvascular proliferation. Glomeruloid bodies may be used as a marker of malignancy in the canine choroid plexus tumors and PDGFR-beta is involved in their formation. The premature degradation of collagen II, a loss of the collagen X, together with a loss of FGF2, suggest that the bovine EvC syndrome is a disorder of chondrocyte differentiation, characterized by an accelerated and premature differentiation. Identification of the GF and TKR changes may direct targeted therapeutic choices in dysplasia and neoplasia of domestic animals.
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Densità e distribuzione delle cellule di Purkinje nel cervelletto di cane: studio immunoistochimico / "Density and distribution of Purkinje cells in the dog’s cerebellum: an immunohistochemical study"

Ruffini, Alessia <1972> January 1900 (has links)
Nella letteratura, gli studi morfologici e morfometrici del cervelletto di animali ed esseri umani, hanno valutato il numero di cellule di Purkinje (CP) solo su alcuni campi a random. Gli studi sono stati spesso condotti su cervelletti fissati in formalina e inclusi in paraffina; gli studi effettuati su campioni congelati sono molto rari. Gli scopi del presente studio sono stati: quantificare il numero e la distribuzione delle CP in tutto il tessuto cerebellare; valutare lo spessore del granulari e strati molecolari. sono stati analizzati otto cervelletti da pazienti di età da due mesi a 16 anni. Tutti i campioni sono stati fissati in paraformaldeide, poi il verme cerebellare è stato diviso sul piano mediano in due parti. Una metà è stata preparata per congelamento e stoccata a - 80 ° C, mentre l'altra metà è stata conservata a + 4 ° C. Da questi campioni sono stati ottenuti sezioni sagittali su cui sono stati eseguiti reazioni di immunofluorescenza indiretta e immunoenzimatica (DAB), utilizzando l'anticorpo policlonale anti-calbindina (28 kDa). Sulla sezione totale è stata poi eseguita la conta manuale di tutti CP lungo ogni lobulo. Per la valutazione degli spessori degli strati della corteccia cerebellare, abbiamo eseguito nove misure per lobo. Sulle sezioni adiacenti è stato eseguito ematossilina-eosina per verificare l'integrità e la qualità della preparazione del tessuto. L'intensa immunoreattività alla calbindina di tutte le CP genera una migliore risoluzione d'immagine. La valutazione del numero di CP per tutta la lunghezza dello strato ha permesso di ottenere un valore più accurato con una deviazione standard inferiore. Inoltre, ha permesso di identificare le aree cerebellari in cui il CP non hanno una distribuzione omogenea / In the literature, the morphological and morphometric studies of the cerebellum of animals and humans, evaluated the number of Purkinje cells (CP) only on some randomly fields. The studies were often conducted on cerebella fixed in formalin and embedded in paraffin, and there are very rare studies performed on frozen samples. The aims of the present study were: to quantify the number and distribution of CP in the all the cerebellar tissue; to evaluated the thickness of the granular and molecular layers. Eight cerebella were analyzed from patients of aged from two months to 16 years. All samples were fixed in paraformaldehyde, then the cerebellar vermis was divided in the median plane into two parts. One half was prepared for freezing and stored at - 80 ° C, while the other half was stored at + 4°C. From these samples were obtained the sagittal sections of which have been performed reactions of indirect immunofluorescence and immunoenzymatic (DAB), using polyclonal antibody anti-calbindin (28kDa). On total section it was then performed manual enumeration of all CP along all each lobule. For the evaluation of the thicknesses of the layers of the cerebellar cortex, we have been performed nine measurements for lobe. On adjacent sections was performed hematoxylin-eosin staining of the tissue to check the integrity and quality of the preparation as a whole. The intense immunoreactivity to calbindin of all CP generates a better image resolution, particularly evident in the well-fixed and well-stored tissues. The cell count along the entire length of the CP layer has allowed to obtain a more accurate value with a lower standard deviation. Furthermore, it has allowed to identify cerebellar areas in which the CP does not have a homogeneous distribution.
