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Effects of Destination Management Organisation's (DMO) coordination on destination brand identity: a mixed method study on the city of EdinburghBREGOLI, ILENIA 01 March 2011 (has links)
Le destinazioni turistiche sono caratterizzate da un’elevata frammentazione dovuta al fatto che il turista consuma il prodotto turistico, composto da differenti tipologie di servizi offerti da soggetti diversi. Tuttavia, è fondamentale che il turista viva nella destinazione un’esperienza univoca e non riceva quindi messaggi discordanti provenienti dai diversi service providers, di conseguenza è fondamentale che i diversi attori siano coordinati e ciò è necessario anche al fine dello sviluppo della marca della destinazione. L’obiettivo di questa tesi è studiare entrambi gli aspetti, ossia il coordinamento svolto dalla Destination Management Organisation (DMO) e la marca della destinazione studiata dalla prospettiva dell’offerta. In particolare, l’obiettivo è mostrare come gli stakeholder della destinazione possono essere coordinati; analizzare il grado di coinvolgimento che gli stakeholder hanno rispetto alla marca della destinazione; verificare se il coordinamento svolto dalla DMO ha un effetto sulla marca della destinazione. Al fine di studiare questi aspetti, la presente ricerca ha avuto ad oggetto la città di Edimburgo che è stata studiata ricorrendo ad un metodo misto con il quale sono stati analizzati sia dati qualitativi (dati secondari e documenti) che quantitativi (questionario online). / A significant characteristic of tourism destinations is their high fragmentation, as several stakeholders operate in these destinations, providing different kinds of services to tourists. There is therefore a need to co-ordinate stakeholders so that they provide tourists with a seamless experience and contribute to the development of the destination brand. Co-ordination carried out by the DMO and the destination brand studied from a supply-side perspective are topics neglected so far, and, in order to fill this gap, this thesis aims at showing: how stakeholders are co-ordinated in a destination, to what extent stakeholders are committed to the brand and whether coordination processes have an impact on the destination brand. A mixed method design has been applied to the city of Edinburgh, analysing qualitative data (face-to-face interviews and documents) and quantitative data (an online questionnaire administered to a sample of destination stakeholders). Results show that stakeholders are coordinated through several kinds of mechanisms that have a diverse impact on the destination brand; moreover, stakeholders have a mixed commitment towards the destination brand. From this research it emerged that the role of communication is pivotal and that it is essential for tourist business newcomers to receive information on the destination brand.
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Trabalho autônomo dependente: experiências italiana e espanhola e a realidade brasileira / Lavoro autonomo dipendente: esperienze italiana e spagnola e la realtà brasilianaBulgueroni, Renata Orsi 31 May 2011 (has links)
As alterações sofridas pelo mercado de trabalho, especialmente a partir da segunda metade do século XX, determinaram o surgimento de nova forma de prestação de serviços: o trabalho autônomo dependente (ou parassubordinado). Referida espécie de relação laboral é marcada pela coordenação, habitualidade e prevalente pessoalidade do prestador de serviços, além da dependência em relação ao tomador (a qual justifica a extensão de tutelas tipicamente trabalhistas ao trabalhador). A primeira menção ao instituto ocorre na Itália onde, inicialmente, é positivada a figura das co.co.co. (collaborazioni coordinate e continuative), e, posteriormente, em 2003, do lavoro a progetto. Após a positivação pela legislação italiana, o trabalho autônomo dependente passou a ser reconhecido em outros Estados europeus entre os quais se destaca a Espanha, que procurou aprimorar a experiência italiana ao estabelecer elementos objetivos para a caracterização do TRADE (trabajador autónomo económicamente dependiente). O trabalho autônomo dependente também foi contemplado, entre outros Estados, em Portugal (trabalho autônomo dependente), na Alemanha (arbeitnemeränliche Person), na França (travailleur économiquement dépendant) e na Inglaterra (worker ou dependent self employed). A partir de tais experiências, é possível apresentar propostas para adoção do trabalho autônomo dependente também no ordenamento brasileiro, considerando a realidade das relações sociais neste país e o papel desempenhado pelos órgãos de tutela das relações de trabalho. / Le modificazioni del mercato del lavoro, in particolare sin dalla seconda metà del secolo scorso, hanno determinato lo svolgimento della nuova fattispecie del lavoro autônomo dipendente (o parasubordinato). Sono requisiti di tale fattispecie di lavoro il coordinamento, la continuità e la prevalente personalità del lavoratore, anche la sua dipendenza di fronte al committente (a giustificare lestensione delle tutele del diritto del lavoro). LItalia è stata il primo paese a riconoscere la parasubordinazione, tramite listituto delle co.co.co. (collaborazioni coordinate e continuative), dopo sostituito dal lavoro a progetto, nel 2003. Di seguito la parasubordinazione è stata riconosciuta da altri stati europei, come lo spagnolo, che ha migliorato linstituto tramite la creazione di criteri obiettivi alla caratterizzazione dello TRADE (trabajador autónomo económicamente dependiente). Dopo, la figura è stata riconosciutta in Portogallo (trabalho autónomo dependente), Germania (arbeitnemeränliche Person), Francia (travailleur économiquement dépendant) ed Inghilterra (worker o dependent self employed), al di là di altri ordinamenti europei. Tenuto conto di questesperienze, sono presentati proposte per ladozione della parasubordinazione dalla legge brasiliana, in vista della realtà dei rapporti sociali di questo paese e del ruolo degli organi di tutela del lavoro.
