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Valutazione di parametri chimico-fisici e microbiologici di una sugherata sarda e aspetti fenologici relativi alla fioritura di Quercus suber L.NOVELLI, ELISA 24 February 2011 (has links)
La presente tesi di dottorato ha trattato due diversi aspetti specifici ricollegabili all’ambiente della foresta di querce da sughero ed alla specie arborea Quercus suber L.
La prima parte ha riguardato la valutazione pedologica della Sughereta Sperimentale di “Cusseddu – Miali – Parapinta”, situata a Tempio Pausania (OT) in Sardegna, che ha rappresentato il primo esempio di sughereta munita di Certificazione Forestale FSC, a livello mondiale, ed è stata effettuata nell’ambito del Progetto NATO Scienza per la Pace (ESP.MD.SFP 981674)0073. Tale progetto ha coinvolto un consorzio interdisciplinare, composto da gruppi di ricerca provenienti da tre paesi NATO (Portogallo, Inghilterra e Italia) e da due paesi del Dialogo Mediterraneo (Marocco e Tunisia).
Lo scopo di questa prima parte ha riguardato la valutazione della qualità del suolo come espressione della capacità di interagire con l’ecosistema in funzione della produttività biologica e della gestione forestale.
La seconda parte,invece, ha riguardato la fenologia della fioritura in Quercus suber L., prendendo in esame individui della Sughereta “Quinta da Serra”, Azeitão, Lisbona (Portogallo), con l’obiettivo di approfondire le conoscenze sulla variabilità all’interno della specie Quercus suber L. e il comportamento riproduttivo durante il periodo di fioritura, e di avanzare l’ipotesi di un modello di risposta di adattamento ai cambiamenti climatici. / In this PhD thesis two different aspects that specifically relate to the environment of cork oak forest and the species Quercus suber L. were examined. The first part was focused on the soil’s evaluation of Experimental cork producing area named "Cusseddu–Miali-Parapinta”, located in Tempio Pausania (OT) in Sardinia which represent the first example of cork oak forest certificated (FSC) in the world. This aspect was carried out within the framework “NATO Science for Peace Project (ESP.MD.SFP 981674) 0073”, which involved an interdisciplinary consortium, comprising research teams from three NATO countries(Portugal, England and Italy) and two Mediterranean Dialogue countries (Morocco and Tunisia). The purpose of this first part was focused on the evaluation of soil quality as expression of the ability to interact with the ecosystem as a function of biological productivity and forest management. The second part, involved in the flowering phenology of the Quercus suber L., examining individuals of cork oak in "Quinta da Serra", Azeitão, Lisbon (Portugal), with the final aim of increasing knowledge on the variability within the species Quercus suber L. and the reproductive behavior during the flowering period, and put forward the hypothesis of a model of adaptive response to climate change.
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Impatto di processi alimentari tradizionali sulle attività biologiche di tannini e acido fitico nel porridge di sorgo: approccio integrato in vitro e analitico. / Impact of food processing on tannins and phytic acid activities in sorghum porridge: integrated in vitro and analytical approachesPROIETTI, ILARIA 21 February 2013 (has links)
Cinque varietà di sorgo (Sorghum bicolor (L.) Moench) provenienti da Nigeria, Senegal, Burkina Faso e due dall’Italia, sono state caratterizzate per il loro profilo nutrizionale, analizzando la modulazione di due marcatori cellulari (contenuto in proteine totali e attività della GPx), il contenuto di fattori chelanti (tannini e fitati), l’attività fitasica e il contenuto, la bioaccessibilità e la biodisponibilità di ferro e zinco e analizzando l’impatto di due importanti processi alimentari, quali fermentazione e cottura.
I risultati mostrano che sia la varietà sia il processo influenzano la maggior parte dei parametri. Tannini e fitati, elementi in traccia, contenuto proteico totale e il processo (soprattutto la fermentazione) sono modulati dalla varietà. La fermentazione riduce il contenuto di fattori chelanti e aumenta l’attività fitasica, incrementando, così, la biodisponibilità degli elementi in traccia; mentre la cottura non ha un impatto significativo. D’altra parte, la fermentazione ha un impatto negativo su entrambi i marcatori cellulari, mentre la cottura solo sul contenuto proteico totale.
