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Serie tv Made in Russia. Percorsi produttivi di original e scripted format nell'economia televisiva della Federazione / SERIE TV MADE IN RUSSIA. PERCORSI PRODUTTIVI DI ORIGINAL E SCRIPTED FORMAT NELL'ECONOMIA TELEVISIVA DELLA FEDERAZIONE / TV series Made in Russia. Productive paths of original and scripted formats in the Federation television economy.

PRATI, ELENA 04 June 2021 (has links)
Negli ultimi dieci anni la Federazione Russa si è lanciata nel mercato globale della produzione di contenuti televisivi, migliorando la qualità dei propri prodotti e distinguendosi per i generi e le storie raccontate. Studiarne il sistema televisivo contemporaneo, con la peculiarità dei remake “made in Russia”, permette di comprenderne il funzionamento e l’evoluzione passata e futura, in un’ottica di economia globale. Capire come e perché sui palinsesti nazionali circolano ancora oggi prodotti che sono una copia di serie televisive originali occidentali (ben lontani dal concetto di scripted format) è alla base dell’analisi del sistema televisivo economico e produttivo. Questi remake sono presenti fin dai primi anni Duemila e, seppur con lievi differenze, sono tuttora presenti, prodotti e trasmessi, nonostante la loro versione originale sia comodamente fruibile sia attraverso la televisione lineare, sia attraverso le piattaforme OTT. Per quale motivo, quindi, non risultano ridondanti? Per quale motivo il pubblico russo ne sente la necessità? Esistono degli iter produttivi standardizzati che ne facilitino la produzione e la categorizzazione? Queste le domande alla base dello studio dei percorsi produttivi che le serie televisive occidentali intraprendono una volta che valicano i confini della Federazione Russa, in un meccanismo che rappresenta un unicum nel sistema televisivo economico globale. / In the last ten years Russian Federation has entered the global market of tv-content production, improving the quality of its products and standing out for the genres and stories told. Studying its contemporary television system, with the peculiarity of its remakes “made in Russia”, helps us understanding its functioning and evolution (past and future), in a global economy perspective. Understanding how and why on national show schedules still circulate products that are a copy of Western original television series (distant from the concept of ‘scripted format’) represents the basis of the analysis of the economic and productive system. These remakes are already present at the beginning of the new Millennium and, even if with slight differences, are still present and broadcast, nevertheless their original version can be found and watched both through DTT television and OTT platforms. From what reason, then, aren’t they redundant? Why Russian audience needs them? Are there any standardized productive paths that simplify their production and organization? These are the questions at the foundation of the study of productive paths that Western television series take once they cross Russian Federation borders, in a mechanism that represents an unprecedented example in the global economic television system.
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The Cinema is Dead. Long Live the Cinema: A Multiple Case Study of the Connection Between Community and Transitional Cinemas

Delgado, Benjamin Fernando 30 August 2013 (has links)
No description available.
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FRANCESCO SCARAMUZZA (SISSA, 1803 - PARMA, 1886)

FIACCADORI, CHIARA 08 March 2016 (has links)
Il presente studio si propone di ricostruire, in una dimensione monografica, la figura di Francesco Scaramuzza, personalità artistica prolifica che ha determinato nella prima metà dell’Ottocento il nuovo corso della pittura parmense. Interprete e portatore di un Romanticismo atipico, fu debitore, a suo modo, tanto della lezione dei Nazareni quanto, più tardi, della svolta lombarda verso i temi contemporanei, senza mai trascurare l’amata impronta correggesca. L’artista attraversa tre distinti momenti di committenza, dal governo restaurato di Maria Luigia d’Asburgo, dopo la parentesi napoleonica, all’infelice intervallo borbonico, presto sfociato nell’annessione al regno Sardo di Vittorio Emanuele II. Sotto la sovrana austriaca giunge all’apice della carriera, subendo, però, una battuta d’arresto con i Borbone a causa delle sue note simpatie libertarie. Trova una conferma nel nuovo governo unitario, il quale gli affida il compito di illustrare la Divina Commedia, la sua opera più nota e più riuscita, che segnerà, dopo diciassette anni di strenuo lavoro, il punto di arrivo della sua carriera d’artista. / This study aims to reconstruct, in a monographic dimension, the profile of Francesco Scaramuzza, a prolific artist who determined the new course of painting in Parma in the first half of the 19th century. Interpreter and bearer of an atypical Romanticism, in his artistic development he was inspired by the lessons of the Nazarenes as much as by the Lombard interest in contemporary subjects, without neglecting the beloved imprint of Correggio’s style. Throughout his career he went through three different patronages, from the restored regime of Marie Louise of Hapsburg, after the Napoleonic period, to the unhappy Bourbon interlude, ended quickly with the annexation to the reign of Vittorio Emanuele II. Under the Austrian sovereign he reached the peak of his career, suffering, however, a setback under the Bourbon government because of his well-known libertarian sympathies. His value was recognized eventually by the establishment of the united Italy, who entrusted him to illustrate the Divine Comedy, his most famous and successful work, which will mark, after seventeen years of strenuous work, the conclusion of his career as an artist.
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Études des enjeux de la représentation de l'artiste moderne au cinéma à l'occasion d'une analyse du film de Peter Watkins sur le peintre Edvard Munch