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TRASFORMAZIONI DELLA FIGURA DEL DATORE DI LAVORO MULTINAZIONALE. FENOMENI DI MOBILITA' GEOGRAFICA E TUTELE / Posting in Europe. Global employer and Geographical Mobility.IUDICONE, FELICIANO 14 May 2019 (has links)
La tesi esplora le sfide poste al diritto del lavoro e alla politiche europee dal distacco di lavoratori, illustrando le sue complesse relazioni con le libertà economiche da un lato e con i diritti sociali dall’altro.
In particolare, si propone una analisi della normativa europea alla luce della sua interpretazione da parte della Corte di Giustizia Europea e della concreta applicazione da parte delle autorità pubbliche. Il lavoro è arricchito da evidenze di tipo quantitativo e qualitativo sui flussi e sulle condizioni lavorative dei lavoratori distaccati, incluse le attività e i risultati di progetti volti a migliorare la comprensione del fenomeno rafforzando, al contempo, le capacità di ispettorati e sindacati.
Le conclusioni propongono diversi percorsi di riforma, ispirati da visioni alternative dell’equilibrio tra libertà economiche e diritti sociali. / The thesis explores challenges posed to labour law and to European policies by the posting of workers, highlighting its complex relations with economic freedoms on the one side and with social rights on the other side.
This is done by providing an analysis of EU-level law provisions in the light of their interpretation by the European Court of Justice and implementation by public authorities. The work is integrated by quantitative and qualitative evidences on flows and working conditions of posted workers, including activities and outcomes of projects meant to improve understanding of the phenomenon while empowering stakeholders, such as inspectorates and unions.
The conclusions propose different pathways to reform posting rules, inspired by alternative visions on the balance between economic freedoms and social rights.
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La tutela pensionistica del lavoro atipico / Legal Protection for the Atypical Workers in the Field of PensionsRAVELLI, FABIO 23 February 2007 (has links)
La ricerca si propone di studiare i principali problemi relativi alla tutela pensionistica del lavoro atipico. La prima parte, di carattere introduttivo, inquadra il problema nei suoi termini generali, approfondendo il rapporto tra flessibilità e protezione sociale del lavoro atipico e indagando, da un punto di vista istituzionalista, le ragioni della crisi del sistema di welfare. Nel secondo capitolo si approfondisce il tema oggetto di studio sotto il profilo delle politiche comunitarie di welfare, con particolare riferimento al coordinamento delle politiche reso possibile dal Metodo aperto di
coordinamento (MAC). L'ultima parte della ricerca è dedicata agli strumenti utilizzati nel nostro ordinamento per garantire l'adeguatezza della prestazione pensionistica corrisposta ai lavoratori atipici (ad es. "ricongiunzione", "totalizzazione", etc.). Alcune riflessioni sulle possibili future linee di riforma chiudono il lavoro. / The research aims at studying the main issues concerning the legal protection of the atypical workers in the field of pensions. Chapter 1 aims at providing a general framework by studying the relationship between flexibility and social protection of the atypical workers and investigating, from the institutional point of view, the reasons for the crisis of contemporary welfare state. Chapter 2 deals with EU policies in the field of pensions, with specific regard to potentials of the Open Method of Co-ordination (OMC). The third part deals with the tools provided by the Italian pension system to guarantee the adequacy of pensions paid to atypical workers (e.g. "ricongiunzione", "totalizzazione" and so on). Finally, some remarks on the main proposals put forward by the Government, the social partners and the scholars in order to reform the pension system.
