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Sfide familiari e disabilita'. Il ruolo educativo dei padri / Family challenges and disability. The educational role of fathers

Cinotti, Alessia <1984> 08 May 2015 (has links)
Il progetto si pone in sintonia con i nuovi scenari di ricerca – sia in ambito nazionale che internazionale - della Pedagogia Speciale per l’inclusione e la piena e attiva partecipazione all’interno della società delle persone con disabilità e delle loro famiglie (Convenzione Onu, 2006). La riflessione sul ruolo educativo del padre riguardo alla disabilità di un/una figlio/a è una questione complessa e controversa che necessita di una premessa che ponga al centro dell’attenzione pedagogica la funzione paterna in senso ampio. L’obiettivo principale del progetto è quello di indagare il ruolo educativo del padre – nelle situazioni di disabilità - con riflessioni più ampie riguardanti le funzioni parentali, i modelli di genitorialità e l’educare nella nostra società.I risultati attesi potranno gettare luce su alcune Linee Guida - riguardo alla presa in carico della famiglia e del sostegno alla genitorialità - utili ai professionisti impegnati in quest’area e agli educatori dei servizio socio-educativi e sanitari. / The research is aligned with new research scenarios, such as special needs education for inclusion and the active and full participation of people with disabilities and their families in societies (UN Convention, 2006), both at international and national level. Reflections on the educational role of fathers in relation to the disability of their sons or daughters is a very complex and controversial issue and it requires the positioning of the father role as the focus of the educational action. The main objective of the research is to investigate the educational role of the father – in relation to disability – including broader considerations about parental functions, models of parenting and educating.The expected results could provide guidelines related to this area of study for social and health services educators.
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La promozione dell'inclusione nei sistemi scolastici attraverso l'intervento di cooperazione internazionale: l'esperienza di El Salvador / Promoting inclusion in school system through the intervention of the international cooperation: the experience of El Salvador

Taddei, Arianna <1979> 08 May 2015 (has links)
La ricerca si colloca all’interno di un complesso intervento di cooperazione internazionale realizzato in El Salvador tra il 2009 e il 2014. Il Progetto di cooperazione è stato promosso dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna e finanziato dalla Cooperazione Italiana. L’esperienza studiata rappresenta un esempio di promozione dell’inclusione nei sistemi scolastici di Paesi del Sud del mondo e si propone due obiettivi: 1) analizzare il processo di cambiamento della prospettiva di intervento promossa dalla cooperazione internazionale, evidenziando la dimensione educativa che sostiene processi di empowerment e ownership delle istituzioni locali; 2) contribuire al dibattito sull’ “inclusive education”, sostenendo processi di inclusione scolastica e sociale rivolti a tutti coloro che si trovano in situazione di svantaggio psico-fisico e/o socio-culturale. Le politiche locali del Ministero dell’Educazione dal 2009 hanno promosso un modello educativo con l’obiettivo di garantire il diritto all’educazione per tutti nella scuola pubblica. Lo studio costituisce un'indagine di tipo valutativo sul processo di sviluppo della scuola inclusiva in El Salvador, supportato dall’intervento di cooperazione internazionale. La ricerca utilizza in modo integrato strumenti di natura quantitativa (questionari) e qualitativa (interviste). Dai dati raccolti emerge come il processo di cooperazione sia stato caratterizzato dal principio della pari dignità tra esperti internazionali e autorità politiche e tecniche locali. Inoltre, la ricerca ha consentito di verificare come la cultura dell'inclusione si sia radicata in modo diffuso nella percezione della missione della scuola e il suo ruolo tra i protagonisti del sistema scolastico. Alla luce dei risultati, appare fondamentale continuare a investire sulla formazione tecnica delle figure chiave del sistema educativo; facilitare il processo di inclusione dei disabili nelle scuole regolari con una parallela trasformazione delle scuole speciali in centri di supporto all’integrazione; promuovere una sinergia di azione formativa tra il ministero, mondo accademico e della formazione professionale. / The research is part of a complex intervention of international cooperation implemented in El Salvador between 2009 and 2014. The project was promoted by the Department of Educational Sciences of the University of Bologna and funded by the Italian Cooperation. Experience studied represents an example of promoting inclusion in school systems of South Countries and has two objectives: 1) analyse process of change in the perspective of intervention promoted by international cooperation, highlighting the educational dimension that supports processes of empowerment and ownership of local institutions; 2) contribute to the debate on '"inclusive education", supporting processes of school and social inclusion addressed to all people who are in psycho-physical and/or socio-cultural disadvantage. Local policies of Ministry of Education since 2009 have promoted an educational model with the objective of ensuring the right to education for all in public school. The study is an evaluative investigation of the process of development of inclusive school in El Salvador, supported by the intervention of international cooperation. The research uses in an integrated way quantitative tools (questionnaires) and qualitative ones (interviews). Data shows that process of cooperation has been characterized by the principle of equal dignity between international experts and political and technical local authorities. In addition, the research has allowed to verify how culture of inclusion has rooted in in the perception of the mission of the school and its role among leaders of school system. In the light of results, still appears essential to continue to invest in technical training of the key figures of education system; to facilitate process of inclusion of all people with disabilities in regular schools with a parallel transformation of special schools into centres of support for integration; to promote a synergy of training action between the Ministry, the academic and professional training sector.
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L'italiano di apprendenti lituani: elementi acquisizionali e implicazioni didattiche / Italian second language acquisition by Lithuanian learners: acquisitional tendencies and pedagogical implications

