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Fattori di sviluppo e dinamiche identitarie nel Mediterraneo: il caso dell'arcipelago maltese / Development Features and Identity Dynamics in the Mediterranean Area: The Case of Malta

MANCA, GAVINA 02 March 2007 (has links)
I nodi concettuali analizzati nel presente lavoro sono stati fondamentalmente due: 1) le politiche dello sviluppo in area mediterranea; 2) l'importanza che assumono in questo quadro i temi legati all'appartenenza e all'identità. In questo senso il concetto di sviluppo sostenibile è un altro punto chiave di questa parte. Al percorso teorico ha fatto seguito uno studio di caso presso l'arcipelago maltese. / This thesis is focused on two aspects: 1) the politics of development in the Mediterranean area, 2) the crucial role played by identity. The theoretical part is followed by a case study in the Malta archipelago, where we studied the development processes along with the identity dynamics through a multimethod approach.
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L'ABITAZIONE TRA BISOGNI E DESIDERI. "METTER SU CASA" NELLA SOCIETA' CONTEMPORANEA / Home and House between Needs and Wishes "Step up House" in the Contemporary Society

BOLIS, MICHELA 28 February 2008 (has links)
La tesi analizza il significato dell'abitazione nella società contemporanea, dove il processo di individualizzazione e la crescente importanza dell'esperienza quotidiana come spazio in cui i soggetti costruiscono il senso del loro agire, rendono la casa un oggetto di studio privilegiato. La trattazione si apre con un'analisi dell'abitare che prende in considerazione i principali significati legati alla casa, riconducibili essenzialmente alle due sfere semantiche dei termini inglesi house e home, e traccia una breve storia dello spazio domestico italiano dagli anni cinquanta fino ai giorni nostri. Successivamente, l'analisi viene contestualizzata nella cultura italiana contemporanea; innanzitutto, l'attenzione è puntata sulla house, con la descrizione del quadro abitativo attuale da un punto di vista quantitativo e strutturale. Poi, ci si sofferma sulla home, con l'analisi della relazione tra la casa, i bisogni e la cultura nella società contemporanea e, in particolare, viene approfondito il ruolo dell'abitazione come strumento di comunicazione dell'identità. Dopo questo inquadramento generale, il focus si sposta sulle giovani coppie: con riferimento ai risultati della ricerca empirica, vengono descritte le tappe del processo del “metter su casa” e il modo in cui oggi si caratterizza il rapporto tra le giovani coppie e l'abitazione. / The thesis analyses the meaning of the couple house/home in contemporary society. The actual social context is characterized by a process of individualization and by the increasing importance of daily experience as a space where individuals try to build the meaning of their behaviour: these elements make house/home an interesting subject of study. The thesis starts with an analysis of inhabiting and of its main meanings, which are essentially linked to the two semantic areas of house and home, and describes a short history of Italian domestic space from fifties to our days. Then, the analysis focuses on contemporary Italian culture; first, the reasoning points attention towards the house, with the description of the actual dwelling situation from a quantitative and structural point of view. Then, the treatment examines the home, with the analysis of home-needs-culture relation, and, in particular, analyses the home role as an identity communication tool. After the analysis of the general situation, the focus moves to young couples: with reference to the empiric research, the treatment describes the steps of the “step up house” process and the particular relation between young couples and their home.
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Coolhunting: la circolarità della distinzione / Coolhunting: The Circularity of Distinction

