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Tecniche digitali di modellazione 3D applicate alla ricerca e documentazione archeologica

Baratti, Giorgio January 2013 (has links)
Oggetto di questa ricerca è l’esame di alcuni aspetti relativi all’applicazione di sistemi informatici finalizzati alla modellazione tridimensionale in contesti archeologici, con particolare attenzione alle ricadute scientifiche nelle indagini e nella documentazione. Sono state quindi affrontate le problematiche connesse con la creazione di modelli tridimensionali dell’esistente tramite strumenti di rilevamento diretto e la possibilità di una verifica delle alte potenzialità connesse con questi sistemi, anche grazie all’analisi dell’effettivo apporto della disciplina archeologica e del ruolo che la figura dell’archeologo deve assumere, alla luce delle crescenti problematiche tecniche emerse nello sviluppo delle ricerche. Le analisi si sono articolate in primo luogo nell’ambito del progetto multidisciplinare APSAT (Ambiente e Paesaggi dei Siti d’Altura Trentini) e in particolare nella sezione (Attività 5) "Rilievo dei siti tramite fotogrammetria, laser scanner, stazione totale e GPS", curata dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, attraverso l’esame di una serie di casi-studio dedicati ad alcuni castelli e siti trentini (Castel San Michele a Ossana, Castel San Pietro a Ton, Calvola a Tenno, Riparo Gaban, loc. Martignano e Riparo Dalmeri a Grigno). La ricerca ha affrontato quindi altri casi particolarmente significativi per le specificità rilevate (tombe etrusche a camera dipinte, il frontone del Tempio A di Pyrgi a S. Marinella, RM, l’area archeologica di Paestum a Capaccio, SA), per l’applicazione in ambito archeologico professionale (scavo archeologico nell’area della città etrusca di Marzabotto, BO, rilevamento e analisi della stratigrafia muraria dell’area del Teatro romano di Ventimiglia, IM), nonché per l’elaborazione di modelli e ricostruzioni tridimensionali per la divulgazione scientifica (supporti da modello 3D per la fruizione della Tomba della Caccia e della Pesca a Tarquinia, VT, supporti per la mostra internazionale itinerante "Etruschi in Europa", Videowall del nuovo Museo delle Scienze (MUSE) con la rappresentazione dell’evoluzione della Conca di Trento). E’ stato così possibile mettere in luce il valore dell’esperienza diretta dell’archeologo come una delle istanze fondamentali dell’evoluzione scientifica in questo campo, in grado di indirizzare in modo determinante le scelte e gli obiettivi specifici dell’esecuzione dei rilevamenti tecnici. Chiave specifica della ricerca è quindi la possibilità di generare una riflessione mirata sulle problematiche tecniche direttamente connesse con l’archeologia allo scopo di cogliere il significato che la modellazione tridimensionale assume all’interno della disciplina e dell’evoluzione della metodologia della ricerca.
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Remote Sensing Analysis e Archeologia dei Paesaggi nel Trentino orientale: la Valsugana, la Val di Cembra e l'Altopiano di Pinè tra l'epoca tardo antica e il medioevo

