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Infezione da virus dell'epatite E nel suino e nell'uomo: aggiornamento sulle metodiche diagnostiche di laboratorio

Dell'Amico, Maria Chiara <1970> 28 April 2009 (has links)
The first part of the thesis is a brief review on the most important aspects of HEV infection in human and swine, followed by an update on the laboratory techniques currently in use for the diagnosis of HEV infections in humans and animals. The second part refers on the results of two investigations carried out on the presence of HEV infection in swine farms in Toscana and Piemonte and on the presence of HEV infection in pigs and humans in some rural communities in Bolivia. HEV strains isolated from swine herds in Toscana and Piemonte were all included in the genotype 3, showing particular homology with Dutch porcine isolates, Spanish porcine and human isolates and British human isolates. The investigation carried out, with a random sampling, in the province of Cuneo, detected HEV infection with a prevalence of 46% on farms with a number of pigs greater than 500. HEV was detected in pigs and humans in rural communities in Bolivia and all the viral isolate were included in the genotype 3. Aminoacidic homology of human and swine isolates was estimated to be 92%. Results on the development of a Real Time RT-PCR to detect HEV are also reported. The used Real Time RT-PCR protocols, one step and two steps, exhibited good sensitivity to detect several Italian swine HEV strains with high rate of genetic variability.
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Il ruolo del credito nello sviluppo economico

De Oliveira, Josè Domingos <1973> 04 May 2009 (has links)
No description available.
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The secondary market for life insurance policies in the United States market evolution and product valuation

Unti, Marco <1981> 03 June 2010 (has links)
In this work we discuss the secondary market for life insurance policies in the United States of America. First, we give an overview of the life settlement market: how it came into existence, its growth prospects and the ethical issues it arises. Secondly, we discuss the characteristics of the different life insurance products present in the market and describe how life settlements are originated. Life settlement transactions tend to be long and complex transactions that require the involvement of a number of parties. Also, a direct investment into life insurance policies is fraught with a number of practical issues and entails risks that are not directly related to longevity. This may reduce the efficiency of a direct investment in physical policies. For these reasons, a synthetic longevity market has evolved. The number of parties involved in a synthetic longevity transaction is typically smaller and the broker-dealer transferring the longevity exposure will be retaining most or all of the risks a physical investment entails. Finally, we describe the main methods used in the market to evaluate life settlement investments and the role of life expectancy providers.
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Aggregati economici e finanziari e assicurazioni ramo Danni: una verifica empirica

Maini, Lara <1982> 03 June 2010 (has links)
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di verificare l’esistenza di un legame fra le dimensioni economica, finanziaria e assicurativa ramo Danni, definendo un modello che ne sintetizzi il comportamento, con esclusivo riferimento al mercato italiano. Inoltre, l’indagine condotta permette di capire come il prodotto assicurativo Danni e la compagnia si pongano in relazione agli altri prodotti e agli intermediari finanziari, se in modo alternativo o in modo complementare. Infine, si mira a definire la copertura ramo Danni come bene normale o bene superiore, in relazione all’elasticità che i premi presentano rispetto al reddito, una delle variabili di sintesi dell’andamento macroeconomico.
