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Gestione del rapporto di lavoro e intervento pubblico nel sistema giuslavoristico / Management of the Labour Relationships and the Public Intervention in the Labour Law System

CRO, PAOLO 23 February 2007 (has links)
L'opera esamina l'intervento pubblico nella gestione del rapporto di lavoro sotto il profilo storico e giuridico nelle tre fasi d'instaurazione, gestione e cessazione del rapporto. Si valorizza anche il ruolo specifico dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, con particolare riguardo all'analisi sistematica del diritto amministrativo del lavoro. L'opera intende porre in luce gli elementi logici, giuridici ed assiologici di questo ramo del diritto del lavoro, per ricondurne le fattispecie esaminate ad un sistema coerente e razionale e per suggerirne sia un metodo d'analisi de iure condito sia una prospettiva per una lettura ed una proposta de iure condendo. / This work analyses how public powers affects labour relationships both from the historical and the juridical points of view. The three main phases of labour relationships beginning, management and end are examined separately. The specific contributions by the three public powers legislative, administrative and judiciary especially by the public administration, are also dealt with. The goal is to illustrate the logical, juridical and ethical elements of this branch of the labour law, in order to build a rational system for both the analysis de iure condito and the debate de iure condendo.
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IL LAVORO A TEMPO PARZIALE TRA INFLUSSI EUROPEI E ORDINAMENTO INTERNO

ALTIMARI, MIRKO 15 April 2014 (has links)
L’opera analizza l’evoluzione del contratto di lavoro a tempo parziale nell’ordinamento europeo e italiano. In Italia successivamente a una fase pionieristica la prima regolamentazione legislativa, l. n. 864 1983, lascia aperti numerosi problemi interpretativi. L’ordinamento europeo tenta di superare la mancanza di una specifica regolamentazione a protezione del lavoro part-time, basandosi sul principio della parità di retribuzione tra uomini e donne, come affermato dalla Corte di giustizia. Infine il part time è regolato dalla Direttiva 97/81, che da un lato rappresenta l’apice del Dialogo sociale europeo, dall’altro è tra gli istituti su cui la Strategia europea per l’occupazione fa affidamento, soprattutto per aumentare il tasso di presenza femminile al lavoro. Successivamente, la legge n. 61/2000 traspone la direttiva nell’ordinamento italiano. A partire da allora in un’ ottica di favorire l’incremento del part time, alcune clausole subiscono numerose modifiche, che oscillano tra delega alla contrattazione collettiva e all’autonomia individuale. L’incremento del part time nel corso degli ultimi anni, anche a seguito della crisi, è rappresentato da part timers involontari, che accettano questo contratto soltanto in mancanza di un impiego a tempo pieno. Infine si compie un’analisi circa i futuri sviluppi della normativa sul tempo parziale. Più nello specifico, la perenne tensione tra contrattazione collettiva e autonomia individuale, entrambe indispensabili, dovrebbe tendere ad un nuovo equilibrio regolativo. Inoltre le auspicate modifiche legislative in ordine a un pieno diritto al part time, non potranno ignorare, in un’ ottica funzionale, una armonizzazione con le regole in tema di aspettative e permessi. / The study focuses on part-time work evolution in the European and Italian systems. After a pioneering phase, the first legislative regulation in Italy, law n. 864/1983, raises a number of interpretation problems. The European System attempts to overcome the lack of a specific regulation to protect part-time work by relying on the principle of equal pay for men and women as stated by the European Court of Justice. In the end, part-time is regulated by Directive 97 /81 which, on the one hand, represents the success of the European social dialogue and, on the other hand, is one of the most important means to increase the number of women in the work market according to the European Employment Strategy. At a later stage, the law n . 61/2000 transposes the Directive into the Italian system. Since then, in a perspective of increasing part-time, some clauses in Italy undergo numerous changes which specifically range from delegation to collective bargaining and to the individual autonomy. The increased number of part-timers in recent years, partly as a result of the economic crisis, is represented by the involuntary part-timer workers, which accept contracts only in the absence of full time employment. In the end, the study anticipates future developments in part-time work regulation. More specifically, the constant tension between individual autonomy and collective bargaining, which are both crucial, should tend to a new regulative equilibrium. In addition, future advocated legislative changes related to a full right to part-time should not ignore, in a functional perspective, the harmonization with the rules regarding leaves of absences and other permitted absences.
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L'ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE CON APPORTO DI LAVORO