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Interspecies study of the enteric nervous system and related pathologies / Studio interspecie del sistema nervoso enterico e delle patologie ad esso correlate

Giancola, Fiorella <1986> January 1900 (has links)
The enteric nervous system (ENS) modulates a number of digestive functions including well known ones, i.e. motility, secretion, absorption and blood flow, along with other critically relevant processes, i.e. immune responses of the gastrointestinal (GI) tract, gut microbiota and epithelial barrier . The characterization of the anatomical aspects of the ENS in large mammals and the identification of differences and similarities existing between species may represent a fundamental basis to decipher several digestive GI diseases in humans and animals. In this perspective, the aim of the present thesis is to highlight the ENS anatomical basis and pathological aspects in different mammalian species, such as horses, dogs and humans. Firstly, I designed two anatomical studies in horses:  “Excitatory and inhibitory enteric innervation of horse lower esophageal sphincter”.  “Localization of 5-hydroxytryptamine 4 receptor (5-HT4R) in the equine enteric nervous system”. Then I focused on the enteric dysfunctions, including:  A primary enteric aganglionosis in horses: “Extrinsic innervation of the ileum and pelvic flexure of foals with ileocolonic aganglionosis”.  A diabetic enteric neuropathy in dogs: “Quantification of nitrergic neurons in the myenteric plexus of gastric antrum and ileum of healthy and diabetic dogs”.  An enteric neuropathy in human neurological patients: “Functional and neurochemical abnormalities in patients with Parkinson's disease and chronic constipation”. The physiology of the GI tract is characterized by a high complexity and it is mainly dependent on the control of the intrinsic nervous system. ENS is critical to preserve body homeostasis as reflect by its derangement occurring in pathological conditions that can be lethal or seriously disabling to humans and animals. The knowledge of the anatomy and the pathology of the ENS represents a new important and fascinating topic, which deserves more attention in the veterinary medicine field.
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Sistema nervoso enterico di cane: studio quali-quantitativo e modificazioni neurochimiche in corso di infiammazione gastroenterica e diabete mellito / Enteric Nervous System in dogs ileum: a qualitative and quantitative study modifications of neurochemistry in dogs affect of inflammatory disease and dogs affect of diabetes mellitus

Asti, Martina <1984> January 1900 (has links)
1) Valutazione caratteristiche neurochimiche e quantificazione dei neuroni del SNE dell’ileo di cani ctrl e cani affetti da infiammazione intestinale (spontanea). Prelevati campioni di ileo da 5 cani ctrl e 8 cani patol ed ottenute criosezioni sottoposte ad immunoistochimica. - nNOS-IR MP ctrl 33±15% (178/639 cell, n=5) vs patol 24±5% (528/2031 cell, n=7) (P=0,156). nNOS-IR SMP ctrl 8±5% (40/527 cell, n=5) vs patol 7±2% (69/1007 cell, n=4) (P= 0,735). - VIP-IR MP ctrl 6±4% (69/993 cell) vs patol 16±9% (281/1958 