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Il Decreto Legge. L'esperienza albanese e quella italiana in un confronto / Decree-law. A comparison between Albanian and Italian experiences

Kanaj, Ilir <1976> January 1900 (has links)
La riflessione scientifica sulle fonti del diritto è al centro dell’interesse dei costituzionalisti. La formazione dello stato moderno ha determinato l’idea che identifica nello Stato il principale soggetto della produzione normativa. Tuttavia la forza disgregatrice di nuove collettività interne ed esterne allo stato ha messo in crisi il vecchio modello, inteso come forte aggregazione politica, senza sostituirlo con uno nuovo e lasciando il sistema delle fonti del diritto nella ben nota crisi di questi anni. La legge tende a perdere il contenuto tipico di generalità ed astrattezza e a confondersi sempre di più con gli atti provvedimento. Se l’esistenza della legge si distingue solo per i connotati formali e non per le sue caratteristiche sostanziali, allora solo le forme la distingueranno dagli atti normativi dell’esecutivo e in generale da quelli dell’amministrazione. Tale situazione implicherà da un lato l’incapacità dei parlamenti di produrre norme giuridiche di largo respiro capaci di regolare gli interessi che emergono dalla società civile e dall’altra una sorta di deresponsabilizzazione e non imparzialità da parte degli organi amministrativi. Nel presente studio, partendo da una analisi dello sviluppo della decretazione nella cornice dello stato liberale italiano, tenteremo di apprestare un’analisi parallela dello sviluppo del decreto legge nell’esperienza albanese. Il primo capitolo è un ripercorrere le tappe dello sviluppo della decretazione d’urgenza a partire dal quadro costituzionale offerto dallo Statuto Albertino per arrivare alla disciplina attuale. Nel secondo capitolo, rivolgendoci all’esperienza albanese, ripercorriamo brevemente le tappe dello sviluppo storico dello stato a partire dal Congresso di Vlora cercando di intercettare nella esigua letteratura le tracce del decreto legge, per poi giungere all’analisi della sistemazione odierna. Infine nell’ultimo capitolo, esamineremo brevemente alcune esperienze europee per individuare la loro scelta rispetto alle competenze normative attribuite agli organi esecutivi pur nel rispetto del principio di separazione dei poteri che le accomuna tutte. / The scientific reflection on the sources of law is an issue of main interest for constitutionalists. The formation of the modern State has determined the idea that identifies in the State the central body of legislative function. However, the disintegrating force of new internal and external collectivities has put under discussion the old model, intended as a strong political aggregation, without replacing it with a new one and leaving the system of the sources of law in the well-known current crisis. The statute-book law is losing the typical content of generality and abstract nature by increasingly being confused with decree law. If the existence of law is distinguished exclusively for its formal connotations and for the substantial characteristics, than only the forms will distinguish it from the normative acts(decree-law) of the Government and in general from those of the public administration. This situation implies, on one side, the incapacity of the legislative power to produce legal norms of large scale capable to regulate the interests emerging from the civil society and, on the other side, a sort non-impartiality and a loss of responsibility by the administrative bodies. In the first chapter is offered an overview of the development of the decree-law function starting from the Albertin Statute till the current Italian experience. In the second chapter is developed an analytic tableau of the historical evolution of the same institute starting from the Congress of Vlora, with the intention to intercept in the scarce interested doctrine, in order to arrive to a systemic present analyze. For last, in the third chapter are shortly examined some current European experiences in the field of the delegation of legislative powers and functions to the executive branch in full respect of the principle of separation of powers distinguishing all of them.
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Intercambio de información entre Administraciones Públicas. Un análisis comparado / Scambio di informazione tra le pubbliche amministrazioni. Un'analisi comparata / Exchange of information between public administrations. A compared analysis.