Le varietà africane, soprattutto quella dal Senegal, hanno mostrato il migliore profilo nutrizionale, mentre, globalmente, le italiane il peggiore. I risultati indicano che la selezione di varietà e di adeguati processi alimentari può avere un impatto significativo sul valore nutrizionale del sorgo. / Five sorghum cultivars (Sorghum bicolor (L.) Moench) from Nigeria, Senegal, Burkina Faso and Italy (two), were characterized for their nutritional values by analysing the modulation of cellular functional markers (total protein content and GPx activity), chelating factors (iron-binding phenolic groups and phytates) content and phytase activity, as well as iron and zinc content, bioaccessibility and bioavailability, also considering the impact of food processing methods as fermentation and cooking.
The results revealed that both variety and food processing affect most of the tested parameters. Chelating factors, trace elements, cellular total protein content, as well as the effect of processing (mainly fermentation) were modulated by variety. Fermentation decreased chelating factors content, as well as increased phytase activity, leading to enhancement of iron and zinc estimated bioavailability, whereas cooking had no substantial impact. On the other hand, fermentation process had a negative impact on both cellular functional markers while cooking only on the cellular total protein content.
The African varieties, particularly the Senegal one, showed the most promising nutritional profile, whereas the two Italian varieties overall showed a poor one. The results indicate that selection of traditional varieties and processing methods can have a significant impact on parameters relevant to sorghum nutritional value.
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Nutritional, environmental optimization and sustainability communication of food productionsRISCAZZI, PAOLA 21 February 2013 (has links)
La presente tesi inizia con un’analisi dell’aspetto nutrizionale degli alimenti. In particolare, è stato discusso il concetto di dieta equilibrata, con riferimento ai principi della “dieta mediterranea”.
Proprio da questo modello alimentare trae ispirazione la “ottimazione”, una tecnica sviluppata e utilizzata per programmare pasti conformi a specifici standard nutrizionali (15/30/55 tra proteine, lipidi e carboidrati sull’apporto energetico totale, proporzioni tipicamente mediterranee).
Tali preparazioni alimentari sono state testate anche attraverso metodi di analisi sensoriale.
Il passaggio successivo è stato l’estensione del concetto di “ottimizzazione nutrizionale” a quello di “ottimizzazione ambientale”, dovuto all’ipotizzato minor impatto ambientale della dieta mediterranea.
Il LCA (Life Cycle Assessment) è la tecnica che è stata utilizzata per valutare l’impatto ambientale di alcuni prodotti alimentari, quali verdure surgelate, un salume e un formaggio.
Un ulteriore passaggio è stata la creazione di uno strumento di comunicazione, una nuova etichetta ambientale, realizzata per essere utilizzata dalle aziende per comunicare le loro performance ambientali e quindi il loro impegno al miglioramento continuo, e dai consumatori per ottenere maggiori informazioni sull’impatto ambientale dei prodotti acquistati quotidianamente, al fine di accrescere il proprio senso critico ed effettuare acquisti consapevoli. / The thesis begins with an analysis of the nutritional aspects of foods. In particular, the concept of balanced diet has been discussed, by referring to the principles of "mediterranean diet".
Just from this food model, the “optimation” draws inspiration, a technique developed and used to plan meals consistent with specific nutritional standards (15/30/55 between protein, fat and carbohydrate on the total energy intake, typically Mediterranean).
These food preparations have been tested through sensory analysis methods.
The next step is the extension of "nutritional optimization" concept to the "environmental optimization” one, owing to the presumed lower environmental impact of the Mediterranean diet.
LCA (Life Cycle Assessment) is the technique used to assess the environmental impact of various food products, such as frozen vegetables, cured meats, dairy products.
A further step is the creation of a communication tool, a new environmental label, designed to be used by companies to communicate their environmental performance and therefore their commitment to continuous improvement, and by consumers to obtain more information on the environmental impact of the foods daily consumed, in order to increase their critical sense and make purchases in a conscious way.
