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Caratterizzazione citogenetico-molecolare in pazienti con mieloma multiplo. Implicazioni prognostiche delle delezioni del cromosoma 13 e del cromosoma 17

Nicci, Chiara <1976> 05 June 2007 (has links)
No description available.
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Terapia di prima linea del mieloma multiplo con talidomide-desametasone: identificazione di una "signature" predittiva dell'ottenimento della risposta completa mediante studio del profilo di espressione genica

Renzulli, Matteo <1979> 05 June 2007 (has links)
No description available.
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Il nucleotide extracellulare UTP: induzione della migrazione di cellule staminali emopoietiche CD34+

Rossi, Lara <1979> 05 June 2007 (has links)
La letteratura scientifica degli ultimi anni si è arricchita di un numero sempre crescente di studi volti a chiarire i meccanismi che presiedono ai processi di homing di cellule staminali emopoietiche e del loro attecchimento a lungo termine nel midollo osseo. Tali fenomeni sembrano coinvolgere da un lato, l’interazione delle cellule staminali emopoietiche con la complessa architettura e componente cellulare midollare, e dall’altro la riposta ad un’ampia gamma di molecole regolatrici, tra le quali chemochine, citochine, molecole di adesione, enzimi proteolitici e mediatori non peptidici. Fanno parte di quest’ultimo gruppo anche i nucleotidi extracellulari, un gruppo di molecole-segnale recentemente caratterizzate come mediatori di numerose risposte biologiche, tra le quali l’allestimento di fenomeni flogistici e chemiotattici. Nel presente studio è stata investigata la capacità dei nucleotidi extracellulari ATP ed UTP di promuovere, in associazione alla chemochina CXCL12, la migrazione di cellule staminali umane CD34+. E’ così emerso che la stimolazione con UTP è in grado di incrementare significativamente la migrazione dei progenitori emopoietici in risposta al gradiente chemioattrattivo di CXCL12, nonché la loro capacità adesiva. Le analisi citofluorimetriche condotte su cellule migranti sembrano inoltre suggerire che l’UTP agisca interferendo con le dinamiche di internalizzazione del recettore CXCR4, rendendo così le cellule CD34+ maggiormente responsive, e per tempi più lunghi, al gradiente attrattivo del CXCL12. Saggi di homing competitivo in vivo hanno parallelamente mostrato, in topi NOD/SCID, che la stimolazione con UTP aumenta significativamente la capacità dei progenitori emopoeitci umani di localizzarsi a livello midollare. Sono state inoltre indagate alcune possibili vie di trasduzione del segnale attivate dalla stimolazione di recettori P2Y con UTP. Esperimenti di inibizione in presenza della tossina della Pertosse hanno evidenziato il coinvolgimento di proteine Gαi nella migrazione dipendente da CXCL12 ed UTP. Ulteriori indicazioni sono provenute dall’analisi del profilo trascrizionale di cellule staminali CD34+ stimolate con UTP, con CXCL12 o con entrambi i fattori contemporaneamente. Da questa analisi è emerso il ruolo di proteine della famiglia delle Rho GTPasi e di loro effettori a valle (ROCK 1 e ROCK 2) nel promuovere la migrazione UTP-dipendente. Questi dati sono stati confermati successivamente in vitro mediante esperimenti con Tossina B di C. Difficile (un inibitore delle Rho GTPasi) e con Y27632 (in grado di inibire specificatamente le cinasi ROCK). Nel complesso, i dati emersi in questo studio dimostrano la capacità del nucleotide extracellulare UTP di modulare la migrazione in vitro di progenitori emopoietici umani, nonché il loro homing midollare in vivo. L’effetto dell’UTP su questi fenomeni si esplica in concerto con la chemochina CXCL12, attraverso l’attivazione concertata di vie di trasduzione del segnale almeno parzialmente condivise da CXCR4 e recettori P2Y e attraverso il reclutamento comune di proteine ad attività GTPasica, tra le quali le proteine Gαi e i membri della famiglia delle Rho GTPasi.
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Inibitori del proteasoma nella terapia del mieloma multiplo

Vitali, Lucia <1959> 05 June 2007 (has links)
No description available.
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Reflusso gastroesofageo (RGE) nei pazienti portatori di malattie parenchimali diffuse del polmone (DLDS)

Belmonte, Gelorma <1970> 26 March 2007 (has links)
No description available.
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A SMO inhibitor drug reduces the progenitor cell's maintenance in the Drosophila hematopoietic organ: a novel model to study Chronic Myelogenous Leukemia relapse

Barraco, Marilena <1984> 23 January 2014 (has links)
The chronic myeloid leukemia complexity and the difficulties of disease eradication have recently led to the development of drugs which, together with the inhibitors of TK, could eliminate leukemia stem cells preventing the occurrence of relapses in patients undergoing transplantation. The Hedgehog (Hh) signaling pathway positively regulates the self-renewal and the maintenance of leukemic stem cells and not, and this function is evolutionarily conserved. Using Drosophila as a model, we studied the efficacy of the SMO inhibitor drug that inhibit the human protein Smoothened (SMO). SMO is a crucial component in the signal transduction of Hh and its blockade in mammals leads to a reduction in the disease induction. Here we show that administration of the SMO inhibitor to animals has a specific effect directed against the Drosophila ortholog protein, causing loss of quiescence and hematopoietic precursors mobilization. The SMO inhibitor induces in L3 larvae the appearance of melanotic nodules generated as response by Drosophila immune system to the increase of its hemocytes. The same phenotype is induced even by the dsRNA:SMO specific expression in hematopoietic precursors of the lymph gland. The drug action is also confirmed at cellular level. The study of molecular markers has allowed us to demonstrate that SMO inhibitor leads to a reduction of the quiescent precursors and to an increase of the differentiated cells. Moreover administering the inhibitor to heterozygous for a null allele of Smo, we observe a significant increase in the phenotype penetrance compared to administration to wild type animals. This helps to confirm the specific effect of the drug itself. These data taken together indicate that the study of inhibitors of Smo in Drosophila can represent a useful way to dissect their action mechanism at the molecular-genetic level in order to collect information applicable to the studies of the disease in humans.
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Le mutazioni del gene ABL come meccanismo di resistenza agli inibitori delle tirosin-chinasi nei pazienti con leucemie Philadelphia-positive: significato biologico, clinico e prognostico

Soverini, Simona <1975> 05 June 2007 (has links)
No description available.
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Characterizing the interaction between susceptibility genes to Berylliosis and beryllium: determining the antigen beryllium and molecular mechanisms to prevent the BE/HLA binding as a immuno-modulatory therapy against Berylliosis

Berretta, Floriana <1973> 26 March 2007 (has links)
No description available.
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Storia naturale e stratificazione prognostica della cardiomiopatia ipertrofica: nuove acquisizioni

Biagini, Elena <1973> 23 May 2007 (has links)
No description available.
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Il "ritardo evitabile" nella diagnosi di sindrome aortica acuta: analisi dei determinanti clinici e possibili ripercussioni sull'outcome

Lofiego, Carla <1975> 23 May 2007 (has links)
No description available.

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