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Annullamento o scioglimento nel diritto civile svizzero del matrimonio dichiarato nullo in diritto canonico per impedimento dirimente /

Cattaneo, Ezio. January 1964 (has links)
Th. Droit Berne, 1962. / Bibliogr.: Bibliogr.
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Verschollenheit als Eheauflösungsgrund nach kanonischem und schweizerischem Recht /

Frei, Hans January 1951 (has links)
Diss. Recht Bern, 1951. / Bibliogr.
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I principi di certezza del diritto et di sécurité juridique e le garanzie offerte al cittadino in Italia e in Francia / I PRINCIPI DI CERTEZZA DEL DIRITTO E DI "SÉCURITÉ JURIDIQUE"E LE GARANZIE OFFERTE AL CITTADINO IN ITALIA E IN FRANCIA / The principle of legal certainty and the guarantees afforded to individuals in Italy and in France

CONDORELLI, MARTINA 28 June 2019 (has links)
Da ormai diversi anni, i giudici amministrativi, italiani come francesi, dimostrano una crescente preoccupazione per la tutela della certezza del diritto, che li ha portati ad arrogarsi il potere di modulare gli effetti dell’annullamento, seguendo il modello della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Questa preoccupazione non è tuttavia nuova: in Francia come in Italia, diversi orientamenti giurisprudenziali, anche molto risalenti, avevano lo scopo di preservare alcuni degli effetti prodotti dall’atto illegittimo dall’effetto eliminatorio e ripristinatorio dell’annullamento. Le nuove tecniche di protezione della certezza del diritto, e in particolare la modulazione, hanno ricevuto un’accoglienza molto diversa nei due Paesi: se in Francia hanno – almeno inizialmente – trovato un terreno fertile, in Italia, l’arretramento del principio di legalità da esse sotteso è stato fortemente criticato, poiché ritenuto contrario alle garanzie di tutela giurisdizionale sancite dall’art. 113 Cost. Da una parte, la tesi descrive e analizza le tecniche di protezione della stabilità degli effetti dell’atto illegittimo, allo scopo di comprendere ciò che, concretamente, i giudici intendono tutelare quando fanno prevalere il principio di certezza del diritto su quello di legalità. D’altra parte, la ricerca ha lo scopo di verificare quale sia l’impatto delle tendenze giurisprudenziali descritte sulle garanzie di tutela offerte ai cittadini in Italia e in Francia, al fine di trovare una spiegazione alla diversa accoglienza riservata alle tecniche giurisprudenziali di tutela della certezza del diritto nei due Paesi. / Since the beginning of the XXI century, Italian and French administrative courts have shown an increasing interest in the protection of legal certainty, which eventually culminated in the adoption of the power to modulate the temporal effects of judicial annulments, along the lines of the powers granted to the European Court of Justice by art. 264, sect. 2 T.F.E.U. An in-depth analysis of Italian and French case law revealed that several legal doctrines aimed at the preservation of unlawful administrative acts from the effects of an annulment had already been developed by domestic Courts prior to the introduction of the power to modulate their decisions, thus demonstrating a long-lasting commitment to legal certainty by the Courts. The new techniques generated different responses in the two sides of the Alps. While in France, they received general approval by legal scholars – at least initially – and their use is now widespread, in Italy they have been almost unanimously deemed in contravention of the guarantees enshrined in article 113 of the Italian Constitution. The dissertation describes and analyses the old and new techniques by which the stability of an unlawful act or of its effects are protected by Italian and French Courts, with the aim of further defining the concept of legal certainty by illustrating what is actually protected by the Court when the principle of legal certainty is acknowledged to prevail on the principle of legality. Furthermore, the dissertation focuses on the impact of these techniques on the justiciability of citizens’ rights, in France and in Italy, as a means to explain the different reception the power of modulation has had in the two Countries.
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Lesão e revisão judicial do contrato / Lesione i revisione giudiziaria del contratto

Peixoto, Eduardo Collet e Silva 19 May 2009 (has links)
A presente dissertação teve por objetivo o estudo da lesão no âmbito do Código Civil brasileiro de 2002 e as conseqüências impingidas aos contratos em que se verifica tal defeito do negócio jurídico: sua anulação e a possibilidade de revisão judicial. A análise do objeto específico da dissertação foi precedida por incursões nos princípios que regem o estatuto civil em vigor, com enfoque específico nos princípios contratuais; nos negócios jurídicos e seus planos, aqui mais detidamente no da validade; e também sobre diversas nuances que recebeu a lesão desde seu surgimento, nesse ponto discorrendo sobre a evolução do instituto desde o direito romano, seu tratamento nos ordenamentos jurídicos que mais influenciam o direito nacional e o desenvolvimento da matéria no Brasil. Também foi abordada a natureza jurídica da lesão, os requisitos necessários para sua configuração e realizada sua distinção de outros institutos. / La presente dissertazione ha avuto come obiettivo lo studio della lesione nellambito del Codice Civile brasiliano del 2002 e le consequenze appioppate ai contratti in cui si verifica tale difetto del negozio giuridico: suo annullamento e la possibilità di revisione giudiziale. Lanalisi del oggetto specifico della dissertazione è stata preceduta da incursioni ai principi che regono lo statuto civile vigente, con foco specifico nei principi contrattuali, nei negozi giuridici e nei suoi piani qui più acuratamente in quello della validità ed anche sulle varie sfumature con le qualle è vista la lesione sin dalla sua emersione, esaminando in questo punto levoluzione dellistituto sin dal diritto romano, il suo trattamento negli ordinamenti giuridici che piú hanno influito sul diritto nazionale e lo svolgimento dellargomento in Brasile. Viene anche tratatta la natura giuridica della lesione, i requisiti necessari per la sua configurazione e distinzione dagli altri istituti.
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Pourvoi en nullité et recours de droit public au Tribunal fédéral : étude de procédure pénale suisse et genevoise /