Gataveckaite, Ausra <1983> 10 September 2013 (has links)
La ricerca, che ha per oggetto lo studio dell’apprendimento guidato dell’italiano come lingua seconda da parte di apprendenti lituani, si articola in quattro capitoli. I primi due costituiscono il quadro teorico della ricerca, dedicando il primo ai fondamenti teorici e ricerche empiriche in generale e il secondo alle ricerche sull’apprendimento dell’italiano come L2. Nel terzo capitolo viene presentata la metodologia della ricerca, mentre nel quarto capitolo vengono presentati i risultati, concentrandosi in particolare sull’ortografia, sulla morfologia del nome, sulla categoria del verbo e sugli aspetti sintattici.In base ai risultati conseguiti, che in parte confermano i percorsi acquisizionali rilevati in contesto di apprendimento spontaneo, vengono all’ultimo suggerite alcune proposte applicative. / The research, focused on instructed Italian second language acquisition by Lithuanian learners, is divided in four chapters. The first chapter is dedicated to the theoretical foundations of the discipline and the second to the research on Italian acquisition as second language. The third chapter is concerned with methodological issues whereas in the forth chapter the results of the research are presented by focusing particularly on the orthography, noun morphology, verb category and syntactic aspects. On the bases of the results, which partially correspond to the acquisitional sequences obtained in naturalistic acquisition context, some pedagogical implications are suggested.
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Visualizzazioni e rappresentazioni sensoriali della scienza non visibile / Visual and sensory representation of invisible science