Forlin, Paolo January 2012 (has links)
Lo studio ha affrontato l'analisi dei paesaggi archeologici di un'ampia porzione del Trentino orientale (Valsugana, Val di Cembra e Altopiano di Pinè) a partire dall'utilizzo sistematico ed integrato di diverse fonti telerilevate (fotoaerea verticale, ortofoto digitali, Lidar). A fronte di un panorama archeologico pregresso piuttosto sottorappresentato, costituito in modo preponderante da dati di vecchia acquisizione e dalla quasi sistematica assenza dell'indagine stratigrafica, la remote sensing analysis ha portato al censimento di quasi mille contesti di interesse, la maggior parte dei quali costituiti da tracce di evidente natura antropica. Tuttavia, le pessime condizioni di visibilità superficiale non hanno in molti casi consentito la contestualizzazione cronologica delle evidenze riconosciute, sottolineando la necessità di predisporre strategie di indagine più invasive (scavi archeologici, shovel test pits, pulizia di sezioni esposte). A partire da questi risultati, l’analisi si è focalizzata sullo studio dei sistemi agrari della porzione centrale della Valsugana, dove, attraverso l’utilizzo delle fonti scritte, dei dati materiali, della toponomastica, della cartografia storica, è stata proposta una lettura diacronica che ricostruisce l’evoluzione dei parcellari dall’alto medioevo fino ai giorni nostri. I risultati di questa ricerca sono stati utilizzati per ridiscutere alcune tematiche storiografiche particolarmente significative per l’area di ricerca: lo sfruttamento agricolo di epoca romana e tardo antica, l’insediamento dei Longobardi, il ruolo dei cambiamenti climatici e dell’evoluzione ambientale, la definizione dei nuovi assetti politico-amministrativi in epoca pieno medievale (XI sec.). Particolare attenzione è stata infine assegnata ai castelli e alle ripercussioni sul paesaggio che produsse la diffusione sul territorio di questi nuovi centri di potere, in relazione soprattutto allo sfruttamento delle risorse ambientali (aree di coltivo, pascoli, miniere) tra XI e XIV secolo.
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TECNOLOGIE GIS APPLICATE ALLO STUDIO DEL PAESAGGIO. IL CASO DELLE MURGE MERIDIONALI / GIS TECHNOLOGIES APPLIED TO THE STUDY OF LANDSCAPE . THE CASE OF SOUTHERN MURGE

MASTRANGELO, MARICA 17 March 2015 (has links)
Il progetto di ricerca ha come scopo lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie informatiche, come il GIS, su una specifica porzione di territorio rappresentata dall’area delle Murge Meridionali. L’oggetto di questa ricerca non è circoscrivibile in un territorio definito da confini amministrativi precisi ma, piuttosto, è identificabile in un a comprensorio geografico e geomorfologico unitario, le Murge Meridionali. La zona, non è oggetto di indagini archeologiche sistematiche, è compresa tra le province di Bari, Taranto e Brindisi. Il progetto implica una ricerca che rientri nell’ambito dell’archeologia del paesaggio, perciò procedere alla documentazione di quanto resta degli insediamenti dei diversi periodi storici e comprenderne le relazioni e le dinamiche degli stessi. L’applicazione delle tecnologie GIS è fondamentale nello studio dei sistemi insediativi e di popolamento antichi dell’area e nella realizzazione di modelli predittivi, come strumento per potenziare le strategia di ricerca. / The research project has as its goal the development and application of computer technology , such as GIS , on a specific portion of the territory represented by the area of the Southern Murgia . The object of this research is not limited in a territory defined by administrative boundaries precise but , rather , is identifiable in a geographic territory and geomorphological unit , the Southern Murgia . The area is not the subject of systematic archaeological investigations , is between the provinces of Bari , Taranto and Brindisi . The project involves research that falls within the archeology of the landscape , so proceed to the documentation of what remains of the settlements of the different historical periods and understand the relationships and the dynamics of the same. The application of GIS technology is fundamental in the study of settlement patterns and population of the old and construction of predictive models , as a tool to enhance the search strategy .
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IL PLOUTONION A HIERAPOLIS DI FRIGIA. LO SCAVO E I MATERIALI / The Ploutonion at Hierapolis of Phrygia. The excavation and finds