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Development of molecular-based techniques for the detection, identification and quantification of food-borne pathogensRodríguez Lázaro, David 18 June 2004 (has links)
La presencia de microorganismos patógenos en alimentos es uno de los problemas esenciales en salud pública, y las enfermedades producidas por los mismos es una de las causas más importantes de enfermedad. Por tanto, la aplicación de controles microbiológicos dentro de los programas de aseguramiento de la calidad es una premisa para minimizar el riesgo de infección de los consumidores. Los métodos microbiológicos clásicos requieren, en general, el uso de pre-enriquecimientos no-selectivos,enriquecimientos selectivos, aislamiento en medios selectivos y la confirmación posterior usando pruebas basadas en la morfología, bioquímica y serología propias de cada uno de los microorganismos objeto de estudio. Por lo tanto, estos métodos son laboriosos, requieren un largo proceso para obtener resultados definitivos y, además, no siempre pueden realizarse. Para solucionar estos inconvenientes se han desarrollado diversas metodologías alternativas para la detección identificación y cuantificación de microorganismos patógenos de origen alimentario, entre las que destacan los métodosinmunológicos y moleculares. En esta última categoría, la técnica basada en la reacción en cadena de la polimerasa (PCR) se ha convertido en la técnica diagnóstica más popular en microbiología, y recientemente, la introducción de una mejora de ésta, la PCR a tiempo real, ha producido una segunda revolución en la metodología diagnóstica molecular, como pude observarse por el número creciente de publicaciones científicas y la aparición continua de nuevos kits comerciales. La PCR a tiempo real es unatécnica altamente sensible -detección de hasta una molécula- que permite la cuantificación exacta de secuencias de ADN específicas de microorganismos patógenos de origen alimentario. Además, otras ventajas que favorecen su implantación potencial en laboratorios de análisis de alimentos son su rapidez, sencillez y el formato en tubo cerrado que puede evitar contaminaciones post-PCR y favorece la automatización y un alto rendimiento. En este trabajo se han desarrollado técnicas moleculares (PCR y NASBA) sensibles y fiables para la detección, identificación y cuantificación de bacterias patogénicas de origen alimentario (Listeria spp., Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis y Salmonella spp.). En concreto, se han diseñado y optimizado métodos basados en la técnica de PCR a tiempo real para cada uno de estos agentes: L. monocytogenes, L. innocua, Listeria spp. M. avium subsp. paratuberculosis, y también se ha optimizado yevaluado en diferentes centros un método previamente desarrollado para Salmonella spp. Además, se ha diseñado y optimizado un método basado en la técnica NASBA para la detección específica de M. avium subsp. paratuberculosis. También se evaluó la aplicación potencial de la técnica NASBA para la detección específica de formas viables de este microorganismo. Todos los métodos presentaron una especificidad del 100 % con una sensibilidad adecuada para su aplicación potencial a muestras reales de alimentos. Además, se han desarrollado y evaluado procedimientos de preparación de las muestras en productos cárnicos, productos pesqueros, leche y agua. De esta manera se han desarrollado métodos basados en la PCR a tiempo real totalmente específicos y altamente sensibles para la determinación cuantitativa de L. monocytogenes en productoscárnicos y en salmón y productos derivados como el salmón ahumado y de M. avium subsp. paratuberculosis en muestras de agua y leche. Además este último método ha sido también aplicado para evaluar la presencia de este microorganismo en el intestino de pacientes con la enfermedad de Crohn's, a partir de biopsias obtenidas de colonoscopia de voluntarios afectados.En conclusión, este estudio presenta ensayos moleculares selectivos y sensibles para la detección de patógenos en alimentos (Listeria spp., Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis) y para una rápida e inambigua identificación de Salmonella spp. La exactitud relativa de los ensayos ha sido excelente, si se comparan con los métodos microbiológicos de referencia y pueden serusados para la cuantificación de tanto ADN genómico como de suspensiones celulares. Por otro lado, la combinación con tratamientos de