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Études des enjeux de la représentation de l'artiste moderne au cinéma à l'occasion d'une analyse du film de Peter Watkins sur le peintre Edvard Munch

Doré Lemonde, Virginie January 2008 (has links)
Mémoire numérisé par la Division de la gestion de documents et des archives de l'Université de Montréal / Pour respecter les droits d'auteur, la version électronique de cette thèse ou ce mémoire a été dépouillée, le cas échéant, de ses documents visuels et audio-visuels. La version intégrale de la thèse ou du mémoire a été déposée au Service de la gestion des documents et des archives de l'Université de Montréal.
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L'ANGOSCIA CARTOGRAFICA DEL CINEMA. PERSISTENZA E CRISI DELLA RAGIONE CARTOGRAFICA NEL FILM CONTEMPORANEO / The Geographic Anxiety of Cinema. Persistence and Crisis of the Cartographic Reason in Contemporary Film

AVEZZU', GIORGIO 12 April 2014 (has links)
Lo studio approfondisce la questione dei rapporti tra la geografia e il cinema, in particolare il cinema contemporaneo. La “propensione geografica” del cinema, tipicamente individuata da molti studiosi, deve oggi confrontarsi con un problema fondamentale: quello di una riconsiderazione radicale dei limiti del discorso geografico, e della geografia intesa come scienza, come sapere e come progetto della modernità. In che modo un medium con un’antica vocazione geografica oggi interpreta, commenta, elabora la “crisi della ragione cartografica”? Le “forme cartografiche” del cinema, cioè le porzioni di testo filmico che riflettono sulla geograficità del medium, nel cinema recente non si limitano a dichiarare o a celebrare tale geograficità, ma la considerano come un problema. Se le forme cartografiche sono considerate in modo problematico nel cinema contemporaneo è perché il cinema stesso si è accorto, o si è convinto, che il proprio ruolo è cambiato, che non può più (forse non deve) guardare in un certo modo. Perché la crisi della ragione cartografica del cinema è un sinonimo della crisi strutturale della cinematograficità, di un modo di vedere il mondo, di un dispositivo, di una geometria che descriveva le posizioni di soggetti e oggetti, il loro valore e il loro significato. / This work explores the relationship between geography and cinema, especially contemporary cinema. The “cartographic penchant” of cinema, typically traced by many scholars, has to face a fundamental problem today: a radical reconsideration of the geographical discourse, and of geography intended as a science and an epistemic project of modernity. How does a medium with an ancient geographical vocation deal with the “crisis of cartographic reason”? The “cartographic shapes” of cinema, which are portions of filmic texts that mirror the “geographicity” of the medium, in contemporary cinema do not simply declare or celebrate that kind of geographicity, but they consider it as a problem. The reason the cartographic shapes are problematically represented by recent cinema is that cinema itself is aware, or became convinced, that its cultural role has changed, that it cannot understand the world in a certain way anymore. Because the crisis of cartographic reason of cinema is a synonym of a structural crisis of “cinematographicity”, of a way of looking at the world, of a dispositif, of a geometry that used to describe the positions of subjects and objects, their value and their meaning.
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PSICOLOGIA DELLA PERCEZIONE ED ESTETICA DEL MOVIMENTO IN FRANCIA (1875-1905). UN'ARCHEOLOGIA DELL'ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA / Psychology of perception and aesthetics of movement in France (1875-1905). An archaeology of cinematic experience