PANARELLI, PIO 17 March 2015 (has links)
Il presente lavoro costituisce il risultato preliminare delle ricerche archeologiche condotte nel corso delle campagne di scavo 2008-2014 nell'area del Ploutonion di Hierapolis (Pamukkale - Turchia). Le operazioni di scavo si sono svolte nell'ambito delle attività dalla MAIER - Missione Archeologica Italiana a Hierapolis, diretta dal Prof. Francesco D'Andria. Il complesso monumentale posto in corrispondenza della faglia sismica che attraversa l'area centrale della città, da cui sgorgano sorgenti termali e emissioni di biossido di carbonio, era noto nell'antichità come uno degli ingressi al mondo degli inferi e descritto da una serie di fonti letterarie. L'obiettivo della ricerca consiste nella ricostruzione delle fasi di frequentazione e monumentalizzazione del complesso architettonico, attraverso la ricomposizione dei numerosi dati relativi alle strutture ed alla complessa stratificazione dell'area. Per la ricostruzione della sequenza cronologica, fondamentale è stato lo studio del materiale ceramico rinvenuto sia nei contesti chiusi che in giacitura secondaria. Lo studio di ricerca ha interessato sia le fasi di vita del Ploutonion, che abbracciano un ampio lasso di tempo compreso tra il II sec a.C. e l'età medio imperiale, sia le fasi medievali che si impiantano sulle strutture del santuario tra il VI e il X sec. d.C. / This work is the preliminary result of the archaeological investigations conducted during the 2008-2014 excavation campaigns in the area of Ploutonion in Hierapolis (Pamukkale – Turkey). The fieldwork was carried out as a part of the activities of MAIER – Italian Archaeological Mission at Hierapolis, directed by Prof. Francesco D’Andria. The monumental complex is located along the seismic fault that runs through the city centre and from which hot water and poisonous gas flow out. The Ploutonion was known in Antiquity as one of the entrances to the underworld and described by several literary sources. The aim of the research is the chronological reconstruction of the phases of frequentation and monumentalization of the architectural complex, through the analysis of the stratification, the archaeological data and the structures. In order to reconstruct the chronological sequence, great attention has been given to the study of the ceramic finds, in both primary and secondary contexts. The research focuses on the life of the Sanctuary of Pluto and Kore (Ploutonion), between the second century BC and the middle imperial age, but also on the Medieval phase, lasted from sixth to tenth century AD.
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LA CERAMICA D'USO COMUNE ALTOMEDIEVALE (SEC. V-VIII) IN ITALIA SETTENTRIONALE: PRODUZIONI, CIRCOLAZIONE E CONSUMO ALLA LUCE DI ALCUNI CONTESTI LOMBARDI

