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Tessellata vitrea in età tardoantica e altomedievale: archeologia, tecnologia, archeometria. Il caso di Milano / Tessellata vitrea in Late Antiquity and the Early Middle Ages: archaeology, technology, archaeometry. The case of Milan

NERI, ELISABETTA 30 March 2012 (has links)
La tesi indaga la produzione e la messa in opera delle tessere musive e dei sectilia parietali in paste vitree in epoca tardoantica e altomedievale, studiando in particolare il caso di Milano. Nella prima parte viene esaminato il processo di produzione del vetro musivo, poco noto nella documentazione edita, ma estremamente fecondo per la ricostruzione degli scambi commerciali e culturali del periodo esaminato. Con vari strumenti (etnoarcheologia, ricettari, analisi archeometriche, resti archeologici, fonti economiche, stime quantitative, documentazione di restauro) vengono rintracciati gli indicatori di riconoscibilità di un atelier che produce piastre musive colorate e a foglia d’oro, i marker di cronologia, provenienza e tecnologia ottenibili dalle analisi chimiche sul vetro musivo e l’esito materiale dei gesti eseguiti da chi mette in opera rintracciabili sui frammenti. Nella seconda parte sono affrontate le problematiche specifiche del caso milanese. In particolare viene riconsiderata l’ipotesi dell’esistenza di una bottega milanese per la realizzazione e la posa di tessellata vitrea. A fronte di una bibliografia contraddittoria sulla datazione e il contesto culturale in seno a cui sarebbero nate queste competenze, vengono valutati i resti archeologici di decorazioni musive parietali (lacerti e tessere sciolte) e vengono caratterizzati con analisi archeometriche. Viene così determinata la diffusione dell’arte, contestualizzato quanto ancora conservato e stabilito quali apporti commerciali e culturali ha comportato la realizzazione dei mosaici milanesi. I resti archeologici, le fonti letterarie, le attestazioni iconografiche, le analisi archeometriche, pur nella loro difficile lettura, permettono di riconoscere tre momenti di diffusione dell’arte musiva: l’età tardo-imperiale, l’età gota e i secoli finali dell’altomedioevo. Per ogni periodo vengono analizzati tre casi significativi: la basilica di San Lorenzo (fine IV-inizi V sec.), il battistero di San Giovanni alle Fonti (fine V-VI sec.) e la basilica di Sant’Ambrogio (V-VI e X sec.). La ricerca contribuisce a diverse problematiche aperte: la tecnologia del vetro, gli elementi di continuità e innovazione rispetto alle tecniche romane, la decorazione parietale dei monumenti milanesi, le scelte dei committenti che hanno finanziato gli edifici, l’investimento necessario, le relazioni intraprese per realizzare le opere. / The thesis studies the production and layout of wall mosaic tesserae and of glass paste sectilia in late antique and early medieval times, focusing in particular on the case of Milan. The first part examines the productive process of glass mosaics to reconstruct the commercial and cultural exchanges of the studied period. Different tools (ethnoarchaeology, technical recipes, archaeometric analyses, archaeological remains, economic sources, quantitative estimates, restoration reports) are used to track the indicators of a workshop producing coloured and gold-leaf mosaic plates, to identify the markers of mosaic glass history and technology from chemical analysis, and to detect the material results on the remains of the actions performed by the craftsmen. The second part investigates the specific issues of the case of Milan. In particular, it reconsiders the hypothesis of the existence of a Milanese workshop that manufactures and lays out glass tesserae, approached so far in a contradictory literature in term of chronology and cultural framework. The archaeological remains, literary sources, iconographic testimonies, and archaeometric analyses, despite their difficult interpretation, allow identifying three stages of diffusion of mosaic art in Milan: the late Imperial age, the age of the Goths, and the final centuries of the Early Middle Ages. Three significant cases are analyzed for each of these periods: the Basilica of San Lorenzo (late 4th-early 5th c.), the baptistery of San Giovanni alle Fonti (end 5th-6th c.) and the Basilica of Sant’Ambrogio (5th-6th and 10th c.). This research contributes to the state of several open questions: the technology of glass, the preserved or innovative features with respect to Roman techniques, the mural decoration of Milanese buildings, the choices of the customers who have financed the buildings, the investment required, the social and commercial relations established in order to carry out the works.
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CERAMICA DA CONTESTI ARCHEOLOGICI URBANI DI LECCE (XII - XVII SECOLO). ANALISI E CLASSIFICAZIONE / Pottery from urban archaeological contexts of Lecce (XII-XVII century). Data analysis and Classification.