cell, n=8) (P=0,027*). VIP-IR SMP ctrl 29±8% (300/993 cell) vs patol 30±13% (522/1630 cell, n=7) (P=0,891,) - SP-IR MP ctrl 15±8% (209/1332 cell, n=5) vs patol 17±9% (437/2053 cell, n=8) (P=0,741). SP-IR SMP ctrl 26±7% (464/1598 cell, n=5) vs patol 24±13% (592/2024 cell, n=6) (P=0,752). - CGRP-IR MP ctrl 8±9% (41/543 cell, n=5) vs patol 16±11% (259/1444 cell, n=8) (P=0,152). CGRP-IR SMP ctrl 7±8% (32/754 cell, n=5) vs patol 14±12% (194/1138 cell, n=7) (P=0,230) - Calb-IR MP ctrl 14±9% (76/580 cell, n=5) vs patol 16±7% (324/2055 cell, n=8)(P=0,596). CGRP-IR SMP ctrl di 22±7% (218/975 cell, n=5) vs patol 23±7% (261/1207 cell, n=7) (P=0,767). Questo rappresenta il primo studio esistente sulle caratteristiche neurochimiche delle sottopopolazioni di neuroni in cani ctrl e cani affetti da patol gastroenterica. 2) Valutazione degli effetti del diabete mellito di tipo I sul SNE dell’antro pilorico e dell’ileo di cane. Prelevati campioni di antro e ileo di 8 cani ctrl e 5 patol ed ottenute criosezioni sottoposte ad immunoistochimica. nNOS-IR MP ctrl antro 30±6%, (902/3129 cellule), ileo 29±5% (795/2800 cellule). nNOS-IR MP DM antro 25±2% (727/2926 cellule), ileo (19±5%; 308/1508 cellule).(P antro=0.112), (P ileo=0.006). Questi risultati indicano che il DM determini un’alterazione dell’innervazione nitrergica maggiore rispetto nell’ileo rispetto allo stomaco. / 1) Study of effects of spontaneous inflammatory bowel disease in SNE of dogs. Specimens of ileum were collected from 5 control and 8 affected dogs, use for immunohistochemistry on the cryosections - nNOS-IR MP ctrl 33±15% (178/639 cell, n=5) vs patol 24±5% (528/2031 cell, n=7) (P=0,156). nNOS-IR SMP ctrl 8±5% (40/527 cell, n=5) vs patol 7±2% (69/1007 cell, n=4) (P= 0,735). - VIP-IR MP ctrl 6±4% (69/993 cell) vs patol 16±9% (281/1958 cell, n=8) (P=0,027*). VIP-IR SMP ctrl 29±8% (300/993 cell) vs patol 30±13% (522/1630 cell, n=7) (P=0,891,) - SP-IR MP ctrl 15±8% (209/1332 cell, n=5) vs patol 17±9% (437/2053 cell, n=8) (P=0,741). SP-IR SMP ctrl 26±7% (464/1598 cell, n=5) vs patol 24±13% (592/2024 cell, n=6) (P=0,752). - CGRP-IR MP ctrl 8±9% (41/543 cell, n=5) vs patol 16±11% (259/1444 cell, n=8) (P=0,152). CGRP-IR SMP ctrl 7±8% (32/754 cell, n=5) vs patol 14±12% (194/1138 cell, n=7) (P=0,230) - Calb-IR MP ctrl 14±9% (76/580 cell, n=5) vs patol 16±7% (324/2055 cell, n=8)(P=0,596). CGRP-IR SMP ctrl di 22±7% (218/975 cell, n=5) vs patol 23±7% (261/1207 cell, n=7) (P=0,767). This is the first study about neurochemical characteristics of neuron subsets in control dogs and in gastrointestinal disease afflicted dogs. 2) Study the effects of spontaneous DM on the nitrergic neurons of the MP of the canine gastric antrum and ileum. Specimens of gastric antrum and ileum from eight control dogs and five insulin-dependent DM dogs were collected. MP neurons were immunohistochemically identified with the anti-HuC/HuD and nNOS antibody. nNOS-IR MP stomachs control dogs was 30±6%, in the DM was 25±2% (P=0.112). nNOS-IR MP ileum control dogs was 29±5%, in the DM was significantly reduced 19±5% (P=0.006). These findings indicate that DM in dogs alters intestinal nitrergic innervation more rather than the gastric one.