Torregrosa Vazquez, Jose <1989> January 1900 (has links)
El objeto de esta tesis doctoral es el estudio comparado del régimen jurídico del intercambio de información entre Administraciones Públicas existente tanto en el ordenamiento italiano como en el español. Esta tesis se ha dividido en tres partes diferenciadas: la primera parte, que engloba el primer capítulo, que versa sobre el marco conceptual sobre el intercambio de información entre Administraciones Públicas. El objetivo de esta parte es situar al posible lector dentro del ámbito de estudio del presente trabajo: determinar el objeto de estudio de la tesis, delimitar y aclarar conceptos necesarios para la comparación. Se analizarán los presupuestos que justifican la transmisión de datos entre las Administraciones Públicas y las referencias, capitales y básicas, al ordenamiento europeo en cuyo seno se encuentra tanto el origen como muchas de las soluciones para la implantación de un sistema de intercambio de información entre Administraciones Públicas. En la segunda parte, que engloba los capítulos segundo y tercero, se realiza un estudio exhaustivo y separado de los ordenamientos italiano y español desde una triple perspectiva: derecho de los ciudadanos a no aportar datos y documentos que ya posean las Administraciones Públicas, la cooperación necesaria entre las diferentes Administraciones y el derecho a la protección de datos de carácter personal. En la tercera parte de este estudio, correspondiente al cuarto capítulo, se ha realizado una comparación entre ambos ordenamientos, con particular atención a los elementos comunes y, sobre todo, a aquellos diferentes sobre este triple perfil. Finalmente, considerando todos estos elementos, se ha realizado una propuesta de un modelo jurídico de intercambio de información entre Administraciones Públicas que haga posible el cumplimiento del derecho del ciudadano a no aportar documentación a través de normas jurídicas que tiendan a la cooperación administrativa con respeto al derecho a la protección de datos de carácter personal. / L’oggetto di questa tesi dottorale, è lo studio del regime giuridico, che riguarda lo scambio di informazione fra le amministrazioni pubbliche che si contempla sia nell’ordinamento italiano sia in quello spagnolo. Questa tesi è divisa in tre parti differenziate e quattro capitoli: la prima parte, che riguarda la cornice concettuale sullo scambio di informazione tra le pubbliche amministrazioni. L’obbiettivo di questa parte è collocare dentro l’ambito dello studio del presente elaborato il possibile lettore: determinare l’oggetto di studio della tesi, delimitare e chiarire concetti necessari per la comparazione. Verranno analizzati i presupposti che giustificano la trasmissione di dati tra le pubbliche amministrazioni ed i riferimenti, capitali e basici, all’ordinamento europeo nel quale seno si trova tanto l’origine come tante delle soluzioni per l’attivazione di un sistema di scambio di informazione tra le pubbliche amministrazioni. Nella seconda parte, che comprende i capitoli secondo e terzo, si realizza uno studio approfondito e separato degli ordinamenti italiano e spagnolo a partire d’un triplo profilo: diritto dei cittadini a non apportare documenti che sono già in mano delle pubbliche amministrazioni, la cooperazione necessaria tra le diverse amministrazioni ed il diritto alla protezione dei dati personali. Nella terza parte di questo elaborato, che corrisponde al quarto capitolo, si è realizzata una comparazione tra i due ordinamenti, con particolare attenzione agli elementi comuni e, soprattutto, agli elementi differenti di questo triplo profilo. Infine, considerando tutti gli elementi, è stata realizzata una proposta di un modello giuridico di scambio di informazione tra le pubbliche amministrazioni che renda possibile il compimento del diritto del cittadino a non apportare documentazione mediante norme giuridiche che riguardano la cooperazione amministrativa e che si adegui al rispetto del diritto alla protezione dei dati personale. / The purpose of this thesis is a comparative study on the legal system upon exchange of information between Spanish and Italian Public administrations. This thesis is divided in three main parts and four chapters. The first part, including chapter I, deals with the framework of the exchange of information between Spanish and Italian public administrations. The aim of this part is to place the reader within the scope of this paper: defining the subject matter of the thesis, describing and clarifying concepts needed for further comparison along this paper. We will also analyze the budgets used to justify the data transmission between public administrations and we will refer to European law where we found the origin as many of the solutions for the implementation of a proper system of exchanging information between public administrations. In the second part, which includes the second and third chapters, a comprehensive and separate study of the Italian and Spanish systems is achieved from three different perspectives: first, the right of citizens not to provide documents and data already held by public administrations; second, the necessary cooperation between the different administrations and the right to personal data protection. Finally, the third part of this study, includes the fourth chapter, makes a comparison between the Italian and Spanish systems, with special reference to the common and different elements. Hence, considering all these elements, this thesis contains a proposal of exchange information model between public administrations to render possible the fulfillment of citizens’ rights of not providing documentation through legal rules seeking to increase administrative cooperation and with respect of the right to personal data protection.
