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L'OBBLIGO DI SICUREZZA DEL DATORE DI LAVORO, TRA PRESCRIZIONI NORMATIVE ED ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

CHAPELLU, DANIELE 15 April 2014 (has links)
La tesi si inserisce nel filone delle opere sulla sicurezza del lavoro. I primi due capitoli ripercorrono temi classici della materia (la valenza dell'art. 2087 c.c., anche nell'ambito del sinallagma contrattuale e l' emersione del sistema aziendale di sicurezza), il terzo e il quarto approfondiscono il tema di ricerca in un'ottica riferita all'organizzazione aziendale, analizzando il ruolo di tutti i soggetti coinvolti nell'obbligo di sicurezza in relazione ai modelli di organizzazione e gestione come previsti dal d.lgs. n. 81/2008, e d. lgs. n.231/2001. Il lavoro si conclude con una ricerca empirica che offre materiali di "prima mano" per comprendere le sfide e i problemi concreti incontrati dalle imprese nell'attuazione dei sistemi aziendali di sicurezza. / The dissertation concerns the important topic of the occupational safety. The first and the second paragraphs recall, with a remarkable bibliography, classical themes of the subject (the value of the article 2087 of the Civil Code, also in a contractual relationship, and the greater consideration of the company safety system, with the Decree n. 626/1994 and the Decree 81/2008). The third and the fourth paragraph debate about the organizational aspects of safety in the workplace. After having well examined the roles of all the subjects involved in the fulfillment of the safety obligation (the third paragraph), the dissertation argues on the models of organization and management, a topic often neglected by the Labour Law Scholars. Those kind of models have acquired renewed importance after of the Law n. 123/2007 and the Decree n. 81/2008 because of the enforcement of the crime corporate responsibility provided by the Decree n. 231/2001. The fifth and last paragraph has an empirical approach. It allows to analyze interesting data recorded through some interviews, regarding the problems engaged by the companies in the actualization of the company safety system.
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A incapacidade temporária por doença no contrato de trabalho / Linabilità temporanea a causa di malattia nel contratto di lavoro

Ferreira, Farley Roberto Rodrigues de Carvalho 30 March 2015 (has links)
A ausência de sistematização jurídica no tratamento da incapacidade temporária por doença no contrato de trabalho propicia soluções jurídicas particularizadas, às vezes antagônicas, pelo operador do Direito do Trabalho. O objetivo do presente trabalho, a partir dessas premissas, foi encontrar aspectos comuns para se propor essa sistematização. Iniciou-se com a abordagem histórica da incapacidade laborativa, suas origens, as normas de direito internacional e no ordenamento jurídico brasileiro aplicáveis ao tema. Posteriormente, estudaram-se a definição e a amplitude da incapacidade por doença, bem como sua contextualização no ambiente de trabalho. A partir disso, possibilitou-se a verificação de seu reconhecimento concreto no contrato de trabalho, por meio da aferição de seus elementos caracterizadores. Não se olvidou a abordagem de questões polêmicas como a ordem preferencial de atestados médicos, o prazo para entrega desses documentos ao empregador, o encaminhamento do empregado à previdência social, bem como as situações especiais de empregados que não recebem o auxílio-doença pela previdência social. Por fim, analisaram-se os efeitos da incapacidade no contrato de trabalho, com especial referência à suspensão da obrigação de fazer consistente em prestar serviços pelo empregado em razão de fortuito, que não impede a vigência de todas as demais cláusulas do contrato de trabalho, que somente são afastadas quando inerentes ou relacionadas à efetiva prestação de serviço. Esse entendimento pautou a análise dos institutos trabalhistas, sem prejuízo no apontamento de outros entendimentos majoritários. Substanciou-se o estudo com jurisprudência atualizada e na rara doutrina especializada existente sobre o tema. / L\'assenza di sistematizzazione giuridica nel trattamento di inabilità temporanea a causa di malattia nel contratto di lavoro fornisce soluzioni giuridiche individuali, a volte antagoniste, la legge sul lavoro dell\'operatore. Lo scopo di questo studio, da queste premesse, era di trovare punti in comune per proporre tale sistematizzazione. E \'iniziato con l\'approccio storico di disabilità di lavoro, le sue origini, le norme del diritto internazionale e il sistema giuridico brasiliano applicabili al soggetto. In seguito, ha studiato la definizione e la misura della disabilità da malattia e il suo contesto nei luoghi di lavoro. Da questo, possibile controllare il suo riconoscimento effettivo nel contratto di lavoro, mediante la misurazione dei suoi elementi caratteristici. NON abbiamo dimenticato l\'approccio alle questioni controverse come l\'ordine preferito dei certificati medici, il termine per la consegna di questi documenti al datore di lavoro, il rinvio lavoratore alla sicurezza sociale, nonché la particolare situazione dei lavoratori non ha diritto a ricezione delle prestazioni di malattia, di sicurezza sociale. Infine, gli effetti della disabilità nel contratto di lavoro è stato analizzato, con particolare riferimento alla sospensione dell\'obbligo di fornire un servizio coerente dal dipendente a seguito di casuale, non esclude la presenza di tutte le altre clausole del contratto di lavoro, che vengono rimossi solo quando inerenti o connessi alla fornitura di servizi efficaci. Questa comprensione ha guidato l\'analisi degli istituti di lavoro, fatte salve la nomina di altre intese di maggioranza. Si sostanzia lo studio con la giurisprudenza aggiornato e nella rara letteratura specializzata esistente sul tema.
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TRASFORMAZIONI DELLA FIGURA DEL DATORE DI LAVORO MULTINAZIONALE. FENOMENI DI MOBILITA' GEOGRAFICA E TUTELE / Posting in Europe. Global employer and Geographical Mobility.