ZANETTO, DANIELA 15 April 2014 (has links)
La recente rforma del mecato del lavoro (legge n.92/2012) è intervenuta anche in materia di assocazione in partecipazione con apporto di lavoro. La finalità perseguita è stata combattere l'utilizzo abusivo di questa forma contrattuale, spesso usata per celare rapporti di lavoro subordinato puro e semplice. La suddetta riforma è stata in parte corretta dal recente decreto legge n. 76/2013, convertito con legge n. 99/2013, volto ad attenuare alcune rigidità.La tesi dottorale si propone un'analisi dell'istituto dell'associazione in partecipaione in generale, a partire dalla sua genesi e regolamentazione commercialistica, per concentrarsi successivamente sugli aspetti giuslavoristici e previdenziali allorchè l'apporto sia costituito da una pestazione di lavoro, nonchè sulle predette recenti modifiche di legge. / The recent reform of the labour market (law n. 92/2012)has also modified the regulation of the profit sharing agreement with labour supply. The aim was to fight the misuse of this form of contract, which often conceals genuine employment relationships. The above - mentioned reform has been partially corrected by the recent decree law n. 76/2013, converted into law n. 99/2013, in order to attenuate some rigidities. The doctoral dissertation is aimed at analysing the profit sharing agreement as a whole, starting from its origin and commercial regulation. Secondly it focuses on labour law and social security aspects of the schemes that involve the supply of human labour in exchange for the partipation in the profit sharing. Finally it focuses on the recent above - mentioned law reforms.
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Lavoro forzato e altre forme di sfruttamento nel settore agro-alimentare: una strategia preventiva / FORCED LABOUR AND OTHER FORMS OF LABOUR EXPLOITATION IN THE AGRI-FOOD SECTOR: A PREVENTIVE STRATEGY

CAVANNA, PAOLA 31 May 2017 (has links)
La tesi si concentra sulla prevenzione dello sfruttamento lavorativo nel settore agro-alimentare. L’Italia è tenuta costantemente al centro delle riflessioni per offrire esempi puntuali, costantemente ‘situati’ all’interno di una visione globale, al crocevia tra il mercato del lavoro e le politiche migratorie. Lo studio criminologico del fenomeno è stato il punto di partenza per testare la capacità di prevenzione e contrasto dell’attuale sistema giuridico, analizzato secondo una logica stadiale. Facendo tesoro delle indicazioni provenienti dalla letteratura sociologica e dalla moderna vittimologia, la parte conclusiva è interamente dedicata alla proposta di una strategia di prevenzione/regolazione ispirata al dinamismo politico criminale introdotto dalla responsive regulation di John Braithwaite. Mettendo a sistema risposte innovative e buone pratiche, la tesi elabora specifiche raccomandazioni di policy, servendosi anche dei rami non penalistici dell’ordinamento giuridico. Una tale politica criminale multi-livello dovrebbe, prima di tutto, rafforzare il rifiuto sociale di qualsiasi forma di sfruttamento, sapientemente e gradualmente impiegando un variegato strumentario sanzionatorio al fine di costruire la conformità mediante il consenso ai precetti (auto-regolazione imposta, sanzioni amministrative con ‘messa alla prova’ e sanzioni penali come extrema ratio). L’analisi comparata delle legislazioni più innovative ha svolto un ruolo cruciale per l’elaborazione di una tale proposta. / The thesis focuses on the prevention of labour exploitation, specifically targeting the agri-food sector. Italy is at the centre of the reflection to provide for tangible examples within a global perspective, at the intersection of labour market and migration policies. A better knowledge of the phenomenon and its complexities has been the starting point for examining the ability of the current (intertwined) legal framework to deal with employers who breach the rules, from low-level non-compliance to serious criminality (i.e. slavery and trafficking). Accordingly, a preventive strategy has been designed bringing the theoretical framework of responsive regulation (Ayres-Braithwaite 1992) into the research on labour exploitation, in turn conceptualised as a form of corporate crime. Building further on existing ‘good’ laws and practices, specific policy recommendations have been provided utilizing all fields of law. Such a hybrid criminal policy should start by strengthening society’s rejection to any form of labour exploitation, strategically rising to more punitive remedies for the purpose of building compliance (i.e. mandated self-regulation, administrative sanctions with ‘corporate probation’ and criminal law as last resort). In doing so, a main contribution has come from comparative analysis.
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IL POTERE DI CONTROLLO DEL DATORE DI LAVORO TRA ESIGENZE DELL'IMPRESA E TUTELA DELLA DIGNITA' E DELLA RISERVATEZZA DEI LAVORATORI