GROSSI, GIANCARLO MARIA 08 March 2016 (has links)
In Francia, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, sorge una nuova forma esperienziale, quella del cinema. Nello stesso contesto, il movimento corporeo diventa oggetto di studio da parte di una serie di discipline, in particolar modo l’estetica e la psicofisiologia, che si ridefiniscono reciprocamente in un costante dialogo con le nuove tecnologie visive. Esiste una relazione tra questi due eventi? Il presente lavoro mira a costruire un’archeologia dell’esperienza cinematografica attraverso l’analisi dei testi di estetica sperimentale, psicologia della percezione e neurologia che emergono nell’orizzonte culturale francese tra il 1875 e il 1905. Il primo capitolo si concentra sulle teorie estetiche di Guyau, Séailles e Souriau, in cui la bellezza del movimento è concettualizzata seguendo un processo di progressiva meccanizzazione del corpo. Nel secondo capitolo viene analizzato il dibattito psicologico interno alla «Revue Philosophique» (1876), dove il corpo diviene medium capace di rendere visibile e registrabile il mondo soggettivo. Infine, nel terzo capitolo vengono studiate le ricerche estetiche e iconografiche che hanno luogo presso la clinica della Salpêtrière diretta da Charcot, pubblicate nella «Nouvelle Iconographie» (1888). Da queste, nasce una nuova morfologia del corpo in movimento, sostenuta dal progresso dei metodi grafici fino all’avvento del cinema. / In France, between the late nineteenth and the early twentieth century, a new experience rises, that of cinema. In the same context, the bodily movement becomes the object of study of a huge range of disciplines, especially aesthetics and psychophysiology, which redefine each other in a constant dialogue with new visual technologies. Is there a relationship between these two events? This work aims to build an archaeology of the cinematic experience through the analysis of texts of experimental aesthetics, psychology of perception and neurology that emerge in the French cultural context between 1875 and 1905. The first chapter focuses on the aesthetic theories of Guyau, Séailles and Souriau, where the beauty of movement is conceptualized following a process of gradual mechanization of the body. The second chapter analyzes the psychological debate inside the «Revue Philosophique» (1876), where the body becomes a medium capable of making the subjective world visible and adjustable. Finally, in the third chapter we investigate the aesthetic and iconographic researches that took place in Charcot’s clinic at the Salpêtrière, published in the «Nouvelle Iconographie» (1888). From these arises a new morphology of the body in motion, supported by the progress of graphical methods until the advent of cinema.
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La comunicazione della salute e del farmaco in Italia

CICCHIRILLO, MARA 17 June 2011 (has links)
Nella società odierna il termine “salute” assume una valenza sempre più omnicomprensiva e legata al concetto di benessere. L’individuo vive la questione della salute come un problema cogente e quotidiano e si dimostra attivo, ha però bisogno di informazioni e uno degli strumenti più importanti attraverso cui riesce a ottenerle sono proprio i media. A questa domanda così insistente corrisponde effettivamente una elevata offerta relativa ai temi della salute, ma l’abbondanza di contenuti, anche molto specifici, rende i cittadini disorientati e rischia di divenire un indistinto rumore di fondo in cui risulta difficile trovare ciò che interessa e comprendere cosa sia effettivamente utile, affidabile e corretto. In questo contesto si inserisce la comunicazione sul farmaco: le aziende farmaceutiche non utilizzano più solo strumenti diretti per comunicare (la pubblicità per i prodotti e verso chi è concesso dalla legge o l’informazione scientifica sul farmaco), ma anche mezzi “indiretti” come i mass media, che contemplano la presenza di intermediari, soprattutto giornalisti. La ricerca si occupa quindi da un lato di individuare gli strumenti utilizzati dall’industria farmaceutica per comunicare e dall’altro di analizzare le modalità di rappresentazione del tema della salute e del farmaco nei media. / In today's society the term “health” becomes increasingly comprehensive and linked to the concept of wellness. People live the issue of health as a cogent and daily problem and become active, therefore they need information and one of the most important instruments through which they manage to get them is the media system. This persistent question coincides with abundance of health issues, but the richness of themes, even very specific, makes people confused and could become a blurred background noise in which it is difficult to find what you are looking for and to understand what it is actually useful, reliable and correct. The communication about drugs stands in this context: pharmaceutical companies are not only using direct instruments to communicate (advertising for products when is permitted by law or scientific information), but also "indirect tools” as mass media, which include the presence of intermediaries, especially journalists. The research seeks to identify the instruments used by pharmaceutical industry to communicate and secondly to analyze the representation of the theme of health and medicine in media.
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Risate in scatola: storia, mediazioni e percorsi distributivi della situation comedy americana in Italia