Doré Lemonde, Virginie January 2008 (has links)
Mémoire numérisé par la Division de la gestion de documents et des archives de l'Université de Montréal. / Pour respecter les droits d'auteur, la version électronique de cette thèse ou ce mémoire a été dépouillée, le cas échéant, de ses documents visuels et audio-visuels. La version intégrale de la thèse ou du mémoire a été déposée au Service de la gestion des documents et des archives de l'Université de Montréal.
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LA FIGURA FEMMINILE NEL FANTASTICO ITALIANO / THE FEMALE FIGURE IN ITALIAN "FANTASTICO"

COLLETTI, GUIDO CARLO 12 April 2019 (has links)
Il presente studio mira a constatare lo stretto collegamento tra la figura femminile e il cinema thriller e horror italiano, qui denominato genericamente “fantastico” in un’ accezione estensiva, a evidenziarne caratteristiche comuni relative a entrambi i generi. La periodizzazione della ricerca va dagli anni sessanta agli anni ottanta ed il primo obiettivo è stato quello di valutare secondo un approccio culturalista l’interdipendenza donna-horror, spesso sfociata in un approccio misogino al genere. I risultati sono stati spesso discordanti rispetto alle premesse di partenza: le donne sono raffigurate solo come vittime, il gradimento del pubblico è esclusivamente maschile. La messa in discussione di questa tesi si è resa possibile attraverso una ricerca empirico-applicativa di un campione di film e una disamina di scritti più recenti che mirano in qualche caso a rovesciare il paradigma di partenza. Il secondo obiettivo ha rilevato differenze tra rappresentazione femminile nel cinema italiano e americano, muovendo dal presupposto che le teorie su cui ci si è basati provengono dagli stati uniti e hanno previsto un campione per lo più di film non italiani. quindi l’ intento dello studio è stato anche quello di misurare l’applicabilità di alcuni paradigmi teorici al caso italiano. lo svolgimento della ricerca ha previsto un’indagine di tipo quantitativo (rilevazione del corpus estensivo di film) e intensivo-qualitativo (analisi di alcuni principali stereotipi femminili, tratti dalla letteratura e dal cinema: damsel in distress, belle dame sans merci, final girl), per giungere poi alla conclusione che il genere fantastico italiano ha risentito forse più di ogni altro di una conflittualità permanente, tra bisogno di emancipazione e resistenza conservatrice. / This current study aims to ascertain the close connection between female figure and Italian horror/thriller, cinema, here called "fantastico" in an extensive meaning, in order to highlight common features related to both genres. The periodization of research goes from 60s to 80s and the first purpose was to evaluate, according to a culturalist approach, the woman-horror interdependence, often focused in a mysoginic approach to the genre. The results have often been conflicting with respect to the starting presuppositions: the women are represented only as victims, the audience’s satisfaction is exclusively male. The discussion of this thesis was possible through an empirical and applicative research of a film sample and a careful investigation of latest writings that aim in different cases to reverse the paradigm of the starting point. The second objective detected differences between female representation in the Italian and American cinema, moving from the assumption that the theories which we are based on, come from united states and have provided a sample of more American films than Italian ones. Therefore the intent of this essay was testing the applicability of some historical theoric paradigms to the Italian case. the research’ s method involved a quantitative cataloging of extensive film corpus and an intensive one, which analyzes the main female stereotypes drawn from literature and cinema (damsel in distress, belle dame sans merci, final girl ). the conclusions show that the Italian fantastic genre has resisted more than other ones of a permanent conflict between emancipation and conservative resistance.
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LO SGUARDO SI FA SPAZIO: NUOVI ATTEGGIAMENTI DELLO SGUARDO NEL CINEMA CONTEMPORANEO / GAZE BECOMES SPACE - NEW GAZE BEHAVIUORS IN CONTEMPORARY CINEMA

TOSATTO, CRISTINA 03 May 2010 (has links)
La tesi intende indagare le relazioni tra lo spazio urbano ed il cinema contemporaneo, attraverso l'analisi dello spazio dell'immagine filmica. Come si orienta lo spettatore urbano di fronte ad immagini invase da dispositivi di visione che ne alterano lo statuto? Il concetto di rispazializzazione diventa una strategia di sopravvivenza del cinema nell'attuale paesaggio mediale. / The thesis aims to explore which kind of relationships connect urban space and contemporary cinema, by analyzing the space of the film image. How does urban spectator react in front of images invaded by many technological devices, which change the condition of that film space? The concept of respatialization seems to be a strategy, for cinema, to survive in the actual media landscape.
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Il focolare elettronico. Una storia culturale dell'ingresso della televisione nello spazio domestico (1954-1960)