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La clausola generale antiabuso europea / The European General Anti-Abuse Rule / La cláusula general anti-abuso europea

Sanchez de Castro Martin-luengo, Enrique <1989> January 1900 (has links)
La tesi di ricerca analizza uno dei problemi più rilevanti: l’elusione fiscale sulla fiscalità diretta effettuata a livello europeo, tra l'uso abusivo delle libertà europee. Il punto di partenza è lo stato della legislazione fiscale nell'Unione Europea come conseguenza della difficoltà di raggiungere una vera e propria armonizzazione giuridica come risultato del cosiddetto veto fiscale. L'origine del cosiddetto ostacolo è la mancanza di un interesse fiscale comune tra gli Stati membri. La politica fiscale è un’area strategica per tutti gli Stati, quindi è impossibile legiferare accontentando tutti. Questa situazione costituisce un ostacolo al processo di integrazione giuridica ed economica e allo sviluppo del Mercato Interno, è per questo motivo che la Corte di giustizia europea, attuando in qualità di uno dei principali attori in quello che viene chiamata l'armonizzazione negativa e in pro di tale integrazione regionale, è valutato quelle libertà verso una interpretazione protezionista. Questa interpretazione protezionista è quella impiegata dagli operatori economici come strumento abusivo verso il quale eludere il complimento della norma fiscale nazionale. In questa situazione e con il fine di ottenere un sistema fiscale giusto, vero ed efficace, considerammo che il modo migliore per affrontare queste pratiche non è altro che attraverso l'uso della dottrina sul divieto del abuso del diritto europeo elaborata dalla Corte di giustizia, permettendo agli Stati membri di legiferare disposizioni che limitino l'esercizio delle libertà europee. Il problema dell'impiego della riferita teoria come strumento anti-elusivo si trova nella natura giuridica di essa. Questa è stata qualificata come principio interpretativo e non come un principio generale del Diritto Europeo, quindi se vogliamo utilizzarla come strumento anti-abuso bisognerà essere codificata negli Ordinamenti nazionali sotto forma di clausola generale anti-abuso mediante cui consentire all'autorità tributaria corrispondente ad agire di conseguenza. Codificazione che dovrà essere conforme al Diritto Europeo. / This thesis examines one of the most important problems in the tax arena: tax avoidance on direct taxation at European level, through the abuse of fundamental freedoms. The starting point is the state of tax law in the European Union as a consequence of the difficulty of reaching a real legal harmonization in this area as a result of the so-called veto. The origin of this obstacle is the lack of a common fiscal interest between Member States. Fiscal policy is a strategic area for all States, so it is impossible to legislate pleasing everyone. This remains an obstacle to the legal and economic integration process and development of the Internal Market. For this reason, the European Court of Justice, as a major player in what is called negative harmonization, has estimated those freedoms through a protectionist interpretation. This protectionist interpretation is that one used by taxpayers as an abusive instrument to elude the compliment of national tax regulations. In this situation and with the aim of obtaining a fair, real and effective tax system, we considered that the best way to deal with these practices is through the use of the doctrine on the prohibition of the abuse of European law adopted by the Court of Justice, allowing Member States to legislate provisions which restrict the exercise of the European freedom. The problem of the use of that theory is its legal nature. It was qualified as a principle of interpretation and not as a general principle of European law, so if we want to use it as anti-abuse provision, it must be codified in the national legal systems as a general anti-abuse rule according to the requirements established by the European Court in the aforementioned doctrine.