Sträuli, Bernhard. January 1995 (has links) (PDF)
Univ., Diss.--Genf, 1995.
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POTERE PUBBLICO E AUTOTUTELA AMMINISTRATIVA / Public authority and autoprotection powers

SILVESTRI, MAURO 08 July 2019 (has links)
La tesi ha per oggetto l’autotutela amministrativa, specialmente quella c.d. decisoria “spontanea”, ovvero quell’insieme di poteri che consentono all’amministrazione di riesaminare i propri provvedimenti e di rimuoverli a vario titolo.
Di questi poteri si è indagato il fondamento dogmatico e positivo. La questione del fondamento è stata per lunghi anni affrontata dalla dottrina e dalla giurisprudenza in termini totalmente pre-critici e non problematici: l’esistenza di questi poteri era semplicemente scontata e le riflessioni sulla loro base giuridica si esaurivano perlopiù nella constatazione della loro necessità nell’immemore consenso circa la loro ammissibilità. Negli ultimi anni, invece, una parte degli Autori ha disconosciuto la natura implicita e per così dire “originaria” di questi poteri e ne ha perciò patrocinato la stretta riconduzione al principio di legalità: in altre parole, l’annullamento e la revoca non sarebbero affatto conseguenza della c.d. inesauribilità del potere amministrativo – negata da questa dottrina – e sarebbero perciò oggi ammissibili unicamente nei casi e nei modi disciplinati dalle due norme introdotte nella legge sul procedimento nel 2005. Ciò a garanzia della certezza dei rapporti giuridici e del legittimo affidamento dei destinatari dei provvedimenti ampliativi. Secondo un filone ricostruttivo in pare contrastante con il primo, altri Autori hanno inteso valorizzare gli elementi de iure condito a favore della obbligatorietà dell’avvio del procedimento di riesame, auspicandone contemporaneamente la generalizzazione, nell’ottica di una più complessiva trasformazione dell’annullamento d’ufficio in un nuovo istituto ibrido, rispondente alla funzione di alternative dispute risolution system o, se si vuole, di ricorso gerarchico. Per le stesse ragioni, l’istituto dovrebbe perdere il carattere ampiamente discrezionale, in favore di una vincolatezza totale o parziale. Questo secondo “fronte di attacco” alla ricostruzione tradizionale intende offrire soluzione al venir meno del sistema dei controlli di legalità sull’azione amministrativa. Lo studio ha sottoposto a verifica entrambi i filoni evolutivi richiamati, discostandosi dal secondo e, pur accogliendo parte delle argomentazioni ad esso sottostanti, anche dal primo. Quanto alla teoria dell’esauribilità del potere amministrativo, oggetto della prima linea evolutiva, si è ritenuto di condividere le considerazioni circa la tutela dell’affidamento degli interessati e della stabilità dei rapporti giuridici. È parsa tuttavia meglio rispondente alle categorie generali e alle esigenze del sistema (anche sulla base di una visione del diritto amministrativo quale “diritto dei terzi”, per natura volto alla tutela dell’interesse generale e non solo dell’interesse privato particolare coinvolto dall’esercizio del potere) la conservazione della tradizionale inesauribilità del potere, seppur assai mitigata, nella pratica, con riferimento all’esercizio dei poteri di ritiro degli atti favorevoli ai privati il cui affidamento sia concretamente meritevole di tutela. La natura discrezionale dell’annullamento d’ufficio (e della revoca), sottoposta a critica dalla seconda linea evolutiva, viene difesa sia sul piano del diritto positivo e pretorio (attraverso la riconduzione dei principali casi di annullamento c.d. doveroso al modello generale), sia sul piano delle categorie generali, a partire dalla natura dei poteri coinvolti e dall’analisi delle posizioni giuridiche dei soggetti interessati dai procedimenti di secondo grado. / The thesis focuses on the Italian system of so called autoprotection or selfprotection. This expression refers to the powers of public administration to revoke its own acts when deemed necessary to repair a vice of legitimacy or a vice of opportunity, without being bind to resort to the courts. Given the aim of this powers – the same of first grade powers plus a semi-judicial one – they are usually meant by judges and scholars as “widely discretionary”. Furthermore, it has always been believed that the choice to activate the correspondent proceeding is totally free for public administration; consequently, a demand of interested parties does not make binding the start of the procedure, opposite to what happens with administrative appeal proceedings. In recent years ECJ, ECHR and national case law has emboldened the limits to selfredress, making clear that legitimate expectations and the public interest to legal certainty must be taken into consideration and given sufficient protection. Lately, also the Legislator followed, making the annulment and the revocation harder to be put in effect when the first act is favorable to the addressed subject. In such cases, the revocation cannot be ordered for a mere reconsideration of already known circumstances (ius poenitendi) but only if new ones show up. At the same time, ex officio annulment is precluded after 18 months from the issuing of the first act, instead of the previous general limit of a “reasonable time”. On the other hand, the case law has apparently pointed out some hypothesis of mandatory annulment, such as for “anticomunitarian acts” and cost-producing acts. Based on these two orientation, some scholars suggested a global rethinking of the self-protection, its bases and its rules. The study analyzes the case law and the latest legislative reforms, proving that no mandatory annulment exists in the Italian legal system. Therefore, nor the ECJ principle of equivalence nor other principles require that selfredress become generally obliged. The thesis also aims to prove that selfprotection remains a discretionary power, in order to ensure that the contrasting needs (the rule of law on the one hand, and the legal certainty and legitimate expectation on the other hand) can be properly balanced in every decision, according to the Constitutional provision of article 97, which requires that both impartiality and good administration are pursued.

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