SEDINI, ELIANA 12 April 2014 (has links)
La tesi si propone di analizzare le produzioni, la circolazione e il consumo della ceramica di uso comune in età altomedievale in Italia settentrionale alla luce di alcuni contesti lombardi ritenuti particolarmente significativi. Questa classe di manufatti è ormai da alcuni decenni al centro dell’interesse degli studiosi che si occupano di cultura materiale e, più in generale, di aspetti relativi alle dinamiche socio-economiche del periodo; un primo aspetto che si è dunque reso necessario analizzare riguarda lo stato degli studi, le differenti modalità di approccio adottate nei diversi ambiti di ricerca così da ricostruire l’evoluzione degli orientamenti e i progressi della disciplina, sia da un punto di vista metodologico, sia per quanto attiene alla lettura che gli specialisti hanno dato di determinati fenomeni. La seconda parte è dedicata all’analisi dei casi di studio lombardi, scelti per l’alto valore del contesto: Cornate d’Adda (MB), Castelseprio (VA), Bellinzona (CH), Milano, Pavia. Per ciascuno di essi lo studio del materiale ceramico è stato preceduto da un’attenta disamina del contesto, così da valorizzare appieno il suo valore sociale di luogo di consumo. Le ceramiche sono state analizzate cercando di ricostruire tutte le fasi del processo di lavorazione (impiego delle materie prime, tecnologia di lavorazione e cottura, tipologia del prodotto finito), in modo da ricostruire i quadri produttivi di riferimento. I risultati ottenuti hanno consentito di esaminare i differenti livelli di accesso al consumo della ceramica in rapporto ai contesti sociali di consumo e raffrontarli ad altri casi noti in letteratura. È stato così possibile riconsiderare alcuni fenomeni ritenuti peculiari del periodo, quali il riaffiorare/comparire di tecniche di lavorazione a mano o al tornio lento e il diffondersi di alcune forme peculiari come i fornetti-coperchio e i boccali. / The thesis means to evaluate production, trade and consumption of coarse ware in Northern Italy during the Early Middle Ages, through the analysis of several assemblages found in Lombardy deemed to be particularly representative. For the last decades the attention of scholars has been focusing on coarse ware: this is an engaging subject not only for those interested in material culture, but also for wider researches regarding socio-economic dynamics. Therefore, the first step has been the assessment of the state of research, taking into account the different approaches proper to each research field. This led us to retrace developments and improvements of the discipline, both from a methodological point of view and with regard to the ways specialists have been interpreting specific phenomena. The second part of the work is devoted to the analysis of the case studies, chosen in consideration of their high scientific value: Cornate d’Adda (MB), Castelseprio (VA), Bellinzona (CH), Milano, Pavia. For each one, the archaeological context has been thoroughly reviewed before studying the pottery assemblage, so that the social features of the consumption site could be adequately highlighted. Pottery has subsequently been analysed trying to retrace every step of the production process (use of raw materials, making and firing techniques, typology of finished objects), in order to recreate the reference productive context. In the light of the results achieved, the different levels of access to pottery consumption in connection with the social context have been studied and compared with other published case studies. Thanks to this research, several phenomena deemed to be typical of the Early Middle Ages, such as the appearance/resurfacing of hand- or slow-wheel-making techniques or the spreading of distinctive shapes (e.g. cooking bells or jugs) have been reassessed.
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Hierapolis Virtuale: Metodologie informatiche integrate per lo studio della trasformazione urbana di una città dell’Asia Minore tra età romana e protobizantina / HIERAPOLIS VITRUALE: METODOLOGIE INFORMATICHE INTEGRATE PER LO STUDIO DELLA TRASFORMAZIONE URBANA DI UNA CITTA' DELL'ASIA MINORE TRA ETA' ROMANA E PROTOBIZANTINA / Virtual Hierapolis: Integrated information methodologies for the study of urban transformation of a city in Asia Minor between Roman and Early Byzantine

LIMONCELLI, MASSIMO 08 March 2016 (has links)
La ricerca illustra i risultati del progetto Hierapolis Virtuale, svolto nell’ambito delle attività di scavo e restauro della MAIER- Missione Archeologica Italiana a Hierapolis di Frigia, nella Turchia sud-occidentale, e propone lo studio delle trasformazioni della topografia urbana tra IV e VI sec. d.C. L’obiettivo è la restituzione dell’immagine della città romana e bizantina attraverso metodologie proprie dell’Information and Communication Technology (ICT). Il contributo illustra le modalità di acquisizione dei dati, eseguite con un approccio multidisciplinare, finalizzati alla ricostruzione virtuale dei monumenti (46 in totale) secondo i metodi di restauro virtuale. Inoltre, verrà presentata la piattaforma interattiva di fruizione in QTVR-based finalizzata alla visualizzazione della città. Pertanto, sarà possibile visitare virtualmente il sito attraverso la tecnica di visualizzazione dello “street view”, nelle differenti fasi di vita. Interlacciando due o più immagini panoramiche visibili dal medesimo punto di vista è possibile ricostruire visivamente l’evoluzione volumetrico-spaziale dei complessi architettonici all’interno della città in quei determinati punti in cui la ricerca archeologica ha consentito di evidenziare maggiormente le trasformazioni. / The research shows the results of the project Virtual Hierapolis, played into the excavation and restoration of MAIER- Italian Archaeological Mission in Hierapolis of Phrygia, in southwest Turkey, and proposes the study of the transformations of the urban topography between IV and VI sec. A.D. The goal is to return the image of the Roman and Byzantine methodologies through Information and Communication Technology (ICT). The paper illustrates the methods of data acquisition, carried out with a multidisciplinary approach, aimed at the virtual reconstruction of monuments (46 in total) using the methods of virtual restoration. In addition, it will present the interactive platform of enjoyment in QTVR-based display aimed at the city. Therefore, you can virtually visit the site through the visualization technique of the "street view", in different stages of life. By interleaving two or more panoramas visible from the same point of view, you can visually reconstruct the evolution of the spatial and volumetric architectural complexes within the city in those specific areas where archaeological research has enabled us to highlight more transformations.
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Strutture di combostione e contesti archeologici : Indagine archeobotanica e definizione del protocollo d'intervento / Hearth structures and archaeological contexts: archaeobotanical analysis and definition of proceedings protocol