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Indagine sulle cause del ritardo nello sviluppo della distribuzione assicurativa in Italia in ottica comparata

Lokar, Marco <1969> January 1900 (has links)
L’attività assicurativa svolge un ruolo cruciale nell’economia moderna: riduce le inefficienze di mercato, rendendo possibile per la c.d. economia reale il trasferimento di rischi il cui impatto potrebbe essere devastante qualora l’evento assicurato si verificasse. Questa funzione può naturalmente essere svolta anche in assenza di un canale distributivo indipendente, ma con un significativo aumento dei costi di transazione dovuti, in particolare, a un alto impatto dell’asimmetria informativa per i c.d. rischi non standardizzabili (c.d. commercial lines o business insurance). Tale funzione è tanto più importante nei c.d. cicli di hard market, in cui l’appetito per il rischio delle imprese assicuratrici diminuisce, il prezzo delle coperture aumenta e per le imprese diventa arduo trovare eque coperture sul mercato d’offerta. Lo studio evidenzia che gli intermediari indipendenti italiani non differiscono molto da quelli di altri Paesi per composizione di portafoglio, propensione all’intermediazione di rischi afferenti al segmento Aziende e capacità di selezionare con attenzione i rischi. Nel loro complesso, intermediari indipendenti e in esclusiva sembrano ancorati a modelli e logiche di sviluppo poco orientate al futuro, quali ad esempio poco significative politiche di costruzione di reti secondarie al loro interno. Questo orientamento impedisce a molti di loro di crescere. Le cause ostative alla diffusione del plurimandato sono i costi di transazione e i timori di ritorsione della mandante principale. Dato che l’acquisizione di ulteriori mandati dipende dal numero di clienti in portafoglio in termini di policy sarebbe opportuno, da un lato, riconoscere agli intermediari l’importanza degli investimenti in reti secondarie e, dall’altro, rimuovere tutte gli ostacoli (prevalentemente di natura regolamentare) che impediscono un’ulteriore riduzione dei costi di transazione.
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Sorveglianza dell'influenza aviare: studio di un sistema di rilevazione precoce della circolazione virale in popolazioni di volatili selvatici

Armaroli, Elisa <1977> 21 April 2010 (has links)
The emergency of infection by highly pathogenic avian influenza virus (HPAI) subtype H5N1 has focused the attention of the world scientific community, requiring the prompt provision of effective control systems for early detection of the circulation of low pathogenic influenza H5 viruses (LPAI) in populations of wild birds to prevent outbreaks of highly pathogenic (HPAI) in populations of domestic birds with possible transmission to humans. The project stems from the aim to provide, through a preliminary analysis of data obtained from surveillance in Italy and Europe, a preliminary study about the virus detection rates and the development of mathematical models, an objective assessment of the effectiveness of avian influenza surveillance systems in wild bird populations, and to point out guidelines to support the planning process of the sampling activities. The results obtained from the statistical processing quantify the sampling effort in terms of time and sample size required, and simulating different epidemiological scenarios identify active surveillance as the most suitable for endemic LPAI infection monitoring in wild waterfowl, and passive surveillance as the only really effective tool in early detecting HPAI H5N1 circulation in wild populations. Given the lack of relevant information on H5N1 epidemiology, and the actual finantial and logistic constraints, an approach that makes use of statistical tools to evaluate and predict monitoring activities effectiveness proves to be of primary importance to direct decision-making and make the best use of available resources.
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Le Finanziarie regionali come operatori di private equity

Martelli, Emanuele <1980> 03 June 2010 (has links)
Obiettivo del presente lavoro è approntare un’analisi interpretativa dell’operatività dalle Finanziarie regionali, valutarne gli investimenti in capitale di rischio e, in particolare, l’attività di private equity, evidenziando le tendenze in atto, i possibili percorsi evolutivi e le eventuali criticità. La metodologia adottata ha previsto un’articolazione del lavoro lungo due principali direttive: un’analisi di tipo quantitativo sui bilanci di sette esercizi (dal 2002 al 2008), con la finalità di indagare nel dettaglio gli aspetti economici, finanziari e patrimoniali delle Finanziarie regionali attive sul territorio italiano; un’analisi qualitativa basata su un’approfondita rassegna della letteratura internazionale e su interviste mirate ad un campione ampiamente rappresentativo della popolazione osservata. I risultati raggiunti fanno ragionevolmente supporre che sia in atto una profonda