PENATI, CECILIA 17 June 2011 (has links)
Obiettivo della tesi è stato quello di ricostruire una storia culturale della televisione italiana delle origini, concentrandosi sui percorsi attraverso i quali il medium è diventato parte integrante delle routine quotidiane del suo primo pubblico, cercando di dare senso a come la prima audience del piccolo schermo abbia sperimentato l’arrivo della televisione nello spazio della casa, nel corso degli anni di istituzionalizzazione del medium in Italia (1954-1960). Dopo una ricognizione della letteratura scientifica sul tema della domestication dei mezzi di comunicazione, della biografia culturale degli oggetti tecnici e dell’analisi storica delle “culture di visione” della tv, la seconda sezione della tesi prende in esame come il sistema dei media popolari (il discorso pubblicitario, il dibattito pubblico sulla stampa popolare, i paratesti aziendali della Rai) abbia attribuito significati alla televisione, "insegnando" al suo primo pubblico come collocarla nello spazio della casa. La terza sezione della tesi è dedicata a una ricostruzione storica del primo consumo televisivo domestico, svolta attraverso una ricerca etnografica condotta con venti interviste a testimoni che hanno vissuto in prima persona la prima diffusione dei ricevitori e la loro prima collocazione nello spazio della casa. / This dissertation is aimed to outline a cultural history of early Italian television, focusing on the pattern by which TV became part of its first audience’s daily routines, and trying to give sense of how the first public of the small screen experienced the arrival of the television in the space of their homes, in the years of institutionalisation of the new medium (1954-1960). After an overview of the scientific literature that has dealt with the topic of “media domestication”, cultural biography of technical objects, and historical analysis of television’s culture of viewing, the second section of the thesis examines how the system of popular media (mainly advertising, popular press, and broadcaster’s house organs) ascribed meanings to television as a domestic medium and advised its public how to use it. A third section of the dissertation is devoted to understanding the television viewing and consumption in historical perspective, through a ethnographic research developed with twenty in-depth interviews to witnesses that participated directly in the first diffusion and domestication of the TV sets in Italy.
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Spazio e immagine nell'esperienza filmica contemporanea: questioni di design e cultura visuale / Space and Image in the Contemporary Cinematic Experience. Design and Visual Culture Issues.

DE ROSA, MIRIAM STEFANIA 17 June 2011 (has links)
Le più recenti riflessioni di Visual, Cultural e Media Studies mostrano come la società contemporanea si caratterizzi per una tendenza a costruire la propria conoscenza e la propria cultura sfruttando la crescente proliferazione di immagini, molte delle quali a base filmica. Intercettando il dibattito sul post-cinema, la ricerca prova a prendere atto di questa dinamica adottando un approccio di tipo esperienziale, indagando le forme che l’istanza cinematografica assume nel momento in cui, lasciati i suoi luoghi classici, si fa presente negli spazi di vita. Proprio questo sorgere, costituisce il punto di partenza per ripercorrere i meccanismi attraverso cui l’istanza filmica viene in contatto con gli elementi essenziali perché possa modellarsi come conformazione esperienziale. L’esito di questo processo conduce alla costituzione di una forma esperienziale particolare, definita spazio-immagine. Il concetto assunto come chiave di lettura di questa categoria e dei suoi processi strutturali (abitare, costruire, arredare) è quello di design, inteso come possibilità di trasformazione dei tratti che definiscono le forme esperienziali. Ragionare in termini di spazio-immagine significa allora inquadrare l’idea di esperienza filmica in uno schema di presenza ed emersione, secondo una prospettiva organica di integrazione e tessitura che conduce all’identificazione di quelli che sono i neoluoghi del filmico. / Recent acquisitions in Visual, Cultural, and Media Studies emphasize the trend to use the contemporary proliferating images – mainly screen-based – in order to build knowledge and culture. Intercepting the current debate dealing with the post-medial condition involving cinema, the research project aims to detect this process. While assuming an experiential approach, it attempts to explore the forms of cinematic experience as it leaves its own precincts and finds new expressing solutions within everyday encounters. Starting from the emergence of original image-patterns in different contexts and situations of daily life, the observation focusses on the mechanisms which lead to a modelling of filmic experience into particular shapes and configurations. The result of these operations represents what is to be called 'space-image'. The interpretation key-concept of this category and of its structural processes (dwelling, projecting, furnishing) is design: this is intended here as transfomation options able to inform and re-inform experiential materials. Setting the study of cinematic experience under the sign of space-image means thus to reframe the presence and rising of moving images in a perspective of organic integration and texture, which permits to identify the new places of cinema in our time.
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IL CORPO NELL'ERA DIGITALE: DAL SIMULACRO ALLA PERFORMANCE CAPTURE / The Body in the Digital Era: from the Simulacrum to Performance Capture