D'ORONZO, COSIMO 30 March 2012 (has links)
Il lavora affronta l'analisi delle strutture di combustione provenienti da diversi contesti archeologici attraverso un approccio multidisciplinare. Le metodologie adottate associano all'approccio contestuale i risultati derivati dall'analisi archeobotanica dei residui di combustione e delle alterazioni termiche. Lo studio tipologico delle strutture di combustione è integrato dai risultati della riproduzione sperimentale delle strutture in modo da selezionare le metodologie di analisi e di intervento nei cantieri archeologici. L'analisi dei resti vegetali (analisi antracologica, carpologica, tafonomica) ha permesso inoltre di ricostruire le strategie ed aree di approvvigionamento del combustibile, il paleoambiente, la paleodieta ed alcuni aspetti dell'agricoltura delle comunità del passato. Tale approccio è stato applicato alla lettura ed interpretazione delle attività connesse con l'uso del fuoco e gestione degli spazi in alcuni contesti archeologici indagati dall'Università del Salento: santuario di Apollo a Hierapolis (Turchia), abitato dell'età del Ferro e fase arcaica di San Vito dei Normanni, abitato dell'età del Ferro di Castelluccio. / This work analyzes the hearth structures from different archaeological contexts through a multisciplinary approach. The contextual analysis is linked to archaeobotanical analysis of fuel and thermal alteration. The experimental replica of hearth structures shed new light about new methodology of studies and definition of proceedings protocol. This approach is applied to three archaeological sites excavated by the University of Salento: Apollo sanctuary at Hierapolis (Turkey), San Vito dei Normanni (Brindisi, South Italy), Castelluccio (Brindisi, South Italy). The archaeobotanical analysis (anthracological, carpological, taphonomical analysis) allowed to reconstruct fuel management, palaeoenvironment, paleodiet and agricolture practice of ancient comunities.
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IL SALENTO NELL'ETA' DEL FERRO: INSEDIAMENTI, CONTESTI E MATERIALI

CALDAROLA, RENATO 17 March 2015 (has links)
Il mio progetto di ricerca ha avuto come focus il Salento nell’età del Ferro partendo dallo studio contestuale di un sito scoperto recentemente a Vaste, nel sud della provincia di Lecce. Si tratta di un sito inedito rivelatosi particolarmente importante perché è uno dei pochi contesti ritenuti cultuali documentati nel Salento per l’età del Ferro. Si tratta di una vasta area caratterizzata dalle presenza di buche terragne i cui depositi si sono rivelati di natura rituale. È stato uno dei pochi contesti salentini che ha restituito materiale iapigio integro. La cronologia del contesto è prima metà del VII sec. a.C. L’analisi del contesto di Vaste è stata preceduta da una schedatura dei siti dell’età del Ferro editi nel Salento. L’altra parte importante del progetto è stata l’analisi chimica tramite tecnica XRF svolta presso il CEDAD su un campione di ceramica d’importazione databile tra fine VIII e VII sec. a.C. proveniente da alcuni siti salentini (Vaste, Otranto e San Vito dei Normanni) e della Basilicata (Policoro e Torre di Satriano). Il lavoro ha permesso di stabilire i luoghi di produzione delle varie classi ceramiche analizzate. / My research project will focus on the Salento region during the Iron Age; beginning with the study of a site that was recently discovered in Vaste, in the Southern province of Lecce. Little is known or has been published about the site, but as studies of the area continue it was discovered to have been one of the few sites to be officially religious in Salento during the Iron Age. Interestingly, it is a vast area characterised by the presence of ‘earth pits’, which are earthy deposits of a ritualistic nature. It is also one of the few areas in Salento where undamaged ‘Iapygian’ artefacts have been discovered. This period chronologically dates from the 7th century B.C. Further studies for this project have been done using chemical analysis (an XRF technique done in CEDAD laboratories) on pottery samples dating from the 8th to the 7th century B.C. from various sites in Salento, such as, Vaste, Otrano and San Vito dei Normanni and sites in Basilicata, such as, Policoro and Torre di Satriano.
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EDILIZIA BASSOMEDIEVALE IN VAL CAVALLINA E NEL SEBINO BERGAMASCO: STUDIO CRONOTIPOLOGICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI E DEI PARAMENTI MURARI

