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SMART CITIES E PROCESSI DI TRADUZIONE SOCIO-TECNICA. IL CASO DI TORINO SMART CITY / SMART CITIES AND PROCESSES OF SOCIO-TECHNICAL TRANSLATION. THE CASE OF TORINO SMART CITY

LAMPUGNANI, DAVIDE 15 June 2015 (has links)
La tesi ha come oggetto lo studio del rapporto tra tecnologia e società all’interno del fenomeno delle smart cities. In particolare, facendo riferimento all’approccio dei Science and Technology Studies, il lavoro di ricerca si propone di indagare i processi di traduzione socio-tecnica dell’idea di “smart city” riferendosi empiricamente al campo italiano ed al caso della città di Torino. A livello concettuale e metodologico, si sottolinea la necessità di far dialogare ed integrare lo studio dettagliato dei processi socio-tecnici con il più ampio contesto storico entro cui questi si trovano inseriti. A livello storico, invece, la tesi traccia una traiettoria che, partendo dalla città reticolare moderna della metà dell’800 e risalendo fino ai movimenti delle intelligent cities e della smart growth degli anni ’90, arriva fino al rilancio globale della smart city nel biennio 2008-2009. Infine, a livello attuale, il lavoro pone in evidenza il rapporto ambivalente tra le narrazioni e le forme di traduzione socio-tecnica veicolate dagli attori imprenditoriali ed istituzionali internazionali e le narrazioni e le forme di traduzione sviluppate dalle città. Attraverso l’analisi del caso di Torino Smart City la tesi mostra le potenzialità insite nell’idea di “smart city” ed i rischi connessi alla riproduzione di forme di tecno-determinismo e tecno-utopismo. / The object of the thesis is the study of the relationship between technology and society within the phenomenon of smart cities. In particular, referring to the Science and Technology Studies approach, the research aims at investigating the processes of socio-technical translation of the “smart city” idea by empirically addressing the Italian field and the case study of the city of Turin. At conceptual and methodological level, we show the necessity of a dialogue and an integration between the thick description of socio-technical processes and the wider context within which these are embedded. At historical level, the thesis traces a trajectory that, starting from the modern networked city of mid ‘800 and continuing up to intelligent cities and smart growth movements of the 90s, reaches the global raising of the smart city in 2008-2009. Finally, at present, the work underlines the ambivalent relationship between narrations and forms of socio-technical translation pushed by entrepreneurial and international institutional actors and narrations and forms of translation developed by cities. By analyzing the case of Torino Smart City the thesis shows both the inherent potentialities of the “smart city” idea and the risks connected with the reproduction of forms of techno-determinism and techno-utopianism.
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IL LAVORO MANAGERIALE NEI SERVIZI ALLA PERSONA

BIFFI, FRANCESCA 15 June 2015 (has links)
IL LAVORO MANAGERIALE NEI SERVIZI ALLA PERSONA “Cosa fanno i manager che lavorano nei Servizi alla Persona?” Lo scopo del lavoro di ricerca è quello di rispondere a questa domanda attraverso la descrizione delle attività quotidiane di sei manager italiani che lavorano in Servizi alla Persona. La ricerca ha combinato due approcci teorici, uno relativo alle attività manageriali (Mintzberg, 1980, 2010) e l’altro che concerne il lavoro sociale, “il lavoro sociale relazionale” (Folgheraiter, 1998, 2011). La scelta metodologica di integrare differenti approcci teorici si fonda sull’idea di arricchire la discussione riguardo a “cosa fanno i manager nei Servizi alla Persona?”, oggetto che coinvolge diverse discipline. I due strumenti utilizzati nella ricerca qualitativa sono: shadowing (in cui il ricercatore osserva i soggetti prendendo nota di tutto ciò che essi fanno o dicono) e interviste semi-strutturate (in cui l’intervistatore ha una traccia che indica gli argomenti da esplorare). L’integrazione teorica e il campo specifico di indagine hanno permesso di identificare ruoli manageriali peculiari dei Servizi alla Persona e di far emergere il punto di vista di manager assistenti sociali in merito al loro lavoro. / MANAGERIAL WORK IN PERSONAL SOCIAL SERVICES "What do managers that work in personal social services do?" The purpose of research project is to answer this question by describing the daily activities of six Italian managers that work in personal social services. The research has combined two theoretical approaches, one related to describing the daily practices of management (Mintzberg, 1980, 2010) and the other to social work, “the relational social work” (Folgheraiter, 1998, 2011). The methodological choice to integrate different theoretical approaches was based on the idea of enriching the discussion of “what do managers in personal social services do?” which spans different disciplines. The two techniques used in this qualitative research are: “shadowing” (in which the researcher observes the subjects, taking notes of everything they say or do) and semi-structured interviews (in which the interviewer has a framework of themes to be explored). The integration of different theoretical approaches and the specific field of investigation allowed the identification of some of the specific managerial roles in personal social services and the points of view of social work managers about their job.
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IL CAMBIAMENTO DEGLI ATTEGGIAMENTI DEGLI EUROPEI VERSO I RUOLI FEMMINILI NELLA SFERA PUBBLICA. ANALISI MULTILIVELLO E VALUTAZIONE CRITICA DEGLI STRUMENTI DI RILEVAZIONE / The change of the Europeans' attitudes toward female public roles. A multilevel analysis and a critical evaluation of the measurement instruments