IUDICONE, FELICIANO 14 May 2019 (has links)
La tesi esplora le sfide poste al diritto del lavoro e alla politiche europee dal distacco di lavoratori, illustrando le sue complesse relazioni con le libertà economiche da un lato e con i diritti sociali dall’altro. In particolare, si propone una analisi della normativa europea alla luce della sua interpretazione da parte della Corte di Giustizia Europea e della concreta applicazione da parte delle autorità pubbliche. Il lavoro è arricchito da evidenze di tipo quantitativo e qualitativo sui flussi e sulle condizioni lavorative dei lavoratori distaccati, incluse le attività e i risultati di progetti volti a migliorare la comprensione del fenomeno rafforzando, al contempo, le capacità di ispettorati e sindacati. Le conclusioni propongono diversi percorsi di riforma, ispirati da visioni alternative dell’equilibrio tra libertà economiche e diritti sociali. / The thesis explores challenges posed to labour law and to European policies by the posting of workers, highlighting its complex relations with economic freedoms on the one side and with social rights on the other side. This is done by providing an analysis of EU-level law provisions in the light of their interpretation by the European Court of Justice and implementation by public authorities. The work is integrated by quantitative and qualitative evidences on flows and working conditions of posted workers, including activities and outcomes of projects meant to improve understanding of the phenomenon while empowering stakeholders, such as inspectorates and unions. The conclusions propose different pathways to reform posting rules, inspired by alternative visions on the balance between economic freedoms and social rights.
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La tutela pensionistica del lavoro atipico / Legal Protection for the Atypical Workers in the Field of Pensions