ristrutturazione dell’intero sistema delle Finanziarie, che ha visto innanzitutto aumentare il controllo pubblico nella compagine sociale. L’indagine contabile ha permesso di identificare la presenza di due modelli di business ben differenziati: alcune Finanziarie sono orientate ad attività con forte contenuto di intermediazione finanziaria; altre invece sono focalizzate sull’attività di erogazione di servizi sia finanziari di consulenza che reali. L’investimento in capitale di rischio costituisce un attività centrale per le Finanziarie regionali; l’analisi dedicata a tali impieghi ha permesso di individuare, tra esse, alcune realtà tipiche del merchant banking, e più di frequente, del modello di holding. Complessivamente le Finanziarie campionate detengono oltre 400 partecipazioni per un valore che supera 1,7 miliardi di euro; prevalentemente concentrati su una ristretta cerchia di realtà spesso con impatto strategico sul territorio, ovvero strumentali. Segnatamente all’attività di private equity, è stato possibile rilevare come la politica d’investimento delle Finanziarie regionali sia complementare rispetto a quella mediamente espressa dal mercato domestico, anche se restano critici, anche per le Finanziarie, gli investimenti su imprese target con fatturato compreso tra 2 e 10 milioni di euro. Le evidenze circa la struttura dei contratti segnalano una parziale conformità alla best practice individuata dalla letteratura internazionale. In particolare l’uso limitato dello stage financing, la bassa partecipazione alla gestione sono le principali criticità individuate. Infine, della fase di riorganizzazione che pare interessare il sistema delle Finanziarie, si trova conferma nella percezione dei suoi operatori. Interpellati sul futuro dell’attività di investimento in capitale di rischio, hanno fornito indicazioni che consentono di concludere l’esistenza di una polarizzazione delle Finanziarie su due gruppi: da un lato quelle che implementeranno, più o meno, l’attività di private equity, dall’altro quelle che, viceversa, abbandoneranno tale strumento. La normativa sulle società a partecipazione pubblica regionale e la scarsa autonomia nella gestione delle misure affidate sono ritenute, dalle Finanziarie “interessate”, il principale fattore di freno alla loro crescita nel mercato del private equity.
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Il mercato e-MID: intraday e crisi finanziaria

Toscano, Mario <1971> 03 June 2010 (has links)
Il lavoro di tesi ha l’obiettivo di dare seguito e profondità alle verifiche già condotte negli anni scorsi da Monticini e Baglioni, da Angelini e da Vento e La Ganga. Nel dettaglio nella serie storica dei tassi scambiati, sul comparto ON, del mercato e-Mid, riscontrano empiricamente che i tassi scambiati nelle prime ore del mattino sono in media superiori rispetto a quelli del pomeriggio. In pratica emerge un costo orario positivo. Il campione è costituito da 196.571 contratti eseguiti tra il 1 gennaio 2007 ed il 31 marzo 2009, sul comparto ON. Le analisi si sono concentrate sull’intensità del reversal patttern, oltre che su base giornaliera anche su base settimanale (day of the week) e su base mensile (month of the year effect). Le medesime analisi sono state condotte sull’ultimo giorno del periodo di mantenimento, e su particolari giorni che hanno scandito la crisi finanziaria. Per osservare la dinamica del reversal pattern prima e durante la crisi, le medesime verifiche sono condotte su tre sub campioni. Il primo considera tutti i contratti dall’inizio e fino all’8 agosto compreso; il secondo da quest’ultimo e fino al 12 settembre 2008 compreso; l’ultimo dal fallimento della Lehman e fino al 31 marzo 2009. I risultati confermano la presenza del reversal, per tutti i giorni e per tutti i mesi. Tuttavia quando il campione è suddiviso, le stime del primo campione, perdono di significatività, in particolare il giovedì ed il mese di febbraio. Sel medesimo periodo di campionamento al fine di verificare se il reversal pattern sia attribuire in parte anche alla liquidità del mercato, si è indagato su tutte le proposte in bid ed in offer, e dei relativi volumi, ovvero sul bid ask spread, il relativo prezzo medio ed i volumi. Anche in questo caso le analisi si sono concentrate oltre che sul campione originario, anche sui tre sub campioni in cui è stato successivamente suddiviso. . Quando infine si analizzano volumi e proposte, si nota innanzitutto che, al mattino, quando i prezzi scambiati sono maggiori il bid ask spread è minimo. Viceversa il pomeriggio quando il BAS è minore. La stessa dinamica si osserva per lo spread effettivo (SE), il quale è pari alla differenza tra prezzo medio delle contrattazioni e prezzo medio delle proposte. Infine i volumi sia delle proposte che delle contrattazioni, sono maggiori al mattino rispetto al pomeriggio e tendono a decrescere con l’intensificarsi della crisi. Inoltre i volumi in bid sono sempre maggiori rispetto a quelli in offer al mattino piuttosto che al pomeriggio.