CAPRINO, PATRICIA 25 March 2011 (has links)
Il lavoro si inserisce nell’ambito del progetto di Archeologia Urbana a Lecce, denominato “Lecce Sotterranea”, e propone la classificazione della ceramica databile tra XII e XVII secolo proveniente dai contesti archeologici degli scavi di Piazzetta Santa Chiara e di Palazzo Vernazza. L’analisi dei contesti di provenienza e delle associazioni di materiali hanno consentito la realizzazione di una classificazione tipologica per le forme meglio rappresentate all’interno delle classi più comuni. In generale si fornisce un ampio catalogo di forme con riferimenti cronologici molto puntuali. Inoltre, l’approccio contestuale e lo studio sui fenomeni di residualità hanno spesso consentito di fare delle considerazioni più puntuali sulle dinamiche di frequentazione dell’insediamento. ingrandire La lettura delle sequenze stratigrafiche e lo studio della componente residuale all’interno degli strati di età normanna, hanno consentito di chiarire alcuni aspetti circa le modalità di abbandono e di successivo ripopolamento dell’insediamento tra Tardoantico e XI secolo. L’analisi di classi ceramiche particolarmente diagnostiche ha integrato i pochi dati storici noti per il periodo svevo di Lecce mentre, per il periodo angioino e quello aragonese, è stato possibile definire un quadro cronologico più preciso rispetto alle produzioni ceramiche locali e ad alcune forme del vivere quotidiano. Infine, l’occasione di studiare contesti di XVII secolo scavati stratigraficamente ha dato modo di definire la datazione di classi ceramiche locali finora semplicemente classificate come “postmedievali”. / The work is part of the project of Urban Archaeology in Lecce called “Lecce Sotterranea”, and proposes the classification of pottery dated between the XII and XVII century and coming from the archaeological contexts of Piazzetta S. Chiara and Palazzo Vernazza excavations. The analisys of the contexts of origin and of the associations of materials has allowed a typological classification for the most represented forms inside the most common classes. In general, a wide catalogue of forms is presented, with very precise chronological references. Moreover, the contextual approach and the study of residuality worked out a better understanding of the dynamics of settlement. By reading the stratigraphical sequences and studying the residuality component inside Norman Age layers strata, some light has been shed upon the settlement's abandonment and later repopulation between Late Antiquity and the XI century. The analysis of particularly diagnostic classes of pottery has reinforced the scarce known historical data for the Swabian period in Lecce, whereas for the Angevin and Aragonese ones a more precise chronological picture could be drawn regarding local pottery production and some forms of daily life. Lastly, studying XVII century contexts stratigraphically excavated has permitted a more precise dating for some local ceramical classes previously classified just as “postmedieval”.
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IL REIMPIEGO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE NEL CANTIERE MEDIEVALE. DINAMICHE DI TRASFORMAZIONE, LINEE EVOLUTIVE E INDICATORI CRONOTIPOLOGICI NELLE ARCHITETTURE MILANESI TRA TARDOANTICO E XII SECOLO / The reuse of building materials in the medieval constructions. Transformation dynamics, evolutionary lines and age-typology indicators in the architecture of Milan between the late antiquity and the 12th century.