RAVELLI, FABIO 23 February 2007 (has links)
La ricerca si propone di studiare i principali problemi relativi alla tutela pensionistica del lavoro atipico. La prima parte, di carattere introduttivo, inquadra il problema nei suoi termini generali, approfondendo il rapporto tra flessibilità e protezione sociale del lavoro atipico e indagando, da un punto di vista istituzionalista, le ragioni della crisi del sistema di welfare. Nel secondo capitolo si approfondisce il tema oggetto di studio sotto il profilo delle politiche comunitarie di welfare, con particolare riferimento al coordinamento delle politiche reso possibile dal Metodo aperto di coordinamento (MAC). L'ultima parte della ricerca è dedicata agli strumenti utilizzati nel nostro ordinamento per garantire l'adeguatezza della prestazione pensionistica corrisposta ai lavoratori atipici (ad es. "ricongiunzione", "totalizzazione", etc.). Alcune riflessioni sulle possibili future linee di riforma chiudono il lavoro. / The research aims at studying the main issues concerning the legal protection of the atypical workers in the field of pensions. Chapter 1 aims at providing a general framework by studying the relationship between flexibility and social protection of the atypical workers and investigating, from the institutional point of view, the reasons for the crisis of contemporary welfare state. Chapter 2 deals with EU policies in the field of pensions, with specific regard to potentials of the Open Method of Co-ordination (OMC). The third part deals with the tools provided by the Italian pension system to guarantee the adequacy of pensions paid to atypical workers (e.g. "ricongiunzione", "totalizzazione" and so on). Finally, some remarks on the main proposals put forward by the Government, the social partners and the scholars in order to reform the pension system.
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LA FIDUCIA NEL RAPPORTO DI LAVORO

BIAGIOTTI, ALICE 16 April 2018 (has links)
Il presente elaborato si occupa di analizzare la rilevanza che l’elemento fiduciario assume nell’ambito del rapporto di lavoro. Con il termine fiducia, depurato da implicazioni moralistiche, si intende l’aspetto relazione dello scambio contrattuale, che investe non solo il tradizionale legame tra datore di lavoro e lavoratore ma anche tra gli stessi lavoratori. A tal proposito, la fiducia si ricollega, giuridicamente, al concetto di collaborazione: al lavorare assieme ad altri e con altri. Pertanto nella fase di svolgimento del rapporto di lavoro, le parti devono tenere un comportamento ispirato a istanze etiche e solidaristiche. Secondo quest’ottica, la fiducia coniugata agli obblighi di diligenza e di fedeltà, orienta, in particolare modo, il comportamento del debitore nel suo poter essere considerato un “buon lavoratore”. In tal senso, essa permea in toto anche la disciplina del recesso. Ogni volta che viene posto in essere un inadempimento grave, infatti, si “rompe” il legame fiduciario, non essendo più possibile per il datore di lavoro contare su una leale collaborazione del suo dipendente nei successivi adempimenti. Tuttavia, il concetto di fiducia potrebbe assumere, a fronte delle nuove realtà aziendali, un significato ulteriore. / This paper deals with the analysis of the importance that the trust takes within the context of the employment relationship. The term trust, after removing the moral implications, refers to the relational aspect of the contractual exchange that affects the traditional link between employer and employee but also between the workers themselves. In this regard, and in legal terms, trust is linked to the concept of collaboration: to work together and with others. Therefore in the phase of the employment relationship the parties must behave in a manner inspired by ethical and societal concerns. According to this view, trust combined with the obligations of diligence and fidelity, directs, in particular, the behavior of the debtor in his/her capacity to be considered a good worker. In this sense it permeates the discipline of dismissal. Every time a serious breach is committed, trust is broken, because the employer cannot count on the loyal collaboration of the employee for subsequent obligations. However, the concept of trust could take on a new meaning in the face of new corporate situations.
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Rappresentanze dei lavoratori e contrattazione collettiva a livello aziendale tra legge ed autonomia collettiva / RAPPRESENTANZE DEI LAVORATORI E CONTRATTAZIONE COLLETTIVA A LIVELLO AZIENDALE TRA LEGGE ED AUTONOMIA COLLETTIVA / Workplace Representatives and Firm-Level Collective Bargaining in the Italian Industrial Relation System between Law and Self-Regulation