LOMAZZI, VERA 20 February 2015 (has links)
La tesi propone una lettura multilivello e situata delle dinamiche di genere e ha l’obiettivo di studiare, attraverso un approccio comparativo, il cambiamento degli atteggiamenti degli europei nei confronti dei ruoli femminili nella sfera pubblica, intesi come indicatori dei valori di parità. Lo studio utilizza dati di indagini transnazionali come l’European Values Study e l’Eurobarometro. Gli strumenti di rilevazione degli atteggiamenti inclusi in tali indagini sono stati valutati criticamente, testandone l’adeguatezza per l’analisi comparativa. L’analisi multilivello, condotta in 22 paesi europei, evidenzia il diverso apporto esplicativo dei fattori individuali e contestuali. Il cambiamento degli atteggiamenti dal 1988 al 2008, in 7 contesti culturali (tra cui le “Tre Italie”), si è concentrato sull’analisi dei trend, osservando le differenze di genere e generazione, sui meccanismi del cambiamento e i suoi predittori. I risultati confermano la rilevanza del contesto nello sviluppo di valori di parità e, per promuovere una cultura paritaria, invitano a fare leva sull’istruzione e sulla partecipazione al mercato del lavoro delle donne. Per poter ottenere questo, le società necessitano di riorganizzarsi soprattutto in termini di servizi e benefit a favore delle famiglie, in modo che il modello di relazione tra i generi basato sulla reciprocità sia effettivamente possibile. / The thesis studies the gender dynamics as a multilevel and situated concept. It aims to investigate, by a comparative perspective, the change of attitudes toward female roles in the public sphere, here assumed as indicators of egalitarian values. The study uses data from cross-national surveys as the European Values Study and the Eurobarometer. The scales included in these surveys are critically evaluated in order to test their adequacy for comparative analysis. The multilevel analysis, performed in 22 European countries, shows the different contributes of individual and contextual factors. The attitudinal change from 1988 to 2008, in 7 cultural contexts (included the “Three Italies”) focused on the trend analysis, observing gender and generations differences, mechanism of change and its predictors. The results confirm that the context is relevant in the development of egalitarian values and, to promote an egalitarian culture, they invite societies to increase the educational level and the female economic participation. To get this, societies need to re-organize themselves in terms of services and benefits for families, in order to get the model of relationship based on the reciprocity between gender really possible.
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IL CONTRIBUTO DELLA SOCIETA' CIVILE AL PROCESSO DI DEMOCRATIZZAZIONE IN BOSNIA ERZEGOVINA: ESEMPI DI COOPERAZIONE AL FEMMINILE

