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La funzione nomofilattica nella Giustizia Amministrativa: il problema del coordinamento fra le giurisdizioni apicali

Cusenza, Giulia Giusy 06 March 2020 (has links)
Giving real substance to the value of "legal certainty" is a common goal of contemporary democratic legal systems. This is the genesis of research. The nomophylactic function has the primary objective of guaranteeing a coherent and constant interpretation of the law and a general uniformity of jurisprudence, so as to ensure the unity of the law within the legal system. This objective clashes with the instability of the sources of law, an expression of a wider phenomenon of a general nature - the so-called "crisis of legality" - which has led to a new centrality for the work of the judge of last instance and imposed a strengthening of the implementation methods of the nomophylactic function. The strengthened role assumed by the nomophylachia guarantees the uniformity of the law within the jurisdictional orders but, in the absence of appropriate instruments of institutional connection, it calls into question the overall capacity of the system to guarantee the functional unity of the jurisdiction. Therefore, the research moves from the identification of the institutional mechanisms which aim at coordinating the apical jurisdictions, the existing criticalities and the prospects. First of all, the existing correlations between the structure of the jurisdictional function and the nomophylactic function have been studied in depth, paying attention on the peculiar characteristics of this relationship within the national system. Eventually the exercise of the nomophylactic function was analyzed, looking at the recent legislative reforms, with reference to the three superior jurisdictions. The mechanisms through which the national legal system tends to ensure the connection between the apical judge have also been outlined. Specifically, two different problems emerged, which the system does not provide effective solutions for: conflicts in terms of jurisdictional distribution and the consolidation of interpretative contrasts between the apical judges. Considering these findings, a comparative analysis was carried out in order to verify - with reference to other jurisdictions - the existence or not of similar critical issues and resolution tools, so as to better interpret the systematic nature of national problems. Finally, specific assumptions have been proposed to guarantee the functional unity of the jurisdiction. Those proposals led to the achievement of an effective coordination within jurisdictions; it also means that every legal system, although devoted to a structural pluralism of the jurisdiction, can only know one way to do justice. / Dare contenuto effettivo al valore della «certezza del diritto» è un fine comune agli ordinamenti giuridici contemporanei di impronta democratica. Questa la genesi della ricerca. La funzione nomofilattica, principale strumento con il quale viene perseguito tale proposito, ha l’obiettivo primario di garantire una coerente e costante interpretazione della legge ed una generale uniformità degli indirizzi giurisprudenziali, così da assicurare una complessiva unità del diritto all’interno dell’ordinamento giuridico. Il fine, tuttavia, si scontra con l’instabilità delle fonti di produzione del diritto, espressione di un più ampio fenomeno di carattere generale - la c.d. «crisi della legalità» - che ha comportato una nuova centralità per l’operato del giudice di ultima istanza ed imposto un rafforzamento delle modalità attuative della funzione nomofilattica. Il rafforzato ruolo assunto dalla nomofilachìa garantisce l’uniformità del diritto all’interno di ciascun plesso giurisdizionale, ma, in assenza di opportuni strumenti di raccordo istituzionale, mette in discussione la complessiva capacità dell’ordinamento di garantire l’unità funzionale della giurisdizione. Ricostruito il fomento la ricerca si è snodata, con una pentapartizione, nell’individuazione dei meccanismi istituzionali tesi a garantire il coordinamento fra le giurisdizioni apicali, le criticità esistenti, le prospettive. Innanzitutto sono state approfondite le correlazioni esistenti fra l’assetto della funzione giurisdizionale e l’estrinsecarsi della funzione nomofilattica, concentrando l’attenzione sui caratteri peculiari di tale rapporto all’interno dell’ordinamento nazionale. Poi si è analizzato l’esercizio della funzione nomofilattica, anche alla luce dei recenti interventi di riforma legislativa, in riferimento alle tre giurisdizioni superiori. Sono stati altresì delineati i meccanismi attraverso cui l’Ordinamento tende ad assicurare il raccordo tra i diversi giudici della nomofilachìa. Nello specifico, sono emersi due diversi ordini di problemi, rispetto ai quali l’Ordinamento non appronta soluzioni efficaci: i conflitti in tema di riparto giurisdizionale ed il consolidarsi di contrasti interpretativi tra i giudici apicali. In considerazione di tali rilievi nella quarta parte si è proceduto all’analisi comparata, al fine di verificare - in riferimento ad altri Ordinamenti - l’esistenza o meno di analoghe criticità e strumenti di risoluzione, così da meglio interpretare la sistematica delle problematiche nazionali. Nella parte conclusiva sono stati ripresi gli esiti dell’analisi svolta, meglio definiti i profili critici emersi ed enucleate ipotesi specifiche che possano garantire l’unità funzionale della giurisdizione. Il convincimento trattone è che il raggiungimento di un effettivo coordinamento interno alla funzione giurisdizionale può realizzare l’assunto per cui ogni Ordinamento giuridico, sebbene votato ad un pluralismo strutturale della giurisdizione, non può che conoscere un unico modo di rendere giustizia.
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Riduzione del rischio di conflitto tra teoria e pratica: il caso studio libanese. Una strategia per prevenire una destabilizzazione socio-economica in Medio Oriente / CONFLICT RISK REDUCTION BETWEEN THEORY AND PRACTICE: THE LEBANESE CASE STUDY. A NEW STRATEGY TO PREVENT AN EXPANDED SOCIO-ECONOMIC DESTABILISATION IN MIDDLE EAST / Conflict Risk Reduction between theory and practice: the Lebanese case study. A strategy to prevent an expanded socio-economic destabilisation in Middle East