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L'AIUTO PUBBLICO ALLO SVILUPPO IN TAJIKISTAN 1992 - 2012 / The Official Development Assistance in Tajikistan 1992 - 2012AMATO, STEFANIA 16 April 2013 (has links)
Il coordinamento dell’aiuto pubblico allo sviluppo, evocato negli ultimi anni da più parti come la soluzione alla deludente efficacia degli aiuti è in realtà un argomento che nasce quasi contemporaneamente alle prime organizzazioni internazionali dedicate allo sviluppo . La funzione ambivalente delle Nazioni Unite, agente di mediazione diplomatica da un lato (mediazione tra stati e tra gruppi di potere all’interno dello stesso stato), e agente di sviluppo dall’altro, garantisce all’organizzazione un ruolo preminente nel coordinamento degli aiuti nei contesti di guerra e di post-conflitto. E’ questa stessa ambivalenza che impone all’organizzazione un rapporto ufficiale con i territori sottosviluppati, incardinato nella relazione con i governi centrali degli stati.
La critica radicale all’aiuto pubblico allo sviluppo individua tutte le distorsioni politiche ed economiche legate all’afflusso dei fondi, sottolineandone le aggravanti possibili laddove esista una discrasia tra gli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite e quelli dell’élite che occupa le posizioni apicali dello stato. Questa ricerca attraverso un’analisi storica del contesto, mette in luce l’interazione tra il sistema degli aiuti e il sistema-paese in Tajikistan dall’ingresso delle organizzazioni ai giorni nostri. L’analisi dimostra infine che la struttura politico-economica radicata sul territorio, pur conservando i tratti di uno “stato predatorio” (tratti non alleviati bensì aggravati dalle distorsioni legate all’afflusso dei fondi per lo sviluppo), sfugge in realtà alla definizione stessa di “Stato”. Questo dato rivela una debolezza insita nell’approccio metodologico del sistema degli aiuti che si fonda proprio sull’archetipo dello “Stato”. / The Official Development Assistance (ODA) coordination has been recently launched as a genuine mean to increase aid effectiveness. Actually, the “aid coordination” paradigm was born almost contemporaneously to the first international organizations dedicated to “development”. The ambivalent function of the United Nation that acts both as an agent of diplomatic mediation (among states and among different lobbies within the borders of the same state), and as a development agent, guarantees to United Nations a preeminent role in the field of aid coordination in conflict and post-conflict contexts. It’s this real ambivalence that compels the United Nations to deal with development countries through official relations with the central governments.
The radical critique to development aid shows different political and economic distortions related to the incidence of foreign funds. At the same time, it underlines that wherever the goals of the official governments diverge from the development goals of the aid community these distortions might be even more burdensome for the country. This research, through an historical analysis, draws attention on the interaction among the development industry and the country-system in Tajikistan from the arrival of the international organizations to our days. The analysis demonstrates that the political and economic structure of the country, while maintaining the features of a “predatory state” (features which are not alleviated but worsened by the distortions brought about by the aid industry), simply do not comply with the definition of a “State”. This result highlights an innate weakness of the aid industry methodological approach that is in fact, fully based on the political archetype of the “State”.
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Il contratto di lavoro a progetto / The Self-Employed Project ContractBONORA, CHIARA TERESA 18 February 2008 (has links)
L'autore analizza i punti salienti della nuova disciplina del lavoro a progetto introdotto con il D. Lgs. 10 settembre 2003, n. 276. L'analisi muove dall'individuazione delle ragioni sottese alla introduzione del lavoro a progetto che riguardano, l'inadeguatezza dei tradizionali modelli di subordinazione ed autonomia a rappresentare l'attuale mondo del lavoro e dell'impresa e l'incremento dell'abuso dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, sottolineando che il legislatore, con il D. lgs. 276/2003 si è concentrato principalmente sul problema di abuso della legalità e per fronteggiarlo, ha lavorato sulla fattispecie, configurando una specifica tipologia contrattuale, caratterizzata da un tenore letterale spesso incerto e discutibile. L'A. evidenzia come la scelta del legislatore si dimostra inefficace, in primo luogo, a causa dell'indeterminatezza dell'elemento del progetto, programma o fase di esso ed inoltre, perché il sistema sanzionatorio di conversione in rapporto di lavoro subordinato in caso di assenza del progetto, non può che essere interpretato nel senso di una presunzione relativa a causa dei palesi vizi di incostituzionalità che si presenterebbero in caso contrario. Inoltre il sistema di tutele predisposto per i collaboratori coordinati e continuative a progetto appare leggero. / The Author points out the new statutory features of self-employed project contract, introduced with the D. Lgs. September 10, 2003, No 276. The analysis begins from the identification of the reasons of the introduction of this contract, which concern, on one hand, the inadequacy of conventional patterns of subordination and autonomy within the current world of work and enterprise and, on the second hand, the increasing abuse of the collaboration coordinated and continuous contract. The A. underlines that the new statutory has been focused mainly on the issue of the abuse of law and, in order to face it, has worked on the legal case specification, setting up a specific type of contract, featured by a uncertain and questionable wording. The A. underlines that the choice of the legislature is ineffective anyway. First of all, because the "project, program or phase of it" is a too much generical expression and second of all, because the sanctionative system can only be interpreted as a refutable presumption. Moreover, the system of safeguards provided for the coordinated and continuous project workers is very light.