GRECO, CAROLINA GIOVANNA 31 March 2015 (has links)
Il tema della vivacità della società civile nelle regioni della ex Jugoslavia rappresenta - soprattutto se considerato in relazione con le numerose iniziative di pace intraprese negli anni '90 di fronte all'imminenza del conflitto - un tema ancora poco indagato dalla letteratura sia in Italia e nel mondo anglosassone sia, soprendentemente, nei Paesi dell'area balcanica. Il presente lavoro di ricerca si pone invece come obiettivo quello di dimostrare l'esistenza di una radicata tradizione di attivismo civico nelle ex Repubbliche jugoslave e in Bosnia Erzegovina in particolare, dimostrando come soprattutto l'attivismo femminile, dagli anni Settanta sino ad oggi, abbia notevolmente contribuito all'emergere di un nuovo soggetto politico che ha preso attivamente parte ai processi di democratizzazione e riconciliazione della società nel contesto postbellico. Lo studio delle forme e dei metodi di lotta del Neofeminizam rappresenta infatti una lente di ingrandimento privilegiata e poco utilizzata per la comprensione di più ampie dinamiche inerenti il complesso processo di transizione che la Bosnia oggi è costretta ad affrontare. / The theme of the vibrancy of civil society in the regions of the former Yugoslavia represents – especially when considered in connection with the many peace initiatives undertaken in the ‘90s – a topic that has been little studied in the literature both in Italy and in the Anglo-Saxon world, but also surprisingly, in the Balkans countries. This research work aims to demonstrate the existence of a strong tradition of civic activism in all former Yugoslavia Republics and in particular in Bosnia and Herzegovina. Especially female activism, from the ‘70s until today, has greatly contributed to the emergence of a new political subject that has taken an active part in the democratization and reconciliation processes in the context of post-war Bosnia and Herzegovina. The analysis of the forms and struggle methods of Neofeminizam represents a privileged and little used key for the understanding of broader dynamics inherent in the complex process of transition that Bosnia Herzegovina is forced to face today.
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Relazioni di necessità e valenze comunicative nel rapporto tra sport e televisione. / Sport and Television: Conditioning and Communicative Realization

ABBIEZZI, PAOLA 23 March 2007 (has links)
Oggetto della ricerca è la riflessione sullo sport nella sua dimensione mediale, argomento che ha trovato solo recentemente una riconosciuta significatività all'interno delle scienze sociali. Attraverso un approccio multidisciplinare, il lavoro si propone di delineare una mappatura delle linee di riflessione riconducibili a un corpus organico individuabile nei media sport studies. La convinzione che esista uno specifico dello sport (inteso come substrato comunicativo ma anche come linguaggio) ha orientato l'indagine sulla sua rappresentazione televisiva, e sulle modalità di ospitalità o di appropriazione che si definiscono anche nei termini di reciprocità. L'indagine è stata condotta sia seguendo un percorso di tipo diacronico, nella ricostruzione dei vincoli e dei condizionamenti che lo sport ha esercitato nell'evoluzione del sistema radiotelevisivo italiano, sia di tipo sincronico, nell'osservazione del prodotto televisivo recente, individuato come vero e proprio sovra-genere. Ne emerge che lo sport si sottopone a una messa in discorso da parte della televisione che segue la linearità temporale dello svolgimento della gara, nella quale trovano una piena realizzazione comunicativa le fasi della preparazione, della performance e della celebrazione. / Aim of the research is to reflect on sport in its media dimension, a subject which has only recently achieved an acknowledged meaning in the field of social sciences. Through a multi-disciplinary approach, the research aims to outline a map of the reflection lines leading to an organic individual corpus in media sport studies. Believing in specifics of sports as communicative substrate, but also as a language, has directed the research on television representation and on the formalities of hospitality and appropriation to be defined even in terms of reciprocality. The research has followed a path of diachronic type, rebuilding the conditioning exerted by sport on the evolution of the Italian radio-television system and of a synchronic type, observing recent television products, identified as acknowledged true super-genres. Sport is thus object of a presentation by television following time linearity in the development of the game; here the stages of preparation and progress of the performance find a complete communicative realization.
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GLI ASSISTENTI SOCIALI LOMBARDI IN TUTELA MINORILE. UN'INDAGINE QUANTITATIVA SU OPINIONI E ATTIVITA' / CHILD PROTECTION SOCIAL WORKERS IN LOMBARDIA. A quantitative analysis about opinions and activities