ROSSI, NICOLO' 14 May 2019 (has links)
Il potere di controllare l’attività dei lavoratori subordinati è da sempre una manifestazione ineliminabile della posizione giuridica del datore di lavoro. Nella misura in cui risulta necessario alla corretta esecuzione del contratto, l’assoggettamento del lavoratore al controllo datoriale costituisce una componente essenziale del rapporto di cui all’art. 2094 c.c., contribuendo a definire la nozione stessa di subordinazione. Proprio per questa ragione, una precisa ricognizione dei limiti posti dall’ordinamento ai controlli dell’imprenditore assume fondamentale importanza, onde scongiurare il rischio che la relazione che si instaura nei luoghi di lavoro divenga occasione di condizionamenti della libertà del lavoratore, incompatibili con i principi su cui si fonda una società democratica. Prendendo le mosse da tali considerazioni, l’opera analizza il quadro normativo sul potere di controllo del datore di lavoro, concentrandosi soprattutto sulle regole sancite dallo Statuto dei lavoratori e sulla più recente disciplina di protezione dei dati personali. Nei quattro capitoli lungo i quali si articola, la riflessione viene svolta con sguardo rivolto sia ai tradizionali problemi della materia sia alle nuove sfide sollevate dall’innovazione tecnologica. / The power to control the activity of workers has always been an ineradicable manifestation of the employer’s legal position. To the extent that it is necessary for the correct performance of the contract, the subjection of the worker to the employer control is an essential element of the relationship referred to in Article 2094 of the Italian Civil Code and plays a crucial role in the definition of subordination. For this reason, an accurate recognition of the legal limits on the entrepreneur’s controls is important to avoid the risk that the employment relationship becomes an occasion for conditioning workers’ freedom in a way that is incompatible with the principles of a democratic society. Based on these considerations, the study analyzes the regulatory framework on the employer’s power to control workers, focusing mostly on the rules laid down by Legge no. 300/1970 (Statuto dei lavoratori) and on the recent Personal Data Protection Regulation. The reflection, which is organized around four chapters, is carried out with an eye on both traditional problems related to this topic and new challenges raised by technological innovation.
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Diritto antidiscriminatorio e interessi religiosi nell' Unione Europea con particolare riguardo agli ordinamenti italiano, francese e britannico

COGLIEVINA, STELLA 03 March 2009 (has links)
La tesi affronta, dal punto di vista giuridico, il tema della discriminazione religiosa. Il primo capitolo ricostruisce l'interpretazione internazionale e comunitaria dei principi di uguaglianza e di non discriminazione, declinati in modo diverso a seconda del momento storico e dell’ordinamento giuridico di riferimento. La ricerca si concentra, successivamente, sull'analisi delle direttive dell'Unione europea contro la discriminazione, adottate nell’anno 2000 (dir. 2000/43 sulla discriminazione razziale e dir. 2000/78 sulla discriminazione nell’ambito del lavoro), che costituiscono strumenti innovativi per gestire l'integrazione e la pacifica convivenza dei diversi gruppi etnici e religiosi che compongono la società europea odierna. Il terzo ed il quarto capitolo esaminano il recepimento delle direttive comunitarie in Italia, in Francia e nel Regno Unito. La comparazione dei diversi approcci al problema della discriminazione razziale/religiosa in sede di attuazione delle direttive evidenzia i differenti orientamenti circa la modalità di risposta da parte degli ordinamenti interni ai problemi della società pluri-religiosa e alle politiche di integrazione e tutela delle minoranze. Ciò nonostante, affiora con chiarezza la comune esigenza di conciliare il rispetto del principio di uguaglianza con le rivendicazioni identitarie e la promozione delle diversità confessionali. / The object of the research is religious discrimination, from a juridical point of view. The first chapter gives an overview of the different interpretations of the concept of equality and non-discrimination in international and European law. In the second chapter the research focuses on the EC directives n. 2000/43 and 2000/78 on racial discrimination and discrimination in the field of employment, which are relevant instruments for promoting integration and equality among the different ethnic and religious groups living in Europe. The other two chapters examine the implementation of the directives in Italy, France and United Kingdom. In these countries there are different approaches to combating discrimination and to dealing with religious diversity and religious needs. For all of them, however, the implementation of antidiscrimination law implies to tackle the problem of finding a balance between the principle of equality and the protection of religious diversity.
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La contrattazione decentrata per lo sviluppo / LA CONTRATTAZIONE DECENTRATA PER LO SVILUPPO / Decentralized bargaining for development