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Profili costituzionali dell'integrazione europea multilivello. Le esperienze di Italia e Francia / Constitutional profiles of the multilevel european integration. The experience of Italy and France

Sorbello, Chiara <1988> January 1900 (has links)
La tesi si propone di indagare l’incidenza dei processi di integrazione sovranazionale sulle singole esperienze costituzionali, nel contesto di una prospettiva teorica consapevole delle molteplici interconnessioni sussistenti tra processi di integrazione sovranazionale e relazioni tra ordinamenti giuridici. L’obiettivo è quello di rappresentare ed evidenziare, in siffatto contesto multilivello, i processi dinamici che hanno riguardato e caratterizzano taluni aspetti dell’ordinamento costituzionale nella dimensione sovranazionale ed infrastatale. La prospettiva involge altresì un’analisi di tipo comparatistico, attraverso la quale si sono trattate in parallelo i caratteri di due esperienze nazionali, anche al fine di ricostruire i canali di comunicazione fra le culture costituzionali, e far emergere i punti di contatto ed i più significativi elementi di diversità tra i modelli accolti. Lo studio si muove lungo tre principali direttrici, cui corrispondono le tre parti dell’elaborato, volte ad approfondire gli aspetti più rilevanti del fenomeno in esame. Nel primo capitolo vengono esaminate le dinamiche evolutive dei rapporti tra il processo di integrazione europea e le Carte costituzionali, con l’intento di evidenziare come esse siano divenute gli elementi fondanti ed essenziali di siffatta struttura composita. Il secondo capitolo si sofferma ad analizzare il contributo della Corte di giustizia e delle giurisdizioni costituzionali allo sviluppo del contesto comunicativo euro-nazionale, con l’obiettivo di valutarne l’apporto in termini di armonizzazione del processo di integrazione interordinamentale. L’accento è altresì posto sull’evoluzione del dialogo tra le Corti e sul ruolo affidato alle giurisdizioni costituzionali. Infine, nel terzo capitolo muovendo dall’accento posto dal paradigma del costituzionalismo multilivello sull’esigenza di rinforzare la legittimazione democratica dell’Unione europea, sfruttando sino in fondo le risorse proprie della rappresentanza parlamentare, nel Parlamento europeo come nei Parlamenti nazionali, ci si sofferma nello specifico sul ricorso ad alcuni strumenti volti al rafforzamento del contesto comunicativo della rappresentanza parlamentare nel contesto europeo, nonché sulla relativa attuazione a livello nazionale. / The aim of the present thesis is to investigate the impact of the European integration process on the basis of national constitutional and institutional system, in a general context of a theoretical perspective aware of the interconnection between the supranational integration processes and the national legal order. The main purpose is to analyse, in such multilevel contest, the dynamic processes concerning the constitutional systems. The analysis also involves a comparative approach, through which the experiences of Italy and France are considered and studied in parallel. The study focuses on three main areas, to which the three chapters are linked. In the first chapter, the evolutionary dynamics of the relationships between the European integration process and the Constitutions are taken into consideration, with the aim of highlighting how the Constitutions become the fundamental elements of such "compound structure". The second chapter analyses the role of the Court of justice as well as of the constitutional jurisdictions in the development of the euro-national communicative system, with the aim to evaluate the harmonization of such integration process. In this regard, attention is also paid to the evolution of the dialogue between Courts and, more precisely, to the role of the constitutional courts. Lastly, in line with the "multilevel constitutionalism in action" perspective and with the need to enhance the democratic legitimacy of the European Union (also) by exploiting the Parliamentary sources, both at the European and national level, the third part of the present work focuses the attention on some mechanism considered necessary to deepen such Parliamentary representation.