CABIATI, ELENA 09 June 2014 (has links)
Il lavoro di ricerca è dedicato ai Servizi di Child Protection della regione Lombardia. Il disegno del lavoro è peculiare, composto da due parti che sorreggono l’obiettivo generale che si articola su due livelli di analisi complementari fra loro. L’intento è stato descrivere e analizzare la realtà dei servizi di tutela minorile della Regione in ordine a due dimensioni: le forme di gestione e la pratica operativa. Per la prima, è stata effettuata una ricognizione sulle forme di gestione relative al Servizio tutela minori di ciascun Comune lombardo: questa operazione ha da un lato costituito un risultato importante in sé andando a colmare un vuoto di materiale disponibile a livello ufficiale, e dall’altro è stato propedeutico all’indagine operativa che ha costituito la seconda parte del progetto. Nella seconda parte della ricerca, l’indagine ha riguardato l’attività degli assistenti sociali incardinati dentro le rispettive organizzazioni, con riferimento ad opinioni e comportamenti. L’idea di coinvolgere la popolazione degli assistenti sociali lombardi in un’indagine quantitativa (il tasso di risposta ha superato il 70%) nasce in risposta a quesiti che nei sistemi di tutela minorile risultano pendenti, la cui esplorazione, fino ad oggi parziale, potrebbe risultare utile alla programmazione dei Servizi, alla formazione degli operatori, alle scelte di politica sociale. Un valore aggiunto alla ricerca è rappresentato dall’ideazione di strumenti di rilevazione costruiti ad hoc / The purpose of the research is to gain data about the Child Protection system in an Italian Region (Lombardia). The work developed in two parts: one concerned the organizational form and the other the work practice of the practitioners. In Lombardia there are a wide type of Child Protection organizations: the institutional mission is the same but the modalities to seek it are numerous, for example in association with other towns, through a new institution, or sovereignty The official documentation about this theme is lacking: in this project has been realized a complete reconnaissance of the organizational forms with the assistance of the data collected through a survey administered to 200 managers. The second part of the research aimed to represent the work practices of the fieldwork. Involving the 70% of the practitioners committed in the Child Protection work in this Region, the survey realized underlines the opinions (about the workload, the competences and the abilities, the level of stress,..) and the activities done during a work week. To collect the data (analyzed with a statistical program), the research tools are ideated especially.
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Giovani rom e dinamiche di genere: tecniche e strumenti per la ricerca azione / Roma Youth and Gender Dynamics: Techniques for Action Research

MARCU, OANA 04 March 2011 (has links)
La ricerca approfondisce il processo di costruzione di identità di genere ed etniche in migrazione, attraverso l’intreccio di più assi di rappresentazione delle proprie appartenenze: l’asse dell’etnia, del genere e della classe. L’approccio metodologico parte dalla ricerca-azione per proporre un modo di condurre ricerca impegnato, relazionale, emozionale, il cui scopo è promuovere individui e gruppi in logiche di empowerment sociali. Il metodo privilegiato è l’etnografia, svolta in contesto transnazionale, basata sulla costruzione di relazioni di fiducia e combinando metodi visuali, interviste biografie e ricerca tra pari per ricomporre il quadro multifaccettato dell’esperienza dei giovani migranti e raggiungere un’ampia gamma di attori impegnati, con ruoli diversi, nella realtà studiata. L’esperienza migratoria dei giovani rom connette il Sud Ovest della Romania a Milano, attraverso dei circuiti e legami di parentela transnazionali. I giovani partecipanti nella ricerca sono coinvolti nello spazio delle economie della strada, praticano quotidianamente l’elemosina, la musica di strada o il borseggio. Alcune pratiche, nell’incontro tra gruppi in migrazione, si polarizzano in posizioni antitetiche, arrivano a simboleggiare la tradizione e a mediare la differenza tra i rom e i non-rom oppure tra gruppi diversi di rom. Tale lo statuto delle pratiche di genere associate alla verginità, ai matrimoni e al controllo dei corpi e della sessualità delle giovani ragazze. Attraverso il mantenimento della forte distinzione tra le traiettorie di genere, gruppi portatori di stigma rivendicano attributi identitari valorizzati: una sistemazione famigliare essenzialmente diversa, utilizzata discorsivamente per riproporre la differenza, in termini etnici e di statuto, nei confronti del gruppo “maggioritario”, e degli altri gruppi rom. Giovani uomini e donne contestualizzano gli scenari, le stilistiche dell’esistenza, associate alla tradizione come all’“occidentalizzazione”, e separano le loro performance di genere tra i diversi spazi della loro vita in migrazione. Definiscono nuove appartenenze in grado di costruire identità valorizzate e ricompongono permanentemente il sistema di pratiche, in un continuo dialogo tra “noi” (i gruppi di appartenenza) e “io” (l’identità individuale). / The research is focused on the process of gender and ethnic identity construction in migration, on multiple axes that represent migrant’s belongings: ethnicity, gender, and class. The methodological approach is based on the action research perspective and proposes an engaged, emotional and relational way of doing research, in order to promote individuals and groups in social empowerment processes. The privileged method is ethnography, in a transnational context, based on building relationships of trust with participants and combining visual methods, biographical interviews, and peer research in order to narrate the complex picture of migrant youth experiences and to reach all the actors involved. Young Roma’s migratory experience connects the South West of Romania to Milan, in transnational circuits and kinship networks. The participants are involved street economies: they beg, play music, or pickpocket on a daily basis. Some of the practices, in the encounters between groups in migration, come to symbolize tradition and mediate difference between Roma and non-Roma, or between different groups of Roma. Such are the practices related to the virginity of young girls, matrimonies and the control over the bodies and sexuality of young girls. By maintaining strong distinctions between gendered life paths, stigma afflicted groups reclaim valued identity attributes related to an essentially different family order, discursively used in order to re-state ethnic and status differences between “us”, the “majority” group, and other Roma groups. Young men and women contextualize these scenarios, the traditional as well as occidental “stylistics of existence”, and separate their gendered performances in the various spaces of their migrant life. They define new belongings able to construct valued identities and permanently challenge the systems of practice, in a continuous dialogue between “us” (in-group) and “I” (individual identities).
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Il ragionamento mentale e la condivisione dei significati: fattori di sviluppo e fattori interpersonali che influiscono sulla comprensione degli altri in età prescolastica / VERSO L'INTERSOGGETTIVITÀ: RUOLO E FUNZIONI DEL SÈ NELLA COSTRUZIONE INTERATTIVA DEL SOGGETTO