BONANOMI, GIANLUCA 16 April 2018 (has links)
La tesi muove dall’analisi del contenuto degli accordi interconfederali in materia di misurazione della rappresentatività sindacale, mettendo in luce le potenzialità e le criticità dell’attuale assetto, ed interrogandosi sulla necessità di una regolamentazione legislativa della materia. Si dimostra che l’intervento normativo, escluso per quanto riguarda la contrattazione collettiva nazionale, si rivelerebbe, invece, indispensabile a livello aziendale. Descritte alcune delle proposte legislative avanzate dalla dottrina, la tesi indica le linee di un possibile intervento legislativo concentrandosi sulle strutture di rappresentanza dei lavoratori in azienda e sull’esercizio dei diritti sindacali, sull’ambito di efficacia soggettiva e sulla titolarità della contrattazione collettiva a livello aziendale, nonché sui rapporti tra questa ed il contratto collettivo nazionale di lavoro. In tale prospettiva, si analizza anche il regime delle clausole di tregua sindacale in relazione alla contrattazione collettiva aziendale e all’esercizio del diritto di sciopero. / The thesis, starting from the analysis of the contents of inter-sectoral agreements regarding the measurement of unions’ representativeness, focuses on the potentialities and criticalities of the current Italian industrial relations system. The thesis stresses that a statutory regulation in this field is not needed with reference to sectoral collective bargaining, but it could be necessary as regard to collective bargaining and workplace representatives at firm level. The thesis outlines the guidelines for a possible regulatory intervention, focusing on the functions of workplace representatives, trade union rights, collective bargaining coverage, no-strike clauses and the relationship between decentralised and sectoral collective bargaining agreements.
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Negociação coletiva e fontes do direito do trabalho: propostas para a prevalência do negociado sobre o legislado nas relações de emprego / Negozziazione coletiva e le fonti del dirtitto del lavaro: proporti per prevalenza del negozziato sul legislato nei relazioni di lavoro.

Bulgueroni, Renata Orsi 25 February 2015 (has links)
Revisitar conceitos clássicos do Direito do Trabalho faz-se necessário perante os novos anseios de empregados e empregadores, decorrentes de um mercado econômico global e multifacetado. O pluralismo das fontes trabalhistas torna imperioso o reconhecimento dos frutos da negociação coletiva (i.e., acordos, convenções e contratos coletivos de trabalho) como autênticas fontes de Direito. Por seu turno, a incapacidade de a legislação consolidada disciplinar as novas realidades econômicas exige a restruturação dos conflitos entre lei e contratação coletiva, questionando-se a efetiva abrangência do princípio da norma mais favorável. É o que demonstram, com efeito, as experiências vivenciadas por Estados estrangeiros, como Portugal, Espanha, França e Itália, onde a legislação cede cada vez mais espaço aos interlocutores sociais. Cumpre adaptar tais experiências ao modelo brasileiro, ainda que marcado por sindicalismo contraditório e com resquícios corporativistas. Do contrário, há o risco de se comprometer ainda mais a efetividade da legislação protecionista, enfraquecida pela atuação de empresas que buscam, a todo custo, reduzir encargos laborais. Propõe-se, dessa maneira, o fortalecimento da negociação coletiva em solo pátrio, a fim de reconhecer aos sindicatos (independentemente de qualquer reforma sindical prévia) a possibilidade de alterarem a legislação in peius, diante das necessidades concretas de cada relação trabalhista. Porém, tal atuação não será ilimitada: além da celebração de acordos específicos por empresa, devem-se precisar quais matérias podem ou não ser objeto de derrogação negocial, sob pena de comprometer o princípio da proteção, pilar do Direito do Trabalho. / La rivisitazione dei concetti classici del Diritto del Lavoro è necessaria di fronte alle nuove attese dei datori di lavoro e dei lavoratori, derivanti da un mercato economico globale e multiforme. Il pluralismo delle fonti di lavoro è fondamentale per riconoscere che i frutti della contrattazione collettiva (ad esempio, gli accordi, le convenzioni e i contratti collettivi di lavoro) sono autentiche fonti del Diritto. A sua volta, lincapacità della legislazione consolidata a disciplinare le nuove realità economiche richiede la rimodulazione del conflitto tra la legge e la contrattazione collettiva, mettendo in discussione leffettiva portata del principio della norma più favorevole. Questo occorre, infatti, con diversi paesi stranieri, come Portogallo, Spagna, Francia e Italia, dove la legge concede troppo spazio alle parti sociali per regolare i suoi interessi. Bisogna applicare queste esperienze al modello brasiliano, anche se esto è segnato da un sindacalismo contraddittorio e corporativo. In caso contrario, ci sarà il rischio di compromettere lefficacia della legislazione protettiva, grazie allattuazione di aziende che cercano, solo, a ridurre i costi del lavoro. Si propone, in questo modo, il rafforzamento della contrattazione collettiva al fine di riconoscere i sindacati (indipendentemente dalla riforma sindacale) la possibilità di modificare la legge in peius, a causa di esigenze concrete del rapporto lavoristico. Tuttavia, tale attuazione non sarebbe illimitata: potrà svolgersi soltanto tramite accordi specifici per azienda e si dovranno specificare quali materie possono o no essere negoziate, assicurandosi lapplicazione del principio di protezione, pilastro del Diritto del Lavoro.
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Libertà di associazione sindacale e diritto di sciopero : l'impatto degli international labour standards a livello nazionale ed europeo