ENNA, ANTEA 21 April 2020 (has links)
Questa ricerca definisce il concetto di riduzione del rischio di conflitto e fornisce una strategia di gestione del rischio di conflitto. Lo scopo è quello di contribuire alla Peace Research e ai Conflict studies costruendo un approccio di prevenzione basato sul rischio. La metodologia utilizzata in questo studio è interdisciplinare. Questo aspetto ha permesso di convalidare il quadro analitico sviluppato attraverso l'analisi di un caso studio che ha incluso un lavoro sul campo con l'impiego di strumenti antropologici. Il caso libanese è stato scelto per la recente storia conflittuale e le odierne condizioni in cui versa il paese, sottoposto a innumerevoli pressioni socioeconomiche. Infatti, la crisi siriana e i massicci flussi di rifugiati hanno avuto un impatto significativo sul Libano, destabilizzando ulteriormente un paese già fragile e scatenando diverse ondate di violenza, la cui manifestazione ha avuto e ha luogo a livello micro e macro in diverse forme. La storia conflittuale e le esperienze di migrazione, le pressioni economiche e sociali e i pregiudizi derivanti dall’errata percezione reciproca tra libanesi e siriani costituiscono la base da una parte per un alto rischio di micro-conflitti, e dall’altra, a livello macro, un possibile input per una destabilizzazione socioeconomica che sfoci in una contrapposizione conflittuale che tenga conto delle dinamiche irrisolte della società libanese. Considerando l'obiettivo pratico di questo lavoro, che si concentra sull’elaborazione di una strategia di gestione dei rischi di conflitto, sarà fornita un'analisi programmatica, tenendo conto delle buone pratiche implementate da Organizzazioni Internazionali e ONG. / This research aims at defining the concept of Conflict Risk Reduction and providing a Conflict Risk Management Strategy. The purpose is to contribute to the Peace research and Conflict Studies field by offering a conflict risk-based prevention approach. The methodology used in this study is of interdisciplinary nature. This, in subsequence allowed me to apply the case study approach to validate the analytical created framework and to perform prolonged fieldwork employing anthropological tools. The Lebanese case represents a rich field for these research purposes due to its recent conflict history that crucially marked the country and its consequences that are still fathomable today in addition to the current pressure circumstances. Indeed, the Syrian crisis and the massive refugee flows have a significant impact on Lebanon leading to several waves of violence. The country’s history of conflict and migration, the economic and social grievances and the misperception among Lebanese and Syrian refugees constitute the base for a high risk of micro conflicts in Lebanon. Considering the practical aim of this work which focuses on Conflict Risk Disaster Management strategy, a programmatic analysis will be provided, taking into account the best practices implemented by International Organisations and NGOs.

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