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Jane Barker et la Trilogie de Galesia : commentaire, annotation et traduction d'une trilogie jacobite

Lacroix, Constance 15 March 2013 (has links)
Ce travail a pour fin de mieux faire connaître l’oeuvre de la polygraphe jacobite Jane Barker en France, en offrant une première traduction littéraire ainsi qu’un commentaire d’un cycle de trois récits romanesques : The Amours of Bosvil and Galesia — également connu sous le titre de Love Intrigues —, A Patch-Work Screen for the Ladies et The Lining of the Patch-Work Screen. Afin de rendre plussensible la spécificité de ces textes, la traduction s’efforce de retrouver une langueaussi proche que possible du français des contemporains de Jane Barker. Après unaperçu de la vie de Jane Barker (1652-1732), puis de sa fortune critique au XXesiècle, le commentaire prolonge le travail de contextualisation historique et idéologique ébauché dans l’appareil de notes parallèle (travail également pré-requispar la traduction) en étudiant successivement chacune des trois œuvres du corpus. A l’aide des hypotextes manuscrits de la trilogie, largement construite sur une oeuvre poétique antérieure vouée à une diffusion manuscrite, il s’attache à esquisser, dans la lignée des études critiques influencées par le nouvel historicisme, les résonances intellectuelles et les implications idéologiques, ainsi que les audaces esthétiques d’une oeuvre longtemps considérée comme alimentaire et comme dominée par la recherche d’une respectabilité propre à l’écrivain femme. Abandonnant l’image posthume de Jane Barker comme fille autoproclamée de la chaste Orinda, il souligne la pluralité du discours Barkerien – méditation, plaidoyer pro-Stuart et injonction, mais aussi interaction de codes romanesques en constitution et d’une idéologie subversive. / This work is intended to make a French audience better acquainted with the work of the little-known Jacobite writer Jane Barker through a translation and study of her threefold novelistic attempt, viz The Amours of Bosvil and Galesia, also known as Love Intrigues, A Patch-Work Screen for the Ladies and The Lining of the Patch-Work Screen. The translation aims at preserving the specificity of the textsthrough a language reminiscent of XVIIIth century French. The contextualizationinitiated in the notes on the text, which is a prerequisite for the translation, is carried further in a commentary which offers first an overview of Jane Barker’s life (1652- 1732) and posthumous existence in XXth century criticism, then an analysis of each of her narratives. Paying due attention to the manuscript base of the cycle, the sources and keys of which can be traced back to Jane Barker’s former, and still privately circulated, work as a manuscript poetess, this study outlines the intellectual involvement and ideological significance, as well as formal ingenuity, of a series of texts which have for too long been considered as mere journeyman’s work by a onetime amateur, merely seeking to establish her respectability as a professional woman writer. Questioning Jane Barker’s image as a self-proclaimed daughter of the chaste Orinda, the study focuses on the evolution of multi-layered discourse, which weaves together personal meditations, pro-Stuart pleas and a partisan agenda in a fruitful interaction between emerging narrative codes and a subversive ideology.
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MODERNIDADES CONTRA-NATURA: CRÍTICA ILUSTRADA, PRENSA PERIÓDICA Y CULTURA MANUSCRITA EN EL SIGLO XVIII AMERICANO

Sedeño-Guillén, Kevin R. 01 January 2017 (has links)
This dissertation studies the emergence of literary history and criticism in the Americas during the eighteenth century. It focuses upon the study of 1.) Natural history as a matrix of literary history and criticism; 2.) The geopolitical functions of literary history and criticism in the periodical press; and 3.) The recovery of manuscripts as a residual product of modernity. Texts associated with a hegemonic Enlightenment, such as “Disertación sobre el derecho público universal” by Francisco Javier de Uriortúa, are analyzed. Next, we study modern historical-critical thought as emphasized in the periodical press of Bogotá and Quito. Finally, the circulation of manuscripts is studied as an indicator of the participation of Spanish American authors in discussions about the Enlightenment. For the latter, the dissertation analyzes the development of theories of good taste in El Nuevo Luciano de Quito by Eugenio Espejo and in the Plan elementál del buen gusto en todo genéro de materias by Manuel del Socorro Rodríguez de la Victoria. The study challenges the epistemological conflict provoked by the handwritten condition of a considerable portion of scholarship from the eighteenth century, in which the projects of an American modernity become subjugated by the power of European print.
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Boiardo lettore di Dante. Comunicazione letteraria e intertestualità a Ferrara nella loro dimensione storica