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Esperienza all'interno di un progetto per la realizzazione di un sistema di sorveglianza della leishmaniosi canina in Emilia-Romagna

Salvatore, Daniela <1981> 21 April 2010 (has links)
La leishmaniosi è una malattia protozoaria importante che interessa l’ambito della sanità animale e umana, in relazione al carattere zoonotico dell’infezione. In Italia l’infezione è sostenuta da Leishmania infantum, i cui ceppi viscerotropi sono responsabili della leishmaniosi canina (LCan) e della forma viscerale zoonotica (LVZ), ed i ceppi dermotropi della forma cutanea sporadica nell’uomo (LCS). La trasmissione dell’infezione è sostenuta da femmine ematofaghe di ditteri appartenenti al genere Phlebotomus, che hanno il ruolo di vettori biologici attivi. L’unico serbatoio domestico riconosciuto è il cane. In Italia la LCan è in forte espansione. Fino agli anni ottanta era presente in forma endemica nel centro-sud Italia e nelle isole mentre il nord Italia, fatta eccezione per la Liguria e una piccola parte dell’Emilia-Romagna risultava indenne. A partire dagli anni novanta, parallelamente ad un aumento della consistenza e del numero dei focolai nelle aree storicamente endemiche, sono iniziate, nelle regioni del Nord, le segnalazioni di focolai autoctoni stabili. Le attività del network scientifico LeishMap™, tra il 2002 e il 2005, hanno evidenziato un nuovo quadro epidemiologico in tutte le regioni del nord Italia, confermato anche da indagini successive. Alla riemergenza della leishmaniosi hanno concorso una serie di fattori ecologico-ambientali e umani. Tra i primi si ricorda il cambiamento climatico che ha influito sulla distribuzione e sulla densità della popolazione vettoriale; tra i secondi, ruolo fondamentale ha giocato la maggiore movimentazione di animali, provenienti da aree indenni, in zone interessate dalla malattia. La valutazione di tutti questi aspetti è stato il punto di partenza per la messa a punto di un progetto per la realizzazione della sorveglianza della leishmaniosi in Emilia-Romagna. Parte delle attività previste da tale progetto costituiscono la prima parte della presente tesi. Mediante la realizzazione di una banca dati e, la successiva georeferenziazione, dei casi di leishmaniosi canina (LCan) in cani di proprietà della regione e zone limitrofe (Pesaro-Urbino, Repubblica di San Marino), sono stati evidenziati 538 casi, la maggior parte dei quali nelle province di Bologna e Rimini (235 e 204, rispettivamente). Nelle due province sono stati individuati clusters di aggregazione importanti in base alla densità di casi registrati/km2 (4 nella provincia di Bologna e 3 in quella di Rimini). Nella seconda parte della presente tesi è stato approfondito l’aspetto diagnostico della malattia. Molte sono le metodiche applicabili alla diagnosi di LCan: da quelle dirette, come i metodi parassitologici e molecolari, a quelle indirette, come le tecniche sierologiche. Nella II parte sperimentale della presente tesi, 100 sieri di cane sono stati esaminati in Immunofluorescenza Indiretta (IFI), Enzyme-Linked Immunosorbent Assay (ELISA) e Western Blot (WB), al fine di valutare l’applicazione di queste metodiche a scopi diagnostici ed epidemiologici. L’elaborazione statistica dei risultati ottenuti conferma l’IFI metodica gold standard per la diagnosi della LCan. Inoltre, si è osservato che il grado di concordanza tra l’IFI e le altre due metodiche aumenta quando nell’animale si instaura una risposta anticorpale forte, che, corrisponderebbe ad uno stato di infezione in atto.