preamplificación ha resultado ser de gran eficiencia para el análisis de las bacterias objeto de estudio. Por tanto, pueden constituir una estrategia útil para la detección rápida y sensible de patógenos en alimentos y deberían ser una herramienta adicional al rango de herramientas diagnósticas disponibles para el estudio de patógenos de origen alimentario. / The presence of pathogens in foods is among the most serious public health concerns, and the diseases produced by them are a major cause of morbidity. Consequently, the application of microbiological control within the quality assessment programs in the food industry is a premise to minimize the risk of infection for the consumer. Classical microbiological methods involve, in general, the use of a non-selective pre-enrichment, selective enrichment, isolation on selective media, and subsequent confirmation using morphological, biochemical and/or serological tests. Thus, they are laborious, time consuming and not always reliable (e.g. in viable but non-culturable VBNC forms). A number of alternative, rapid and sensitive methods for the detection, identification and quantification of foodborne pathogens have been developed to overcome these drawbacks. PCR has become the most popular microbiological diagnostic method, and recently, the introduction of a development of this technique, RTi-PCR, has produced a second revolution in the molecular diagnostic methodology in microbiology. RTi-PCR is highly sensitive and specific. Moreover, it allows accurate quantification of the bacterial target DNA. Main advantages of RTi-PCR for its application in diagnostic laboratories include quickness, simplicity, the closed-tube format that avoids risks of carryover contaminations and the possibility of high throughput and automation.In this work, specific, sensitive and reliable analytical methods based on molecular techniques (PCR and NASBA) were developed for the detection, identification and quantification of foodborne pathogens (Listeria spp., Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis and Salmonella spp.). Real-time PCR based methods were designed and optimised for each one of these target bacteria: L. monocytogenes, L. innocua, Listeria spp. M. avium subsp. paratuberculosis, and also a real-time PCR basedmethod previously described for Salmonella spp. was optimised and multicenter evaluated. In addition, an NASBA-based method was designed and optimised for the specific detection of M. avium subsp. paratuberculosis. The potential application of the NASBA technique for specific detection of viable M. avium subsp. paratuberculosis cells was also evaluated.All the amplification-based methods were 100 % specific and the sensitivity achieved proved to be fully suitable for further application in real food samples. Furthermore, specific pre-amplification procedures were developed and evaluated on meatproducts, seafood products, milk and water samples. Thus, fully specific and highly sensitive real-time PCR-based methods were developed for quantitative detection of L. monocytogenes on meat and meat products and on salmon and cold smoked salmon products; and for quantitative detection of M. avium subsp. paratuberculosis on water and milk samples. The M. avium subsp. paratuberculosis-specific real-time PCR-based method was also applied to evaluate the presence of this bacterium in the bowelof Crohn's disease patients using colonic biopsy specimens form affected and unaffected volunteers. In addition, fully specific and highly sensitive real-time NASBA-based methods were developed for detection of M. avium subsp. paratuberculosis on water and milk samples.In conclusion, this study reports selective and sensitive amplification-based assays for the quantitative detection of foodborne pathogens (Listeria spp., Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis and) and for a quick and unambiguously identification of Salmonella spp. The assays had an excellent relative accuracy compared to microbiological reference methods and can be used for quantification of genomic DNA and also cell suspensions. Besides, in combination with sample pre-amplification treatments,they work with high efficiency for the quantitative analysis of the target bacteria. Thus, they could be a useful strategy for a quick and sensitive detection of foodborne pathogens in food products and which should be a useful addition to the range of diagnostic tools available for the study of these pathogens.