BIANCHI, ILARIA 03 March 2008 (has links)
La capacità di capire la mente e di predire il comportamento in età prescolastica si basa su concetti mentali o i bambini capiscono gli altri costruendo significanti nell'interazione senza elaborare una formale teoria della mente – TOM? Studio 1: l'analisi coi modelli di Rasch delle performance di 141 bambini alla versione italiana della TOM Scale (Wellman, Liu, 2004) rileva la sequenza: desideri – credenze – emozioni. I risultati vengono letti nei termini della crescente capacità dei bambini a considerare prospettive diverse, e non solo in termini di sviluppo concettuale. Sudio 2: la codifica delle interazioni di 72 bambini nel gioco di finzione (con una griglia appositamente costruita) mostra un progresso nella costruzione collaborativa dei significati solo parzialmente associato alle abilità TOM e individua nella calma un correlato del successo TOM. studio 3: dall'intervista di 36 madri emerge un legame tra mindfulness materna e calma dei bambini, e tra mind-mindedness e mentalità psicologica materne e capacità di ragionamento mentale dei bambini. La letteratura e i risultati del presente lavoro portano a riconoscere che l'esperienza interpersonale sostiene lo sviluppo del ragionamento mentale e suggeriscono che future valutazioni della capacità di capire la mente coinvolgano più direttamente i bambini di quanto facciano gli attuali strumenti formali. / Do preschoolers need mental concepts in order to reason and predict behavior, or do they construe meaning within interactions and do not need to build formal theories of mind - ToM? In study 1, the Rasch analysis of 141 children's performances on the Italian version of the ToM Scale (Wellman, Liu, 2004) shows a progression of understanding from desire, to belief to emotion. Results are discussed in terms of children's increasing experience at dealing with different perspectives that interacts with conceptual development. In study 2, the observation of 72 preschoolers' dyadic play interactions (coded with an exhaustive scheme developed ad-hoc) shows progress in children's collaborative construction of meaning, partially independent from abilities measured by the ToM Scale, and finds calmness as a correlate of ToM success. In study 3, the interview of 36 mothers reveals that maternal mindfulness is related to children's calmness and that maternal mind- and psychological mindedness are associated with children's facility at reasoning about the mental world. The theoretical review and empirical evidence collected lead to recognizing the role played by interpersonal and interactive experiences in framing mental reasoning, and suggest that future research measure social understanding in more participative, subjective situations than current formal assessment.
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PROCESSI ORGANIZZATIVI VOLTI A PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE DI UTENTI E FAMILIARI NEI SERVIZI DI SALUTE MENTALE