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Efeito concorrente entre massa livre de gordura e tecido adiposo sobre os ganhos de densidade mineral óssea de membros inferiores de adolescentes esportistas : abcd-growth study /

Marco, Rafael Luiz de. January 2019 (has links)
Orientador: Romulo Araújo Fernandes / Banca: Luis Alberto Gobbo / Banca: Robson Chacon Castoldi / Resumo: A saúde óssea tem recebido crescente atenção da comunidade acadêmica e sociedade por conta do grande peso social e econômico que a osteoporose representa. Por outro lado, o desenvolvimento da osteoporose na velhice é fortemente determinado por eventos que ocorrem na juventude, neste caso os baixos ganhos de massa óssea. Nesse sentido, a ação do tecido muscular no fortalecimento da estrutura óssea tem sido investigada em jovens, mas muitas lacunas ainda existem. Objetivo: Discriminar o impacto de modificações na massa livre de gordura (MLG) e gordura corporal (GC) sobre o ganho ósseo de adolescentes de ambos os sexos, bem como, identificar o efeito de ambos tecidos sobre os ganhos ósseos em condições envolvendo diferentes níveis de impacto mecânico, em ambiente de hipogravidade (natação), em ambiente sem prática esportiva (grupo controle) e ambiente com prática esportiva com impacto (futebol, basquetebol e artes marciais). Métodos: Estudo longitudinal com doze meses de seguimento (dois momentos de coleta de dados) que foi conduzido na cidade de Presidente Prudente - SP. A amostra foi composta por 262 jovens classificados como: Controle, Natação e Esportes de impacto (modalidades combinadas: caratê, judô, kung-fu, futebol, basquetebol e voleibol). A densidade mineral óssea (DMO), MLG e GC foram estimados por meio da absortiometria de Raio-X de Dupla energia nos i) membros inferiores, ii) perna esquerda e iii) perna direita. Foram tratados como variáveis de confusão: idade crono... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo) / Abstract: Bone health has received increasing attention from the academic community and society because of the great social and economic weight that osteoporosis represents. On the other hand, the development of osteoporosis in old age is strongly determined by events that occur in youth, in this case the low gains of bone mass. In this sense, the action of the muscular tissue in the strengthening of the bone structure has been investigated in young people, but many gaps still exist. Objective: To discriminate the impact of changes in lean soft tissue (LST) and body fat (BF) on the bone gain of adolescents of both sexes, as well as to identify the effect of both tissues on the bone gains in conditions involving different levels of impact mechanic, in environment of hypogra-phy (swimming), environment without sports (control group) and environment with sports practice with impact (soccer, basketball and martial arts). Methods: A longitudinal study with twelve months of follow-up (two moments of data collection) that was conducted in the city of Presidente Prudente - SP. The sample consisted of 262 young people classified as: Control, Swimming and Impact Sports (combined forms: karate, judo, kung-fu, soccer, basketball and volleyball). Bone mineral density (BMD), LST and BF were estimated by means of the dual energy X-ray absorptiometry in the i) lower limbs, ii) the left leg and iii) the right leg. Confounding variables were: chronological age, biological maturation, and vitamin D intak... (Complete abstract click electronic access below) / Mestre
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Estudos estruturais como subsídio à taxonomia de Simaba Aubl.(Simaroubaceae) / Structural studies as taxonomic evidence for Simaba Aubl. (Simaroubaceae)

Alves, Gisele Gomes Nogueira 16 June 2015 (has links)
A família Simaroubaceae constitui um grupo com grande potencial de estudo. Com distribuição essencialmente tropical, é considerado um grupo relativamente pequeno dentro da Ordem Sapindales e monofilético, mas morfologicamente diversificado. Apenas Engler, no final do século XIX, estudou detalhadamente a família no Brasil como um todo, e desde então as adições ao conhecimento do grupo têm ocorrido de forma gradual e fragmentada. Esta dissertação aborda estudos estruturais de espécies do gênero Simaba, o maior da família, analisando a estrutura foliolar dos representantes de todas as suas seções, Simaba sect. Floribundae Engl., S. sect. Grandiflorae Engl. e S. sect. Tenuiflorae Engl., a fim de selecionar caracteres morfológicos e anatômicos para auxiliar os trabalhos de taxonomia deste gênero, que não recebe tratamento desde uma revisão taxonômica publicada em 1983. Além do estudo das estruturas vegetativas, neste trabalho documentamos as estruturas florais, que possuem com poucos registros de estudo na literatura do grupo, por meio de análise comparativa da morfologia e anatomia das flores de espécies pertencentes às seções S. sect. Floribundae e S. Sect. Grandiflorae, tradicionalmente distintas principalmente pelo tamanho da flor e grau de fusão do apêndice estaminal ao longo do filete, mas com grande semelhança morfológica entre si. Além de apresentar as descrições e ilustrações das características estruturais vegetativas e reprodutivas encontradas, investigamos a existência de atributos florais ainda não reportados no grupo, provendo um panorama de caracteres foliares e florais informativos para subsidiar a resolução dos problemas taxonômicos existentes no gênero e visando melhor delimitação entre as espécies que exibem grande semelhança morfológica, mesmo pertencendo ao mesmo grupo. / The Simaroubaceae family is a group with great potential for study. With essentially tropical distribution, it is considered a relatively small group within the Order Sapindales and monophyletic, but morphologically diverse. Only Engler, in the late nineteenth century, studied in detail the family in Brazil, and since then the additions to the knowledge of the group have taken place gradually. This dissertation deals with structural studies on the largest genus of the family Simaba, analyzing the leaflet structure of representatives of all its sections, Simaba sect. Floribundae Engl., S. sect. Grandiflorae Engl. and S. sect. Tenuiflorae Engl., we select morphological and anatomical characters for this genus, which does not receive taxonomic treatment since 1983. In addition to the study of vegetative structures, we documented floral structures of selected Simaba species, which have few study records in the group\'s literature. Through a comparative analysis of the morphology and anatomy of flower, we studied species belonging to sections S. sect. Floribundae and S. sect. Grandiflorae, traditionally distinguished mainly by flower size and degree of fusion of stamen appendages, but with some morphological similarity. In addition to presenting the descriptions and illustrations of the vegetative and reproductive structural features, we investigate the existence of floral traits not yet reported for the group. We also provide an overview of informative leaf and floral characters that support the resolution of existing taxonomic problems in the genus and to assist delimitation among species.