PEDRONI, MARCO LUCA 19 February 2009 (has links)
Obiettivo di questa tesi è una lettura del coolhunting, attività professionale ancora relativamente poco diffusa, come luogo emblematico di meccanismi simbolici cruciali per spiegare non solo il sistema della moda ma anche molti degli andamenti della produzione e del consumo di beni materiali ricchi di contenuti immateriali. Non a caso, il debito teorico di questo lavoro non riguarda solo i fashion studies a partire dal classico saggio di Simmel, ma soprattutto un autore come Pierre Bourdieu, che poche pagine ha dedicato alla moda ma ha coniato concetti, come quelli di campo, capitale culturale e simbolico, habitus e distinzione, che sono diventati imprescindibili in ogni studio di tipo culturale. La base empirica della ricerca è costituita da 42 interviste del tipo racconti di vita, che hanno coinvolto una variegata popolazione di coolhunters inseriti in agenzie o nelle imprese della moda, ricercatori e consulenti free-lance, le cui esperienze lavorative sono analiticamente descritte nei capitoli centrali della tesi. La ricostruzione del mondo del coolhunting si avvale anche di una accurata ricerca effettuata su siti web dedicati. Nel capitolo finale la prospettiva teorica e il corpus di informazioni raccolte trovano una sintesi in (a) una definizione articolata ma precisa di cool-hunter; (b) una tipologia idealtipica; (c) nel concetto bourdieusiano di distinzione, che sembra essere la posta in gioco intorno alla quale ruota tutto il mondo del coolhunting. I coolhunters emergono come intermediari culturali riconosciuti per la loro capacità di cogliere gli stili di consumo emergenti e le macrotendenze culturali per offrirli come spunto alla creatività dei produttori di oggetti di moda mainstream. / The aim of this thesis is a reading of coolhunting, an emergent professional activity, as an emblematic place of symbolic mechanisms that are crucial in order to explain not only the fashion system but also many cultural processes of the production and the consumption of material goods rich of immaterial contents. The theoretical debt does not regard only the fashion studies, beginning from the classic work of Simmel, but above all an author like Pierre Bourdieu, that has dedicated few pages to the fashion, but has coined concepts - as those of field, cultural and symbolic capital, habitus, distinction - that are nowadays essential in every cultural study. The empiric base of the research is a set of 42 in-depht interviews that have involved a heterogeneous population of coolhunters working in trend agencies or fashion companies, researchers and free-lance consultants, whose working experiences are analytically described in the central chapters of the thesis. The reconstruction of the world of the coolhunting is carried out also with a search based on dedicated websites. In the final chapter the theoretical perspective and the empirical evidences are summarized in (a) an articulate definition of coolhunter; b) an idealtypical classification of coolhunting workers; (c) in Pierre Bourdiue’s concept of distinction, that seems to be the stake that moves the field of coolhunting. The coolhunters emerge as cultural intermediaries recognized for their ability to identify the emergent styles of consumption and macro-cultural trends in order to offer them as useful ideas to the creativity of the producers of fashionable mainstream objects.
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La comunicazione della salute e del farmaco in Italia

CICCHIRILLO, MARA 17 June 2011 (has links)
Nella società odierna il termine “salute” assume una valenza sempre più omnicomprensiva e legata al concetto di benessere. L’individuo vive la questione della salute come un problema cogente e quotidiano e si dimostra attivo, ha però bisogno di informazioni e uno degli strumenti più importanti attraverso cui riesce a ottenerle sono proprio i media. A questa domanda così insistente corrisponde effettivamente una elevata offerta relativa ai temi della salute, ma l’abbondanza di contenuti, anche molto specifici, rende i cittadini disorientati e rischia di divenire un indistinto rumore di fondo in cui risulta difficile trovare ciò che interessa e comprendere cosa sia effettivamente utile, affidabile e corretto. In questo contesto si inserisce la comunicazione sul farmaco: le aziende farmaceutiche non utilizzano più solo strumenti diretti per comunicare (la pubblicità per i prodotti e verso chi è concesso dalla legge o l’informazione scientifica sul farmaco), ma anche mezzi “indiretti” come i mass media, che contemplano la presenza di intermediari, soprattutto giornalisti. La ricerca si occupa quindi da un lato di individuare gli strumenti utilizzati dall’industria farmaceutica per comunicare e dall’altro di analizzare le modalità di rappresentazione del tema della salute e del farmaco nei media. / In today's society the term “health” becomes increasingly comprehensive and linked to the concept of wellness. People live the issue of health as a cogent and daily problem and become active, therefore they need information and one of the most important instruments through which they manage to get them is the media system. This persistent question coincides with abundance of health issues, but the richness of themes, even very specific, makes people confused and could become a blurred background noise in which it is difficult to find what you are looking for and to understand what it is actually useful, reliable and correct. The communication about drugs stands in this context: pharmaceutical companies are not only using direct instruments to communicate (advertising for products when is permitted by law or scientific information), but also "indirect tools” as mass media, which include the presence of intermediaries, especially journalists. The research seeks to identify the instruments used by pharmaceutical industry to communicate and secondly to analyze the representation of the theme of health and medicine in media.
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L'ARTE DELLO SPAZIO PUBBLICO: ATTORI E PRATICHE DELLA PUBLIC ART / The art of public spaces: actors and practices of Public Art