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Vicende giuridiche dei rapporti e variazioni iva: sistema europeo ed esperienza nazionale / Modification to legal relationship and VAT changes: European system and national experience

Santin, Piera <1986> January 1900 (has links)
La presente trattazione analizza il ruolo delle vicende giuridiche dei rapporti imponibili nella disciplina dell’iva europea e nella sua attuazione nazionale. L’importanza delle vicende giuridiche dei rapporti è cresciuta all'affermarsi un modello di armonizzazione dell’imposta sul valore aggiunto improntato all’elaborazione di un modello d’imposta europeo, con la conseguente riduzione dell’autonomia normativa nazionale e la riconduzione delle fattispecie a categorie giuridiche comuni. Determinato dall’obbligo di rispettare i caratteri fondamentali dell’imposta. La disciplina si è poi evoluta con la sesta direttiva, sino a rappresentare un elemento sistematico, inscindibile dalla disciplina unitaria dettata dalla direttiva in tema di determinazione del corrispettivo quale effetto giuridico di un accordo concluso tra le parti. Ancora, nella messa a sistema dell’imposta con la direttiva rifusioni del 2006 l’assetto sistematico dell’iva europea ha valorizzato le fattispecie autonome corrispondenti a vicende giuridiche rilevanti e ne ha poi previsto l’interpretazione conforme alle previsioni in materia di rettifica della detrazione. Parallelamente a questa evoluzione si è poi sviluppata anche la disciplina italiana delle variazioni, caratterizzata da un’anticipazione nazionale delle stesse fattispecie che sarebbero poi state prese in considerazione con la sesta direttiva e da una peculiare scelta di prevedere l’effettuazione della variazione per il tramite della migliore valorizzazione dello strumento compensativo tipico del peculiare meccanismo applicativo dell’iva. In questo modo l’ordinamento interno ha potuto garantire lo sviluppo della disciplina in modo coerente con l’evoluzione dell’armonizzazione, pur sempre nel limite di un’attuazione e interpretazione con forti limiti casistici. Nella prospettiva di un’evoluzione successiva si valorizza dunque la possibilità di interpretare in senso europeo la disciplina italiana, così da garantire una coerente applicazione dell’art. 90 della direttiva iva, di cui è stato riconosciuto l’effetto diretto con la conseguente necessità di una conformazione delle discipline nazionali in via interpretativa. / Vat is applicable to legal relationship, that means that, whatever happens to the legal relationship considered in order to determinate value added tax, it has to be considered. The European system provide to an autonomous framework, evolved since the first introduction of VAT in 1967. In the present work it is analyzed how this system has been evolved and what are the effects in the national, particularly Italian, legal system.
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Gli amministratori deleganti nella S.p.A. / Non executive directors in the S.p.A.

Ciervo, Gianpaolo <1986> January 1900 (has links)
La presente tesi intende offrire una ricostruzione sistematica della disciplina applicabile agli amministratori deleganti di S.p.A. post riforma del 2003, attraverso una analisi della disciplina della delega, dei poteri, dei doveri e della responsabilità applicabili a tali amministratori. Il lavoro analizza, in primis, la disciplina della delega di funzioni amministrative ante e post riforma del 2003, evidenziando gli aspetti di continuità e discontinuità tra i due regimi. In secondo luogo, procede a una descrizione analitica dei poteri e dei doveri previsti in capo agli amministratori deleganti post riforma, per determinarne il contenuto e l'estensione. Infine, analizza le responsabilità degli amministratori deleganti per inadempimento dei doveri previsti a loro carico, tentando di dimostrare che la riforma ha attenuato il regime di responsabilità applicabile a tali amministratori attraverso una migliore distinzione del ruolo di tali soggetti rispetto a quello degli amministratori delegati. / The work addresses the issue of the role of non executive directors in the S.p.A. in the light of the civil code reform of 2003. The study is intended to provide a systematic analysis of non executive directors' role in the S.p.A. through the analysis of the powers, the duties and the liability regime applicable to them before and after the civil code reform. This work tries to demonstrate that the liability regime applicable to non executive directors after the civil code reform is lighter than the previous rule, thanks to the more analytic system of executive and non-executive directors' powers and duties as provided by the civil code reform.