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Revisão taxonômica e morfológica do gênero Centroscymnus Barboza du Bocage &amp; Britto-Capello, 1864, com comentários no arranjo genérico da família Somniosidae (Chondrichthyes: Squaliformes) / Morphological and taxonomic revision of genus Centroscymnus, with comments on the generic arrangement within the family Somniosidae (Chondrichthyes: Squaliformes)

Vaz, Diego Francisco Biston 25 March 2015 (has links)
O gênero Centroscymnus Barboza du Bocage & Britto-Capello, 1864 compreende um grupo de tubarões de profundidade elevada, distribuídos por praticamente todos os oceanos. Esse gênero contém duas espécies, Centroscymnus coelolepis e Centroscymnus owstonii, ambas reportadas com ampla distribuição mundial; entretanto, foram originalmente descritas no Atlântico Oriental e no Pacífico Ocidental, respectivamente. O presente estudo examinou espécimes de praticamente todos os oceanos e concluiu que ambas espécies de Centroscymnus são válidas e, de fato, ocorrem de forma simpátrica com uma distribuição mundial. Centroscymnus coelolepis e Centroscymnus owstonii diferenciam-se por características dos dentículos dérmicos e caracteres esqueléticos, como a forma do rostro do neurocranium, arranjo das cartilagens das nadadeiras dorsais e forma das cartilagens do clásper. O gênero Centroscymnus é definido dos demais gêneros da família Somniosidae por apresentar dentículos démicos com lâminas dorsais lisas, no tronco e cauda de adultos, sem cristas longitudinais e pela forma retangular do rostro, sem projeções ou expansões. Este estudo ainda definiu os demais gêneros de Somniosidae e apresentou algumas evidências morfológicas que podem indicar sobre o inter-relacionamento nas espécies dessa família. / The genus Centroscymnus Barboza du Bocage & Britto-Capello, 1864 comprises a group of deep-water sharks, with worldwide occurrences in almost all oceans. This genus contains two species, Centroscymnus coelolepis and Centroscymnus owstonii, both with worldwide distribution either, however, they were originally described from Northeastern Atlantic and Northwestern Pacific, respectivelly. The present study examined specimens from almost all oceans and concluded that both species of Centroscymnus are valid and, indeed, have sympatric occorrences with a worldwide distribution. Centroscymnus coelolepis e Centroscymnus owstonii are distinguished by features in dermal denticles and skeleton, such as the shape of the rostro in neurocranium, arrangement of dorsal fins cartilages and the shape of clasper cartilages. The genus Centroscymnus is recognized from the remainder genera of Family Somniosidae by presenting dermal denticles with smooth surface of dorsal blades on trunk and tail of adults, without longitudinal ridges, and by a rectangular shape of rostro, without projections and expansions of any sort. This study also defined the remainder genera of Somniosidae, and presented some morphological evidences that might indicate the interrelationship within the species of this Family.