MAZZUCOTELLI SALICE, SILVIA 21 December 2009 (has links)
Questa dissertazione si propone di contribuire alla riflessione teorica sulle trasformazioni della città contemporanea, che discipline come la sociologia urbana e, nell’ultimo decennio, la sociologia della cultura, stanno portando avanti; vorrebbe, in particolare, costruire dei ponti tra queste e la produzione artistica per lo spazio pubblico che va sotto il nome di Public Art. Il mutato rapporto fra forma fisica della città, modelli produttivi e modalità di uso degli spazi pubblici ha contribuito a stimolare la formazione di nuovi ambiti di elaborazione dell’identità collettiva. Attraverso uno studio qualitativo realizzato in Italia e negli Stati Uniti, mostra come l'Arte Pubblica obblighi l’arte e gli artisti ad una ridefinizione del loro ruolo “pubblico”: la sperimentazione di nuove strategie di comunicazione simbolica nello spazio pubblico e la ricerca di un confronto con la dimensione locale del territorio fanno della Public Art un’innovativa formula di rappresentazione e rappresentatività del territorio. / This dissertation contributes to the ongoing debates about the transformations of contemporary cities, which has long invested urban sociology and, more recently, has become a concern in the sociology of culture. It also explores the possibility to build bridges between these disciplines and the production of art in public space known as Public Art. The transformed relationship between the city’s physical form, its production systems and the different ways in which public space is used nowadays creates new areas for the elaboration of social identities. Through a qualitative study carried out in Italy and the United States, it also shows how contemporary Public Art requires a redefinition of the “public” role of art and artists: as it tests new strategies of symbolic communication in public space and it tries to get in contact with the local dimension, Public Art becomes an innovative formula of representation of the territory.
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Identità e mutamento nelle storie degli attivisti del Partito Democratico

VERGANI, MATTEO 04 March 2011 (has links)
Questa tesi presenta un’indagine sugli attivisti del Partito Democratico, condotta tra il 2009 e il 2010 nei circoli di quattro città italiane (Milano, Perugia, Roma e Napoli) attraverso etnografie e interviste biografiche. L’identità degli attivisti è studiata attraverso il metodo dello storytelling, ampiamente utilizzato negli studi dei fenomeni politici. Partendo dal presupposto teorico che ogni attivista possiede tante identità quanti sono i suoi flussi stabili di relazioni verso altri attori (individuali o collettivi), ne vengono individuati essenzialmente due: il primo verso l’interno dell’organizzazione e il secondo verso l’esterno. Nel primo caso, l’identità degli attivisti viene studiata attraverso le relazioni che essi intrattengono all’interno del partito (con leader, dirigenti e altri attivisti). Nel secondo caso, vengono analizzate le relazioni che gli attivisti intrattengono con elettori e realtà associative dei territori. Infine, si presenteranno gli aspetti dinamici delle identità degli attivisti, le scintille del mutamento che attraversano le loro storie. Il quadro generale che emerge dalla ricerca è un attivismo che viene definito, con una metafora informatica, “1.5”: un attivismo contemporaneo che sta esperendo un mutamento dalla militanza tradizionale dei partiti elettorali di massa, in una direzione che però è ancora per molti aspetti nebulosa. Un mutamento incompiuto: una rivoluzione “1.5”. / This work presents field research on the activists of the Italian Democratic Party, developed between 2009 and 2010 in four Italian cities (Milan, Perugia, Rome and Naples) through ethnographies and in-depth interviews. The identity of the activists is studied through the method of storytelling, widely used within the field of political studies. Starting from the theoretical assumption that social identities are stable steams of relations between actors, this work identifies two relevant steams for party activists: the first is toward the organization itself, and the second is toward the territory. In the first case, the identity of the activists is examined through the relationships with party leaders, managers and other activists. In the second case, it is analyzed the relation that activists maintain with the territory: voters, associations, and other political organizations. Finally, it is presented the dynamic aspect of the activists’ identities, the spark of change that run through their stories. The overall picture that emerges from the research is a “1.5 activism”: a contemporary form of activism that is experiencing a shift from traditional electoral mass parties, yet still remaining unfinished. A “1.5” revolution.
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La valutazione della qualità relazionale:come cambiano le organizzazioni che investono sulle relazioni. Il caso di un centro disabilità neuromotorie infantili.