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STUDYING POST SLAUGHTER NEW TECHNOLOGY TO IMPROVE AUTOCTONAL BEEF MEAT QUALITY BY EXSTENSIVE REARING SYSTEMCONTO', MICHELA 22 April 2010 (has links)
La tenerezza è la caratteristica più importante per definire l'accettabilità dei prodotti da parte dei consumatori, mentre le carni ottenute da bovini allevati con sistema estensivo solitamente sono dure. Dopo una dissertazione sulle reazioni biochimiche che avvengono durante il periodo di frollatura e che provoca l’intenerimento della carne, questo studio si è proposto di applicare diverse tecniche per migliorare la tenerezza della carne derivante da animali allevati in estensivo, cercando di modulare le reazioni biochimiche. In questo studio tre differenti tecniche, infusione di calcio (Ca), contrazione da freddo indotta (VFC) e la sospensione per le pelvi (PS), anziché per il tendine di Achille (AT), sono state testate in fase di pre-rigor sulla razza Maremmana e Frisona. L’infusione di Ca ha riportato uno sforzo di taglio più basso rispetto al gruppo di controllo (5,17 vs 10,48 kg) mentre il gruppo VFC ha occupato una posizione intermedia. L’attacco per le pelvi ha dimostrato una differenza significativa sullo sforzo di taglio e sulla lunghezza dei sarcomeri sui muscoli Longissimus thoracis e Biceps femoralis (4,26 vs 5,88 kg e 3,83 vs 4,78 kg e 1,97 e 1,64 µm e 2,10 vs 1,76 µm, rispettivamente per i muscoli per WBS e lunghezza dei sarcomeri in PS e AT). In conclusione, questi metodi possono influire sul processo di intenerimento della carne. / Tenderness is the most important characteristic to define products acceptability by consumers, while meat obtained from bull rearing in extensive system is usually tough. After a wide dissertation on biochemical reactions that occur during the ageing time that cause tenderization of meat, this study propose differences techniques to improve meat tenderness acting on this important pathway. In this study three different methods, Calcium infusion (Ca), Very Fast Chilling (VFC) and pelvic suspension hanging from aitch bone (PS) or the Achilles tendon (AT) are applied in pre-rigor phase on Maremmana and Holstein meat. Ca injection has reported the lowest shear force on cooked meat compared to control group (5.17 vs. 10.48 kg) instead VFC group has intermediate values. Pelvic hanging has shown significant differences on shear force and sarcomere length on Longissimus thoracis (LD) and Biceps femoralis (BF) muscles (4.26 vs. 5.88 kg and 3.83 vs. 4.78 kg and 1.97 and 1.64 µm and 2.10 vs. 1.76 µm respectively for LD and BF per WBS and sarcomere length in PS and AT). In conclusion these methods could influence tenderization processes even if the action of some processes are still unclear.
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Valutazione dell'esposizione del consumatore a resdui di pesticidi negli alimenti: stato attuale e prospettive future in Lombardia / Consumers exposure assessment of pesticide residues in food: current status and future perspective in LombardyCHIODINI, ALESSANDRO MARINO 24 February 2011 (has links)
La presente tesi descrive i risultati del programma di controllo dei pesticidi in regione Lombardia da 1996 a 2008 ed analizza i dati per calcolarne, con metodi diversi, la valutazione dell’esposizione del consumatore. 9387 campioni sono stati analizzati con un numero di campioni irregolari pari all’1%. Il numero di campioni senza residuo era pari al 69% ed il numero di campioni con i residui al di sotto del valore limite stabilito per legge era del 30%. Successivamente per capire l'esposizione dei consumatori a residui di antiparassitari si è utilizzato un metodo deterministico sviluppato da EFSA (PRIMo). È stato trovato che fra i campioni irregolari analizzati, solo 31 potrebbero causare il danno alla salute del consumatore. Un’ ulteriore analisi è stata quella di effettuare una valutazione con metodo probabilistico (Creme) calcolando l'esposizione cumulativa di antiparassitari sulla salute dei consumatori. Coem primo passo, residui di uno stesso pesticida trovato su campioni di patate sono stati inseriti nel software. Inoltre, campioni contenenti residui di pesticidi organofosfati sono stati inseriti nel software accoppiati con i dati italiani di consumo. In entrambi i casi, la valutazione cumulativa probabilistica dimostrava un adeguato livello di sicurezza per adulti e bambini. / The presented thesis describes the results of the pesticide monitoring programme in Lombardy Region from 1996 to 2008 and analyses the data gathered to calculate consumer exposure assessment with different approaches. A total of 9387 samples were analysed and the number of irregular samples was equal to 1%. The number of samples without residues was 69% and the number of samples with residues within the MRL was 30%.