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Obtenção de modelos de estudos anatômicos utilizando resina acrílica

CARVALHO, Fábio Teixeira Cardoso de 07 November 2014 (has links)
Muitos pesquisadores dentre eles Galeno, Andreas Vesalius, Hipócrates, Leonardo Da Vinci, entre outros, se dedicaram aos estudos anatômicos e métodos de conservação de corpos. Sendo a Anatomia Humana um conteúdo básico para todos os cursos de graduação que envolve a saúde, o seu estudo é imprescindível. No Brasil, a lei Federal nº 8501/1992 regulamenta a doação de cadáveres para estudo, porém a escassez do mesmo e de peças cadavéricas isoladas é uma constante nos Institutos de Ensino. Frente às dificuldades hoje encontradas, a procura de métodos alternativos no ensino do corpo humano tem sido incessante. Tendo em vista uma procura pelos laboratórios de anatomia humana de encontrarem uma forma de preservação de peças anatômicas da melhor forma possível, novas técnicas têm sido descritas e estudadas ao longo do tempo. Este trabalho foi realizado com o intuito de se obter uma nova técnica para o estudo de peças anatômicas a fresco através da aplicação de resina acrílica cristal, com baixo custo e a eliminação de agentes líquidos de conservação, facilitando assim, o manuseio das peças. Foram utilizadas peças anatômicas diversas, tais como cérebro suíno, rim suíno e coração suíno que foram incluídas em bloco de gelo; foram cortadas de 4 a 6 mm e submetidas a uma bateria de álcool para uma rápida desidratação, posteriormente as peças foram incluídas em resina acrílica Crislight® e então submetidas ao lixamento e acabamento, bem como polimento para obter-se uma boa estética e apresentação. O presente estudo demonstrou que é possível incluir peça anatômica em resina poliéster, obtendo assim um modelo de estudo que oferece uma ótima visibilidade, uma técnica de fácil execução e um custo acessível. Porém mais estudos devem ser realizados para aperfeiçoamento da técnica e obtenção de modelos com melhor qualidade. Ainda deve ser observado o comportamento da resina, frente a diferentes tipos de resinas em um estudo futuro. / Many researches among them Galeno, Andreas Vesalius, Hippocrates, Leonardo Da Vinci, among others, have dedicated themselves to anatomical studies and methods of conservation bodies. Being Human Anatomy a basic content for all undergraduate courses involving health, their study is essential. In Brazil, the Federal Law No. 8501/1992 regulates the donation of cadavers for study, but the lack of it and the corpse pieces isolated is a constant in the Institutes of Education. Faced with the difficulties encountered today, the search for alternative methods in teaching the human body has been relentless. Given a search for human anatomy a way to preserve the anatomical parts as best as possible, new techniques have been described and studied over time laboratories. This work was carried out in order to obtain a new technique for the study of anatomical parts fresh by applying crystal acrylic resin , with low cost and disposal of liquid preservatives, thus facilitating the handling of parts. Different anatomical parts, like a leaver, heart and brain swine which were included in a block of ice were used; were cut from 4 to 6 mm and subjected to a battery of alcohol to rapid dehydration, then the pieces were embedded in acrylic resin Crislight® and then subjected to sanding and finishing, and polishing to obtain a good aesthetics and performance. This study demonstrated that it is possible to include anatomical piece polyester resin, thereby obtaining a study model that offers excellent visibility, a technique easy to perform and affordable. However, more studies should be conducted to improve the technique and develop models with better quality. Although the behavior of the resin due to different types of resins in a future study should be noted. / Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES
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Anatomia ecológica da folha e da raiz e aspectos ecofisiológicos de Orchidaceae epífitas de uma campina da Amazônia central

Bonates, Luiz Carlos de Matos 13 March 2007 (has links)