MATTEONI, FEDERICA BARBARA 08 March 2016 (has links)
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto le architetture religiose, fortificate e civili di epoca bassomedievali conservate in Val Cavallina e sulla sponda occidentale del Sebino nella provincia orientale di Bergamo: questo territorio è privilegiato per la raccolta di dati utili alla definizione della seriazione cronotipologica degli elementi architettonici e dei paramenti murari datati tra XII e XV secolo. La redazione di tavole cronotipologiche è andata oltre l’aspetto tecnico, ma ha ricostruito i fenomeni sociali e politici di questo territorio in epoca bassomedievale: la costruzione dei castelli e delle torri condizionò la nuova rete insediativa dei borghi, definendo nuovi punti di aggregazione. Queste nuove costruzioni sono il riflesso di famiglie aristocrazie che utilizzano l’edilizia come strumento di affermazione di forza economica e potere sociale. L’analisi dei corpi di fabbrica condotto col metodo dell’archeologia dell’architettura ha consentito non solo la definizione delle tecniche edilizie, ma anche sulle dinamiche insediative nella provincia orientale di Bergamo. L’edilizia storica è fondamentale per comprendere i modi dell’abitare e di vivere: l’analisi di questi contesti ha consentito di distinguere specifiche tipologie abitative, e di ragionare sulle modalità occupazionali del territorio in epoca bassomedievale, riconoscendo per le due aree d’indagine peculiarità diverse. / This research is related to late medieval age religious, fortified and civil architecture preserved in Val Cavallina and on the western side of Iseo Lake, in the eastern province of Bergamo: this territory is privileged for the collection of data useful for the definition of the chrono-typological seriation of architectural elements and walls, dating from the twelfth and fifteenth centuries. Chrono-typological tablets exceed technical aspects, and reconstruct the social and political appearance of this territory in the late medieval age: the construction of castles and towers conditioned the new settlement of villages, setting new aggregation points. These new buildings are a reflection of aristocracy’s families, who builds as statement of economic and social power strength. The insight of the buildings made with the archeological method allowed the definition of building techniques, and the settlement dynamics in the eastern province of Bergamo. The historic building is crucial to understand the ways to live: the analysis of medieval buildings has allowed distinguishing specific typology of houses and the occupational way to set the territory in the late medieval age; every area has his architectural peculiarities.
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Struttura e gestione degli spazi del castello di Monte Copiolo nel Montefeltro: Evoluzione di un sito incastellato tra X e XVI secolo / Structure and management of the spaces of the Monte Copiolo’s castle, in Montefeltro. Evolution of a castle between X and XVI century.

SACCO, DANIELE 16 April 2010 (has links)
Il lavoro si occupa dell'evoluzione diacronica del sito incastellato di Monte Copiolo (Italia, regione Marche, provincia di Pesaro e Urbino) tra X e XVI secolo. / The work deals with the diachronic evolution of the Monte Copiolo’s castle, in Montefeltro (Italy, Marche region, province of Pesaro and Urbino) between X and XVI century.

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