REMIDA, VALENTINA 24 February 2012 (has links)
La tesi studia l’impatto degli standard internazionali sulla libertà di associazione sindacale negli ordinamenti nazionali e a livello europeo, al fine di verificare se essi favoriscano un innalzamento del livello di tutela dei diritti sociali collettivi. La ricerca parte dallo studio delle fonti Oil sulla libertà di associazione, considerata diritto fondamentale da promuovere universalmente, e dalla qualificazione dello sciopero come suo “corollario intrinseco” operata dagli organi di controllo dell’organizzazione. Si sofferma poi sull’utilizzo degli international labour standards da parte dei giudici di diversi ordinamenti e sul fenomeno della cooperazione tra autorità giurisdizionali e organismi non giudiziari specializzati. In particolare, la ricerca prende in esame alcune pronunce della Corte europea per i diritti dell’uomo, come Demir e Enerji Yapi, in cui gli strumenti Oil, insieme alla Carta sociale europea e alle decisioni del Comitato per i diritti sociali, sono stati impiegati per ampliare il contenuto dell’art.11 Cedu, includendovi il diritto di contrattazione e azione collettiva. Alla luce delle modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona, successive alle sentenze Viking e Laval, si considera se e in che modo gli standard Oil e la giurisprudenza di Strasburgo possano avere un impatto positivo sull’Ue, stimolando un bilanciamento più equilibrato tra diritti sociali e libertà economiche. / The thesis analyses the impact of international labour standards about freedom of association on national legal systems and on the European level, to verify if they can reinforce the protection of collective social rights. The research starts from a survey of ILO sources on freedom of association, considered as a fundamental right to be promoted universally, and from the definition, provided by the supervisory bodies, conceiving strike as an “intrinsic corollary” of the right to organize. The thesis focuses on the use of international labour standards by judges in the context of the cooperation among judiciary authorities and quasi-judicial specialized bodies. In particular, the research considers some judgments of the European Court of Human Rights, as Demir and Enerji Yapi, where ILO instruments, together with the European Social Charter and the decisions of the European Committee of Social Rights, were used to extend the scope of art. 11 ECHR so as to cover the right to collective bargaining and collective action. In the light of the Lisbon Treaty modifications, the thesis considers, after the ECJ rulings in the Viking and Laval cases, if and how ILO standards and the recent ECHR case-law may have a positive impact on EU, stimulating a fairer balancing between economic freedoms and social rights.
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Legge, autonomia collettiva e autonomia individuale nella disciplina dell'orario di lavoro / Law, collective autonomy and individual autonomy in working time regulation