Varano, Stefania <1978> January 1900 (has links)
La visualizzazione scientifica è la resa in forma visuale di dati, al fine di meglio comprenderli per sé e più facilmente illustrarli ad altri. I dati visualizzati sono informazioni quantitative frutto di osservazione, astrazione o calcolo. Il processo di visualizzazione presuppone una serie di regole per la codifica e decodifica dell’informazione. Normalmente il codice rappresentativo è articolato, per gestire al meglio il compromesso tra la fedeltà di rappresentazione e i limiti del mezzo usato per rappresentarla; non di rado però è sottointeso. Nei casi in cui la rappresentazione visuale è densamente figurativa, cioè imita espressamente la realtà, questo può portare a una confusione tra significante e significato oppure a un’interpretazione errata da parte dell’utente guidata dall’analogia con la memoria e l’esperienza vissuta. Questo fraintendimento può dimostrarsi particolarmente rischioso nei casi in cui la rappresentazione visuale ha come oggetto qualcosa di fisicamente esistente ma, per cause legate alla natura fisica dell’oggetto, inaccessibile alla vista e agli strumenti ottici. Abbiamo argomentato come nel caso di rappresentazioni della realtà più arbitrarie e scarsamente figurative, la corrispondenza con il contenuto informativo è più cosciente nell’utilizzatore, permettendo di superare alcuni dei limiti cognitivi delle rappresentazioni visuali. Ci siamo quindi chiesti se non fosse possibile, e magari anche conveniente, realizzare rappresentazioni sensoriali che non fanno uso della vista e ne abbiamo studiato le potenzialità. Lo studio ha guidato la realizzazione di una resa in forma tattile e uditiva dell’emissione di onde radio da parte di oggetti celesti in una regione di cielo, attraverso parametri tattili e uditivi arbitrari e non necessariamente corrispondenti ad analoghi visuali. La sperimentazione, effettuata anche con l’aiuto di utenti non vedenti, ha evidenziato una notevole efficacia in termini di trasferimento di informazione e di coinvolgimento di un pubblico diversamente abile, mostrando interessanti spunti di ricerca futuri in ambito didattico, museale e sociale. / Scientific visualization is the visual representation of data, in order to better understand and illustrate them. The displayed data is any quantitative information, resulting from observation, abstraction or calculation. The display process implies a set of rules for encoding information in a visual form. Normally the code is complex, in order to better compromise between the fidelity of representation and the limits of the medium used to represent it; not infrequently, however, it is tacit. In cases where the visual representation is densely figurative (i.e. a clear imitation of reality), this can lead to mistake signifier for signified, or to misinterpret the represented data, due to the analogy of the representation with real experience. This misunderstanding may be particularly risky in cases where the object of the visual representation is something physical, but inaccessible to the eye and to optical instruments. We argue that in the case of more arbitrary and less figurative representations, the fruition is more conscious, also allowing to overcome some of the cognitive limits of visual representations. We investigate whether it is possible, and maybe even more suitable, to create sensorial representations that do not use the view, therefore we studied the potential of such representations. This study led to the realization of a tactile and acoustic map of radio waves emitted from celestial objects in a region of the sky, using tactile and auditory parameters not necessarily corresponding to visual analogues. The experiment, carried out also with visually impaired users, showed a significant effect in terms of transfer of information and involvement of a disabled audience, presenting interesting cues for future research in education, implementations for science centers and creation of integrations projects about sensory impairment.
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Impatto pedagogico e sociale dei grandi eventi / Mega Events Impact

Masi, Enrico <1983> January 1900 (has links)
Obiettivo della tesi è il tentativo di indagare - da un punto di vista pedagogico e con un approccio interdisciplinare - l’invasione “intima” delle tecnologie di comunicazione e la cosiddetta invasione globale dei grandi eventi. Che cosa si intende per impatto pedagogico e sociale? Come lo spazio influenza la vita delle persone, colpite o soltanto sfiorate, dal conflitto urbano e dal suo linguaggio? La struttura si suddivide in presentazione del problema e definizione del grande evento; disamina fenomenologica e concettuale del progetto educativo di Coubertin e del rituale olimpico; analisi pedagogica e teoretica della diffusione e “invasione” delle tecnologie nello spazio postmoderno; diari di campo e casi-studio; apparato visuale. Per affrontare questa ricerca è stato scelto un approccio di tipo fenomenologico, attivando un’analisi qualitativa su casi-studio specifici, e realizzando interviste semi-strutturate ad alcuni testimoni privilegiati del sistema di relazione sociale tra territorio e città che essi rappresentano. Con la presente ricerca vengono messe in evidenza alcune caratteristiche archetipiche e stereotipiche, all'interno della manifestazione dell'evento globale. Questo lavoro si avvicina all'esperienza vissuta per tentare di ritrarre modellizzazioni educative-relazionali del quotidiano, focalizzandosi sul concetto di reperibilità permanente e sul rapporto dell'individuo con l’identità virtuale. Basandosi sull’osservazione e attraverso una analisi critica di tipo esplorativo, lo sguardo del ricercatore si concentra sulla rappresentazione del grande evento in quanto fenomeno educativo-sociale allargato, rilevando negli ambienti neutrali, nei luoghi di transito, e nello spazio rituale delle grandi manifestazioni sportive ed espositive globali, il superamento del concetto di non-luogo e di sur-modernità. L’attenzione primaria viene posta sull’individualità dell’oppresso, la cui narrazione ritorna ad essere parte possibile nel discorso pedagogico e politico attuale. La ricerca si concentra su fenomeni quali il colonialismo e la “rivoluzione” tecnocratica, proponendosi di costruire uno strumento utile alla interpretazione educativa del nostro agire sociale di mediatori, attivi nel contesto globale. / The aim of this thesis is to investigate – from the educational point of view and with an interdisciplinary approach – the inner invasion of communication technologies and the global invasion of mega events. How the space influences the life of people touched or just scratched by the urban conflict and its language? The structure of the work: presentation and definition of the mega event; phenomenological and conceptual investigation of the educative project of Coubertin within the Olympic ritual; educational and theoretical analysis of the spreading “invasion” of technologies in the postmodern space; field-diaries and case-studies; visual apparatus. A phenomenolgical approach was chosen to work on the thesis; a qualitative analysis of the case-studies was activated, and semi-structured interviews have been made to both eye and body witnesses of the problematic relationship existing between the city and the living territory. Inside the thesis are shown some archetypical and stereotyped characteristics of the global mega event. The current research works close with everyday experiences to depict educative-relational structures, focusing on the concept of constant availability and the relationship between individual and virtual identity. The work is based on exploration, observation and critical analysis while the researcher focused on the mega event representation as expanded socio-educative phenomenon, detecting its proof in neutral areas, transit areas, and in the ritual space of the great sporting and global exhibition events, to describe the overcoming of the non-place. The primary attention is put on the oppressed person, according to Freire. The research focuses on phenomena such as late colonialism and “technocratic” revolution and aims to be a useful tool to the educative interpretation of our social action of mediators, operating in the global context.
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Media activism on and off line by Italian adolescents and young adults