MOSCATELLI, MATTEO 29 May 2012 (has links)
Il lavoro di tesi ha come oggetto la valutazione della qualità relazionale dei servizi offerti dal Centro disabilità neuromotorie infantili della Fondazione Ariel e ha come obiettivi l’approfondimento teorico e metodologico dell’approccio relazionale riflessivo alla valutazione, con attenzione alle connessioni tra valutazione e dimensioni organizzative dei servizi alla persona e alla famiglia. Questo approccio multidimensionale e multivision della qualità fa riferimento ad alcune macro-dimensioni organizzative del benessere relazionale generato da un servizio sociale: l’efficienza, l’efficacia, la qualità integrativa, la qualità etica dei fini. Questa prospettiva riflessiva e partecipata di valutazione costituisce un’opportunità per cogliere, descrivere e giudicare il bene comune relazionale generato da un servizio alla persona e alla famiglia in un contesto di bisogni sociali in mutamento, dove strategiche sono personalizzazione e alla familiarizzazione dei servizi. Oltre al potenziale conoscitivo, la valutazione della qualità relazionale dedica particolare attenzione al potenziale trasformativo e morfogenetico della leva valutativa. Metodologicamente l’analisi condotta è stata di tipo quanto-qualitativo. Sono state realizzate interviste semi-strutturate con gli operatori del Centro e una dettagliata analisi della documentazione. Il lavoro partecipato ha condotto alla costruzione di questionario di 35 variabili che è stato esitato da 167 famiglie beneficiarie. Oltre ad un’analisi monovariata dei risultati del questionario sono stati costruiti alcuni indici sintetici su alcune dimensioni critiche della qualità relazionale. / The work relates to evaluation of relational quality of the services offered by Foundation Ariel’s childhood neuromotor disabilities Center . The objectives are the methodological and theoretical study of the relational reflexive evaluation approach, with attention to the connections between evaluation and organizational dimensions services to individuals and families. This multidimensional and multi-vision quality model refers to some macro-organizational dimensions of relational well-being generated by social services: efficiency, effectiveness, quality integration, the quality of ethical purposes. This reflective and participatory evaluation perspective is an opportunity to capture, describe and assess the common good relationship generated by a service to individuals and families, which are strategic to the familiarization and customization in a context of changing social needs. In addition, relational quality evaluation pays particular attention to the transformative and morphogenetic potential of evaluation. Methodologically, the analysis was quanto-qualitative. Semi-structured interviews were conducted with operators of the Centre and a detailed analysis of the documentation was done. The work led to the construction of a questionnaire of 35 variables, which 167 beneficiary families have responded to. Besides monovariata analysis of the results of the questionnaire, some synthetic indexes of some critical dimensions of relational quality were constructed.
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Il giornalismo politico. Valori, pratiche e modelli interpretativi

UGOLINI, LORENZO 26 June 2012 (has links)
Lo sviluppo della comunicazione politico-elettorale nel corso degli anni ha profondamente modificato il modo in cui i messaggi provenienti dalla politica giungono al cittadino. Inoltre, l’evoluzione tecnologica del panorama mediatico ha reso sempre più facile, e accessibile a sempre più persone, la possibilità di un dialogo diretto tra il cittadino e l’esponente politico o il suo staff. Da questa dinamica appare escluso il giornalista politico, la cui intermediazione era del tutto necessaria fino a pochi anni or sono, e che oggi si trova a dover far fronte a un rischio di obsolescenza. Un rischio causato anche da pratiche e comportamenti che, nel corso degli anni, hanno contribuito a fare del giornalismo politico un facile bersaglio di accuse di eccessiva connivenza o conflittualità con il sistema politico e con quello economico. In questo lavoro, anche attraverso un’analisi svolta tra Francia e Italia, sosteniamo che l’unica via che il giornalismo può percorrere per evitare il rischio dell’obsolescenza è quella di recuperare, da un lato, i valori fondanti della professione, e dall’altro di innalzare il livello qualitativo, con una grande attenzione per la formazione e per la capacità di padroneggiare gli sviluppi tecnologici, sociali e culturali della società alla quale appartengono. / The development of political communication and election campaigning in the last decades has deeply modified the way in which political messages arrive to the citizens. Moreover, the technological evolution of the media has made easier, and more accessible to every part of the society, the possibility of a direct dialogue between citizens and politicians (or their staff). The figure that seems to be excluded from these dynamics is the political journalist, whose intermediation was necessary until recently, and who now has to face a real risk of obsolescence. This risk is caused also by practices and behaviors that, during the last years, contributed to make political journalism an easy target for accusations of excessive connivance or conflict with the political and the economical system. In this work, through also an analysis realized in France and in Italy, we argue that the only way journalism has, in order to avoid the risk of obsolescence, is to regain, on one hand, the traditional key values of the journalistic profession, and, on the other, to improve the qualitative level, with more attention to professional training and to the technological, social and cultural developments of the society.
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LA DOMANDA DI FORMAZIONE CONTINUA NELLA SOCIETA' DELLA CONOSCENZA : APPROCCI,SIGNIFICATI,E PRATICHE DI ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI

ALLEGRETTA, LICIA 29 May 2012 (has links)
Negli ultimi decenni, l’affermazione del paradigma della società della conoscenza e le recenti politiche di sostegno all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, hanno evidenziato la questione dello skillmismatching tra competenze formate e fabbisogni professionali espressi dal mercato del lavoro. La finalità della ricerca è stata quella di ricostruire il frame culturale, valoriale e normativo entro cui si colloca l’emergenza del fabbisogno formativo dei lavoratori e di tracciare il percorso storico-evolutivo dell’analisi dei fabbisogni formativi (aff) come strumento, come costrutto e come pratica. L’indagine empirica, di tipo qualitativo, ha coinvolto i vari stakeholders che concorrono a definire, direttamente e indirettamente, la dinamica della domanda/offerta di formazione continua e delle politiche formative a sostegno dell’occupazione. Oltre alla ricerca sul campo, il lavoro di ricerca ha prodotto una mappa delle pratiche di analisi dei fabbisogni formativi condotte nell’ultimo decennio (nazionali ed internazionali), una rassegna metodologica delle tecniche di analisi dei fabbisogni formativi e quattro studi di caso sulle pratiche di analisi dei fabbisogni formativi come strumento di policy (Stati Uniti, Canada, Europa, Italia). / In recent decades the success of the paradigm of the knowledge society and the recent policies of support for lifelong learning highlighted the question of skillmismatching between skills and vocational needs expressed by the labor market and also the value of human capital for competitive advantage of the whole society. The aims of the research was to reconstruct the frame of culture, values and normative into which fits the emergency of training trying to trace the historical-evolutionary of training needs analysis (Tna) as a tool, as a constructs and as a practice. The empirical research was qualitative and considered various stakeholders wich to help define, directly and indirectly, the dynamics of supply/demand of continuing training of workers and training policies to support employment. The research has produced a map of the practices of training needs analysis carried out in the last decade (at national and international level), a methodological review of techniques of Tna and four case studies on international practices of training needs analysis Key-words: capability - skillmismatch – human capital - lifelong learning -multistakeholders - human resource – labour union – practices – continuing training of workers – social partners
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Evaluating the performance of policy networks: connecting theories to organizational praxis. A case study analysis in Lombardy Region to evaluate the performance of the integrated care network managing the patway of persons with Spinal Cord Injury.

MORANDO, VERDIANA 29 May 2012 (has links)
Ricerca sperimentale sulla valutazione della performance nei servizi pubblici. Il lavoro è articolato in due parti: nella prima, dopo una ricognizione internazionale della letteratura e delle principali esperienze della misurazione, gestione e valutazione della performance, viene costruito e argomentato un framework sperimentale per la valutazione della performance dei network pubblici. La seconda sezione presenta uno studio di caso sperimentale per validare il framework. Lo studio di caso ha in oggetto il policy network per la gestione del PTDAR dei pazienti con lesione midollare. Viene considerato come network il territorio regionale e unità di analisi è collocata a livello micro in un unità dipartimentale: Unità Spinale Unipolare. Il framework risulta consistente e promettente per la valutazione dei policy network per le cure integrate. / Experimental case study design for the performance evaluation of health care public services. The thesis is broken down into two main parts: the first part deals with the performance framework construction wherein the international theoretical literature and experiences realized are retrieved and discussed. The second part deliveries an experimental case study design to validate the framework proposed. The case studies focuses on the integrated care pathway for persons whit spinal cord injury/dysfunction. The policy network sets out the Regional policy making and the unity of analysis is a Spinal Unit specialized centre. The framework proved to be consistent and adapted for evaluating policy network for integrated care.

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