GREPPI, PAOLA 12 April 2014 (has links)
La tesi è rivolta allo studio comparativo delle tecniche costruttive datate tra tardo antico e romanico (fine IV-XII secolo), con particolare attinenza agli edifici di culto milanesi. L'obiettivo principale è stato quello di delineare le linee evolutive delle tecniche costruttive e identificare la presenza di caratteri tecnici particolari che avessero valore di indicatore cronotipologico. Il quadro complesso e articolato degli studi pregressi sulle più note basiliche medievali milanesi ha reso necessaria l'indagine, per la presenza di ipotesi interpretative contraddittorie e la frequente carenza di indagini aggiornate sotto il profilo metodologico. Per questa ragione, la prima parte del lavoro è stata rivolta alla definizione della storia degli studi editi riguardanti temi di carattere archeologico e architettonico, che hanno costituito la base di riferimento per l'individuazione delle campionature murarie da analizzare. Nell'ambito di questa stessa sezione si è resa poi indispensabile la stesura di una parte destinata alla trattazione del metodo utilizzato che, per quanto riguarda l'analisi del materiale da costruzione in laterizio, ha previsto l'applicazione, in via sperimentale su un raggio di indagine così esteso, del metodo mensiocronologico al materiale di recupero. La seconda parte della tesi ha riguardato l'analisi dei principali contesti architettonici esaminati (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazaro Maggiore, S. Ambrogio, S. Eustorgio), affrontata con schede apposite destinate all'inquadramento dei dati storico-archeologici pregressi, delle campionature murarie esaminate, in pietra e laterizio, e dei risultati delle analisi metriche. Ogni fase costruttiva individuata è stata poi approfondita in sezioni specifiche nelle quali sono confluiti i risultati raggiunti. La terza ed ultima parte del lavoro, è stata infine rivolta alla trattazione delle cronotipologie dei tipi costruttivi elaborate (in opus latericium, opus latericium spicatum e opera di spolia), a quella dei principali indicatori cronotipologici individuati e alle loro modalità di trasformazione nel tempo. Il lavoro di ricerca ha aperto molteplici prospettive di approfondimento, relative ai singoli monumenti trattati ma anche a problematiche di più ampio respiro nel settore dell'edilizia medievale, che sono state trattate nel capitolo conclusivo. / The thesis is dedicated to the comparative study of construction techniques dating from late antiquity and Romanesque (end of 4th-12th century), with particular attention to the religious buildings in Milan. The main objective was to represent the evolutionary lines of the construction techniques and to identify the presence of technical characteristics that have a specific age-typology meaning. The contradictory interpretative hypotheses and the lack of up-to date - in terms of methodology - investigations within the complex and extensive literature on the most known medieval basilicas in Milan has inspired this investigation. For this reason, the first part of the work treats the definition of the history of the published studies on the archaeological and architectural subjects, which have represented the reference for the identification of the masonry samples to be analyzed. As part of this section it was necessary the drafting of a description of the method used. With regard to the analysis of structural clay material, such process provided for the application - on an experimental basis on a so extensive investigation - of the metric-age analysis method to the recovered material. The second part of the thesis concerned the analysis of the main architectural complexes examined (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazario Maggiore, St. Ambrose, St. Eustorgio), performed through dedicated files for the classification of former historic-archaeological data, of the masonry and the stone and brick samples tested, and of the results of the metric analysis. Each identified construction phase was then further investigated in specific sections where the results are gathered. The third and final part of the work concerns the discussion of the developed age-typologies of the construction materials (opus latericium, opus spicatum latericium and works in spolia), the main age-typology indicators identified and the different ways they changed over time. The research has opened up many scenarios for further studies, in relation to the individual monuments treated but also to broader issues in the sector of the Middle Ages building activity, as discussed in the final section.
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IL VETRO A MILANO IN ETA' ROMANA (I SEC. A.C. - V SEC. D.C):FORME, PRODUZIONI, CIRCOLAZIONI / The Roman Glass in Milan (1st c. BC - 5th c. AD). Form, Production and Commerce.

UBOLDI, GIOVANNA MARINA 12 April 2014 (has links)
Il progetto di ricerca ha indagato la diffusione e le caratteristiche dei vetri in uso a Milano in età romana a partire dallo studio di un certo numero di reperti provenienti da scavi archeologici e tramite l’approfondimento di alcune tematiche relative ad aspetti produttivi e tecnologici. La ricerca ha preso spunto dallo studio dei materiali provenienti dagli scavi nei cortili dell’Università Cattolica (1986-2004), ed è stata estesa poi ad altri contesti di scavo per ampliare la base dei dati su cui ricostruire il quadro del vetro in uso nella città e delle problematiche ad esso inerenti. Il quantitativo di reperti individuati e la loro rappresentatività statistica permettono di tracciare un quadro dei materiali in uso nella vita quotidiana, le relazioni tipologiche tra alcuni gruppi di oggetti, vagliare le ipotesi sull’esistenza di una produzione locale e sui rapporti commerciali con altre aree, relativamente al periodo che va dall’inizio della diffusione dei recipienti in