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La detenzione amministrativa degli stranieri. Nuove frontiere in materia di liberta' personale / Immigration detention and legal safeguards against arbitrary detention

Cancellaro, Francesca <1984> January 1900 (has links)
La detenzione amministrativa degli stranieri, pur condividendo il carattere tipicamente afflittivo e stigmatizzante delle pene, non si fonda sulla commissione di un reato e non gode delle medesime garanzie previste dal sistema della giustizia penale. Nel nostro ordinamento l’inadeguatezza della legislazione, l’ampio margine di discrezionalità rimesso all’autorità di pubblica sicurezza, nonché il debole potere di sindacato giurisdizionale rimesso all’autorità giudiziaria, raggiungono il loro apice problematico nell’ambito delle pratiche di privazione della libertà personale che hanno per destinatari gli stranieri maggiormente vulnerabili, ossia quelli appena giunti sul territorio e il cui status giuridico non è ancora stato accertato (c.d. situazione di pre-admittance). E’ proprio sulla loro condizione che il presente lavoro si focalizza maggiormente. Le detenzioni de facto degli stranieri in condizione di pre-admittance sono analizzate, nel primo capitolo, a partire dal “caso Lampedusa”, descritto alla luce dell’indagine sul campo condotta dall’Autrice. Nel secondo capitolo viene ricostruito lo statuto della libertà personale dello straniero sulla base dei principi costituzionali e, nel terzo capitolo, sono analizzati i principi che informano il diritto alla libertà personale nell’ambito delle fonti sovranazionali, con particolare riferimento al diritto dell’Unione Europea e al sistema della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Sulla scorta dei principi indagati, nel quarto capitolo è tracciata l’evoluzione legislativa in materia di detenzione amministrativa dello straniero in Italia e, nel quinto capitolo, è approfondito il tema dei Centri dell’immigrazione e delle regole che li disciplinano. Nelle conclusioni, infine, sono tirate le fila del percorso tracciato, attraverso la valutazione degli strumenti di tutela in grado di prevenire le pratiche di privazione della libertà informali e di garantire uno standard minimo nella tutela della libertà individuale, anche nelle zone di frontiera del nostro ordinamento. / This thesis focuses on the issue of the legality of migrants’ detention immediately following disembarkation on EU shores. Under Italian practice, this phase is one of those where access to justice and legal advice are poorly protected, so that under the justification of necessity and urgency, cases of unlawful deprivation of liberty frequently take place without any legal basis and judicial review. This has been the case at the Immigration Centre located on Lampedusa Island in recent years, where under the label of ‘reception’ in reality migrants have been subjected to unlawful detention. As personally observed by the author, who carried out some fieldwork research within this Centre, the above situation has represented a case of arbitrary detention in breach of the principles established in the Italian Constitution and in International Conventions, in primis in the case law under the European Convention of Human Rights. This thesis builds on the Lampedusa case study with the aim of suggesting better ways to protect migrants’ personal liberty. Starting from the evaluation of the general legal safeguards available in the field of immigration detention in Italy, this thesis criticizes the habeas corpus system, specifically addressed to those who are in limbo’ between the arrival at the border of Europe and the determination of their individual legal status. It concludes that in Italy a migrant’s right to personal liberty is undermined by the lack of legal remedies in the Italian system.