A further step to understand the exposure of consumers to residue of pesticides was obtained with the use of a deterministic approach developed by EFSA (PRIMo Model). It was found that among the detected irregular samples, only 31 might cause harm to the health of the consumer. An additional step was constituted by the use of one probabilistic method (Creme Software) to calculate the cumulative exposure of pesticides for the consumers. As a first step, residues of Chlorprofam were plotted in the software on samples of potato. In addition, samples containing residues of Organophosphates were also plotted along with the Italian consumption data. In both the case studies, the probabilistic acute cumulative assessment indicated that the intake, for adults and toddlers was below the set toxicological endpoint.
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Caratteristiche Fisiche e Chimiche che Influenzano la Digeribilità dell'Amido nei Ruminanti / Physical and Chemical Features affecting starch digestion in ruminantsRIBEIRO VILAS BOAS, MARTA SOFIA 22 April 2010 (has links)
L’amido è la maggiore fonte di energia per i ruminanti e la sua efficienza di utilizzazione nel tratto gastro-intestinale è importante per soddisfare i fabbisogni energetici dell’animale. La degradabilità dell’amido è misurata da diversi metodi (i.e., metodi in vivo, in situ, in vitro con inoculo ruminale e/o metodi enzimatici) e appare essere influenzata dal tipo di cereale, dai metodi di lavorazione e conservazione degli alimenti, dalla dimensione delle particelle, dal tipo di endosperma, etc.). La tesi è consistita di 4 esperimenti: Esperimento 1) la degradabilità dell’amido di diversi alimenti è stata valutata con un metodi condotto in situ ed il metodo in vitro proposto da Tilley&Terry: entrambi sono stati capaci di differenziare gli alimenti in base alla diversa degradabilità dell’amido. Esperimento 2) Un approccio enzimatico è stato studiato per determinare la quantità di amido degradato. Esperimento 3) Il metodo enzimatico ed il metodo Tilley&Terry sono stati comparati e sono risultati essere ben correlati, evidenziando la possibilità di utilizzare l’approccio enzimatico per studiare i fattori che influenzano la degradabilità dell’amido. Dato che pochi lavori scientifici hanno confrontato la degradabilità dell’amido di granelle e pastoni di mais, nell’Esperimento 4) sono stati raccolti campioni di mais conservati con diverse modalità (i.e., farina di mais, pastoni di granella e pastoni integrali di mais) per verificare quali le caratteristiche chimiche che influenzano la degradabilità dell’amido.
I fattori che maggiormente condizionano la valutazione enzimatica della degradabilità dell’amido sono il contenuto in prolamine e l’umidità dei campioni. In conclusione, il metodo enzimatico può essere routinariamente utilizzato dai laboratori commerciali per la rapida valutazione della degradabilità dell’amido negli alimenti destinati all’uso animale. / Starch is the main energy source for ruminants and its efficient utilization in gastro-intestinal tract is important to meet animal energy requirements. The starch degradability is determined by several methods (i.e., in vivo, in situ, in vitro ruminal and/or enzymatic methods) and is affected by type of grain, processing and conservation methods, particle size, type of endosperm, etc.. Four experiments were conducted: Experiment 1) starch degradability of different feeds was evaluated with in-situ and in-vitro Tilley&Terry methods: both are able to differentiate starch degradability among feeds. Experiment 2) An in-vitro enzymatic approach was studied to determine the amount of starch degradation. Experiment 3) Enzymatic and Tilley-Terry methods were compared, resulting well correlated and highlighting the possible application of enzymatic method to investigate the factors affecting starch degradability. Because few works compared the starch degradability of dry-ground and high-moisture corns, in Experiment 4) a data set of different conserved corn samples (i.e., dry, high-moisture and high-moisture-ear corns) was produced and chemical factors affecting starch degradability were studied. The most important factors influencing the enzymatic starch degradability were prolamin and moisture. Concluding, the enzymatic method could be used by commercial laboratories as a routine method for rapid determination of feed starch degradability.