MACCAFERRI, CAMILLA 03 June 2013 (has links)
Dopo l’avvento del sonoro e quello del colore, la settima arte sta attraversando una terza, forse più radicale, fase di rivoluzione: un vero e proprio tsunami che corrisponde all’avvento del digitale, dove il video insidia il primato della pellicola e la Computer Grafica è sempre più dilagante nel campo degli effetti speciali. Muovendosi all’interno di questo quadro di sostanziale cambiamento la presente ricerca, intitolata "Il corpo nell’era digitale: dal simulacro alla Performance Capture", si sofferma in particolare sull’analisi delle nuove prospettive che il corpo (attoriale) deve affrontare con la smaterializzazione dell’elemento organico. A partire da una panoramica storica sull’avvento del digitale nel cinema contemporaneo, si arriva a tracciare una linea evolutiva del corpo e del volto per meglio contestualizzare i campi di azione della Performance Capture. Il digitale e la Performance Capture sono fenomeni il cui sviluppo è ancora pienamente in atto, dagli esiti futuri ancora imprevedibili. Il proposito di questa ricerca è stabilire se il cinema stia diventando come paventa Lev Manovich, “a slave to the computer” o se, al contrario, le nuove tecnologie possano rafforzare le capacità artistiche, e perciò profondamente umane, del mezzo. / After the revolutionary phases brought by the introduction of sound and color, the seventh art is going through another, even more radical, renewal: the digital tsunami, where video is taking over the film and Computer Graphic is ruling the field of special effects. This project , situated inside a perspective of substantial change, is focused on the analysis of the role of the new actor and of his body, reconstructed after the disappearance of the organic elements in favor of the digital ones. Starting from an historical overview on the advent of digital cinema, this research aims to follow the development of Performance Capture, a technique capable to rewrite the rules of acting and directing. Digital moviemaking, CGI and Performance Capture, in particular, are phenomena in constant development, whose future effects are still not predictable. The purpose of this research is to establish whether cinema is becoming, like Manovich suggests, like Lev Manovich says, a “slave to the computer” , or if, on the contrary, new technologies will be able to strengthen its artistic, therefore human, sides.
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Alla ricerca del cinema perduto in Rete: il Webcinema / In search of lost cinema in the Net: the webcinema

MORTEO, MARZIA 26 June 2009 (has links)
L’obiettivo di questo lavoro è la ricostruzione di un oggetto mediale di cui ormai in Rete si sono perse le tracce: il webcinema, il cinema creato, realizzato e distribuito attraverso la Rete. Esso nasce e si sviluppa in una fase pionieristica del web tra la seconda metà degli anni novanta e i primi anni del XXI secolo, in un periodo segnato dalla sviluppo della tecnologia dello streaming che consentirà la trasmissione di contenuti sonori e audiovisivi attraverso la Rete, ridefinendo il concetto del web stesso da collezione di testi a flusso di informazioni audiovisive, l’euforia della net economy e lo scoppio della bolla delle dot-com. Per analizzare questo fenomeno ibrido, di cui la teorizzazione coeva è scarsa e di cui la Rete sembra essersi dimenticata, adottiamo l’approccio metodologico della Actor-network Theory che ci permetterà di investigare i veloci cambiamenti, l’instabilità e l’eterogeneità propria dei media digitali. Con l’analisi del case history verrà evidenziata la complessa relazione esistente tra dimensione tecnologica e dimensione sociale che nel caso dei media digitali è improntata a momenti di apertura nei confronti della innovazione e di stabilizzazione e definizione di determinati modelli d’uso. / Aim of this work is the reconstruction of a forgotten media by the Net: webcinema, cinema created specifically for viewing on the Internet. It is born and it develops in a pioneering phase of the web between the second half of the Nineties and first years of XXI century, in a period marked from the development of the streaming technology allowing the transmission of sound and audiovisual contents through the Net, redefining quite the concept of the web from collection of texts to audiovisual informational flux, net economy hype and the collapse of the dot-com bubble. In order to analyze this hybrid media object, barely studied by the contemporaneous scholarship and forgotten by the Net, we use the Actor-network theory approach that will allow to investigate the rapid changes, the instability and the heterogeneity of digital media. The case history will underline the complex relation between technological dimension and social dimension that digital media modellize in an opening approach versus innovation and a stabilization one versus some certain user models.

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