PIRRELLO, ANTONIO EDER 16 April 2018 (has links)
La tesi esamina la tendenza degli ultimi anni alla verticalizzazione della contrattazione; come dal centralismo di quella di livello nazionale si sia passati in maniera sempre più sostanziale ed in stretta correlazione con la competitività del sistema produttivo, al decentramento della contrattazione a livello regionale e provinciale fino al livello aziendale. Si affronta l’evoluzione, iniziata già dagli anni ’90 con il susseguirsi di vari Accordi Interconfederali e Protocolli sottoscritti da Governo e Parti Sociali, dei processi di contrattazione territoriale al fine di attivare nuove iniziative imprenditoriali e creare occupazione in un ambiente economico favorevole ma in aree insufficientemente sviluppate o interessate da gravi crisi occupazionali. Successivamente viene esaminato il ruolo fondamentale delle retribuzioni incentivanti in connessione a indicatori di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione. Si passa dunque ad affrontare il caso paradigmatico FIAT che ha notevolmente influenzato il processo di ampliamento dei margini di applicazione della contrattazione decentrata per finire ad esaminare gli accordi interconfederali più recenti che promuovono l’utilizzo della contrattazione di secondo livello come volano per la crescita e la competitività sul territorio delle aziende, per lo sviluppo del welfare contrattuale ed aziendale, come nel caso di Luxottica. / The thesis examines the trend of recent years in the verticalization of bargaining; as from the centralism of that of national level has been passed in an increasingly substantial and in close correlation with the competitiveness of the production system, the decentralization of bargaining at the regional and provincial level up to the company level. The evolution, which began as early as the 1990s with the succession of various interconfederal agreements and protocols signed by the Government and the Social Partners, of the territorial bargaining processes in order to activate new business initiatives and create employment in a favorable economic environment, but in areas insufficiently developed or affected by serious employment crises. Subsequently, the fundamental role of incentive remuneration in connection with indicators of productivity, profitability, quality, efficiency and innovation is examined. Thus, the FIAT paradigm case is moved, which has greatly influenced the process of widening the margins of application of decentralized bargaining to end up examining the most recent inter-federal agreements that promote the use of second-level bargaining as a driving force for growth and competitiveness on the territory of companies, for the development of contractual and corporate welfare, as in the case of Luxottica.
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DUMPING SOCIALE E RAPPORTI DI LAVORO CON ELEMENTI DI INTERNAZIONALITA'. UNA ANALISI COMPARATA

PROPERSI, GIULIA MARGHERITA ELISABETTA 27 May 2020 (has links)
Il presente lavoro ha ad oggetto una analisi comparata tra Europa ed America Latina in merito al fenomeno del dumping sociale e al suo stretto rapporto con il contratto di lavoro internazionale e le relative condizioni di lavoro. Il lavoro di ricerca ha richiesto lo studio e l’analisi di fonti “variegate” e multidisciplinari in quanto si tratta di un fenomeno poliedrico, relativamente recente e che è stato oggetto di interpretazioni molto diverse, se non antitetiche. L’obiettivo della presente analisi è molteplice. In primo luogo, si è trattato di definire il perimetro del fenomeno, astraendone una possibile definizione, tuttora assente nel panorama normativo vigente. In secondo luogo, si è voluto, mediante una analisi comparata tra Europa e America Latina, verificare l’andamento del dumping sociale in differenti contesti, in particolare, in un Paese industrializzato e in un Paese in via di sviluppo. Con il terzo e ultimo obiettivo, facendo emergere luci ed ombre del dumping sociale, si è cercato di individuare un percorso futuro dove fosse possibile – mediante comportamenti proattivi da parte di tutti gli attori coinvolti – arginare i fenomeni negativi del dumping e tutelare sempre più i diritti sociali. / The thesis concerns a comparative analysis between Europe and Latin America regarding the phenomenon of social dumping and its close relationship with the international employment contract and related working conditions. The research has required the study and analysis of "varied" and multidisciplinary reference sources, taking into account that it is a multifaceted phenomenon, which has become more common in relatively recent periods and has been the subject of very different interpretations, sometimes even antithetical. The aim of this research is multiple. Firstly, the thesis sought to define the perimeter of the phenomenon, extracting a possible legal definition, which is still absent in the existing regulatory framework. Secondly, through a comparative analysis between Europe and Latin America, the research analyzed the trend of social dumping in different contexts, in particular, in a developed and in a developing country. In its third and last objective, the thesis, by taking out the pros and cons of social dumping, tried to identify a future path in where it will be possible – through proactive behavior on behalf by all those involved – to make a positive contribution to counter the negative phenomena of dumping while increasingly protect social rights.
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HUMAN RIGHTS AND LABOUR RIGHTS OBLIGATIONS OF MULTINATIONAL COMPANIES. PERSPECTIVES ON PRIVATE MILITARY AND SECURITY COMPANIES