Capobianco, Amelia <1973> 06 June 2014 (has links)
From several researchers it appears that Italian adolescents and young people are grown up with commercial television which is accused to contain too much violence, sex, reality shows, advertising, cartoons which are watched from 1 to 4 hours daily. Adolescents are also great users of mobile phones and spend a lot of time to use it. Their academic results are below the average of Ocse States. However the widespread use of communication technology and social networks display also another side of adolescents who engage in media activism and political movement such as Ammazzateci tutti!, Indymedia, Movimento 5 Stelle, Movimento No Tav. In which way does the world economic crisis -with the specific problems of Italy as the cutting founds for school, academic research and welfare, the corruption of political class, mafia and camorra organisation induce a reaction in our adolescents and young people? Several researches inform us about their use of internet in terms of spending time but, more important, how internet, and the web 2.0, could be an instrument for their reaction? What do they do online? How they do it? Which is the meaning of their presence online? And, has their online activity a continuity offline? The research aims are: 1. Trough a participant observation of Social Network profiles opened by 10 young active citizens, I would seek to understand which kind of social or political activities they engage in online as individuals and which is the meaning of their presence online. 2. To observe and understand if adolescents and young people have a continuity of their socio-political engagement online in offline activities and which kind of experiences it is. 3. Try to comprehend which was (or which were) the significant, learning experiences that convinced them about the potential of the web as tool for their activism. / All’origine di questa ricerca ci sono due affermazioni, la prima di Al Gore, premio Nobel per la pace nel 2007, ha affermato che “La primavera araba ha avuto internet come strumento” La seconda è di Jacques Gonnet membro del gruppo di studio francese Clemì: “… [esiste un] legame fondamentale tra democrazia ed educazione ai media: (…). La scuola, luogo d’iniziazione ai valori di una società, si inscrive e si rivela, grazie ai media, in una visione politica del mondo. L’educazione ai media diventa un’iniziazione alle pratiche democratiche, (…)” La dichiarazione di Gore mi ha indotta a riflettere sull’attivismo dei giovani italiani, a fenomeni quali “Ammazzateci tutti!”, “Indymedia”, “Movimento 5 Stelle” “Libera” il Movimento “No Tav” ecc. Quella di J. Gonnet su quali possono essere le esperienze formative relative ai media per i giovani italiani. La scuola? La famiglia? I pari? Tutte queste? Altre? Le domande che guidano questo mio lavoro di ricerca sono state: in quale maniera la crisi del nostro paese induce una reazione nei nostri adolescenti e giovani? La rete quanto è utilizzata per dare forma a queste reazioni? Molte ricerche ci forniscono dati sull’uso che i ragazzi fanno di internet in termini di tempo dedicato e attività svolte ma, come internet può essere uno strumento per il loro impegno? Cosa fanno i ragazzi online? Come? Come la loro attività online si traduce nella continuità offline? Avvalendomi di strumenti come l’osservazione di profili su Social Network, l’osservazione in presenza di eventi quali manifestazioni e dibattiti, l’intervista e il questionario, lo studio della letteratura esistente, tenta di dare una risposta a queste domande.
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Per una implementazione sostenibile delle nuove tecnologie a scuola / A sustainable implementation of new technologies in schools