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Valutazione della sicurezza di Enterococcus faecium nella catena alimentare / SAFETY ASSESSMENT OF ENTEROCOCCUS FAECIUM IN THE FOOD CHAINPIETTA, ESTER 28 January 2015 (has links)
Enterococcus faecium è un componente fondamentale del microbiota di diversi alimenti fermentati quali formaggi e salumi e viene spesso isolato in alto numero in alimenti pronti al consumo. É inoltre largamente utilizzato come probiotico sia per l’uomo che per gli animali. Allo stesso tempo, però, questa specie batterica rappresenta una delle cause principali di infezioni nosocomiali quali endocarditi ed infezioni al tratto urinario.
Studi recenti hanno dimostato che la specie E. faecium è costituita da due sub-popolazioni principali: la prima è denominate hospital associated (HA) clade “A” ed include la maggior parte dei ceppi responsabili di infezioni umane; la seconda è chiamata community associated (CA) clade “B”, e contiene principalmente ceppi commensali dell’uomo. Analisi più approfondite hanno rivelato un ulteriore suddivisione all’interno del clade A, nel sub-clade A1 (che raggruppa la maggioranza dei ceppi clinici) e nel sub-clade A2, associato agli animali e più sporadicamente ad infezioni umane.
Nel 2012, EFSA ha redatto una linea guida per la valutazione della sicurezza di E. faecium usato come probiotico per gli animali, concludendo che i cepi appartenenti all’hospital-associated clade non devono essere utilizzati in nutrizione animale.
Comunque, la distinzione tra le due sub-popolazioni è stata fatta utilizzando dati ottenuti prevalentemente da isolati umani e animali e solo un numero limitato di ceppi isolati dagli alimenti è stato considerato. Obiettivo di questa tesi di dottorato è stato quello di valutare la sicurezza di E. faecium negli alimenti fermentati, considerando ceppi isolati da formaggi artigianali e prodotti carnei e utilizzando sia tecniche di genomica che analisi fisiologiche. Nessuno dei ceppi alimentari studiati è risultato parte del clade A1, ma un ceppo isolato da un salame stagionato pronto al consumo ha rivelato diversi tratti tipici dei ceppi A1, tra cui particolari IS, transposase e geni di resistenza agli antibiotici.
Questi risultati, così come altri dati, sottolineano la necessità di approfondire le conoscenze circa il ruolo dei ceppi di E. faecium isolati da alimenti come fattore di rischio per la salute umana. / Enterococcus faecium is commonly found in high numbers in ready to eat foods, being a member of the bacterial communities of a variety of fermented foods, including cheese and sausages, and is widely used as human and animal probiotic. However, this bacterial species is a leading cause of nosocomial infection, mainly endocarditis and urinary tract infections.
Recent studies have demonstrated that E. faecium species consists of two very distinct clades: the hospital associated (HA) clade “A”, which includes most of the strains responsible for human infections, and the community associated (CA) clade “B”, that contains primarily human commensal isolates. Deeper analysis revealed a further split within clade A into sub-clade A1 (which groups the vast majority of clinical isolates), and sub-clade A2, associated with animals and sporadic human infections.
In 2012, the European Food Safety Authority has issued a guideline for the safety assessment of E. faecium used as animal probiotics, concluding the strains belonging to the hospital-associated clade should not be used in animal nutrition.
However, the differentiation of the two clades has been performed using data mainly deriving from human and animal isolates, and only a limited number of strains from the food chain were considered. Aim of this doctoral thesis was to assess the safety of E. faecium in fermented food, considering strains isolated from artisanal cheese and meat products, and using both whole genome-based techniques and physiological studies. None of the food isolates studied in this work belong to the epidemic clade A1, however a strain isolated from a ready to eat salami revealed several A1-specific traits, such as specific IS, transposases and antibiotic resistance genes.
These results, as well as other data, underline the emergency of deeper understanding the role of E. faecium isolated from fermented foods as risk factor for human health.