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Survey on the spirilar flora of Lagomorphs

Revez, Joana Marreiros Cabrita <1982> 21 April 2010 (has links)
Members of the genera Campylobacter and Helicobacter have been in the spotlight in recent decades because of their status as animals and/or humans pathogens, both confirmed and emerging, and because of their association with food-borne and zoonotic diseases. First observations of spiral shaped bacteria or Campylobacter-like organisms (CLO) date back to the end of the 19th century, however the lack of adequate isolation methods hampered further research. With the introduction of methods such as selective media and a filtration procedure during the 1970s led to a renewed interest in Campylobacter, especially as this enabled elucidation of their role in human hosts. On the other hand the classification and identification of these bacteria was troublesome, mainly because of the biochemical inertness and fastidious growth requirements. In 1991, the taxonomy of Campylobacter and related organisms was thoroughly revised, since this revision several new Campylobacter and Helicobacter species have been described. Moreover, thanks to the introduction of a polyphasic taxonomic practice, the classification of these novel species is well-founded. Indeed, a polyphasic approach was here followed for characterizing eight isolates obtained from rabbits epidemiologically not correlated and as a result a new Campylobacter species was proposed: Campylobacter cuniculorum (Chapter 1). Furthermore, there is a paucity of data regarding the occurrence of spiral shaped enteric flora in leporids. In order to define the prevalence both of this new species and other CLO in leporids (chapter 2), a total of 85 whole intestinal tracts of rabbits reared in 32 farms and 29 capture hares, epidemiologically not correlated, were collected just after evisceration at the slaughterhouse or during necroscopy. Examination and isolation methods were varied in order to increase the sensibility level of detection, and 100% of rabbit farms resulted positive for C. cuniculorum in high concentrations. Moreover, in 3.53% of the total rabbits examined, a Helicobacter species was detected. Nevertheless, all hares resulted negative both for Campylobacter or Helicobacter species. High prevalence of C. cuniculorum were found in rabbits, and in order to understand if this new species could play a pathological role, a study on some virulence determinants of C. cuniculorum was conducted (Chapter 3). Although this new species were able to adhere and invade, exert cytolethal distending toxin-like effects although at a low titre, a cdtB was not detected. There was no clear relationship between source of isolation or disease manifestation and possession of statistically significantly levels of particular virulence-associated factors although, cell adhesion and invasion occurred. Furthermore, antibiotic susceptibility was studied (chapter 4) in Campylobacter and in Escherichia coli strains, isolated from rabbits. It was possible to find acquired resistance of C. cuniculorum to enrofloxacin, ciprofloxacin and erytromycin. C. coli isolate was susceptible to all antimicrobial tested and moreover it is considered as a wild-type strain. Moreover, E. coli was found at low caecal concentration in rabbits and 30 phenotypes of antibiotic resistance were founded as well as the high rate of resistances to at least one antibiotic (98.1%). The majority of resistances were found from strains belonging to intensive farming system. In conclusion, in the course of the present study a new species isolated from rabbits was described, C. cuniculorum, and its high prevalence was established. Nevertheless, in hare samples no Campylobacter and Helicobacter species were detected. Some virulence determinants were further analyzed, however further studied are needed to understand the potential pathogenicity of this new species. On the other hand, antimicrobial susceptibility was monitored both in C. cuniculorum and indicator bacteria and acquired resistance was observed towards some antibiotics, indicating a possible role of rabbitries in the diffusion of antibiotic resistance. Further studies are necessary to describe and evaluate the eventual zoonotic role of Campylobacter cuniculorum. / Membri del genere Campylobacter e Helicobacter sono stati studiati negli ultimi decenni a causa del loro status di patogeni animali