Ferrari, Luca <1980> January 1900 (has links)
This dissertation aims to explore, from a pedagogical point of view and according to a “qualitative approach”, the issue of sustainable implementation of new technologies at school. Take in account the exploratory researches undertaken in Italy (Emilia Romagna) and in the State of El Salvador (Central America), this work intends to stimulate the political and cultural debate around the issue of sustainability of ICT. It represents a first contribution to support schools in cooperating each other, in order to systematically manage the processes that make “possible” the sustainable implementation of ICT in the school. / La presente dissertazione si propone di esplorare, da un punto di vista pedagogico e secondo un approccio qualitativo, il tema della implementazione sostenibile delle nuove tecnologie digitali in ambito scolastico. A partire dai risultati delle indagini esplorative condotte nella Regione Emilia Romagna (Italia) e nello Stato de El Salvador (America Centrale), le considerazioni raccolte e organizzate in questo lavoro vorrebbero rappresentare un primo contributo d’indirizzo politico e pedagogico per sostenere sia le scuole in aree e/o in situazioni di svantaggio, sia le scuole considerate di “eccellenza” nel cooperare tra loro e nel governare adeguatamente i processi che rendono “possibile” la implementazione sostenibile e sistemica delle TIC nella scuola.
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STILI COMUNICATIVI E STILI DI APPRENDIMENTO NELL'INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO LS A DISCENTI GIAPPONESI E SVEDESI

BERGONZI, SILVIA 01 April 2009 (has links)
La presente ricerca intende indagare alcune tendenze interazionali di discenti giapponesi e svedesi in relazione alla cultura dei parlanti e al processo comunicativo che ha luogo nell’insegnamento dell’italiano all’estero. Gli stili comunicativi e gli stili di apprendimento costituiscono lo sfondo della dinamica di rapporto fra docente e studente. Tali elementi si manifestano in interazioni interculturali attraverso una co-occorrenza di regolarità caratteristiche della comunità linguistica a cui i discenti appartengono. Osservando lo stile comunicativo degli studenti si nota che alcune strategie interazionali riflettono valori culturali a cui è legato il senso della politeness, così come percepito dalla loro comunità linguistica. Il trasferimento di strategie comunicative da una lingua all’altra può dare origine a dissonanze nelle interazioni tra docenti e studenti, inficiando il processo comunicativo che permette di attuare pragmaticamente l’azione didattica, compromettendone talvolta il buon esito. Le modalità interazionali degli studenti riflettono lo stile comunicativo della comunità linguistica di cui fanno parte, mentre la tradizione della didattica delle lingue straniere permette di comprendere gli stili di apprendimento dei discenti. Si comprende così la centralità che hanno la cultura dei parlanti e il processo comunicativo, ai fini dell’insegnamento e dell’apprendimento delle lingue all’estero. / The aim of the present research is to investigate some interactional features of Japanese and Swedish students as regards the culture of the speakers and the process of communication involved in the teaching of Italian as a foreign language. Communication styles and learning styles form the background of the dynamics in the relationship between the lecturer and the student. Such elements can be perceived in intercultural communications, especially by a co-occurrence of regularities that are distinctive of the language community the students belong to. By observing the communication styles of the students one can see that some interactional strategies reflect cultural values that are strictly connected to the sense of politeness, as perceived by a language community. Transferring communicative strategies from one language to another can produce dissonances in the interactions between the lecturer and the students; this in turn can affect the process of communication in its pragmatic application of the teaching, at times making it less successful. The communication styles of the students reflect those of the language community they belong to, whereas the foreign language teaching tradition allows one to comprehend their styles of learning. Thus one can rediscover the central role of culture and communication in the process of teaching a foreign language abroad.
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Educazione e Nuove Tecnologie: i nuovi scenari educ@tivi del Videogioco

Nardone, Mariarosaria <1972> 25 May 2007 (has links)
No description available.
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La città educativa e le nuove tecnologie. L'integrazione scuola-territorio nella società della comunicazione

Tagliati, Claudia <1976> 21 April 2008 (has links)
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