BARRA, LUCA 17 June 2011 (has links)
Nel contesto italiano, molti prodotti mediali sono di origine straniera: diffusi o trasmessi insieme a quelli di produzione nazionale, al tempo stesso cambiano spesso forma, per andare incontro al pubblico italiano, e diventano, almeno in parte, diversi dall’originale. La tesi vuole, pertanto, porre le basi teoriche per uno studio sistematico dei processi di “mediazione” che intercorrono nel passaggio di un testo mediale da un Paese all’altro: l’appropriazione nazionale (“italianizzazione”), l’adattamento, la distribuzione, la circolazione e la messa in pagina di contenuti e prodotti. Tali strumenti trovano poi applicazione (e insieme conferma) nell’analisi delle vicende italiane della sitcom americana, e di alcuni titoli in particolare, sotto tre punti di vista: la ricostruzione della storia del genere, che segue le evoluzioni del sistema televisivo e mediale nazionale e da questo è mediato; la definizione delle oscillazioni e variazioni che il testo affronta, senza limitarsi alla traduzione ma seguendone l’adattamento e la traslazione; infine, il racconto dei percorsi tra mercati, doppiaggi e reti che compongono la filiera della sitcom, mettendo in evidenza il ruolo intermedio svolto dalle routine produttive e dagli addetti ai lavori coinvolti nella distribuzione internazionale (e poi, nel nuovo contesto, nazionale). / In the Italian context, several media products have foreign origins: diffused or broadcast together with the national productions, they often change their nature in order to reach the Italian audience, and consequently become partially different products. Therefore, this dissertation aims to put the theoretical basis of a systematic study of the “mediation” processes that take place in the passage of a media text between two countries: national appropriation (“Italianization”), adaptation, distribution and circulation of different contents and products. Subsequently, these tools are applied on (and confirmed by) the analysis of the Italian vicissitudes of the US-made situation comedy, focusing on five titles, in order to study three aspects: the genre history on Italian TV, connected with the evolution of the national TV and media system; the variations and gaps that every text has to face, thus expanding the concept of translation into adaptation and transposition; in conclusion, the US sitcom chain in Italy, including TV markets, dubbings and broadcasting, highlighting the intermediary role played by production routines and professionals involved in the national and international distribution.
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Il genere adolescenziale nel cinema: dal modello hollywoodiano alla risposta nel cinema italiano contemporaneo

CAMPAN, SPERANTA LETITIA 26 June 2012 (has links)
Gli studi sull’adolescenza, sotto varie prospettive, si sono moltiplicati negli ltimi 50 anni a ritmo quasi esponenziale. Le ricerche antropologiche, la psico-pedagogia, la psichiatria clinica e psicodinamica, la genetica, le neuroscienze, la sociologia, le audience studies, celebrity studies e marketing, gli studiosi di ricostruire l’identikit dell’adolescente che spesso assume tratti contraddittori. A partire dagli anni ’50 la cinematografia coglie e valorizza le tendenze della cultura adolescenziale proponendo un set variato di produzioni riconducibili al genere teen movie. Il lavoro presente si propone di esplorare le adolescenze e gli adolescenti della contemporaneità, così come esse vengono raccontante nel genere cinematografico del teen movie hollywoodiano e della sua risposta nell’ambito produttivo italiano. / In the last 50 years the number of studies on adolescence and teenagers has been growing exponentially. From different perspectives and in many fields of research, from anthropology to neurology, from genetics to sociology, marketing and cultural studies, scholars try to trace the identikit of the contemporary teenager. Since the early 50's cinematography captures and highlights trends in teen culture, proposing a set of varied productions belonging to the teen movie genre. The present work aims to explore the contemporary adolescences and teens, the way teen films of Hollywood and the new Italian teen movies reflect them through a narratological lens.
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Strutture drammaturgiche e tecniche di scrittura del cinema americano classico : casi di intertestualità tra teatro e cinema / Dramaturgic Structures and Screenwriting Techniques in the Classical American Cinema. Intertextuality Cases Between Theatre and Cinema.

CHIARULLI, RAFFAELE ROSARIO 26 June 2012 (has links)
Questa tesi è un’esplorazione dei rapporti tra il segno teatrale e il segno cinematografico attraverso la prospettiva degli sceneggiatori e della sceneggiatura nel cinema hollywoodiano classico. Presenta problematiche che riguardano la sceneggiatura come pratica, forma d’arte, oggetto di discussione, mezzo di espressione e risultato di una messa in campo di propositi, valori e significati. / This doctoral thesis is an analysis of the relationships between the "theatrical sign" and the "cinematographic sign" from the perspective of screenwriters and of Classic Hollywood screenwriting. It introduces issues related to screenwriting as practical activity, form of art, subject of discussion, system of communication, and as the result of a negotiation of aims, values and meanings.
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L'interface etre humain/technologie dans la Litterature Europeenne des Annees 60 a aujord'hui

Fenga, Valentina <1978> 07 June 2010 (has links)
No description available.
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OLTRE IL FRANCHISE. TRANSMEDIA STORYTELLING FRA NARRAZIONE E PRATICA DISTRIBUTIVA NELL'ERA DIGITALE DELLA CONVERGENZA / Beyond Franchise. Transmedia Narrative and Practice in the Era of Media Convergence.