MARICONDA, CLAUDIA GABRIELLA 06 April 2016 (has links)
Lo studio si inserisce nel dibattito sul potere delle multinazionali e il rispetto dei diritti umani fondamentali e approfondisce i concetti di responsabilità sociale delle imprese (CSR) e della loro "accountability", inquadrando l'analisi nel contesto più ampio degli investimenti esteri diretti (FDI), con i relativi aspetti economici, tecnologici e sociali, nonché ambientali e politici. Si analizzano le norme internazionali in tema di rispetto dei diritti umani da parte delle aziende, ed i meccanismi legali per rendere le società "accountable", soprattutto in caso di complicità aziendali negli abusi perpetrati dagli Stati, anche attraverso la giurisprudenza dei tribunali penali internazionali e dei tribunali statunitensi. Viene data attenzione al settore della sicurezza, i.e. "Private Military and Security Companies" (PMSCs, interessato da notevole crescita negli ultimi decenni. Le PMSCs, impiegate da parte dei governi che esternalizzano una funzione tipicamente dello stato e da imprese e ONG attive in contesti difficili, hanno operato senza adeguato controllo. Le loro attività sollevano questioni su potenziali abusi dei diritti umani commessi dai propri dipendenti oltre che su violazioni dei diritti del lavoro subite dagli stessi. Le azioni ONU per portare le PMSCs fuori dalla 'zona legale grigia' in cui hanno operato vengono trattate insieme alle iniziative di autoregolamentazione. / The study, given the debate about the increasing power of corporations and the attempts to ensure their respect of fundamental human rights, deepens the concepts of corporate social responsibility (CSR) and corporate accountability, framing the analysis within the broader discourse of Foreign Direct Investment (FDI), with its economic, technological and social aspects as well as environmental and political issues. International standards in the area of corporations’ human rights obligations are analyzed in addition to legal mechanisms to hold corporations accountable, particularly for corporate complicity in human rights abuses by States, through the jurisprudence of international criminal tribunals and U.S. Courts. Special attention is given to the security sector, i.e. Private Military and Security Companies (PMSCs), interested in the last decades by a steady growth. PMSCs, increasingly contracted by governments willing to outsource a typical state function and by companies and NGOs active in difficult contexts, have been operating without proper supervision and accountability. PMSCs activities raise issues concerning potential human rights violations committed by their employees and labour rights abuses their employees might suffer themselves. UN actions aimed at bringing PMSCs out of the legal ‘grey zone’ where they have been operating are tackled alongside with self-regulatory initiatives.
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I danni da dequalificazione e demansionamento / The Damages Caused by Downgrading

PONTE , FLAVIO VINCENZO 23 February 2007 (has links)
L'elaborato si propone di analizzare le conseguenze dannose scaturenti dalla violazione dell'art. 2103 c.c. Nel primo capitolo ci si sofferma sul concetto di danno, rendendo notizia delle varie teorie concernenti il sistema di responsabilità civile. Nel secondo capitolo si esplorano le diverse ipotesi di danno. in particolare: danni da inadempimento, alla professionalità, alla salute ed esistenziale. Nel terzo capitolo si affronta il tema della tutela assicurativa del danno biologico, ponendo in evidenza i rapporti tra l'indennizzo erogato dall'I.N.A.I.L. ed il risarcimento del danno differenziale. / The dissertation concerns torts and liability in case of transgression of the paragraph 2103 of the Italian civil code. The first chapter is dedicated to torts and liability theories. The second chapter is about various kinds of torts, in the Italian civil code regulation. The author speaks about downgrading consequences, involving workers' health and competences. Moreover he speaks about the loss of enjoyment of life, pain and suffering, caused by the employer's unlawful behaviour. The third chapter concerns workers' insurance, halfway social insurance and accident insurance.

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