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LAVORO AUTONOMO E INTERESSI COLLETTIVI: RAPPRESENTANZA, ORGANIZZAZIONE E AZIONE SINDACALE DI TUTELA / Self-Employment and Collective Interests: Representation, Organization and Trade Union ActionFERRARIO, SUSANNA 18 February 2008 (has links)
La ricerca prende avvio dalla ricostruzione dei processi socio-economici che hanno portato alla crisi del modo di produzione taylorista-fordista. Muovendo da tali riflessioni, si constata come le imprese “post-fordiste” si avvalgano in misura crescente di lavoratori autonomi, un tempo coordinati e continuativi e, oggi, a progetto (artt. 61 e ss., d.lgs. 276/2003).
Tali collaboratori sono, dunque, soggetti ad un potere (contrattuale) di coordinamento del committente che, alle volte, si somma ad una condizione di dipendenza economica dal committente medesimo.
Si crea, quindi, una differenziazione interna all'area dell'autonomia coordinata che non pare adeguatamente valorizzata dal legislatore ordinario, ma che sembra interessare i sindacati.
Il dato reale vede, infatti, agire rappresentanze varie, sicché occorre circoscrivere l'ambito di applicabilità degli artt. 39 e 40 Cost. L'assenza di un genuino interesse collettivo e di un'effettiva attività di autotutela inducono a ritenere che i collaboratori “forti” e il relativo associazionismo possano beneficiare delle sole tutele poste dagli artt. 2, 18 e 41 Cost.
A conclusione si affrontano le problematiche che la ricostruzione così svolta solleva, ovverosia come garantire l'effettività delle tutele riconosciute al sindacalismo dei collaboratori “deboli” e come contemperare l'associazionismo dei collaboratori “forti” con il diritto antitrust comunitario. / The search starts with the reconstruction of socio-economic processes. Moving from these reflections, it's possible to see that today's companies take advantage of increasingly self-employed coordinated and continuous and, after d.lgs. 276/2003 “lavoratori a progetto”.
These employees are, therefore, subject to a power (contractual) coordination of the customer that, at times, it adds up to a state of economic dependence by the same. It then creates an internal differentiation into autonomy area that does not seem properly valued by the ordinary legislator, but that seems to involve trade unions.
Given that in reality there are different representations, we move to circumscribe the scope of applicability of the Arts. 39 and 40 Const.
The absence of a genuine interest and genuine self activities suggest that employees "strong" and its associations can only benefit from the protections posed by Arts. 2, 18 and 41 Const.
At the end tackling the problems so that the reconstruction turn raises, namely how to ensure the effectiveness of the safeguards recognized unionism collaborators "weak" and reconcile the associations of employees "strong" with the antitrust law.
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Gestione del rapporto di lavoro e intervento pubblico nel sistema giuslavoristico / Management of the Labour Relationships and the Public Intervention in the Labour Law SystemCRO, PAOLO 23 February 2007 (has links)
L'opera esamina l'intervento pubblico nella gestione del rapporto di lavoro sotto il profilo storico e giuridico nelle tre fasi d'instaurazione, gestione e cessazione del rapporto. Si valorizza anche il ruolo specifico dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, con particolare riguardo all'analisi sistematica del diritto amministrativo del lavoro. L'opera intende porre in luce gli elementi logici, giuridici ed assiologici di questo ramo del diritto del lavoro, per ricondurne le fattispecie esaminate ad un sistema coerente e razionale e per suggerirne sia un metodo d'analisi de iure condito sia una prospettiva per una lettura ed una proposta de iure condendo. / This work analyses how public powers affects labour relationships both from the historical and the juridical points of view. The three main phases of labour relationships beginning, management and end are examined separately. The specific contributions by the three public powers legislative, administrative and judiciary especially by the public administration, are also dealt with. The goal is to illustrate the logical, juridical and ethical elements of this branch of the labour law, in order to build a rational system for both the analysis de iure condito and the debate de iure condendo.
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