NEGRI, ERICA 23 March 2015 (has links)
I processi di digitalizzazione e convergenza hanno avuto un forte impatto sulle modalità di produzione, distribuzione e fruizione dei contenuti audiovisivi. Ma tale impatto non si è limitato ai suddetti ambiti. Fenomeni come il transmedia storytelling, le narrazioni distribuite, l’intertestualità, l’ibridazione delle forme discorsive, l’integrazione di elementi di game-playing all’interno di strutture narrative tradizionalmente lineari, e la crescente rilevanza del world-building all’interno del processo creativo di una storia dimostrano che il cambio di paradigma non sta avvenendo solo a livello delle strutture economiche, produttive e comunicative, ma anche a livello narratologico. Scopo di questa ricerca è mappare tale cambio di paradigma, approfondendo in modo particolare l’emergere delle forme narrative transmediali. / The processes of digitalization and media convergence have had a major impact on the procedures of production, distribution and reception of audiovisual content. However, the impact has not been limited to those areas. The emergence of cultural phenomena such as transmedia storytelling, distributed narratives, intertextuality, the hybridization of forms of discourse, the integration of elements of game-playing within the traditionally linear narrative structures, and the growing importance of world-building within the story development process attest that the paradigm shift is not only occurring at an economical, industrial and communicational level, but also at a narratological one. The aim of this research is to map this paradigm shift, with particular focus on the emergence of transmedia narrative forms.
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LA FOTOGRAFIA E I CANTIERI DELLA MILANO POSTUNITARIA 1861-1911

MAGISTRELLI, GIACOMO 06 June 2014 (has links)
La tesi considera la varietà di formule espressive e di destinazioni funzionali della fotografia in rapporto alla costruzione di spazi e architetture nella Milano del primo cinquantennio dell’unità d’Italia. Strumento di lavoro per architetti e ingegneri, la fotografia delle principali operazioni edilizie eseguite nella città lombarda a partire dagli anni sessanta dell’Ottocento rappresenta per la nuova classe dirigente un fondamentale strumento di legittimazione del proprio operato amministrativo e di illustrazione dei progressi compiuti dalla città sulla via della modernizzazione. Attraverso un itinerario storico della ‘fotografia di cantiere’, costruito anche grazie al confronto con casi italiani e internazionali, lo studio presenta una puntuale analisi del fenomeno in ambito milanese. Tra i progetti affrontati, il piano di riforma del centro cittadino (1865-1878) di Giuseppe Mengoni e i restauri del Castello Sforzesco (1893-1907) di Luca Beltrami, oltre a una serie di interventi minori, documentati da alcuni dei principali fotografi attivi in città e dai redattori della pubblicistica illustrata, tipologia editoriale che tra Otto e Novecento si serve con sempre maggiore consapevolezza del mezzo fotografico. L’evoluzione del linguaggio fotografico viene dunque indagata nel suo contributo alla costruzione di un’iconografia nazionale della modernità, fenomeno che vede la città di Milano porsi in prima fila nel contesto italiano. / The study investigates the variety of expressive formulas and functional destinations of the photography production concerning the architectural renovation occurred in the city of Milan between 1861 and 1911. Design tool for architects and engineers, construction photography reveals itself as a fundamental tool of political legitimation for the new ruling class and illustrates the progress made by the city in terms of modernization. Through a historical reconstruction of the genre of construction photography, which also considers Italian and international cases, the study presents a detailed analysis of the Milanese phenomenon. Among the projects, the reform plan of the city center (1865-1878) developed by Giuseppe Mengoni and the restoration of the Sforza Castle (1893-1907) led by Luca Beltrami , as well as a number of minor operations. The inquiry considers the production by some of the main photographers working in the city and the iconographic apparatus of the most important illustrated press of the period, which during the late nineteenth century uses with increasing awareness the narrative qualities of the photographic medium. The evolution of the photographic language is therefore inquired with regard to his contribution to the construction of a national iconography of modernity , a phenomenon that sees the city of Milan in the front line.

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