STANCHINA, ELENA 09 June 2014 (has links)
Il coinvolgimento di utenti e familiari nella progettazione, gestione e valutazione dei servizi di salute mentale consente di migliorare i servizi, facendo valere gli interessi e la prospettiva di stakeholders che spesso vengono visti esclusivamente come ricettori passivi di prestazioni. La tesi prende il via da queste considerazioni, legate ad approcci recovery oriented, con l’obiettivo di analizzare come le organizzazioni sociosanitarie possono favorire la partecipazione e accogliere il punto di vista degli utenti e dei familiari attraverso l’introduzione di pratiche innovative. Per raggiungere questo obiettivo si è scelto di analizzare due casi: il Fareassieme del Servizio di salute mentale di Trento e il Social Point del Dipartimento di salute mentale di Modena. Attraverso osservazione e interviste, sono stati raccolti dati qualitativi che hanno portato a una interpretazione complessa e sfaccettata. In particolare, sono emersi due versanti: (1) quello del cambiamento culturale necessario per introdurre nell’organizzazione un nuovo approccio centrato sulla partecipazione e (2) quello della formalizzazione delle nuove pratiche partecipative, con i risvolti positivi e negati dell’incardinamento nell’organizzazione. Nelle conclusioni, si ipotizzano possibili sviluppi per la ricerca futura e si elencano i suggerimenti operativi emergenti dalla ricerca per i manager dei servizi sociosanitari. / The participation of users and family members in the design, management and evaluation of mental health services can improve services, relying on the interests and perspective of the stakeholders that are often seen only as passive recipients of services. The thesis takes away from these considerations, related to recovery-oriented approaches. The aim is to analyze how organizations can promote the health and social participation and accept the point of view of users and their families, through the introduction of innovative practices. I analyze two Italian cases: “Doing Together” (a project of the Mental Health Service of Trento) and “Social Point” (a service of the Department of Mental Health of Modena). Two issues emerged from qualitative data: (1) the organizational cultural change related to the introduction of a new approach, centered on participation and (2) the formalization of the participatory practices, with positive and negative consequences. In conclusion, I propose possible development for future research and suggestions to managers of health services.
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I SISTEMI PREVISIONALI DEI FABBISOGNI PROFESSIONALI. L'ESPERIENZA ITALIANA E IL CONFRONTO INTERNAZIONALE

CASTIGLIONI, GIOVANNI 20 February 2015 (has links)
La tesi si propone di studiare i processi che hanno contribuito allo sviluppo dei sistemi previsionali dei futuri fabbisogni professionali in Italia e nel contesto internazionale. La ricerca si focalizza sui differenti approcci utilizzati nelle analisi previsive approfondendo in particolare le metodologie adottate dai seguenti istituti: BLS (Bureau Labor of Statistics - Stati Uniti); CEDEFOP (European Centre for the Development of Vocational Training); ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori). Studiare l’andamento e l’evoluzione del mercato del lavoro, in termini di rilevazione dei fabbisogni professionali, significa realizzare un’analisi complessa, seppure di ampia utilità, che si appresta a essere riletta in chiave sociologica ponendo l’attenzione sui processi di definizione e rappresentazione del mercato del lavoro e del suo rapporto con la società. Il quadro interpretativo che guida la ricerca mette in luce tre dimensioni attraverso cui sono state intraprese diverse misure per implementare i sistemi previsionali sul piano funzionale, meta-funzionale e metodologico. La tesi approfondisce inoltre come l’analisi dei fabbisogni professionali possa rappresentare una delle premesse di lettura delle dinamiche del mercato del lavoro al fine di rendere più efficiente l’incontro tra domanda e offerta e di sviluppare un efficace sistema di formazione professionale e di istruzione finalizzato a garantire maggiore occupabilità, ad affrontare le politiche del lavoro e a gestire le relazioni industriali. / The thesis aims to study the processes that have contributed to the development of the employment forecasting systems adopted in the Italian experience in comparison with the international context. The research focuses on different approaches to the methodologies carried out by the following institutions: BLS (Bureau Labor of Statistics, USA); CEDEFOP (European Centre for the Development of Vocational Training) and ISFOL (Italian Institute for the Development of Vocational Training for Workers). Studying the evolution of the labour market, in terms of analysis of occupational needs, requires a complex process of analysis which can be interpreted from a sociological perspective with regard to the definition and representation processes of the labour market and its relationship to society. The interpretative framework that guides the research highlights three dimensions through which employment forecasting systems have been realized: the functional dimension, the meta-functional dimension and the methodological dimension. The research also reflects on how an analysis of occupational needs can represent one of the premises of understanding of the dynamics of the labour market in order to bring about more efficient matching between labour demand and supply and to develop an effective vocational and educational training system aimed at guaranteeing more employability, in order to address labour policies and manage industrial relations effectively.

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