Submitted by Dominick Jesus (dominickdejesus@hotmail.com) on 2016-02-01T19:13:59Z No. of bitstreams: 2 Tese_Luiz Carlos de Matos Bonates.pdf: 47025945 bytes, checksum: 0ff25441e78a9eb0d5ea50874efe7e62 (MD5) license_rdf: 23148 bytes, checksum: 9da0b6dfac957114c6a7714714b86306 (MD5) / Made available in DSpace on 2016-02-01T19:13:59Z (GMT). No. of bitstreams: 2 Tese_Luiz Carlos de Matos Bonates.pdf: 47025945 bytes, checksum: 0ff25441e78a9eb0d5ea50874efe7e62 (MD5) license_rdf: 23148 bytes, checksum: 9da0b6dfac957114c6a7714714b86306 (MD5) Previous issue date: 2007-03-13 / Root and leaf ecological anatomy of twenty-five Orchidaceae epiphytic species occurring in the Amazonian campina is related with C 3 and CAM type carbon fixation pathways, spatial distribution and orchid growing management. Furthermore, we propose a descriptive anatomical model for the absorbing roots as well as a classification for fibrovascular bundles, in addition to dividing these species leaf blades into categories and making ecological and evolutionary interpretations. Thereby, we see that Brassavola martiana, Bulbophyllum setigerum, Cattleya eldorado, Encyclia amicta, Encyclia tarumana, Encyclia vespa, Epidendrum compressum, Epidendrum huebneri, Epidendrum sculptum, Epidendrum strobiliferum, Maxillaria tarumaensis and Maxillaria uncata, adopt the CAM pathway in hot and dry periods alternately. They are capable of living in rich light radiation, xeric and/or oligotrophic environments, such as open grassland. In orchid growing, they can do without a rigorous irrigation regime. On the other hand, we see that Bifrenaria longicornis, Encyclia fragrans, Epidendrum nocturnum, Maxillaria sp, Maxillaria camaridii, Maxillaria pauciflora, Maxillaria pendens, Maxillaria rudolfi, Maxillaria villosa, Ornithidium parviflorum, Rudolfiella aurantiaca, Sobralia fragrans and Sobralia macrophylla only present the C 3 fixation pathway with no other alternative in hot and dry seasons. This is offset by the presence of pseudobulbs, varying succulence degrees or leaf strategic loss, and they are well adapted for colonising environments with little light radiation such as, shaded grassland and, in orchid growing they need a more rigorous irrigation regime. The species present several anatomical characters in common, yet, in a differentiated number, which is directly related to xeromorphism, oligotrophism and herbivoria, among others, which together, comprise an evolutionary adaptive syndrome for the Amazonian ecosystems. / Relaciona-se a anatomia ecológica da folha e da raiz de vinte e cinco espécies epífitas de Orchidaceae ocorrentes na Campina amazônica com as vias de fixação do Carbono do tipo C 3 e CAM, com a distribuição espacial e com o manejo orquidiocultural. Adicionalmente, propõe-se um modelo anatômico descritivo para as raízes absorventes e uma classificação para os feixes fibrovasculares, além de se dividir as lâminas foliares destas espécies em categorias e se fazer interpretações ecológicas e evolutivas. Assim, temos que Brassavola martiana, Bulbophyllum setigerum, Cattleya eldorado, Encyclia amicta, Encyclia tarumana, Encyclia vespa, Epidendrum compressum, Epidendrum huebneri, Epidendrum sculptum, Epidendrum strobiliferum, Maxillaria tarumaensis e Maxillaria uncata, adotam, alternadamente, em períodos quentes e secos, a via CAM, estando aptas para vegetarem em ambientes com radiação abundante, xéricos e /ou oligotróficos, como os da campina aberta e, na orquidiocultura, podem dispensar um regime rigoroso de irrigação. Por outro lado, temos que Bifrenaria longicornis, Encyclia fragrans, Epidendrum nocturnum, Maxillaria sp, Maxillaria camaridii, Maxillaria pauciflora, Maxillaria pendens, Maxillaria rudolfi, Maxillaria villosa, Ornithidium parviflorum, Rudolfiela aurantiaca, Sobralia fragrans e Sobralia macrophylla possuem somente a via de fixação C 3 , não apresentando via alternativa para períodos quentes e secos, sendo que esta falta é compensada pela presença de pseudobulbos, graus variados de suculência ou por perda estratégica de folhas, estando bem adaptadas para a colonização de ambientes umbrófilos como os da Campina sombreada e, na orquidiocultura, necessitam de um regime mais rigoroso de irrigação. As espécies possuem em comum, porém com número diferenciado, vários caracteres anatômicos e que estão diretamente relacionados com o xeromorfismo, oligotrofismo e herbivoria, entre outros, que em conjunto, constituem uma síndrome adaptativa evolutiva para os ecossistemas amazônicos.

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