vetro (seconda metà del I sec. a.C.) fino al V sec. d.C. La ricerca si è avvalsa di analisi archeometriche ed ha enucleato anche alcuni temi di indagine specifica, in particolare sulle tecniche di lavorazione e di decorazione dei vetri a mosaico e dei manufatti con decori incisi. / Finds from recent archaeological excavation and analysis of older records are piecing together an increasingly detailed picture of the social context of Roman Milan: the material culture helps patch together a collage of the urban centre whose central position on the river plain North of the Po helped it become theatre to important events and intense industrial activity, attracting peoples of differing cultures and resources. This thesis studies Roman glass finds from Milan using the archaeological record and archaeometric analyses with the aim of reconstructing the framework of glass use in everyday life from the introduction of glass vessels in the mid-first century B.C. up to the fifth century A.D., considering relationship between individual groups of products, the hypothesis of a local glass industry and trade routes. The research, originating from post-excavation work on the courtyards of the Catholic University was extended to several unpublished Milanese excavations: the glass finds from these contexts, from both burial grounds and settlement sites, constitute a significant and statistically valid sample. Some in-depth technological examinations contribute to an understanding of certain questions still under debate: in particular on mosaic glass and engraved samples
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Archeologia d'alta quota alle sorgenti del Brembo

Croce, Enrico 18 July 2022 (has links)
The focus of this research is the area known as Sorgenti del Brembo di Carona (sources of river Brembo of Carona), which is located in the Orobie Alps (province of Bergamo, Italy). The current archaeological activities in the area, carried out by the Civico Museo Archeologico di Bergamo, are site-specific and mainly focused on Iron Age rock engravings and on a medieval dwelling excavation. The present study aims at a wider approach to upland archaeology, more focused on landscape evolution rather than on single evidence. The starting point is the methodology developed in other alpine contexts, like the ALPES (Alpine Landscapes: Pastoralism and Environment of Val di Sole) project. The data, gathered through extensive field survey activities, assessed the presence of a complex landscape, with pastoral evidence, iron mining facilities and charcoal production sites, dating from Early Middle Ages to the present. All the collected data are managed through a GIS in order to maintain their spatial reference. Therefore, it was possible to easy cross-reference them with several historical documents (cartography, cadastres, archives) and also to perform quantitative and spatial analysis. This method allowed us to reconstruct a diachronic evolution of human activities impact on the landscape formation. An inductive predictive modelling based on the integration with ethnoarchaeology was also implemented using modern pastoral sites. The results shed light on the complex dynamics of the human approach to high-altitude regions and on the alpine environment constraints to human activities. On the other hand, it was also possible to asses both the strengths and biases of the current application of predictive models to Alpine cultural heritage. The methodology developed during this research, following and implementing previously developed methods, can be a step forward on the definition of a common archaeological approach to upland contexts. / Il progetto di ricerca nasce a seguito delle indagini archeologiche condotte dal Civico Museo Archeologico di Bergamo nel comune di Carona (BG), situato in alta val Brembana, sulle Alpi Orobie, che hanno permesso di identificare un sito cultuale con incisioni rupestri dell'età del Ferro e un villaggio minerario con fasi altomedievali e medievali. L'obiettivo principale della presente ricerca è stato ampliare la conoscenza storico-archeologica di tutto il territorio alla testata del Brembo di Carona, senza focalizzarsi su singoli siti e applicando le metodologie sviluppate all'Università di Trento nell'ambito del progetto ALPES (Alpine Landscapes: Pastoralism and Environment of Val di Sole), che prevedono un approccio al paesaggio montano in una prospettiva diacronica, inquadrabile nell'ambito della Landscape Archaeology. Le attività di ricerca sul campo hanno rappresentato il fulcro del progetto, permettendo l'individuazione di centinaia di evidenze antropiche. I dati raccolti sul campo sono stati contestualizzati attraverso l'analisi di diverse tipologie di fonti e materiali, non solo di tipo archeologico ma anche inquadrabili in ambiti storico-archivistici e topografici, con un’impostazione della ricerca in senso marcatamente interdisciplinare. L'elaborazione di un modello predittivo etnoarcheologico ha avuto il duplice obiettivo di fornire uno strumento di interpretazione delle strutture presenti sul territorio e di validare la stessa metodologia prognostica impiegata, già elaborata in ambito trentino. I dati raccolti e i risultati della loro analisi hanno permesso la ricostruzione diacronica di un paesaggio complesso, caratterizzato dalla compresenza di differenti attività economiche (pastorizia, attività minerarie e sfruttamento forestale), attraverso le quali si è espressa l'azione umana nell'ambiente montano lungo l'arco di più di un millennio. La metodologia proposta, in quanto sintesi di diverse esperienze di ricerca in ambito alpino, potrebbe porre le basi per una più ampia riflessione riguardo possibili approcci condivisi e comuni ad una "archeologia di montagna", che sempre più si sta delineando come una disciplina autonoma.

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