FENOGLIO, ANNA 24 February 2012 (has links)
La sovrapposizione fra disposizioni legislative e accordi contrattuali di vario livello caratterizza da sempre la disciplina del tempo di lavoro: la direttiva europea 1993/104 – poi sostituita dalla 2003/88 – autorizza infatti gli Stati membri ad attribuire alla contrattazione collettiva un’ampia capacità derogatoria rispetto alle regole minime introdotte nel medesimo testo normativo, riservando al contempo un ruolo di rilievo all’autonomia individuale. Nucleo centrale della ricerca è l’analisi – effettuata anche in modo comparativo alla luce della disciplina vigente in altri ordinamenti europei – del ruolo attribuito alla contrattazione collettiva e all’autonomia individuale dal d.lgs. n. 66/2003, allo scopo di verificare se il legislatore italiano, nel recepire la direttiva europea sull’orario di lavoro, abbia saputo raggiungere un equilibrio socialmente accettabile tra istanze di flessibilità e di competitività avanzate dalle imprese ed esigenze di stabilità dei lavoratori. / The overlap between law and collective bargaining of various level is typical of working time regulation: in fact, the European directive 1993/104 – replaced by 2003/88 – authorizes collective bargaining to introduce a lot of exceptions to the same normative text, reserving at the meantime a remarkable role to the individual autonomy. The analyses of the role attributed to the collective bargaining and the individual autonomy by legislative degree n. 66/2003 – effected in comparative way too – is the topic of the research; the purpose is to verify if the Italian legislator, implementing working time European directive, has reached an acceptable balance among appeals of flexibility and competitiveness advanced from the enterprises and employees’ demands for stability.
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DECENTRAMENTO PRODUTTIVO E RUOLO DELL'AUTONOMIA COLLETTIVA / Outsourcing processes and the role of the industrial relations

PREMOLI, ALESSANDRO 05 March 2013 (has links)
L’opera analizza i fenomeni di frammentazione del ciclo produttivo dal punto di vista delle relazioni collettive, ponendosi l’obiettivo di verificare l’efficacia degli strumenti contrattuali per “governare” tali processi. Si muove dall’ipotesi per cui sia opportuno valorizzare la contrattazione di secondo livello, stante i minori problemi di applicazione generalizzata e la maggiore sensibilità rispetto agli interessi coinvolti. La parte più rilevante dell’indagine ruota attorno al tema degli appalti, dalle clausole di divieto agli obblighi di informazione e consultazione, sino alle previsioni volte a garantire determinati trattamenti contrattuali o la continuità occupazionale ai lavoratori coinvolti; esperienze apprezzabili che richiedono, tuttavia, uno sviluppo a livello decentrato, anche territoriale o interaziendale. Ci si sofferma altresì sul trasferimento d’azienda, evidenziandosi il fondamentale compito della contrattazione decentrata nel cercare un bilanciamento tra competitività e protezione sociale, oltre che nel vigilare sulla genuinità delle operazioni realizzate. Si passa, poi, agli interventi in tema di somministrazione di lavoro, auspicandosi la realizzazione di un sistema di rappresentanza e contrattazione aziendale integrata, che coinvolga anche i lavoratori somministrati. Da ultimo si guarda al lavoro parasubordinato, con riferimento al quale la contrattazione collettiva è chiamata a sviluppare un sistema di sostegno e protezione che trascenda la tutela dei soli occupati. / The work analyses the outsourcing processes on the point of view of industrial relations, with the purpose to verify the effectiveness of the collective bargaining provisions to “manage” these processes. The dissertation moves from the assumption that the second-level agreements should be implemented, considering the applicability to all employees and the greater proximity to the interests concerned. The major part of the analysis revolves around the service contracts and the heterogeneous related provisions of the national collective labour agreements (such as the ban on outsourcing, the information to trade unions, the entitlement to certain treatments or to hold down the employment relationship), which should be developed by company or territorial level agreements. Then the dissertation focuses on the transfer of business, highlighting the role of the second-level bargaining, which could be able to find a compromise between competitiveness and social protection, as well as to control the compliance of the transactions. The work also considers the staff leasing contract, hoping for a system of collective representation and negotiation which includes the temporary workers. Finally, with reference to the so called “working project consulting agreements”, the author observes that the trade unions should give to the consultants a major collective protection.

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