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Applicazione dell'IVA e rilevanza degli obblighi strumentali nella analisi giuridica del modello impositivo / Application of VAT and functionality of the instrumental obligations for legal analysis of VAT system

Murgo, Pasquale <1981> 14 September 2015 (has links)
L'imposta sul valore aggiunto è caratterizzata da un meccanismo applicativo complesso preordinato al raggiungimento della neutralità in cui rivestono fondamentale rilevanza particolari obblighi strumentali richiesti al contribuente (fatturazione, registrazioni contabili, dichiarazioni). Il presente progetto di ricerca è finalizzato a valutare la propensione e funzionalità del meccanismo applicativo rispetto al generale principio di neutralità dell’imposta e la valenza svolta dagli obblighi strumentali rispetto alla qualificazione della fattispecie impositiva. / The value added tax is characterized by a complex mechanism application preordained to achieve neutrality in which are of fundamental importance instrumental obligations required the taxpayer (billing, accounting records, declarations). This research project aims to analyze the functionality of mechanism of application compared to the general principle of tax neutrality and the value held by the obligations instrumental respect to the qualification of the chargeable event.
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Il principio di continuità nel diritto amministrativo / The continuity principle in administrative law

Pini, Olivia <1984> 02 July 2013 (has links)
Il presente lavoro si propone principalmente di fornire un’analisi delle declinazioni assunte dal principio di continuità nel diritto amministrativo, tentando di metterne in luce al contempo le basi fondanti che caratterizzano ogni principio generale e le sfumature più attuali emerse dall’elaborazione della dottrina e della giurisprudenza più recenti. Partendo dal fondamentale presupposto secondo cui la maggior parte degli interpreti si è interessata al principio di continuità in campo amministrativo con prevalente riferimento all’ambito organizzativo-strutturale, si è tentato di estendere l’analisi sino a riconoscervi una manifestazione di principi chiave della funzione amministrativa complessivamente intesa quali efficienza, buon andamento, realizzazione di buoni risultati. La rilevanza centrale della continuità discende dalla sua infinita declinabilità, ma in questo lavoro si insiste particolarmente sul fatto che di essa possono darsi due fondamentali interpretazioni, tra loro fortemente connesse, che si influenzano reciprocamente: a quella che la intende come segno di stabilità perenne, capace di assicurare certezza sul modus operandi delle pubbliche amministrazioni e tutela degli affidamenti da esse ingenerati, si affianca una seconda visione che ne privilegia invece l’aspetto dinamico, interpretandola come il criterio che impone alla P.A. di assecondare la realtà che muta, evolvendo contestualmente ad essa, al fine di assicurare la permanenza del risultato utile per la collettività, in ossequio alla sua missione di cura. In questa prospettiva, il presente lavoro si propone di analizzare, nella sua prima parte, i risultati già raggiunti dall’elaborazione esegetica in materia di continuità amministrativa, con particolare riferimento alle sue manifestazioni nel campo dell’organizzazione e dell’attività amministrative, nonché ad alcune sue espressioni concrete nel settore degli appalti e dei servizi pubblici. La seconda parte è invece dedicata a fornire alcuni spunti ed ipotesi per nuove interpretazioni del principio in chiave sistematica, in relazione a concetti generali quali il tempo, lo spazio e il complessivo disegno progettuale della funzione amministrativa. / The present research is mainly aimed to give an analysis of the continuity principle in administrative law, trying to highlight both its fundamental features, which are common to any general principle, and its developments emerged from recent literature and jurisprudence. Starting from the assumption that most commentators have focused attention to the continuity principle in administrative law with particular reference to organization, the aim of this research has been the effort to extend the analysis in order to recognize it as an expression of other key principles of administrative function such as efficiency, good conduct, good results. The importance of continuity lies in its unlimited pliability, but this work mainly focuses on two of its possible interpretations, closely related one to the other and mutually influenced: on one side, continuity can be intended as steady stability, able to assure certainty on public administrations’ conducts and protection of legitimate expectations; on the other, it can be viewed as a dynamic concept, as the parameter which imposes on the public administration the duty to comply with the variable reality, simulaneously evolving with it in order to assure good and valuable results as required by its mission of care and attention. In this perspective, the first part of this work is focused on analysing the results already achieved by commentators on administrative continuity, with particular attention to its expressions within administrative organization and activity and to some of its concrete displays in the field of public contracts and services. The second part of the research is instead reserved to give some ideas and hypothesis for new interpretations of the continuity principle, in relation to general concepts such as time, space and general plan of administrative function.