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De l'estereotip adult a la realitat preadolescent. Influència del discurs audiovisual publicitari en els transtorns del comportament alimentari en nens i nenes de 8 a 12 anysJiménez Morales, Mònika 19 October 2006 (has links)
Tesi doctoral que determina, a partir d'estudis quantitatius i qualitatius, quin és el procés a través del qual els nens i nenes en etapa preadolescent (9-12 anys) interioritzen valors i esterotips adults difosos a través de la publicitat convencional i no convencional i la possible incidència d'aquest procés en futurs trastorns del comportament alimentari.L'estudi aprofundeix en la interrelació entre aquesta interpretació preadolescent d'aquests estereotips publicitaris i l'aparició d'indicis d'una simptomatologia pròpia dels trastorns del comportament alimentari relacionada amb l'intent infantil de començar a adequar-se a uns determinats cànons estètics habituals en la publicitat adreçada a un públic objectiu adult. La present recerca analitza de forma comparativa la publicitat adreçada al públic objectiu adult i la que es dirigeix a un públic infantil, tot parant especial atenció a les similituds i a les divergències de les fórmules persuasives utilitzades, als hàbits difosos a través dels espots estudiats i a la generació d'estereotips físics, psíquics, socials i culturals. / Doctoral thesis that determines the process through preadolescents addopt values and stereotypes created and diffused by means of conventional and non-conventional advertising. Secondly, the research analizes the possible incidence of this process on future adolescent Eating Disorders. The study deepens on the relation between this preadolescent interpretation of the advertising stereotypes, and the apparition of signs of a symptom characteristic of Eating which use to appear on adult advertising. The research establishes, from a comparative point of view, the advertising strategies used for an adult target and the creative discourse addressed to children, paying special attention to resemblances and divergencies on the persuasive structures used on the advertising strategies, the behaviour habits diffused through the spots, and the generation of phisical, psychic, social and cultural stereotypes.
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Hazelnut defects: characterization of causal agent and basic knowledge for disease managementARCIUOLO, ROBERTA 31 March 2021 (has links)
Le principali anomalie evidenziate nelle nocciole avariate riguardano la presenza di macchie necrotiche, imbrunimenti interni rilevati inseguito al taglio dei frutti e la presenza di marciumi parziali o totali su di essi con conseguente riduzione del prodotto disponibile sul mercato e ingenti perdite economiche.
Sulla base di quanto premesso, lo scopo principale di questa tesi è stato quello di identificare e caratterizzare l'agente causale/i dei difetti del nocciolo e di definire un protocollo di gestione del problema, secondo i principi IPM. È stata quantificata l'incidenza dei generi fungini isolati da nocciole provenienti da diverse aree geografiche (Caucaso e Turchia), raccolte in diversi anni e in diverse fasi di crescita della coltura. Diaporthe è stato identificato come il principale genere fungino associato ai difetti della nocciola, e la caratterizzazione molecolare ha confermato il ruolo predominante della specie D. eres. Sono state studiate le caratteristiche ecologiche di questo fungo e l'efficacia in vitro di fungicidi chimici e biologici per controllarne la crescita miceliale, lo sviluppo di picnidi e la formazione di cirri.
I risultati ottenuti costituiscono una base per definire linee guida per la corretta gestione della coltura al fine di prevenire la comparsa del patogeno identificato e delle difettosità nelle nocciole / Defects on hazelnuts are responsible for a significant reduction in the availability of high-quality hazelnuts with profound economic impacts. A reduction in the occurrence of defects, based on the identification of causal agents and on their control, is critical to improve the quality of raw nut products and reduce yield losses. Based on this background, the main aim of this thesis was to identify and characterize the causal agent/s of kernel defects in hazelnuts and to define a management protocol, according to IPM principles.
Defects affecting hazelnuts are cause of brown spots on the kernel surface and darkening/browning inside the kernel, visible after nuts are half-cut. The incidence of fungal genera in hazelnuts coming from different geographical areas (Caucasus and Turkey), collected in different years at different crop growth stages, was quantified. Diaporthe was identified as the main genus involved in hazelnut defects, and the molecular characterization confirmed the predominant role of D. eres. Its ecological needs were investigated, and the in vitro efficacy of chemical and biological fungicide were screened to control D. eres growth, pycnidial conidiomata development and cirrhi occurrence. This would be an essential tool for a sustainable crop protection approach in this economically important crop
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