e/o umani, e a causa della loro associazione con tossinfezione alimentare e zoonosi. Le prime osservazioni di batteri a forma spirillare o organismi simili a Campylobacter risalgono alla fine del secolo XIX, tuttavia la mancanza di metodi di isolamento adeguati hanno ostacolato ulteriori ricerche. L'introduzione di innovativi metodi d’isolamento durante gli anni ‘70, ha portato ad un rinnovato interesse per il genere Campylobacter, permettendo di chiarire il suo ruolo nella patologia umana. In seguito alle difficoltá nel classificare e identificare questi batteri, soprattutto a causa della loro inerzia biochimica ed esigenze colturali, la tassonomia di Campylobacter e organismi corelati è stata da sempre motivo di dibattito. I moderni sviluppi della sistematica in batteriologia e l’introduzione nella pratica tassonomica del cosi detto approccio polifasico, che consiste nell’associare alle classiche informazioni fenotipiche quelle di origine genetica e/o genomica, ha permesso di descrivere moltissime nuove species di Campylobacter e Helicobacter. Un approccio polifasico è stato qui condotto per la caratterizzazione di otto isolati ottenuti da conigli epidemiologicamente non correlati, permettendo la descrizione di una nuova specie: Campylobacter cuniculorum (capitolo 1). Dalla disamina della letteratura, l’isolamento di Campylobacter dal coniglio o dalla lepre é sempre descritto come evento sporadico, ma i risultati tra diversi studi appaiono spesso contradditori e un’indagine sistematica sulla prevalenza di questi batteri nel contenuto intestinale di conigli e lepri (Leporidae) risulta carente. Con l’obiettivo di definire con maggior precisione la prevalenza di differenti specie di Campylobacter, in particolare della nuova specie C. cuniculorum, che di Helicobacter in Leporidae, sono stati campionati un totale di 85 pacchetti intestinali di conigli allevati in 32 aziende e 29 da lepri di cattura (capitolo 2). Tutti i conigli analizzati sono risultati positivi a C. cuniculorum e solo in 3 casi é stato possibile determinare la presenza di Helicobacter spp., per cui una identificazione di specie non é stata possibile. Soltanto in due casi é stato isolato, insieme ad C. cuniculorum, anche Campylobacter coli. Diversamente da quanto osservato nei conigli, tutte le lepri sono risultate negative sia per Campylobacter che per Helicobacter. Data l’elevata prevalenza di C. cuniculorum in conigli allevati a scopo alimentare, al fine di verificare il suo possibile ruolo come agente patogeno, é stato condotto uno studio volto ad analizzare l’eventuale espressione di alcuni fattori di virulenza (capitolo 3): presenza di Cytolethal Distending Toxin (CDT); adesione e invasione in diverse linee cellulari. Sebbene gli isolati di C. cuniculorum abbiano mostrato diversi gradi di adesione ed invasione e di esercitare effetti tossici su diverse linee cellulari, la presenza di CDT non è stata rilevata. Inoltre, non é stata riscontrata nessuna relazione tra la presenza di sintomi gastrointestinali nel coniglio e l’espressione dei fattori di virulenza studiati. Visto la crescente importanza del fenomeno dell’antibiotico resistenza e la sua implicazione in sanitá pubblica, nella presente tesi é stata, inoltre, monitorata la sensibilitá di Campylobacter ed Escherichia coli isolati da conigli ad un determinato pannello di antibiotici (capitolo 4). É stato possibile determinare acquisita resistenza a enrofloxacina, ciprofloxacina ed eritromicina in C. cuniculorum. Diversamente, C. coli é risultato sensibile a tutti gli antibiotici testati. Il 98,1% degli isolati di E. coli esaminati hanno presentato resistenza ad almeno un antibiotico (98,1%), per un totale di 30 fenotipi di resistenza riscontrati. La maggior parte delle resistenze osservate sono state riscontrate in ceppi isolati da animali allevati con sistema intensivo. In conclusione, nel corso del presente studio una nuova specie isolata da conigli è stata descritta, C. cuniculorum. Questa specie ha mostrato un’elevata prevalenza in conigli ma é risultata totalmente assente nei campioni di lepre. Sebbene alcuni fattori di virulenza siano stati riscontrati, ulteriori studi sono necessari per capire la potenziale patogenicità ed il ruolo zoonosico di C. cuniculorum. Tuttavia, resistenza a differenti antibiotici é stata riscontrata sia in C. cuniculorum che in batteri indicatori, suggerendo il possibile ruolo dell’allevamento cunicolo nella diffusione dell’antibiotico