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Deleghe di voto e acquisto del controllo nelle societa' quotate / Proxy voting and the acquisition of corporate control in listed companies

Colombo, Francesca <1985> January 1900 (has links)
A fronte dal recepimento del direttiva SHR nel nostro ordinamento, realizzato dal d.lgs. 27/2010, il presente lavoro si propone anzitutto di analizzare l'attuale ruolo della delega di voto - sollecitata e non - per poi verificare quale sia l'interesse concretamente sotteso a un voto così esercitato, con particolare attenzione alla sollecitazione di deleghe di voto, oggi destinata espressamente (per la prevalente dottrina) a consentire al promotore il perseguimento di interessi propri. Le considerazioni riguardo all'interesse concretamente sotteso al voto esercitato per delega portano a vagliarne la rilevanza ai fini della nozione di controllo, ex art. 2359 c.c., la quale esclude espressamente dai voti rilevanti esclusivamente quelli esercitati "per conto terzi", e non, dunque, anche quelli esercitati nell'interesse proprio da un soggetto non titolare della partecipazione. Viene quindi affrontata la principale critica ad un controllo raggiunto per tale via e, più in generale, attraverso una delle varie forme di dissociazione tra titolarità della partecipazione e legittimazione all'esercizio del voto ad essa relativo, ovvero la apparente mancanza di stabilità. Considerando tuttavia che ogni ipotesi di controllo c.d. di fatto per definizione non gode di stabilità se non si scelga di ammettere una valutazione di tale requisito necessariamente prognostica ed ex ante, si giunge alla conclusione che la fattispecie di un controllo acquisito tramite sollecitazione di deleghe si distingue da altre ipotesi di controllo di fatto esclusivamente per la maggiore difficoltà dell'accertamento in fatto del requisito della stabilità. Si affronta infine la possibilità di garantire il diritto di exit (ovvero una tutela risarcitoria) del socio di minoranza che veda modificate le condizioni di rischio del proprio investimento a causa di una modifica del soggetto controllante derivante da sollecitazione di deleghe, tramite applicazione diretta della disciplina OPA ovvero riconducendo la fattispecie all'art. 2497quater, lett. d, ove ne ricorrano i presupposti. / The research intends primarily to analyze the current role of proxy voting - solicited or not – after the transposition in our legal system of the SHRD, and then verify what is its subtended interest, with particular attention to the solicitation of proxies, today addressed explicitly (for the prevailing doctrine) to allow the promoter to pursuit his own interests. The considerations concerning the interest underlying the vote exercised by proxy lead to consider the relevance of this kind of vote to the notion of control, ex art. 2359 c.c., which specifically excludes the vote exercised exclusively in the interest of a third part, but not even those performed in his own interest by who is not the owner of the shares. Afterward this work tries to deal with the main criticism to a control achieved in this way that is the apparent lack of stability. Considering, however, that any acquisition of de facto control is, by definition, not durable, unless admitting an assessment of this requirement necessarily prognostic and ex ante, the acquisition of control by proxy solicitation could be distinguished from other cases of de facto control only for the greater difficulty in the assessment of the requirement of stability. Finally the work faces the warranty of exit (even by a mandatory takeover bid) for minority shareholders who see a change in the conditions of their investment due to a change of control resulting from a proxies solicitation.

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