Cazzato, Matteo 29 May 2024 (has links)
La tesi si propone di indagare l’intertestualità dantesca nell’opera volgare di Matteo Maria Boiardo. Il fenomeno è già stato oggetto di studi – indirizzati soprattutto al poema cavalleresco, e in misura minore (specie negli ultimi anni) al canzoniere lirico – che si sono mossi però nell’alveo dell’impostazione strutturalista, con una considerazione della memoria poetica da un punto di vista formalista e tipologico. Questa corrente ha consentito sviluppi importanti negli studi filologici, ma porta a vedere il fatto letterario staccato dal suo contesto di riferimento. Se questo esito in Italia è stato arginato da una forte base storicista, va detto che gli studi sulle riprese poetiche hanno però vissuto una situazione particolare. Da una parte, infatti, lo strutturalismo fra anni ’60 e ’70 ha imposto anche in Italia, attraverso una serie di importanti lavori, il suo modo di trattare la questione, senza poi che il successivo approdo semiotico incidesse in maniera significativa. Dall’altra, la reazione di chi voleva agganciare il fenomeno al dato storico ha riportato il problema all’impostazione erudita della critica delle fonti, privilegiando la raccolta dati da mettere in relazione con le informazioni sulla storia della tradizione e della circolazione. L’obbiettivo di questa tesi è fare un passo avanti, nella convinzione che per lo studio di questi fenomeni di riuso sia la circolazione manoscritta che i dati testuali e formali vadano letti in una piena prospettiva semiotica: guardare ai fenomeni di tradizione e trasmissione testuale nell’ottica dei processi ricettivi, e considerare le scelte di memoria poetica come atti comunicativi, con un valore pragmatico. La ricerca ha l’intento di giungere ad una maggior comprensione del rapporto del dotto poeta umanistico con il modello dantesco, un’interpretazione più chiara delle strategie di riuso, determinate dal particolare modo di leggere la Commedia nel contesto specifico, e perciò attraverso un preciso filtro fra quelli disponibili al tempo. Accanto all’insieme di informazioni filologiche sulle attestazioni manoscritte nelle biblioteche del tempo, l’indagine qui condotta consente – anche da un punto di vista che potremmo definire attributivo – di indicare in Benvenuto da Imola l’esegeta di riferimento per Boiardo e il suo pubblico, proprio perché l’osservazione ravvicinata dei testi e dei loro legami fa emergere questa tradizione interpretativa come la più attiva nell’elaborazione boiardesca rivolta ai lettori. Il lavoro non ha preso le mosse da un afflato teorico, teso a riconcettualizzare l’intertestualità, ma da un intento di chiarificazione sui testi e alcuni loro aspetti che non sembravano però trovare una spiegazione soddisfacente all’interno del quadro metodologico diffuso. Il lavoro, allora, ha assunto poco alla volta anche una vena metodologica sorta dall’osservazione dei fenomeni in modo nuovo. E così, accanto all’indagine storico-letteraria, e in stretta relazione con essa, è stato possibile avanzare alcune proposte ermeneutiche sui meccanismi intertestuali in base alle dinamiche della comunicazione letteraria. E nelle pagine che seguono il percorso si articola attorno a nuclei diversi ma interconnessi: da una parte la riflessione generale a carattere semiotico sui fenomeni di memoria poetica, che vengono concettualizzati grazie agli apporti di discipline come la pragmatica; segue una ricognizione storica sulle modalità di lettura e ricezione del modello dantesco – e non solo – in base alla circolazione dei testi e dei loro apparati esegetici; si arriva poi al nucleo del lavoro con l’affondo diretto su opere e paratesti esegetici con le loro relazioni, che si instaurano all’interno del laboratorio d’autore e poi da lì arrivano al pubblico.

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