resistenza. / Membros dos géneros Campylobacter e Helicobacter têm sido o centro das atenções nas últimas décadas tanto devido à importância como agentes patogénicos (confirmados e emergentes) de animais e/ou humanos, como devido à sua associação com zoonoses. As primeiras observações de bactérias de forma espiralar ou organismos Campylobacter-like (OCL) remontam ao final do século XIX. Porém, a falta de métodos de isolamento adequados prejudicou a investigação destes microorganismos. Com a introdução de métodos durante a década de 1970, como meios selectivos e processos de filtração, um renovado interesse em Campylobacter surgiu, especialmente porque este permitiu a elucidação do seu papel em hospedes humanos. Por outro lado, devido à sua bioquímica inerte e requisitos de crescimento fastidioso, a classificação e identificação dessas bactérias foi verdadeiramente problemática. Em 1991, a taxonomia de Campylobacter e organismos relacionados foi completamente revista, e a partir desta revisão diversas novas espécies de Campylobacter e Helicobacter têm sido descritas. Além disso, a classificação destas novas espécies está bem fundamentada devido à introdução de uma prática taxonómica polifásica. Com efeito, uma abordagem polifásica foi aqui utilizada para caracterizar oito estirpes obtidas de coelhos epidemiologicamente não correlacionados, e como resultado uma espécie nova de Campylobacter foi proposta: Campylobacter cuniculorum (Capítulo 1). Sabendo que existe uma grande escassez de dados sobre a ocorrência de bactérias de forma espiralar na flora entérica de leporídeos, e a fim de definir a prevalência tanto desta nova espécie como de outros OCL em coelhos e lebres (capítulo 2), um total de 85 tractos intestinais de coelhos de 32 explorações (industriais e rurais), epidemiologicamente não correlacionadas, e 29 tractos intestinais de lebres de captura, foram amostrados no matadouro ou durante necroscopia. Os métodos de isolamento e detecção utilizados foram variados, com o objectivo de aumentar o nível de sensibilidade, e 100% das explorações de coelhos resultaram positivas para C. cuniculorum. Além disso, em 3.53% do total de coelhos analisados uma espécie de Helicobacter foi detectada, porém não identificada. No entanto, em todas as lebres analisadas a detecção de Campylobacter e Helicobacter foi negativa. Dada a alta prevalência de C. cuniculorum encontrada em coelhos, e com o intuito de compreender se esta nova espécie poderia desempenhar um papel patogénico, um estudo sobre alguns factores de virulência foi realizado em 13 estirpes de C. cuniculorum (Capítulo 3). Embora esta nova espécie seja capaz de aderir, invadir, e exercer efeitos semelhantes à toxina de distensão citoletal (embora a um baixo título), a cdtB não foi detectada. Não houve uma relação estatisticamente significativa entre a fonte de isolamento ou manifestação da doença e os factores de virulência estudados. A susceptibilidade aos antibióticos foi igualmente estudada, nas seguintes estirpes isoladas de coelhos: 29 de C. cuniculorum, ums de Campylobacter coli e 54 ide Escherichia coli (capítulo 4). Foi possível encontrar a resistência adquirida de C. cuniculorum à enrofloxacina, ciprofloxacina e eritromicina. O isolado de C. coli resultou susceptível a todos os agentes antimicrobianos testados e é considerada como uma estirpe de tipo selvagem. No entanto, a maioria das resistências foram encontrados em estirpes originárias do sistema intensivo/industrial. O mesmo foi verificado nas bactérias indicadoras (E. coli). Além disso, os isolados de E. coli mostraram uma elevada taxa de resistência a pelo menos um antibiótico (98.1%), e 30 fenótipos de antibiótico-resistência foram encontrados. Em conclusão, no decurso da presente tese uma nova espécie isolada de coelhos foi descrita, C. cuniculorum, e a respectiva prevalência foi estabelecida. Se bem que alguns factores de virulência foram analisados, são necessários mais estudos para compreender a potencial patogenicidade desta nova espécie. No entanto, a susceptibilidade antimicrobiana foi monitorada, tanto em C. cuniculorum como em bactérias indicadoras e a aquisição de resistência foi observada para alguns antibióticos, sugerindo um potencial papel na disseminação de antibiotico-resistência por parte das explorações de coelhos. Mais estudos são necessários para descrever e avaliar o eventual papel zoonótico de C. cuniculorum.

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